Tag: Serie A

  • Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Siamo alla fase cruciale della stagione in Serie A, siamo all’ultimo step che pare anticipato rispetto alle previsioni di quest’estate. Tuttavia gli ultimi 20 minuti di Roma-Juventus hanno detto poche cose ma in modo netto e conciso. La Juventus è la squadra più forte in questo momento e i punti di vantaggio sulla Roma sono veritieri, ma il vantaggio costruito da madama è molto probabilmente figlio di una gestione diversa e più condizionata, da parte di Rudi Garcia sui suoi uomini.

    Gli ultimi venti minuti del match di ieri sera hanno fatto capire anche al più nostalgico tifoso giallorosso che, se vuoi competere con una squadra quadrata e impenetrabile, dal punto di vista del rendimento, come la Juventus devi attingere da tutte le tue forze senza guardare nomi o cognomi di chi hai in rosa. Non è un caso infatti che il miglior calcio espresso dalla Roma nel finale di partita sia avvenuto dopo i cambi di Francesco Totti e Daniele De Rossi.

    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter
    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter

    Nessuno discute la classe e l’immensa portata caratteriale che ha la presenza del capitano giallorosso in campo, tuttavia se la condizione ballerina di Totti non è al top in una sfida così importante forse è meglio far giocare chi tecnicamente è più debole ma può portare maggiore dinamismo. La stessa cosa vale per De Rossi, in 20 minuti ha fatto due entrate sulle gambe degli avversari che, se fosse stato un match di coppa europea, sarebbero stati sanzionati con due gialli e la conseguente espulsione, segno di una esagerata foga agonistica e di poca tranquillità nell’affrontare l’avversario. Oltre a questo i giocatori giallorossi, tutti, dovevano fare la partita della vita per riaprire il campionato a cominciare proprio dai due calciatori simbolo ed invece la riscossa è avvenuta da chi è partito dalla panchine e la rete che ha riaperto il match è arrivata dal giocatore più saggio e che per tutti i novanta minuti è apparso più tranquillo, al pari proprio dell’avversario.

    La lite tra il primo ed il secondo tempo tra Holebas e De Sanctis poi, aumenta la sensazione che per la Roma era la partita della vita nella testa dei giocatori, ma che non sono riusciti a trasformare quanto avevano in testa sul terreno di gioco, segno di grande inferiorità nei confronti di chi ormai da tre anni è regina indiscussa della Serie A e che pur cambiando tecnico e modulo di gioco (non ieri sera) ha una capacità mentale di mangiarsi l’avversario, chiunque esso sia, mostruosa almeno in Italia.

    Il bicchiere è mezzo pieno per i giallorossi perché in quei venti minuti finali hanno l’esempio di quello che devono fare nelle prossime partite, correre, aggredire, segnare, vincere riposarsi e poi ricominciare. Ma è una cosa che si può fare solo se hai fiducia dei tuoi mezzi e se usi le energie di tutti senza badare ai cognomi di chi hai in rosa, in questo Garcia la scorsa stagione era stato bravissimo, in questa sembra diventato succube delle scelte. Ad inizio stagione guardando qualitativamente le due rose tutti eravamo d’accordo nel dire che la Roma aveva raggiunto la Juventus, poi però una ha sfruttato tutti i suoi uomini compresi quelli che sembravano perduti per sempre (Pepe) l’altra no.

    Per la Roma il bicchiere è mezzo vuoto perché nello scontro diretto in casa ha perso l’occasione di togliere punti alla Juventus e staccare il Napoli, due piccioni con una fava, inoltre ha dato un altro punto di vantaggio ai bianconeri. Perché se il campionato di Serie A finisse a pari punti gli scontri diretti diventerebbero determinanti, quindi oggi la Roma deve finire la stagione con un punto in più della Juventus quindi da 9 punti siamo passati a 10.

    La Juventus vede il bicchiere mezzo pieno perché ha tenuto a bada la lupa che abbaiava famelica nel suo terreno di caccia e ne esce come detto con un altro piccolo margine di vantaggio. L’aver giocato la partita di ieri, in casa della Roma, senza Pogba e Pirlo essere andata in vantaggio per prima e aver rischiato di chiudere definitivamente il discorso è un’iniezione incredibile di autostima.

    Al tempo stesso resta anomalo per la Signora vedere il bicchiere mezzo vuoto, dopo tre anni di successi e di consapevolezze, ma la verità è che a questa squadra manca il killer instinct fatale, quello che dopo la rete di Tevez avrebbe fatto scattare la molla e avrebbe definitivamente ucciso il campionato di Serie A. In Italia potrebbe essere un piccolo problema ma in Europa questo fattore potrebbe essere determinante a cominciare dal ritorno di Champions League a Dortmund, perché la Juventus a Torino aveva avuto le occasioni per chiudere il discorso qualificazione anticipatamente e non lo ha fatto. Il dato positivo su cui deve lavorare Allegri è che se la Juventus gioca in modo tranquillo e con la testa sgombra in casa della Roma può fare altrettanto in casa dei tedeschi e allora di conseguenza il killer instinct può arrivare quando meno te lo aspetti e potrebbe ulteriormente trasformare questa squadra.

  • La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    70 minuti sostanzialmente di predominio territoriale della Juventus, che guadagna la superiorità numerica per il rosso a Torosidis e trova il vantaggio con un gioiello di Tevez su punizione. A questo punto Garcia toglie Totti e De Rossi mandando in campo Iturbe e Nainggolan ed i giallorossi cambiano, spingono, trovano il pari con Keita e cercano addirittura il gol del successo. Questa la sintesi in breve di Roma-Juventus. Allegri esce dal campo infuriato per l’occasione persa, Garcia può uscire soddisfatto per la reazione ma dovrà pensare molto alle scelte fatte all’inizio che non hanno convinto.

    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter
    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia opta un cambio rispetto alle previsioni della vigilia, a centrocampo giocano Keita-Pjanic-De Rossi con Nainggolan che si accomoda inizialmente in panchina, per il resto formazione confermata.

    Allegri, a causa degli infortuni di Pirlo e Sturaro e di un Pogba non al meglio, torna al 3-5-2 inserendo a centrocampo Marchisio-Vidal-Pereyra con Morata-Tevez coppia d’attacco.

