Tag: Serie A

  • Sfortuna Juve

    In casa Juve è di nuovo allarme-infortuni. Nemmeno il tempo di godersi il rientro dei vari Tiago, Poulsen e Camoranesi ed ecco che un altro centrocampista preoccupa Ranieri. Questa volta tocca a Sissoko che aveva subito un pestone a un piede nel match con il Napoli ma che aveva ragolarmente giocato a Catania. Una radiografia ha escluso fratture, però il dolore persiste e il giocatore è in forte dubbio per la gara con la Sampdoria.

    Ranieri è preccupato anche perché deve pensare al Chelsea: l’operazione-blues è già cominciata, nonostante manchino due settimane all’andata degli ottavi di Champions. Intanto, si cerca di recuperare Marchisio, vittima di una contrattura, che ha saltato precauzionalmente anche la convocazione con la Under 21. ”A Catania – spiega il centrocampista – abbiamo dimostrato di voler riprendere a vincere. E siamo pronti a tornare a farlo anche in casa con la Samp”.

    Ranieri, dal punto di vista numerico, sarebbe coperto a centrocampo perchè ha recuperato Poulsen e Tiago ma è sempre sul filo del rasoio, con gli uomini contati. E, soprattutto, non può scegliere di assortire la coppia di centrali di centrocampo ritenuta più affiatata.

    Il tecnico si consola con due grandi ritorni, Camoranesi e Buffon. L’argentino a Catania ha di nuovo fatto capire quanto sia determinante e sul portiere non ci sono mai stati dubbi in proposito. Si aspetta Trezeguet e si trema per la difesa, spremutissima, in cui tre uomini su quattro sono impegnati in altrettante amichevoli con le rispettive Nazionali (Legrottaglie, Grygera e Mellberg): Ranieri trattiene il fiato.

    fonte:sportmediaset

  • E’ derby: Mourinho stuzzica i rossoneri

    Prima in classifica in campionato, agli ottavi di Champions League, in semifinale di Coppa Italia. Una vera e propria corazzata che malgrado tutti i problemi è in corsa per tutti e tre gli obiettivi e uno o due di questi non sono così lontani. Questo vuuole dire Mourinho quando i giornali e le tv si occupano dell’Inter spesso in maniera negativa. Oggi ha stuzzicato anche i cugini, a meno 6 in campionato non per il gusto di polemizzare quanto per rimarcare quanto di buono ha fatto la sua Inter, nonostante il caso Balotelli, il flop di Quaresma, mandato in prestito dopo 4 mesi di anonimato, l’involuzione di Mancini. Dall’altra parte c’è un Milan secondo in classifica, in rimonta, ma con alcuni problemi difensivi dovuti soprattutto all’assenza prolungata di Nesta, fermo ai box da oltre 6 mesi. E’ stato eliminato dalla Coppa Italia, il terzo obiettivo che però quest’anno avrebbe potuto lanciare giocatori come Shevchenko, Emerson, Senderos. Il primo e il terzo, per motivi diversi finora non hanno inciso, il secondo finisce regolarmente fuori dalla lista dei convocati.
    In Uefa invece il cammino è stato regolare e ora inizia il dentro o fuori in due partite. Campionato a due facce: prima parte un po’ sottotone, ripresa grazie a Ronaldinho, due brutte sconfitte, a Palermo e a Torino e poi una serie di vittorie griffate Pato-Kakà. Qualcuno maliziosamente sostiene che i rossoneri vengano meno criticati perchè mediaticamente più forti. Non è il punto. Il Milan ha più bonus da spendere perchè a livello di titoli internazionali ha vinto fino a un anno fa qualcosa di molto importante e l’Inter spesso si è andata a cercare i guai da sola. Ora però si sente forte dei due titoli vinti consecutivamente e non vuol sentirsi sempre nel mirino. Mourinho fa da grancassa al pensiero morattiano, sulla scia di quanto diceva anche Roberto Mancini. Il Milan dal canto suo, cerca di valorizzare le proprie risorse, cercando di far passare in secondo piano i problemi che alla fine hanno tutte le squadre, dalla terza categoria alla serie A con l’unica vera differenza: il budget a disposizione.

    fonte: tuttomercatoweb

  • E’ già clima derby:sponda rossonera.

    La settimana che ci porterà al derby è iniziata ieri sera, come peggio non avrebbe potuto, ossia con la conferma dell’assenza di Kakà. Innegabilmente, il 22 visto sabato sera contro la Reggina, così come in tante altre partite di questa prima fetta di stagione, non è quello che eravamo abituati ad ammirare, ma è altrettanto innegabile che il Milan sempre pronto a cambiar pelle negli appuntamenti importanti, con Kakà sarebbe un’altra storia. A presto, Ricky: si guarda avanti, si guarda al derby, una super-sfida a cui l’Inter di Mourinho arriva col vento in poppa, dopo il successo esterno di Lecce, e con la certezza di poter salpare in anticipo, lasciando a terra il resto del campionato.

    Il Milan, dal canto suo, di certezze non sembra averne molte, dopo aver provato per l’ennesima volta quanto sia doloroso scivolare contro chi lotta per non retrocedere. Per giunta, la 23^giornata porta con sè il sorpasso della Juve di Ranieri, corsara a Catania tra tante polemiche. Senza nulla togliere ai meriti delle prime della classe, questo turno di campionato ha rafforzato la consapevolezza che nella maggior parte dei casi sono gli episodi a decidere chi va avanti e chi resta indietro e che il confine tra gloria e baratro sia molto più labile di quanto si creda.

