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  • L’Atalanta non riesce nella rimonta, il Real vince e va ai quarti

    L’Atalanta non riesce nella rimonta, il Real vince e va ai quarti

    Niente da fare per l’Atalanta, la squadra di Gasperini non riesce nell’impresa di ribaltare lo 0-1 di Bergamo. In casa del Real Madrid i nerazzurri escono sconfitti per 3-1 e sono così eliminati dalla Champions League.

    L’approccio in realtà è stato positivo, l’Atalanta ha provato a fare la gara e nei primi venti minuti ha anche controllato il gioco, senza creare grandi palle gol.

    Un errore di Sportiello al 34° ha spalancato la porta ai padroni di casa che hanno ringraziato trovando l’uno a zero con il rientrante Benzema. Gli uomini di Zidane hanno cominciato a prender in mano la partita e ad inizio ripresa hanno prima sfiorato il raddoppio e poi l’hanno trovato con un rigore conquistato da Vinicius e trasformato da Sergio Ramos.

    Sostanzialmente la gara si è chiusa qua, il bel gol su punizione di Muriel al 83° ha illuso per solo un minuto, ci ha pensato Asensio a fissare il risultato sul 3-1 finale.

    Si chiude così con un turno d’anticipo la corsa dell’Atalanta rispetto alla scorsa stagione, certamente c’è l’amarezza per l’eliminazione ma anche la consapevolezza che per due anni di fila gli uomini di Gasperini non sono stati solo delle semplici comparse ma hanno dimostrato che su quel palcoscenico possono starci tranquillamente.

    Veniamo al racconto della sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Real Madrid e Atalanta.

    Partenza buona per l’Atalanta che cerca di farsi vedere con la combinazione MurielGosens il tedesco colpisce debolmente. Il primo quarto d’ora vede la squadra di Gasperini fare la partita con grande personalità.

    Al 27° si vede il Real, Vinicius parte in solitaria, scambia con Benzema e va al tiro, Djimsiti in scivolata ribatte. Pasticcio di Sportiello al minuto 34°, il suo rinvio corto viene intercettato da Modric che serve a Benzema una palla semplice da spingere in rete.

    I nerazzurri non riescono a produrre una grande reazione, si va al riposo con il Real Madrid avanti per 1-0.

    La ripresa comincia con l’ingresso di Zapata al posto di Pasalic. Strepitosa azione di Vinicius al 52°, il brasiliano salta ben 4 avversari, si presenta davanti a Sportiello ma il suo tocco morbido finisce sul fondo di poco. Al 57° Gasperini perde Gosens per infortunio, dentro Ilicic.

    Passa sollo un minuto e su un errato retropassaggio di Ilicic Vinicius s’invola e viene toccato da Toloi, l’arbitro assegna rigore, Sergio Ramos trasforma.

    Dopo una decina di minuti l’Atalanta si crea una buona occasione con Zapata che però da dentro l’area calcia addosso a Courtois, sul fronte opposto doppia occasione di testa per Benzema, nel primo caso salva Sportiello, nel secondo ci pensa il palo a dirgli no.

    Zapata ha un’altra enorme chance al 75°, il colombiano fa partire il rasoterra ma Courtois respinge di piede negando il gol all’Atalanta, ripartenza merengues con Rodrygo che fa tutto bene ma all’ultimo momento non calcia e perde palla.

    Muriel riaccende le speranze con una perfetta punizione dal limite al minuto 83. L’illusione dura solo un minuto, dal calcio d’inizio riparte l’azione del Real che trova l’Atalanta impreparata, Asensio controlla palla in area e batte Sportiello.

    Finisce così, il Real Madrid vince 3-1 e vola ai quarti di Champions, si chiude quest’anno agli ottavi, dopo i quarti dello scorso anno, il cammino dell’Atalanta.

    REAL MADRID – ATALANTA 3-1 (34° Benzema (R), 59° rig. Sergio Ramos (R), 83° Muriel (A), 84° Asensio (R))

    Real Madrid (4-3-3): Courtois; Nacho, Varane, Sergio Ramos (64° Militao), Mendy; Valverde (82° Asensio), Kroos, Modric; Lucas Vazquez, Benzema, Vinicius (69° Rodrygo).

    Allenatore: Zidane.

    Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi (60° Palomino), Romero, Djimsti; Maehle, De Roon, Pessina (84° Caldara), Gosens (57° Ilicic); Malinovskyi, Pasalic (46° Zapata); Muriel (84° Miranchuk).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Valverde (R), Toloi (A), Nacho (R), Kroos (R).

    Nell’altra gara di serata il Manchester City, già forte del successo per 2-0 dell’andata, chiude subito la pratica Borussia Moenchengladbach con due gol nei primi 18 minuti firmati da De Bruyne e Gundogan.