    Partenza subito aggressiva della Roma con De Rossi che entra subito ruvido su Vidal dopo appena 15 secondi. La Juventus sembra voler lasciar sfogare i giallorossi poi prova a colpire con una ripartenza non finalizzata bene da Vidal. Nel primo quarto d’ora meglio la Juventus ma occasioni non se ne segnalano. I bianconeri si spingono in contropiede ed al 22° è provvidenziale Manolas a salvare, rischiando l’autogol, su Morata pronto a spingerla in gol. 29° prova a farsi vedere anche la Roma, Keita s’inserisce bene in area ma non riesce a controllare, palla tra le braccia di Buffon. Bianconeri sempre insidiosi in contropiede ma anche al 42° Tevez non riesce a trovare la porta dopo una bella azione di Pereyra. Un primo tempo non certo spettacolare si chiude ovviamente sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e con una Juventus più aggressiva che prova subito a premere e al 50° dopo una palla recuperata Vidal va al tiro, De Sanctis è battuto ma il diagonale del cileno finisce fuori di nulla. La Roma non riesce a rendersi pericolosa, il giro palla è troppo lento e la difesa bianconera è chiusa. Al 62° Torosidis tocca Vidal lanciato verso l’area, secondo giallo e quindi rosso per lui. Sul successivo calcio di punizione Tevez è perfetto e piazza la palla lasciando De Sanctis immobile. La Roma sembra sotto shock e Pereyra ha la chance per trovare il raddoppio palla sull’esterno della rete. Al 72° primo intervento di Buffon che devia in corner un colpo di testa di Manolas. La Roma però cresce e al 78° Keita trova il pareggio colpendo un cross, su punizione di Florenzi. I giallorossi se pur in 10 ci mettono il cuore e provano a spingere. La Juventus sembra stanca, la Roma ci prova ma non crea pericoli è 1-1, risultato favorevole alla Juventus che però si rammarica per l’occasione persa. Garcia dovrà riflettere sulle proprie scelte iniziali.

    ROMA – JUVENTUS 0-1 (63° Tevez)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, De Rossi (73° Nainggolan), Keita; Gervinho, Totti (70° Iturbe), Ljajic (65° Florenzi).

    Allenatore: Garcia.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (90° Padoin), Vidal, Marchisio, Pereyra, Evra; Tevez, Morata (83° Coman).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: De Rossi (R), Evra (J), Morata (J), Pjanic (R), Yanga-Mbiwa (R), Marchisio (J), Chiellini (J), Nainggolan (R)

    Espulsi: Torosidis (R)

  • Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Ottima prestazione di carattere per i blucerchiati di Sinisa Mihajlovic che s’impongono a Bergamo in casa della Dea e restano in rotta verso l’Europa. La Sampdoria vince in recupero sull’Atalanta 1-2 grazie a Muriel e Okaka, ma nella seconda rete c’è anche lo zampino di Eto’o a dimostrazione che la macchina ligure ammirata all’andata inizia a funzionare anche in questo girone di ritorno.

    I bergamaschi avevano più di un buon motivo per essere determinati quest’oggi contro un avversario che era segnalato come poco in forma. Soprattutto dopo la sconfitta interna del Cagliari contro l’Hellas, infatti se l’Atalanta avesse vinto avrebbe distanziato in classifica proprio i sardi relegati al terzultimo posto ed ora invece sempre a soli tre punti di distacco.

    Mihajlovic voleva la vittoria, e così è stato. Le buone intenzioni blucerchiate si sono viste subito, perché la Sampdoria nei primi dieci minuti tiene palla e la fa girare costruendo ma con ancora poca confidenza nel trio Muriel-Okaka-Eto’o. L’Atalanta così dopo i primi spauracchi blucerchiati si fa sotto e trova la rete del vantaggio con Stendardo al 16°, quando Dramè dalla sinistra sfodera un cross basso al centro e il difensore nerazzurro s’infila alle spalle di Regini che non lo cura e realizza l’1-0 indisturbato.

    La Sampdoria sembra accusare il colpo, infatti poco dopo è Carmona a calciare verso la porta, ma Viviano è attento e respinge la conclusione, poi ancora lo stesso Carmona e Bellini potrebbero raddoppiare per la Dea ma non c’è nulla da fare i tiri non inquadrano lo specchio della porta e si va al riposo con i nerazzurri in vantaggio.

    Una buona prestazione di Samuel Eto'o | Foto Twitter
    Una buona prestazione di Samuel Eto’o | Foto Twitter

    Nella ripresa, Mihajlovic conferma la sua attitudine a saper leggere la partita e saper modificare la sua squadra mettendola meglio in campo, infatti la Sampdoria parte con in piglio diverso e soprattutto con una cattiveria diversa. Acquah ed Eto’o sono precipitosi nel concludere a rete peccando di precisione. Di contro i bergamaschi partono a fiammate in contropiede e al 51° sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora Stendardo svetta di testa a colpo sicuro ma la palla impatta contro Romagnoli prima di uscire ancora in calcio d’angolo.

    Al 73° arriva il pareggio doriano, Okaka pesca benissimo Muriel in area, il colombiano sembra chiuso ma inventa un tiro di sinistro ad incrociare potente che mette fuori causa Sportiello e insacca il pallone nell’angolo opposto, bellissima rete. Il pareggio è meritato e spezza il fiato ai bergamaschi, che improvvisamente accusano la stanchezza. La seconda rete della Sampdoria avviene dopo un’invenzione di Samuel Eto’o che da buona posizione sulla sinistra tenta con un tiro a girare di sorprendere Sportiello, il portiere atalantino respinge in tuffo ma sulla ribattuta è il più lesto Okaka che davanti alla porta, solo, non può sbagliare.

    Il finale è un attacco convulso dei bergamaschi, ma la Sampdoria in alleggerimento potrebbe allargare il vantaggio restando però sempre contratta e attenta più a non subire che a far male.