    Senza scendere nei dettagli, tanto non ce n’è bisogno, guardiamo avanti, anzi, guardiamoci in faccia per capire da dove ripartire. Si riparte, innanzitutto, dalla voglia di essere forti, più forti della sfortuna, degli episodi e delle assenze. Si riparte dalla fiducia, in un Milan che contro le grandi non ha mai avuto timore di imporre la legge del proprio gioco e dei propri ritmi. Si riparte dalla consapevolezza di non poter fallire, perchè sebbene il campionato sia ancora lungo, e malgrado l’Inter sia composta di fallibili esseri umani, undici punti sono un’infinità. Infine, si riparte dal cuore, quello rossonero, che domenica sera per 90 minuti pulserà all’unisono nella speranza di poter gioire. E in questa lunga, accidentata vigilia di derby, abbiamo una sola certezza: il Milan può vincere e chi ci crede fa due passi avanti verso la gloria: la storia di chi crede e combatte insieme sarà comunque vittoria, poichè in ogni istante di gloria c’è la passione del singolo e la forza di tutti. Avanti Milan!

    fonte: Milannews.it

  • La flop ten dei ds italiani

    Sarebbe stato più opportuno fare la “Top Ten” dei Direttori Sportivi italiani: meglio avere dieci amici in più che 10 “nemici”. Avrebbe, però, poco senso tessere le lodi di Marotta della Samp, Corvino della Fiorentina, Osti dell’Atalanta, Perinetti del Bari o dei collaboratori del Presidente Preziosi a Genova: troppo facile. Proviamo a capire, tra i Direttori Sportivi di Serie A e Serie B, chi e dove ha sbagliato, in quest’ultima sessione di mercato. Come ogni Top Ten che si rispetti si parte dal numero 10, ovvero il più bravo dei “cattivi”. Parta il count down!

    10) PIETRO LEONARDI (Udinese)
    Probabilmente ci ha abituati troppo bene in passato e adesso ci aspettiamo sempre di più. Come in estate, anche in inverno, l’Udinese avrebbe dovuto dare forza e sostanza al suo progetto. D’accordo la linea verde, ecco Villar Rodriguez, ma la cessione di Marco Motta alla Roma avrebbe fatto presupporre altre entrate. Fallito lo scambio Tissone-Mesto l’ultimo giorno, sono state per i friulani due sessioni in apnea. Attenzione al rinnovo (inganno) di D’Agostino. Solito metodo: adeguamento-prolungamento = cessione a fine anno.

    9) ORESTE CINQUINI (Pisa)
    Non è un problema di acquisti (Greco, D’Anna, Bonucci…) o cessioni. E’ un problema di stile. Cinquini ha sbagliato ad accettare di continuare a lavorare per il Pisa, quando cinque giorni prima il Presidente Pomponi gli aveva dato il benservito. Anche sul mercato perde di credibilità la sua figura.

    8) GALLIANI E BRAIDA (Milan)
    Non sono ufficialmente due Direttori Sportivi, ma quel che conta è la sostanza. Il mercato rossonero risente di alcune scelte sbagliate dei suoi big, il campo è lo specchio del mercato. La difesa era da rinnovare subito, invece Thiago Silva sarà inutilizzabile fino a giugno e Mattioni ha ovviamente bisogno di tempo per inserirsi. Nel frattempo dietro si balla e il Di Gennaro di turno complica i progetti futuri. Troppa confusione, non solo mediatica, su Beckham: se realmente il 9 marzo andrà via, sarà un fallimento soprattutto del Milan. E poi una veloce analisi sul settore giovanile: escluso Albertazzi, c’è il vuoto. La Primavera di Evani è quintultima in classifica con 17 punti, uno in meno della Triestina. Pasini? Furlan? Scapuzzi? Mah…

    7)RINO FOSCHI (Torino)
    Ha avuto, oggettivamente, poco tempo per lavorare. Da un volpone come lui ci si aspettano sempre i fuochi d’artificio. Questa volta chiude il mercato granata con le stelline in mano. Gasbarroni non gioca da due mesi e Novellino ha bisogno di gente nell’immediato. Amoruso non è stato rimpiazzato ed è stata rinforzata contemporaneamente una diretta concorrente (Siena). Restano da sciogliere i nodi Stellone e Ventola.

    6)ANDREA BERTA (Parma)
    Altro passaggio in Serie B. Delusione del mercato estivo e di quello invernale. En plein! Risultati sotto gli occhi di tutti. Soldi spesi? Tanti e male. Doveva essere risolto immediatamente il caso Lucarelli: le colpe del calciatore sono immense e di gente così è meglio liberarsi subito.

    5) ALESSIO SECCO (Juventus)
    Ha preferito restarsene alla finestra per tutto il mese di gennaio: qualche operazione, anche solo gettare basi per il futuro, andava fatta. I rinnovi di Rossi e Marchisio sono importanti. Il settore giovanile della Juventus è una miniera di talenti. Un’alternativa sulla fascia sinistra difensiva serviva a Ranieri. Adesso Molinaro, dopo l’infortunio di De Ceglie, si trova a giocare Campionato, Champions e Coppa Italia. Buon lavoro!

    4) WALTER SABATINI (Palermo)
    Benvenuti a Morganella, Savini, Sabatucci ed Hernandez; se qualcuno, però, dice che non si aspettava in questi sei mesi un colpo(vero)da Sabatini, mente sapendo di mentire. Come fa il d.s. rosanero a parlare di obiettivo Champions tra un anno, se questi sono i presupposti? La tifoseria palermitana merita l’Europa, non i falsi progetti. Un favore: basta parlare di Nilmar a Palermo dopo aver collezionato “No”.

