Dopo quasi 15 giorni d’attesa, per gli impegni delle nazionali, la Serie A è pronta a tornare in campo con una terza giornata piena di sfide interessanti. Si parte con i due anticipi del sabato alle 18 Fiorentina-Genoa e Frosinone-Roma. Alle 20.45 ci sarà l’imprevisto testa-coda con la capolista Chievo che si recherà allo Juventus Stadium contro i bianconeri a 0 pt.
La domenica sarà aperta dal primo lunch match stagionale Verona-Torino. vedrà 4 interessanti match alle 15, tra i quali spicca il ritorno di Maurizio Sarri ad Empoli con il suo Napoli, alle 18 ci sarà lo scontro Lazio-Udinese ed il turno sarà chiuso dal sempre affascinate Derby di Milano Inter-Milan.
Avete già pensato a chi poter inserire in questo turno nella vostra squadra al Fantacalcio? Meglio puntare su quel centravanti che magari fa doppietta o su quel difensore abile sui calci piazzati che può regalare un +3 che fa sempre comodo? Per venirvi incontro, come consueto appuntamento settimanale, ecco la nostra rubrica Consigli Fantacalcio per cercare di darvi un aiuto nello sciogliere i dubbi di formazione.
CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 3° GIORNATA SERIE A 2015/16
La seconda giornata della Serie A 2015/16 è andata in archivio portando buoni risultati per quanto riguarda il Fantacalcio.
Si è verificato un identico numero di gol rispetto allo scorso turno, ma con ben quattro marcature multiple, ed un leggerissimo aumento degli assist.
I gol segnati in questo primo turno di Serie A sono stati 27: Gomez, Stendardo, Di Gaudio, Birsa, Meggiorini, Paloschi (2), Saponara, Alonso, Gakpé, Pavoletti, Jovetic (2), Dybala, Bacca, Luiz Adriano, Higuain (2), Rigoni, Dzeko, Pjanic, Eder (2), Floro Flores, Baselli, Moretti, Quagliarella.
Gli Assist realizzati ed assegnati da “La Gazzetta dello Sport” sono stati 12: Birsa, Meggiorini, Maccarone, Rincon, Pereyra, Bonaventura, Luiz Adriano, Allan, Insigne, Vazquez, Iago Falque, Bruno Peres.
Come abbiamo già anticipato ci sono state ben 4 marcature multiple, tutte doppiette, due nella stessa gara, Higuain ed Eder in Napoli-Sampdoria, quella di Paloschi nel Poker del Chievo alla Lazio e la doppietta di Jovetic nel successo dell’Inter a Modena contro il Carpi.
Per quanto riguarda i Malus ci sono da segnalare il calcio di rigore sbagliato da Pinilla, anzi parato dal portiere del Frosinone Leali, e due espulsioni quella del bianconeroEvra in Roma-Juventus e quella del difensore del PalermoStruna nella trasferta in casa dell’Udinese.
IL MIGLIOR PUNTEGGIO DI GIORNATA
Alberto Paloschi | Foto Twitter
Il migliore di giornata è l’attaccante del Chievo Paloschi. Il calciatore gialloblu, autore di una doppietta, si è giocato il titolo con gli altri marcatori multipli di giornata: Higuain, Jovetic ed Eder. Paloschi però ha preso un miglior voto in pagella (7.5) che gli ha così permesso di raggiungere un totale di 13.5 punti.
TOP 11
Questa la top 11 dei migliori di giornata, schierata con un 4-3-3, con voti, bonus e malus presi da “La Gazzetta dello Sport”.
Il calciomercato si è chiuso e le ultime ore sono state calde, con trattative andate in porto e altre sfumate, senza far mancare i colpi di scena. E’ tempo di valutazioni, perchè tutte le squadre sono cambiate, molte si sono rinforzate e adesso, è il caso di dirlo, siamo pronti a tuffarci solo nel calcio giocato, curiosi di vedere chi beneficerà maggiormente degli acquisti fatti in un campionato che si appresta a essere molto combattuto. Proviamo a descrivere cosa cambia nelle diverse rose e a dare il voto al calciomercato di ogni squadra.
Giampiero Ventura | Foto Twitter
ATALANTA – 6
I bergamaschi allenati da Edy Reja, subentrato nella passata stagione a Colantuono e protagonista della salvezza raggiunta, si sono indeboliti con le partenze di Zappacosta e Baselli, giovani e di prospettiva. Non sono arrivati giocatori capaci di fare la differenza, anche se comunque in difesa, all’esperienza di Stendardo si è aggiunta quella di Paletta, arrivato sul finire del mercato insieme a Toloi, che torna in Italia dopo la comparsa con la Roma. Poi sono arrivati Kurtic, Giorgi, Brivio e il giovane De Roon, una scommessa per gli orobici. Davanti sono rimasti tutti, ma l’infortunio alla prima giornata di Denis avrebbe dovuto portare almeno a un acquisto in quel reparto.
BOLOGNA – 6.5
Mattia Destro
La neopromossa tornata nella massima serie dopo qualche anno dovrà tornare anche protagonista. Per farlo servirà la mentalità, quella che Delio Rossi dovrà infondere ai suoi. Mirante garantisce affidabilità, la retroguardia è un mix di giocatori che la serie A l’hanno già masticata e giovani di buone speranze. In mezzo al campo è cambiato molto, quasi tutto, con i colpi Crisetig, Rizzo e Donsah, tutti ragazzotti che hanno ben figurato nella passata stagione. L’ultimo giorno di mercato ha riportato Saphir Taider a Bologna e con lui è tornato in Italia anche Giaccherini, anche se la ciliegina sulla torta rimane quella di Destro, il grande atteso. Il mercato è stato buono, resta da vedere se le scommesse si trasformeranno in realtà.
Castori ha fatto un miracolo nella passata stagione. La sua squadra ha stupito in serie B, ma la massima serie è totalmente diversa. L’ultimo giorno di mercato ha portato tanta esperienza alla neopromossa, con gli arrivi di Zaccardo dietro e di Borriello davanti, visto che una prima punta mancava agli emiliani. Tanti nomi di giovani e gente che vuole rilanciarsi in ogni reparto. Marrone, Gabriel Silva, Lazzari, Matos, tutti nomi potenzialmente buoni, ma che dovranno confermarsi sul campo. Rimane qualche perplessità, con il primo anno tra i grandi che potrebbe essere pagato a caro prezzo.