    ATALANTA-SAMPDORIA 1-2 (1-0) – 15° Stendardo (A), 67° Muriel (S), 81° Okaka (S)

    Atalanta (4-4-1-1): Sportiello 5,5; Bellini 6, Stendardo 6,5, Benalouane 6, Dramè 6, Emanuelson 6,5, Cigarini 5,5, Carmona 6, Gomez 6 (dal 82° D’Alessandro S.V.); Baselli 5 (dal 73° Boakye 5,5); Pinilla 5 (dal 65° Denis 5,5).

    All.: Stefano Colantuono 5,5

    Sampdoria (4-3-3): Viviano 6;  De Silvestri 6, Silvestre 6,5, Romagnoli 6, Regini 5; Acquah 6,5, Palombo 6, Duncan 6 (dal 92° Mesbah S.V.); Muriel 7 (dal 77° Correa S.V.), Okaka 6,5, Eto’o 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 7

    Arbitro: Antonio Damato 5,5

    Ammoniti: Regini (S), Stendardo (A), Viviano (S), Okaka (S), D’Alessandro (A), Eto’o (S). Espulsi: –

  • L’Hellas sbanca il Sant’Elia, è crisi Cagliari

    L’Hellas sbanca il Sant’Elia, è crisi Cagliari

    Finisce tra i fischi per i padroni di casa il lunch-match tra Cagliari ed Hellas Verona al Sant’Elia, la squadra di Andrea Mandorlini strappa tre punti preziosi contro una diretta concorrente in chiave salvezza. Toni e Gomez portano sul doppio vantaggio i veronesi e a nulla serve la rete cagliaritana ad opera di Conti pe riaprire la partita nel finale di mach.

    La squadra di Zola esce tra i fischi del proprio pubblico ed un principio di contestazione che certo non aiuta la sua squadra per il continuo del torneo che con oggi arriva a quota otto nel numero delle sconfitte interne stagionali.

    Dire che la partita fosse segnata dall’inizio è sbagliato, perché i sardi ci provano da subito a tenere in mano il gioco e ad impostare il ritmo, tuttavia il Verona è chiuso benissimo e tiene con facilità le trame offensive rossoblù. Così dopo un primo approccio di gara e dopo nemmeno dieci minuti alla prima palla buona l’ Hellas va in vantaggio, è Hallfredsson che da sinistra crossa in area trovando prontissimo, anche a rubare il tempo agli avversari, Luca Toni che mette subito in avanti gli scaligeri.

    La gioia di Luca Toni dopo il vantaggio scaligero | Foto Twitter
    La gioia di Luca Toni dopo il vantaggio scaligero | Foto Twitter

    Vista la situazione e visto che Donsah si fa male subito dopo, Zola fa entrare Joao Pedro al suo posto, sperando di aumentare il peso specifico del suo attacco, ma è tutto vano, perché a parte M’Poku che spesso prende l’iniziativa non c’è molto altro. Al 21° l’attaccante belga pesca benissimo Longo in area che però si attarda troppo a tirare rendendo efficace un recupero di Pisano che devia in angolo il tiro. Il primo tempo è tutto qui, con tanta manovra cagliaritana e possesso palla sterili.

    Nella ripresa il copione è lo stesso, Zola prova ad inserire Farias per aumentare la potenza dell’attacco, ma è un’arma a doppio taglio perché l’Hellas così ha maggiori spazi per andare in contropiede. Infatti Hallfredsson al 48° sbaglia di pochissimo il passaggio illuminate per Tachtsidis che si sarebbe trovato solo davanti a Brkic.

    Al 55° Mandorlini manda in campo Gomez al posto di un poco appariscente Jankovich e Juanito ci mette pochissimo a segnare il raddoppio, giusto il tempo di piazzarsi in area e svettare sopra la difesa immobile sarda colpendo di testa in porta su un calcio di punizione.

    Il Sant’Elia inizia così a contestare squadra e società, mentre la partita aumenta di ritmo perché il Cagliari attacca l’Hellas a testa bassa, ma rischia di prendere la terza rete con Ionita ed al tempo stesso con M’Poku va vicino ad accorciare le distanze, ma Benussi è bravo a togliere da sotto l’incrocio un calcio di punizione battuto dal belga.

    Al 90° il Cagliari trova la rete del 1-2, su calcio di punizione diretto battuto da Conti, ma è troppo tardi e ora per i sardi il campionato è davvero in salita per uscire dalla zona retrocessione.

    CAGLIARI-HELLAS VERONA 1-2 (0-1) – 9° Toni (v), 55° Gomez (V), 90° Conti (C).

    Cagliari (4-2-3-1): Brkic 5,5; Gonzalez 5,5 (dal 46° Farias 6), Rossettini 5, Diakitè 5, Murru 5,5; Dessena 6 (dal 62° Cop 5,5), Conti 6; Donsah S.V. (dal 13° Joao Pedro 6); M’Poku 6,5, Ekdal 5; Longo 5.

    All.: Gianfranco Zola 5,5

    Hellas Verona (4-3-3): Benussi 6,5; Pisano 6,5, Moras 6, Marquez 6, Agostini 6,5; Ionita 6 (dal 89° Obbadi S.V.), Tachtsidis 7, Hallfredsson 6,5; Sala 6 (dal 72° Greco 6); Toni 7, Jankovich 6 (dal 55° Gomez 7).

    All.: Andrea Mandolìrlini 6,5

    Arbitro: Paolo Valeri 6

    Ammoniti: Murru (C), Conti (C), Joao Pedro (C), Pisano (V), Greco (V). Espulsi:

  • Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan si chiude sullo 0-0. Il Milan prosegue nella sua striscia, 3 risultato utile consecutivo, mentre il Chievo torna a far punti dopo il pesante stop di Empoli. 

    La partita è stata tutto fuorchè esaltante, dopo un primo tempo davvero con emozioni rarissime, nella ripresa i ritmi sono cresciuti leggermente , ma l’unica vera occasione è stata una traversa colpita da Honda al 47°.

    Maran può essere contento, i gialloblu sono stati compatti, hanno disputato un match solido, provando ogni tanto a spaventare l’avversario.

    Inzaghi invece ha ancora tanto da lavorare, questo Milan sembra avere poche idee, un gioco troppo lento e prevedibile e le occasioni nascono solo da guizzi dei singoli.

    Veniamo al racconto della gara.