    3) GABRIELE MARTINO (Reggina)
    Sul podio anche il nuovo/vecchio Direttore Sportivo della Reggina. La colpa: essere rimasto con le mani in mano nel mese in cui tutti hanno almeno provato a rinforzarsi. I calabresi hanno alzato bandiera bianca con troppo anticipo. Tanto valeva risparmiare il biglietto aereo per Milano. L’attenuante: se il Presidente Foti decide di non investire, che colpa ne ha il d.s.?

    2) FABRIZIO SALVATORI (Bologna)
    Di gente nuova sotto le due Torri ne è arrivata. Pagare Osvaldo 7 milioni di euro è un affare soprattutto per il venditore, difficile ipotizzare che il Bologna in futuro possa cedere l’attaccante argentino a cifre superiori. Non riesce a tagliare i rami vecchi e adesso Sinisa si ritrova con troppi petali per una sola rosa.

    1)GIOVANNI SARTORI (Chievo Verona)
    The winner is…
    Si accontenta degli “avanzi” del Catania Sardo e Colucci, prova a rilanciare Makinwa; Di Carlo, però, visto l’ottimo lavoro che sta facendo sul campo, avrebbe avuto bisogno anche di un aiuto dall’alto. La dirigenza non lo supporta. Sartori prova nello scambio Langella-Di Loreto, ma rimedia un due di picche. Non gli riesce la cessione Bogdani e va a vuoto quando cerca di strappare al Bari Guberti. In passato era stato vicino al trono di “Re del mercato”. Peccato che la serie A, sia molto diversa dalla B.

    editoriale di Michele Criscitiello

    fonte: TMW

  • 23 Giornata:il commento

    La Juve tiene il passo dell’Inter, il Milan frena contro la Reggina, Roma-show contro il Genoa: aggancio riuscito.
    Dopo il mezzo stop casalingo contro il Torino, l’Inter fa una grande prova di forza sul difficile campo di Lecce e
    vince 3-0 con gol di Ibrahimovic, Figo e Stankovic, questi ultimi due di testa. Il distacco sulla seconda aumenta di un punto, dato che solo la Juventus ha retto il passo dei nerazzurri. Il distacco di 7 punti resta immutato grazie alla sofferta vittoria di Catania. Iaquinta porta subito in vantaggiola Juve, ma  si fa ammonire ingenuamente per aver tolto la maglia nel festeggiare. Due minuti dopo, per un leggero fallo a metà campo viene ammonito per la seconda volta e dunque espulso, costringendo così la Juventus a giocare per circa 80 minuti in inferiorità numerica. Nella ripresa arriva il pari di Morimoto, ma Poulsen al 91′, approfittando di un clamoroso liscio di Terlizzi, regala ai bianconeri 3 punti vitali per continuare la caccia all’Inter in fuga. Grande Buffontra i bianconeri.
    Il Milan delude le attese e non va oltre l’1-1 casalingo contro un’ottima Reggina. Il vantaggio è degli ospiti con
    l’ex Di Gennaro, ma nella ripresa Kakà dal dischetto realizza il gol del pareggio. Il brasiliano si è successivamente
    infortunato e dovrà stare fermo 15 giorni. Salterà dunque il derby di domenica prossima contro l’Inter, così come Bonera, diffidato e ammonito.
    Al quarto posto sale la Fiorentina, che battendo al 91′ la Lazio con un gol diGilardino sorpassa il Genoa, sconfitto nello scontro diretto contro la Roma con un netto 3-0 all’Olimpico. Splendide le realizzazioni di Cicinho, Vucinic e Baptista. Al Franchi la Fiorentina ha subito per tutti i 90 minuti contro una buonissima Lazio, che non è riuscita a segnare solo grazie ad uno strepitoso Frey (almeno 4 le parate decisive del portiere francese). Allo scadere il gol di Gilardino beffa i capitolini, rimasti in 10 per il rosso a De Silvestri e sconfitti per la quarta partita di seguito. Per la Roma è aggancio al quinto posto, ad appena una lunghezza dalla quarta piazza,
    valevole per l’ingresso in Champions. Il Palermo con un avvio strepitoso mette al tappeto il Napoli, un Miccoli super ruba la scena a Lavezzi deliziando i tifosi ed entrando in tutti e due gol del Palermo, le reti sono state di Migliaccio e Simplicio per il Napoli accorcia le distanze Hamsik.
    Il Cagliari, grandissima sorpresa degli ultimi mesi e reduce dal trionfale 3-2 contro la Juventus, resta in 10 per l’espulsione di Lopez e perde in casa contro l’Atalanta grazie ad un fortunoso gol di Cigarini . I bergamaschi ora sono al nono posto, un punto dietro i sardi.

  • Scommettiamo insieme

    • con 10 euro puoi vincere 62,93

    lens-nimes 1 (1,37)

    lecce – inter 2 (1,50) –

    sampdoria – siena 1 (1, 75)

    udinese – bologna 1 (1,75)

    • con 10 euro puoi vincere 125,92

    torino -chievo 1 (1,80)

    cagliari-atalanta x (2,95)

    villareal – numancia 1 (1,42)

    siviglia- betis 1 (1,67)

    • con 10 euro puoi vincere 295,15

    portsmouth-liverpool 2 (1,65)

    real madrid- racing 1 (1,38)

    palermo – napoli 2 (4,25)

    fiorentina – lazio x (3,05)

  • Gli affari a costo zero

    Chiusa da pochi giorni la sessione invernale del calciomercato le società iniziano a pensare alla nuova stagione. Sportmediaset propone una lista di affari a costo zero dei giocatori dei principali campionati europei. Per le società oramai è fondamentale cercar di rinforzare la rosa con i parametro zero per cercar di far quadrare il bilancio.

