Tag: serie D

  • Catania in Lega Pro, Teramo e Savona in Serie D

    Catania in Lega Pro, Teramo e Savona in Serie D

    Il Catania è stato retrocesso in Lega Pro mentre il Teramo e il Savona vanno nei dilettanti: ecco arrivate, inesorabili, le sentenze che tutti si aspettavano, sentenze che hanno confermato l’impianto accusatorio di Stefano Palazzi e che ha retto alla prova del Tribunale Federale. I due collegi che erano chiamati a giudicare, entrambi presieduti da Sergio Artico, hanno accolto le richieste della Procura Federale.

    Il patron del Catania Pulvirenti condannato a 5 anni di inibizione
    Il patron del Catania Pulvirenti condannato a 5 anni di inibizione

    Le sei partite comperate, volte a far si che il Catania nello scorso campionato si salvasse, hanno comportato la retrocessione del club etneo, condannandolo a cominciare la prossima stagione agonistica in Lega Pro partendo da una penalizzazione di 12 punti in classifica. Oltre a questo è arrivata una multa di 150 mila euro, a cui vanno aggiunti i 300 mila euro per il patron Pulvirenti che, grazie alla sua confessione, ha evitato la radiazione, ottenendo cinque anni di squalifica. E’ stato condannato, a quattro anni, l’ex amministratore delegato Pablo Gustavo Cosentino, con una ammenda di 50 mila euro.

    Per quanto riguarda il Teramo e il Savona non c’è stato scampo: ha retto l’impianto accusatorio di Palazzi, incentrato sulla responsabilità diretta dei club coinvolti. Entrambe le squadre retrocedono in Serie D con un’ammenda di 30 mila euro ma senza penalizzazioni mentre per i due Presidenti, Luciano Campitelli e Aldo Dellepiane, accolte le richieste del procuratore: cinque anni di squalifica più preclusione.

    Per tutti quanti tra una decina di giorni circa comincerà il secondo grado di giudizio presso la Corte d’Appello Federale, entro lunedì della settimana prossima le difese, delle società coinvolte, dovranno presentare gli eventuali ricorsi.

    Il Brindisi è stato escluso da tutti i campionati; il Lamezia si è salvato e partirà, nel prossimo campionato, di Lega Pro con meno cinque punti in classifica con 25.000 euro di ammenda. Niente Lega Pro per il Messina che rimane nei dilettanti: beffati i siciliani che erano convinti di essere ripescati.

     

  • Calcioscommesse, scoppia Dirty Soccer

    Calcioscommesse, scoppia Dirty Soccer

    Ci risiamo, si era parlato di rifondazione, di repulisti del calcio ed invece, come ormai siamo abituati a vedere ad ogni fine stagione, ecco nuovamente il caso calcioscommesse a sconquassare l’estate pallonara, questa volta il caos inizia in Lega Pro e in Serie D.

    Sono più di 70 le persone indagate e una cinquantina sono n stato di fermo per una nuova cellula scovata dalla magistratura di Catanzaro nell’inchiesta denominata “Dirty Soccer“. In queste ore le forze dell’ordine stanno effettuando controlli e perquisizioni a tappeto in diverse regioni italiane: Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Liguria, Toscana, Lombardia e Veneto. Una vera e propria colonna vertebrale del calcioscommesse che attraversa tutto lo stivale.

    Nuova indagine calcioscommesse | Foto Web
    Nuova indagine calcioscommesse | Foto Web

    In pratica il filone delle indagini segue due grosse organizzazioni criminali che attraverso la combine delle partite e quindi dei risultati truccati di Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti avrebbero investito sulle scommesse sia in Italia che all’estero.