    Maran sceglie il suo consueto 4-4-2 con Meggiorini-Pellissier coppia d’attacco, panchina inizialmente per Paloschi.

    Inzaghi conferma il 4-3-1-2 con Alex e Bocchetti coppia centrale di difesa e Bonaventura a giostrare dietro le due punte Menez-Destro.

    Partenza subito aggressiva del Chievo che nel primo minuto spaventa la difesa del Milan. La risposta rossonera è in una conclusione al volo di Destro, al 8°, che però esce troppo debole e centrale. Al 15° Bonera ha una doppia occasione in mischia ma non riesce a sfruttarla. Al 25° Pellissier scatta sul filo del fuorigioco, si allunga un po’ la palla e va in contrasto con Diego Lopez in uscita, la palla passa e sbatte su Antonelli che poi è bravo a spedire in corner per evitare l’autogol. Non succede sostanzialmente altro, un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Keisuke Honda | Foto Twitter
    Keisuke Honda | Foto Twitter

    Si riparte con un cambio nel Milan, esce Montolivo ed entra Honda. Al 47° è proprio il giapponese a creare una gran palla gol, il suo sinistro si infrange contro la traversa. I ritmi si alzano leggermente, specialmente per un Milan più aggressivo, e le due squadre hanno occasioni potenziali. Al 64° anche il Chievo ha la sua chance con la conclusione di Schelotto deviata in corner da Diego Lopez. Il ritmo cresce e prima è provvidenziale Mattiello a salvare per il Chievo e poi De Jong che interviene in maniera perfetta su Meggiorini. Paloschi entra per Pellissier e si crea subito l’occasione, Diego Lopez alza oltre la traversa. Sostanzialmente non succede molto altro e la partita si conclude a reti bianche.

    CHIEVO – MILAN 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Mattiello, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (82° Radovanovic), Izco, Hetemaj, Schelotto; Pellissier (69° Paloschi), Meggiorini (75° Fetfatzidis).

    Allenatore: Maran.

    Milan (4-3-1-2): Lopez; Bonera, Alex, Bocchetti, Antonelli; Poli, de Jong (78° Cerci), Montolivo (46° Honda); Bonaventura; Menez, Destro (65° Pazzini)

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Menez (M), Meggiorini (C), Alex (M), Antonelli (M)

  • Calcio femminile: tutto invariato in vetta

    Calcio femminile: tutto invariato in vetta

    La 18° giornata della Serie A di calcio femminile ha visto le prime 5 della classifica ottenere il successo e mantenere così invariate le posizioni ed i distacchi.

    Ai successi di Verona, 6-0 al Cuneo, e Brescia, 3-0 sul campo del Bari, hanno risposto il Mozzanica sul campo amico contro il Pordenone ed il Firenze, nel big match di giornata, in casa del Tavagnacco. Prosegue il momento super della Torres che non lascia scampo all’Orobica. Il Derby di Romagna se lo aggiudica di misura il Riviera in casa del San Zaccaria. L’unico pareggio di giornata è lo 0-0 tra il Como ed una Res Roma che non riesce più a vincere.

    Veniamo al racconto dei match di questo turno.

    Melania Gabbiadini con la maglia della Nazionale | Foto Twitter
    Melania Gabbiadini con la maglia della Nazionale | Foto Twitter

    VERONA – CUNEO 

    Tutto facile per il Verona che va ad imporsi nettamente sul Cuneo. Una gara sostanzialmente chiusa già nella prima mezz’ora con Bonetti, prima su azione e poi su punizione, e Gabbiadini. Il Cuneo si vede sono nel finale di tempo con Errico che costringe il portiere di casa alla parata. Nella ripresa trova il gol anche il Bomber Panico, poi ancora Gabbiadini dal dischetto ed infine c’è gloria anche per il difensore Di Criscio. Il Verona, in attesa del recupero del Brescia, rimane in vetta.

     

    PINK SPORT TIME BARI – BRESCIA

    Il Brescia risponde al Verona andando ad espugnare il campo della Pink Sport Time Bari. Le padrone di casa hanno però lottato rendendo vita difficile alle Leonesse. Dopo un inizio di studio il Brescia piazza un uno-due tremendo nel giro di 6 minuti con Tarenzi e Sabatino, il primo tempo si chiude con le lombarde alla ricerca della terza segnatura e le pugliesi in difficoltà. Nella ripresa però la Pink ci prova, sfiora più volte la rete per riaprire il match ma capitola definitivamente a 5 minuti dalla fine quando Bonansea, imbeccata da Rosucci, segna il gol dello zero a tre.

    MOZZANICA – PORDENONE

    Tutto facile per il Mozzanica che cala un poker al Pordenone andando a segno ad inizio e fine partita. Nei primi tre minuti le bergamasche vanno due volte in gol con Scarpellini, dopo soli 35 secondi, e Mauri con una conclusione da fuori al 3°. A questo punto la gara è sostanzialmente chiusa e il Mozzanica gestisce con tranquillità andando poi a segno con Stracchi prima e Iannella, gran conclusione per lei, poi per il 4-0 finale.

    TAVAGNACCO – FIRENZE

    Il big match di giornata se lo aggiudica il Firenze che, in una gara decisamente equilibrata, ha saputo portare a casa bottino pieno con una rete di Vigilucci nel finale. La compagine viola aveva già trovato il vantaggio con Del Prete al 20°, le padrone di casa avevano risposto con la rete di Zuliani al minuto 66°. Il Tavagnacco a questo punto ci ha provato cercando il successo ma come detto ci ha pensato la giovane attaccante del Firenze a regalare 3 punti pesanti alla squadra ospite.

    TORRES – OROBICA

    Tutto facile per la Torres che prosegue il suo momento d’oro e rifila un settebello al fanalino di coda Orobica. Partita praticamente già chiusa nel primo tempo chiuso sul 3-0 con i gol di Marchese, Bartoli e Pinna. Nella ripresa le sarde aumentano il passivo con Marchese che completa la propria doppietta. oltre ai gol di Tona, Domenichetti e Charette per il definitivo 7-0.