  • Sergio Ramos spegne i sogni Champions del Napoli

    Sergio Ramos spegne i sogni Champions del Napoli

    Niente da fare, il sogno di remuntada del Napoli, alimentato dal bel gol di Dries Mertens al 24°, si spegne poco dopo il 10° della ripresa quando il bomber della difesa del Real, Sergio Ramos, ha trovato due gol da corner che hanno spezzato le gambe agli azzurri. Il gol di Morata nel recupero serve solo ad arrotondare il risultato.

    Gli uomini di Sarri hanno comunque espresso un gran bel gioco, concedendo praticamente niente alla squadra di Zidane se non quei due calci d’angolo nei quali probabilmente è stato bravo Sergio Ramos, probabilmente la difesa s’è fatta trovare impreparata, fatto sta che alla fine un buon Napoli ha dovuto cedere il passo salutando la Champions League agli ottavi di finale.

    Veniamo al racconto della gara, Sarri scioglie i dubbi a centrocampo schierando, al fianco di Hamsik, il duo Diawara e Allan, in avanti tridente leggero Insigne-Mertens-Callejon. 

    Tutto confermato anche per Zidane che nel suo 4-3-3 si affida alla BBC Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo. 

    Il Napoli sa di dover partire forte, e così fa cercando di spingere e mettere pressione ad una difesa del Real Madrid non certo imperforabile. Le prime conclusioni non sono precise ma l’atteggiamento è decisamente incoraggiante, non c’è da stupirsi se al 24° Mertens, servito da Hamsik al termine di una splendida giocata, trova la conclusione vincente che batte Navas.

    Il primo step per gli azzurri è compiuto ma dopo soli 5 minuti sul San Paolo cala il gelo, Cristiano Ronaldo, assente fino a quel momento, entra in area, supera Reina ma è costretto ad allargarsi ed il suo tiro si stampa sul palo.

    Passato il pericolo il Napoli si rilancia in attacco e al 38° è ancora Mertens ad avere la chance pesante, il suo tiro però fa la stessa fine di quello di Cr7, il palo strozza in gola l’urlo del popolo partenopeo.

    Gli ultimi minuti scorrono senza grandi emozioni, si va al riposo sul 1-0 per il Napoli. 

    L’inizio ripresa si rivela fatale per il Napoli, prima Benzema spaventa il popolo azzurro calciando fuori poi nel giro di 5 minuti, dal 52° al 57°, Kroos pennella due cross da calcio d’angolo per Sergio Ramos che con una certa libertà colpisce di testa insaccando alle spalle di Pepe Reina, un uno-due micidiale, anche se sul secondo gol c’è la complicità di una deviazione di Mertens. 

    Il gol di Sergio Ramos | Foto Twitter

    Il cronometro dice che mancherebbero ancora più di trenta minuti ma la gara sostanzialmente si chiude qua, nella restante frazione di tempo c’è spazio per i cambi e per una ghiotta chance per Carvajal che al 83° calcia fuori, davanti a Reina, il pallone del possibile 1-3. Il terzo gol per il Real arriva comunque e lo mette a segno Morata con il tap-in dopo la parata di Reina sul tiro di Cristiano Ronaldo.

    NAPOLI – REAL MADRID 1-3 (24° Mertens (N), 52°, 57° Sergio Ramos (R), 91° Morata (R))

    NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (56° Rog), Diawara, Hamsik (75° Zielinski); Callejón, Mertens, Insigne (70° Milik).

    Allenatore: Sarri.

    REAL MADRID (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modrić (80° Isco), Casemiro, Kroos; Bale (68° Lucas Vazquez), Benzema (77° Morata), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Allan (N), Diawara (N).

     

    Nell’altra sfida di serata l’Arsenal, sconfitto per 5-1 a Monaco, crede nella miracolosa rimonta giocando un ottimo primo tempo chiuso sul 1-0. Nella ripresa però Koscielny causa rigore e si prende il rosso che lancia il Bayern che non solo pareggia con Lewandowski ma poi dilaga per 5-1, a segno Robben, Douglas Costa e Vidal con una doppietta.

     

  • Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    La seconda giornata di Liga ha mostrato conferme e sorprese clamorose. La conferma arriva dal Barcellona che dopo il successo nel primo turno grazie al giovane El Haddadi, ha sfruttato il gol di un altro esordiente, Sandro, per imporsi sul campo del Villarreal. La sorpresa più grande di giornata arriva da San Sebastian con il Real Madrid che cade pesantemente con la Real Sociedad.

    Veniamo all’analisi delle gare di giornata.

    Gli anticipi del venerdì hanno visto i successi dei Getafe e Valencia rispettivamente per 1-0 e 3-0 su Almeria e Malaga.

    Sabato l’Athletic Bilbao, gasato dal successo nel preliminare di Champions, non ha problemi a sconfiggere il Levante con un netto tre a zero che porta le firme di Aduriz, Muniain ed Iturraspe.

    Cordoba e Celta Vigo non riescono a superarsi e chiudono in parità. Al vantaggio di Orellana al 52° ha risposto Cartabia al 60°. Il Celta mantiene l’imbattibilità mentre il Cordoba muove la classifica.