    L’inchiesta della Procura di Catanzaro avrebbe individuato una rete capillare di protagonisti, tra allenatori, calciatori, presidenti e dirigenti sportivi, che risultano essere direttamente coinvolti e più di una trentina le società tra cui Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo. Inoltre nell’inchiesta è accertato l’inserimento di componenti stranieri e di natura mafiosa come alcuni esponenti della cosca Iannazzo, clan della ‘ndrangheta lametina. E’ stata proprio la presenza degli esponenti malavitosi del clan Iannazzo a far scoppiare come un pop corn l’inchiesta, in quanto ad essi e attraverso il legame con essi è stato possibile individuare il dipanarsi della matassa.

    La centralità della maxi operazione appartiene come detto alla Procura di Catanzaro che però è coadiuvata dalle centrali operative sparse nel territorio che aumenteranno il faldone delle indagini, già oggi spesso più di mille pagine, e soprattutto scoveranno altri filoni legati a quello principale fino a far diventare questo grosso inizio un’altra pagina oscura del calcio italiano sul quale le riforme ed il repulisti invocato dal Presidente della F.I.G.C. Tavecchio sembra non aver sortito effetto.

    Per ora l’inchiesta sembra limitata alla Lega Pro ed alla Serie D ma chissà che la tentacolare organizzazione non sia arrivata anche più in alto? Fatti e nomi che eventualmente scopriremo in estate dove come ormai siamo abituati oltre a seguire acquisti e cessioni dei vari team dovremo seguire gli sviluppi dello scandalo di turno.

    Fonte: AGI

  • Lega Pro al via nel caos: il focus sui tre gironi

    Lega Pro al via nel caos: il focus sui tre gironi

    L’anno della nuova Lega Pro Unica parte nel caos. L’ordinanza dell’11 agosto scorso del Collegio di Garanzia del Coni, che ha imposto la disputa della Serie B a 22 squadre, ha aperto una forsennata corsa al ripescaggio che vede in lizza ben 11 squadre e ancora non si è arrivati a una soluzione finale.  Ad appena 1 giorno e poco più dal fischio d’inizio dei  primi 2 match in programma, Matera-Paganese e Cremonese-Albinoleffe, non si conosce ancora quale sarà la sessantesima squadra che andrà a comporre il quadro definitivo: ancora una volta un pasticcio degno dell’Italia.

    Rispetto a quello che succedeva fino alla scorsa stagione da questo campionato andare in Serie B sarà molto più complicato. I posti rimangono quattro ma per salire di categoria bisognerà o classificarsi al primo posto nel girone di appartenenza oppure uscire vincitore dai playoff a cui accederanno la seconda e la terza classificata di ciascuno dei tre raggruppamenti più le migliori due quattro. Per quanto riguarda le retrocessioni, invece, scenderanno in Serie D nove squadre cioè tre per ogni girone. A lasciare la categoria saranno le ultime classificate di ogni girone più sei formazioni che usciranno dai playout che coinvolgeranno la sedicesima, la diciassettesima, la diciottesima, e la diciannovesima classificata. Le due squadre le quali vinceranno i rispettivi spareggi continueranno a disputare la Lega Pro, le altre due formazioni scenderanno in Serie D.

    L’altra grande novità è rappresentata dal tanto contestato spezzatino che fa capolino anche in Lega Pro: il weelend di gara partirà il venerdi sera, proseguirà sabato e domenica e si concluderà lunedi con i posticipi alla sera.

    Pronostici-play-off-Lega-Pro-Lecce-Benevento-Frosinone-PisaGIRONE A: per una idea bisogna necessariamente attendere domani quando si conoscerà la decisione dell‘Alta Corte di Giustizia del Coni relativa all’udienza riguardo al ricorso del Novara contro la delibera Figc di adozione dei criteri per il ripescaggio. Le possibilità che il ricorso della società della famiglia De Salvo porterebbero in griglia di partenza, davanti a tutti, Vicenza, Pisa e Salernitana. Focalizzando il piano tecnico nel girone nord la favorita d’obbligo sarà il Novara che può contare su un tecnico come Mimmo Toscano, su elementi di categoria superiore come Buzzegoli, Faragò, Ludi  e Corazza e su una coppia gol formata da Evacuo e Gonzales. Al via la squadra di Toscano se la vedrà con il Monza che presenta il panchina Fulvio Pea con tanti giocatori di talento per la categoria come Virdis, Zigoni, Burrai e Foglio; nei lombardi sarà da osservare bene il trequartista Alessio Vita, protagonista di un ottimo precampinato e chiamato ad esplodere in questa stagione. Altre squadre obbligate a puntare alla cadetteria sono il Vicenza e la Cremonese; mentre la sorpresa potrebbe di nuovo essere il Sudtirol che ha confermato in panchina Claudio Rastelli e su un organico già solido . E’ arrivato in estate l’ex Reggina Fischnaller.

