Brescia: Del Lungo, Guerrato, Presciutti C. 1, Randjelovic 1, Molina 3, Rizzo 1, Damonte, Nora 1, Presciutti N. 2, Bertoli 1, Ubovic 2, Napolitano 2, Dian. All. Bovo.
Sori: Ferrari, Ferrero, Gandini 1, Mugnaini 1, Privitera 1, Cambiaso, Bianchetti, Salemi, Steardo 1, Manzi 5, Brlecic 1, Ivosevic, Massaro. All. Cavallini. Arbitri: Navarra e Paoletti. Superiorità numeriche: Brescia 3/7 +2 rigore, Sori 6/12 +2 rigori. Note: Ferrari (S) ha parato un rigore a Molina (B) nel primo tempo. Espulso Randelovic per proteste.
Il Sori è vivo e pronto a giocarsela con tutti, queste sono le considerazioni che si possono fare a seguito del risultato di questa partita. Quella che alla vigilia doveva essere un altra “caporetto” per i ragazzi di Cavallini si è rilevata invece un ottimo test in vista degli impegni futuri, i ragazzi granata (finalmente al completo) hanno giocato a viso aperto contro il ben più quotato Brescia e grazie soprattutto alla vena realizzativa di Manzi ha fatto soffrire la compagine lombarda. I vice campioni d’Italia non hanno mostrato la consueta lucidità nelle varie fasi di gioco anche a causa dell’intenso periodo, tra allenamenti, viaggi e partite europee al quale sono stati sottoposti.
Errori sul quale ci sarà tempo di riflettere per i biancoazzurri in vista della prossima trasferta in quel di Firenze. Acquachiara 9- Bogliasco 6
Bogliasco: Prian, De Trane 3 (2 rig.), Di Somma A. 1, Gavazzi, Guidaldi, Ravina 1, Gambacorta, Gonzales, Giordano, Fracas 1, Monari, Guidi, Pellegrini. All. Bettini. Carpisa Yamamay Acquachiara: Volarevic, Luongo M. 3, Rossi, Korolija 1, Marziali 1, Aiello, Lanzoni, Ferrone, Gitto M., Luongo S. 1, Valentino 2, Perez 1, Lamoglia. All. De Crescenzo P. Arbitri: Centineo e Fusco. Superiorità numeriche: Acquachiara 2/11 + 1 rig. Bogliasco 2/7 + 2 rig. Note: nel terzo tempo Prian (B) ha parato un rigore a Michele Luongo.
Partita a due volti quella della Scandone, nella prima metà di gara i padroni di casa napoletani sembrano volare sull’acqua, sono perfetti in ogni aspetto del gioco e arrivano incredibilmente sul risultato di 7-1 che sembra tagliare le gambe agli ospiti. Poi da quel momento qualcosa cambia perché i giocatori di De Crescenzo perdono lucidità, le braccia cominciano a pesare(visti anche gli impegni di coppa) e il Bogliasco, non proprio in giornata di grazia fino a quel momento, rientra piano piano in partita grazie alle parate di Prian e ai gol di De Trane.
Una rimonta che si ferma però al meno 3 quando una super parata di Volarevic spegne i sogni di gloria liguri e regala tre punti importanti all’Acquachiara che in Michele Luongo il top scorer di giornata con tre gol.
Savona 13- Canottieri Napoli 7
Carisa Savona: Antona, Alesiani 5, Pesenti, Colombo 3, Bianco L. 1, Cesini, Mistrangelo, Milakovic 1, Bianco G., Mensi, Grosso, Sadovyy 3, Zerilli. All. Angelini. Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore, Di Costanzo 1, Migliaccio, Brguljan 3, Borrelli 1, Mattiello G. 1, Campopiano, Maccioni, Baviera, Baraldi 1, Esposito, Vassallo. All. Zizza. Arbitri: Lo Dico e Taccini. Superiorità numeriche: Savona 5/10 +1 rigore, Canottieri Napoli 5/12. Note: Antona (S) ha parato un rigore a Migliaccio (N) nel primo tempo. Ammonito Zizza (all. Canottieri) per proteste. Usciti per limite di falli Grosso (S) e Maccioni (N).
Vola il Savona di Angelini contro una buona Canottieri Napoli, la quale però non riesce a strappare punti in terra ligure.
Vola con il tridente Alesiani, Colombo e Sadovyy che in tre realizzano undici gol e piegano le gambe alla difesa di Mister Zizza; Alesiani gioiellino della cantera savonese si porta a casa una cinquina di gol mettendo ancora una volta in mostra, per quei pochi che non lo conoscevano, quel talento che anche il ct Campagna sembra pronto a valorizzare con una chiamata nel Settebello dei grandi. Bello vedere come nelle prime due giornate di campionato abbiano messo a segno 5 gol tre giovanissimi campioni come lui, Ravina del Bogliasco e Manzi del Sori; tre nomi per il futuro della nostra nazionale che dimostrano come i vivai nostrani sfornino sempre giocatori di ottimo livello.
In una Canottieri buona ma sprecona in certi momenti è solo Brguljan a tenere alta la bandiera partenopea, in vista dei prossimi impegni nei quali Baraldi e compagni avranno sicuramente smaltito le fatiche europee e potranno ricominciare a mostrare la loro ottima pallanuoto.
Sarà una giornata ” spezzatino “ la seconda della massima serie maschile. Si partirà con l’anticipo del venerdì sera in diretta TV su Raisport, proseguendo sabato con altri tre match, mentre il sipario verrà chiuso dai recuperi di mercoledì 7 ottobre, per gli impegni delle italiane Brescia, Acquachiara e Canottieri nelle Coppe europee. Gara agevole per i campioni d’Italia della Pro Recco che riceveranno in casa la Lazio, mentre per Brescia e Sport Management non dovrebbero essere difficili le gare contro Sori e Vis Nova. Fare un pronostico di Carpisa Yamamay Acquachiara – Bogliasco e Savona – Canottieri risulta difficile, laddove le partite più avvincenti saranno quella tra Trieste e Posillipo oltre a Florentia – Ortigia. Presentiamo la giornata analizzando le diverse sfide singolarmente.
La prima per la Pallanuoto Trieste tra le mura amiche della piscina ” Bruno Bianchi “. Mettere alle spalle l’esordio alla ” Vassallo ” contro il Bogliasco, dove tra paure, titubanze e un pò di ansia da prestazione, gli uomini di Piccardo non sono nemmeno scesi in acqua. Il tecnico ligure si sarà fatto sentire in settimana e la gara con il Posillipo davanti al proprio pubblico non può che essere uno stimolo. Sarà un’emozione anche per Gustavo Guimaraes, all’esordio con la calottina dei giuliani, contro una formazione come quella di Occhiello che si è sbarazzato del Vis Nova e vorrà dare continuità anche in trasferta, in un campo difficile, dove i padroni di casa nell’anticipo, il secondo in diretta TV consecutivo, venderanno cara la pelle.
L’ “ammazza-grandi”, questa può essere l’etichetta della Lazio, anche se dare giudizi dopo una sola giornata è sempre affrettato. Gli aquilotti di Vittorioso hanno impattato per 7 a 7 all’esordio contro l’Acquachiara una gara che sembrava finita e che invece ha visto tornare con orgoglio i romani, fino al pareggio finale, grazie anche alle prodezze di Radic tra i pali. Trasferta ligure per coloro che potranno contare anche sulla presenza di Felipe Santos, detto “Charuto“, nella gara proibitiva contro una Pro Recco spietata all’esordio contro il Sori, dimostrandosi ancora la squadra da battere, ma non dovevamo certo specificarlo.
Sport Management contro l’altra romana della compagnia, la Roma Vis Nova, sconfitta dal Posillipo, ma che proverà a far valere il fattore campo per mettere in difficoltà la banda di Baldineti, sfruttando le qualità di Bernardo Gomes, aggregatosi in settimana dopo la fine del campionato carioca. Cercano continuità Razzi e compagni, che i tre punti invece li hanno già fatti alla prima contro il Savona, ma devono proseguire il loro cammino per dimenticare l’eliminazione dalla Coppa.
