Tag: Sergio almiron

  • Follia Lodi ma Catania-Torino finisce 0-0

    Follia Lodi ma Catania-Torino finisce 0-0

    Nessuna rete, un rigore sbagliato da Bergessio e tanto nervosismo fra Catania e Torino con le due squadre a menarsele dal primo all’ultimo minuto grazie anche all’espulsione folle di Francesco Lodi al 13’ del primo tempo per un fallo di reazione su Meggiorini.

    Maran riesce a recuperare in extremis Bergessio formando così il classico tridente con il “Papu” Gomez e Barrientos. Ventura si presenta al “Massimino” spavaldo come sempre con in attacco Bianchi e Meggiorini supportati da Vives e Cerci.

    Partono bene i padroni molto aggressivi soprattutto con Barrientos e Almiron, subito pericolosi nei primi minuti. Al 13’ ecco la follia di un giocatore sempre tranquillo in campo e che non aveva mai dato segni di squilibrio mentale, Lodi reagisce in maniera scellerata su Meggiorini venendo giustamente espulso da Bergonzi. Il Catania nonostante l’inferiorità numerica è più pungente dei granata ed un fallo discutibile di Vives su Izco, produce un calcio di rigore per i padroni di casa che viene però mandato sulla traversa da Bergessio. Una prima frazione di gioco molto nervosa dopo l’espulsione di Lodi con il Torino che però non riesce a sfruttare la superiorità numerica e con il Catania che va vicino al vantaggio in due occasioni con Gomez e Bergessio con Gillet sempre decisivo.

    Francesco Lodi ©Dino Panato/Getty Images
    Francesco Lodi ©Dino Panato/Getty Images

    La ripresa si apre senza cambi ma con un Torino decisamente diverso e più convinto nella ricerca della vittoria. Il match cala d’intensità soprattutto per la stanchezza che inizia ad affiorare fra le fila dei padroni di casa in inferiorità numerica praticamente per tutta la partita, ma è ancora Gomez il più pericoloso con il “Papu” a fallire però un facile controllo che lo poteva portare a tu per tu con Gillet. Il finale diventa nervosismo alla stato puro con l’espulsione anche di Maran per proteste ma con il match che si conclude a reti bianche con il classico punto che non fa male a nessuno.

    Le Pagelle di Catania-Torino 0-0

    CATANIA (4-3-3): Andujar 6; Bellusci 6, Legrottaglie 6, Spolli 5,5, Marchese 6; Izco 6,5, Lodi 4, Almiron 6,5 (36′ st Salifu sv); Gomez 6,5, Bergessio 5 (22′ st Castro 5,5), Barrientos 5,5 (47′ st Capuano s.v.). In panchina: Frison, Terracciano, Potenza, Augustyn, Rolin, Paglialunga, Ricchiuti, Doukara, Keko. All: Maran.

    TORINO (4-3-3): Gillet 7,5; Darmian 5,5, Glik 5,5, Rodriguez 6, Masiello 5,5; Basha 5,5, Gazzi 5 (13’st Birsa 6), Vives 5; Cerci 6 (36′ st Verdi 6), Meggiorini 5,5 (29′ st Sansone s.v.), Bianchi 5,5. In panchina: Gomis, D’Ambrosio, Caceres, Di Cesare, Brighi, Siciu, Stevanovic, Sgrigna, Verdi, Diop. All: Ventura.

  • Doppietta Almiron e il Catania vola al sesto posto

    Doppietta Almiron e il Catania vola al sesto posto

    Catania-Chievo 2-1, gli uomini di Rolando Maran stendono il Chievo con una doppietta di Almiron e volano al sesto posto in classifica con 19 punti. Quinta vittoria stagionale (tutte al Massimino) per gli etnei che in attesa del match di domani sera tra Roma-Torino possono godersi un meritato sesto posto in classifica. Sesta sconfitta invece in altrettante trasferte per il Chievo, unica squadra del campionato che non ha ancora totalizzato punti fuori casa. Un gol di Andreolli a pochi istanti dal termine non è bastato ai ragazzi di Corini per evitare l’ennesima sconfitta stagionale, e adesso la classifica non genera pensieri positivi per i clivensi che con 11 punti hanno un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione e 2 punti di vantaggio sull’ultima in classifica, il Genoa che tra poche ore si giocherà tutto in un derby di Genova a dir poco infuocato.