    L’Atletico Madrid si impone sull’Eibar grazie a Miranda e Mandzukic che regalano ai colchoneros il doppio vantaggio nei primi 25 minuti. Inutile ai fini della conquista dei punti il gol di Abraham al 33°.

    Il Siviglia espugna il campo dell’Espanyol e si porta nel gruppo delle seconde a 4 punti. Di Bacca ed Iborra le reti degli ospiti. Stuani per la squadra di Barcellona.

    Sandro Ramirez
    Sandro Ramirez

     

    Arriviamo alle gare domenicali, con il Barcellona che gioca un match d’attacco in casa del Villarreal, sfiora il gol, rischia di subirlo ma quando sembra tutto indirizzato verso il pareggio ecco che Sandro Ramirez, esordiente classe 95, infila in rete il pallone della vittoria che vale il punteggio pieno ed il primato solitario nella Liga.

     

    Il Deportivo La Coruna strappa un pareggio al 95° contro il Rayo Vallecano grazie al rigore di Cuenca, rendendo inutile la doppietta di Bueno che aveva ribaltato l’iniziale vantaggio di Rodriguez.

    Tra Elche e Granada succede tutto nel finale. Al vantaggio ospite di Rico al 81°, ha risposto l’Elche con la rete di Lomban nel primo minuto di recupero.

    Veniamo alla sorpresa di giornata, la caduta delle merengues in casa della Real Sociedad. Un tonfo reso ancora più pesante se si pensa che dopo undici minuti il Real Madrid si trovava già avanti due a zero grazie ai gol di Sergio Ramos e Gareth Bale. I baschi però reagiscono e già prima della fine del tempo riescono a riportarsi in parità con i gol di Inigo Martinez e Zurutuza. Nella ripresa la Real Sociedad accelera e grazie ancora a Zurutuza trova il vantaggio, arrotondato poi dal gol di Vela ad un quarto d’ora dal termine.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA

    Getafe-Almeria 1-0 (29° Vazquez)

    Valencia-Malaga 3-0 (31° Paco, 45° Parejo, 56° Piatti)

    Athletic Bilbao-Levante 3-0 (32° Aduriz, 51° Iturraspe, 76° Muniain)

    Cordoba-Celta Vigo 1-1 (52° Orellana (Cv), 60° Cartabia (Co))

    Atletico Madrid-Eibar 2-1 (11° Miranda (A), 25° Mandzukic (A), 33° Abraham (E))

    Espanyol-Siviglia 1-2 (33° Bacca (S), 57° Iborra (S), 61° Stuani (E))

    Villarreal-Barcellona 0-1 (82° Sandro Ramirez)

    Deportivo La Coruna-Rayo Vallecano 2-2 (7° J. Rodriguez (D), 40°, 73° Bueno (R), 95° rig. Cuenca (D))

    Real Sociedad-Real Madrid 4-2 (5° Sergio Ramos (Rm), 11° Bale (Rm), 35° Inigo Martinez (Rs), 41°, 65° Zurutuza (Rs), 75° Vela (Rs))

    Elche-Granada 1-1 (81° Rico (G), 91° Lomban (E))

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Barcellona 6, Valencia, Celta Vigo, Siviglia, Granada e Atletico Madrid 4, Athletic Bilbao, Real Sociedad, Villarreal, Real Madrid, Eibar, Getafe e Malaga  3, Rayo Vallecano 2, Deportivo La Coruna, Espanyol, Almeria, Cordoba ed Elche 1, Levante 0.

     

  • Gioia Real, Ancelotti porta la “Decima” a Madrid

    Gioia Real, Ancelotti porta la “Decima” a Madrid

    Ancelotti ce l’ha fatta, l’ossessione della “Decima” è stato cancellata, la Champions League è del Real Madrid.

    Per chi non avesse visto la gara e leggesse solo il risultato sembrerebbe stata una passeggiata, un successo comodo e largo, così non è stato, perché le Merengues sono state a mano di due minuti dalla sconfitta, ad un passo dal baratro.

    Discorso inverso per i Colchoneros di Simeone che dopo il vantaggio nel primo tempo di Godin sono stati con una mano sulla coppa sino a quando nel recupero del secondo tempo Sergio Ramos ha svegliato l’Atletico dal sogno con quel colpo di testa che ha impattato il risultato.

    Iker Casillas alza al cielo la Champions League
    Iker Casillas alza al cielo la Champions League

    Per quanto riguarda le formazioni, Ancelotti recupera Benzema e manda in campo il suo Real con il classico 4-3-3 con Varane al posto di Pepe in difesa e Khedira per lo squalificato Xabi Alonso a centrocampo.

    Simeone dal canto suo recupera  Diego Costa e lo lancia in campo dal primo minuto nel suo consueto 4-4-2 ma deve fare a meno di Arda Turan che non va nemmeno in panchina.