    SAN ZACCARIA – RIVIERA DI ROMAGNA

    Derby intenso, teso ma comunque piacevole, quello andato in scena tra San Zaccaria e Riviera di Romagna che ha visto il successo di misura delle ospiti. Nel primo quarto d’ora entrambe le squadre hanno la chance per passare in vantaggio. A passare sono le ospiti al 19° con Pugnali che si guadagna e trasforma un calcio di rigore. La partita si mantiene viva, si passa dalla possibilità del pareggio a quella del raddoppio. Lo 0-2 arriva al 82° con Erman brava a girare in rete una punizione di Tucceri Cimini. Gaburro 4 minuti dopo prova a riaprirla ma non c’è tempo per trovare la parità. il derby è del Riviera.

    COMO – RES ROMA

    Continua il momento poco positivo della Res Roma che nel 2015 non è ancora riuscita ad ottenere un successo. A Como le due squadre ci provano ma chiudono a reti bianche per un pareggio che in sostanza non serve a nessuna delle due.

     

    RISULTATI 18° GIORNATA

    COMO – RES ROMA 0-0

    MOZZANICA – PORDENONE 4-0 (1° Scarpellini, 4° Brambilla, 85° Stracchi, 88° Iannella)

    PINK SPORT TIME BARI – BRESCIA 0-3 (17° Tarenzi, 23° Sabatino, 85° Bonansea)

    SAN ZACCARIA – RIVIERA DI ROMAGNA 1-2 (19° rig.Pugnali (R), 82° Erman (R), 86° Gaburro (S))

    TAVAGNACCO – FIRENZE 1-2 (21° Del Prete (F), 66° Zuliani (T), 87° Vigilucci (F))

    TORRES – OROBICA 7-0 (21°, 61° Marchese, 35° Bartoli, 41° Pinna, 58° Tona, 79° Domenichetti, 90° Charette)

    VERONA – CUNEO 6-0 (14°, 32° Bonetti, 18°, 70° Gabbiadini, 65° Panico, 79° Di Criscio)

     

    CLASSIFICA DOPO LA 18° GIORNATA

    Verona 46, Brescia* 44, Firenze e Mozzanica* 38, Torres 36, Tavagnacco 28, Riviera di Romagna* 25, Res Roma 24, Cuneo 15, San Zaccaria* e Pink Sport Time Bari 14, Pordenone 12, Como 10, Orobica 6

    * una partita in meno

  • Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Quello che sta vivendo il nostro calcio e la Serie A in particolare, ma non solo, non è che lo spaccato di un paese che vive di eccellenze e di incredibili paradossi, dopo anni di “snobbismo” nei confronti dell’Europa League finalmente sembra che le nostre compagini abbiano preso in seria considerazione questa competizione, tentando un rilancio europeo tanto auspicato per anni quanto rimasto deluso e spesso con rabbia mancato.

    E’ lo specchio dell’Italia di oggi, capace di straordinarie imprese nel piccolo o nel grande quotidiano ma cancellate dall’incredibile difficoltà quotidiana di realizzare e raddrizzare le questioni più semplici. La Serie A ha riscoperto il gusto di vincere in Europa, sei squadre sono in piena bagarre, cinque oggi conosceranno i futuri avversari nel cammino in Europa League e la Juventus con realistico ottimismo vede il ritorno in Germania contro il Borussia Dortmund per andare ai quarti di Champions League.

    Se un amante della Serie A si soffermasse a questo penserebbe di essere tornato agli anni ’90, quando tutte le nostre squadre facevano cammini sontuosi in Europa e spesso una o più compagini si trovavano in finale, ma la realtà che si ha di fronte guardando il dramma del Parma e l’acqua sotto i ponti passata in questi ultimi anni dice a chiare lettere che, è ottimo il risultato storico di questo turno di coppe europee ma è incredibilmente deludente vedere che nei nostri confini si vivono ancora drammi come quelli del Parma e di tante altre squadre che sono state cancellate dal calcio italiano in questi anni.

    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

    Con l’avvento di Tavecchio alla guida della Federcalcio ci si aspettava delle riforme importanti, a partire dai diritti televisivi che oggi sono la maggior fonte di introito per le squadre di calcio, ebbene finora tale argomento ha portato solo un intermediario che si frappone tra le parti in causa per spillare più soldi alle pay-tv ma di fatto alle provinciali della Serie A arriva sempre una miseria in confronto a quanto percepiscono le grandi. Detto questo servirebbe un capitolo a parte per analizzare le ragioni delle une e delle altre e arrivare ad una conclusione, ma è proprio il governo del calcio che ci dovrebbe arrivare sistemando la questione tenendo anche conto dei bacini d’utenza.

    Di fatto abbiamo avuto tormentoni arbitrali, polemiche a sfondo razzista, incidenti negli stadi, litigi tra presidenti, guai giudiziari per tesserati sotto inchiesta e oggi buchi finanziari delle società fino alla scorsa stagione difese ad oltranza dalle istituzioni del calcio nostrano quando la U.E.F.A. è intervenuta dicendo appunto che qualcosa non andava. Insomma sempre le stesse cose che si perpetrano da anni, ma alle quali anche il governo Tavecchio, come i precedenti, interviene e a parole pone freni dopo che sono accaduti i fatti. Generalmente le riforme si fanno proprio per evitare che si verifichino falle e che si migliorino le cose, tutto disatteso. Per non parlare poi dello sconquasso accaduto in Lega Pro e in Serie B dopo l’intercettazione telefonica “abusiva” nei confronti di Claudio Lotito, braccio destro di Tavecchio che ci ha riportato indietro al 2006, quando altre intercettazioni telefoniche “abusive” spaccarono il mondo del calcio.

    Insomma con argomentazioni diverse e con un’importanza ben diversa le stesse cose che accadono nella gestione e nell’amministrazione del paese.

    In questo momento il nostro calcio esprime un ottimo risultato e lo fa contro squadre appartenenti a campionati qualitativamente sopra il nostro, Athletic Bilbao, Tottenham, Borussia Dortmund. Tutto questo fa ben sperare nella ripresa perché negli anni scorsi l’Europa League soprattutto è stata il trampolino di rilancio per il calcio di altri paesi che oggi assediano l’Italia nel ranking, come il Portogallo.