CHIEVO – 6.5
Alberto Paloschi | Foto Twitter
Non hanno fatto grandi acquisti i clivensi è vero. Perchè dare come voto 6.5 allora? Perchè il grande merito è stato quello di confermare l’ossatura di una squadra che agli ordini di Maran è riuscita a trovare una quadratura. Solidità difensiva e cinicità davanti. Lo zoccolo duro è rimasto, squadra operaia con un attacco da squadra che potrà raggiungere la salvezza senza problemi. Paloschi, Meggiorini, con l’aggiunta di Mpoku, Pinzi, Gobbi, Pepe. Bè, una formazione di tutto rispetto quella rossoblù, che è andata a completare una rosa già rodata. Il Chievo dei miracoli è pronto a tornare.
EMPOLI – 5
Non positive le scelte fatte dall’Empoli dopo un primo anno in A sorprendente. Primo punto in meno, la partenza di Sarri, ma difficile era tarpare le ali a un tecnico che dopo tanta gavetta meritava il salto di qualità in una grande. Le altre dimostranze sono da fare sulle partenze di Sepe, Bassi, Rugani, Vecino, Valdifiori, Verdi e Hysaj, tutti potenzialmente titolari nella squadra toscana. Almeno Saponara è rimasto, ma Giampaolo dovrà fare un miracolo per ridare linfa a una squadra smembrata dei suoi giocatori principali. Sono arrivati tanti giovani, Camporese, Bittante, Maiello, Paredes e Livaja. Ci sbaglieremo, ma sembra essere un pò povero il mercato dell’Empoli alla luce di coloro che invece sono andati via.
FIORENTINA – 7
Paulo Sousa ha suscitato più di una perplessità al momento della scelta fatta dai Della Valle sull’allenatore che avrebbe dovuto sostituire Montella. L’ex Basilea è un vincente, lo è stato anche da giocatore e la sua filosofia di gioco è simile a quella dell’aeroplanino, tanto possesso palla, geometria e aggressività. Squadra creata a immagine e somiglianza del tecnico, migliorata addirittura rispetto agli anni scorsi. Sono partiti Gomez, Pizarro e Acquilani, Salah, Diamanti, Savic, Basanta, Joaquin e Gilardino non ci sono più, ma chi è arrivato porterà sicuramente qualità. Dietro è tornato Roncaglia, a centrocampo Mario Suarez è il profilo giusto, Gilberto può essere una grande scommessa per la fascia, Bernardeschi potrà fare il salto di qualità se sta bene fisicamente, così come Pepito Rossi, che ogni anno si spera faccia la grande stagione. Poi sono arrivati Verdù e, colpo dell’ultimora Blaszczykowski, profilo internazionale di grande rispetto. Questa Fiorentina può stupire davvero.
FROSINONE – 5.5
Samuele Longo
Il mercato dell’altra neopromossa allenata da Roberto Stellone ha portato sì qualche acquisto, come quelli di Diakitè, Rosi, Chibsah, Verde, Brighi e Longo, senza snaturare una squadra che in B ha fatto vedere grandi cose. Qualcosa in più andava andava fatto, perchè non può bastare la cattiveria, la determinazione di una squadra che comunque per indole è portata a non mollare mai. Il punto in più può essere il Matusa, dove i ciociari hanno perso poche partite nelle ultime stagioni. Qualche giovane di belle speranze c’è, ma mancano i giocatori in grado di far fare il salto di qualità.
GENOA – 6.5
Diego Perotti
Il grande colpo del Genoa è stato quello di trattenere Diego Perotti, che fino alla fine è stato in bilico. Preziosi non ha ceduto alla fine. Le uniche partenze, inevitabili, sono state quelle di Bertolacci, Iago Falque e Kucka, che da un pò voleva andare. Solito mercato fatto di promesse, affiancate a nomi che invece rappresentano una sicurezza, come quelli di Pandev e Dzemaili. Sono arrivati Gapkè, Lazovic, Ntcham è il giovane con i colpi migliori e poi tanti esterni, Cissokho, Diogo Figueiras, Ansaldi. Genoa che cambia sempre pelle ma che non sbaglia mai nelle sue scelte, merito anche di Gasperini che riesce a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori.
Mancini non ha più alibi. Il tecnico jesino aveva chiesto nuovi giocatori, gente in grado di puntare e saltare l’uomo, giocatori di esperienza e di talento. Accontentato. La sua Inter è cambiata molto, a partire dalla difesa, che con Miranda trova il profilo che gli mancava, mentre Murillo da gran sorpresa nell’ultima Copa America dovrà confermare le sue qualità. Felipe Melo alla fine è arrivato, Kondogbia è stato pagato tantissimo ma potrà rappresentare il futuro, così come Alex Telles preso come terzino sinistro è la scommessa di un allenatore che già lo conosce. Kovacic, Shaqiri ed Hernenes sono le cessioni illustri, l’ultimo ceduto addirittura alla Juve nell’ultimo giorno di mercato. Squadra offensiva, con Jovetic, Ljajic, Perisic, Palacio e Icardi i gol sono assicurati, restano da assemblare e poi la campagna acquisti è sicuramente di tutto rispetto.
JUVENTUS – 6.5
Paulo Dybala | Foto Twitter
Il mercato della Juve è stato scoppiettante nelle prime settimane. Presi Dybala, Mandzukic e Kedhira. Grandi mosse, ma il tedesco si è infortunato subito e a questa tegola si sono aggiunte le partenze di Pirlo, Vidal, Tevez e aggiungiamo anche Llorente ( a zero ndr ). Difficile sopperire alla loro mancanza, perchè in ogni ruolo la Juve perde un leader importante oltre ai gol certi di un giocatore a tuttotondo come Carlitos. Giorni e giorni a cercare il trequartista, quanti nomi sono stati fatti, da Gotze a Oscar, passando per Draxler e alla fine è arrivato Hernanes, buonissimo interprete di quel ruolo ma non più di primo pelo e del livello degli altri. E’ stato preso Alex Sandro, promettente esterno, ma che non era la prima scelta e dovrà dimostrare tutto il suo valore, poi Cuadrado, un altro esterno e infine è arrivato Lemina, giovane di buone speranze, un centrocampista. Allegri avrà il suo gran da fare, sapendo che quest’anno ci saranno tante squadre in grado di competere.