    Ecco a voi articolo e lista:

    Fino all’anno scorso si era furbi, profondi conoscitori di ogni piega del mercato e rapidi quando si puntellavano le squadre con i parametri zero. Da quest’anno, invece, è una questione di sopravvivenza e di bilanci che devono quadrare. Per forza. In tempi di magra, anche il calcio guarda alle occasioni con occhi più interessati. E coloro che vanno in scadenza a giugno, scollinata la finestra invernale, diventano obiettivi pratici. A partire dalla Premier League, dove ci sono nomi altisonanti. Il Chelsea propone Mikel e Ballack per il centrocampo, l’Arsenal Ebouè per la difesa e il talento tanto indiscusso quanto fragile di Rosicky in mediana.

    Il Manchester United rischia di perdere grauitamente Evans, onesto difensore nordirlandese. E di vedersi sfilare, non completamente ‘a gratis’, anche Tevez. Owen è l’usato sicuro – nel senso che sicuramente si infortunerà, ma le qualità restano -, Fuller dello Stoke City un investimento oculato. Nella Liga il piatto piange. Oltre a Cannavaro, segnaliamo ‘solo’ il centrale dell’Atletico Madrid Ibanez e il mai completamente esploso Hugo Viana.

    In Francia spicca il nome del brasiliano Fred del Lione. Poi, a ruota, l’esterno mancino Mathieu del Tolosa, sul quale la Fiorentina pare molto vigile. Gol freschi e gratuiti potrebbero arrivare da Alassane, franco-mauritano del Le Havre di un metro e 92, e Maiga, maliano del Le Mans. Nomi che diranno forse poco adesso, ma che potranno risuonare ben presto. Infine, la Bundesliga. In cima c’è Haggui, marcatore tunisino del Bayer Leverkusen. E poi un sacco di giovanotti che hanno frequentato le nazionali giovanili teutoniche e che nel corso degli anni non hanno completato la maturazione. Potrebbero essere degli affari…

    PREMIER LEAGUE

    MIKEL (c, Chelsea)
    BALLACK (c, Chelsea)
    G. NEVILLE (d, Manchester United)
    EVANS (d, Manchester United)
    GIGGS (c/a, Manchester United)
    TEVEZ (a, Manchester United)
    HYYPIA (d, Liverpool)
    ROSICKY (c, Arsenal)
    EBOUE’ (d/c, Arsenal)
    BALL (d, Manchester City)
    GLAUBER (d, Manchester City)
    VASSELL (a, Manchester City)
    SALIFOU (c, Aston Villa)
    D. TRAORE’ (d, Portsmouth)
    EDGAR (d, Newcastle)
    OWEN (a, Newcastle)
    LOVENKRANDS (a, Newcastle)
    MOKOENA (c, Blackburn)
    COLLISON (c, West Ham)
    VAZ TE’ (a, Bolton)
    FULLER (a, Stoke City)
    SIDIBE’ (a, Stoke City)
    RICKETTS (d, Hull City)

    LIGA

    JORQUERA (p, Barcellona)
    F. CANNAVARO (d, Real Madrid)
    IBANEZ (d, Atletico Madrid)
    HUGO VIANA (c, Valencia)
    KAMENI (p, Espanyol)
    ANDER MURILLO (d, Athletic Bilbao)
    DE GUZMAN (c, La Coruna)
    JAVIER FLANO (d, Osasuna)

    LIGUE 1

    FRED (a, Lione)
    M’BAMI (c, Marsiglia)
    DEMBELE (d, Rennes)
    MATHIEU (d, Tolosa)
    MANSARE (c/a, Tolosa)
    BERGOUGNOUX (a, Tolosa)
    PEDRETTI (c, Auxerre)
    NAMOUCHI (a, Lorient)
    MAIGA (a, Le Mans)
    GAVANON (p, Sochaux)
    AFOLABI (d, Sochaux)
    NIKEZIC (a, Le Havre)
    ALASSANE (a, Le Havre)
    N’GANGA (c, Grenoble)
    DIMITRIJEVIC (c, Grenoble)

    BUNDESLIGA

    PELLATZ (p, Werder Brema)
    KRUSE (c, Werder Brema)
    DOMASCHKE (p, Bayer Leverkusen)
    HAGGUI (d, Bayer Leverkusen)
    KUNERT (c, Amburgo)
    ALEX (d, Wolfsburg)
    MADLUNG (d, Wolfsburg)
    HILL (a, Wolfsburg)
    JANKER (d, Hoffenheim)
    TEBER (c, Hoffenheim)
    INAMOTO (c, Eintracht Francoforte)
    LJUBICIC (c, Eintracht Francoforte)
    JENSEN (p, Hannover)
    MATIP (d, Colonia)
    BROICH (c, Colonia)
    EHRET (c, Colonia)
    STOLL (d, Karlsruhe)
    FREIS (a, Karlsruhe)
    RAU (c, Arminia Bielefeld)
    MARX (c, Arminia Bielefeld)
    SHAO (a, Energie Cottbus)
    LERCHL (c, Energie Cottbus)
    MULLER (c, Energie Cottbus)

  • mercato: le pagelle di sportmediaset

    ATALANTA 7
    L’asse della squadra è rimasto intatto (Manfredini-Cigarini-Doni-Floccari) e questo vale mezzo punto. In più è arrivato Plasmati che può affrancarsi senza pretendere un minutagio importante. Parravicini rafforza il centrocampo almeno numericamente e le perdite – in prestito – di Rivalta e del giovane Manzoni non alterano gli equilibri.

