Tag: Serie A

  • Scudetto nato da un trauma e vinto in “Allegri-a”

    Scudetto nato da un trauma e vinto in “Allegri-a”

    La Juventus diventa campione d’Italia per la sua trentatreesima volta nella sua storia, 31 per l’albo della Federcalcio a causa delle sentenze di Calciopoli nel 2006, poco importa se lo Scudetto ha il numero giusto o sbagliato, resta il fatto che la Signora del calcio italiano per la quarta volta consecutiva porta a casa il titolo tricolore.

    Scudetto che, se non è stato inatteso, è stato certamente il più difficile da prendere. La stagione per la Juventus iniziava non bene. l’inizio del ritiro di preparazione era stato funestato dalle dimissioni di Antonio Conte e dalla scelta della società di puntare su Massimiliano Allegri. La piazza era furiosa, i giocatori sfasati e delusi dalle parole dell’ex-mister che li definiva “spompati” e la società spiazzata per un mercato condotto all’insegna dei vecchi schemi con acquisti importanti che potevano saltare. Tutti si ricorderanno di Evra e Morata, per esempio, che erano attesi a Torino per le visite mediche e che rimandarono l’arrivo per avere chiarimenti dal nuovo corso tecnico.

    Arturo Vidal festeggia dopo la rete alla Sampdoria | Foto Twitter
    Arturo Vidal festeggia dopo la rete alla Sampdoria | Foto Twitter

    Allegri è arrivato, ha subito la contestazione della piazza, ha accettato le vie percorse della società in fase di mercato e fatto un patto con i giocatori. Il successo suo dipendeva da loro e la fine loro portava alla fine sua, una storia di sport già vista che può portare al tracollo ma che se va a buon fine porta alla costruzione di un gruppo solido, omogeneo, compatto ed invincibile. Avversari e pubblico avverso sono stati spazzati e conquistati, poi c’è stato il capolavoro, l’intuizione di iniziare a modulare la squadra con un’ambiente ed una nota di fiducia maggiore e qui la Juventus ha compiuto l’accelerazione che l’ha portata via dal gruppo delle inseguitrici. Dopo la sconfitta di Genova, la prima in stagione, poteva essere buttato tutto all’aria ed invece con la stessa calma dell’inizio di stagione il tecnico ha saputo ricucire lo strappo senza perdere di vista l’idea. Questo ha portato i Campioni d’Italia a saper giocare con la difesa a tre e con la difesa a quattro con la stessa tranquillità, cosa non da poco anche per il percorso in Europa.

    E’ in questa fase che Allegri vince e fa vincere la sfida alla Juventus, squadra martellante con Antonio Conte e diventata intelligente con Allegri, ne sono la dimostrazione le due partite esterne con la Roma e con il Napoli per non parlare del match in Grecia con l’Olympiacos e a Torino con l’Atletico Madrid in Champions. Adesso i bianconeri assaporano sfide affascinanti perché il confine che era stato tracciato con quel “spompati” da Conte è stato cancellato e la squadra è rinata avendo piena convinzione di cosa può fare ma senza sapere quanto ancora può fare.

    Massimiliano Allegri sollevato nei festeggiamenti dalla squadra a Marassi | Foto Twitter
    Massimiliano Allegri sollevato nei festeggiamenti dalla squadra a Marassi | Foto Twitter

    Poi ci sono le storie personali, quelle fatte dai campioni, quella di Bonucci, ormai centrale di difesa insostituibile, quella di Marchisio capace di ricoprire tutti i ruoli a centrocampo con la stessa sostanza, quella di Vidal partito con guai al ginocchio e che non si è mai risparmiato, quella di Tevez che oggi è diventato un fenomeno vero in grado di cambiare le partite, quella di Morata, ragazzino del Real venuto a mostrarsi al mondo in bianconero, quella di Pereyra autentica rivelazione della stagione per non parlare di quella di Pogba, ormai un campione su cui la Juventus dovrà riflettere molto in estate, ma questa è un’altra storia.

    Poi c’è la Juventus, sempre lei, quella che con lo Scudetto da del “tu“, nella sua storia madama ha vinto tanto poi si è assopita, a volte sembrava vecchietta altre volte incompleta ma sempre bella viva e battagliera, il DNA di quella maglia e di quella società è tutta in questa fame incredibile di vittorie, come un mostro iracondo mai sazio che trasforma i Cuccureddu, i Torricelli, i Conte, i Di Livio e gli Sturaro in guerrieri indomabili. Per avere un’istantanea della fame bianconera basta vedere all’84° della partita di oggi Bonucci che s’inferocisce con l’arbitro per un calcio d’angolo non assegnato su un suo colpo di testa e presumibilmente deviato, tutto ciò quando bastava un punto per lo Scudetto e la Juventus stava già vincendo 0-1.

    La Juventus rinasce ancora una volta quando tutti ad inizio anno la davano per spacciata, adesso per il bene del calcio italiano, sarebbe utile che si aggiunga di competitività che si ritrovino Milan e Inter, che faccia un salto di qualità la Fiorentina e diventino più solide Napoli, Roma e Lazio, allora sì che si potrebbe tornare a parlare di campionato più bello del Mondo come anni fa.

  • Calcio Femminile: Di Criscio tiene in vetta il Verona

    Calcio Femminile: Di Criscio tiene in vetta il Verona

    Un gol di Di Criscio nel finale di gara toglie le paure al Verona, regala un successo pesantissimo contro il Mozzanica e mantiene il Brescia ad un punto di distanza a soli 90 minuti dal termine della stagione.

    Le Leonesse hanno fatto il loro dovere andando a vincere in goleada sul campo amico contro il Pordenone. Il Tavagnacco pareggia con il San Zaccaria ma mantiene il 4° posto perchè il Firenze cade a Sassari contro la Torres. Festeggia la Res Roma che vince in casa dell’Orobica e si garantisce la salvezza. Arriva la matematica retrocessione del Cuneo, sconfitto in casa dal Riviera di Romagna. La sfida tra due retrocesse va al Como che s’impone in trasferta contro la Pink Bari. L’ultima retrocessione sarà decisa dal playout che sarà il derby tra Riviera e San Zaccaria.

    Veniamo al racconto delle gare.

    VERONA – MOZZANICA 

    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo
    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo

    Vittoria pesantissima per le gialloblu contro il Mozzanica in una gara decisamente complicata. Nel primo tempo il Verona fa di tutto per trovare il vantaggio ma incoccia contro una super Gritti che non fa passare niente. Nella ripresa un legno per parte, prima Panico colpisce il palo, poi sulla ripartenza è Iannella a colpire la traversa per il Mozzanica. Al 69° arriva il gol vittoria, corner di Sipos e colpo di testa vincente di Di Criscio. Il Mozzanica non riesce a reagire, la gara finisce sul 1-0 ed ora il Verona avrà il destino Scudetto nelle proprie mani a San Zaccaria.

    BRESCIA – PORDENONE

    Tutto facile per il Brescia che già nei primi 20 minuti chiude la pratica Pordenone. Apre subito dopo 2 minuti Girelli dal dischetto, al 15° Perin devia sfortunatamente nella propria porta il gol del 2-0 e al 18° Nasuti con un rasoterra vincente fa 3-0. Ad inizio ripresa trova la rete anche Sabatino, poi Nasuti e Girelli completano la personale doppietta per un 6-0 che ha il sapore dolce sino alla notizia del vantaggio del Verona che gela la festa. Rimangono 90 minuti alle Leonesse per cercare il sorpasso, che però sembra difficile.

    TAVAGNACCO – SAN ZACCARIA

    Finisce in parità la sfida tra Tavagnacco e San Zaccaria. Le padrone di casa giocano un buon primo tempo e riescono a sbloccare la gara con una gran conclusione di Sardu. Nella ripresa è sempre il Tavagnacco a fare la gara cercando il raddoppio ma al 84° arriva il pareggio del San Zaccaria con il calcio di rigore trasformato da Cimatti. 

    TORRES – FIRENZE

    Nella sfida per il 4°-5°-6° posto la Torres batte il Firenze e tiene viva la lotta. Il gol del successo lo segna Tona con il colpo di testa al minuto numero undici, su calcio d’angolo battuto da Giugliano. La gara si mantiene viva ed equilibrata con entrambe le squadre alla ricerca del gol. Reti però non arrivano e la vittoria sorride alla Torres.

    OROBICA – RES ROMA

    La Res Roma cercava in casa dell’Orobica il successo per la matematica salvezza, e il successo è arrivato grazie ad un gol del solito Bomber Pirone che ad inizio ripresa ha trovato la pesante rete che ha permesso alla Res di festeggiare la permanenza in Serie A.

    CUNEO – RIVIERA DI ROMAGNA

    Successo importante per il Riviera di Romagna che, in rimonta, s’impone sul campo del Cuneo. A passare in vantaggio infatti sono state le piemontesi con Cobelli al 20°. La reazione delle romagnole arriva subito e si concretizza al 45° con un calcio di rigore trasformato da Pugnali. Nella ripresa Riviera subito in 10 per il rosso a Magrini, il Cuneo ci prova ma viene punito al 84° da un missile su punizione di Tucceri Cimini. Al 94° Mastrovincenzo fissa il risultato sul definitivo 1-3. Per le piemontesi è retrocessione, per il Riviera è playout.

    PINK SPORT TIME BARI – COMO

    Vittoria inutile per il Como che espugna il campo della Pink Bari. Decisiva Alice Cama che nel primo tempo trova una pesante doppietta, prima di testa e poi con la conclusione al volo. La Pink tenta la reazione e trova il gol con Clelland al 87°, è troppo tardi non c’è tempo, vince il Como.

     

    RISULTATI 25° GIORNATA

    BRESCIA – PORDENONE 6-0 (2° rig., 67° Girelli, 16° aut. Perin , 18°, 57° Nasuti, 53° Sabatino)

    CUNEO – RIVIERA DI ROMAGNA 1-3 (20° Cobelli (C), 45° rig. Pugnali (R), 82° Tucceri Cimini (R), 94° Mastrovincenzo (R))

    OROBICA – RES ROMA 0-1 (50° Pirone)

    PINK SPORT TIME BARI – COMO 1-2 (27°, 41° Cama (C), 87° Clelland (P))

    TAVAGNACCO – SAN ZACCARIA 1-1 (44° Sardu (T), 84° rig. Cimatti (S))

    TORRES – FIRENZE 1-0 (11° Tona)

    VERONA – MOZZANICA 1-0 (69° Di Criscio)

     

    CLASSIFICA DOPO 25° GIORNATE
    Verona 64, Brescia 63, Mozzanica 53, Tavagnacco 47, Firenze 45, Torres 44, Res Roma 38, Riviera di Romagna 32, San Zaccaria 28, Cuneo e Como 21, Pink Sport Time Bari e Pordenone 15, Orobica 8

  • Juventus in festa, Vidal firma il gol Scudetto

    Juventus in festa, Vidal firma il gol Scudetto

    Festa doveva essere, e festa è stata. A Marassi, campo che con i colori blucerchiati era imbattuto nella stagione, basta un gol di Vidal nel primo tempo per battere la Sampdoria e conquistare con 4 turni d’anticipo, il 4 scudetto consecutivo.

    In realtà bastava un pareggio ma i bianconeri sono andati oltre, conquistando 3 punti. Uno Scudetto conquistato con un buon anticipo, una sfida al tricolore che, con il calo della Roma da gennaio in poi, non è parso praticamente mai in discussione. Stasera però sarà solo festa per i tifosi perchè i calciatori dovranno rimanere concentrati per la sfida al Real Madrid che può rendere ancora più storica questa stagione.

    La Sampdoria, buona la reazione nel finale, cade in casa e vede complicarsi la corsa europea, Genoa, Torino, Fiorentina ed Inter proveranno ad approfittarne. Sarà comunque un finale di stagione intenso.

    Veniamo al racconto della gara.

    Mihajlovic decide di puntare sul 4-3-1-2 schierando Muriel ed Eto’o in attacco, supportati da Soriano alle loro spalle. In difesa scelto Mesbah al posto di Regini.

    Allegri sostanzialmente non fa turnover e schiera il 4-3-1-2 con Padoin al posto dello squalificato Evra e con Llorente in attacco a fianco di Tevez.

    Si parte con la Sampdoria che prova ad essere aggressiva ma poi è la Juventus a prendere in mano la gara cercando di rendersi pericolosa. La prima conclusione però è di marca blucerchiata ed arriva al 10° con Obiang, fuori non di molto. I bianconeri, guidati da un ottimo Sturaro, tornano a prender in mano la gara cercando di creare problemi alla retroguardia di casa. La Juventus attacca e al 32° passa con il colpo di testa di Vidal su perfetto cross di Lichtsteiner. La Sampdoria a questo punto cerca di alzare i ritmi ma non costruisce niente di pericoloso dalle parti di Buffon, fatta eccezione per una ripartenza insidiosa di Muriel con tiro sul fondo di Soriano. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 1-0.

    Arturo Vidal | Foto Twitter
    Arturo Vidal | Foto Twitter

    Si riparte senza cambi ma con una Sampdoria decisamente più aggressiva e vogliosa di trovare il pari. La Juventus fa possesso palla e al 59° Viviano è strepitoso a deviare in corner una conclusione di Tevez. Al 64° brutta palla persa a metà campo da Vidal, Eto’o serve Bergessio ma Bonucci è strepitoso e devia in corner. I bianconeri hanno il pallino del gioco e provano con una paio di conclusioni a spaventare Viviano che però blocca sempre. La Samp offensiva messa in campo da Mihajlovic ci prova, spinge alla ricerca di un punto che sarebbe fondamentale per la corsa europea. Gli uomini di Allegri controllano, il tiro di Muriel fuori di poco al 91° è il segno della resa blucerchiata, vince la Juventus che festeggia con 4 giornate d’anticipo, il 4° scudetto consecutivo.

     

    SAMPDORIA – JUVENTUS 0-1 (32° Vidal)

    Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah (35° Regini); Obiang (73° Duncan), Palombo, Rizzo (54° Bergessio); Soriano; Eto’o, Muriel.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Padoin; Vidal, Marchisio, Sturaro; Pereyra (73° Chiellini); Tevez (72° Morata), Llorente (80° Coman).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Obiang (S), Sturaro (J), De Silvestri (S), Soriano (S), Romagnoli (S)

  • Consigli Fantacalcio per la 34° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 34° Giornata di Serie A 2014/15

    La 34° giornata di Serie A, arriva subito dopo il turno infrasettimanale e sarà un turno lunghissimo, aperto dall’anticipo del sabato alle 18 Sampdoria-Juventus e chiuso dal posticipo di mercoledì 6 maggio delle ore 15 Torino-Empoli.

    Come ogni turno, per venire incontro ai fantallenatori, torna la rubrica Consigli Fantacalcio con i consigliati, gli sconsigliati e le sorprese delle 20 squadre di Serie A.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 34° GIORNATA DI SERIE A

    SAMPDORIA – JUVENTUS Sabato 02/05 h.18.00

    CONSIGLIATI

    MURIEL: rapido e tecnico può creare problemi alla difesa bianconera.

    MORATA: potrebbe tornare titolare e portare bonus.

    SCONSIGLIATI

    PALOMBO: potrebbe avere problemi contro il centrocampo avversario.

    OGBONNA: non convince, meglio evitare.

    SORPRESE

    BERGESSIO: potrebbe avere la sua chance, vorrà sfruttarla.

    STURARO: in crescita, potrebbe anche portare bonus a Genova.

     

    SASSUOLO – PALERMO Sabato 02/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    BERARDI: torna dalla squalifica pronto a tornare al gol .

    VAZQUEZ: alla ricerca del Bonus perduto, potrebbe ritrovarlo contro un Sassuolo non al top.

    SCONSIGLIATI

    PELUSO: potrebbe finire a fare il difensore centrale, non convince.

    ANDELKOVIC: potrebbe soffrire gli avanti neroverdi.

    SORPRESE

    TAIDER: magari il suo tiro da fuori potrebbe portar bonus inattesi.

    BELOTTI: il “Gallo” vuol tornare a rialzare la cresta.

     

    ROMA – GENOA Domenica 03/05 h.12.30

    CONSIGLIATI

    PJANIC: sembra esser tornato ad ottimi livelli.

    NIANG: la sua rapidità, l’arma in più.

    SCONSIGLIATI

    KEITA: non pare al 100% meglio evitare.

    IZZO: potrebbe avere problemi contro la rapidità degli esterni giallorossi.

    SORPRESE

    IBARBO: dopo Doumbia potrebbe toccare a lui trovare il gol.

    TINO COSTA: quasi gol a San Siro potrebbe trovarlo all’Olimpico.

     

    ATALANTA – LAZIO Domenica 03/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    Mauricio Pinilla | Foto Twitter
    Mauricio Pinilla | Foto Twitter

    PINILLA: l’uomo delle rovesciate vuole trascinare l’Atalanta alla salvezza.

    CANDREVA: in crescita, sembra pronto a regalare altri bonus.

    SCONSIGLIATI

    DRAME: potrebbe soffrire l’intraprendenza di Basta.

    CIANI: potrebbe toccare a lui, ma non dà garanzie.

    SORPRESE

    MORALEZ: con la sua rapidità può portare bonus.

    KEITA: potrebbe partire dalla panchina e magari ripetere il gol fatto al Parma.

     

    FIORENTINA – CESENA Domenica 03/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    GILARDINO: potrebbe esser titolare e pronto a far gol.

    CARBONERO: dopo il gioiello con l’Atalanta proverà a ripetersi.

    SCONSIGLIATI

    SAVIC: non dà grande sicurezza, meglio non schierarlo.

    AGLIARDI: male contro l’Atalanta, meglio evitare.

    SORPRESE

    ILICIC: a segno allo Juventus Stadium, potrebbe ripetersi.

    RODRIGUEZ: anche a gara in corso potrebbe portare bonus.

     

    INTER – CHIEVO Domenica 03/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    HERNANES: è in grande forma, può regalare ancora bonus.

    MEGGIORINI: è in forma ed ha già fatto male all’Inter.

    SCONSIGLIATI

    RANOCCHIA: nell’annata ha già avuto diverse giornate no.

    CESAR: rischio cartellino sempre alto, meglio evitare.

    SORPRESE

    PODOLSKI: si è sbloccato, si potrebbe ripetere.

    BOTTA: potrebbe trovare il gol dell’ex.

     

    VERONA – UDINESE Domenica 03/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    TONI: condizione straordinaria, impossibile non schierarlo.

    ALLAN: gran prestazione con l’Inter, potrebbe ripetersi a Verona.

    SCONSIGLIATI

    AGOSTINI: potrebbe soffrire la spinta di Widmer.

    GUILHERME: apparso in difficoltà martedì scorso, meglio non schierarlo.

    SORPRESE

    FERNANDINHO: potrebbe avere un’occasione da sfruttare.

    KONE: il greco potrebbe avere l’occasione di tornare al gol.

     

    NAPOLI – MILAN Domenica 03/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    INSIGNE: sembra in forma, pronto a regalare nuovi bonus.

    PAZZINI: Inzaghi si affida a lui per trovare qualche gol.

    SCONSIGLIATI

    ALBIOL: viene da un periodo sfortunato, meglio evitare.

    RAMI: male contro il Genoa, non sembra in gran forma.

    SORPRESE

    MAGGIO: buona spinta sulla fascia potrebbe anche trovare bonus.

    HONDA: al giapponese rimangono poche occasioni di far bene.

     

    CAGLIARI – PARMA Lunedì 04/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    SAU: potrebbe tornare al gol nella sfida contro il Parma.

    CODA: sarà probabilmente titolare, potrebbe regalare bonus.

    SCONSIGLIATI

    DESSENA: a centrocampo rischia di perdere la sfida contro i gialloblu.

    PEDRO MENDES: non ha la certezza della titolarità e potrebbe soffrire gli esterni del Cagliari.

    SORPRESE

    AVELAR: potrebbe ritornare a regalar bonus come ad inizio stagione.

    NOCERINO: senso del gol, rigori, ha diverse occasioni per far bonus anche a Cagliari.

     

    TORINO – EMPOLI Mercoledì 06/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MAXI LOPEZ: viene da un gol decisivo a Palermo, potrebbe ripetersi.

    SAPONARA: in grandi condizioni, non si può non schierare.

    SCONSIGLIATI

    BENASSI: contro il centrocampo ben ordinato dell’Empoli potrebbe avere una giornata no.

    LAURINI: uscito non al top contro il Napoli, meglio non rischiarlo.

    SORPRESE

    MARTINEZ: la sua rapidità potrebbe essere un’arma vincente.

    ZIELINSKI: a gara in corso potrebbe portare bonus.

     

  • Empoli spettacolare, Napoli battuto 4-2

    Empoli spettacolare, Napoli battuto 4-2

    Un Empoli strepitoso, praticamente perfetto, ferma la rincorsa del Napoli verso la Champions e, anche se manca ancora un punto per l’aritmetica, sostanzialmente si salva con 5 giornate d’anticipo.

    Gli uomini di Sarri giocano un primo tempo ad alti ritmi, con grande intensità, grande gioco e mandano totalmente in bambola il Napoli, chiudendo la prima frazione avanti sul 3-0.

    I partenopei, troppo brutti nel primo tempo, fanno troppo poco per cercare di riaprirla nella ripresa. Il tecnico spagnolo non può esser certo soddisfatto di questa prestazione, le romane si allontanano, la Champions dal campionato si fa difficile, ma c’è sempre quell’Europa League da provare ad alzare al cielo di Varsavia e che porterebbe in Champions. Ci vorrà però tutto un altro Napoli, non quello che ha subito l’Empoli al Castellani.

    Veniamo al racconto della gara.

    Sarri può contare su Tonelli e lo schiera a fianco di Rugani, in avanti coppia d’attacco Maccarone-Pucciarelli supportati da Saponara. 

    Benitez dà un turno di riposo ad Albiol, gioca Koulibaly mentre alle spalle di Higuain schiera il trio Mertens-Hamsik-Callejon.

    La partenza dell’Empoli è veemente ed aggressiva con il Napoli che soffre la velocità dei padroni di casa. Al 7° i toscani passano con Maccarone, che servito da Pucciarelli, lascia partire la conclusione vincente. Il Napoli abbozza una reazione ma gli uomini di Sarri si mostrano sicuri dietro e bravi nelle ripartenze. I partenopei provano a rendersi insidiosi, prima con un tiro di Higuain deviato in corner e poi con la conclusione da lontano di Inler bloccata in due tempi da Sepe. L’Empoli fa un ottimo e rapido possesso palla che manda fuori giri il Napoli. I partenopei non trovano mai lo spazio giusto e i padroni di casa segnano addirittura il raddoppio, cross dal fondo di Saponara, Andujar respinge ma la palla finisce sul volto di Britos e poi in rete. Il super primo tempo dell’Empoli non finisce qua perchè al 45° dopo una gran ripartenza Pucciarelli-Croce, è Saponara in acrobazia a girare in rete la respinta di Andujar. Il primo tempo si chiude così sul 3-0.

    L'esultanza dell'Empoli | Foto Twitter
    L’esultanza dell’Empoli | Foto Twitter

    Si riparte e ci si aspetta un Napoli aggressivo e con il piede sull’acceleratore ed invece è l’Empoli a costruire azioni pericolose. Rugani e Tonelli sono praticamente perfetti e gli avanti partenopei non creano praticamente nulla nel primo quarto d’ora. Al 64° il Napoli, quasi dal niente trova il gol, palla in mezzo di Maggio, Sepe respinge ma la palla sbatte su Laurini e finisce in gol. Gli uomini di Benitez provano a credere alla rimonta ed il tecnico inserisce anche Insigne e Gabbiadini per una squadra decisamente offensiva. Al 80° Maggio ha un occasione enorme ma la sua conclusione a giro finisce fuori di poco. Passano due minuti e l’Empoli sfrutta la sfortunata deviazione di Albiol su punizione di Mario Rui e si porta sul 4-1. La rete sembra un vero e proprio colpo del ko anche se il Napoli prova un tentativo disperato di riaprire il match. Il gol arriva però probabilmente troppo tardi, lo segna Hamsik al 91° con il tiro da fuori, anche se l’Empoli protesta per un fuorigioco attivo di Koulibaly. Non c’è più tempo infatti, è trionfo per l’Empoli, campo che rimane tabù per il Napoli. 

     

    EMPOLI – NAPOLI 4-2 (7° Maccarone (E), 42° aut. Britos (N), 45° Saponara (E), 64° aut. Laurini (E), 82° aut. Albiol (N), 91° Hamsik (N))

    Empoli (4-3-1-2): Sepe; Laurini (79° Mario Rui), Tonelli, Rugani, Hysaj; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (62° Zielinski); Maccarone Pucciarelli (81° Verdi).

    Allenatore: Sarri.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Koulibaly, Britos, Ghoulam (51° Albiol); Inler (72° Gabbiadini), Gargano; Callejon, Hamsik, Mertens (60° Insigne); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Massa.

    Ammoniti: Laurini (E), Ghoulam (N), Tonelli (E), Higuain (N), Verdi (E)

  • Juventus scudetto ad un punto, altro crollo del Milan

    Juventus scudetto ad un punto, altro crollo del Milan

    La serata del turno infrasettimanale ha avvicinato ancora di più la Juventus al 4° scudetto consecutivo. Nella delicatissima sfida contro la Fiorentina, la Juve va sotto per un calcio di rigore causato da Pirlo su Joaquin al 33°, Gonzalo Rodriguez trasforma. Passa poco più di un minuto e da un dubbio contrasto tra Sturaro e Neto nasce la punizione che Pirlo piazza sulla testa di Llorente. Pochi secondi prima della fine del primo tempo arriva il vantaggio bianconero con il colpo di testa di Tevez su cross di Evra. Nella ripresa la viola potrebbe pareggiare per un altro rigore concesso a Joaquin per fallo di Chiellini. Stavolta però Rodriguez calcia fuori. I bianconeri trovano il terzo gol con l’Apache che su perfetto lancio di Marchisio, trova il diagonale che batte Neto. La Fiorentina addolcisce la pillola della sconfitta con la perfetta punizione di Ilicic al 90°. Adesso per festeggiare la matematica conquista del titolo ai bianconeri servirà almeno un punto sabato a Genova contro la Sampdoria.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    La festa della Juventus viene rovinata dal poker della Lazio che all’Olimpico si sbarazza agevolmente del Parma. Apre le marcature con un siluro dalla distanza Parolo, raddoppia da opportunista il solito Klose e la chiude Candreva, dopo 16 minuti è già 3-0. Nella ripresa arriva anche il gol di Keita. La Lazio rimane al secondo posto mentre il Parma retrocede matematicamente.

    Allo scatto della Lazio risponde la Roma che si rialza dal Ko di San Siro ed espugna il campo del Sassuolo. A sbloccare la gara ci pensa Doumbia che di testa sigla il suo primo gol in Serie A. Il raddoppio è un vero e proprio gioiello di Florenzi. Nel secondo tempo c’è gloria anche per Pjanic che gira in rete un tocco rasoterra arretrato di Gervinho. La squadra di Garcia non vuol mollare la Champions. 

    In zona Europa League frena la Sampdoria che a Marassi non riesce a superare il Verona di un eterno Toni. I blucerchiati, rimasti in 10 per l’espulsione di Acquah, riescono comunque a passare in vantaggio con De Silvestri ben imbeccato da Muriel ma il Bomber gialloblu è in un periodo d’oro e pochi minuti dopo trova il gol del 1-1.

    Se una sponda di Genova frena, l’altra continua ad accelerare. Il Genoa di Gasperini sconfigge pure il tabù del successo in casa del Milan, che mancava da 57 anni. Il Grifone gioca un grande match e trova il vantaggio nel primo tempo con una gran giocata di Bertolacci. Il Milan sempre più in crisi incassa anche il gol dell’ex Niang, nella ripresa, bravo e fortunato a toccare in gol un tiro di Tino Costa. I rossoneri provano a riaprirla con una conclusione violenta e perfetta di Mexes ma non basta perchè nel recupero Iago Falque dal dischetto fa 1-3. Il Genoa culla il sogno europeo, il Milan crolla ancora con la posizione di Inzaghi sempre più in bilico.

    Tra Palermo e Torino finisce 2-2. Rosanero avanti con Vitiello pronto a girare in gol un corner prolungato. I granata rispondono subito con Bruno Peres lesto a toccare verso la porta un tiro sbagliato di Quagliarella. Rigoni autore di una super stagione in fase realizzativa, riporta in vantaggio il Palermo ma nella ripresa Maxi Lopez, partito sul filo del fuorigioco, fissa il risultato sul pareggio.

    Un gol di Meggiorini regala la matematica salvezza per il Chievo e condanna il Cagliari che ora vede la salvezza distante 8 punti.

    Pinilla spinge l’Atalanta verso la permanenza in A. Il cileno sblocca il risultato a Cesena, sfruttando una papera di Agliardi. I romagnoli non mollano e prima trovano il pari con Brienza dagli undici metri e poi passano addirittura in vantaggio con un gran pallonetto di Carbonero. I bianconeri però non hanno fatto i conti con Pinilla che trova il 2-2 con una specialità della casa, la rovesciata. Al Manuzzi finisce in parità e per il Cesena la salvezza si fa lontana.

     

    RISULTATI 33° GIORNATA

    Udinese – Inter 1-2 (47° rig. Icardi (I), 50° Di Natale (U), 65° Podolski (I)) giocata ieri

    Cesena – Atalanta 2-2 (50°, 82° Pinilla (A), 56° rig. Brienza (C), 70° Carbonero (C))

    Chievo – Cagliari 1-0 (11° Meggiorini)

    Juventus – Fiorentina 3-2 (33° rig. Rodríguez (F), 36° Llorente (J), 45°+1, 70° Tévez (J), 90° Iličič (F))

    Lazio – Parma 4-0 (10° Parolo, 13° Klose, 16° Candreva, 81° Keita)

    Milan – Genoa 1-3 (36° Bertolacci (G), 49° Niang (G), 66° Mexès (M), 93° rig. Iago Falqué (G))

    Palermo – Torino 2-2 (10° Vitiello (P), 13° Bruno Peres (T), 26° Rigoni (P), 60° Maxi López (T))

    Sampdoria – Verona 1-1 (65° De Silvestri (S), 68° Toni (V))

    Sassuolo – Roma 0-3 (6° Doumbia, 27° Florenzi, 74° Pjanic)

    Empoli – Napoli posticipo giovedì 30/04 h.20.45

     

    CLASSIFICA DOPO 33 GIORNATE

    Juventus 76, Lazio 62, Roma 61, Napoli* 56, Sampdoria 51, Genoa 50, Fiorentina 49, Inter e Torino 48, Milan 43, Palermo 42, Chievo e Verona 40, Udinese 38, Sassuolo 36, Empoli* 35, Atalanta 32, Cagliari e Cesena 24, Parma (-7) 16.

    Parma matematicamente retrocesso in Serie B

     

     

  • Carpi: il coronamento di un sogno, la Serie A è tua

    Carpi: il coronamento di un sogno, la Serie A è tua

    Il Carpi ce l’ha fatta, il calcio italiano scrive una altra storia bella da raccontare, che rimarrà negli annali di questo sport. Una storia iniziata nel 2009 ed è iniziata a Lamezia Terme quando il Carpi conquistava la certezza matematica di tornare nel calcio professionistico dopo 9 anni. E, ieri sera, è stata messa la ciliegina sulla torta, è arrivata la storica promozione in Serie A.

    Bastava conquistare un punto alla formazione di Castori per poter festeggiare, anche se la sconfitta maturarata dal Vicenza al “Rigamonti” per mano del Brescia dava, anche in caso di sconfitta, la certezza di potere essere in Serie A.

    I giocatori del Carpi festeggiano la vittoria sul Bari e la promozione in A.
    I giocatori del Carpi festeggiano la vittoria sul Bari e la promozione in A.

    Il secondo campionato in cadetteria del  Carpi era cominciato, come lo scorso, con  l’obiettivo di  conquistare la salvezza, ma man mano che le settimane passavano, si aveva la consapevolezza di una squadra che prendeva sempre più coscienza dei propri mezzi e della propria forza: al termine del 2014 la squadra di Castori ha virato con 9 punti di vantaggio sulle seconde; c’è stato un piccolo passaggio a vuoto nei mesi di febbraio e  di marzo per poi ripredere la cavalcata trionfale culminata nel mese di aprile con 7 vittorie su 8 gare disputate prima della sconfitta, indolore, di Frosinone.

    Gran merito va dato al tecnico Fabrizio Castori, in estate scelte ben precise con la fiducia nella vecchia guardia, Pasciutti approdato dalla Serie D, Poli e Di Gaudio in C2; sono stati pochi gli innesti effettuati: sono arrivati in prestito Gabriel e Struna arrivati in estate insieme a Suagher; da sottolineare la rande stagione di Jerry M’Bakogu, autore di 14 reti, che il D.S. Guntoli ha prevelato in estate dopo il fallimento del Padova.

    L’incognita per la prossima stagione è rappresentata dallo stadio, serve un ampliamento dei posti attualmente disponibili che sono 4200; cosi le destinazioni più probabili sono Modena o Pama, località temporanee per una piazza che vuole giocare al “Cabassi”, per una piazza che ha festeggiato una promozione, fino a un anno fa, impensabile.

  • Podolski segna, l’Inter sogna l’Europa

    Podolski segna, l’Inter sogna l’Europa

    Vittoria pesantissima nella corsa all’Europa per l’Inter che espugna il Friuli per 2-1, il gol vittoria lo segna Podolski pochi secondi dopo esser entrato in campo.

    Ad uscire tra gli applausi però è stata l’Udinese. I bianconeri, nella serata del 205° gol di Di Natale in Serie A, che è valso l’aggancio a Roberto Baggio, sono rimasti in 10 al 40° per il rosso a Domizzi, poi in 9 al 58° quando l’arbitro Rocchi ha espulso Badu autore di una protesta troppo veemente. Nonostante la doppia inferiorità numerica la squadra di Stramaccioni ci ha provato e al 92° ha anche avuto la palla del 2-2 con Perica, salvata in corner.

    Come già detto 3 punti importanti per l’Inter ma certamente Mancini dovrà limare quei difetti, come la mancata capacità di chiudere il match, visti nella serata friulana, per cercare di continuare a tenere vivo il sogno europeo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Stramaccioni conferma sostanzialmente l’undici visto contro il Milan sabato scorso, fatta eccezione per Geijo che lascia il posto a Thereau.

    Mancini invece torna a schierare Kovacic dall’inizio, il croato si sistema a metà campo con Medel e Guarin. In difesa Felipe prende il posto dello squalificato Ranocchia.

    Il primo quarto d’ora vede regnare l’equilibrio con alcuni tiri dalla distanza, Guarin per l’Inter, respinge Karnezis, Allan per l’Udinese, palla fuori, poi Hernanes su punizione ribattuta fuori dal portiere greco. Il ritmo cresce a tratti ma almeno sino alla mezz’ora non si assiste ad occasioni pericolose. Proprio al 30° Hernanes ha una buona occasione ma il suo colpo di testa finisce tra le braccia di Karnezis. Al 40° Domizzi prende il secondo cartellino giallo lasciando i suoi in 10. Sul finale di frazione è bravo il portiere dei bianconeri a deviare in corner prima un diagonale ravvicinato di Icardi e poi una conclusione da dentro l’area di Hernanes. Il primo tempo si chiude comunque sullo 0-0.

    L'esultanza di Podolski | Foto Twitter
    L’esultanza di Podolski | Foto Twitter

    Si riparte e subito l’Inter ottiene il calcio di rigore per il contatto tra Danilo e Kovacic, dal dischetto va Icardi che trasforma. L’Udinese però ha un’immediata reazione d’orgoglio, Allan s’inventa la giocata si avvicina all’area, serve Di Natale che davanti ad Handanovic non sbaglia. L’Inter potrebbe subito riportarsi avanti ma la conclusione di Kovacic esce di poco. Al 58° altra svolta, Badu protesta troppo vivacemente per un fallo non fischiato e Rocchi gli mostra prima il giallo poi il rosso diretto, Udinese in 9 contro 11. Al 65° Mancini si gioca la carta Podolski ed il tedesco colpisce subito, con un bel tiro da fuori che batte Karnezis. L’Udinese paga la doppia inferiorità numerica e l’Inter sfiora il gol del 3-1 ancora con Podolski. I nerazzurri gestiscono il gioco e vanno nuovamente vicini alla rete con una conclusione di Hernanes fuori di poco. L’Udinese però, sopratutto Allan, ci crede e prova a spaventare l’Inter nel finale. Nel recupero il Friuli grida al gol ma il colpo di testa di Perica viene salvato in corner. I bianconeri ci mettono tutto il cuore ma non basta, passa l’Inter che continua a sognare l’Europa. 

     

    UDINESE – INTER 1-2 (47° rig. Icardi (I), 50° Di Natale (U), 65° Podolski (I))

    Udinese (4-3-1-2): Karnezis; Widmer, Danilo, Domizzi, Piris; Allan, Pinzi, Badu; Guilherme (44° Pasquale); Thereau, Di Natale (61° Kone).

    Allenatore: Stramaccioni.

    Inter (4-3-1-2): Handanovic; D’ Ambrosio, Vidic, Felipe, Santon; Guarin (65° Podolski), Medel, Kovacic; Hernanes (89° Gnoukouri); Palacio, Icardi.

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Rocchi

    Ammoniti: Pinzi (U), Guarin (I), Karnezis (U), Widmer (U), Palacio (I)

    Espulsi: Domizzi (U), Badu (U)

  • Bomba carta, intolleranza e moviola in curva. I fatti di Torino-Juve

    Bomba carta, intolleranza e moviola in curva. I fatti di Torino-Juve

    Quello che il 32° turno di Serie A lascia ai posteri non sarà l’escalation di risultati a sorpresa come la sconfitta della Fiorentina contro il Cagliari o la vittoria nel Derby della Mole del Torino dopo venti anni di supremazia bianconera nella stracittadina, ma sarà il dibattito sulla bomba carta lanciata o confezionata male e sulla violenza legata al calcio.

    Mentre Procura e Polizia torinese si smentiscono a vicenda analizzando le immagini di quanto accaduto all’interno e all’esterno dello stadio “Olimpico” di Torino (che sarebbe meglio ribattezzare “Polveriera Granata” perché di olimpico, come spirito, ha mostrato ben poco in questa domenica), la giustizia sportiva attonita ed impreparata come sempre prende tempo attendendo lo sviluppo delle indagini.

    assalto pullman juvePartendo dai fatti accaduti all’interno dello stadio si sono analizzati i filmati ripresi dalle telecamere dell’impianto che mostrano un fitto lancio di oggetti da entrambi i settori. Ora, già questo in un Paese che sa di poter fare della legalità il suo fiore all’occhiello dovrebbe bastare, perché se c’è un pre-filtraggio e poi un filtraggio con tanto di perquisizioni etc. etc. vuol dire che bengala, fumogeni, petardi e altro non dovrebbe esserci all’interno, inoltre se c’è un fitto lancio di oggetti c’è la sospensione della partita ed eventualmente la sua soppressione, cosa che sappiamo non avviene mai per questioni di ordine pubblico. E qui torniamo indietro di un anno alla finale di Coppa Italia, quando era palese che il calcio era morto nell’incarnazione del compianto Ciro Esposito, ma si giocò ugualmente in un clima surreale.

    A Torino non c’è stato il morto, per fortuna, tuttavia il nesso è lo stesso perché affianco a dove cade un pezzo di seggiolino (o anche peggio) c’è sempre una persona ignara che è lì con la sola colpa di vedere una partita di calcio, quindi il rischio comporta comunque una violenza altrui. La bomba carta esplode prima del match, quindi a prescindere dopo quanto accaduto al pullman della Juventus, sarebbe stato bello un comunicato dello speaker che recitava “Signori, per colpa di alcuni di voi che ne hanno assaltato il pullman la Juventus si è deciso di non scendere in campo e per colpa di alcuni di voi che hanno portato all’interno ordigni esplosivi che hanno ferito alcuni supporter granata il Torino ha deciso di non scendere in campo” ergo una presa di posizione da entrambe le società, che avrebbe saputo tanto di quella serietà perduta nel mondo del calcio e una colpa nei confronti di entrambe le tifoserie a prescindere.

    BOMBA-CARTA-DERBYNon è fondamentale chi sia stato a tirare la bomba carta, è fondamentale e allucinante solo pensare di portare un oggetto del genere in uno stadio. I feriti si sono verificati per la conseguenza della deflagrazione e delle schegge di seggiolini che sono finiti addosso ferendo le persone. E’ un po’ come una bomba a mano con carica ridotta in guerra, solo che in guerra c’è in ballo la vita delle persone, la sopravvivenza, non tre semplici punti per una classifica che comunque tra qualche mese ricomincerà da zero. Veramente allucinante.

    L’assalto al pullman della Juventus è altrettanto allucinante perché chi ha visionato le immagini può constatare che lungo il percorso che il mezzo fa ci sono centinaia, non la solita decina di idioti, ma centinaia, che vedono in quel pullman un nemico da insultare, abbattere e sfasciare. Dalle immagini si vedono persone che appartengono a generazioni differenti, padri di famiglia, nonni, gente che magari poi ad un bambino il lunedì direbbe “non alzare le mani su un tuo compagno di scuola“. Vuol dire che lì in quel pezzo di città, con quella sciarpa addosso, con l’avversario in quel momento a disposizione tante, troppe persone diventano solo bestie.

    Il Ministero dell’Interno, ma tutto il Governo, dovrebbe porsi qualche domanda, qui non si tratta di hooligans, non si tratta di ultrà si tratta di un paese che è affetto da una nevrosi aggressiva e che soprattutto è diventato intollerante anche nel contrastare l’intolleranza. Dalla politica allo sport, ogni volta che c’è una manifestazione o un evento c’è il rischio di scontri tra chi non è d’accordo con l’altro e di mezzo ci sono le forze dell’ordine che non hanno idea e non sanno come fare per tutelare il regolare svolgimento delle cose, come democrazia e legalità imporrebbero.

    Adesso nel caso specifico escono fuori  filmati fatti dai tifosi per capire se c’è stato il lancio della bomba carta o meno, ben vengano, è giusto che si arrivi ad una verità, tuttavia in questo Paese affetto da nevrosi aggressiva c’è da chiedersi perché siamo arrivati al punto da adottare anche la moviola sugli spalti….

     

  • Daniela Sabatino, bomber implacabile del Brescia

    Daniela Sabatino, bomber implacabile del Brescia

    Attaccante con grande senso del gol, incubo delle difese avversarie, capace di gonfiare la rete per quasi 200 volte nel campionato di Serie A, stiamo parlando di Daniela Sabatino un vero e proprio bomber di razza che vuole trascinare il Brescia verso uno storico bis.

    Nata ad Agnone (provincia di Isernia) il 26 giugno 1985, Daniela è cresciuta nelle giovanili del Campobasso. L’esordio e la prima rete in Serie A sono arrivati a soli 15 anni con il Picenum. Dopo altre avventure, tra cui una in Svizzera con il Lugano, Sabatino passa alla Reggiana, dove gioca dal 2006 al 2010 e con la quale vince una Coppa Italia. Dall’estate 2010 indossa la maglia del Brescia con la quale ha vinto un’altra Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, un titolo di capocannoniere a pari merito con Patrizia Panico, ma sopratutto lo Scudetto nella scorsa stagione.

    Conosciamo meglio questo formidabile attaccante, partendo dai suoi esordi sino all’attualità.

    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di praticare questo sport?

    Seguivo le partite con mio padre e mio cugino, così mi sono avvicinata al calcio. Mia mamma mi ha raccontato che da piccola non mi piaceva giocare con le bambole, mi divertivo a giocare a calcio con gli amici. Insomma con un pallone ero felice.

    Hai un idolo, un calciatore a cui ti ispiri?

    Sicuramente Inzaghi. Qua a Brescia mi hanno soprannominato Pippo, proprio perchè ho caratteristiche che assomigliano alle sue e proprio come lui voglio sempre vincere.

    Se tu potessi scegliere una calciatrice di un campionato straniero con cui ti piacerebbe giocare, chi sceglieresti?

    Non ne ho una in particolare, ce ne sarebbero molte.

    In Nazionale ti ricordiamo per aver segnato 6 gol nella stessa gara, la sfida con la Macedonia, qual è il tuo rapporto con la maglia azzurra?

    Giocare con la propria nazionale è il sogno di ogni calciatrice, è una soddisfazione unica. Mi spiace essermi fratturata la mandibola, infortunio che mi è costato un mese e mezzo di stop, proprio nel momento in cui ero stata chiamata per il playoff mondiale. La nazionale rimane comunque un obiettivo.

    Hai provato l’esperienza europea con la maglia del Brescia quali sono state le sensazioni? I risultati non sono stati purtroppo positivi, cosa manca al calcio italiano per competere?

    Siamo lontani anni luce, il metodo di lavoro è totalmente diverso, già a partire dal settore giovanile. C’è un’organizzazione diversa, un differente metodo di allenamento. Per quanto riguarda le sensazioni, beh entrare nello stadio del Lione, vederlo tutto pieno, è stata una grandissima emozione. Così come giocare al “Rigamonti”, davvero una grande emozione.

    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Veniamo ad un’analisi tecnica, sei un attaccante, un vero e proprio Bomber, qual è la tua posizione ideale, c’è uno schema che preferisci?

    Mi piace svariare su tutto il fronte d’attacco, come richiesto dal mister sono disposta al sacrificio, anche nel rientrare. Per caratteristiche mi trovo meglio con una giocatrice dietro di me, come per esempio un 4-3-1-2.

    Qual è il tuo punto di forza? Dove invece vorresti migliorare?

    Come punto di forza direi la furbizia tattica, vorrei migliorare invece nell’utilizzo del sinistro.

    Veniamo all’attualità , come giudichi questa stagione del Brescia?

    Diciamo che è una stagione un po’ così, siamo ancora in corsa per il titolo però abbiamo perso punti pesanti in sfide che sulla carta sembravano da 3 punti.

    L’anno scorso fu Scudetto, ci racconti le tue sensazioni?

    Sono sensazioni uniche, che però vorrei ripetere. Diciamo che è stato uno Scudetto inaspettato anche se noi ci abbiamo sempre creduto.

    C’è uno stadio in cui ti piacerebbe giocare?

    Beh da tifosa milanista direi San Siro.

    C’è un gol, tra tutti quelli che hai segnato, che ricordi particolarmente volentieri?

    Quello dello scorso anno segnato al volo contro la Torres che fu il mio gol numero 100 con la maglia del Brescia.

    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Daniela Sabatino | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Com’è il tuo rapporto con i tifosi del Brescia?

    Un rapporto ottimo, mi trovo benissimo qua. Ci seguono sempre anche nelle trasferte più lunghe come quelle di Bari e Sassari. Poi come già detto mi hanno anche dato il soprannome “Pippo”.

    C’è tra le tue compagne una giovane che, a tuo parere, può divenire un futuro talento?

    Sicuramente Martina Rosucci. E’ una ragazza che per la giovane età ha già grande maturità e qualità. Se continua così penso che potrà togliersi grandi soddisfazioni e potrà aiutare l’Italia.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo chiederti secondo te perché i nostri lettori dovrebbero seguire ed appassionarsi al calcio femminile?

    Perchè è un calcio pulito, in cui si vede la passione e la voglia di giocare. Noi facciamo di tutto per giocare, senza giocare per soldi.