    GIRONE B: in questo girone la favorita è il Pisa. Piero Braglia è tornato a guidare i toscani dopo otto anni ed ha a disposizione giocatori importanti e di categoria superiore: da Paci a Lisuzzo passando per Iori, Morrone, Stanco, Di Cuonzo e Mandorlini; inoltre sono arrivati giovani molto interessanti della categoria come l’ex terzino del Perugia Sini e l’attaccante esterno classe 94′ scuola Roma Marco Frediani. L’Aquila e l’Ascoli sono le compagini le quali potrebbero mettere i bastoni tra le ruote ai toscani. Gli abbruzzesi ripartono dalle certezze di un organico assortito e consolidato a cui sono stati aggiunti innesti mirati e vogliosi di rivalsa come l’attaccante Perna e l’esterno offensivo Mancini. L’Ascoli dopo il fallimento riparte dall’entusiasmo di patron Bellini che ha deciso di puntare su un tecnico vincente come Marco Petrone e ha allestito una squadra proiettata in attacco con elementi del calibro di: Chiricò dal Latina, Perez dal Cittadella, Berrettoni dal Bassano e Mustacchio dal Vicenza. Attenti al neopromosso Teramo che insieme al Pontedera di Indiani e al Gubbio di Acori. La lotta per la salvezza sarà molto serrata e comprenderà formazioni come Santarcangelo, Forli, Prato, Tutto Cuoio, Lucchese, Grosseto, Reggiana, Spal e San Marino.

    GIRONE C: questo è senza dubbio il girone più bello, difficile, complicato. Tra derby sentiti, aspre rivalità tra tifoserie e città che non si amano, per usare un eufemismo, si prevedono parecchie scintille. Di sicuro, almeno sulla carta, si prevedono almeno cinque o sei compagini pronte al salto di categoria. Davanti a tutti c’è il Lecce che, dopo aver perso entrambi le finali degli ultimi due campionati, quest’anno vuole puntare dritto al primo posto evitando i playoff. Patron Tesoro ha confermato l’allenatore, il gruppo dello scorso campionato compreso Miccoli e ha aggiunto giocatori capaci di fare la differenza in questa categoria come Carrozza a centrocampo, Della Rocca e Moscardelli in attacco. Ambizioni di B anche per Salernitana, Benevento, Catanzaro, Juve Stabia e Casertana. La squadra di Lotito ha già visto il cambio in panchina prima del via ma ha allestito una squadra ricca di talento. Stesso discorso per il Benevento con uno specialista in promozioni in panchina come Fabio Brini e due certezze chiamate Euspei e Mancosu. La curiosità è sul Catanzaro di Francesco Moriero che può contare su un grande attacco formato da Pagano, Fofana e Kamara. Riparte dai giovani la Reggina che si affida all’entusiasmo dell’ex Ciccio Cozza. Possibili outsiders sono Foggia, Cosenza e Messina di Pietro Lo Monaco che in attacco ha puntato sulla fisicità di Bjelanovic e sull’esperienza di Corona.