    Si parte con grande intensità e con ritmi alti ma le due squadre non riescono a rendersi mai pericolose. La prima emozione arriva al 9° quando Diego Costa non ce la fa ed è costretto a chiedere il cambio, a ragion veduta forse era meglio non inserirlo negli 11, al suo posto dentro Adrian Lopez. Le emozioni continuano a latitare sino al 31° quando un errore di Tiago in uscita difensiva regala un’occasione al Real ma Bale solo davanti a Courtois clamorosamente fallisce il gol del vantaggio. Al 36° arriva il vantaggio dei Colchoneros, dopo un’azione da corner la palla viene rimessa in area, Casillas abbozza l’uscita ma rimane a metà strada e viene beffato dal colpo di testa di Godin. Il Real tenta una reazione ma il primo tempo si chiude sullo 0-1.

    Ad inizio ripresa subito chance per il Real, dopo uno slalom Di Maria viene abbattuto è punizione, calcia Cr7 ma Courtois salva in corner. La gara prosegue con l’Atletico che non soffre quasi mai nonostante gli ingressi di Marcelo ed Isco al 58° diano una marcia in più al Real. Al 73° Bale fallisce un’altra grande occasione poi nell’ultimo quarto d’ora inizia la spinta del Real con i Colchoneros che paiono stanchi. Una spinta che pare inutile sino al 93° quando da un calcio d’angolo svetta Sergio Ramos che di testa ha superato Courtois per l’insperato pareggio che porta il match ai supplementari.

    Il gol di Ramos taglia le gambe ai Colchoneros che nel primo tempo supplementare riescono a chiudersi soffrendo gli attacchi del Real. Nel secondo invece crollano e al 110° dopo una gran giocata di Di Maria, con miracolo di Courtois, Bale trova il tap-in per il vantaggio delle Merengues. Di qui in poi non c’è più storia, al 117° Marcelo con una conclusione dal limite trova il 3-1 e a tempo praticamente scaduto Ronaldo dal dischetto realizza il gol del definitivo 4-1.

    A questo punto la festa è solo per il Real, Ancelotti è riuscito nell’impresa di cancellare l’ossessione chiamata “Decima” e a Madrid sarà una notte Blanca.

     

    Real Madrid – Atletico Madrid 3-1 d.t.s (1-1al termine dei tempi regolamentari) (36° Godin (A), 93° Sergio Ramos (R), 110° Bale (R), 117° Marcelo (R), 120° rig. Ronaldo (R)).

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Coentrão (58° Marcelo); Khedira (58° Isco), Modric, Di Maria; Bale, Benzema (78° Morata), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Godin, Miranda, Filipe Luis (83° Alderweireld); Gabi, Tiago, Koke, Raul Garcia (65° Sosa); Villa, Diego Costa (9° Adrian Lopez).

    Allenatore: Diego Simeone.

    Arbitro: Bjorn Kuipers.

    Ammoniti: Raul Garcia (A), Sergio Ramos (R), Khedira (R), Miranda (A), Villa (A), Juanfran (A), Koke (A), Gabi (A), Marcelo (R), Godin (A), Ronaldo (R), Varane (R).

  • Il super Real di Ancelotti distrugge il Bayern Monaco e vola in finale

    Il super Real di Ancelotti distrugge il Bayern Monaco e vola in finale

    Un Real Madrid incredibile con una prestazione mostruosa e tatticamente perfetta demolisce all’Allianz Arena di Monaco per 4-0 il Bayern di Guardiola che non è stato quasi mai pericoloso con un gioco lento e prevedibile. I Blancos di Ancelotti hanno saputo sfruttare molto bene le occasioni ad inizio gara ottenendo un successo dalle dimensioni e con una facilità assolutamente imprevedibili alla vigilia. Guardiola avrà da riflettere, che sia la fine del Tiqui-Taqua?

    Guardiola modifica l’assetto dei suoi scendendo in campo con lo schema che ha portato tanti successi lo scorso anno, un 4-2-3-1 con Neuer tra i pali, Lahm, Dante, Boateng e Alaba in difesa, Schweinsteger e Kroos sulla mediana, Mandzukic di punta con Robben, Muller e Ribery alle sue spalle.

    Ancelotti risponde con il suo 4-3-3 con tutte le stelle in campo, tra i pali Casillas, Coentrao, Pepe, Sergio Ramos e Carvajal in difesa, Modric, Xabi Alonso e Di Maria a centrocampo con Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo nel tridente offensivo.

    Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo
    Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo

    Pronti via e come prevedibile possesso palla del Bayern, possesso palla però lento e sterile con il Real Madrid che non rischia praticamente niente, anzi alla prima occasione le Merengues colpiscono: 15° corner di Modric e zuccata vincente di Sergio Ramos. Si attende la reazione furiosa del Bayern ed invece al 19° Ramos concede il bis girando di testa alle spalle di Neuer una spizzata di Pepe dopo un calcio di punizione. I padroni di casa non riescono ad aumentare il ritmo e non creano pericoli a Casillas, il Real si difende con ordine ed al 34° mette la parola fine, contropiede rapido dei Blancos con Bale che serve Cristiano Ronaldo che piazza il 3-0. L’ultima emozione del primo tempo la regala, suo malgrado, Xabi Alonso che al 38° commette un fallo ingenuo e prende il giallo che, essendo in diffida, gli costerà la finale.

