La Spagna del fenomeno Pau Gasol e del tecnico italiano Sergio Scariolo, conquista EuroBasket2015, battendo in finale la Lituania ed andando a sedersi sul trono d’Europa per la 3° volta nelle ultime 4 edizioni.
Una sfida quella contro i baltici che non ha avuto praticamente mai storia, Pau Gasol è stato straordinario Valanciunas e compagni hanno mostrato di aver finito la benzina dopo i grandi successi contro Italia e Serbia, se poi ci mettiamo anche un crollo verticale delle percentuali al tiro, ecco fatto che il +17 finale a favore degli iberici è cosa fatta.
Come già anticipato il protagonista assoluto della gara è stato Pau Gasol, autore di una doppia doppia fatta di 25 punti e 12 assist, che è stato poi anche eletto MVP di EuroBasket2015.
Veniamo al racconto della gara.
La partenza è decisamente favorevole alla Spagna che con Llull, Rudy Fernandez e Gasol, prende il largo toccando il 15-4 a metà frazione. La Lituania incassa il colpo, Gasol sembra non volersi fermare e si va al primo riposo sul 19-8.
Il secondo quarto non vede un cambio di copione, anzi nella Spagna diventa protagonista anche Reyes e gli iberici volano anche sul +15. I baltici provano ad accorciare ma immediatamente Gasol li ricaccia indietro. Kalnietis e Seibutis a suon di punti riducono lo svantaggio ma non si ha mai la sensazione di una Lituania in grande rimonta, il 2° quarto si chiude sul 41-33.
Il terzo quarto vede lo strappo decisivo e definitivo della Spagna con il solito Gasol ma anche con una Lituania che non riesce quasi mai a trovare il canestro. Ad un minuto dal termine gli iberici toccano il +18 ritoccato poi dal libero di Seibutis per il 60-43 finale.
L’ultima frazione è sostanzialmente un conto alla rovescia per il trionfo spagnolo. La Lituania non riesce praticamente mai a scendere sotto i 12 punti di divario. Al suono della sirena è gioia per la Spagna di Gasol ma anche di un grande Sergio Scariolo.
In attesa di conoscere l’esito del posticipo di questa sera tra Sassari e Siena (in palio c’è il secondo posto), l’ultimo turno d’andata del campionato di basket di Serie A ci ha regalato gli ultimi verdetti in vista delle prossime Final Eight. A conti fatti davvero poche le sorprese. REGGIO EMILIA – CASERTA 91-72: La partita del PalaBigi dava la certezza del pass alle Final Eight di Coppa Italia. Chi vinceva infatti si sarebbe automaticamente qualificata all’atto finale della competizione nazionale che avrà come teatro il forum di Assago. Così come pronosticato alla vigilia sono stati i padroni di casa ad aggiudicarsi questo vero e proprio spareggio tra le due squadre, con Reggio Emilia che ha messo le cose in chiaro fin dal primo periodo, conclusosi sul 26-10, vantaggio arrivato a +24 al termine del secondo quarto (51-27). Un contributo fondamentale per Reggio Emilia è stato quello offerto da Donell Taylor, top scorer con 22 punti, nonostante un 2/7 dall’arco. Mvp della serata è Andrea Cinciarini con 14 punti, 4 asssit e 6 rimbalzi, ma non vanno neanche sottovalutate le 5 triple di Michele Antonutti, che mette a referto 17 punti e uno strepitoso 100% dalla distanza. Agli ospiti non bastano i 17 punti di Jeleel Akindele.