  • Lo Monaco acquista il Messina, smacco al Catania

    Lo Monaco acquista il Messina, smacco al Catania

    Pietro Lo Monaco, sino al mese scorso amministratore delegato del Catania e adesso sbarcato a Genova, sponda rossoblu, ha acquisito, insieme alla sua famiglia, le quota di maggioranza dell’Acr Messina, nobile decaduta del calcio italiano attualmente in Serie D, categoria dove quest’anno ha disputato i play off. La notizia, nell’aria ormai da qualche giorno, si è concretizzata nella serata di ieri quando la famiglia Lo Monaco ha acquisito il pacchetto di maggioranza del club, il 67%, mentre la restante parte verrà definita tra qualche giorno a causa di un ritardo nella trasmissione di una procura.

    La cessione, da parte degli ex proprietari, è avvenuta a costo zero per gli acquirenti, visto che i soci hanno deciso di rinunciare alle somme versate nella stagione 2011/2012 con Lo Monaco che così provvederà a pagare i debiti sin qui maturati. Ad attendere fuori dallo studio del notaio la conclusione dell’operazione vi erano anche una cinquantina di tifosi vogliosi di conoscere il futuro della propria squadra. A rappresentare la cordata Lo Monaco vi era Vincenzo, ex direttore generale del Milazzo.

    Pietro Lo Monaco © Maurizio Lagana/Getty Images

    A presiedere la nuova società sarà invece Antonio Morgante. Per qualcuno la mossa di Lo Monaco è come una sorta di smacco nei confronti del Catania, squadra che ha visto Pietro Lo Monaco grande protagonista per diversi anni nel ruolo di amministratore delegato, considerata anche la forte rivalità tra le due piazze ma anche per il modo, polemico, in cui si sono lasciati con il presidente dei rossoazzurri Antonino Pulvirenti dopo un anno di dissidi che avevano portato già nel 2011 alle dimissione, poi respinte, dell’attuale general manager del Genoa. Lo Monaco ha comunque annunciato che è intenzione della loro famiglia quella di riportare la formazione giallorossa a grandi livelli. In particolare si comincerà a lavorare sin da subito con riferimento allo stadio San Filippo apportandone le migliorie necessarie. Insomma, per i tifosi dello Stretto è tempo di tornare a sognare.

  • Impresa Cosenza, i Lupi vincono i playoff di Serie D

    Impresa Cosenza, i Lupi vincono i playoff di Serie D

    Sul campo neutro di Arezzo, il Cosenza centra una vittoria al cardiopalma contro il San Donà Jesolo ed ottiene la conquista della finale playoff di Serie D: un traguardo importante per i rossoblu, che hanno saputo dimostrare carattere e determinazione, riuscendo a ribaltare una gara partita in salita, domando egregiamente la naturale tensione connessa all’importanza della gara, e proiettandosi in prima fila per il possibile salto di categoria.

    Il match, infatti, era partito male per il Cosenza, con la prima rete del San Donà Jesolo siglata da Llullaku e, poi, con il raddoppio dei veneti realizzato al 23′ del primo tempo da Minati: uno svantaggio per 2 a 0 che poteva abbattere chiunque ma che, già prima del riposo, gli uomini di mister Tommaso Napoli avevano ridotto, con la rete di Arcidiacono, autore di un bel sinistro da fuori area.

    Ma è nella ripresa che si concretizza l’impresa dei Lupi, dapprima con il gol del pareggio realizzato al 16′ da Mosciaro, con una punizione pennellata perfettamente a beffare il portiere avversario, e, soprattutto, con il gol vittoria realizzato da Varriale in extremis, al 49′, sempre su calcio di punizione, con la medesima precisione chirurgica, proprio dalla stessa mattonella (sarà stata magica?) da cui aveva segnato Mosciaro. Pietro Varriale, autore del gol-promozione a fine gara ha confidato “mi sembra di vivere un sogno“, lo stesso dei tanti supporters del Cosenza, che finalmente possono esultare con pieno titolo dopo la grande cavalcata playoff portata a termine brillantemente dalla loro squadra. Un cammino costellato da successi, un modo per “rifarsi” dalla delusione della promozione diretta sfuggita per un solo punto: dapprima sono giunte le sonore vittorie contro Palazzolo e Messina nel girone I dei playoff, e poi, nella fase conclusiva, le vittorie contro Pomigliano, Lavagnese, San Antonio Abate e, appunto, San Donà Jesolo nella finale di ieri.

