Tag: sergio marchionne

  • Ferrari: rivoluzione totale, irrompe Carlos Slim

    Ferrari: rivoluzione totale, irrompe Carlos Slim

    La Ferrari sta attraversando un momento storico che determinerà in maniera decisiva il suo futuro. Dopo gli addii di Montezemolo e di conseguenza di Alonso e Mattiacci, voluti proprio dal manager romagnolo ecco la profonda trasformazione dell’organico che a partire dal mondiale 2015 tenterà di riportare in alto il Cavallino Rampante.

    La nuova gestione targata Sergio Marchionne, come ci si aspettava è fatta di tagli degni della più affilata scure e di cambiamenti pesanti. Alonso è stato sostituito da Sebastian Vettel, ottimo pilota e pluricampione del mondo con la Red Bull al quale però si lasciano alcune incertezze sulle sue capacità di preparazione della monoposto, o meglio sapendo l’immane lavoro che faceva Alonso per portare la Ferrari ai limiti non si sa se il tedesco sia capace di fare altrettanto.

    Marchionne inoltre ha spazzato via anche due responsabili tecnici non da poco, il greco Tombazis che è stato il padre delle ultime deludenti monoposto e Pat Fry autore di un’organizzazione interna alla scuderia al quanto discutibile dove spesso i ruoli parevano invertiti e poco chiari. Il nuovo Direttore Tecnico sarà James Allison a cui dovranno rendere conto Simone Resta e Mattia Binotto, quest’ultimo coadiuvato da Lorenzo Sassi, con una strutturazione dei ruoli piramidale e compiti perfettamente definiti che riguardano tutta la scuderia, dal reparto corse alla Ferrari Driver Accademy.

    Insomma Sergio Marchionne non lascia nulla al caso ed il primo compito che gli era stato chiesto lo ha fatto in un battibaleno riorganizzare ai vertici la scuderia, del resto la Formula 1 è soprattutto organizzazione e dove c’è questa arrivano i risultati.

    Carlos Slim | Foto Twitter
    Carlos Slim | Foto Twitter

    Dal Messico inoltre rimbalza una notizia importante, l’organizzazione è importante ma ci vogliono anche i mezzi finanziari adeguati per competere con Mercedes e Co., tra gli sponsor della Ferrari entra anche il multimiliardario Carlos Slim con i suoi marchi ed il gruppo America Movil (Telmex e Telcel y Claro). Secondo la stampa messicana il magnate della telefonia rientra all’interno della Formula 1 attraverso la Ferrari per la sua sponsorizzazione diretta verso il pilota Gutierrez, neo-acquisto come collaudatore della Ferrari. La stessa cosa, in maniera decisamente minore, Slim l’aveva fatta quando il pilota era alla Sauber ed oggi accoppiare i suoi marchi alla scuderia di Formula 1 più famosa al mondo sarebbe un duplice vantaggio.

    La Ferrari quindi si sta rifacendo il trucco ed è pronta, quasi, a livello organizzativo per intraprendere al meglio la prossima stagione di Formula 1.

  • Finisce l’era di Montezemolo in Ferrari, arriva Marchionne

    Finisce l’era di Montezemolo in Ferrari, arriva Marchionne

    8 mondiali piloti, 11 mondiali costruttori, 123 gran premi: questo è il palmares della Ferrari nei 23 anni di Luca Cordero di Montezemolo. La spiegazione del suo addio è un po’ la stessa che ha dato Antonio Conte dando l’addio alla Juventus: è finito un ciclo. La rossa viene da due anni in rosso, tanto per fare un gioco di parole. Un rosso non tanto economico quanto prestazionale. Il mondo Formula 1 è tecnologicamente andato avanti e la Ferrari è rimasta indietro.

    Luca Cordero di Montezemolo
    Luca Cordero di Montezemolo

    Nemmeno l’addio di Domenicali e il successivo arrivo di Mattiacci hanno portato il cavallino al successo. E col GP di Monza è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: se due piloti campioni del mondo come Raikkonen Alonso fanno insieme solo 162 punti in 13 gare, meno anche della Williams, il problema lo ha la macchina. E per una monoposto come la Ferrari di quest’anno, lenta sul rettilineo, Monza è la pista peggiore che si possa desiderare. E’ finita un era e Montezemolo lo ha capito, stamattina al cda è arrivata l’ufficialità della separazione consensuale.

    Il marchio Ferrari appartiene solo per il 10% a Piero Ferrari, tutto il restante 90% appartiene alla FIAT, il suo ammistratore delegato Sergio Marchionne prenderà in mano anche la rossa. Sono arrivati tanti saluti per Montezemolo: John Elkann ringrazia a nome di tutta la famiglia:“ha reso grande la Ferrari”. Marchionne:“Ringrazio Luca per quanto ha fatto per Ferrari, FIAT e per me. Con lui grandi successi. C’è stata qualche in comprensione, ma è per il bene della Ferrari”. Montezemolo ha ringraziato donne e uomini che hanno lavorato per la Ferrari e tutti i tifosi che l’hanno sempre sostenuta:“23 anni meravigliosi, ringrazio tutti per le memorabili vittorie”.