    BOLOGNA 6
    La campagna acquisti iniziata a novembre a suon di nomi si è chiusa il 2 febbraio con soli tre elementi (Mutarelli, Belleri e Osvaldo) che non convincono a priori. Manca un difensore centrale, tirando la riga a fine mercato.

    CAGLIARI 6
    Se n’è andato Ferri. Punto. L’importante era però non toccare troppo il giocattolo che ha cominciato a funzionare a meraviglia. E’ rimasto Acquafresca, che è dell’Inter, e sono rimasti Biondini, Conti e soci. Una sufficienza che vale più di quanto si possa pensare.

    CATANIA 6
    A differenza dei sardi, questa sufficienza è molto più risicata. Zenga intendeva alleggerire la truppa e in sette se ne sono andati. Potenza e Capuano vanno a coprire i buchi difensivi pur con caratteristiche diverse. Non si è lavorato in prospettiva lasciando vincere il lassismo sul prestito di Paolucci e sulla situazione di Dica che ancora non si capisce se vale più o meno dei 2 milioni spesi in estate.

    CHIEVO 6
    Un voto di sospensione in realtà. E’ un gruppo infarcito di prestiti, giocatori che potrebbero non avere gli stimoli giusti per portare a compimento l’impresa, perché di questo si tratta, della salvezza. Anche Makinwa e Sardo, due degli ultimi tre arrivi, sono temporanei. Fari puntati su Giuseppe Colucci anche se potrebbe non bastare a riparare gli squarci estivi.

    FIORENTINA 5,5
    Ci saranno ragionamenti sicuramente profondi dietro al mercato della Viola. E’ arrivato solo Bonazzoli nell’affare Pazzini. Quello di cui si tiene scarsamente in conto è che l’affare ha portato una plusvalenza notevole. Ma di altro, a livello pratico, c’era bisogno. Per esempio un mediano, oppure un altro esterno d’attacco visto anche il probabile stop di Santana. E’ partito Da Costa per farlo giocare (e per bloccare Palombo), ma non è arrivato subito Ivanovic. Insomma, Corvino ha lavorato molto in prospettiva su giugno e ha pensato alla cassa, realizzando uno straordinario attivo di oltre 16 milioni. Peccato che da qui alla prossima Champions ci siano davanti decine di partite con un gruppo ormai intoccabile.

    GENOA 6,5
    Solo cessioni in casa rossoblu: Gasperini, in piena lotta per la Champions, sfoltisce la rosa rinunciando a due giovani comunque mai utilizzati (Brivio e Roma), al difensore meno coinvolto nella rotazione della squadra titolare (Potenza) e a un elemento più importante, Gasbarroni, che aveva dato il suo contributo nella prima parte della stagione. Ma l’ampia sufficienza, in mancanza di rinforzi, è data dal “muro” operato da Preziosi su Milito: Inter sconfitta con perdite e Principe che rimane per continuare a costruire il grande sogno rossoblu.

    INTER 6
    Una sufficienza assegnata per un solo motivo: Quaresma, almeno, viene dirottato al club con cui la prossima estate verrà sicuramente imbastita la trattativa più importante (Drogba, ma non dimentichiamo Essien). Per il resto non c’è stata la sforbiciata chiesta da Mourinho (parte solo Dacourt, rimangono Obinna, Crespo, Materazzi) e non è stata presa la punta che potesse essere affiancata con continuità a Ibrahimovic almeno in campionato. Comprare non era certo obbligatorio, ma in compenso questa Inter non sa più vendere..

    JUVENTUS 5
    Vista la pioggia di infortuni, la Champions incombente, gli scricchiolii di rendimento di qualche elemento, un rinforzo anche e solo per la panchina non sarebbe stato male. L’operazione-Stendardo dello scorso anno, per intenderci. Invece Madama rimane immobile rinunciando anche a elementi (Motta, soffiato dalla Roma) che avrebbero potuto dare il loro onesto contributo. Una politica di risparmio che dovrà trovare risposte la prossima estate.

    LAZIO 5
    L’ennesimo argentino (Angeleri, laterale destro inseguito lungamente anche dall’Inter: ma in quel ruolo non ci sono già Lichsteiner e De Silvestri?), non può compensare la stagnazione di una società che aveva bisogno magari anche di qualche cessione dolorosa, ma importante: Ledesma, per esempio, potrà essere preso da una società estera a giugno per soli 3 milioni. Inter e Juventus si erano già fatte avanti con qualcosa di più e non è davvero detto che si ripresentino alla porta di Lotito tra qualche mese. La rosa, inoltre, non è stata ulteriormente sfoltita: sono praticamente partiti solo Makinwa e Belleri. Troppo poco.

    LECCE 6,5
    Tre acquisti, ma molto mirati e di sicura prospettiva: innanzitutto il centrocampista brasiliano Edinho, tenutario di un curriculum di tutto rispetto. Poi c’è Papa Waigo, che nei club di provincia ha sempre dato il meglio di sé e Papadopoulos, centravanti pronto a rappresentare un’ottima alternativa a Castillo e Tiribocchi. Parte Diamoutene, che da tempo non era più considerato da Beretta, e Boudianski. Uno dei club che ha operato meglio.

    MILAN 7,5
    Basta il nome di David Beckham e la vittoria, anche se procurata dal “no” del diretto interessato, nella battaglia con lo sceicco Mansour per Kakà per dare il senso di questo incredibile gennaio rossonero. Impreziosito dal “colpetto” Mattioni e, soprattutto, dalla definizione dell’acquisto di Thiago Silva, primo mattone per la ricostruzione di una difesa vecchia, gloriosa e stanca. Se poi, a posteriori, si riuscisse anche a trattenere lo Spice Boy, il voto rasenterebbe il 9

    NAPOLI 7
    Un solo colpo, ma quale: si chiama Datolo, arriva dal Boca Juniors, lo manda Diego Armando Maradona. Un centrocampista importante, in grado di accrescere ulteriormente il tasso di qualità del reparto centrale di Reja e di sostituire, grazie alla sua versatilità, sia lo squalificato Mannini che gente come Hamsik o Blasi. Parte solo Savini, da tempo ai margini della rosa. Poco, insomma, ma molto buono.