    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter
    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter

    Di contro abbiamo ancora da scoprire quanto il nostro calcio è marcio, perché ancora nel 2015 mentre un cittadino normale ha difficoltà a fare una richiesta di mutuo per comprare una casa e deve portare mille garanzie all’Istituto di credito, una società di calcio si scopre che con un debito di un centinaio di migliaia di Euro tranquillamente gestisce il mercato, si iscrive ai campionati ed esercita tranquillamente finché il coperchio della pentola a pressione non scoppia e rimane solo da pagare il disastro fatto che va a carico sempre di chi è ignaro di tutto. L’eccellenza morale di Donadoni e dei ragazzi del Parma, con Lucarelli in primis è cancellata dall’inettitudine gestionale e da un sistema che continua a dare segnali di crollo su se stesso.

    In parole povere, il calcio italiano per prestazioni sportive e qualità degli interpreti sul campo da gioco fa di tutto per risalire la china, così come i cittadini nella vita comune, ma rimane sempre da attendere le cosiddette riforme che sembrano sempre più una chimera.

  • Consigli Fantacalcio per la 25° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 25° Giornata di Serie A 2014/15

    La 25° giornata di Serie A si disputerà su tre giorni, aprendosi con l’anticipo di sabato sera Chievo-Milan e si concluderà lunedì con il big match Roma-Juventus.

    Come ogni turno, per venire incontro ai fantallenatori, torna la rubrica Consigli Fantacalcio con i consigliati, gli sconsigliati e le sorprese delle 20 squadre di Serie A.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 25° GIORNATA DI SERIE A

    CHIEVO – MILAN sabato 28/02 h.20.45

    CONSIGLIATI

    MEGGIORINI: sembra il più sicuro della titolarità e potrebbe regalare bonus.

    BONAVENTURA: è in grande forma, può continuare a far bene.

    SCONSIGLIATI

    SCHELOTTO: potrebbe soffrire la spinta di Antonelli.

    POLI: potrebbe non avere una serata semplice, meglio non rischiare.

    SORPRESE

    BIRSA: attenzione al gol dell’ex.

    ANTONELLI: sembra in ottima forma, potrebbe rivelarsi la sorpresa.

     

    CAGLIARI – VERONA domenica 1/03 h.12.30

    Paul Josè M'Poku | Foto Twitter
    Paul Josè M’Poku | Foto Twitter

    CONSIGLIATI

    M’POKU: viene da buone prestazioni, potrebbe rivelarsi decisivo.

    JANKOVIC: pronto a ripetersi dopo il gol alla Roma.

    SCONSIGLIATI

    DESSENA: nel ruolo di terzino potrebbe non dare il meglio di se.

    JUANITO GOMEZ: non è al top fisico, meglio evitare.

    SORPRESE

    DONSAH: attenzione al suo tiro da fuori che può portare bonus.

    HALFREDSSON: sembra tornato a crescere, si può schierare.

     

    ATALANTA – SAMPDORIA domenica 1/03 h.15.00

    CONSIGLIATI

    PINILLA: torna carico dalla squalifica, pronto a far bene.

    MURIEL: in crescita e con la chance di essere titolare.

    SCONSIGLIATI

    CARMONA: potrebbe soffrire un Acquah davvero in forma.

    REGINI: non brillantissimo nel derby, meglio evitare.

    SORPRESE

    EMANUELSON: ha le possibilità di regalare bonus a sorpresa.

    CORREA: deve cogliere l’occasione, vorrà far bene.

     

    CESENA – UDINESE domenica 1/03 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DJURIC: la sua fisicità potrebbe creare problemi all’Udinese

    DI NATALE: non è al top ma ha i colpi per regalare bonus.

    SCONSIGLIATI

    MUDINGAYI: pronto dal primo minuto, non convince.

    BADU: tanta aggressività, in una gara che ha il sapore di una battaglia, rischia il cartellino.

    SORPRESE

    DE FEUDIS: ha sfiorato il gol contro il Milan, potrebbe trovarlo stavolta.

    KONE: il greco torna disponibile e pronto a far bene.

     

    GENOA – PARMA domenica 1/03 h.15.00

    CONSIGLIATI

    IAGO FALQUE: gasato dal gol nel Derby, è pronto a ripetersi.

    RODRIGUEZ: difficile fare un nome nel caos del Parma, diciamo “El cebolla”.

    SCONSIGLIATI

    RONCAGLIA: grave l’errore nel derby, pare insicuro.

    COSTA: da centrale potrebbe soffrire.

    SORPRESE

    BORRIELLO: e se fosse lui la sorpresa della partita?

    PALLADINO: forse partirà in panchina, potrebbe far bene.

     

    PALERMO – EMPOLI domenica 1/3 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DYBALA: impossibile non fare il suo nome.

    MACCARONE: stesso discorso fatto per Dybala, è in formissima.

    SCONSIGLIATI

    DAPRELA’: sostituire Lazaar non sarà semplice.

    TONELLI: potrebbe soffrire il talento di Dybala.

    SORPRESE

    RIGONI: quest’anno ha già timbrato diverse volte, può ripetersi.

    PUCCIARELLI: potrebbe tornare a segnare come già fatto ad inizio anno.

     

    SASSUOLO – LAZIO domenica 1/03 h.15.00

    CONSIGLIATI

    ZAZA: ha tutti i numeri ed il talento per regalare bonus.

    FELIPE ANDERSON: torna dalla squalifica, pronto a far bene.

    SCONSIGLIATI

    BIANCO: malissimo con il Napoli, meglio non schierarlo.

    MAURICIO: continua a non convincere, sarà dura contro gli avanti neroverdi.

    SORPRESE

    MISSIROLI: potrebbe essere lui la sorpresa del match.

    CATALDI: il giovane biancoceleste potrebbe regalare bonus inaspettati.

     

    INTER – FIORENTINA domenica 1/03 h.18.00

    CONSIGLIATI

    GUARIN: è in una forma incredibile, va schierato.

    SALAH: stesso discorso fatto per Guarin, è in gran condizione.

    SCONSIGLIATI

    CAMPAGNARO: non convince rischia il brutto voto.

    AQUILANI: potrebbe avere una giornata poco positiva contro il centrocampo viola.