LAZIO – 6
Alessandro Matri | Il Pallonaro
La formazione biancoceleste ha vissuto le settimane più brutte. Dopo una stagione fantastica, la qualificazione ai play off per accedere alla Champions è arrivata l’eliminazione ai danni del Bayer Leverkusen, dovuta anche agli infortuni di Biglia e Klose, che non hanno di certo favorito gli uomini di Pioli. Manca qualcosa forse, sono arrivati due giovani interessanti, il tedesco e Djordjevic però non garantiscono una tenuta fisica sempre perfetta e il solo acquisto di Matri forse non dà tutte le garanzie aspettate. La squadra è quella dell’anno scorso, ma qualcosa in più in sede di mercato sarebbe servito.
MILAN – 6.5
Mario Balotelli
L’acquisto migliore è quello del condottiero. Sinisa Mihajlovic ha portato una nuova mentalità in un gruppo che aveva bisogno di una guida tecnica con gli ” attributi “. Tanti italiani in rosa e quella può essere una fortuna. Romagnoli e Bertolacci sono ottimi acquisti in prospettiva anche. Davanti Bacca garantisce gol e Luiz Adriano il partner ideale, insieme a quel Mario Balotelli, che se inquadrato dal sergente serbo potrà fare una grande annata. Unico punto negativo, l’attesa per un grande colpo last minute che non è arrivato, si parlava di Witsel o si sognava Ibra, l’ultimo arrivo è stato quello di Kucka. A centrocampo si ha la sensazione che si abbia poca qualità, come sulle fasce. Ma con Sinisa in panchina i rossoneri hanno trovato una certezza in più.
NAPOLI – 6
Gonzalo Higuain | Foto Twitter
Là davanti sono rimasti tutti, Higuain in primis, e quella è una grande fortuna. Molti saranno in esubero, qualcuno non giocherà tra Callejon, Gabbiadini e Mertens, quindi si rischia di avere qualcuno scontento, visto che Sarri sembra orientato a portare avanti le sue idee con fermezza. Rivoluzione nel modulo, presenza di un vero regista come Valdifiori, di Allan come faticatore e di Hisaj è il terzino che il tecnico ha portato con sè. Si ha la sensazione che manchi qualcosa dietro, dove non c’è il leader, quello in grado di guidare la difesa. Soriano poteva essere il colpo dell’ultimo minuto, ma non la trattativa non è stata fatta in tempo. Napoli ha nuove idee, quelli del suo allenatore, ma allo stesso tempo il pubblico partenopeo non aspetterà tanto.
PALERMO – 5.5
Franco Vazquez | Foto da Twitter
Dybala e Belotti sono due perdite non da poco, come la partenza di Barreto in mezzo al campo, anche se Gilardino, uno che comunque segna sempre, può far tirare un sospiro di sollievo ai rosanero. Iachini è l’altro allenatore che spreme i suoi, che fa rendere al massimo le sue squadre. Tenere Vazquez è stato il vero colpo, Rigoni è sempre il solito goleador improvvisato, Viola e Benali le promesse, ma sopperire alla partenza del talentino argentino non sarà semplice.
ROMA – 7.5
Edin Dzeko accolto dai tifosi giallorossi | Foto Twitter
Salah, Dzeko, Digne. Questo basta a far capire la caratura tecnica di una squadra che negli ultimi due anni ha collezionato due secondi posti e si candida come principale rivale della Juventus, senza nulla togliere a Iago Falque, fondamentale nello scacchiere giallorosso. Era sempre mancata una punta alla Roma, Totti lo poteva fare ma il suo ruolo non era quello di centravanti, se non atipico. Ora nell’ex Manchester City Garcia ha trovato l’attaccante vero, quello che farà fare il salto di qualità a una squadra già forte, mostruosa a centrocampo, muscoli e qualità allo stato puro. Dietro il ritorno di Castan è davvero tanta roba, così come l’arrivo di Rudiger in prospettiva può garantire ancora più solidità, con Gyomber che ha completato una rosa che era povera di difesnori, in porta Szczesny dà sicurezza. Quindi la Roma con il mercato si è molto rinforzata e darà del filo da torcere.
SAMPDORIA – 6.5
La partenza di Mihajlovic è una grossa perdita, ma Zenga ha carattere e può far rendere al meglio la nuova Sampdoria. Partiti Obiang, Acquah e Duncan sono arrivati Barreto, Fernando e Carbonero. Soriano ed Eder sono rimasti, promesse mantenute, con Cassano e un Muriel in gran forma la squadra è di assoluto rispetto, perchè davanti, arrivati anche Lazaros e Rodriguez come varianti, con la giusta protezione del centrocampo, potranno divertirsi e far divertire il pubblico blucerchiato.
SASSUOLO – 6.5
Gregoire Defrel | Foto Twitter
Di Francesco è la vera ” chicca ” di questo Sassuolo. Giocano bene i neroverdi e lo faranno anche quest’anno, con un calcio veloce e offensivo. Partito Zaza è arrivato Defrel, mentre a centrocampo Duncan aggiungerà muscoli ed energia. Un mercato positivo, con pochi innesti ma buoni.
TORINO – 8
Andrea Belotti
La ” regina ” del mercato è una squadra che ogni anno, pur vendendo, riesce a fare grandissime cose. Una campagna acquisti che ha portato in granata alla corte di Ventura molti giovani interessanti, con Quagliarella e Glik che rimangono come ” vecchietti ” della squadra. Sono partiti Darmian ed El Kaddouri, sono arrivati Zappacosta, Baselli, Acquah, Avelar, Belotti e Obi, con il riscatto fondamentale di Benassi. Una formazione completa in ogni ruolo, che potrà essere la sorpresa della stagione.
UDINESE – 6
Antonio Di Natale | Foto Twitter
Solito mercato da Udinese. Con un anno in più Di Natale sarà sempre la chioccia di una formazione giovane che ha perso però Allan,Pinzi e Gabriel Silva e proverà con le solite scommesse a fare un buon campionato, dove Duvan Zapata vorrà dimostrare il suo vero valore. I Pozzo prendono sempre giocatori sconosciuti ai molti ma che poi si rivelano sempre buonissimi innesti. Vedremo quale sarà il cammino dei friulani di Colantuono quest’anno.