    Nella ripresa Guardiola torna al suo schema, inserendo Javi Martinez per Mandzukic, ma anche così la musica non cambia, un paio di conclusioni di Robben prima e di Goetze poi, entrato al posto di un irriconoscibile Ribery, mettono qualche pensiero a Casillas ma niente più. Nel finale arriva la seconda gioia personale per Ronaldo che al 89° con un calcio di punizione, che passa sotto la barriera, firma il clamoroso Poker Blancos. Al fischio finale è gioia per gli uomini di Ancelotti che conquistano la finale, la 4° personale per il tecnico italiano, e a Lisbona che sia l’Atletico per un incredibile Derby o il Chelsea del poco amato a Madrid Mourinho, tenteranno di portare a casa la tanto attesa Decima.

    BAYERN MONACO – REAL MADRID 0-4 (0-3) (15°, 19° Sergio Ramos, 34°, 89° Cristiano Ronaldo)

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer 5.5; Lahm 5, Dante 5, Boateng 5.5, Alaba 5.5; Schweinsteiger 5, Kroos 4.5; Robben 5, Muller 5 (72° Pizarro 5.5), Ribery 4.5 (72° Goetze 5.5); Mandzukic 4 (46° Javi Martinez 6).

    Allenatore: Guardiola.

    Real Madrid (4-4-2): Casillas 6; Carvajal 6.5, Pepe 7, Ramos 8 (74° Varane 6), Coentrao 6.5; Di Maria 7.5 (84° Casemiro sv), Alonso 6.5, Modric 7, Bale 7; Benzema 6.5 (80° Isco sv), Cristiano Ronaldo 8.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Proença.

    Ammoniti: Dante (B), Xabi Alonso (R).

     

  • Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Impresa del Real Madrid all’Old Trafford nel match di ritorno degli Ottavi di Finale di Champions League. Il Manchester United saluta tra la delusione generale la competizione nonostante partisse dal pareggio rimediata all’andata al Santiago Bernabeu. Sfida fortemente segnata da un arbitraggio non all’altezza di una gara di questo calibro, soprattutto in occasione dell’espulsione di Nani. Alla fine le merengues si portano a casa vittoria e qualificazione con la rete decisiva dell’ex di turno, Cristiano Ronaldo, che in occasione del gol si è quasi scusato con i suoi vecchi tifosi. Per i Red Devils rimane l’amaro in bocca per aver visto sfuggire l’occasione di qualificarsi dopo il pareggio esterno e il vantaggio iniziale nei primi minuti di gioco del secondo tempo.

    Champions League, Mou batte Ferguson

    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images
    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images

    LA PARTITA – Una gara molto tirata nei primi minuti di gioco con il Real Madrid che fa la partita e il Manchester United che aspetta gli avversari per poi ripartire in contropiede. Esce fuori un primo tempo piuttosto opaco, non certo spettacolare. La seconda frazione di gioco invece ha regalato parecchie emozioni con il gol in apertura dei padroni di casa con l’autogol di Sergio Ramos che devia nella propria rete un cross teso dalla sinistra di Nani. Dieci minuti più tardi sale in cattedra l’arbitro che espelle inspiegabilmente l’esterno portoghese dei Red Devils per un fallo che vede solo lui. Lo United in dieci arretra tantissimo il baricentro e subisce il ritorno del Real Madrid che trova il pareggio al 65′ con il neo entrato Modric che piazza la palla con un tiro a giro di rara precisione che colpisce il palo ed entra in rete. Passano solamente quattro minuti ed arriva il sorpasso con la realizzazione di Cristiano Ronaldo abile a deviare in scivolata un tiro-cross di Higuain dalla destra. Il portoghese non esalta per rispetto nei confronti dei suoi ex tifosi. Il finale di gara vede protagonista il portiere degli ospiti, Diego Lopez che si esalta con quattro interventi decisivi ai fini del risultato finale che non cambia fino al triplice fischio dell’arbitro.

    PAGELLE MANCHESTER UNITED-REAL MADRID
    Ronaldo 7.5 – Nonostante i sonori fischi riservati dai suoi vecchi tifosi, il portoghese mostra la sua solita classe e realizza il gol del definitivo 1-2 che condanna lo United e permette al Real di volare ai Quarti di Finale.
    Diego Lopez 7 – Sostituisce l’infortunato (ma recuperato) Casillas e nel finale di gara si esalta con una serie di parate che salvano risultato e qualificazione.
    Van Persie 5.5 – In avvio su assist del sempreverde Giggs si rende pericoloso di una conclusione al volo che sbatte contro la difesa merengues, dopo di che sparisce dalla partita.
    Giggs 6.5 – Millesima presenza nel professionismo. Che dire? Lui c’è, è sempre nel vivo dell’azione e nonostante l’età mostra una resistenza invidiabile. Non ha la corsa degli anni d’oro, ma i piedi sono comunque ottimi e la semplicità con la quale fornisce palloni invitanti ai compagni è da pelle d’oca.

    TABELLINO MANCHESTER UNITED-REAL MADRID 1-2
    Manchester United (4-2-3-1): De Gea 6; Rafael 5 (87′ Valencia sv), Ferdinand 6.5, Vidic 6.5, Evra 6; Carrick 6.5, Cleverley 6 (73′ Rooney 6); Nani 6.5, Giggs 6.5, Wellbeck 6 (80′ Young sv); Van Persie 5.5.
    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 7; Arbeloa 5.5 (59′ Modric 7), Varane 5.5, S. Ramos 5, Coentrao 5; Xabi Alonso 5.5, Khedira 5.5; Di Maria 5 (45′ Kakà 6), Ozil 5.5 (71′ Pepe sv), C.Ronaldo 7.5; Higuain 6.5.
    Marcatori: 48′ aut. Sergio Ramos (M), 65′ Modric (R), 69′ Cristiano Ronaldo (R)

  • Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Ma in casa Real Madrid regna davvero il caos? L’autorevole giornale spagnolo “Marca” ha pubblicizzato questa mattina un possibile scontro tra la vecchia guardia del Real Madrid e il tecnico Mourinho con tanto di ultimatum da parte dei senatori verso Florentino Perez circa il futuro del portoghese sulla panchina della prima squadra di Madrid. Una situazione diventata insostenibile per tutto l’ambiente dei “blancos”, soprattutto in una stagione che li vede lontani dal primo posto, occupato guarda caso dai rivali del Barcellona ed un secondo posto nelle mani dei cugini dell’Atletico Madrid. C’è sempre una Champions League da portare avanti e con il clima infuocato di quest’ultimo periodo sembra diventare un’impresa poter superare gli Ottavi di Finale contro il Manchester United.

    Le smentite da parte di Florentino Perez sono arrivate puntuali come un orologio svizzero, attraverso una conferenza stampa annunciata a sorpresa e di tutta fretta qualche ora dopo questa fuga di notizie.

    Clima bollente al Real... © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
    Clima bollente al Real… © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    O noi o lui – Che i rapporti tra vecchia guardia e Mourinho siano tesi non si scopre di certo ora e l’ultimo caso Casillas, che ha visto il forte portiere spagnolo relegato in panchina a favore della riserva Adan (con pessimi risultati) dimostra la solita personalità del tecnico portoghese nel voler far parlare sempre di se. In difesa dell’estremo difensore della Nazionale spagnola ha avuto l’appoggio del suo connazionale Sergio Ramos. I due avrebbero avuto un acceso confronto con l’amministratore delegato del club, minacciando di lasciare la società spagnola in caso di conferma di Mou (avvisando lo stesso dirigente che altri giocatori sarebbero disposti a fare questa scelta).

    Le smentite – Florentino Perez non ci ha visto più e ha indetto una conferenza stampa lampo per negare e smentire ufficialmente queste insistenti voci circa la spaccatura tra spogliatoio e Mourinho. Il massimo dirigente del Real Madrid ha accusato la stampa spagnola (e soprattutto la redazione di Marca) di mettere in giro voci per minare l’ambiente del club merengues.

    Voi credete nelle voci messe in giro da Marca circa l’ultimatum dato da Casillas e Sergio Ramos “O noi o Mou” oppure alle parole di Florentino Perez e le sue smentite?

  • Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Nella lista dei calciatori in corsa per la conquista del Pallone d’Oro 2012, pubblicata oggi dal quotidiano France Football, appaiono anche i nomi di tre calciatori italiani: si tratta infatti dei due bianconeri Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo e soprattutto del bomber del City Mario Balotelli. Sicuramente inaspettato il nome del talento senza testa che, nonostante i tanti capricci e litigi avvenuti in questi ultimi tempi, si è conquistato un posto tra i 23 giocatori più forti del mondo.

    Inutile dire che la maggior parte dei calciatori è di nazionalità spagnola e specificatamente indossano la maglia del Real Madrid e del Barcellona: solamente loro infatti occupano undici posti dei ventitre disponibili. Per la prima volta inoltre tra i candidati vi è un giocatore che milita nel campionato cinese: si tratta ovviamente di Didier Drogba, attaccante in forza allo Shanghai Shenhua.

    Italian forward Mario Balotelli (R) cele
    Balotelli e Buffon © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Sicuramente per tutti gli atleti inseriti nella lista è un grande onore ma le scommesse vedono come favoriti alla vittoria finale i soliti Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, veri e propri talenti della natura che stanno continuando a stupire partita dopo partita.

    Ecco dunque la lista completa:

    Sergio Aguero (Manchester City – Argentina)
    Mario Balotelli (Manchester City – Italia)
    Karim Benzema (Real Madrid – Francia)
    Gianluigi Buffon (Juventus – Italia)
    Sergio Busquets (FC Barcellona – Spagna)
    Iker Casillas (Real Madrid – Spagna)
    Didier Drogba (Chelsea e Shanghai Shenhua – Costa d’Avorio)
    Radamel Falcao (Atletico Madrid – Colombia)
    Zlatan Ibrahimovic (Milan e PSG – Svezia)
    Andrés Iniesta (FC Barcellona- Spagna)
    Lionel Messi (FC Barcellona – Argetina)
    Manuel Neuer (Bayern Monaco – Germania)
    Neymar (Santos – Brasile)
    Mesut Özil (Real Madrid – Germania)
    Gerard Piqué (FC Barcellona – Spagna)
    Andrea Pirlo (Juventus – Italia)
    Sergio Ramos (Real Madrid – Spagna)
    Cristiano Ronaldo (Real Madrid – Portogallo)
    Wayne Rooney (Manchester United – Inghilterra)
    Yaya Toure (Manchester City – Costa d’Avorio)
    Robin van Persie (Arsenal e Manchester United – Olanda)
    Xabi Alonso (Real Madrid – Spagna)
    Xavi Hernandez (FC Barcellona – Spagna)

    Nello stesso articolo è stato poi riportata la lista dei candidati per la nomina di miglior allenatore: tra i dieci vi sono gli italiani Roberto Di Matteo, Roberto Mancini e Cesare Prandelli.

  • Lite Mourinho-Sergio Ramos, arriva la smentita

    Lite Mourinho-Sergio Ramos, arriva la smentita

    Di certo non è una stagione facile per il Real Madrid e soprattutto per il tecnico Josè Mourinho che, dopo il problema con Cristiano Ronaldo, il quale sembrava non essere più felice con il club spagnolo, ha dovuto discutere con Sergio Ramos. Nella partita disputatasi contro il Deportivo La Coruna, il giocatore spagnolo è infatti entrato nella ripresa ma, sotto la propria maglia, ha indossato quella di Ozil, il quale era stato tolto dal campo da Mourinho con tanto di rimproveri per l’insufficiente prestazione.

    Una provocazione che lascia il tempo che trova in quanto i giornali ci hanno chiaramente marciato sopra ma tra i due, a parte qualche battibecco per idee differenti, sembra non esserci niente di particolare. A riguardo su quanto successo sono intervenuti entrambi per dare la propria spiegazione dei fatti: da una parte il tecnico portoghese ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la conferenza stampa spiegando che il rapporto tra loro non è dei migliori e che va certamente meglio quello tra lui e sua moglie. Una battuta che è però seguita da parole confortanti in quanto Mourinho ha voluto precisare che Ramos è un grande professionista e che tutti i suoi giocatori remano verso la vittoria.

    Sergio Ramos e Josè Mourinho © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/GettyImages

    Lo stesso provocatore, il quale sembra aver indossato la maglia solamente per togliersela e mostrare quella di Ozil in caso di rete, è intervenuto direttamente sul proprio profilo Twitter per precisare alcune cose: con tono seccato il numero 4 del Real Madrid ha scritto che per lui Josè Mourinho è il miglior allenatore del mondo e che ha fatto quel gesto solamente per una promessa fatta al compagno di squadra. Sergio Ramos ha inoltre voluto dichiarare che quello successo nella passata stagione è acqua passata e che tutta la squadra vuole una sola cosa e chiaramente si riferisce alla conquista di risultati importanti.

  • Portogallo-Spagna 2-4 dopo i calci di rigore. Le Furie Rosse volano in finale

    Portogallo-Spagna 2-4 dopo i calci di rigore. Le Furie Rosse volano in finale

    E’ la Spagna la prima finalista di Euro 2012. Le Furie Rosse, nonostante una prova incolore, riescono a piegare il Portogallo ai calci di rigore e quindi ottenere il pass per l’atto conclusivo di domenica sera a Kiev. Si tratta della terza finale di fila per gli spagnoli dopo quelle vittoriose ad Euro 2008 e ai Mondiali 2010, eguagliando cosi il record della Germania Ovest negli anni ’70. Dopo lo 0-0 al termine dei 120’ regolamentari sono decisivi dal dischetto gli errori di Moutinho e Bruno Alves che consentono cosi alla Spagna, che per prima aveva sbagliata per prima dagli undici metri con Xabi Alonso, di trionfare ed aspettare cosi in finale una tra Germania e Italia.

    Un match tutt’altro che entusiasmante quello visto a Donetsk, con una Spagna che appare stanca e molto concentrata sulle sortite di Cristiano Ronaldo mentre il Portogallo sembra fare qualcosa in più, specie dopo aver preso coraggio nei minuti iniziali. Tutto questo nei 90’, visto che nei supplementari è la Spagna a venir fuori ma le porte rimangono inviolate. Non una novità tra due delle migliori difese della competizione. Fioccano anche i cartellini: l’aver tolto la diffida dalle semifinali forse non si è rivelata una mossa azzeccata in tal senso. Dagli undici metri poi la Spagna è più precisa e al Portogallo non resta che il rammarico.

    SORPRESE INIZIALI – Non mancano le sorprese nell’undici iniziale spagnolo. Del Bosque non decide di schierare una punta vera e propria lasciando fuori Fabregas. Il prescelto tuttavia non è Torres bensì Negredo. Mossa che si rivelerà infelice vista la pochezza del “Tiburon” nel corso del match. Dall’altra parte tutto come previsto, con Hugo Almeida al posto di Helder Postiga.

    AVVIO SOPORIFERO – Chi spera in una gara tutta velocità e ripartenze rimane presto deluso: sembra più che altro una partita a scacchi, con un Portogallo che inizialmente appare attendista e pronto a colpire di rimessa, ma che invece prenderà coraggio molto presto. La prima chance capita ad Arbeloa che però non sfrutta una buona palla servitagli da Iniesta sparando alta. Poco dopo però il giocatore del Barcellona si mette in proprio ma anche la sua mira è difettosa. Il Portogallo invece punta tutto su Ronaldo che però è ingabbiato da una stretta marcatura di almeno due o tre uomini.

    Esultanza Spagna © Alex Livesey/Getty Images
    RIPRESA SENZA SUSSULTI – Stessa musica nella ripresa. Del Bosque intanto capisce che non è serata per Negredo preferendogli Fabregas, e poi decide di dare ancora più vivacità inserendo lo sgusciante Jesus Navas al posto di Silva. Ma di occasioni, nemmeno l’ombra. Ci prova di rimessa Hugo Almeida senza fortuna mentre tutte le punizioni calciate da Ronaldo non chiamano mai in causa Casillas. Nel finale fuori Xavi, costretto ad una gara di sacrificio, con Pedro che entra al suo posto. Si va così ai supplementari.

    FINALE GIALLOROSSO – Ai supplementari la Spagna è più convinta. Iniesta spreca una grande palla gol grazie anche all’abilità di Rui Patricio, ma si fanno pericolosi anche Ramos e Navas. Si va cosi ai rigori dove Xabi Alonso e Moutinho si fanno subito fermare da Rui Patricio e Casillas. Da li in poi segnano tutti tranne Bruno Alves che centra la traversa, con Fabregas che sigla il rigore del decisivo 4-2. Le Furie Rosse faticano ma portano a casa la finale. Il Portogallo però esce a testa alta.

    Le pagelle di Portogallo-Spagna:
    Cristiano Ronaldo 6: E’ l’unico che sembra in grado di portare pericoli alla Spagna che però lo conosce e lo marca molto bene. Lui ci mette tanto impegno, ma non trova mai la porta. Ai rigori poteva calciare prima: probabilmente meglio lui di un difensore.
    Pepe 7: Bene durante la partita quando non ha problemi a fermare le incursioni avversarie. Calcia un bel rigore.
    Hugo Almeida 5: Gira a vuoto dimostrandosi il classico attaccante portoghese, ovvero allergico alla porta avversaria.

    Iniesta 6,5: Tra i suoi si dimostra uno dei pochi in palla, con idee, giocate e conclusioni. A tratti sembra predicare nel deserto, ma dimostra ancora una volta la classe che ha.
    Silva 5: Si aggira come un’anima in pena sulla fascia e Del Bosque forse ci mette anche troppo per capire che quel posto spetta a Jesus Navas.
    Negredo 5: A sorpresa tra gli undici titolari, si dimostra quasi come un oggetto estraneo. Una delle mosse, e sono tante, sbagliate da Del Bosque.

    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio 7; Pereira 5,5, Pepe 7, Alves 6,5, Coentrao 6,5; Moutinho 7, Veloso 6 (1′ sts Custodio sv), Meireles 6 (7′ sts Varela sv); Ronaldo 6, Almeida 5 (37′ st Nelson Oliveira 6), Nani 6. In panchina: Eduardo, Beto, Quaresma, Ricardo Costa, Rolando, Ruben Micael, Miguel Lopes, Hugo Viana. Allenatore: Paulo Bento 6,5
    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas 7; Arbeloa 6, Ramos 6,5, Piquè 6, J.Alba 6,5; Busquets 6, Xabi Alonso 5,5; Silva 5 (16′ st Jesus Navas 6), Xavi 5,5 (42′ st Pedro 6,5), Iniesta 6,5; Negredo 5 (9′ st Fabregas 6,5). In panchina: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Torres, Mata, Llorente, Cazorla. Allenatore: Del Bosque 5,5

    LE IMMAGINI DI PORTOGALLO-SPAGNA:
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