    SORPRESE

    BROZOVIC: sarà fresco, potrebbe portare bonus.

    BADELJ: positivo in coppa, potrebbe ripetersi in campionato.

     

    TORINO – NAPOLI domenica 1/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    MAXI LOPEZ: pare in grande forma, al Napoli ha già saputo far male.

    HIGUAIN: il Pipita non si può non schierare, ha sempre i colpi per far bene.

    SCONSIGLIATI

    GLIK: non è parso al meglio, rischia contro l’attacco del Napoli.

    GARGANO: grintoso ma con il rischio cartellino alto.

    SORPRESE

    BRUNO PERES: rapido e bravo nell’inserirsi, potrebbe far bene.

    DE GUZMAN: già capace di regalare gol pesanti in questa stagione.

     

    ROMA – JUVENTUS lunedì 2/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    GERVINHO: con la sua velocità può rendersi molto pericoloso.

    TEVEZ: nelle gare importanti difficilmente sbaglia.

    SCONSIGLIATI

    YANGA-MBIWA: non convince, rischia il brutto voto.

    LICHTSTEINER: momento negativo, pare nervoso e non convince.

    SORPRESE

    LJAJIC: a segno in coppa, pronto a ripetersi.

    STURARO: potrebbe essere una grande sorpresa, si può azzardare.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 24° giornata di Serie A 2014/15

    Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 24° giornata di Serie A 2014/15

    La 24° giornata di Serie A è stata davvero lunga e complicata per i fantallenatori. Questa settimana era previsto l’anticipo del venerdì, Juventus-Atalanta e due posticipi il lunedì, Napoli-Sassuolo e Cagliari-Inter. La problematica situazione del Parma ha però causato il rinvio a data da destinarsi di Parma-Udinese, si utilizza quindi il 6 politico per tutti i calciatori dei due team. Oltre a tutto questo ci ha pensato anche il maltempo che ha causato lo spostamento del Derby della Lanterna, da sabato sera a martedì sera.

    Per quanto riguarda le Statistiche Fantacalcio possiamo dire che c’è stato un logico calo dei gol segnati, così come quello degli assist. C’è stata una sola marcatura multipla.

    Veniamo quindi al riepilogo di questa giornata attraverso le Statistiche Fantacalcio.

    In questo turno sono stati segnati 21 Gol: Migliaccio, Maccarone (2), Rugani, Salah, Iago Falque, Icardi, Kovacic, Llorente, Pirlo, Candreva, Mauri, Bonaventura, Pazzini, Hamsik, Zapata, Dybala, Totti, Eder, Vives, Jankovic

    Gli Assist forniti ed assegnati da ”La Gazzetta dello Sport” sono stati 9: Emanuelson, Valdifiori, Vecino, Gilardino, Niang, Cataldi, Zapata, Quaison, Halfredsson.

    In questo turno c’è stato un errore dal dischetto, l’attaccante viola Babacar infatti si è visto respingere il tiro dagli undici metri da Padelli in Fiorentina-Torino. C’è stata una sola autorete: quella del portiere dell’Inter Carrizo in Cagliari-Inter. Gli espulsi sono stati 2: il palermitano Barreto e il centrocampista del Napoli Mertens.

    Massimo "Big Mac" Maccarone | Foto Twitter
    Massimo “Big Mac” Maccarone | Foto Twitter

    Il punteggio più alto di giornata se lo sono giocato due attaccanti, Maccarone autore dell’unica marcatura multipla di giornata, e Duvan Zapata, ottima prestazione condita da un gol ed un assist. L’attaccante colombiano del Napoli ha ottenuto un bel 7.5 in pagella al quale vanno sommati i bonus del gol e dell’assist e sottratto il malus dell’ammonizione, viene fuori un totale di 11. Anche Big Mac ha preso il 7.5 in pagella, non ha avuto malus e sommando i bonus della doppietta arriva a 13.5 che diventa così il miglior punteggio, fantacalcisticamente parlando, della 24° giornata.

     

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 24° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Padelli 9; Rugani 10, Emanuelson 7.5, Mario Rui 7, Antonelli 7; Candreva 10.5, Pirlo 10, Iago Falque 10; Maccarone 13.5, Zapata 11, Icardi 10

     

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 24° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Bizzarri 3; Avelar 4, Mauricio 4, Bruno Peres 4.5, Zukanovic 4.5; Mertens 3, Barreto 4, Radovanovic 4.5; Babacar 2.5, Carbonero 4.5, Cop 4.5

     

    Ecco le Statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, con almeno 5 partite giocate, per Fantamedia, dopo la 24° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Buffon (Juventus) 6.00; Perin (Genoa) 5.52; De Sanctis (Roma) 5.45

    DIFENSORI: Pasqual (Fiorentina) 6.94; Glik (Torino) 6.92; Izzo (Genoa) 6.63

    CENTROCAMPISTI: Quaison (Palermo) 7.80; Mauri (Lazio) 7.62; Menez (Milan) 7.61

    ATTACCANTI: Tevez (Juventus) 8.59; Dybala (Palermo) 8.33; Gabbiadini (Napoli) 7.92

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Candreva (Lazio) 7 assist.

    2- Valdifiori (Empoli) e Vazquez (Palermo) 6 assist.

    4- Dybala (Palermo), Felipe Anderson (Lazio), Guarin (Inter)  5 assist.

    7- Berardi (Sassuolo), Christodoulopoulos (Verona), Hamsik (Napoli), Higuain (Napoli), Maccarone (Empoli), Totti (Roma) 4 assist.

     

  • Derby della Lanterna, 1-1 ma che emozioni!

    Derby della Lanterna, 1-1 ma che emozioni!

    Ci sono partite per un appassionato di calcio che sono un must, uno di quegli avvenimenti a cui non si può mancare sono quei match che danno adrenalina, tensione ed uno spettatore anche imparziale non riesce a distaccarsi al punto tale da rimanere indifferente. Sono le grandi classiche, Barcellona-Real Madrid, Inter-Juventus, Boca Juniors-River Plate e certamente Sampdoria-Genoa.