Mercato sufficiente per il Verona di Mandorlini, Pazzini e Toni si ritrovano e chissà che la coppia non possa dare grandi soddisfazioni agli scaligeri. Romulo torna a casa, tra le partenze quelle di Brivio, Agostini, Tachtsidis. Verona ha però la sua ossatura.
La seconda giornata della Serie A 2015/16 ha visto una serata piuttosto vivace, piena di gol, emozioni ed anche alcune sorprese.
In vetta alla classifica a punteggio pieno, dopo il Sassuolo di ieri, infatti troviamo l’Inter, trascinata da Stevan Jovetic, il Chievo, devastante Poker alla Lazio, il Torino, di rimonta sulla Fiorentina, ed il Palermo, corsaro in quel di Udine.
Delusione invece per il Napoli che non riesce a mantenere un doppio vantaggio firmato Higuain e si fa agganciare sul 2-2 dalla Sampdoria di un super Eder.
Bene il Genoa che vince nella prima casalinga, contro il Verona.
Veniamo ad un breve racconto delle gare partendo da quella di Modena.
CARPI – INTER
Stevan Jovetic
Jovetic è ancora una volta decisivo, il montenegrino sblocca il risultato al 31°, lancio di Guarin, Jovetic colpisce calciando addosso a Brkic in uscita, la palla ritorna al numero 10 che la deposita a porta vuota. Il Carpi abbozza una reazione nel finale e trova il pari al 81° con la zampata di Di Gaudio. L’Inter sembra un attimo in difficoltà, i neopromossi ci credono ma al 88° Gabriel Silva causa il calcio di rigore su Guarin che Jovetic trasforma per il definitivo 1-2.
CHIEVO – LAZIO
Gialloblù devastanti, Lazio probabilmente ancora scossa per l’eliminazione della Champions. Bastano queste poche parole per descrivere la gara. La gara la sblocca Meggiorini al 12° con una conclusione deviata da Gentiletti. Alla mezz’ora lo stesso Meggiorini s’inventa l’assist con l’acrobazia volante per il 2-0 di Paloschi. Il primo tempo lo chiude la punizione perfetta di Birsa. Nella ripresa prima viene annullato un gol a Paloschi che si rifà poco dopo per il 4-0 finale.
TORINO – FIORENTINA
In soli 9 minuti, tra il 67° e il 76°, il Torino rimonta il vantaggio viola siglato da Alonso ad inizio gara e con i gol di Moretti,Quagliarella e Baselli conquista il successo, e mantiene il punteggio pieno, ai danni di una Fiorentina che nel primo tempo era piaciuta parecchio.
UDINESE – PALERMO
Ci pensa il bomber di centrocampo Rigoni a segnare il gol che permette ai rosanero di Iachini di espugnare il Friuli. La rete arriva al 7° dopo una gran giocata Vazquez mette in mezzo la palla che Rigoni spinge di testa in gol. L’Udinese ci prova a trovare la parità, il Palermo rimane in 10 per l’espulsione di Struna al 70°, ma tiene.
NAPOLI – SAMPDORIA
Higuain, con una bella doppietta, illude il Napoli di Sarri, che gioca un gran primo tempo e sembra avere in pugno la gara. Ad inizio ripresa però diventa protagonista Eder: prima trasforma il rigore causato da un’ingenuità di Albiol su Fernando, poi con una stupenda azione personale, fatta di finte e controfinte, lascia partire il diagonale vincente. Trovato il 2-2 la Samp insiste e sfiora anche il successo con la conclusione di Muriel. Il Napoli invece si spegne ed esce davanti ad un San Paolo decisamente deluso.
GENOA – VERONA
Il Genoa voleva cancellare il ko di Palermo ed il Grifone ci riesce con una bella prestazione contro il Verona ma sopratutto con le reti nella ripresa di Pavoletti, abile a farsi trovare pronto dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, e Gakpè che trova così il suo primo gol in Serie A.
ATALANTA – FROSINONE
Primo successo stagionale anche per l’Atalanta che si sbarazza del neopromosso Frosinone per 2-0. I bergamaschi potrebbero andare avanti dopo meno di 10 minuti ma Pinilla si fa respingere un rigore da Leali. Poco male perchè passano poco più di dieci minuti ed arriva la zampata vincente di Stendardo. La gara viene chiusa nella ripresa dal gol del PapuGomez.
NAPOLI – SAMPDORIA 2-2 (9°, 39° Higuain (N), 57° rig.,59° Eder (S))
TORINO – FIORENTINA 3-1 (9° Alonso (F), 67° Moretti (T), 69° Quagliarella (T), 76° Baselli (T))
UDINESE – PALERMO 0-1 (7° Rigoni)
CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE
Chievo, Inter, Palermo, Sassuolo e Torino 6 pt, Roma e Sampdoria 4 pt, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Lazio, Milan, Udinese 3 pt, Napoli e Verona 1 pt, Bologna, Carpi, Empoli, Frosinone e Juventus 0 pt.
Roma-Juve è terminata con il punteggio di 2-1; i campioni di Italia dopo due gare disputate si trovano a quota 0 punti. Di Pjanic, splendida la sua punizione, e Dzeko, di testa le reti della squadra di Garcia, Dybala nel finale accorcia le distanze per la Juventus che chiude in dieci uomini per l’espulsione occorsa a Evra.
Edin Dzeko, autore della seconda rete il Roma-Juve
Ottima la partita effettuata dalla Roma che corre, fraseggia corto e sa ripartite, soprattutto nel primo tempo la Juventus che aveva abituato gli esteti del calcio a comandare il gioco negli ultimi quattro anni è apparsa in difficoltà, sempre seconda sulla palla, in balia di una Roma in giornata di grazia. Alla Juve va dato il merito sotto di due reti e di un uomo, di non mollare e di accorciare le distanze grazie al neo acquisto Dybala abile a sfruttare un errore di Keita e di mancare il pareggio soltanto grazie a una grande parata di Szczesny nei minuti di recupero finale; questo è un demerito da imputare alla Roma, con l’uomo in più e avanti di due reti si è complicata la vita: su questo Rudi Garcia dovrà sicuramente meditare.