    Logo Cosenza

    Un successo che per la squadra e la città Brutia significa molto, così come ha sottolineato anche il sindaco Mario Occhiuto, augurandosi che tale traguardo possa portare con sè l’apertura di una nuova pagina della storia sportiva della città. Fra i tanti artefici del successo, spicca su tutti la figura di Stefano Fiore, cosentino doc oltre che ex campione di serie A, che si è impegnato direttamente per restituire alla squadra ed alla società la dimensione che meritava, mettendo a disposizione la sua preziosa esperienza, portando entusiasmo e credendo nella squadra fin dal primo momento. Inevitabile, dunque, che nel post partita Fiore fosse realmente raggiante e che abbia voluto sottolineare quale fosse l’aspetto più importante di tale successo: “Sono dell’idea che l’aspetto più importante sia quello di aver riconciliato la squadra con i tifosi, ed il connubio squadra-tifosi potrà costituire un buon viatico per il futuro”.  

    L’argomento-futuro è, dunque, un tema caldo per Stefano Fiore, già proiettato ai progetti per la prossima stagione, che necessiterà di un’opportuna programmazione, per evitare di ripetere i numerosi errori gestionali del passato. In tal senso, Fiore ha rivelato di aver incontrato alcuni esponenti della società nei giorni scorsi e di aver presentato loro i suoi programmi e le sue condizioni che, in un senso o nell’altro, dovranno esser valutati da chi di dovere, altrimenti è pronto a lasciare, a malincuore.

    I cattivi pensieri, però, non devono trovar spazio nel giorno del post-festeggiamenti perchè è giusto assaporare a fondo il sapore di una vittoria meritata sul campo e che ha proiettato il Cosenza in prima posizione per i ripescaggi in Lega Pro.

  • Cosenza, Noto travolto 4-1. Doppietta per Mosciaro

    Cosenza, Noto travolto 4-1. Doppietta per Mosciaro

    Dopo il brutto passo falso casalingo all’esordio con il Nuvla San Felice, il Cosenza ottiene la seconda vittoria consecutiva in campionato rilanciando le proprie ambizioni di classifica nel Girone I di Serie D. I rossoblu guidati da Enzo Patania hanno travolto al San Vito il Noto con un poker di reti (4-1) firmato Parisi, Mosciaro (doppietta) e Tedesco bissando il successo ottenuto sette giorni fa con un’altra siciliana a Caltanissetta, la squadra locale della Nissa.

    La partita si mette subito male per i Lupi, il Noto trova dopo appena 180 secondi la rete del vantaggio con una zampata di Iannelli a battere il giovane portiere, classe ’93, Franza. A scacciare i fantasmi di un altro ko ci pensa però immediatamente capitan Parisi che ristabilisce la parità insaccando alle spalle del portiere Farò sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Romano, Adriano Fiore e il giovane Provenzano prendono in mano il centrocampo, la pressione del Cosenza aumenta e il Noto è costretto a capitolare per la seconda volta: questa volta è Manolo Mosciaro a battere l’estremo difensore siciliano siglando la sua prima rete stagionale con la maglia rossoblu. Noto che prima di rientrare negli spogliatoi rimane in 10 per l’espulsione rimediata da Itri, reo di aver colpito al volto l’attaccante avversario Tedesco.

    Nella ripresa, complice la superiorità numerica, il Cosenza trova la goleada non prima però di aver sofferto per qualche minuto di troppo la reazione degli ospiti: al 70′ è ancora Mosciaro a timbrare il cartellino facendo secco per la seconda volta Farò, poi lo stesso attaccante cosentino si procura il penalty, con conseguente rosso ad Aguglia, trasformato dall’ultimo arrivato dal calciomercato Cosimo Tedesco ad arrotondare il risultato ad un quarto d’ora dal termine. Con la doppia superiorità numerica e le tre reti di vantaggio, il Cosenza tira i remi in barca cercando di non infierire ulteriormente sull’avversario.

    Altri 3 punti in cascina per i silani che stanno trovando pian pianino una propria fisionomia di gioco, dopo aver pagato a caro prezzo la sconfitta nella prima di campionato per un ritardo di condizione forzato dal momento che la nuova società con nuovi proprietari, dopo il fallimento della vecchia nella scorsa stagione, è riuscita ad iscriversi al campionato di Serie D soltanto in extremis con i calciatori che hanno cominciato ad allenarsi insieme solo a partire dal 18 agosto in una rosa, per la maggior parte composta da under, allestita magistralmente in pochissimo tempo da Stefano Fiore, nelle nuove vesti di direttore tecnico del club silano, una garanzia per la città e l’intera tifoseria. Tra sette giorni si va ad Acri per il derby.
    Per il Noto, che in settimana aveva cambiato tecnico al termine del ko casalingo nel derby con il Marsala, sostituendo Lombardo con Di Nola per dare una scossa all’ambiente, si tratta della terza sconfitta in tre gare. E domenica arriva un brutto cliente, sebbene in questo prima scorcio di stagione abbia deluso tutte le aspettative: il Messina di Giorgio Corona e del tecnico Pensabene che vogliono riscattare immediatamente il ko interno subìto dal Sambiase.

  • Coppa Italia di Serie D, gli accoppiamenti dei sedicesimi

    Coppa Italia di Serie D, gli accoppiamenti dei sedicesimi

    E’ stato sorteggiato il tabellone dei sedicesimi di finale di Coppa Italia di Serie D, in programma il prossimo 14 ottobre. La formula è ad eliminazione diretta in gara unica con esecuzione dei calci di rigore in caso di parità al termine dei 90 minuti regolamentari. La finale, che prevede andata e ritorno, si disputerà il 7 e l’11 aprile. Di seguito gli accoppiamenti:

    Aquanera – Acqui
    Cuneo – Olginatese
    Insubria – Ponte San Pietro
    Castelnuovo Sandrà – Pizzighettone
    Sandonà Jesolo – Chioggia
    Pordenone – Este
    Forcoli – Borgo a Buggiano
    Perugia – Montevarchi
    Castelfranco – Santarcangelo
    Sansepolcro – Santegidiese
    Sporting Terni – Atletico Trivento
    Guidonia – Porto Torres
    Nardò – Grottaglie
    Bacoli – Gaeta
    Turris – Battipagliese
    Acireale – Hinterreggio

  • Rosarno: domenica la giornata della pacifica convivenza

    Nello spirito di solidarietà; che il paese ha sempre espresso nei confronti dei cittadini stranieri presenti sul territorio, nell’intento di confermare il contrasto ad ogni forma di razzismo o di xenofobia, il presidente dell’A.S. Rosarno calcio, Mimmo Varrà; di concerto con i parroci don Giuseppe Varrà; e don Carmelo Ascone, ha indetto per domenica prossima, 24 gennaio, in occasione dell’incontro di calcio Rosarno – Nissa, la
    “Giornata della pacifica convivenza” in nome dello sport e dei sani principi dell’ospitalità
    dei quali il nostro paese è; stato sempre portatore.

    “Ho voluto organizzare questa giornata
    – sottolinea il presidente Varrà; – per confermare,
    sia personalmente, sia per il ruolo che ricopro, il mio contrasto ad ogni forma di violenza, non solo all’interno degli stadi ma ovunque, da qualunque parte ed in qualunque forma si manifesti. Ho per questo voluto attendere che, dopo le deplorevoli vicende verificatesi di recente, l’atmosfera si stemperasse, in modo tale da poter dare a tutti un messaggio sul quale poter riflettere in maniera serena, svuotandosi da rancori e per riaccendere la fiaccola dell’amicizia e di un rapporto solidale che, senza pregiudizi di razza o di religione,
    possa ricomporsi e durare nel tempo”.

    La società; A.S. Rosarno ha per questo stabilito che domenica prossima l’ingresso al campo per gli stranieri sarà; libero e, per dare un segno ancora più; consistente, sarà; chiesto alla Lega Calcio il permesso di far battere il calcio di inizio a Joan, un bambino di colore che vive con la sua famiglia nella nostra città.
    Su questa iniziativa il presidente Varrà ha aggiunto: “Mi piacerebbe poter essere in campo domenica per poter stringere la mano e dare il benvenuto ad ogni straniero che vorrà
    via: tsc

  • Fiore e Di Napoli: al cuor non si comanda. Rifiutano offerte importanti per tornare a Cosenza e Messina

    Fiore e Di Napoli: al cuor non si comanda. Rifiutano offerte importanti per tornare a Cosenza e Messina

    Stefano FioreIl calciomercato ha da poco chiuso i battenti ma prosegue quello degli svincolati; nella giornata di ieri sono avvenuti due operazioni di mercato importanti: Stefano Fiore torna dopo 15 anni a casa sua a Cosenza, da dove aveva cominciato la sua invidiabile carriera, Arturo Di Napoli fa ritorno a Messina, club che lo ha consacrato e in cui ha militato per 4 anni tra Serie A e Serie B.
    Andiamo con ordine: avevamo già annunciato in passato l’interesse del Cosenza per Fiore, ieri pomeriggio c’è stato l’incontro tra i dirigenti della società rossoblu e l’ex centrocampista della Nazionale. Dopo un breve colloquio si è trovato l’accordo: contratto triennale da oltre 150 mila euro a stagione. Fiore, che nell’ultimo periodo si è allenato con il Lecce, ha rifiutato le proposte del Cska Mosca, pronto a ricoprirlo d’oro, e del Benevento, club che punta alla promozione diretta in Serie B.
    Presentazione alle ore 14.15 nelle sale dello stadio San Vito. Questo il comunicato della società:

    La dirigenza del Cosenza Calcio 1914 è lieta di annunciare l’ingaggio del cosentino Stefano Fiore, classe ’75, già regista della Nazionale azzurra con una lunga carriera vissuta prevalentemente in serie A. La firma è arrivata attorno alle 22,30 nello studio rendese del presidente Giuseppe Carnevale alla presenza dello stesso patron, di suo figlio Ernesto (direttore amministrativo), del direttore generale Massimiliano Mirabelli, dell’amministratore delegato Pino Chianello e del segretario Giuseppe Mangiarano. Fiore arriva a vestire la maglia rossoblù a distanza di 15 anni, dopo una serie di colloqui intercorsi con la società e con la piena convinzione di sposare il progetto-Cosenza. Nonostante le numerose richieste giuntegli da categorie superiori, ha infatti scelto di siglare qui un contratto triennale. Il giocatore verrà presentato alla stampa domani, martedì 8 settembre, alle 14,15 nella sala del San Vito“.

    Nella sua carriera ha giocato con Parma, Udinese, Lazio, Valencia, Fiorentina, Torino, Livorno, Mantova oltre ad aver collezionato 38 presenze e realizzato 2 reti con la maglia della Nazionale, partecipando a due Europei (2000 e 2004). Nel suo palmares 2 Coppe Uefa, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Europea.
    Per quanto riguarda Arturo Di Napoli, l’attaccante ha rescisso il contratto che lo legava alla Salernitana e si è accasato a Messina, club in cui ha espresso il suo miglior calcio e attualmente in Serie D. Anche per lui contratto di 3 anni, a dimostrazione che il progetto dei dirigenti peloritani è reale: portare il Messina nel calcio che conta il prima possibile.
    Ha vestito le maglie di Napoli, Inter, Vicenza, Empoli, Piacenza, Venezia, Palermo e Salernitana; con la maglia giallorossa in 4 anni ha fatto registrare 126 presenze e 43 reti.

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