BRINDISI – MILANO 76-83: Ce la fa, e non era affatto scontato, Milano a qualificarsi per le Final Eight. Ma l’ex Bucchi ha fatto di tutto per complicare il più possibile la vita agli ospiti. Non è riuscito a battere la sua ex squadra d’accordo, però può ugualmente esultare per la tripla allo scadere di Reynolds, che spinge l’Armani all’ottavo posto in classifica, costringendola così ad affrontare da subito un derby mozzafiato contro Varese, l’attuale capolista del campionato, dal momento che una vittoria con un margine uguale o superiore agli otto punti avrebbe regalata agli uomini di Sergio Scariolo il settimo posto. Ovviamente alcuni potrebbero vedere nella bomba di Reynolds anche un colpo di fortuna, dal momento che Milano ha verosimilmente evitato il big-match contro Siena. Ci piace sottolineare fra le altre cose la prova di un grande Basile, al suo season high con 4/6 da tre per 12 punti fondamentali. Ottimo anche il gioco a due tra Green e Bourousis, immarcabile sotto canestro e top scorer dei suoi con 14 punti. Dall’altra parte ha qualcosa di miracoloso la prova di Gibson, il quale ha praticamente da solo rimontato uno svantaggio di 17 punti nel corso del terzo periodo, salvo però pagare il grande sforzo nell’ultimo quarto, calo che comunque non gli ha impedito di mettere a referto 22 punti.
LE ALTRE PARTITE: Alla luce delle due partite appena descritte, del tutto inutile il successo della Reyer sul campo della capolista Varese, con Szewczyk Szymon (27 punti e 14 rimbalzi) sugli scudi. Ennesima sconfitta a Cantù per la Virtus di coach Finelli, che chiude l’incontro con un passivo di 15 punti (79-64). Tra i padroni di casa buona prova di Maarten Leunen, autore di 16 punti e 8 rimbalzi. Vittoria esterna invece per l’Acea Roma (84-86 sul parquet di Montegranaro dopo un overtime), con la doppia doppia da 13 punti e 14 rimbalzi di Gani Lawal. Trasferta felice anche per la Scavolini, che ad Avellino passa 78-71 (Rok Stipcevic top scorer con 22 punti). Infine al Lauretana Biella Forum show time di Cremona che travolge 59-92 i padroni di casa con i 26 punti di Hrvoje Peric.
BASKET SERIE A RISULTATI 15 GIORNATA
VARESE-VENEZIA 85-87 MONTEGRANARO-ROMA 84-86 OT REGGIO EMILIA-CASERTA 91-72 CANTU-BOLOGNA 79-64 AVELLINO-PESARO 71-78 BIELLA-CREMONA 59-92 BRINDISI-MILANO 76-83
SASSARI-SIENA oggi
BOLOGNA – BRINDISI 75-88: Profondo Virtus. La squadra di coach Finelli incappa in una cocente sconfitta casalinga contro la matricola Enel, e dice addio a qualsiasi ulteriore speranza di qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. La contestazione finale dei tifosi contro le loro Vu Nere è la perfetta testimonianza di quanto ormai il clima a Bologna sia diventato irrespirabile, per quella che fino a qualche anno fa era la city per eccellenza del basket italiano. L’avvio di partita sembra sorridere ai padroni di casa, avanti di 13 punti dopo la fine del primo quarto, parziale reso meno amaro per Brindisi grazie alla tripla della domenica da parte di Gibson, che da lì a poco si sarebbe scatenato. La matricola dei St. Aggies infatti sarà l’indiscusso protagonista insieme ad un fantastico Viggiano della poderosa rimonta compiuta dagli ospiti nel secondo tempo, impattando prima sul 61-61 a dieci minuti dalla sirena per poi chiudere con ultimo quarto da 14-27. Top scorer di Brindisi proprio Jeff Viggiano, autore di 25 triple (6 triple), a cui si aggiungono i 17 punti di Gibson (4/8 dall’arco). Ai padroni di casa non basta un ottimo Hasbrouck (26 punti), costretto a lasciare il parquet nel finale per infortunio.