Due partite disputate e 0 punti in classifica; a agosto non si può certo dire che la Juve sia fuori dalla lotta scudetto ma vederla a 0 punti fa certo un gran rumore; ora la sosta darà la possibilità di Allegri di lavorare anche se non avrà a disposizione i nazionali, il tecnico livornese conferma la sua caratteristica che lo ha accompagnato nelle precedenti gestioni e cioè la partenza lenta e difficoltosa, il tempo per recuperare c’è il campionato è lungo ma bisogna cambiare registro e subito.
ROMA – JUVENTUS 2-1 (61. Pjanic; 79. Dzeko; 87. Dybala)
ROMA (4-3-3): Szczesny; Digne; De Rossi, Manolas, Florenzi; Nainggolan, Pjanic, Keita; Salah [77- Iturbe], Dzeko [94. Ibarbo], Iago Falque [88. Ljajic]. A disp: De Sanctis, Catsan, Maicon, Gervinho, Torosidis, Totti, Ucan, Gyomber, Capradossi All: Garcia
Non è stato un bel Milan, quello visto nella prima gara casalinga del campionato 2015/16, i rossoneri però hanno ottenuto quello che cercavano, ovvero i 3 punti.
Agli uomini di Mihajlovic serviva il successo dopo lo stop alla prima giornata contro la Fiorentina. I 3 punti sono arrivati contro un Empoli che ha giocato davvero un’ottima gara, probabilmente giocando a tratti anche decisamente meglio, ma è stato punito dalle reti dei due nuovi bomber rossoneri:Carlos Bacca e Luiz Adriano.
Luiz Adriano | Foto Twitter
Come detto, niente da fare per i ragazzi di Giampaolo, capaci di andare sul 1-1 con la rete di Saponara ed avere diverse palle gol per il potenziale vantaggio. C’è da dire che se gli azzurri giocheranno così tutte le gare, potranno puntare ad una salvezza agevole.
Veniamo al racconto della gara.
Mihajlovic inserisce due sorprese nell’undici iniziale, Nocerino per Bonaventura e Suso al posto di Honda. In difesa accanto a Romagnoli, al posto dello squalificato Ely, si piazza Zapata. Iniziale panchina per i neoarrivati Kucka e Balotelli.
Giampaolo ritrova Tonelli dal primo minuto e lo affianca a Barba. Confermato il giovane Diousse a centrocampo così come il trio d’attacco Saponara, Pucciarelli e Maccarone.
L’inizio non è certo spumeggiante, il Milan non riesce a trovare spazi o far gioco a causa di un Empoli compatto e ben messo in campo. Pian piano il Milan prova a crescere e al 17° ripartenza veloce dei rossoneri con Luiz Adriano che lancia Bacca in profondità, il colombiano parte rapido, resiste ai difensori toscani, salta Skorupski e deposita in rete. La reazione dell’Empoli è immediata e al 19° da una combinazione Maccarone-Saponara, il trequartista ex Milan punisce i rossoneri. Il gol galvanizza gli ospiti che con una buona giocata avrebbe anche la chance di trovare il vantaggio al 22° ma Pucciarelli calcia alto. Il Milan prova a costruire qualcosa ma l’Empoli ritorna quello dei primi minuti chiudendo tutte le possibili linee di passaggio. Il primo tempo si chiude trai fischi di San Siro e con il brivido per il tiro di Pucciarelli fuori di niente.
Si riparte con l’esordio in maglia Milan di Kucka ma è subito l’Empoli ad avere una chance con il tiro di Croce potente ma troppo centrale, respinge Diego Lopez. Gli uomini di Mihajlovic cercano di far qualcosa ma l’Empoli controlla agevolmente le iniziative avversarie. Ci si attende un’accelerazione del Milan, confidando anche nell’ingresso di Bonaventura per un pessimo Suso, e invece è Pucciarelli ad avere la palla del vantaggio al 63° ma l’attaccante toscano “cicca” la conclusione. L’Empoli fallisce e il Milan alla prima chance punisce: corner di Bonaventura, Skorupski sbaglia l’uscita sul corner di Bonaventura, e Luiz Adriano con il colpo di testa non perdona. L’Empoli cerca subito la reazione e si propone in avanti ma la difesa del Milan tiene. La spinta degli ospiti cala con il passare dei minuti e per i rossoneri diventa più semplice difendere un successo che viene certificato dopo 3 minuti di recupero.
Il primo anticipo del sabato di questa seconda giornata di Serie A è uno scontro diretto per la salvezza finale. Bologna-Sassuolo può così già essere indicativa, soprattutto per i padroni di casa, nel dire quanto la squadra di Delio Rossi sia competitiva per il massimo campionato e anche nel far capire agli uomini di Di Francesco se, dopo la bella prestazione al Mapei Stadium contro il Napoli, ci possono essere oltre alla sola salvezza anche altre aspettative.
Bologna-Sassuolo non sembra ma può già dare queste indicazioni, soprattutto perché arriva presto in calendario e proprio per questo per entrambe non c’è nemmeno l’assillo dei punti preziosi da strappare a tutti i costi offrendo una prestazione scialba e inconsistente.
L’allenatore del Bologna Delio Rossi | Foto Twitter
Il Bologna riesce a recuperare Mbaye che quindi sarà della partita, l’ex-nerazzurro si è ristabilito dall’acciacco che lo aveva colpito e dovrebbe assestarsi nella linea a quattro difensiva disegnata da Delio Rossi. Tuttavia i rossoblù dovranno fare a meno di Oikonomou e Brighi, che invece difficilmente saranno impiegati. Chance dall’inizio per Mattia Destro, contro la Lazio inserito solo nella ripresa, che farà coppia d’attacco con Mancosu rendendo il peso dell’offensiva interessante.
Il Sassuolo invece perde una delle sue storiche pedine, Domenico Berardi infatti non ce la fa e per Di Francesco di apre uno dei primi ballottaggi in stagione nel reparto che gli è più caro, quello dell’attacco. Saranno Sansone e Politano a giocarsi la maglia da titolari contro il Bologna, mentre ci sono dei dubbi anche per l’impiego di Defrel e si valuterà fino all’ultimo con Falcinelli pronto a prendere il suo posto.
Archiviata una prima giornata piena di sorprese, con alcuni marcatori attesi ma anche con bonus che non ti aspetti, siamo pronti per lanciarci nel secondo weekend di Serie A.
La seconda giornata può essere ancora più complicata della prima in quanto ci sono i nuovi arrivi della settimana appena conclusa, ci sono quei calciatori in odore di mercato che magari verranno risparmiati in vista di una cessione.
Un turno decisamente molto interessante che sarà aperto dal derby emiliano del sabato alle 18, Bologna-Sassuolo, proseguirà con l’anticipo delle 20.45. sempre sabato, a San Siro tra Milan ed Empoli e vedrà domenica pomeriggio, alle 18, il big match tra le due contendenti delle ultime due stagioni, Roma-Juventus.
La giornata andrà poi a concludersi con ben 7 gare in contemporanea domenica sera alle 20.45 tra le quali spicca un Napoli-Sampdoria che promette spettacolo.
Avete già pensato a chi poter inserire in questo turno nella vostra squadra al Fantacalcio? Meglio puntare su quel centravanti che magari fa doppietta o su quel difensore abile sui calci piazzati che può regalare un +3 che fa sempre comodo? Per venirvi incontro, come consueto appuntamento settimanale, ecco la nostra rubrica Consigli Fantacalcio per cercare di darvi un aiuto nello sciogliere i dubbi di formazione.
CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 2° GIORNATA SERIE A 2015/16
Campionato, quanto c’eri mancato. Riprende la routine, iniziano i primi rumors, iniziano a essere dati i primi giudizi. Alcune delusioni, diverse sorprese, scoperte di nuovi talenti che si sono presentati al meglio in questa nuova serie A, laddove altri giocatori più blasonati non hanno ripagato le aspettative.
Ecco che quindi vogliamo, alla luce di questa prima giornata, mettere a nudo le note positive e quelle stonate di un campionato che si preannuncia essere molto livellato, con diverse squadre che si sono rinforzate e altre destinate a recitare il ruolo di outsider.
I battenti sono stati aperti dalla Roma nell’anticipo delle 18 in programma sabato. Curiosità nel vedere la principale rivale, o etichettata come tale alla vigilia, della “Vecchia Signora”. Un mercato scoppiettante, con il popolo di Roma galvanizzato dagli arrivi di Dzeko e Salah. Un’annata dove è vietato fallire, si saranno detti tutti nell’ambiente, il gap ridotto e la necessità di fare quel salto di qualità dopo due anni consecutivi di secondi posti.
Parte con il freno a mano tirato la Roma di Rudi Garcia, qualche scricchiolio dietro e un terzino sinistro che dovrà arrivare prima del 31 agosto. Poco ha cambiato l’HellasVerona di Andrea Mandorlini, formazione arcigna e ostica che ha aggiunto Giampaolo Pazzini a uno scacchiere già di tutto rispetto. Bosko Jankovic quando vede giallorosso si scatena e la Roma fatica. A evitare una pesante sconfitta ci pensa il “tuttofare” AndreaFlorenzi. Nulla di nuovo, autore sempre di gol pesanti, nessun nome nuovo quindi a referto, i grandi attesi hanno steccato, almeno per ora.
L’altra laziale invece nella partita della sera può sorridere e con essa i nuovi. Il risultato sta stretto ai biancocelesti di mister Pioli. Quante palle gol create contro il neopromosso Bologna. L’infortunio di Biglia rappresenta una grossa perdita, quella del metronomo in grado anche di segnare. In cabina di regia ora Cataldi non dovrà farlo rimpiangere. E’ tornato capitan Mauri, mentre non ci si poteva aspettare debutto migliore da Ricardo Kishna, classe ’95, talento e classe allo stato puro. La baby coppia formata dall’ex giocatore dell’Ajax e da Keita, quarant’anni in due, si prende subito l’Olimpico, una Lazio che darà del filo da torcere a tante formazioni. Il Bologna non può certo esser soddisfatto, non era certo la gara da vincere e Delio Rossi, ex di turno, lo sa. Qualcosa dovrà cambiare, nell’atteggiamento, la serie A è un’altra cosa.
La delusione più grossa è arrivata nella giornata di ieri, dove la Juventus Campione d’Italia, finalista della scorsa Coppa dei Campioni e vincitrice della Super Coppa Italiana, ha steccato come non avveniva ormai da anni. In casa, davanti al proprio pubblico, i bianconeri partono con la giusta aggressività ma le perdite di Pirlo in cabina di regia, sostituito da Padoin, duttile ma non certo dal piede vellutato, di Vidal e soprattutto di Carlos Tevez si sono fatte sentire. Aggiungendo le assenze di Marchisio, fondamentale nello scacchiere di Allegri, e Khedira. Non un alibi, visto che sono arrivati giocatori di blasone come Mario Mandzukic e Paulo Dybala, cui il tecnico ha preferito però dall’inizio Coman, intraprendente ma ancora acerbo.
Paul Pogba | Foto Twitter
Paul Pogba, nuovo 10 atipico è la delusione di giornata, viste le aspettative che tutti riponevano su di lui, come ha dimostrato il pubblico dello Juventus Stadium che, spazientito da alcune giocate di “ folklore ” ha rumoreggiato. Per chi è abituato a vincere, e a farlo sempre, perdere alla prima non è mai bello, contando che la prossima con la Roma sarà un importantissimo banco di prova. Non la solita Juventus schiacciasassi, inerme anche dopo la rete dello svantaggio subito, poco cattiva e cinica. Di fronte a un’Udinese che ha fatto invece tutto quello che doveva fare, dietro Heurtaux e Danilo hanno eretto una vera e propria diga, bene a tratti il terzino sinistro Ali Adnan, primo iracheno a calcare la nostra serie A, non certo impaurito all’esordio. Una sorpresa quella di Iturra, che si è francobollato a tutti, ostacolando l’inizio della manovra juventina. Il centrocampista ex Granada ha corso per due lì in mezzo al campo dimostrando che la famiglia Pozzo si muove sempre bene sul mercato. Il “ vecchietto ” Di Natale è ancora lì a dare consigli e urla ai compagni, Thereau è il risolutore, ma il migliore è stato Bruno Fernandes nella sua nuova posizione di mezz’ala, un salvataggio incredibile, tanti palloni recuperati e spirito di sacrificio.
Passiamo ora alle milanesi, che si sono rinforzate sul mercato, e in questi ultimi giorni piazzeranno altri colpi. Due estati diverse, il Milan con una nuova mentalità infusa dal sergente serbo Mihajlovic, sembrava già avere idee ben chiare, solidità difensiva e il cinismo davanti di CarlosBacca, uno che ha sempre segnato. L’Inter invece veniva da prestazioni deludenti contro formazioni di caratura mondiale, cambiata sia nella retroguardia che a centrocampo, con l’arrivo di Kondogbia pagato fior fior di quattrini e la partenza di Kovacic direzione Real Madrid.
Di fronte la Fiorentina, già in forma e rodata nei meccanismi disegnati da Paulo Sousa, l’ex Basilea, arrivato tra le polemiche a Firenze per un passato trascorso con la maglia della Juventus. Una squadra che gioca bene, manovra fluida, un 3 – 4 – 1 – 2 che alterna possesso palla a giocate in velocità, il tutto condito da un’aggressività in fase di non possesso per recuperare subito la sfera. Tanto equilibrio, finché Rodrigo Ely, che Sinisa Mihajlovic ha deciso di schierare al fianco di Romagnoli in una retroguardia italiana e giovane, con De Sciglio e Antonelli a completare il reparto, non viene espulso per doppia ammonizione. La perla di giornata è quella di Marcos Alonso, che mette all’incrocio con il mancino direttamente su calcio di punizione emulando proprio il tecnico rossonero, ex specialista nelle soluzioni da fermo. Gara in salita per i rossoneri, cambia l’inerzia e nel secondo tempo anche Romagnoli, l’ultimo arrivato, si lascia andare a un fallo ingenuo che causa il rigore. Ilicic firma il raddoppio, delusione per il Diavolo, da cui ci si aspettava di più, ma è presto per parlare. Può sorridere Paulo Sousa che forse forse sta entrando nel cuore dei tifosi, mentre Mihajlovic aspetta Balotelli, sperando di poterlo far rinascere.
Se una parte di Milano se ne torna a casa con una sconfitta, l’altra, quella nerazzurra si gode una vittoria a San Siro raggiunta nella cosiddetta “zona Cesarini” ma quanta fatica contro l’Atalanta che si chiude e a volte riparte. Reja l’ha impostata così ma Mancini può godersi finalmente una coppia difensiva di tutto rispetto, con Miranda e Murillo che non soffrono mai, o quasi, dietro, mentre Juan Jesus a sinistra, aspettando i rinforzi su quella fascia. Kondogbia, che aveva lasciato perplessi nella tournée estiva, dimostra di essere un buon acquisto, giovane e che potrà ancora crescere. Gnoukouri sbaglia troppo, ma se Icardi esce per infortunio, Mancini trova il man of the match in Stevan Jovetic. Il montenegrino fa le prove e scarica un destro potente che sfiora la traversa poi nel recupero con un tiro a giro fa esplodere San Siro. Perde Icardi Mancini, fermato da un dolore alla coscia, ma il mercato forse gli porterà un altro attaccante, o forse due, chissà. L’Atalanta ha giocato con aggressività, pagata a caro prezzo nel caso dell’espulsione per doppia ammonizione di Carmona. Sfortunata con la perdita di Denis nei primi minuti ha fatto poco per impensierire la retroguardia interista. Nessun tiro in porta, un pareggio sarebbe stato tanta manna, ma le partite da non sbagliare saranno altre.
Jovetic salva l’Inter allo scadere
Chi ha cambiato molto, a partire dalla guida tecnica, era il Napoli, con il “ maestro ” Sarri pronto a confrontarsi con una piazza storicamente difficile per qualsiasi allenatore. Un nuovo volto per gli azzurri, automatismi da collaudare. Già il tecnico toscano aveva avvertito che il Sassuolo sarebbe stato l’avversario più duro da incontrare. Previsioni che si trasformano in realtà, anche se Hamsik dopo pochi minuti aveva fatto pensare a una gara incanalata su certi binari. I neroverdi di Di Franscesco hanno cambiato poco e si vede, schemi fatti a memoria quasi e dopo il gol del “ napoletano doc ” Floro Flores arriva anche il gol della vittoria, nel secondo tempo, firmata Sansone. Sconfitta all’esordio per questo Napoli, tanto ancora da lavorare, ma è presto per giudicare, siamo solo all’inizio.
Chi ben inizia è a metà dell’opera, vincere all’esordio contro una formazione candidata alle prime posizioni non è da tutti. Una sorpresa ma non troppo questo Sassuolo, perché che gli emiliani giocassero un calcio sempre propositivo era cosa nota, che potessero imbrigliare l’attacco partenopeo invece è una nota da segnalare. Bravo Di Francesco e campionato che si appresta a riservare sorprese giornata dopo giornata.
Passiamo ora alle genovesi, Sampdoria e Genoa, che hanno cambiato tanto.
Contro il Carpi neopromosso hanno vita facile gli uomini di WalterZenga che all’esordio in campionato non vogliono ripetere gli errori fatti alla prima nel preliminare di Europa League. La squadra di Castori paga la storica prima gara in serie A, forse l’emozione ha influito, morale della favola Samp che annichilisce gli ospiti mettendo in mostra tanta fantasia. Muriel ed Eder seminano il panico e regalano subito giocate e gol, aspettando un Cassano tirato a lucido. Fernando è autore di una punizione magistrale, mentre il Carpi si consola con Lazzari e Matos, con l’ex Fiorentina tra i più positivi già nel pre campionato. Manita per i blucerchiati, rimandati visto che con tutto rispetto l’avversario non ha certo creato particolari problemi. Da rivedere il calo di concentrazione nel secondo tempo dove la Sampdoria si è come accontentata, ma il Carpi dovrà cercare di compattarsi dietro, con la prova di Brkic insufficiente, colpevole in almeno due reti, dove poteva fare sicuramente di più.
Il Genoa è la squadra che ha mostrato forse il miglior calcio nella passata stagione. Gli uomini di Gian PieroGasperini avevano guadagnato il quinto posto ma la Giustizia Sportiva aveva tolto loro la possibilità di conquistare un pass per l’Europa. Buonissima prova per venti minuti dove gli ospiti sarebbero potuti passare in vantaggio almeno due volte con Goran Pandev, ipnotizzato da Sorrentino. Pagano le tante assenze i rossoblù ma il Palermo di Iachini aveva a sua volta visto scappare via con il mercato Dybala e da ultimo il “ gallo ” Belotti. Occasioni da una parte e dall’altra, una traversa colpita da Rigoni, centrocampista goleador, ma la gara si sblocca nel finale, in pieno recupero, a beneficiarne sono i rosanero.