La compagine ligure allenata da Alberto Angelini invece dovrà aspettare mercoledì per giocare la sua partita, a Napoli contro la Canottieri, impegnata in Europa in questo week end. La squadra del Molosiglio ha vinto contro la Florentia ma, priva di Velotto, cercherà alla seconda giornata, vincendo, di tenere dietro di sei lunghezze i savonesi.
Florentia – Ortigia è la partita di cartello, due squadre che probabilmente insieme ad altre due o tre lotteranno fino alla fine per mantenere la categoria. Se per i siciliani l’esordio è coinciso con una ” debacle ” preventivabile contro la corazzata Brescia, i toscani non hanno demeritato contro la Canottieri. Vannini ha cercato di plasmare il gruppo a sua immagine e somiglianza, squadra grintosa, che proverà a giocarsela contro tutte, e potrà contare su Guilherme Gomes, il neo acquisto, assente la settimana scorsa. Per i biancoverdi di Leone un colpaccio in trasferta vorrebbe dire tanto. Sfida all’insegna dell’equilibrio.
Torniamo in Campania e parliamo di Acquachiara, anch’essa impegnata in Eurocup nel fine settimana. I napoletani scenderanno in vasca mercoledì contro il Bogliasco a Napoli, ma la truppa di De Crescenzo ha deve fare tesoro della prestazione contro la Lazio. L’aver pensato erroneamente di aver chiuso la pratica una volta raggiunto un vantaggio che sembrava rassicurante ha portato i giocatori a mollare un pò la presa inconsciamente fino a farsi recuperare. Morale della favola, un punto guadagnato, ma un errore da non ricommettere contro il Bogliasco. Che i ” levantini ” non possano essere la sorpresa di questa stagione, ma la vittoria così ampia contro il Trieste non dovrà fare voli pindarici ai biancoblù. Lo sa bene Bettini che ha beneficiato di un Ravina in gran forma, ma un Gonzeles in più potrebbe regalare, chissà, un colpaccio anche in terra campana.
Chiude la giornata la sfida tra il Brescia, seria candidata a essere di nuovo l’anti Recco, anche se la formula di quest’anno potrebbe regalare sorprese, e il neopromosso Sori, ingiudicabile alla prima contro il Recco. Avversario troppo forte, come sarà quello lombardo, ma l’occasione per Cavallini di vedere i nuovi, Brlecic e Salemi, non impiegati per motivi diversi all’esordio, ma che invece saranno arruolati per la trasferta in terra brescian, tra le cui fila di mister Bovo il primo da tener d’cchio sarà il capocannoniere Presciutti. Il resto lo dirà come sempre la vasca.
Ora si comincia per davvero. Non c’è più tempo di presentazioni, parole e di tutto il resto. La nuova A1 parte subito forte, con match interessanti e le squadre dovranno iniziare a fare sul serio con questa nuova formula a 14 squadre, con la final six per le prime sei e la bagarre che invece vedrà coinvolte le formazioni impegnate nella lotta per non finire tra le ultime quattro e dover quindi far di tutto per non retrocedere. Adesso dovrà uscire il vero volto delle squadre, chi più chi meno, visti gli impegni che hanno coinvolto già alcune squadre nelle varie Coppe, sono quasi due mesi che ci si prepara a questo avvenimento e mai come quest’anno si preannuncia tanto equilibrio in vasca.
Si parte già con un anticipo, inizieremo ogni settimana a presentare la giornata pallanuotistica, cercando di dire chi sulla carta in ogni incontro sembrerebbe favorito, almeno sulla carta, anche se ogni pronostico potrà essere sovvertito dal verdetto in acqua.
L’anticipo delle 20.50, di scena alla “Gianni Vassallo“, catino biancoazzurro, vedrà opposti i padroni di casa della Rari Nantes Bogliasco alla neopromossa Pallanuoto Trieste. Bettini contro Piccardo, due allenatori che con la calottina addosso hanno vinto tanto, da una parte una formazione che ha cambiato molto, tra arrivi e partenze, il ritorno di Gambacorta, dall’altra gli alabardati, che hanno letteralmente ammazzato lo scorso campionato di A2 facendo della difesa la loro forza. Si è aggiunta l’esperienza di Elez, quindi come partenza non potevamo chiedere di meglio. Gara da non sbagliare, in casa, all’esordio, per il Bogliasco, ma occhio a questo Trieste.
Le altre gare andranno tutte in scena sabato, stabilito l’orario annuale da parte della FIN, tutte le partite in concomitanza alle 16, eccezion fatta per il campo di Siracusa che vedrà giocare la sua squadra alle 15 e i casi in cui le campane giochino contemporaneamente in casa.
Partiamo dai Campioni d’Italia che a Sori dovranno vedersela contro i granata di Cavallini, squadra giovane e profondamente rinnovata, che cercherà, per quanto possibile, di sfruttare le sue qualità per mettere in difficoltà una Pro Recco sempre con meno punti deboli.
La rivale dei biancocelesti in queste ultime stagioni, ovvero l’AN Brescia allenata da Alessandro Bovo, che incontrerà l’Ortigia di Leone in quel di Siracusa, alle ore 15 di sabato, in una piscina ostica contro un’avversaria che da neopromossa giocherà le sue carte, senza partire già battuta in partenza, anche se i favori del pronostico sono tutti per i lombardi.
Questo campionato vedrà sicuramente protagonista anche lo Sport Management che, dopo il buon piazzamento all’esordio in A1 nella passata stagione proverà a confermarsi. Tante le novità per la formazione che giocherà a Busto. Formazione giovane con giocatori esperti e uno straniero come Petkovic su cui fare affidamento per Gu Baldineti, molto carico e motivato.
Dopo un esordio balbettante in Coppa, costato l’eliminazione ai suoi, vorrà regalare una partenza con il botto nella nuova piscina di Busto anche se il Savona dalla sua avrà tutti i buoni motivi per far sudare l’avversario, conoscendo anche lo spirito del suo allenatore Alberto Angelini. Sulla carta lo Sport Management è superiore, vista la giovane età dei liguri, ma gli strascichi della Coppa e una squadra quasi completamente rinnovata potrebbero riservare sorprese per i padroni di casa.
Sfide sull’asse Roma – Napoli con l’Acquachiara di De Crescenzo che sarà impegnata nella capitale contro la Lazio del neo allenatore Vittorioso. Sulla carta sfida che vede i campani favoriti, ma i biancocelesti non saranno una squadra facile da affrontare, soprattutto tra le mura amiche. Con un portiere come Radic anche le bocche da fuoco acquachiarine avranno le loro gatte da pelare. Le stesse difficoltà che potrebbe trovare invece il Posillipo di Occhiello, alla Scandone,
finita la gara della Canottieri, e quindi alle 17.30, contro la Roma Vis Nova. Sfida all’insegna dell’equilibrio, tante novità, diversi giovani in acqua da entrambe le parti, gara dal sapore affascinante.
Chiude la giornata l’incontro che vedrà opposte la Canottieri Napoli e la Rari Nantes Florentia di Vannini. Il segno uno dovrebbe essere il più probabile, anche se la formazione toscana, con l’arrivo di Bruni e un gioco improntato sulla velocità dei suoi giovani potrebbe colpire in contropiede i giallorossi di Zizza.
Ecco il quadro completo con partite e arbitri, che riportiamo dal sito della FIN “federnuoto.it“:
Venerdì 25 settembre, 20.50 diretta Rai Sport 2 RN Bogliasco-PN Trieste
Arbitri: Collantoni e Riccitelli
Delegato: Salino
Sabato 26 settembre 15.00 CC Ortigia-AN Brescia
Arbitri: Ricciotti e Severo
Delegato: Marchisello
16.00 RN Sori-Pro Recco
Arbitri: Romolini e Savarese
Delegato: Tedeschi
16.00 CC Napoli-RN Florentia
Arbitri: Pinato e Rovida
Delegato: Rotunno
16.00 SS Lazio Nuoto-Acquachiara
Arbitri: Castagnola e Colombo
Delegato: Taormina
16.00 Sport Management-RN Savona
Arbitri: Calabrò e Caputi
Delegato: Zerbini
17.30 Robertozeno Posillipo-Roma Vis Nova
Arbitri: Ceccarelli e Ercoli
Delegato: Barone
Riprende la stagione agonistica della Rari Nantes Bogliasco, una stagione che vedrà i ragazzi biancoazzurri lottare nuovamente per arrivare a quella salvezza che è l’obiettivo principale della formazione del presidente Gavazzi.