CREMONA – REGGIO EMILIA 71-87: Larga vittoria di Reggio Emilia sulla Vanoli, ormai tagliata fuori dalle Final Eight di Coppa Italia da qualche giornata. Decisivo il secondo quarto, che ha visto Reggio rientrare negli spogliatoi con un vantaggio di 13 punti (29-42). Cremona ha cercato di rientrare in occasione del terzo periodo (55-60), ma è stata nuovamente ricacciata a oltre 10 punti nell’ultimo quarto. Nel quintetto degli emiliani grande prestazione di Donell Taylor, che mette a referto 35 punti e lancia Reggio al settimo posto in classifica a quota 14. Tra i padroni di casa top scorer Jarrius Jackson con 17 punti.
MILANO – CANTU 76-84: Al Forum di Assago va in scena l’ennesimo triste film dal finale amaro per i tifosi dell’Olimpia. Il derby a a Cantù, che con questo successo mette in cassaforte le Final Eight di Coppa Italia e si porta al terzo posto a quota 20 punti. Situazione delicata invece a Milano, con la squadra di Sergio Scariolo ferma a 14 punti e obbligata a battere in trasferta Brindisi per poter giocare la Coppa Italia “casalinga”. Mvp della serata Pietro Aradori, che mette a referto 25 punti e 8 rimbalzi in nemmeno 30 minuti di gioco. Per Cantù vanno in doppia cifra anche Markoishvili (19) e Jeff Brooks (14). Tra i padroni di casa l’unica nota positiva arriva dall’esordio di Marques Green, che in appena 22 minuti di gara sfodera una prestazione da 10 punti e 7 assist, proclamandosi di diritto a nuovo leader della squadra. Nicolò Melli e Langford, entrambi a 17 punti, i migliori realizzatori dell’Olimpia.
CASERTA – SASSARI 88-81: Terza sconfitta in stagione per il Banco di Sardegna, ko che comunque non intacca la fin qui straordinaria annata della squadra di coach Sacchetti. Per i padroni di casa della Juve uno strepitoso Stevan Jelovac con 16 punti, ma un altro importante protagonista della serata di Caserta è stato Marco Mordente, autore di 14 punti e 4 assist. Non basta a Sassari i 45 punti complessivi dei cugini Diener, con Travis che mette a referto 25 punti, 4 rimbalzi e cinque assist, chiudendo con una valutazione di 33, mvp della partita. Caserta si piazza al nono posto a quota 14 punti, gli stessi di Reggio Emilia, quest’ultima settima in classifica. Decisivo il prossimo turno per sapere se Caserta raggiungerà le agognate Final Eight di Coppa Italia.
PESARO – VARESE 69-82: Non poteva finire che con una vittoria della capolista Varese l’incontro di questo pomeriggio sul parquet della Scavolini. I padroni di casa reduci da nove sconfitte consecutive, non sono riusciti ad opporsi alla forza della Cimberio, nonostante abbiano chiuso avanti di un punto il primo tempo. Ma al rientro dagli spogliatoi Achille Polonara (doppia doppia con 20 punti e 10 rimbalzi), Bryant Dunston (18 punti e 9 rimbalzi), a cui vanno aggiunti anche i 17 punti di Mike Green, hanno trascinato Varese al tredicesimo successo stagionale in campionato.
VENEZIA – AVELLINO 88-96: Nonostante un grande avvio di partita (23-14), la Reyer si perde progressivamente per strada, subendo la rimonta di Avellino nel terzo quarto, dove la Sidigas infligge ai veneti un parziale di 14 punti, decisivo per il successo finale e con ogni probabilità spegne qualsiasi velleità di Venezia per la qualificazione alle Final Eight. Grande prestazione del collettivo di Avellino, con ben cinque giocatori in doppia cifra, tra i quali spicca Kaloyan Ivanov, autore di 21 punti e 8 rimbalzi. Fondamentale anche il contribuito di Valerio Spinelli, che chiude con 13 punti, 5 rimbalzi e 6 assist. Per Venezia brilla la stella di Alvin Young, top scorer con 23 punti.
ROMA – BIELLA 67-59: Partita da brividi al PalaTiziano. L’Acea vince ma dopo aver chiuso sotto il terzo quarto di 6 punti nonostante il +14 nel primo quarto (19-5). Partita indecifrabile, con Datome, Bobby Jones e Jordan Taylor protagonisti della rimonta nell’ultimo periodo di Roma. Da segnalare anche gli otto rimbalzi, sempre negli ultimi dieci minuti di gara, di Gani Lawal, che firma la doppia doppia (10 punti e 15 rimbalzi). Inutili i 23 punti di Trey Johnson per gli ospiti. Roma mette in ghiaccio la qualificazione alle Final Eight con 18 punti e il quinto posto nella generale.
Danilo Gallinari è entusiasta dell’accordo raggiunto ieri con l’Olimpia Milano. Queste le su dichiarazioni che testimoniano la felicità e la soddisfazione dell’ala piccola (ancora sotto contratto con i Denver Nuggets ma libero di decidere il suo futuro almeno finchè non verrà fatto qualche passo avanti nella situazione di lockout che blocca il campionato NBA):
“Sono felice dell’opportunità che l’Olimpia mi ha offerto per ritornare in campo con la squadra con la quale ho vissuto esperienze indimenticabili. Spero di poter dare ai tifosi milanesi quante più soddisfazioni possibili e ricambiarli dell’affetto con cui mi hanno seguito anche una volta approdato nell’NBA. Non riesco a stare senza giocare. Dopo una settimana di vacanza devo toccare il pallone se no impazzisco. Ho bisogno della competizione e starne senza per tre mesi impazzirei. Questo è uno dei motivi che mi hanno portato a scegliere Milano“.
L’atleta azzurro si dice elettrizzato all’ipotesi (eventualmente) di poter sfidare Bargnani e Bryant casomai scegliessero anche loro di cimentarsi nel campionato di serie A in attesa di soluzioni al lockout NBA:
“Ci sono tante idee, tante possibilità incredibili. Se succedesse sarebbe un campionato unico, un anno particolare. Per Kobe sarebbe un’esperienza incredibile tornare in Italia per la prima volta. Sarebbe un’esperienza super per lui. Sarebbe un campionato dal livello altissimo“.
“E’ un allenatore che ha vinto tanto e quindi per me sarà prima di tutto un onore lavorare con lui. Sarà una bella esperienza iniziare questo percorso assieme. Io come al solito mi metterò a completa disposizione del tecnico. Pronto a fare quello che lui vuole, dando il massimo. Sono contento iniziare questa esperienza con lui, con una squadra forte e con giocatori forti“.
Complimenti ricambiati prontamente proprio da Scariolo:
“Come ho avuto l’occasione di dire più volte nel corso di queste ultime settimane, l’unico giocatore per cui avremmo considerato un’eccezione alla regola di non acquisire giocatori “a tempo” era ed è stato Danilo Gallinari. Abbiamo fiducia di poter ricevere da lui, anche se a tempo determinato, tutto l’impegno, la sincera dedizione e la capacità di entrare in un gruppo che sta muovendo i suoi primi passi, cercando di diventare una squadra nel senso più nobile della parola. Danilo Gallinari per il suo passato e l’amore per la maglia dell’Olimpia era l’unico giocatore che avrebbe potuto darci queste garanzie. Siamo ovviamente molto contenti che Danilo sia con noi e il fatto che il breve termine coincida con l’obiettivo di qualificarsi per le Top16 di Eurolega ha ovviamente rappresentato una motivazione in più per concludere questa operazione“.
A Sky Sport 24 sono giunte anche le prime dichiarazioni del presidente della Federazione italiana di basket Dino Meneghin:
“La firma di Gallinari per Milano, l’ipotesi prospettata da Sabatini per far giocare alcune partite a Bologna a Kobe Bryant, di un Bargnani verso Siena, è sintomo che le nostre squadre sono attive. Bisogna approfittare dello stop nell’NBA per portare in Italia molte stelle di prima grandezza. Quello del “Gallo” è un grandissimo acquisto per Milano ed io spero che non sia solo un fatto di pochi mesi, perchè sarebbe bello vederlo giocare da noi e non in televisione. E’ giovane, ha voglia di giocare, di non stare fermo. Il suo arrivo è importantissimo per la società, per la citta’ per i tifosi che l’aspettano a braccia aperte“.
Il numero 1 del basket italiano spende anche 2 parole sulla possibile trattativa Virtus Bologna-Kobe Bryant:
“E’ il miglior giocatore del mondo ed è giusto che abbia questi prezzi. Io sono contento che Sabatini abbia coinvolto la città. Perché io sono convinto che per poter vedere, seppur per poche partite, un campione come lui, ci sarebbe la fila fuori dal palazzetto e sarebbe necessario montare degli schermi fuori perché l’impianto di Casalecchio di Reno non sarebbe in grado di contenere tutta la gente che vorrebbe assistere allo spettacolo“.
Si è presentato a tutti, questo pomeriggio, Sergio Scariolo, neo allenatore dell’Olimpia Milano che succede a Dan Peterson:
“Milano non è un posto dove bisogna vendere fumo, non credo che fare delle promesse sia la maniera migliore per presentarsi. Mi piacerebbe che la gente vedesse una squadra con un’identità precisa, con personalità e senso della squadra. Non ho conosciuto società che hanno avuto successo, se la squadra non era davanti all’individuo. E non ho avuto campioni che non l’avessero chiaro per primi“.
Scariolo ringrazia la società per la fiducia:
“Sono felice di essere l’allenatore dell’Olimpia. Voglio ringraziare Livio Proli, come presidente, e il gruppo Armani, che mi da questa grande possibilità. E’ uno di quei nomi che ti fanno sentire orgoglioso di essere italiano, quando sei all’estero. E’ per me motivo di soddisfazione e responsabilità. E’ la prima volta che alleno nella mia regione. Una sensazione speciale, con la voglia di crescere come allenatore e fare altri passi positivi“.
Ha parlato anche Livio proli, Presidente dell’Olimpia Milano che rivela che Dan Peterson continuerà comunque a lavorare per la squadra lombarda: “Oggi siamo qui senza Dan Peterson perché abbiamo ritenuto doveroso dare spazio al prossimo triennio. Con Dan ci troveremo nei prossimi giorni, per il nuovo ruolo in seno all’Olimpia. Voglio ringraziarlo pubblicamente: ha portato il suo compito a buon fine, non abbiamo abbastanza parole per ringraziarlo“. Fomte: Eurosport
Sergio Scariolo è il nuovo allenatore dell’Armani Jeans Milano.
La notizia è stata data direttamente dalla società biancorossa sul proprio sito ufficiale. Si chiude quindi dopo 5 mesi la parentesi Dan Peterson che aveva accettato di tornare sulla prestigiosa panchina dell’Olimpia a 24 anni di distanza ma i risultati sul campo non sono stati quelli che ci si aspettava.
L’accordo siglato con Scariolo prevede che l’allenatore resti comunque alla guida della nazionale spagnola a cui ancora è legato da un contratto. Il nuovo coach verrà presentato alla stampa nella conferenza che si terrà giovedì 9 giugno alle ore 16.00.
Scariolo, nato nel 1961, in Italia ha guidato con ottimi risultati la Scavolini Pesaro (con cui ha vinto uno scudetto) e la Teamsystem Bologna (scudetto perso in finale proprio contro Milano), poi è andato in Spagna dove ha allenato con profitto il Tau Vitoria (subito è arrivato nella finale per il titolo) e l’anno dopo, nel 1999, ha conquistato sempre con il Tau la Copa del Rey. E’ arrivata poi la chiamata del Real Madrid (con cui ha vinto il titolo nel 2000). Dopo un anno sabbatico trascorso negli Stati Uniti, Scariolo è tornato in Italia, sulla panchina della Virtus Bologna ma L’esperienza è finita ancor prima di cominciare ed il coach è tornato in Spagna, sulla panchina dell’Unicaja Malaga. Dal 2003 al 2008 ha vinto campionato (nella satgione 2005), Copa del Rey (nel 2004) e si è piazzato al terzo posto nelle Final 4 di Eurolega edizione 2006-2007.
Dopo la Spagna, arriva la Russia: 2 anni al Khimki, che ha riportato in finale di campionato ed Eurocup, riuscendo a conquistare anche il diritto a partecipare all’Eurolega. Nel 2009 ha scelto di guidare la nazionale spagnola: con la selezione iberica si è laureato Campione d’Europa nello stesso anno in Polonia.
Prima giornata di Eurolega che parte nel migliore dei modi per le squadre italiane: in attesa del debutto dell’Armani Jeans Milano, domani alle 18.15 nella tana del CSKA Mosca, e della nuova Montepaschi Siena che ospiterà lo Cholet alle ore 21, inizia con il piede giusto la Lottomatica Roma che in casa supera agevolmente il Brose Baskets.
A parte l’avvio del match in cui i tedeschi mettono il naso avanti, all’incirca a metà primo quarto Roma passa a condurre e non lascerà più la testa dell’incontro. Decisivo soprattutto il terzo periodo con un mega parziale di 24-10 per i giallorossi. Sugli scudi Charles Smith, top scorer con 16 punti, Washington con 13 e 5 assist, Luca Vitali autore di 11 punti e poi a quota 10 Giachetti ma soprattutto Vladimir Dasic che aggiunge anche 7 rimbalzi, 3 steal e 2 assist. Un giocatore fenomenale con ampi margini di miglioramento, un vero colpo per Roma che si ritrova un campioncino pronto ad esplodere. La Lottomatica raggiunge in testa al gruppo l’Olympiacos Pireo, vittorioso lunedì nel primo incontro di Eurolega sul Real Madrid di Ettore Messina.
Per quanto riguarda le altre partite della serata, nel pomeriggio vittoria del Khimki di Sergio Scariolo sull’Asseco Prokom per 82-76 (Keith Langford top scorer dei russi con 17 punti e 6 rimbalzi di contorno, per il Prokom non basta la doppia-doppia da 20 punti e 10 rimbalzi di J.R. Giddens).
Il Fenerbahce invece batte in scioltezza il Lietuvos Rytas (86-69) grazie ai 21 punti di Darjus Lavrinovic. Per gli ospiti 15 punti a testa per Milko Bjelica e Brad Newley.
Nella battaglia di Lubiana, dopo ben 2 overtime, i padroni di casa dell’Olimpija battono i turchi dell’Efes Pilsen. I padroni di casa ringraziano per il successo Pinkney e Jagodnik, autori rispettivamente di 23 e 21 punti. I turchi, ai quali va fatto un applauso per essere stati degni avversari nel match, hanno in Igor Rakocevic (23 punti) il miglior marcatore.
La Pepsi Caserta non riesce nell’impresa di vincere a Mosca (tra l’altro avrebbe dovuto battere il Khimki con più di 2 punti di scarto)e deve abbandonare anzitempo l’Eurolega.
I russi si impongono per 85-66, schiacciando il club campano praticamente in ogni settore del campo ed in ogni singola statistica.
La partita è durata poco più di un quarto, appena il tempo per il Khimki di mettere in chiaro le cose: ancora senza Fabio Di Bella, tocca al polacco Koszarek dare regia e punti al gioco dei campani, soprattutto, però, c’è bisogno dell’impatto degli esterni e della precisione nel tiro da fuori, visto che Oyedeji in area praticamente non si vede. Un discreto inizio degli ospiti, con Ere a firmare il primo vantaggio (11-12, malgrado i 5 punti di Monya per i russi di Scariolo) e Jumaine Jones ad inventarsi il -1 di fine primo quarto, in penetrazione (20-19). Il secondo quarto, però, inizia veramente male visto che a Garri, nel ruolo di centro vengono subito prese le misure da parte dell’ex teramano Loncar. Brutto il fallo antisportivo dell’ex giocatore di Livorno, Biella e Bologna, che dà spinta al Khimki. Le triple di Dmitriev e Zaytsev portano il Khimki sul +9 (39-30), poi le palle rubate e gli immediati contropiede di Planinic e Langford portano i padroni di casa sul 47-32 all’intervallo, e per Caserta è già notte fonda, senza speranza di ritorno in partita.
La pausa non cambia la partita, con Caserta confusionaria e troppo fallosa in attacco, con un Jones non ai livelli attesi ed il solo Ere capace di andare a canestro. Proprio Ere gioca un terzo quarto ottimo e permette agli ospiti di chiudere a -10 al 30esimo minuto (62-52) dopo essere precipitati fino al -20 (60-40 al 26esimo), con un super parziale di 12-2, ma da solo non può bastare a superare il maggior tasso tecnico, fisico e la profondità del roster russo.
I cinque punti consecutivi di Loncar ad inizio ultimo periodo, mandano i titoli di coda al match perchè spezzano le ultime resistenze bianconere. Caserta dice addio all’Eurolega, l’Italia avrà solo 3 squadre nella massima competizione continentale per il secondo anno di fila.
Khimki-Pepsi Caserta 85-66
Khimki: Eze 14, Dmitriev e Langford 13, Loncar e Fridzon 10
Caserta: Ere 28, Jones 11
E’ amaro il ritorno di Caserta nell’Europa che conta del basket: nei preliminari di Eurolega infatti il Khimki sbanca ilparquet dei campani grazie ad una tripla di Langford a 70 decimi dalla fine del match. E’ stata comunque una festa, 18 anni dopo l’ultima volta (con il Barcellona, nel 1992 precisamente), in un Palamaggiò interamente dipinto di bianco e nero. Ora si replica venerdì a Mosca, dove la Pepsi andrà a giocarsi le sue speranze di proseguire il cammino in Eurolega, provando a far fuori il la squadra di Sergio Scariolo da questo preliminare.
In avvio di partita Caserta fatica più del previsto, vista anche l’assenza di Di Bella per la Pepsi, e i russi volano subito sul 12-3. Jumaine Jones si carica la squadra sulle spalle e ricuce lo strappo fino al 12-16 per gli ospiti. Pepsi che continua macinare gioco e che trova il sorpasso al 14esimo minuto grazie al playmaker polacco Koszarek (26-25). Il Khimki sembra allo sbamdo, anche l’ex Montepaschi Siena Eze non riesce a trovare il ritmo partita ed all’intervallo la Pepsi è avanti 38-34.
Nel secondo tempo Bowers ed Ere sopperiscono alle polveri bagnate di Jones ma al 29esimo minuto di gioco Kelati riporta in vantaggio i moscoviti (52-51). Nell’ultimo quarto la differenza la fa subito un Fridzon letteralmente “on fire” anche se il cuore di Caserta non finisce mai ed è capace di risalire dal -5 (67-72 al 37esimo) fino al 74 pari (canestro di Garri, dopo una tripla dell’ottimo Koszarek). Poi negli ultimi 30 secondi succede di tutto: Fridzon sbaglia un canestro facile, Jones forza il pallone della vittoria in post basso e Langford, a soli 70 decimi dalla fine, gela tutti.
Alla fine, poi, si scopre che la beffa è doppia. Gli arbitri infatti nel secondo quarto hanno dato un punto in più al Khimki (1/2 di Savrasenko ai liberi e non 2/2 sul 28-26), accorgendosene solo alla fine (ma l’errore pesa e molto a questo punto). Ma il referto era stato già firmato, e quindi impossibile intervenire. Caserta sta però valutando l’ipotesi di un ricorso.