Un nome nuovo, El Kaoutari, che non possa rivelarsi a sorpresa il nuovo colpo, d’altronde i vari Cavani, Dybala, all’inizio erano solo delle scommesse, è lui l’autore del gol che regala i primi tre punti al Pelermo.
Il Genoa può godersi Ntcham, tra i più positivi, mentre gli esterni devono ancora migliorare l’intesa. Esordio amaro per Diego Capel, messo in campo e sostituito dopo pochi minuti, non ottimali le sue condizioni fisiche
Veniamo poi all’Empoli, Saponara, sempre lui, porta in vantaggio i toscani allenati da Giampaolo ma il Chievo dimostra di essere una squadra che sa soffrire e colpire poi al momento giusto, con giocatori ormai di categoria ed esperti quindi.
Tre reti segnate dai clivensi, squadra di Maran che difficilmente stecca contro formazioni di pari livello e questo è diventato un “credo” grazie al quale i gialloblu riescono ogni anno a raggiungere la salvezza.
Sarri si è portato con sé Hysaj e Valdifiori, due pedine importanti, sarà un’annata difficile, assimilare la partenza di un tecnico che ha fatto tanto non sarà semplice ma quello che ha lasciato l’ormai nuovo allenatore del Napoli fa sperare.
L’altra neopromossa era il Frosinone che al Matusa negli ultimi anni non aveva quasi mai perso. Prima in A per i ciociari, Soddimo entra nella storia siglando il primo gol per gli uomini di Stellone nella massima serie. Il Torino ha cambiato molto, quasi tutto, sono arrivati Zappacosta, Baselli, Acquah e Belotti, ma il vero maestro è il tecnico Ventura, capace sempre di far giocare bene le sue formazioni.
A sorpresa in svantaggio ha prima pareggiato i conti con il sempreverde FabioQuagliarella, per poi trovare il gol che ha portato i primi tre punti in casa granata con il nuovo acquisto, l’ex atalantino Baselli, che si è già messo in cabina di regia facendo sognare i tifosi del Toro.
Tra ritorni a sorpresa, quello di Jovetic in primis, scoperte eccellenti come quella di Kishna ed El Kaoutari, che si sono fatti conoscere segnando al debutto, altri giovani interessanti, è tornata la serie A. Aspettando gli ultimi botti dal mercato.
Comincia con un pareggio il campionato di Roma e Verona.
Al Bentegodi, nella gara che ha aperto la Serie A 2015/16, finisce 1-1 una partita piuttosto divertente che entrambe le squadre avrebbero potuto vincere.
Molto bene un Verona molto tonico che ha fatto dell’aggressività e della corsa il suo punto di forza, ottima la prova del debuttante Souprayen.
La Roma invece ha ancora qualche meccanismo da oliare specie nel reparto avanzato, non si sono viste le geometrie in velocità, se non in qualche rara occasione, che ci si aspettava dagli uomini di Garcia. Anche dietro c’è qualcosa da rivedere, Torosidis si è fatto beffare troppo facilmente da Jankovic nell’occasione del gol del Verona.
E’ servito un tiro di Florenzi da fuori, con complicità di Rafael, per evitare ai giallorossi di partire con una sconfitta.
Alessandro Florenzi | Foto Twitter
Veniamo al racconto della gara.
Mandorlini nel suo 4-3-3 si affida alle certezze dello scorso anno, con il solo Souprayen tra i nuovi arrivati nell’undici titolare. Davanti attacco affidato a Toni, accompagnato da Juanito Gomez e Jankovic. Iniziale panchina per Pazzini.
Garcia risponde con lo stesso modulo, puntando sul neo arrivato Sczcesny tra i pali e sui due nuovi rinforzi in avanti: Dzeko e Salah partiranno dall’inizio insieme a Gervinho.
Il Verona parte forte ed aggressivo e dopo poco più di un minuto Halfredsson imbecca Juanito Gomez che tenta subito il tiro a giro che però esce di poco. I gialloblù si mantengono aggressivi costringendo la Roma a lanci per Dzeko che prova a far sponde. Al 12° primo guizzo di Salah che innesca Dzeko, il bosniaco serve il connazionale Pjanic che però non controlla e l’azione sfuma. I giallorossi crescono, al 23° Dzeko e Pjanic combinano, la difesa del Verona respinge, palla a Nainggolan che controlla ma calcia centrale, blocca Rafael. La partita si mantiene vivace, Toni spreca calciando male dopo una ripartenza, Gervinho ci prova ma il suo tiro esce di poco. Al 41° il Verona sfiora il vantaggio, prima Szczesny devia una conclusione di Souprayen e sul successivo corner De Rossi salva quasi sulla linea sul colpo di testa di Jankovic. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa, che riparte senza cambi, vede i padroni di casa ripartire con la stessa intensità ed aggressività della prima frazione. La Roma sembra non riuscire a trovare varchi contro un Verona ben messo in campo. Al 56° errore di Manolas in uscita che costringe Szczesny al doppio miracolo su Halfredsson e Juanito Gomez. Il gol però non tarda ad arrivare perchè al 61° Halfredsson pennella un cross perfetto per l’inserimento di Jankovic che colpisce al volo per il vantaggio gialloblù. La Roma tenta subito la reazione, Garcia effettua due cambi ma è il portiere del Verona a risultare decisivo, andando insicuro su un tiro da lontano di Florenzi che s’insacca. Il portiere brasiliano però subito dopo si rende protagonista di un paio di buoni interventi. L’equilibrio rimane vivo, Pjanic sfiora il palo con una conclusione violenta, il Verona risponde con aggressività e ripartenze. Al 88° Rafael fa dimenticare l’errore del 1-1 andando a salvare in corner sul tiro ravvicinato di Pjanic. Nei 4 minuti di recupero è protagonista ancora Rafael che respinge su Nainggolan, non accade altro, la Serie A 2015/16 si apre con un 1-1.
VERONA – ROMA 1-1 (61° Jankovic (V), 66° Florenzi (R))