Purtroppo per i tifosi bogliaschini, da sempre molto coinvolti nelle partite della squadra, ci sono state quattro perdite importanti per il tredici azzurro: Deserti, Di Somma, Boero e Loomis.
Deserti, gladiatore dei due metri, ha lasciato la sua Bogliasco per approdare alla corte di Gu Baldineti per provare probabilmente le ultime rincorse ai vertici della classifica insieme alla Sport Management Verona; la stessa strada la percorre anche uno come Edoardo Di Somma che nella pallanuoto sta cominciando a scrivere pagine importanti ed è destinato a imporre la sua personalità e il suo talento fuori dal comune anche in questa nuova realtà. Un bogliaschino doc che lascia casa un po’ come Giacomo Boero, infaticabile soldato costretto ad un passo indietro per assecondare le sue esigenze lavorative. Ultima cessione è l’americano Loomis, il quale dopo una buona stagione non è stato riconfermato per esigenze tecniche.
Dopo le cessioni cominciamo a vedere chi è rimasto a Bogliasco, a cominciare dalla guida di questa squadra giovane e ambiziosa: Daniele Bettini. Il mister ligure si sta oramai confermando come ottimo allenatore nella classe regina mostrando tutte quelle qualità di conoscenza del gioco che già da giocatore aveva mostrato unendoci una grande capacità di gestione dell’organico a sua disposizione. Riuscendo, inoltre, a sfruttare al meglio le qualità dei giovani del vivaio bogliaschino oramai da anni ai vertici delle classifiche italiane in tutte le categorie (e i tanti Trofei del Giocatore lo dimostrano).
Una guida importante per un gruppo che ha in giocatori come Guidaldi e capitan Di Somma gli uomini simbolo elementi importanti e insostituibili per l’armonia della squadra sia in acqua che fuori.
Intorno a loro e a giocatori del calibro di Detrane, Monari e Prian ed una serie di giovani di belle speranze tra i quali possiamo citare: Guidi, Puccio e soprattutto Ravina. Proprio su Ravina poggiano molte delle speranze dei dirigenti liguri che vedono in lui una buona scommessa per il futuro.
Quattro cessioni dicevamo ma debitamente sostitute cominciando da un ritorno gradito come quello di Fabio Gambacorta, prodotto del vivaio biancoazzurro che dopo un lungo peregrinare torna nella natia Bogliasco per portare esperienza e gol a mister Bettini. Con lui arriva anche Giordano dal Quinto, in una sorta di scambio nell’affare Boero, giocatore capace di coprire molti ruoli e molto utile negli schemi di qualsiasi formazione.
Due nuovi innesti per il difficile ruolo di centroboa sono Andrea Fracas, il quale torna a Bogliasco dopo due entusiasmanti stagioni in Serie A2con il Camogli, classe ’95 desideroso di mostrare tutto quanto di buono ha mostrato anche nelle nazionali giovanili.
Insieme a lui a combattere sui due metri ci sarà Alonso, altro prodotto della pallanuoto brasiliana che il guru Rudic sta mandando a fare esperienza nel campionato italiano, il quale arriverà solamente a fine di settembre al termine del campionato carioca.
Una base solida e nuovi innesti di qualità senza dimentica un settore giovanile da top team questi sono gli ingredienti su cui si basa la stagione del Bogliasco, una stagione che si prospetta dura nella parte bassa della classifica (visto che la discussa nuova formula del campionato) ma sicuramente gli orgogliosi ragazzi di Bettini sapranno essere assoluti protagonisti.
I play off di A2 persi, ma la grande occasione è arrivata lo stesso, una nuova formula che vedrà la serie A1 allargata e quindi anche l’Ortigia tornare dove solo qualche anno fa bazzicava stabilmente la formazione biancoverde, retrocessa per mano del Nervi poche stagioni fa. Un’altra siciliana nel massimo campionato, con un gruppo che ormai lavora da diverso tempo insieme, tanti giovani di Siracusa, un allenatore come Gino Leone che ha saputo proseguire un lavoro portato avanti nel corso degli anni da colui che ha plasmato questo gruppo, ovvero Aldo Baio. Si rituffa tra le grandi d’Italia la società siciliana, pronta a iniziare il campionato cercando di conquistare la sua salvezza nella vasca “Paolo Caldarella“, da sempre teatro di battaglie e di soddisfazioni.
Sarà sempre Gianluca Patricelli a difendere la porta biancoverde, esperienza da vendere per colui che in A1 ha passato la maggior parte della carriera e che dovrà condurre con le sue parate la squadra siciliana alla salvezza. Insieme a lui nella rosa Andrea Negro, altro prodotto del vivaio, pronto ad ereditare il ruolo del primo portiere, quando il suo predecessore deciderà di appendere la calottina al chiodo, anche se ancora per qualche anno il suo rendimento sarà alto.
Veniamo ora alla difesa, che aggiunge ai già presenti Dario Puglisi, Raffaele Rotondo, Stefano Vinci e Giacomo Polifemo uno dei due rinforzi di questa sessione di mercato estiva. Stiamo parlando di Blagoje Ivovic, macedone, protagonista nelle due stagioni precedenti con la calottina della Sport Management, giocatore che quindi ha già assaggiato il campionato italiano di A1 alla corte di Baldineti e che quindi conoscerà la cultura del lavoro e del sacrificio. Dovrà essere la colonna portante di un gruppo di giovani ragazzi, lui insieme all’altro veterano, ovvero Daniele Lisi, ogni tipo di presentazione sarebbe inutile per un atleta serio che di partite in Serie A ne ha fatte abbastanza. Così come i gol, quelli che Leone si aspetta da lui e dall’altro neo arrivato in casa Ortigia, Stevie Camilleri, su cui torneremo dopo, senza dimenticare il montenegrino Damjan Danilovic, mancino che ha già dato prova della sua lucidità sotto porta nella passata stagione e torna nel palcoscenico più alto dopo l’esperienza di due anni fa all’Acquachiara.
Andrea Martelli, Lorenzo Motta, Antonino D’Amico e Gianmaria Siani completano un gruppo solido e ben amalgamato, un gruppo di giocatori giovani ed esperti, che potranno ben figurare in mezzo anche a formazioni più blasonate. Sebastiano di Luciano con i suoi gol e la sua velocità ha mostrato nel girone sud di serie A2 in questi anni di dare più di un problema ai portieri oltre che alle difese avversarie. La sua maturazione pallanuotistica gli consentirà di confrontarsi con la massima serie, per confermarsi, mentre come centroboa, a fianco al siracusano Martino Abela, è stato preso un giovane di esperienza come Giacomo Casasola, anche se quello del giocatore classe ’90 è un ritorno a Siracusa, già abituato al campionato di A1 e in grado di ricoprire bene il ruolo.
A meno di una settimana dall’inizio del campionato abbiamo intervistato il terzo straniero della squadra, anche se ormai è in Italia da tanto tempo. Stevie Camilleri è arrivato qui molto giovane, con l’etichetta di promessa della pallanuoto maltese. Una grande scoperta della Rari Nantes Bogliasco, un ragazzo dotato di un tiro incredibile per potenza e precisione. Un pò di scetticismo nei suoi confronti, come avviene quasi sempre quando arriva un giovane di cui non si hanno molte informazioni. Sappiamo però quanto questo sport a Malta sia seguito, con il campionato estivo e i numerosi campioni che accorrono tutti gli anni per prendervi parte. Diventa in poco tempo un beniamino, cresce stagione dopo stagione, mostrando tutte le sue qualità di “cecchino“. Lo dimostrano i gol messi a segno con la calottina biancoblù nei sei anni trascorsi nel paesino diventato la sua casa, il suo ambiente ideale. Più di 350 le realizzazioni per il maltese e poi il divorzio con la società cui rimarrà sempre riconoscente.
Il sole, il mare, le piccole realtà cittadine, non ha messo tanto tempo a imparare l’italiano e ad affezionarsi alla nostra terra, in fondo Malta è simile a qualsiasi città affacciata sul mare. Ecco perchè non ha detto di no alla proposta dei 7 Scogli lo scorso anno, ecco perché ha deciso di tuffarsi in una nuova avventura, stavolta al Sud, con la famiglia. Una ragazza e un bambino magnifico, cosa chiedere di più. Fatica e divertimento, ma alla fine della stagione sono 70 i gol in 21 partite. Una media pazzesca, valsa a Camilleri la chiamata dell’altra squadra di Siracusa, l’Ortigia. A1, di nuovo A1, e la carica di chi si rituffa nell’ennesima sfida italiana. Lo abbiamo intervistato mentre era proprio a Malta, dove la squadra sarà impegnata fino a mercoledì in una serie di allenamenti. Riportiamo di seguito le sue parole.
Stevie, dopo l’esperienza con la Canottieri 7 Scogli, finalmente torni a giocare in A1, dove hai militato diverse stagioni con il Bogliasco, forse la societá grazie al quale sei esploso. Cosa vuol dire per te tornare a confrontarti con la massima serie?
“Per me questa è una sfida personale e non vedo l’ora che inizi il campionato, manca poco. Sono motivato e darò di tutto per raggiungere i miei obiettivi ma soprattutto quelli che la società si è posta, ovvero mantenere la categoria e poi chissà, ambire a qualcosa in più“.
A Siracusa hai trovato il tuo habitat ideale, cittadina di mare dove si sta benissimo. A dire il vero non ti sei dovuto spostare tanto visto che eri già qui anche lo scorso anno, anche se ai 7 Scogli. Cosa ti ha spinto ad accettare l’Ortigia?
“Più che simile a Bogliasco per me Siracusa si avvicina ancora di più a Malta. Mi sono subito innamorato della città, ma penso che la Sicilia in generale sia qualcosa di fantastico. Il mare ha sempre avuto un posto primario nella mia vita e continua ad averlo. Anche nel passato sono stato corteggiato dall’Ortigia ma per vari motivi non siamo arrivati a concludere. Quest’anno quando ho ricevuto la chiamata di Gino Leone ero molto contento, mi ha convinto subito e credo sia stata in quel momento la scelta migliore per me“.
Finora l’avevi affrontata solo da avversario, adesso hai la calottina biancoverde e dovrai lottare per un obiettivo preciso. Che gruppo siete e che campionato sarà per voi?
“Mi sono subito trovato bene con tutti. Siamo veramente un bel gruppo, lavoriamo duro nell’acqua e ci troviamo bene insieme anche fuori, questa è la cosa più importante. Sarà un campionato sicuramente difficile e complicato andare cosi d’accordo non potrà che rappresentare un aiuto in più per noi“.
Sei arrivato molto giovane in Italia, sei crsciuto pallanuotisticamente e umanamente qui e ti ritro Mi sono subito trovato bene con tutti. È veramente un bel gruppo. Lavoriamo duro nell’acqua e ci troviamo bene insieme fuori. Sarà un campionato sicuramente difficile e complicata ma sono certo che il fatto che andiamo cosi d’accordo sara di aiuto per noi.vi ad affrontare il tuo settimo campionato di A1, hai famiglia, quindi non potevi chiedere di piu. Cosa vedi per il tuo futuro e quali sono le tue ambizioni anche fuori dall’acqua?
“Spero di giocare per qualche anno ancora ad alti livelli. Poi per il dopo sto costruendo delle basi per garantire a me e la mia famiglia un futuro“.
Tutto pronto per l’esordio casalingoin programma sabato contro l’An Brescia dell’ex biancoverdeChristian Napolitano.
Orgoglio, passione, il rossoverde che si staglia tra il mare e il sole di Napoli, la storia pallanuotistica è stata scritta dal Circolo Nautico Posillipo. Scudetti, Coppe, trofei, il passato parla chiaro, non sono lontani i tempi in cui la squadra campana dominava in lungo e in largo, lottava per lo scudetto o comunque si contendeva sempre le prime posizioni. Quanti giocatori passati da quella che era formazione di blasone in Italia e nel mondo, ma che con il passare del tempo, come spesso accade nel mondo pallanuotistico, ha dovuto attraversare momenti non felicissimi, in società e da un punto di vista economico.
Ecco il ridimensionamento, l’orientamento verso un altro tipo di politica, basata sui giovani. L’ultimo titolo risale al 2003 – 2004, Posillipo Campione d’Italia, poi la scena rubata dal Recco e l’impossibilità di ostacolarne la marcia hanno un po’ reso tutto più monotono ma per la formazione napoletana vincere la Coppa Len nella passata stagione è stato un momento di grande soddisfazione, la strada da cui ripartire.
La Scandone gremita, ancora negli occhi dei giocatori e dei tifosi rossoverdi, pronti ad affrontare l’ennesimo campionato. Dal 1980 sempre nella massima serie, gioie e dolori, vittorie e passi falsi, ma sempre con la passione, quella che non è mai mancata a chi ha indossato una calottina così importante. Sacrifici coronati da un’impresa incredibile, quella dell’anno scorso, l’ennesimo risultato firmato Mauro Occhiello, colui che ha cresciuto la maggior parte dei ragazzi posillipini, che ha vinto tanto a livello giovanile e ha meritato la panchina della prima squadra, dopo alcuni anni di gestione sul bordo vasca abbastanza difficili per chiunque.
Tanti giovani, perchè ormai intanto investire tanto non ha più senso, l’obiettivo dichiarato del Posillipo è quello di fare un campionato dignitoso, migliorando la posizione dell’anno scorso, ma senza spese folli, anche perchè le possibilità sono quelle che sono, mentre la voglia di far crescere i prodotti del vivaio è tanta. Tommaso Negri, sempre lui, difenderà la porta rossoverde, lui, napoletano d’adozione ormai, con la sua calottina numero 13 sarà chiamato a fare l’ennesimo campionato da protagonista, tra parate, urla e disposizioni impartite ai compagni. Dietro di lui Enrico Caruso, già secondo nella scorsa stagione, mentre il resto della formazione sarà abbastanza rinnovato.
Rimane il mancino Valentino Gallo, che dopo la delusione mondiale, con la mancata chiamata del CT Campagna è pronto a dimostrare al tecnico di essersi sbagliato, mettendosi in lizza per l’europeo di Gennaio. Tra i ” vecchi ” in rosa ci sono il centroboa Filip Klikovac, tra i più in luce in un Montenegro che a Kazan ha mostrato solo ombre, Vincenzo Renzuto Iodice, autore di un’ottima prestazione nell’amichevole giocata a Capri contro la Spagna e prodotto del vivaio, impiegabile in più ruoli, Gianluigi Foglio, reduce dal mondiale under 20, il difensore Elio Russo, Lorenzo Briganti, già tornato l’anno scorso dall’esperienza alla Roma Vis Nova, mentre è atteso in questi l’esito dell’arbitrato che vede protagonista Vincenzo Dolce. Il giocatore è pronto a svincolarsi dal Posillipo e a trasferirsi a Brescia, squadra dove invece si è già accasato Zeno Bertoli. Un’altra perdita, laddove gli arrivi sono stati quelli di due pedine straniere, ed entrambi parlano croato. Andro Buslje, vincitore con la calottina della Nazionale e dello Jug Dubrovnik di una serie infinita di titoli ha l’esperienza e può garantire la personalità che serviva alla squadra di Occhiello, in marcatura, vista la sua fisicità di giocatore arcigno e muscolare in grado di sbrogliare diverse situazioni in fase difensiva, ma non solo. Con lui è arrivato l’attaccante classe ’91 Jerko Marinic Kragic, una carriera al Mornar Spalato per colui che può giocare sia da mano buona che sul lato cattivo, mostrando buona personalità nonostante la giovane età. Saranno da traino per i ragazzi del vivaio, Andrea Criscuolo, Riccardo Esposito, Pasquale Nina e Stefano Mauro, nella rosa della prima squadra e parte integrante del sodalizio rossoverde.
Abbiamo tralasciato volutamente chi rappresenta questa squadra da anni, il simbolo, l’esempio di come si possa crescere e vivere una ” vita ” per il Circolo Nautico Posillipo. Sarebbe un sogno per tutti muovere le prime bracciate e indossare la calottina di una squadra dal nome così altisonante, giocare a fianco a campioni di caratura mondiale, affrontarne altrettanti di blasone, vincere titoli, passare momenti indimenticabili e poterli raccontare. Paride Saccoia si è un pò raccontato, lui, napoletano e posillipino puro sangue, ha passato ogni momento, dai più belli ai più brutti, trainando sempre il gruppo. Riportiamo l’intervista fatta al classe ’89, primo tifoso di questa squadra.
Paride, anche voi come le altre squadre campane in A1, avete puntato molto sulla crescita dei vostri giovani e continuate a farlo anche in questa stagione. Che valore pensi abbia raggiunto la pallanuoto napoletana, se si contano anche i tanti atleti prestati alle varie nazionali?
“Diciamo che la pallanuoto a Napoli, e in Campania in generale, ha da sempre occupato un posto di rilievo nella nostra società. E’ uno sport con grande tradizione e questo lo si deve anche all’impegno e al lavoro svolti dai diversi circoli nautici. Dopo un periodo di crisi, finalmente da qualche anno possiamo vantare ben tre squadre in serie A1 e questo si collega anche al lavoro svolto a livello giovanile. Il valore della pallanuoto napoletana lo si deduce da questi risultati, è ovvio, quindi il mio auspicio è che si faccia sempre meglio in modo tale che un numero elevato di atleti campani arrivino fino alla Nazionale maggiore“.
Nonostante la tua carriera parli da sola sei ancora giovane. Quante battaglie, anche importanti, hai fatto con la calottina del Posillipo. Cosa significa per te, essendo nato e cresciuto in questa squadra, rappresentarla giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, e quando pensi possa tornare ai vertici, pur essendo cambiati i tempi?
“Ho iniziato a fare nuoto al Posillipo all’età di 4 anni, quindi dopo 22 anni è facile dirti che per me è come una seconda famiglia. Sono cresciuto tifando i grandi campioni e con il sogno di poter indossare un giorno la calottina dei miei idoli e ora che ci sono non posso che ritenermi fortunato. Do sempre il massimo per onorare questa società e cercare di vincere tutte le partite, poi si vedrà. Per quanto riguarda le ambizioni, ti posso dire che la mentalità vincente è nel dna di questa società e credo che con le squadre allestite in questi anni il massimo obiettivo raggiungibile sia sempre ( o quasi ) stato conseguito, laddove mirare alla vetta, lo scudetto per intendersi meglio, è diventato impossibile a causa dello strapotere economico del Recco. Credo che l’unica strada sia quella di investire nel settore giovanile, senza dubbio, allevare campioni in casa, con la speranza però che questi non partano per altri lidi una volta raggiunta la maturità pallanuotistica“.
Sei un esempio da seguire, dentro e fuori dall acqua. Che squadra e che gruppo siete, con i nuovi arrivati dove pensi possa arrivare questo Posillipo?
“Ti ringrazio per questi complimenti ma guardiamo alla squadra. Abbiamo cambiato molto e quindi ci vorrà un pò di tempo per trovare i giusti meccanismi di gioco. Saremo comunque una squadra tosta, con le idee chiare e consapevole che la nostra organizzazione di gioco insieme alla voglia di vincere potrà mettere in difficoltà anche squadre sulla carta favorite per vincere il campionato. I nuovi arrivati hanno tutti grande voglia di fare bene, l’obiettivo primario è costruire un gruppo coeso e competitivo. Punteremo a vincere tutte le partite con in testa la final six, che rappresenta la grande novità di questo campionato“.
Chi potrà essere la rivelazione del Posillipo e, personalmente, a chi ti ispiri nel modo di giocare e pensi ancora di poter raggiungere la Nazionale?
“Non amo parlare dei singoli, quindi la mia speranza è che tutti i nostri giovani si possano mettere in evidenza, anche perché il successo di questa squadra dipende molto anche dalla loro crescita personale. Per quanto riguarda la Nazionale penso essa sia un’aspirazione costante di ogni atleta, per questo raggiungerla rappresenta un obiettivo anche per me, il mio impegno quotidiano è dovuto anche a questo mio desiderio. Quando gioco non mi ispiro a qualcuno in particolare, piuttosto, avendo avuto la fortuna di giocare con tanti campioni e di carpire, nel corso degli anni, i loro segreti, cerco di fare la cosa giusta a seconda delle situazioni“.
Ripartiamo dal ricordo più vivo nella tua mente, la finale di Coppa Len con l’ Acquachiara. Avrai ancora negli occhi quella partita ma se dovessi descrivere il momento piu importante e bello della tua carriera sceglieresti quello?
“Senza ombra di dubbio. Una finale di Coppa Len ha il suo fascino, soprattutto perchè giocata in casa qui a Napoli. Spero in futuro di aver la possibilità di giocare altre finali e altre partite importanti, ma credo che difficilmente riproverò le emozioni e l’atmosfera che ho respirato vincendo una finale tutta napoletana, davanti a un pubblico così numeroso come quello che ha partecipato quella sera alla Scandone“.
Oggi scendiamo in acqua e continuiamo a conoscere le squadre che tre poco più di una settimana inizieranno il campionato. E’ il turno della Lazio, una delle due squadre capitoline che insieme alla Roma Vis Nova prenderà parte alla stagione ormai alle porte. Formazione che può vantare un gruppo folto di giocatori della capitale, tanta lazialità in vasca e un solo obiettivo, raggiungere la salvezza ma, chissà, fare anche qualcosa in più, visto anche il bel campionato disputato l’anno scorso. Immergiamoci più all’interno della squadra e cerchiamo di presentare i nuovi, i vecchi, chi è rimasto e invece chi ha appeso la calottina al chiodo, soffermandoci poi come al solito su un giocatore, in questo caso il capitano Federico Colosimo, con cui abbiamo scambiato qualche parola.
Partiamo dalla guida tecnica, da un ” mostro “, si è passati a un altro campione, in vasca, ma la sostanza è sempre quella, perchè sia Pierluigi Formiconi che Antonio Vittorioso sono due istintivi, combattenti, in sintesi due vincenti. Il primo ha dato tanto alla Lazio e alla pallanuoto in generale, l’esordio proprio con la calottina biancoceleste a soli sedici anni e poi una vita passata a respirare cloro, a urlare su quella panchina e a inanellare un successo dopo l’altro, facendo vedere le cose migliori da commissario tecnico della Nazionale femminile. Oro ad Atene alle Olimpiadi, a Perth e Fukuoka nelle rispettive edizioni mondiali, medaglia d’oro a Vienna, Siviglia, Prato e Lubiana, senza mai accontentarsi. Tanta fame di vittorie, le stesse che lo hanno portato a vincere anche con l’Orizzonte Catania, prima di tornare e finire la sua carriera sulla panchina della Lazio. Un cerchio che si chiude, una sfida, l’ennesima, vinta da un allenatore a tuttotondo, un ” fenomeno ” della panchina.
Formiconi rappresenta il passato, un passato glorioso, tra momenti facili e più complicati. Adesso lo scettro passa ad Antonio Vittorioso, ma quella fame, la brama di imporsi e stupire che hanno sempre contraddistinto l’ormai ex tecnico laziale, saranno il pane quotidiano anche di chi da giocatore ha vinto tanto e si metterà alla prova in una nuova veste, con tanto entusiasmo e voglia di iniziare. Tante squadre, dal Pescara, alla Bissolati Cremona, passando per Brescia, Roma Nuoto e Vis Nova, ma ora nella testa solo la Lazio, di cui è stato capitano nell’ultima stagione. Una Coppa del Mondo vinta nel ’99 e un Campionato con la Roma. L’allievo che erediterà un compito molto difficile dal maestro, ma che cercherà con impegno, sacrificio, sudore e rabbia, qualità sempre mostrate in acqua, di ottenere dei risultati importanti, facendo crescere anche i giovani.
Una formazione abbastanza rinnovata, visto che a parte Vittorioso, che nel caso ci fosse necessità, potrà dare una mano anche nella veste di giocatore, ha lasciato l’attività anche Alessandro Calcaterra, pronto anche lui ad allenare i ragazzini, mentre l’altro addio è stato quello dell’americano Samuels. Non ci saranno più nemmeno Gianni, Correggia e Sacco, ma altri giocatori sono stati inseriti. Partiamo dai nuovi arrivi, tutti di spessore, visto il loro curriculum di assoluto rispetto. In porta, affiancato dal giovane e ottimo Vespa, è stato preso un giocatore di esperienza come Zdravko Radic, classe ’79, uno che con il suo Montenegro ha vinto e spesso deciso a suon di parate partite che viaggiavano sul filo dell’equilibrio. Insieme a lui, un rinforzo per ruolo, il difensore Daniele Giorgi, che dopo diverse stagioni con il Brescia, è tornato nella sua terra, lui romano, giocatore di intelligenza superiore, non una ” bestia “, fisicamente, ma in grado di sfruttare altre qualità. Un altro romano ha sposato la causa Lazio, Federico Lapenna che, nonostante la giovane età, 27 anni e quindi ancora nel pieno della carriera, ha vinto tutto con il Recco. Un ritorno a casa anche per lui, tanto entusiasmo da parte di entrambi. L’ultimo acquisto non in ordine di importanza è quello di Felipe “Charuto” Santos, anch’egli difensore, uno dei tanti brasiliani che scenderanno in vasca nel nostro campionato, giocatore che si è messo in mostra nelle ultime competizioni della Nazionale verdeoro allenata da Rudic e che cercherà di imporsi anche in Italia. Rimangono poi del ” vecchio ” gruppo Luca Di Rocco, Raffeale Maddaluno, Alessandro Vitale e Matteo Leporale, che darà il cambio nel ruolo di centroboa all’ex recchelino. Completano la rosa Giacomo Cannella, William De Vena, Alessandro Mele e Marco Ferrante.
Un gruppo di amici, dentro e fuori dall’acqua, un undici romano, capitanato da quello che a sua volta erediterà la fascia di Antonio Vittorioso. Stiamo parlando di Federico Colosimo e con lui abbiamo avuto modo di parlare un pò di tutto, dalla crescita esponenziale avuta negli ultimi anni, fino alla stagione che sarà e alle sensazioni avute finora, quando il campionato è ormai alle porte. Un ” guerriero “, che ha raggiunto quello che era stato sempre il suo sogno, ma che adesso ha come obiettivo principale quello di ottenere successi con la sua Lazio, senza mai mollare e trascinando il gruppo da vero leader, fuori e dentro il campo.
Federico, da romano hai giocato in diverse squadre e in tutte hai impiegato sudore e fatica. Hai scalato una montagna e alla fine sei stato scelto come capitano della Lazio. Dimostrazione che ” chi semina raccoglie “. Come descrivi la sensazione di avere un simile ruolo in questa squadra e quali pensi siano state le qualitá che ti hanno fatto arrivare fin dove sei arrivato?
“Per chi vive per lo sport e per la Lazio in generale, ricevere una carica così importante è davvero motivo di orgoglio. Ho dedicato tutto me stesso a questa squadra nel corso degli anni e ora sono fiero di rappresentarla. Il mio sogno è di portarla il più in alto possibile, non solo dentro l’acqua. Ringrazio la società, senza escludere nessuno, per la meravigliosa occasione concessami e quello che mi sento di promettere è che, da adesso in poi, darò ancora di più per questi colori “.
Pierluigi Formiconi, un nome una garanzia, lui ti ha fatto crescere molto, anche se avere compagni come Vittorioso e Calcaterra deve essere stato un aiuto non da poco. Quali tappe senti di identificare come le principali della tua carriera e quali figure pensi siano state fondamentali nel tuo percorso?
“Formiconi è stato il mio maestro e il mio mentore. Un tecnico eccezionale, con pochi eguali. Mi ha fatto esordire in Serie A1 quando avevo solo 17 anni e allo stesso tempo mi ha fatto crescere, sia come giocatore che come uomo. Devo molto a lui e rimarrà sempre una figura fondamentale per me. Nel mio percorso devo tanto anche ad altri miei ex tecnici, penso a Maurizio Gatto, Roberto Onori, Alessandro Duspiva, Lillo Lorenzini, Luciano Russo, Massimiliano Fabbri e Cristiano Ciocchetti, sperando di non aver dimenticato nessuno. Loro sono stati maestri per me, mi hanno cresciuto e stimato. Per quel che riguarda i giocatori, è stato un onore e un piacere giocare a fianco ai fuoriclasse da te citati. Mi è sempre stato insegnato però che si può imparare da tutti, anche da chi non ha vinto scudetti, mondiali e coppe“.
Senza distaccarci da quanto hai appena detto, la squadra si è rinnovata, siete quasi tutti romani a parte gli stranieri, altrettanti giovani. Pierluigi ti ha dato tanto, cosa senti di dirgli e invece cosa ti aspetti dal Vittorioso allenatore, lui che in acqua ha vinto tutto, è stato fino a poco tempo fa un vostro compagno, e ora vi guiderà dal bordo vasca?
“Abbiamo tantissimi romani in squadra, è vero, ma soprattutto quello che è bello, è che siamo tutti amici. Questa è stata sempre la nostra arma migliore e speriamo che anche quest’anno la “ricetta” possa rivelarsi vincente. Pierluigi mi ha fatto diventare un giocatore e un uomo e se oggi molti lo criticano vuol dire che hanno capito poco e niente di lui. Non avere peli sulla lingua non significa essere un detrattore, ma un uomo diretto, che non ha padroni. Per me resta e resterà uno dei migliori tecnici al mondo e non smetterò mai di ringraziarlo. Dal Vittorioso allenatore mi aspetto la stessa grinta che mette quando entra in acqua (mette, esattamente, perchè non ha ancora smesso, e ci darà una mano), la sincerità e la chiarezza che lo contraddistinguono. Ci ho giocato per molti anni insieme, ci siamo scontrati spesso, come capita tra compagni di squadra, ma ci siamo sempre voluti bene lottando insieme per la stessa causa, quella che più ci sta a cuore, la Lazio. Spero di poterlo aiutare a portare in alto questi colori e voglio che sappia che io sono pronto a dare tutto me stesso per questa squadra. Insomma, può contare sul mio contributo“.
Che campionato potrà essere in generale con la nuova formula e quale stagione potrà fare la Lazio invece alla luce di quanto hai visto finora negli occhi dei tuoi compagni a poco più di una settimana dall’inizio?
“Rispetto le decisioni della Fin, anche se non le condivido pienamente. Scegliere questa formula ha penalizzato molte squadre che nella passata stagione hanno investito risorse per raggiungere l’obiettivo, nel nostro caso la salvezza, quando invece avrebbe potuto puntare sui giovani, certa dell’allargamento del campionato a 14 squadre. La frittata ormai è fatta e non possiamo tornare indietro. Voglio altresì dire alla categoria arbitrale che i giocatori della Lazio Nuoto ripongono la massima fiducia, stima e rispetto in loro, giusto per chiarire i disguidi che si sono verificati nelle passate stagioni. Le fatiche degli allenamenti, gli episodi che si verificano durante le partite, portano a qualche contestazione di troppo che vorrei, a partire da quest’anno, che la squadra evitasse. Per quel che concerne la mia Lazio, spero in una grande stagione. Siamo una squadra giovane che vuole ben figurare. Che rispetta tutti, ma non teme nessuno“.