    Tanti di quei successi di cui parlavamo prima, sono di Michael Schumacher. Arrivano notizie confortanti ma non troppo per Schumi, che lo scorso inverno aveva avuto un incidente sugli sci. E’ tornato a casa per la riabilitazione, apre gli occhi e riconosce i parenti più stretti, ma, come dice l’agente Sabine Kehm, c’è ancora tanto lavoro e il recupero sarà lungo e difficile.

  • Della Valle-Agnelli la sfida non può finire in pareggio

    Della Valle-Agnelli la sfida non può finire in pareggio

    Fiorentina-Juventus è stato un match intenso ed un bello spot per il calcio, vissuto in un clima di accesa rivalità ma nei limiti della sana sportività, con una suggestiva coreografia della curva Fiesole, espressione dell’orgoglio della “Repubblica Fiorentina”. Un fatto da sottolineare, ancor di più alla luce delle premesse con cui la gara si è disputata, frutto dei rapporti tesi fra i vertici dei due club, Della Valle-Agnelli, dettati da cause che vanno ben aldilà degli aspetti sportivi. A testimonianza di ciò, nel post-partita di ieri, il tono dell’intervista di Andrea Della Valle, fratello del patron di Tod’s Diego Della Valle, è apparso inequivocabilmente “ostile” nei confronti della dirigenza bianconera ed, in particolar modo, del presidente Andrea Agnelli, in qualità di rappresentante della “casata” di appartenenza: nessuna stretta di mano, nessun cenno di saluto, posti ben distanziati in tribuna d’onore, pathos alle stelle nel seguire le fasi di gioco nella speranza che la Viola riuscisse nel far cadere la Vecchia Signora.

    L’astio fra la famiglia marchigiana e quella torinese affonda le sue radici in questioni prettamente imprenditoriali, in contese fra la Fiat e i Della Valle per il controllo del Corriere della Sera e per le quote di Rcs, arrivando ad estendersi – in maniera probabilmente strumentale – alle polemiche sulla crisi attuale del sistema produttivo italiano, con Diego Della Valle che attacca senza mezzi termini l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, accusando la Fiat di voler “filar via“, riferendosi alle strategie di delocalizzazione della produzione decise dalla casa automobilistica.

    In particolare, lo stesso Diego Della Valle accusa i vertici dell’azienda automobilistica torinese di scelte imprenditoriali sbagliate, connesse ai ridotti investimenti in innovazione, che hanno condizionato ancor di più l’attuale crisi della principale impresa italiana. In tal senso, nelle sue velenose “frecciatine” alla Fiat, Della Valle non ha esitato a sottolineare – per contrasto – il fatto che la sua azienda non sia in crisi perchè ha continuamente innovato i propri prodotti.

    Una polemica “colorita” e colorata anche dalle conseguenti risposte piccate e risentite dello stesso Marchionne, che ha replicato di non voler parlare “a chi fa borse” perchè “con quanto lui investe in un anno in ricerca e sviluppo io non ci faccio nemmeno un parafango”. Secco e lapidario l’italo canadese dal maglioncino blu, a voler smontare sul nascere una provocazione da non raccogliere, perchè “banale” e, soprattutto, pericolosamente destabilizzante e “populista” perchè rivolta a scaldare gli animi degli operai e del Paese che – secondo il numero uno Tod’s – stavolta, “non farà finta di nulla nonostante gli Agnelli abbiano abbandonato il Paese”.

    Andrea e Diego Della Valle, ostili alla famiglia Agnelli | © Andreas Rentz/Getty Images

    Diego Della Valle, dunque, individua nelle strategie Fiat l’intento di non far nulla per aiutare la nave che affonda, non avendo ponderato in alcun modo quali potranno essere le durissime conseguenze della delocalizzazione produttiva per operai, concessionari e fornitori, privandoli del lavoro e delle certezze sul futuro, già  a dir poco plumbeo. La famiglia Agnelli, invece, respinge al mittente le accuse, rifiutando il confronto sulle tematiche legate alle strategie produttive, probabilmente in maniera fin troppo ostinata, molto vicina alla brillante parodia di Maurizio Crozza che rappresenta Sergio Marchionne mentre tenta di elogiare la varietà della gamma proposta dalla Fiat finendo, poi, ad elencare improbabili modelli di Panda: “con due ruote motrici a destra, fragole con Panda”.

    Dopo il pareggio a reti inviolate di ieri sera, la “partita” resta più che aperta ed il triplice fischio del direttore di gara Tagliavento non sarà sufficiente ad archiviare gli animi più che mai accesi sull’asse Firenze-Torino: con ogni probabilità, l’appuntamento per la “bella” è fissato ben prima della quinta giornata del girone di ritorno.