    PALERMO 6,5
    Zamparini e Sabatini hanno operato guardando avanti: se l’unica mossa per il presente è quella di Savini, i rosanero hanno messo le mani su ragazzi di sicuro avvenire come il trevigiano Pellegrini e lo svizzero Morganella, entrambi difensori, e soprattutto il 19enne uruguaiano Hernandez, che molti addetti ai lavori considerano il prospetto più interessante visto ai campionati sudamericani Under 20 in corso di svolgimento in Venezuela. Una sorta di Pato, insomma: tra qualche tempo, potrebbe essere il colpo dell’anno.

    REGGINA 5,5
    No, così non va. Una squadra che ha davanti solo 16 partite per salvarsi e ha denotato delle chiare lacune in difesa e a centrocampo aveva bisogno di qualcosa di più. E il solo Krajcik non può fornire un rimedio alla situazione. Troppo poco.

    ROMA 6,5
    Nessun nome da copertina, ma va premiata la reattività di Pradé nel mettere le pezze ai casi Panucci (preso Motta e inserito al volo nella lista Champions) e all’ormai accertata inadeguatezza di Loria prelevando dal Lecce Diamoutene. Ricordiamoci che le risorse (poche) servono giustamente a trattenere Aquilani, De Rossi e Vucinic. Un piccolo dubbio solo sulla partenza di Okaka, che, come dimostrato a Reggio Calabria, poteva ancora risultare utile alla causa.

    SAMPDORIA 6,5
    E’ la squadra che si è complessivamente mossa di più e, in definitiva, l’ha fatto piuttosto bene. Rinforzi nei reparti deboli della squadra, quelli della difesa (presi Da Costa, Ferri, Raggi) e dell’attacco (Pazzini, sicuramente l’acquisto più importante di gennaio con l’eccezione di Beckham). In più, l’acquisizione di due ragazzi delle nazionali giovanili azzurre che hanno sbattuto male contro il calcio estero: Zamblera al Newcastle e Soriano al Bayern Monaco non hanno avuto fortuna. Alla Samp possono trovare più spazio. Una campagna dispendiosa e che sicuramente darà i suoi frutti.

    SIENA 6,5
    Una sola novità, ma non certo con la “n” minuscola: Nicola Amoruso è l’uomo che può risolvere il problema del Siena, spesso elogiato per il suo gioco, ma altrettanto spesso incapace di buttare dentro il pallone. Sarà comunque difficile, per Giampaolo, gestire un reparto che comunque conta ancora su Frick, Calaiò, Maccarone e Ghezzal. I tagli alla nutrita rosa, infatti, sono stati effettuati negli altri reparti.

    TORINO 5
    Serviva un attaccante esterno di qualità, è arrivato Gasbarroni, molto più centrocampista che punta. Rivalta e Dellafiore sono puntelli difensivi tutti da verificare. Nel frattempo sono sfuggiti Mozart, Panucci, Obinna, Lucarelli e molti altri giocatori d’esperienza che, forse, avrebbero potuto davvero essere importanti per un Toro ancora lontano dalla tranquillità.

    UDINESE 6
    La partenza di Motta è l’unica operazione degna di nota del gennaio udinese. I temi del mercato sono corsi intorno alle possibili partenze di Quagliarella, Di Natale, Inler, ma tutti i gioielli sono rimasti al loro posto. La vera rivoluzione, come sempre, scoppierà a giugno.

    fonte : sportmediaset

  • 22 Giornata: Classifica dopo il recupero

    Inter 50, Milan 44,Juve 43, Genoa 40, Fiorentina 38, Roma 37, Napoli e Cagliari 34,  Palermo 32, Lazio 31 , Atalanta 30, Udinese 27, Catania 26, Siena 25, Sampdoria 24, Bologna e Lecce 22, Torino e Chievo 18, Reggina 15.

  • Le pagelle del mercato

    Ci affidiamo al parere di un esperto di calciomercato e calabrese doc Alfredo Pedullà

    Il calcio mercato riparte oggi, state tranquilli. Ma questo è il tempo dei bilanci, delle pagelle. E dei voti secchi, che a scuola non danno, ma noi sì. E’ stato un mese (scarso) proficuo, di eccellenti confronti,di grandi soddisfazioni e di anticipazioni (Diamoutene e Motta alla Roma, tra giovedì e venerdì, Guberti al Bari la scorsa settimana, la diatriba Samp-Bologna per Da Costa. E ieri alle 17 abbondanti vi abbiamo messo sulla strada giusta per Quaresma al Chelsea rimbalzando su un sito portoghese). Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto: quasi 400 e-mail dall’inizio del mercato, non ho potuto rispondere come avrei voluto, ne approfitto di quest’occasione. E ringrazio anche i tantissimi amici che hanno seguito la trasmissione su Sportitalia. Adesso i voti: non borbottate, fate i bravi.

    ATALANTA 6,5 – Mercato intelligente, Parravicini e Plasmati sono due buoni investimenti. Un peccato aver fatto saltare l’affare Vantaggiato per piccoli dettagli e per una questione di principio. Eccellente scelta quella di blindare Floccari fino a giugno.