    Migliaia di bandiere blucerchiate in Gradinata Sud | Foto Twitter
    Migliaia di bandiere blucerchiate in Gradinata Sud | Foto Twitter

    Il Derby della Lanterna è uno di quegli appuntamenti che vale la Serie A ed è una partita che a tutti gli effetti è da considerare patrimonio non solo del nostro calcio ma del calcio mondiale  e oggi vale anche l’accesso o meglio la posizione in classifica per il lotto di squadre ce lottano per l’Europa. Coreografie mozzafiato, atmosfera che parte mesi prima e finirà mesi dopo, una città da conquistare ed un dominio morale da sfoggiare ad ogni occasione nella quotidianità della vita, questa per i genovesi è “la partita dell’anno”.

    Che la partita sia sentita dai ventidue in campo si capisce subito dopo quindici secondi di gioco, quando i centrocampisti del Genoa mettono subito sotto pressione i blucerchiati e si registra già il primo fallo. Dopo un minuto di gioco il Genoa si crea subito la prima palla gol, da un calcio d’angolo di sinistra la palla arriva a Perotti che rossa al centro dove Bertolacci da dentro l’area piccola di testa devia alto sopra la traversa.

    E’ il Grifone che fa la partita e che aggredisce i blucerchiati con un pressing ossessivo, tuttavia la Sampdoria riesce ad uscire usando spesso il fisico. Al 7° Soriano batte un bel calcio di punizione dalla sinistra, Romagnoli riesce a colpire di testa ma mette a lato.

    La storia del Grifone ripercorsa in Gradinata Nord | Foto Twitter
    La storia del Grifone ripercorsa in Gradinata Nord | Foto Twitter

    Al 17° Marassi esplode, azione insistita del Genoa che riparte con tre passaggi ribaltando il campo dopo un calcio di punizione per la Samp, un bel fraseggio al limite dell’area di Viviano tra Perotti, Bertolacci e Rincon la palla arriva a Niang sulla destra che mette un rasoterra insidioso dentro l’area sul quale s’insinua Falque battendo il portiere blucerchiato.

    Un minuto dopo i blucerchiati fanno riesplodere il “Luigi Ferraris“, sulla fascia sinistra Roncaglia commette sulla pressione di Eder un errore madornale, anziché alleggerire tiene palla ma se la fa rubare dall’attaccante sampdoriano che sfila così verso l’area e batte Perin in uscita. 1-1 dopo venti minuti, tanta sostanza, tanta foga agonistica e grandissimo entusiasmo è un gran bel derby fin qui.

    Al 27° Okaka si mangia la rete del vantaggio blucerchiato. Acquah resiste e si porta la palla sul limite del fondo nell’angolo di destra poi mette un pallone potente al centro dell’area a mezz’altezza. Okaka sfugge dai radar dei difensori genoani e ad un metro dalla porta spara incredibilmente alto. Passa un minuto e il Genoa in contropiede con Niang risponde, il suo tiro di sinistro a giro dal limite dell’area viene bloccato in due tempi da Viviano.

    Al 32° una bella punizione di sinistro di Falque sibila vicino al palo della porta del portiere blucerchiato facendo trattenere il respiro ai padroni di casa. Al 37° Perotti effettua dal limite dell’area un passaggio smarcante per Niang che è leggermente defilato sul vertice di destra ma tira in modo potente in porta e Viviano respinge in tuffo prima che Romagnoli in affanno liberi in calcio d’angolo.

    Il primo tempo si chiude con un’ottima intensità ma non regala più emozioni, un’ottima prima frazione fatta di agonismo, belle giocate e rovesciamenti di fronte continui, bravo Rocchi a gestire il match finora in modo inglese adattandosi al clima derby.

    Eder pareggia il conto dopo la rete di Falque | Foto Twitter
    Eder pareggia il conto dopo la rete di Falque | Foto Twitter

    Ripresa che inizia senza cambi, e il trend non cambia, Genoa che manovra con un buon palleggio e Samp pronta a ripartire con potenza. Al 50° Silvestre ci prova da fuori area ma il pallone esce alto sopra la traversa. Il primo quarto d’ora del secondo tempo però vive un principio di nervosismo tra le due squadre, complici un paio d’interventi al limite della regolarità dei difensori rossoblù sugli avanti sampdoriani e il troppo allungamento delle squadre che crea scollamento tra i reparti.

    Al 63° Roncaglia da fuori area prova a tirare un diagonale pericoloso che Viviano con la mano aperta devia in angolo. Al 79° Bertolacci, il migliore in campo, prova anche lui da fuori area ma il suo destro viene sporcato da un difensore genoano e finisce a lato.

    Incredibile gol fallito dalla Sampdoria all’86° quando su un’azione di contropiede Eto’o tenta un passaggio per Muriel che viene deviato in area da un difensore genoano, nello spazio s’infila Obiang che clamorosamente a tu per tu con Perin spara alto sopra la traversa.

    Emozioni forti nei minuti di recupero, quando da una punizione sulla sinistra Kucka svetta in area e colpisce la traversa, sulla ribattuta ancora un colpo di testa genoano respinto da Viviano e poi un terzo tiro verso la porta ma che finisce fuori chiude un match incredibile che poteva premiare sia una che l’altra squadra ma finisce 1-1.

    Sampdoria (4-3-1-2): Viviano 6; De Silvestri 6,5, Silvestre 6,5, Romagnoli 6,5, Regini 5,5; Acquah 6,5, Palombo 6 (dal 66° Duncan 5,5), Obiang 6; Soriano 6,5 (dal 72° Muriel 6); Eder 7 (dal 84° Eto’o S.V.), Okaka 5,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 6,5.

    Genoa (3-4-3): Perin 6; Roncaglia 5,5, Burdisso 6, De Maio 6,5; Rincon 6, Bertolacci 7,5, Kucka 6,5, Edenilson 6 (dal 75° Bergdich 6); Falque 7 (dall’88° Izzo S.V.), Perotti 6,5, Niang 6,5 (dal 80° Borriello (S.V.).

    All.: Gian Piero Gasperini 6.

    Arbitro: Gianluca Rocchi 6,5

    Ammoniti: Viviano (S), Roncaglia (G), Soriano (S), Obiang (S) Espulsi: