Tag: Serie A

  • Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Milan nell’ultima sfida stagionale a San Siro ritrova Stephan El Shaarawy, autore di una strepitosa doppietta, e saluta al meglio il proprio pubblico con un netto 3-0 ai danni del Torino. 

    Come detto protagonista assoluto è stato il Faraone che, tornato in campo da titolare, ha aperto e chiuso la sfida contro i granata.

    Molto probabilmente sarà stata l’ultima gara di Pippo Inzaghi sulla panchina del Milan davanti al proprio pubblico. L’allenatore rossonero, espulso a fine primo tempo, ha avuto la soddisfazione di chiudere in bellezza, sul campo amico, la stagione. Resta l’ultima giornata, poi scopriremo il futuro di Superpippo e di diversi giocatori rossoneri come ad esempio Mexes che è parso congedarsi dal pubblico.

    Il Torino è crollato ed ha perso l’ultimo, difficile, treno europeo ma Ventura ed i tifosi granata non possono apporre critiche ad una squadra che persi i gioielli Cerci ed Immobile ha comunque disputato una grande Europa League e sino a 180 minuti dalla fine del campionato è rimasta in corsa per disputare la coppa europea anche nella prossima stagione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi sorprende schierando una formazione con diversi calciatori inattesi, partendo da Abbiati tra i pali, Zaccardo e Bocchetti esterni in difesa ed El Shaarawy dal primo minuto nel tridente con Pazzini ed Honda.

    Ventura, che deve rinunciare a Maxi Lopez e Quagliarella, punta sul due d’attacco Martinez-Amauri. Darmian si piazza nel trio difensivo con Glik e Moretti.

    La partenza vede un Milan propositivo che prova a chiudere dietro il Torino senza però creare pericoli alla porta di Padelli nei primi minuti. I granata provano a rendersi insidiosi con la profondità di Martinez. I ritmi si mantengono bassi, nessuna delle due squadre vuole rischiare di scoprirsi. Al 18° un lampo, cross di Zaccardo, El Shaarawy appena dentro l’area controlla e gira verso la porta battendo Padelli. Ci si aspetta un Torino all’arrembaggio per una partita da vincere ed invece gli uomini di Ventura mantengono ritmi blandi, solo Bruno Peres spinge ad alta velocità. Al 37° è il Milan a sfiorare il raddoppio ancora con El Shaarawy che calcia anticipando il difensore ma la palla va sul fondo. Al 42° episodio importante per la gara, Zaccardo stende Molinaro lanciato verso la porta, c’è la chiara occasione da gol per Valeri, è rosso, Milan in 10. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti ma con un uomo in meno.

    L'esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter
    L’esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter

    Si riparte con due novità, Mexes per l’acciaccato Alex e Tassotti in panchina per Inzaghi espulso nell’intervallo. Ci si attende il Torino ed invece è il Milan ad accelerare ed al 56° i rossoneri raddoppiano, gran giocata di squadra che permette a Van Ginkel di presentarsi solo davanti a Padelli, Molinaro lo stende, è rosso e rigore che Pazzini trasforma, realizzando il suo 100 gol in Serie A. Non è finita qua perchè El Shaarawy e Van Ginkel triangolano con l’olandese che mette in porta il Faraone che non sbaglia. La gara in pratica si chiude qua, il Torino non ci prova nemmeno più, il Milan fa possesso palla senza premere più di tanto. C’è tempo solo per Abbiati per mettersi in mostra con una bella uscita su El Kaddouri al 86°. Finisce così 3-0 per il Milan che, in una stagione molto negativa, saluta San Siro con un bel successo.

     

    MILAN – TORINO 3-0 (18°, 65° El Shaarawy, 56° rig. Pazzini)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Zaccardo, Alex (46° Mexes), Paletta, Bocchetti; Poli (75° Mastalli), De Jong, Van Ginkel; Honda, Pazzini, El Shaarawy (68° Zapata).

    Allenatore: Inzaghi.

    Torino (3-5-2): Padelli; Darmian, Glik, Moretti; Bruno Peres, Gazzi (66° Basha), Vives (55° Benassi), El Kaddouri, Molinaro; Martinez (71° Rosso), Amauri.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Honda (M), Gazzi (T), Poli (M), Moretti (T), Pazzini (M), van Ginkel (M)

    Espulsi: Zaccardo (M), Molinaro (T)

  • Genoa-Inter, il Grifone vola per l’Europa

    Genoa-Inter, il Grifone vola per l’Europa

    Uno dei big-match della giornata si gioca in anticipo questa settimana ed è Genoa-Inter, match caratterizzato dalla possibilità di entrambe le compagini di piazzarsi stabilmente in zona Europa League. I liguri hanno il problema della licenza UEFA che non è ancora stata concessa ma vogliono chiudere il campionato come meritano sul campo, i nerazzurri invece vogliono i tre punti per prendere proprio il Grifone e mettersi nel piazzamento europeo, in questo modo possono vedere la rinascita nella prossima stagione con un nuovo orizzonte.

    Gasperini non cambia il proprio credo tattico e il suo 3-4-3 collaudato vede, nonostante gli infortuni dei titolari, davanti Falque, Lestienne e Pavoletti, va detto che in distinta pre-gara era inserito Tino Costa al posto del belga in una formazione più coperta, il resto è confermato. Mancini ormai ha consolidato il suo modulo e conferma Brozovic al fianco di Medel e Kovacic in mezzo al campo dietro al trequartista Hernanes, davanti la coppia Icardi-Palacio.

    Atmosfera incredibile a Marassi | Foto Twitter
    Atmosfera incredibile a Marassi | Foto Twitter

    L’atmosfera di inizio gara è bellissima, con lo stadio Luigi Ferraris vestito a festa per omaggiare l’ultima in casa dello strepitoso campionato fatto dal Genoa.

    La partita inizia con il protagonista che non ti aspetti, ovvero l’oggetto misterioso Maxime Lestienne che pare ispiratissimo prima con un bel traversone sul quale Handanovic deve mettere le mani per non rischiare e poi con un tiro da fuori area che fa volare il portiere interista per una deviazione non facile.

    8° minuto azione insistita da parte dei nerazzurri che dalla sinistra con Kovacic mettono un pallone preciso in mezzo all’area per Brozovic solissimo che di testa piazza il pallone sul primo palo di Perin ma mette la sfera fuori di poco. Il Genoa un minuto dopo replica con un bel traversone di Rincon dalla destra e Lestienne che conferma la sua verve positiva colpendo di testa a botta sicura ma Handanovic si supera e d’istinto riesce a deviare in angolo.

    Al 14° Medel tira una bomba dal limite dell’area e trova Perin attento, sul diagonale del centrocampista nerazzurro. Al 20° l’Inter passa in vantaggio, cross dalla sinistra di Hernanes sul quale Icardi vince il confronto aereo con De Maio ma la palla resta lì, il difensore cade mentre l’argentino con un tentativo di calciare la sfera mette fuori tempo Perin che intanto stava uscendo, porta vuota e palla che rotola in porta.

    La reazione rossoblù avviene subito, palla al centro e Kucka prende la sfera fuori area aggiusta la mira e tira forte verso la porta, Handanovic vola e non si fa sorprendere. Ma al 24° il portierone nerazzurro deve capitolare quando Bertolacci serve dentro l’area Pavoletti, il quale si gira mandando a vuoto Ranocchia e con un fendente preciso pareggia alla sinistra di Handanovic.

    Al 31° l’Inter si riporta in vantaggio, Palacio viene servito splendidamente con un tacco da Icardi che sfila alle spalle di Roncaglia e solo s’invola davanti a Perin il quale non può intervenire in uscita perché il piatto è chirurgico sul secondo palo. Anche in questo caso il Genoa reagisce subito, prima con Lestienne e poi con Pavoletti che colpisce la traversa.

    Maxime Lestienne realizza la sua prima rete in Serie A | Foto Twitter
    Maxime Lestienne realizza la sua prima rete in Serie A | Foto Twitter

    Dal 35° al 38° l’Inter realizza due reti non convalidate dal direttore di gara. La prima di Hernanes chiaramente in fuorigioco, la seconda di Icardi servito in orizzontale da Brozovic ha bisogno di essere vista con attenzione perché è millimetrica la posizione di off-side.

    Il Genoa comunque è battagliero, al 42° bellissimo lancio in verticale di Rincon per Lestienne, Handanovic e Ranocchia non si capiscono ed il secondo in scivolata stoppa la sfera sul quale il belga si avventa e a porta vuota pareggia il conto.

    Il finale di tempo il nervosismo prevale, Kucka e Brozovic vengono animosamente a contatto e Tagliavento ammonisce entrambi. E’ l’ultima emozione di un primo tempo bellissimo dove le due squadre si sono affrontate a viso aperto senza troppi tatticismi.

    La ripresa con le stesse formazioni in campo e al 49° l’Inter con Hernanes ha una bella occasione con un calcio di punizione invitante ma la sfera finisce alta sopra la traversa. I nerazzurri sembrano voler fare la partita ma il Genoa quando ruba palla e riparte in contropiede può fare male, al 53° Lestienne salta D’Ambrosio e mette in mezzo un pallone pericolosissimo sul quale c’è un contrasto in area dubbio tra Pavoletti e Juan Jesus, la palla finisce a Falque che però è in posizione troppo defilata e quando serve Kucka la difesa è schierata per rimpallare il tiro.

    Il match ha ritmi vertiginosi e al 58° Palacio grazia la difesa rossoblù, servito splendidamente da Hernanes salta il diretto marcatore in area ma poi scivola malamente quanto si sarebbe trovato solo davanti a Perin.

    Al 69° nel miglior momento del Genoa, dopo un paio di sfuriate sulla sinistra di Lestienne, arriva un gran tiro da fuori area di Falque che impegna Handanovic che in volo devia ancora in angolo. Un minuto dopo su un angolo di Lestienne vola in cielo Burdisso anticipando tutti colpisce di testa e la palla esce di pochissimo. L’Inter al 73° potrebbe riportarsi in vantaggio, grande azione di Hernanes che entra in area e di sinistro colpisce il palo interno, sulla ribattuta Brozovic stoppa il pallone e calcia a botta sicura ma prende in pieno l’incrocio dei pali. Sul contropiede Falque non approfitta della superiorità numerica.

    Match senza respiro e il Genoa sostituisce l’ottimo Lestienne di oggi con Laxalt, mentre l’Inter fa entrare Bonazzoli per uno stanchissimo Palacio ed il Grifone ricomincia a macinare e a pressare gli ospiti, tuttavia all’81° Hernanes tira un insidioso rasoterra sul quale Perin deve superarsi. Due minuti dopo Bonazzoli dalla destra mette un pallone ottimo al centro, Icardi si avventa di testa anticipando Burdisso ma il tiro di testa esce di pochissimo.

    Se ai punti la ripresa sembra a favore dell’Inter, all’89° Kucka manda in visibilio la Gradinata Nord. Da una punizione di Edenilson il gigante genoano svetta sopra tutti e batte Handanovic per il 3-2. Lo stesso Kucka regala un match ball ai nerazzurri stendendo al limite Icardi, lo stesso argentino calcia il tiro libero ma la barriera devia fuori facendo fare un sospiro a tutto lo stadio. Ultima emozione di una partita incredibile avviene per un contrasto tra Icardi e un difensore rossoblù in area ma Genoa-Inter finisce 3-2.

    GENOA-INTER 3-2 (2-2) – 20° Icardi (I), 24° Pavoletti (G), 31° Palacio (I), 42° Lestienne (G), Kucka (G)

    Genoa (3-4-3): Perin 7; Roncaglia 6, Burdisso 6,5, De Maio 6,5; Rincon 7, Bertolacci 6,5, Kucka 6,5, Edenilson (dal 93° Tambe S.V.); Falque 6,5 (dal 83° Izzo S.V.), Pavoletti 6,5, Lestienne 7,5 (dal 77° Laxalt 5,5).

    All.: Gianpiero Gasperini 7

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 6,5; D’Ambrosio 5 (dal 87° Puscas S.V.), Ranocchia 5,5, Juan Jesus 5, Nagatomo 6; Kovacic 6, Medel 6,5, Brozovic 6,5 (dal 76° Shaqiri); Hernanes 6,5; Icardi 6,5, Palacio 7 (dal 77° Bonazzoli 6).

    All.: Roberto Mancini 6,5

    Arbitro: Paolo Tagliavento 5

    Ammoniti: Hernanes (I), Kucka (G), Brozovic (I), De Maio (G), D’Ambrosio (I), Juan Jesus (I), Roncaglia (I) Espulsi: –

  • La Juve non fa sconti e il Napoli sciupa l’occasione Champions

    La Juve non fa sconti e il Napoli sciupa l’occasione Champions

    La Juventus non molla mai, anche nella serata della festa scudetto, anche nel giorno in cui vengono schierate diverse seconde linee, i bianconeri non concedono nulla ad un Napoli che aveva un disperato bisogno di punti per cercare di tenere viva la corsa Champions. 

    Al fischio finale è 3-1 con il Napoli, davvero poco efficace nel primo tempo e che va sotto per il gol di Pereyra. Nella ripresa Benitez toglie un pessimo Higuain per Gabbiadini e la manovra ne trae beneficio. Dopo 5 minuti, Banti concede un rigore che Insigne sbaglia ma David Lopez ribadisce in gol. Sembra un momento buono per gli azzurri ma Sturaro prima, s’inventa il gol del 2-1, e Britos poi, testata a palla lontana in area a Morata con rosso e rigore trasformato da Pepe, permettono ai bianconeri di ottenere il successo e rendere la corsa del Napoli verso la Champions sempre più complessa.

    La festa Scudetto della Juventus | Foto Twitter
    La festa Scudetto della Juventus | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri, nel giorno della festa, opta per un turnover abbondante con tanti big in panchina e diverse seconde linee in campo, torna Asamoah in difesa, mentre in avanti si rivede Coman, a fianco di Morata.

    Benitez che ha di fronte una gara cruciale, a sorpresa esclude Hamsik e Gabbiadini. Alle spalle di Higuain infatti si posiziona il trio Mertens-Callejon-Insigne.

    La partenza mostra un Napoli aggressivo che prova a spaventare una Juve decisamente rilassata, l’unico pericolo arriva con un tiro di Insigne respinto da Buffon. I bianconeri crescono, prendono fiducia e al 13° passano: perfetta scucchiaiata di Coman per Pereyra che lascia rimbalzare il pallone e batte Andujar. Il gol sembra una vera e propria mazzata per il Napoli che non ha alcuna reazione nell’immediato. Ci prova con tanta generosità Mertens ma la sua conclusione esce oltre la traversa. Al 35° punizione dal limite di Pogba, palla fuori di niente. La prima frazione si chiude con la Juventus avanti per 1-0.

    Si riparte con Benitez che cerca di correre ai ripari inserendo subito Gabbiadini, ciò che stupisce è che ad uscire è Higuain. Al 49° Banti vede un tocco di mano di Asamoah in area e fischia rigore, parte Insigne, Buffon respinge ma David Lopez è lesto a ribadire in gol. La rete da fiducia al Napoli che prova subito a premere ma la Juventus è attenta e lascia pochi varchi. Coman pare imprendibile per la difesa del Napoli, il giovane francese però al momento dell’ultimo passaggio è impreciso. Al 69° David Lopez va vicino alla doppietta ma la sua bella conclusione al volo è salvata da Buffon che sul successivo corner chiude sul colpo di testa da vicino di Hamsik. La Juventus cresce pian piano e al 77° ritrova il vantaggio con una gran giocata di Sturaro che si libera come un vero attaccante e batte Andujar. La reazione del Napoli è rabbiosa, i partenopei si buttano in avanti a testa alta ma la difesa della Juventus tiene. Al 88° Buffon torna ad esser super neutralizzando un colpo di testa da vicino di Gabbiadini. Nel recupero, follia di Britos che in area nervosissimo rifila una testata a Morata. Banti non può esimersi da espellere il difensore del Napoli e concedere il rigore alla Juventus che Pepe trasforma per il 3-1 finale. Gioia Juve, parte la festa, per il Napoli la Champions si fa sempre più lontana.

     

    JUVENTUS – NAPOLI 3-1 (13° Pereyra (J), 49° David Lopez (N) 77° Sturaro (J), 93° Pepe (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Barzagli (46° Bonucci), Ogbonna, Asamoah; Pogba, Marchisio (71° Pirlo), Sturaro; Pereyra (78° Pepe); Morata, Coman.

    Allenatore: Allegri.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Gargano (78° Jorginho); Insigne (68° Hamsik), Callejon, Mertens; Higuain (46° Gabbiadini).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Asamoah (J)

    Espulsi: Britos (N)

  • Consigli Fantacalcio per la 37° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 37° Giornata di Serie A 2014/15

    La 37° e penultima giornata di Serie A, sarà un turno disputato sui tre giorni, sarà aperto dall’anticipo di grande fascino di sabato delle 18 Juventus-Napoli e chiuso dal Derby posticipo di lunedì alle 18 Lazio-Roma

    Come ogni turno, per venire incontro ai fantallenatori, torna la rubrica Consigli Fantacalcio con i consigliati, gli sconsigliati e le sorprese delle 20 squadre di Serie A.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 37° GIORNATA DI SERIE A

    JUVENTUS – NAPOLI Sabato 23/05 h.18.00

    CONSIGLIATI

    MORATA: a riposo in Tim Cup, è in grandi condizione.

    MERTENS: viene da una splendida prova con il Cesena.

    SCONSIGLIATI

    DE CEGLIE: ha giocato poco, potrebbe avere problemi con gli esterni azzurri.

    INLER: potrebbe trovar difficoltà contro il centrocampo bianconero.

    SORPRESE

    MATRI: eroe di coppa, pronto a ripetersi.

    GABBIADINI: ha tutti i numeri per far bene allo Juventus Stadium.

     

    GENOA – INTER Sabato 23/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    IAGO FALQUE: condizione di forma super, va schierato.

    HERNANES: torna dalla squalifica, pronto a portar bonus.

    SCONSIGLIATI

    EDENILSON: potrebbe soffrire la spinta nerazzurra.

    MEDEL: sempre a rischio cartellino per la sua grinta.

    SORPRESE

    TINO COSTA: torna dalla squalifica per provare a regalare nuovi bonus.

    NAGATOMO: il giapponese ha già segnato diversi gol al Genoa.

     

    EMPOLI – SAMPDORIA Domenica 24/05 h.12.30

    CONSIGLIATI

    SAPONARA: anche se non al meglio, sa come portar bonus.

    MURIEL: ha i colpi per regalare gol e assist.

    SCONSIGLIATI

    TONELLI: non ha la certezza della titolarità e rischia contro i talenti blucerchiati.

    ACQUAH: grintoso ed aggressivo, talvolta troppo, rischia il cartellino.

    SORPRESE

    TAVANO: potrebbe giocare titolare, vorrà cogliere l’occasione.

    OBIANG: deve farsi perdonare per il grave errore con la Lazio.

     

    CESENA – CAGLIARI Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DEFREL: decisamente il più in forma dei suoi.

    COP: deve sfruttar l’occasione per aumentare il bottino dei suoi gol.

    SCONSIGLIATI

    CAPELLI: potrebbe aver problemi contro gli avanti rossoblu.

    AVELAR: non è al 100%, potrebbe anche non giocare.

    SORPRESE

    CASCIONE: inserimento e tiro da fuori che potrebbero portar bonus.

    JOAO PEDRO: potrebbe avere la titolarità e quindi poter portar bonus.

     

    CHIEVO – ATALANTA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    PELLISSIER: vorrà chiudere in bellezza, davanti al suo pubblico, la stagione.

    GOMEZ: rapidità e tecnica per portare bonus.

    SCONSIGLIATI

    IZCO: non ha la certezza della titolarità.

    EMANUELSON: dovrebbe partire in panchina, meglio non rischiarlo.

    SORPRESE

    SCHELOTTO: con la sua spinta può portar bonus.

    ROSSETI: se lo avete preso potete rischiarlo, potrebbe giocare e far bene.

     

    PALERMO – FIORENTINA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DYBALA: potrebbe giocare e voler salutar al meglio il Barbera.

    SALAH: sembra tornato quello inarrestabile del suo arrivo in Serie A.

    SCONSIGLIATI

    ANDELKOVIC: ha di fronte un avversario temibile come Salah.

    PIZARRO: non al top, potrebbe non rendere al meglio.

    SORPRESE

    QUAISON: anche a gara in corso può rendersi insidioso.

    GO. RODRIGUEZ: è il bomber, a sorpresa, della viola, potrebbe segnare ancora.

     

    PARMA – VERONA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MAURI: il giovane del Parma avrà voglia di far bene per mettersi in mostra.

    TONI: è rimasto una gara senza segnare, in questa potrebbe tornare al gol.

    SCONSIGLIATI

    LUCARELLI: rischia molto nello scontro con Toni.

    SAVIOLA: le occasioni per lui paiono finite.

    SORPRESE

    JORQUERA: ha la possibilità di ritagliarsi il ruolo di sorpresa in questo match.

    SALA: nel tridente offensivo potrebbe far molto bene.

     

    UDINESE – SASSUOLO Domenica 24/05 h.15.00

    Allan | Foto Twitter
    Allan | Foto Twitter

    CONSIGLIATI

    ALLAN: tanta sostanza e magari potrebbe anche trovare bonus.

    BERARDI: carico dalla tripletta, potrebbe trovare bonus anche a Udine.

    SCONSIGLIATI

    BUBNJIC: potrebbe giocare ma non sembra convincere.

    MAGNANELLI: torna da un infortunio, potrebbe non esser al top.

    SORPRESE

    PERICA: si è sbloccato con la Roma, potrebbe ripetersi.

    SANSONE: ci si aspetta un suo possibile ritorno al gol.

     

    MILAN – TORINO Domenica 24/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    HONDA: il giapponese è da due gare il migliore dei suoi, gli manca solo il gol.

    MAXI LOPEZ: in gran crescita, cerca il gol dell’ex.

    SCONSIGLIATI

    PALETTA: rischia la panchina e comunque non convince.

    BENASSI: potrebbe perdere il confronto con il centrocampo rossonero.

    SORPRESE

    CERCI: torna a disposizione, potrebbe trovare il gol dell’ex.

    EL KADDOURI: attenzione ai suoi colpi, anche da fermo, potrebbe portar bonus.

     

    LAZIO – ROMA Lunedì 25/05 h.18.00

    CONSIGLIATI

    FELIPE ANDERSON: devastante all’andata, proverà a ripetersi.

    TOTTI: in un derby non si può non schierarlo.

    SCONSIGLIATI

    MAURICIO: prestazioni negative, meglio non rischiarlo.

    ASTORI: gli inserimenti di Felipe Anderson potrebbero metterlo in difficoltà.

    SORPRESE

    CATALDI: il giovane centrocampista laziale potrebbe esser la sorpresa del derby.

    ITURBE: niente meglio di un derby per risollevare una stagione negativa.

  • Playoff Basket, Sassari e Brindisi pareggiano la serie

    Playoff Basket, Sassari e Brindisi pareggiano la serie

    Gara 2 dei quarti di finale dei playoff ha visto la conferma di Milano, nettamente vincitrice su Bologna, e Venezia, che ha nuovamente battuto Cantù. Sassari e Brindisi invece hanno espugnato rispettivamente i parquet di Trento e Reggio Emilia, portando le serie sul 1-1.

    Veniamo al racconto delle 4 sfide.

    EA7 MILANO – GRANAROLO BOLOGNA 99-72 (23-12; 46-34; 72-51)

    Se in gara 1 Bologna aveva tenuto almeno nel primo quarto, nella seconda sfida Milano ha voluto subito mettere le cose in chiaro allungando già dai primi minuti. Nella seconda frazione di gioco Ray, a suon di triple, prova a riportare a contatto la Granarolo ma la Ea7 è troppo solida e senza problemi va al riposo sul +12. Il colpo del K.O. arriva nel terzo quarto, Gentile si scatena, da buon capitano segna e fa segnare, permettendo a Milano uno strappo che diverrà per Bologna irrecuperabile. TOP SCORER: Hazell (Granarolo Bologna) 24 pt.

     

    DOLOMITI ENERGIA TRENTO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79-88 (21-21; 42-46; 59-61)

    Edgar Sosa | Foto Twitter
    Edgar Sosa | Foto Twitter

    Sassari sbanca il campo di Trento e riporta la serie in parità. Protagonista Edgar Sosa. Partenza equilibrata con il Banco che prova ad allungare e con Mitchell che riporta sotto Trento. Nel secondo quarto Sassari  continua a segnare e la Dolomiti, con Mitchell a tirare il fiato subisce. Quando il distacco aumenta però lo stesso Mitchell torna in campo riportando sotto i suoi. Il terzo quarto è equilibrato con la Dolomiti che prova un allungo ma con il Banco che recupera. Nell’ultima frazione si riaccende Sosa che infila i punti che danno a Sassari la certezza del successo ed un ritorno in Sardegna con maggiore serenità per il proseguimento della serie. TOP SCORER: Mitchell (Dolomiti Energia Trento) e Sosa (Banco di Sardegna Sassari) 21 pt. 

     

    UMANA REYER VENEZIA – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 77-72 (18-14; 42-23; 63-38)

    Venezia vince gara due e si porta sul 2-0 contro Cantù, i lagunari però, praticamente perfetti per 3 quarti hanno rischiato di buttar via tutto nel finale. I padroni di casa, dopo un primo quarto equilibrato, si sono scatenati nel secondo quarto, anche per una percentuale ottima nelle triple, ed hanno ulteriormente allungato nel terzo. Quando tutto sembrava finito però ecco che si sono accesi Johnson-Odom e Feldeine che hanno trascinato Cantù a sfiorare una clamorosa rimonta chiudendo il quarto con 20 pt di scarto, non è bastato ed ora Venezia, al Pianella, avrà il primo match point. TOP SCORER: Johnson-Odom (Acqua Vitasnella Cantù) 25 pt.

     

    GRISSINBON REGGIO EMILIA – ENEL BRINDISI 71-74 (13-12; 28-31; 49-43)

    Colpaccio di Brindisi che dopo averlo sfiorato in gara uno, riesce nell’impresa di violare il campo di Reggio Emilia imbattuto da 15 gare. Il primo quarto è con punteggio basso e con le squadre non certo scintillanti. Nella seconda frazione Brindisi prende in mano il gioco e cerca di allungare con la Grissinbon che limita i danni. Nel terzo quarto la gara si accende ed un parziale di 9-0 sembra far pendere la bilancia verso Reggio. La Enel non ci sta e ritorna sotto, si viaggia sull’equilibrio sino a quando non si accende Pullen che con triple, precisione da due e freddezza ai liberi permette a Brindisi di prendere il largo rendendo vano il disperato tentativo di rientro di Reggio Emilia, grande comunque la prova di Polonara, nei secondi finali. TOP SCORER: Polonara (Grissinbon Reggio Emilia) 24 pt.

     

    RISULTATI GARA 2 PLAYOFF

    EA7 MILANO – GRANAROLO BOLOGNA 99-72 (Ea7 Milano conduce 2-0 nella serie)

    DOLOMITI ENERGIA TRENTO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79-88 (1-1 nella serie)

    UMANA REYER VENEZIA – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 77-72 (Umana Reyer Venezia conduce 2-0 nella serie)

    GRISSINBON REGGIO EMILIA – ENEL BRINDISI 71-74 (1-1 nella serie)

  • Basket, quarti di finale playoff, nessuna sorpresa in gara 1

    Basket, quarti di finale playoff, nessuna sorpresa in gara 1

    Nessuna sorpresa nella due giorni di gara 1 dei quarti dei playoff della Serie A di Basket, 4 vittorie casalinghe per le 4 squadre che hanno ottenuto un miglior piazzamento nella stagione regolare. 4 vittorie però totalmente diverse tra di loro, partiamo con la nostra analisi, dalle due sfide disputatesi lunedì sera.

    EA7 MILANO – GRANAROLO BOLOGNA 90-67 (20-18; 48-28; 67-53)

    I campioni in carica di Milano vincono in scioltezza contro la Granarolo Bologna nella prima sfida dei quarti di finale dei Playoff di  Serie A. La gara rimane in bilico solo nel primo quarto quando Bologna grazie a Gaddy riesce a rimanere a galla. Nel secondo quarto Moss e Kleiza a suon di triple scavano un solco, +20 all’intervallo lungo, che si rivela praticamente irrecuperabile per la Granarolo. Nella terza frazione di gioco gli ospiti tentano di tornare sotto anche grazie alla precisione di Hazell e Fontecchio ma non basta, Milano contiene il rientro ospite e poi nell’ultimo quarto gestisce la gara risparmiando energie preziose in vista di gara 2 in  programma sempre al Forum questa sera. TOP SCORER: Gentile (Ea7 Milano) e Gaddy (Granarolo Bologna) 16 pt. 

    DOLOMITI ENERGIA TRENTO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 81-70 (15-22; 38-38; 63-58)

    Trento continua a stupire, la matricola terribile non ha intenzione di fermarsi e vince la sua prima storica gara giocata nei Playoff. A farne le spese nella gara 1 dei quarti di finale è stato il Banco di Sardegna Sassari. A partire meglio era stata proprio Sassari con qualche tripla e con Trento in cui Mitchell non sembrava esser sceso in campo. Nella seconda frazione Pascolo guida la rimonta Dolomiti che, anche grazie ai primi canestri dalla lunga di Mitchell e Sanders, recupera e sorpassa Sassari. Tra i sardi però si accende Dyson ed il primo tempo si chiude in parità. La sfida si mantiene viva, Mitchell finalmente per i suoi fa il Mitchell e anche al contributo di Forray, Trento allunga. Dyson però non ci sta e Sassari limita i danni. Nel finale i sardi non sfruttano l’occasione di rientrare, Trento ringrazia e si porta sul 1-0. Stasera si replica e siam certi che l’equilibrio non mancherà. TOP SCORER: Mitchell (Dolomiti Energia Trento) 16 pt. 

    UMANA REYER VENEZIA – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 79-70 (18-21: 40-40; 65-55)

    L’Umana Reyer, guidata anche dal neo arrivato Aradori, batte l’Acqua Vitasnella di un Metta World Peace in serata decisamente no. Partenza positiva degli ospiti che grazie ad un ottimo Shermadini e ad un Johnson-Odom preciso dalla lunga, piazza subito un bel parziale. Peric riporta sotto Venezia ma ad inizio secondo quarto l’Acqua Vitasnella riallunga sino al +9. Nelson ed Aradori diventano protagonisti ed i lagunari rimontano e sorpassano sino ai liberi di Buva che fissano il risultato sul 40 pari all’intervallo lungo. Si riparte e Viggiano regala l’allungo a Venezia, Cantù vede il suo miglior giocatore (Johnson-Odom) fermarsi e i lagunari allungano. Si accende finalmente Metta World Peace che prova a riportare sotto i suoi con un paio di triple ma non basta, Venezia chiude la difesa e gestisce in tranquillità il finale di gara. TOP SCORER: Johnson-Odom (Acqua Vitasnella Cantù) 22 pt. 

    GRISSINBON REGGIO EMILIA – ENEL BRINDISI 78-76 (7-30; 32-50; 65-55)

    Reggio Emilia fa sua, nel finale, una partita che per lunghi tratti è stata in pugno a Brindisi. La Enel infatti parte fortissimo, Reggio viene totalmente schiacciata da Pullen, Mays e James che firmano un netto 7-30 a fine del primo quarto. Nella seconda frazione Lavrinovic prova a ricucire lo strappo ma Brindisi pare in controllo e si va la riposo con il +18 ospite. Ad inizio terzo quarto si accendono Kaukenas e Polonara che permettono alla Grissinbon di ridurre ancora il gap e addirittura di trovare la parità con un pesante 10-0 ad inizio dell’ultimo quarto. Della Valle firma il sorpasso dalla lunetta a 3 minuti dalla fine e nel finale punto a punto nella sfida di nervi dei tiri liberi vince la freddezza di Reggio Emilia che conquista così un successo pesantissimo specialmente per come si era messa la gara. TOP SCORER: Lavrinovic (Grissinbon Reggio Emilia) e Cournooh (Enel Brindisi) 18 pt.

    Basket

    RISULTATI GARA 1 QUARTI DI FINALE PLAYOFF

    EA7 MILANO – GRANAROLO BOLOGNA 90-67

    DOLOMITI ENERGIA TRENTO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 81-70

    UMANA REYER VENEZIA – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 79-70

    GRISSINBON REGGIO EMILIA – ENEL BRINDISI 78-76

  • Statistiche Fantacalcio, Top, Flop, dopo la 36° giornata di Serie A

    Statistiche Fantacalcio, Top, Flop, dopo la 36° giornata di Serie A

    Il 36° turno di Serie A, disputatosi sui 3 giorni, dal sabato, con i due anticipi, sino al doppio posticipo Fiorentina-Parma e Napoli-Cesena di lunedì sera, è stato un turno meno prolifico del precedente per i fantallenatori, ma comunque decisamente molto positivo, sono calati sia i gol che gli assist, rimanendo però sempre su numeri piuttosto alti. Ci sono state ben 5 marcature multiple, tra cui una tripletta.

    Veniamo quindi al riepilogo di questa giornata attraverso le Statistiche Fantacalcio. 

    In questa giornata sono stati segnati 31 gol: Pinilla, Defrel (2), Saponara, Gilardino, Rodriguez, Salah, Bertolacci, Iago Falque (2), Pavoletti, Icardi, Marchisio, Morata, Gentiletti, Alex, Bonaventura, Gabbiadini, Mertens (2), Vazquez, Nainggolan, Torosidis, Berardi (3), Maxi Lopez (2), Perica, Moras, Sala

    Gli Assist forniti e assegnati da La Gazzetta dello Sport sono stati 13: Volta, Maccarone, Mati Fernandez, Bertolacci, Ledesma, Suso, Mertens, Totti, Missiroli, Zaza, Maksimovic (2), Obbadi.

    In questa giornata, per quanto riguarda i malus, non ci sono stati rigori falliti e nemmeno autoreti. Ci sono stati solo due espulsi, i due calciatori del Milan, Bonaventura e Suso nella sfida delle 12.30 in casa del Sassuolo.

    Domenico Berardi | Foto Twitter
    Domenico Berardi | Foto Twitter

    Il titolo di migliore punteggio per la 36° giornata è stata sostanzialmente una gara tra i 5 autori di una marcatura multipla. Gli attaccanti di Cesena e Torino, Defrel e Maxi Lopez, hanno realizzato una doppietta ma se il francese dei bianconeri ha preso un 7 che gli porta il totale a 13, il granata ha ottenuto un 7.5 per un totale di 13.5. A centrocampo hanno brillato Iago Falque del Genoa, doppietta più 8 in pagella per un totale di 14 punti, e Mertens, doppietta, assist e 7.5 in pagella per un totale di 14.5. Tutti ottimi risultati se non ci fosse stato Domenico Berardi. L’attaccante neroverde ha realizzato una tripletta al Milan che sommata all’ottimo 8 in pagella gli ha permesso di ottenere un 17 che lo ha reso miglior punteggio di giornata.

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 36° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Sorrentino 7; Gentiletti 10, Go.Rodriguez 10, Moras 9.5, Alex 9; Mertens 14.5, Iago Falque 14, Bertolacci 12; Berardi 17, Maxi Lopez 13.5, Defrel 13

     

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 36° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Diego Lopez 2; Burdisso 4.5, Cherubin 4.5, Balzano 4.5, Vidic 4.5; Palombo 4.5, D’Alessandro 4.5, Migliaccio 4.5; Cop 5, Destro 5, Eto’o 5

     

    Ecco le Statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, con almeno 5 partite giocate, per Fantamedia, dopo la 36° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Lamanna (Genoa) 6.36; Buffon (Juventus) 5,89; Berisha (Lazio) 5.55

    DIFENSORI: Glik (Torino) 6.88; Barba (Empoli) 6.53; Pasqual (Fiorentina) 6.50

    CENTROCAMPISTI: Saponara (Empoli) 7.84; Felipe Anderson (Lazio) 7.71; Salah (Fiorentina) 7.64

    ATTACCANTI: Tevez (Juventus) 8.5o; Dybala (Palermo) 7.83; Gabbiadini (Napoli) 7.83

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Candreva (Lazio) 8 assist.

    2- Dybala (Palermo), Felipe Anderson (Lazio), Halfredsson (Verona), Hamsik (Napoli) e Valdifiori (Empoli)  7 assist.

    7-  Guarin (Inter) e Vazquez (Palermo) 6 assist.

  • Fiorentina tutto facile, Napoli vittoria con fatica

    Fiorentina tutto facile, Napoli vittoria con fatica

    Nei due posticipi che hanno chiuso la 36° giornata di Serie A abbiamo assistito a due gare diverse che hanno però visto entrambe il successo delle favorite.

    Nella prima gara la Fiorentina non ha avuto praticamente mai problemi contro il Parma ed ha rifilato ai ducali un netto 3-0 che ha permesso alla viola di riprendersi il 5° posto, andando a sorpassare il Genoa. 

    Il Napoli invece ha sofferto contro il Cesena. I bianconeri, guidati da un grande Defrel, hanno trovato il vantaggio, hanno subito il rabbioso uno-due di Mertens e Gabbiadini che ha ribaltato il risultato in un minuto. Defrel però a fine primo tempo ha ritrovato la parità che ha gelato il San Paolo. Il Napoli però aveva l’obbligo di vincere e nella ripresa Mertens ha trovato il gol da 3 punti per i partenopei che tiene il Napoli ancora in piena corsa per la Champions League.

    Partiamo dalla gara delle 19 del Franchi.

    Montella sceglie un 4-3-3 che però vede in campo Gilardino e non Mario Gomez che va in panchina con Diamanti e Joaquin.

    Anche Donadoni sceglie il 4-3-3 con Varela-Palladino-Ghezzal a formare il tridente d’attacco.

    La partenza è sintomatica dello stato d’animo delle due squadre, con il Parma più sereno contro una Fiorentina decisamente più contratta, la prima chance arriva al 5° con Palladino che da due passi non centra la porta di Neto. Al 13° però i viola passano in vantaggio, punizione calciata in area, Lucarelli allontana male, si avventa Gonzalo Rodriguez che di testa porta avanti i suoi. La gara si apre per i padroni di casa, ci provano Pizarro, alto, e Salah fuori non di molto dopo una buona azione personale. Il Parma in sostanza non si vede più in avanti e dietro Mirante sfoggia una gran parata su Pasqual per evitare il 2-0. Al 29° gli ospiti si risvegliano e dopo una bella giocata, Palladino arriva al tiro ma salva Neto con il riflesso. Al 30° la Fiorentina raddoppia, corner di Mati Fernandez, stacco di Gilardino sul primo palo, colpo di testa e palla in gol. La viola tiene palla con tranquillità sfiora più volte il terzo gol ed il primo tempo si chiude sul 2-0.

    L'esultanza dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter
    L’esultanza dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter

    La ripresa riparte senza cambi e con un Parma che prova almeno a cercare di riaprire la sfida. La Fiorentina però non concede niente e al 56° trova il tris con Salah che con il controllo, su assist di Pasqual, fa fuori il difensore e poi calcia battendo Mirante. Il Parma viaggia sull’orgoglio ma Neto dice no anche a Ghezzal da due passi. Nei restanti minuti la Fiorentina sfiora più volte il poker mentre i ducali vanno vicini al gol della bandiera ma il risultato non cambia, vince la Fiorentina 3-0.

     

    FIORENTINA – PARMA 3-0 (13° Rodriguez 30° Gilardino, 56° Salah)

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomovic, Rodriguez (86° Bagadur), Savic, Pasqual; Aquilani, Pizarro (80° Badelj), Mati Fernandez; Ilicic, Gilardino, Salah (78° Diamanti).

    Allenatore: Montella.

    Parma (4-3-3): Mirante; Feddal, Mendes, Lucarelli, Gobbi; Nocerino (82° Broh), Jorquera, Mauri; Varela, Palladino (77° Coda), Ghezzal (68° Haraslin).

    Allenatore: Donadoni.

    Arbitro: Tommasi.

    Ammoniti: Mendes (P), Diamanti (F)

     

    Terminata la sfida di Firenze, è partita la gara del San Paolo, veniamo al racconto del match.

    Benitez stupisce, nel suo 4-2-3-1 Higuain è fuori per qualche acciacco fisico ma al posto del Pipita non gioca Zapata ma bensì Gabbiadini.

    Di Carlo risponde con un 4-3-2-1 con un attacco fatto di rapidità, Defrel, e tecnica, Brienza e Carbonero.

    L’inizio è certamente favorevole ai padroni di casa che provano a chiudere indietro i bianconeri, Agliardi però non corre pericoli. Il Napoli però cala i ritmi e il Cesena pian piano prova a prender campo e al 13° Carbonero s’infila tra i centrali ma schiaccia debolmente di testa, blocca Andujar. Ma è un’avvisaglia perchè dopo soli due minuti Defrel, per niente contrastato e con un bel tiro da fuori, infila l’angolo dove non può arrivare il portiere dei partenopei. Il gol subito sveglia il Napoli che nel giro di due minuti, prima pareggia con Mertens che sfrutta un liscio di Volta e poi, sempre con una buona giocata del belga, trova il vantaggio con Gabbiadini che insacca da due passi. La gara si mantiene vivace con il Napoli a gestirla ma con il Cesena che in ripartenza sa pungere. Quando il primo tempo sembra scivolare sul 2-1, i bianconeri, nel primo minuto di recupero, trovano il gol del pareggio con Defrel bravo a girare in gol un bel cross dalla destra di Volta.

    Dries Mertens e Manolo Gabbiadini | Foto Twitter
    Dries Mertens e Manolo Gabbiadini | Foto Twitter

    La ripresa riparte senza cambi con il Napoli che nei primi minuti tiene il possesso palla cercando di chiudere dietro il Cesena. E’ un possesso di palla però che porta a poco, se non ad un pericoloso, tiro cross di Mertens al 55°. Passano due minuti ed il Napoli passa, azione personale di Mertens, palla verso Hamsik che la restituisce al belga che trova il diagonale del 3-2. Il nuovo svantaggio non spegne il Cesena anzi al 62° Brienza in rovesciata costringe Andujar al corner. Al 70° Hamsik fallisce il colpo del 4-2, mancando la palla all’altezza del dischetto. La gara si mantiene comunque in bilico sino alla fine proprio perchè il Napoli non riesce a chiuderla. I romagnoli però paiono non averne più e dopo 3 minuti di recupero Irrati fischia la fine, il Napoli festeggia 3 punti pesantissimi ma altrettanto sudati.

     

    NAPOLI – CESENA 3-2 (15°, 45°+1 Defrel (C), 19°, 57° Mertens (N), 20° Gabbiadini (N))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez, Jorginho; Callejon, Hamsik (83° Insigne), Mertens (89° Gargano); Gabbiadini (66° Higuain).

    Allenatore: Benitez (in panchina Pecchia per la squalifica dello spagnolo)

    Cesena (4-3-2-1): Agliardi; Volta, Capelli (73° Rodriguez), Krajnc, Renzetti; Tabanelli (56° Lucchini), De Feudis (83° Cazzola), Cascione; Carbonero, Brienza; Defrel.

    Allenatore: Di Carlo.

    Arbitro: Irrati.

    Ammoniti: Volta (C), Ghoulam (N), Koulibaly (N)

  • Morata gol, la Juve espugna il San Siro nerazzurro

    Morata gol, la Juve espugna il San Siro nerazzurro

    Una Juventus con tante seconde linee riesce ad imporsi a San Siro andando a complicare la corsa all’Europa League dell’Inter.

    I nerazzurri possono recriminare di non aver sfruttato un primo tempo in cui la Juventus è apparsa sotto ritmo e con la testa altrove e per alcuni errori che hanno agevolato i gol dei bianconeri, clamorosa la papera di Handanovic per il gol del 2-1 di Morata.

    Alvaro Morata | Foto Twitter
    Alvaro Morata | Foto Twitter

    Proprio Alvaro Morata è da considerarsi il protagonista del match, non tanto per il gol, che è più colpa del portiere sloveno, ma per le continue accelerazioni e giocate che hanno messo in crisi la retroguardia dell’Inter.

    Veniamo al racconto della gara.

    Mancini, che non può contare su Hernanes squalificato e Guarin infortunato, inserisce rispettivamente Shaqiri e Brozovic. Davanti classica coppia d’attacco Icardi-Palacio.

    Allegri pensa alla finale di Coppa Italia e fa ampio turnover lasciando a Torino Tevez, Buffon, Vidal, Evra e Chiellini. Dall’inizio partono Storari in porta, Romulo e Sturaro a centrocampo, insieme a Marchisio, in avanti coppia Matri-Morata.

    La partenza è piacevole, al tiro di Icardi respinto in corner da Storari risponde Morata con due ripartenze pericolose. Al 9° l’Inter passa, conclusione da fuori di Brozovic, tocca Icardi e la palla finisce in gol. Il ritmo si abbassa con l’Inter che prova a gestire il vantaggio e con la Juventus che non pressa. Al 22° Morata si riaccende se ne va da solo e costringe Handanovic alla gran chiusura in corner. Risponde l’Inter con Palacio che sfrutta un errore di Lichtsteiner ma Storari chiude. Handanovic torna protagonista poco dopo neutralizzando un bel tiro dal limite di Sturaro. Al 39° l’Inter prima sfiora il gol con Shaqiri che da fuori colpisce l’incrocio, sulla ribattuta Brozovic segna ma si alza la bandierina, gol annullato. Al 42° errore di Medel in retropassaggio, Matri s’invola, supera Vidic, entra in area, il serbo lo stende, è rigore, con giallo, Marchisio con freddezza glaciale trasforma. Il primo tempo si chiude con il risultato di 1-1.

    Si riparte con un Morata scatenato che prima va via a tutta velocità alla difesa dell’Inter ma calcia fuori, poi dopo meno di un minuto non riesce a girare in gol di testa da due passi. La gara si mantiene equilibrata senza altre grandi occasioni nel primo quarto d’ora. Al 65° ci prova Shaqiri ma la palla esce sul fondo. Anche D’Ambrosio ci prova ma la palla, colpita al volo, esce non di molto. Allegri inserisce anche Pogba ed al 83° i bianconeri trovano il vantaggio, il tiro è di Morata da fuori area ma Handanovic si fa sorprendere e la palla finisce in gol. La reazione dell’Inter è furiosa ma i nerazzurri non hanno fatto i conti con Storari che prima para sul perfetto inserimento di Palacio e poi con un balzo felino respinge il tiro a botta sicura di Icardi. Morata è scatenato, conquista calci di punizione, con un colpo di testa sfiora la doppietta, insomma una gran partita per lui. L’Inter gioca più sui nervi che sul gioco ma non crea praticamente più niente, finisce 2-1 per la Juventus. Una sconfitta che complica la corsa europea dei nerazzurri.

     

    INTER – JUVENTUS 1-2 (9° Icardi (I), 42° rig.Marchisio (J), 83° Morata (J))

    Inter (4-3-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Vidic, Ranocchia (89° Gnoukouri), Juan Jesus; Brozovic (82° Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (71° Nagatomo); Icardi, Palacio.

    Allenatore: Mancini.

    Juventus (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner (55° Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (78° Pogba); Morata, Matri (66° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Doveri

    Ammoniti: Ranocchia (I), Brozovic (I), Vidic (I), Morata (J), Lichtsteiner (J), Kovacic (I), Juan Jesus (I)

  • Patrizia Panico: gioie e record del bomber del Verona

    Patrizia Panico: gioie e record del bomber del Verona

    10 scudetti, 5 Coppe Italia, 8 Supercoppe Italiane, 14 volte capocannoniere della Serie A, 2 volte capocannoniere della Champions League, 528 presenze e quasi 600 gol nella massima seria italiana, numeri impressionanti che descrivono quella che da tutti è considerata una vera e propria colonna storica del calcio italiano, Patrizia Panico.

    Nata a Roma l’8 Febbraio del 1975, oltre a tutti questi risultati ottenuti con i club, Patrizia vanta anche il record di presenze (204) e di gol (ben 110) con la maglia della Nazionale Italiana. 

    Dopo aver vestito le maglie di Lazio, Torino, Modena, Milan, Bardolino e Torres, Panico da questa stagione è passata al Verona con la quale ha subito vinto lo scudetto ed il titolo di capocannoniere.

    Patrizia Panico | © Foto Damiano Buffo
    Patrizia Panico | © Foto Damiano Buffo

    Conosciamola meglio, analizzando questa stagione ma anche cercando di capire il suo parere sullo scandalo delle dichiarazioni (“Basta dare soldi a queste quattro lesbiche” si legge in un verbale di un assemblea) del presidente della LND Belloli, sul calcio femminile.

    Ciao Patrizia, prima di passare alle domande sulla tua carriera, non possiamo non chiedere un tuo parere sulle infelici dichiarazioni del Presidente della LND Felice Belloli.

    Sinceramente mi è sembrato tutto inutile. Abbiamo un presidente che dovrebbe incentivare la crescita del movimento del calcio femminile, se però ha questa mentalità significa che non ha interesse verso il nostro settore.

    Questo è un altro rallentamento verso la crescita, come anche tu avrai notato, le altre nazioni sono competitivamente distanti dall’Italia, cosa ci manca per avvicinarci?

    La Federazione sta lavorando su linee indicate da Fifa e Uefa, investendo, creando una Under 15, una nazionale sperimentale, insomma la cosa che ci manca per fare il salto è senza dubbio il passaggio al professionismo. Credo che non dovremmo più esser considerate dilettanti, sia in nazionale che in Serie A svolgiamo allenamenti come fossimo professioniste ma ci mancano tutte le tutele e le agevolazioni che hanno coloro che hanno lo status di professionista.

    Veniamo a te, come ti sei avvicinata al calcio, perchè hai deciso di praticare questo sport?

    Non è stata una mia scelta, da piccola giocavo sempre con il pallone, diciamo che è il calcio che ha scelto me.

    Patrizia Panico | © Foto Damiano Buffo
    Patrizia Panico | © Foto Damiano Buffo

    Hai un calciatore che puoi definire idolo o che ti è stato d’ispirazione?

    Direi Bruno Giordano. Sono tifosa della Lazio e lui era il centravanti biancoceleste, il nostro idolo.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    Ce ne sono molte, se devo sceglierne una dico Abby Wambach. Ho avuto anche modo di giocarci contro, è una calciatrice di grande cattiveria agonistica, una grande calciatrice.

    Qual è il tuo punto di forza e dove pensi vorresti migliorare?

    Ci sono tanti aspetti su cui dover lavorare. Quello moderno è un calcio più fisico, diventa difficile riuscire a giocare negli ultimi 30 metri.

    Veniamo a questa stagione appena conclusa da Campione d’Italia con il Verona, descrivici le tue sensazioni

    E’ stata una stagione emozionante. E’ vero è stata costruita una squadra forte, tanti cambi spesso ti lasciano tante incognite, come riusciremo ad esprimerci? Come si comporterà il gruppo? Era una vera e propria scommessa, non c’era la pretesa di vincere subito, però siamo riuscite a conquistare il titolo.

    Patrizia Panico festeggia lo scudetto con le compagne del Verona | © Foto Damiano Buffo
    Patrizia Panico festeggia lo scudetto con le compagne del Verona | © Foto Damiano Buffo

    C’è, tra le tue compagne, una giovane che a tuo parere può divenire un talento futuro?

    Direi Bonetti. Ha talento, è piccolina ma è molto forte fisicamente.

    Capitolo Nazionale, com’è il tuo rapporto con la maglia azzurra? qual è il più bel ricordo da azzurra?

    Al momento sono in fase di valutazione. Il fatto che non ci siano competizioni o qualificazioni, mi permette di attendere. Per quanto riguarda il ricordo, direi il mondiale giocato negli Stati Uniti, è stata una grandissima emozione giocare in stadi sempre pieni.

    C’è uno stadio in cui non hai mai giocato e che ti piacerebbe giocare?

    Beh direi che mi sarebbe piaciuto giocare nel vecchio Wembley.

    Ed un gol, tra i tantissimi, che ricordi con particolare piacere?

    Ce ne sono tanti, però direi quello ai mondiali, segnato di testa contro la Germania.

    Essendo tu attaccante e tifosa della Lazio, molti ti hanno paragonata al bomber biancoceleste Miroslav Klose. Come vedi questo paragone?

    E’ un paragone decisamente gratificante, lui è campione del mondo, io no. E’ un calciatore completo, non è bravo solo in attacco ma aiuta anche la squadra a tutto campo.

    Tra pochi giorni partono i mondiali femminili, l’Italia purtroppo non ci sarà, secondo te chi potrebbe alzare il trofeo in Canada? Chi la possibile sorpreco sa?

    Penso che potrebbero essere gli Stati Uniti a diventare campioni del Mondo, vedo bene anche la Francia. Come sorpresa, direi la Svizzera.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo chiederti secondo te perché i nostri lettori dovrebbero seguire ed appassionarsi al calcio femminile?

    Voglio rispondere con una domanda, perchè no? Se una persona ama il calcio, non vedo perchè non dovrebbe appassionarsi e seguire anche il femminile.