    BOLOGNA 7 – La proprietà non avrebbe potuto fare di più. Belleri per la fascia in difesa, Mutarelli per il centrocampo,Osvaldo per convivere con Di Vaio. Il problema è proprio questa: sarà una convivenza semplice? Ho visto Bologna-Fiorentina, qualche problema resta. Mihajlovic sul campo sta lavorando bene. Il mercato in uscita fallimentare.

    CAGLIARI 8 – Soprattutto per il mea culpa che faccio e le scuse che devo agli amici di Cagliari quando dopo cinque giornate avevo detto che ci sarebbe stato bisogno di qualche investimento sul mercato. Chiedo venia, avevo sottovalutato Allegri, il rapace Acquafresca, l’eccellente Conti, il fantastico Marchetti e quella roccia di Paolone Bianco.

    CATANIA 6 – Sfoltire la rosa era una necessità. Potenza e Capuano possono dare una buona mano. Cedendo Plasmati, avrei preso una prima punta di valore. Ma se Spinesi torna Spinesi…

    CHIEVO 5,5 – I rinforzi sono arrivati tardi e non mi convincono completamente. Manca un regista che sappia davvero prendere per mano la squadra, un leader.

    FIORENTINA 7 – Si può vincere anche vendendo, facendo cassa, dopo le sontuose strategie della scorsa estate. Tutelare il bilancio è un comandamento, maestro Corvino lo sa bene. Ivanovic e Palombo idee vere (qualcosa in più) per l’estate.

    GENOA 6,5 -Il voto si giustifica da solo per aver resistito alla tentazione di cedere Milito, soltanto una società ricca e con le idee chiare può permettersi una decisione del genere. Se fosse arrivato Pelè, sarebbe stato un mercato da urlo.

    INTER 4,5 -Semplicemente perché non si possono spendere circa 18 milioni e mezzo più Pelè (valutato sei) per Quaresma e poi cederlo in prestito, rimangiandosi quasi tutto.. Chi ha avuto la cortesia di seguirmi, aveva espresso mille perplessità sull’ingaggio del sopravvalutato “mister gel”. Sbarazzarsene così dopo pochi mesi è uno schiaffo alla miseria. E alla coerenza.

    JUVENTUS 5,5 – Avrebbe dovuto prendere, quasi ad ogni costo, un’ alternativa all’eterno infortunato Zebina sulla fascia destra e/o un centrale in grado di sopperire ai problemi fisici recenti di Chiellini. Peccato.

    LAZIO 5,5 – In entrata semaforo rosso e con quel mega organico (dal punto di vista della quantità)è stata una scelta logica. Ma mi sarei aspettato qualcosa in più in uscita (qualcuno resta pur sapendo di non avere spazio) e non mi è piaciuta la gestione della vicenda Cellerino.

    LECCE 6 – Angelozzi ha faticato, come Salvatori del Bologna, a sfoltire un organico eccessivo. Gli attaccanti sono troppi, Cacia resta controvoglia. Edinho è un buon giocatore, ma sono sempre attuali i problemi legati a un rapido ambientamento. Avrei preso un difensore di fascia.

    MILAN 7 – Beckham è un colpo sopraffino, con tanti saluti e quei parrucconi che lo hanno offeso, senza un minimo di rispetto. Voto giustificato dal fatto di aver trattenuto Kakà, indipendentemente dalla gestione (opinabile) della vicenda. E anche per aver preso Thiago Silva, in prospettiva rinforzo vero.

    NAPOLI 5.5 – Maluccio. Perché sono rimasti sul groppone Dalla Bona, Grava, Montervino,Amodio e Pià, indipendentemente da qualche rescissione in queste ore. E perché Datolo non basta a giustificare, da solo, la voglia d’Europa per una città giustamente affamata. Napoli è Napoli, non dimentichiamolo.

    PALERMO 6 – L’impronta del direttore sportivo Sabatini sta tutta nella scelta di giovani talenti, di prospettiva, come Hernandez e Morganella. Un’impronta che prima non si era vista. Il presidente Zamparini merita rispetto, si scatenerà a luglio. Importante è che sappia di avere un grande allenatore: Davida Ballardini, una meraviglia.

    REGGINA SV – E’ la squadra della mia città, già mi fa male l’ultimo posto in classifica. Preferisco sorvolare e non esprimermi, pardon.

    ROMA 6 – Ha fatto quello che avrebbe dovuto, il caso Panucci non va attribuito alla società. Alla società va invece attribuito il rinnovo ritardato di alcuni pezzi da novanta come Aquilani. Con Spalletti il salto di qualità di Motta può essere immediato. Diamoutene ha talento ma un grave vizio: si distrae come un bambino senza pensieri.

    SAMPDORIA 7 – Rimediato alla grande il mercato estivo ricco di incomprensioni. Pazzini va benone, Da Costa può servire, Palombo è rimasto. Ora tocca a Mazzarri, senza alibi.

    SIENA 5,5 – Il buon Amoruso in una rosa (già ricca) di attaccanti. Troppo poco.

    TORINO 5,5 – Non c’è stata traccia di Rino Foschi, specialista di mercato, con l’attenuante che è arrivato all’ultimo minuto. A parte Rivalta, discreta operazione. Inevitabile il sacrificio di Amoruso che non stava più bene al Toro. Gasbarroni è un ottimo talento,ma mi chiedo: chi esce? Abate? Sarebbe un delitto. Rosina? Per me dovrebbe avere fiducia sempre. Quindi, ecco la domanda: Gasbarroni dove lo mettiamo?

    UDINESE 6 -A gennaio l’Udinese difficilmente muove foglia, Motta a parte. Sono rimasti i gioielli Quagliarella, Di Natale, Inler, D’Agostino e Zapata, specialità della casa.

    ALBINOLEFFE 5,5 – Profilo basso,ma almeno sono rimasti i big (Cellini, Carobbio, Ruopolo). Tuttavia non aver trovare una sistemazione a Carobbio che a giugno va in scadenza è un’aggravante.

    ANCONA 5– Avrei preso un’altra punta vera, a maggior ragione dopo l’inconcepibile cessione di Nassi al Brescia. Monaco sta facendo un ottimo lavoro, ora la società rispetti le scadenze.

    ASCOLI 5,5 – Guberti che parte è tanta roba, nessuno che lo sostituisce può essere un grave handicap.

    AVELLINO 6,5 – Aveva fatto tutto e bene in tempi non sospetti, prendendo Ghomsi, Venitucci, Sforzini e Cosenza, gente che può dare una validissima mano d’aiuto. Il vero acquisto è Robi-fantasia-De Zerbi, ora che sta bene può fare la differenza.

    BARI 8,5 – Avevo detto che con Kutuzov, Lanzafame, Colombo, Caputo e Barreto avrebbero dovuto dare trenta gocce di novalgina ai difensori avversari. Con Guberti – acquisto strepitoso – le gocce di novalgina salgono a quaranta. Bari da serie A: se arrivasse terzo, con l’aria che tira in giro, sarebbe una mezza delusione. E i tifosi, pronto a riempire l’Astronave in ogni ordine di posti, ci resterebbero malissimo. Bari marziano.

    BRESCIA 6 – Okaka e Nassi sono buoni giocatori, ma non valgono Savio e Possanzini, nella speranze che a Davide cancellino la squalifica. Sonetti dovrà fare gli straordinari. Tognozzi servirà al centrocampo.

    CITTADELLA 6 -Intanto ha trattenuto Iori, un regista con i contro-fiocchi che a me piace moltissimo. Carparelli può dare una mano, vedo qualche buco di troppo in difesa.

    EMPOLI 7 -Società da applausi, a un organico già molto competitivo ha aggiunto Sabato e Carrus. E tra un po’ torna Flachi. Non vedo lacune, non vedo punti deboli, auguro a Baldini di trovare la quadratura del cerchio.

    FROSINONE 6 – Gestione non troppo convincente, anche se Cavalli è un ottimo… cavallo per il reparto offensivo. Roman bella scommessa.

    GROSSETO 6,5 – Maah la ciliegina su una torta abbastanza gustosa. Quando Bonanni troverà la migliore condizione sarà devastante. Mezzo voto in meno per la gestione del caso Garofalo, un separato in casa per aver raggiunto l’accordo con il Siena da luglio. Non si può fare pace? Recuperare Capone è una bella scommessa. Maah suscita curiosità.

    LIVORNO 7 – Intanto nessuno è riuscito a strappare Diamanti o Pulzetti a Spinelli. Buon segno. Il ritorno di Lucarelli si capiva che sarebbe stato complicato. Dipende molto dalla voglia che Tavano deve ritrovare. Cellerino bel colpo, Dionisi investimento per il futuro.

    MANTOVA 5 – Il Mantova che investiva e che stupiva sul mercato fa parte della storia del mercato. Capisco la scelta alla luce della classifica. Godeas è rimasto ma la domanda si impone:con quanta voglia? Una sola cosa:i tifosi del Mantova non meritano figuracce come quella del posticipo.

    MODENA 5,5 -In crisi societaria non me la sento di andare con il bisturi. Giampà che torna avrà grossissime motivazioni.

    PIACENZA 6 – Volpato per risolvere i guai in attacco, nella speranza che basti.

    PARMA 6,5 – Mi chiedo soltanto se c’era (c’è) la volontà di trattenere Cristiano Lucarelli, oppure se la conferma è stata forzata per non aver trovato la soluzione giusta. D’Agostino buona mossa per la fascia, Manzoni un tipo di sicuro talento.

    PISA 4,5 – Non ci sono tracce del progetto di Pomponi. Improvvisazione. Programmi non ce ne sono,mi dispiace molto per i tifosi, anche per quelli che si sono arrabbiati quando l’estate scorsa avevo preventivato una stagione difficile. La gente di Pisa meriterebbe molto di più.

    RIMINI 6,5 -L’operazione Vantaggiato è stata intelligente. Trattenere Ricchiuti,confidando nella volontà e nella fedeltà del trequartista, ancora di più. Con Paponi e Matteini potrà divertirsi.

    SALERNITANA 5.5 – Mi piacciono Iunco e Ciaramitaro, un po’ meno gli altri. Mi dispiace che un grande professionista come il portiere Pinna – passione indiscutibile – non abbia il rispetto che merita.

    SASSUOLO 6,5 – Martinetti è un’altra cartuccia che può dare grosse soddisfazioni: la base c’è, la società anche, le prospettive sono rosee.

    TREVISO 5.5 – Se avesse chiuso la trattativa con la Reggina portando in Veneto Stuani e Ceravolo in cambio di Scurto e soldi avrebbe concretizzato una grossa operazione. Manca qualcosa in attacco. A meno che Zigoni non faccia un gol a partita…

    TRIESTINA 6,5 – Stankovic è l’ennesima scommessa di De Falco, a centrocampo Pani sarà un buon cambio per Allegretti. Intanto, Granoche è rimasto fino a giugno: non è poco.

    VICENZA 6 -Ho visto Maaroufi, va seguito con curiosità: ottimi mezzi, la serie B può essere un eccellente trampolino di lancio. Innocenti ritroverà la serenità smarrita a Grosseto.

    fonte: TMW