Pepsi Caserta-Khimki 74-77 (14-18, 38-34; 54-52)
Pepsi Caserta: Koszarek 16, Ere 14, Garri 12. Khimki: Langford 19, Fridzon 13, Eze 11.
Una brutta Spagna (almeno nel primo tempo), cede all’Argentina e si deve accontentare del sesto posto al Mondiale di basket in corso di svolgimento in Turchia, dopo essere arrivata alla manifestazione come seria candidata al titolo assieme agli Stati Uniti, anche in virtù dell’eredità portata sulle spalle, in quanto campione del Mondo e d’Europa in carica. Unica consolazione per gli ormai ex detentori del titolo è la superba prestazione di Rudy Fernandez, autore di ben 31 punti.
Tutt’altra musica per la squadra albiceleste che onora il torneo con un ottimo piazzamento viste le defezioni pre-Mondiali, in particolar modo quella di Manuel Ginobili, più che quella di Andrès Nocioni. Intesa magica poi quella tra Luis Scola e Carlos Delfino, che saranno le basi di questa nazionale per il prossimo futuro. L’ala degli Houston Rockets chiude con 22 punti e sarà molto probabilmente il marcatore principe della manifestazione (a meno di clamorosi exploit della stella americana Kevin Durant nella finalissima per l’oro che si disputerà alle 20.30 contro la Turchia), la guardia dei Milwaukee Bucks ne piazza 27 e sforna triple a ripetizione!
Finale 5°-6° posto: ARGENTINA-SPAGNA 86-81
Dicevamo di un primo tempo pessimo da parte della Spagna ed alcune cifre lo testimoniano: 14 palle perse, 3/14 dall’arco e 17 lunghezze di svantaggio all’intervallo (49-32), dominata a rimbalzo dove l’altezza di Marc Gasol dovrebbe quantomeno fare la differenza, molle in difesa e senza idee e genialità in attacco. Questo è il team giallorosso nei primi 2 quarti, dominato letteralmente dall’Argentina.
L’albiceleste vola con un Carlos Delfino letteralmente infuocato ed un Prigioni realizzatore e distributore, mentre Scola risparmia energie per il secondo tempo.
2 triple in serie di Delfino in avvio di terzo quarto lanciano l’Argentina sul massimo vantaggio (59-34, +25), quanto basta per sollevare pesanti malumori da parte dei tifosi spagnoli che iniziano una civile protesta contro il gioco espresso dalla squadra di Sergio Scariolo: e allora, colpiti dalle critiche dei loro stessi supporter, finalmente, i giocatori di Scariolo cominciano a giocare. E lo fanno anzitutto alzando l’intensità difensiva fino a quel momento latente, cosa che permette di recuperare una miriade di palloni in pochi minuti e confezionare un super parzialone di 16-2 con tante corse in contropiede e un Fernandez indiavolato (61-60).
L’Argentina si aggrappa, come sempre, alle spalle larghissime e solidissime di Luis Scola, e l’ala dei Rockets ricomincia a lavorare in pitturato riportando i suoi sul +9. Ma la Spagna non molla, si riavvicina con Garbajosa e Gasol, impatta a quota 80 proprio con il centro dei Memphis Grizzlies dalla lunetta, ma si vede poi superata da un principesco canestro di Scola a centro-area e da una tripla, dritta dritta indirizzata al cure iberico, di Prigioni a 15 secondi dalla sirena. Finisce 86-81 ed onestamente pare giusto così, viene premiata una formazione che ha avuto più stimoli e che ha giocato complessivamente meglio e non a fiammate.
Spagna: R. FERNANDEZ (31 pts), M. GASOL (10 rbs), J. NAVARRO (3 ast)
Argentina: C. DELFINO (27 pts), L. SCOLA (11 rbs), P. PRIGIONI (7 ast)