Una nuova stagione per una società sempre attenta e attiva sul mercato. L’Acquachiara si presenta ai nastri di partenza del campionato con alcune cessioni importanti, debitamente sostituite dalla dirigenza di Franco Porzio, ma anche conferme fondamentali a cominciare dalla panchina dove siederà nuovamente il principe delle panchine Paolo de Crescenzo.
Punto cardine di un progetto che non vedrà più coinvolti quattro giocatori di assoluto valore come: Matteo Astarita, mancino classe 85 che si trasferisce nelle fila della Florentia, Fran Paskvalin invece lascia il posto da centroboa della formazione biancazzurra per approdare alla Mladost; LarryCaprani invece chiude il rapporto con la società napoletana per, probabilmente, ritornare vicino a casa.
Ma la cessione più importante è senza dubbio quella di Antonio Petkovic, grandissimo cannoniere croato, che dopo aver siglato più di 300 gol con la formazione partenopea si trasferisce nelle fila dell’emergente Sport Management Verona dove giocherà sotto la guida di Gu Baldineti.
Ma, come detto, i dirigenti dell‘Acquachiara non sono stati fermi sul mercato in entrata e sono riusciti a portare alle dipendenze di mister De Crescenzo tre acquisti del calibro di: Michele Luongo e Goran Volarevic dalla Sport Management e Milos Korolija, proveniente dall’Oradea.
Korolija dovrà sostituire con la sua esperienza Paskvalin nella difficile posizione di centroboa. Volarevic è un giocatore capace di portare sicurezza e tranquillità ad un difesa giovane, praticamente un allenatore in acqua capace di guidare i movimenti di tutti i suoi compagni. Per Michele Luongo, bomber nomade della pallanuoto italiana, l’arduo compito di sostituire Petkovic una responsabilità importante che l’ex chiavarese saprà gestire al meglio.
Stimolo in più per Michele sarà quello di giocare con il fratello Stefano, punto di forza del Settebello di Campagna che ha voluto raccontarci le sue sensazioni in questa preparazione pre campionato in questa piccola intervista:
1) Sta per iniziare una nuova stagione quali sono le tue impressioni e le tue sensazioni? Cosa ci puoi dire della squadra e dei nuovi innesti?
“Sono sicuramente sensazioni positive perché anche se non ho ancora raggiunto i miei compagni a Napoli per la preparazione ho sentito che c’è molta voglia di lavorare e di crescere quest’anno, esprimere un bel gioco e toglierci qualche soddisfazione. La squadra sicuramente è competitiva, anche se per lo scudetto penso che purtroppo i giochi siano fatti già prima di iniziare con la Pro Recco strafavorita con una formazione di altissimo livello. Noi comunque abbiamo fatto ottimi acquisti come mio fratello, Volarevic e Korolja; a mio avviso 3 acquisti di primissima fascia”.
2) Cosa ne pensi della nuova formula del campionato? E il mercato di che squadra ti ha impressionato di più?
“Sicuramente è un formula particolare e dettata dall’anno Olimpico che impone di ridurre il campionato per i molti impegni della nazionale. E’ un peccato che i momenti più belli della serie A1, ovvero i playoff non si facciano e si sia optato per una Final Six, però speriamo sia spettacolare, con sorprese, in una bella location e che attiri molti spettatori”.
3) Il mondiale non è andata secondo le aspettative quali sono secondo te I giocatori che possono aspirare ad entrare nel sette bello del futuro?
“Come si sa le porte della nazionale sono aperte a tutti, come di Sandro Campagna, quindi tutti possono aspirare ad entrarci dimostrarci di giocare ad alto livello e con continuità”.
4) Quale giocatore può essere un esempio per te e invece quale giovane ti ha impressionato nell’ultima stagione in Italia o ai mondiali?
“Sicuramente un giocare che stimo tantissimo è Prlainovic, perchè gioca con continuità ad altissimo livello in tutte le fasi di gioco, trascina la squadra prendendosi responsabilità e infonde mentalità vincente come la sua. Un giocatore giovane che mi ha impressionato è Mandic, giovane ma già con tanta esperienza, e sono curioso di vederlo quest’anno nel campionato italiano”.
5) Finora hai avuto una ottima carriera raccontaci la partita che ricordi con più piacere e anche il gol più bello che hai fatto.
“Forse la partita più bella per me è stata quest’anno ai quarti di finale con la Croazia a Bergamo in World League che abbiamo perso ai rigori, oltre ad aver giocato molto bene sfornando assist e facendo anche il gol finale del pareggio mi sentivo mentalmente in modo giusto, in grado di poter giocare come volevo. Il gol più bello è forse quello di quest’anno ai quarti di finale con i Campioni del Mondo dell’ Ungheria, fine terzo tempo a 1 secondo dalla fine. Oltre a essere un gol bello è stato molto importante, unico gol a uomini pari della partita”.
Continua il nostro percorso tra i prospetti per il Settebellodel futuro dopo Velotto e Fondelli ci trasferiamo a Brescia dove è appena arrivato un ottimo mancino che è cresciuto nel sempre florido vivaio savonese per arrivare in terra lombarda sotto le “grinfie” di uno che a Savona ha lasciato ottimi ricordi come: Sandro Bovo.
Oggi facciamo due chiacchiere con Luca Damonte
Dopo tanti anni hai lasciato casa tua, la tua Savona quali sono le tue sensazioni le tue paure o i tuoi sogni per questa nuova stagione?
“Non nascondo che dopo tanti anni mi faccia strano non indossare la calotta biancorossa, ma devo ammettere che ho iniziato questa nuova esperienza a Brescia con grande entusiasmo, mi trovo benissimo in una società seria e piena di professionisti. Sicuramente ora non c’è spazio per paure o sogni, ma ci sono solo obiettivi da inseguire come affermarmi ad un livello come questo e provare a vincere qualche trofeo”.
Quali sono i ricordi più belli della tua esperienza savonese? E quali dei tuoi allenatori ti ha dato di più?
“Ho molti ricordi piacevoli, sia quotidiani dei vari allenamenti sia di vittorie, su tutte la Coppa Len a Sabadell nella stagione 2011/2012. Tra nazionale giovanile e club ho avuto molti allenatori e penso che ognuno di loro mi abbia dato qualcosa. Ricordo, infatti, con piacere i savonesi Pisano, Mistrangelo e il più recente Angelini, Baldineti nella mia esperienza di un anno a Nervi e i vari allenatori delle giovanili”.
Quale compagno di squadra ti ha impressionato di più e quale avversario ti ha messo più in difficoltà?
“Ho giocato con grandi campioni a Savona soprattutto nei primi anni dopo l ‘esperienza a Nervi. Lo straniero che mi ha impressionato di più è Janovic mentre come italiani ho giocato con tanti campioni ma se devo sceglierne uno dico Angelini nonostante in quegli anni fosse a fine carriera. L’avversario più forte invece spero di doverlo ancora incontrare perché vorrà dire starò giocando ai massimi livelli”.
Cosa ne pensi degli ultimi mondiali cosa ti è piaciuto dell’Italia e quale nazionale ti ha più emozionato?
“Dell’Italia mi è piaciuto che nonostante un girone giocato sottotono,sia riuscita nuovamente ad arrivare tra le prime 4 squadre. Obiettivo che si ripete dal 2010. La nazionale che mi ha sorpreso invece è stata la Grecia grazie ad una grande organizzazione e giocatori molto tecnici specialmente sulle superiorità numeriche”.
Molti lamentavano della spedizione italiana la mancanza di un mancino, ti senti pronto a essere un punto fondamentale del futuro sette bello?
“Non nascondo che l’assenza di Gallo abbia sorpreso anche me. Questo fa capire come in nazionale nessuno abbia il posto assicurato. Io sono venuto a Brescia per continuare a migliorarmi e l’obiettivo è quindi guadagnarmi uno spazio in nazionale. Non so se nel presente o futuro Settebello, so solo che ci proverò sicuramente”.
Cosa ne pensi della nuova formula del campionato?
“L’abolizione dei play off non mi convince molto ma tutto dipende come verrà organizzata la final Six. Se verrà pubblicizzata e allestita come un grande evento potrebbe risultare un bello spot per la pallanuoto. Staremo a vedere”.
Chiudi gli occhi e raccontaci il gol che ti sogni da sempre
“Credo che i sogni siano importanti perché ti tengono vivo, spero di realizzarli ma soprattutto di dare il massimo per inseguirli”.
Sarà uno Sport Management tutto rinnovato quello che da qualche settimana a questa parte si sta preparando alla nuova stagione. Il club del presidente Sergio Tosi, quest’anno di casa a Busto Arsizio, dopo i due anni a Monza, è pronto a stupire ancora, con una corazzata di giovani interessanti, che il condottiero ” Gu ” Baldineti saprà sicuramente forgiare a sua immagine e somiglianza. Un gruppo di ragazzi che dovrà lottare su tre fronti, visto che il piazzamento al terzo posto significa Champions League, risultato non da poco quello raggiunto al primo anno da neopromossa in A1. Lavorare duramente per fare un’annata incredibile sarà l’obiettivo, migliorarsi rispetto alla passata stagione.In fondo tre anni fa erano soltanto in B.
Tanti ragazzi nel giro della Nazionale, stranieri di tutto rispetto e anche giocatori che vogliono rilanciarsi e che della pallanuoto non fanno la loro vita. Rispetto alla passata stagione rimarranno Andrea Razzi, fiorentino doc ma allo Sport Management ormai da tre anni e diventato quindi un ” veterano “. Con lui è rimasto in rosa l’altro toscano della comitiva, Andrea Di Fulvio, il più grande dei tre fratelli, in una famiglia di pallanuotisti, contando che invece l’altro, Carlo, ha preso la via dell’Australia. Entrambi ” fulmini ” in acqua, il primo importante in fase realizzativo, il secondo invece determinante in marcatura sul centroboa. Quartetto fiorentino che si ricompone in quel di Busto Arsizio, perchè ai due e a Matteo Bini, il mancino ex Florentia, si è aggiunto Francesco Coppoli. Un pò di Toscana in una squadra dove invece sono andati via gli stranieri Ivovic e Filipovic, solo omonimi del montenegrino e del serbo che hanno giocato insieme a recco, insieme al portierone Goran Volarevic, passato all’Acquachiara. Baldineti che dovrà fare a meno anche dei gol di Michele Luongo e della potenza fisica di Sasha Sadovyy e Michele La Penna nel ruolo di cetroboa, mentre Boldrini, Binchi e Zimonjic hanno smesso. Tanti cambiamenti, una nuova politica quella che porterà avanti la squadra che si allenerà e giocherà a Busto Arsizio. Via Recco, che l’ha acquistato dal Bogliasco, arriva Edoardo Di Somma, vittima di un brutto incidente la scorsa estate e che nessuno avrebbe mai pensato potesse tornare così, forse anche più forte di prima. Forse è vero, la determinazione e il carattere fanno la differenza, e così è stato. Cristiano Mirarchi, dopo l’esperienza in America è tornato lo scorso anno alla Roma Vis Nova, ma la sua natatorietà, oltre alla capacità di ricoprire più ruoli, sarà utile alla squadra, giocatore duttile e fondamentale. Poi sono arrivati giocatori d’esperienza, in primis lo straniero, Toni Petkovic, croato ed ex acquachiarino che ha portato a suon di gol la formazione di Franco Porzio a raggiungere alti livelli e che si confermerà con la nuova calottina, cosa che cercherà di fare dopo l’anno a Como l’ex bresciano Marko Jelaka, lui che di professione fa il marcatore.
Il tiro veloce del primo, sarà spesso di difficile lettura per i portieri avversari, letale, così come acquisto fondamentale si rivelerà quello di Arnaldo Deserti, centroboa ex Bogliasco, Savona, oltre a Recco e Brescia, che darà un certo peso all’attacco dello Sport Management, affiancato dall’anconetano Tommaso Busilacchi, giovane nel giro della Nazionale maggiore. In porta è stato scelto l’altro ex comasco, anche lui ligure, PaoloOliva, protagonista alle ultime Universiadi con la calottina azzurra, affiancato da Antonelli, brasiliano, che come la maggior parte dei brasiliani di Rudic, farà un’esperienza in Italia. Il terzo bogliaschino, acquistato un pò a sopresa, ma un colpo a tutti gli effetti, è quello di Tommaso Vergano, classe ’93, che l’anno scorso, udite udite, giocava in serie C a Milano nel Metanopoli. Dalla C alla A1? Sì, avete capito bene, una decisione non facile, ma che non gli impedirà di chiudersi altre porte extra pallanuotistiche. Lo abbiamo intervistato e riportiamo di seguito la chiacchierata con lui, per far vedere come la pallanuoto non costituisca la vita di nessuno, ma come si possano fare più cose insieme e unire l’utile al dilettevole, pur faticando molto e facendo sacrifici.
Tommy, dopo un anno in C hai scelto di tornare in A1, dove avevi già giocato con il Bogliasco e dimostrato il tuo valore innegabile. Arrivi sotto le grinfie di un allenatore come Gu, colui che può lavorare sulla testa di ogni giocatore e che potrà farti fare il salto di qualità. E’ stato semplice scegliere visti anche i tuoi impegni fuori dall’ acqua, ricordiamo che infatti dall’anno scorso si è iscritto all’Istituto Italiano di fotografia a Milano?
” Per prima cosa devo dire che non era nei miei piani tornare a giocare in serie A, ma la proposta dello Sport Managment non poteva che lusingarmi. Non lo nego, non è stato facile dire di sì dopo un anno giocato in serie C, dove i ritmi e soprattutto l’impegno mentale sono molto diversi. La pallanuoto è sempre stato il mio sport e ciò che amo fare, quindi alla fine questa mia passione ha prevalso. Continuerò a studiare a Milano pur vivendo a Busto, cercherò di incastrare al meglio allenamenti, partite esami e lezioni, pur sapendo che non sarà una passeggiata. Sono davvero contento di questa mia nuova avventura. Per quanto riguarda Gu lo conoscevo di fama non avendolo mai avuto come allenatore, ma posso confermare dai primi allenamenti che è tosto, ma allo stesso tempo molto preparato “.
Una nuova avventura come l’ha definita tu, l’occasione da non lasciarsi scappare a ventidue anni e chissà, il trampolino per raggiungere la Nazionale perchè, e questo lo aggiungiamo noi, le qualità per arrivarci non ti mancano sicuramente. Quali sono i tuoi obiettivi?
” Quello che penso ora è solo di tornare a giocare e rimettermi in pari con i miei compagni, sia fisicamente che tatticamente. Abbiamo tre competizioni dove possiamo far bene, perdere non piace a nessuno “.
Torniamo a quello che sarà per te un ” tram tram ” giornaliero. Dovrai fare allenamenti, a volta doppi e intensi, ma allo stesso tempo frequentare la scuola. Una prova di testa anche oltre che di fisico visto che non deve essere così leggero. Come ti gestirai?
” La mia routine durante l’anno sarà divisa tra lezioni, treno, treno e allenamento. Fortuna vuole che faccio due cose molto diverse e che mi piacciono molto, quindi sono molto stimolato. Sarà stancante ma alla fine preferisco sia così piuttosto che perdere tempo o sprecare le giornate. Se poi ci saranno orari incompatibili qualche volta deciderò cosa fare e come recuperare dall’altra parte “.
Ultima domanda, stavolta riguardandante il gruppo e la squadra. Siete tutti giovani, l’obiettivo è confermare la splendida annata fatta e per questo state gia lavorando sodo. Dove pensi possa arrivare lo Sport Management?
” Siamo giovanissimi e tutti nuovi, l’ età media si è abbassata di sei anni rispetto all’anno scorso e questo vuol dire tanto. Dovremo conoscerci, consapevoli che le qualità non ci mancano, le abbiamo tutti per fare bene ( tranne Razzi – aggiunge ridendo – ). Per quanto riguarda il dove possiamo arrivare non saprei rispondere ora, ma sono molto fiducioso “.