    La Partita – Parte forte il Chievo ma il Catania non ci mette tanto per carburare il solito gioco d’attacco. El papu Gomez sembra ispiratissimo ma al 25′ fa capire a tutti che non è in giornata di grazia. L’attaccante argentino infatti tutto solo davanti a Sorrentino manca clamorosamente la porta sciupando la palla gol più nitida del primo tempo. Non bastasse il vantaggio mancato anche la sfortuna colpisce gli etnei costretti a vedere uscire per infortunio in pochi minuti prima Bergessio (sostituito da Doukara) e poi Biagianti, rimpiazzato da Izco. Il primo tempo termina senza particolari sussulti sul punteggio di parità.

    Calcio Catania v AC Chievo Verona - Serie A
    Almiron festeggiato dai compagni © Maurizio Lagana/Getty Images

    Nella ripresa la musica cambia per il Catania, capace di colpire da azione di calcio d’angolo. Cross di Gomez e colpo di testa vincente di Sergio Almiron, che fa esplodere il Massimino. Il vantaggio catanese rende la partita molto più godibile e le squadre hanno molto più spazio per organizzare il contropiede. Il Chievo non punge mentre i padroni di casa vanno vicini al raddoppio in più occasioni prima di chiudere la partita all’85’ grazie al ‘man of the match’ Sergio Almiron, abile a superare Sorrentino con un tiro preciso. Il 2-0 del Catania colpisce il Chievo nell’orgoglio, Chievo che non concretizza due ottime occasioni con Pellissier. L’attaccante clivense prima si divora il gol che poteva riaprire la gara e subito dopo colpisce la traversa con un buon tiro. A nulla serve il gol di Andreolli nel finale, il Catania continua a vincere tra le mura amiche. Lontano dal Bentegodi per il Chievo è notte fonda.

    Tabellino e pagelle Catania-Chievo 2-1

    Catania (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 6, Spolli 6, Legrottaglie 5,5, Marchese 6; Biagianti 5,5 (29′ Izco 6), Lodi 6,5, Almiron 7,5; Gomez 6 (31′ st Barrientos s.v), Bergessio 5,5 (27′ Doukara 5,5), Castro 6. A disp.: Frison, Terracciano, Bellusci, Potenza, Rolin, Capuano, Salifu, Ricchiuti, Morimoto. All.: Maran

    Chievo (4-3-3): Sorrentino 6; Sardo 5,5, Andreolli 6, Dainelli 5,5, Dramè 5; Guana 6, Vacek 5 (34′ st Paloschi s.v), Hetemaj 5 (21′ st Di Michele 6); Luciano 5,5 (32′ st Cofie s.v), Thereau 5,5, Pellissier 5,5. A disp.: Puggioni, Viotti, Farkas, Jokic, Coulibaly, Dettori, Stoian, Samassa. All.: Corini

    Video Catania-Chievo 2-1 

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  • Chievo – Catania 3-2, gli etnei salutano il sogno europa

    Chievo – Catania 3-2, gli etnei salutano il sogno europa

    Chievo-Catania 3-2. E’ questo il risultato che assicura la quasi matematica salvezza agli uomini di Di Carlo e il tramonto del sogno Europa per i rossoazzurri di MontellaChievo-Catania 3-2.

    Partita avvincente, ricca di colpi di scena. Partono meglio i padroni di casa e al 7′ Bradley timbra il punto dell’1-0 grazie ad un diagonale che si insacca alla sinistra di Carrizo. Aumenta i giri il Chievo. Al 20′ episodio decisivo del match. Spolli stende in area Pellissier, per l’arbitro non ci sono dubbi. Calcio di rigore ed espulsione del difensore argentino. Dagli undici metri Pellissier non sbaglia, nonostante Carrizo intuisca la traiettoria del pallone, 2-0 Chievo. La gara sembra praticamente chiusa, ma così non è! Primo tempo appassionante, con le due squadre che si danno battaglia in ogni parte del campo. Al 32′ altra svolta. Lodi scodella un innocuo pallone in area di rigore veronese, Andreolli interviene goffamente depositando la sfera alle spalle del proprio portiere. Giochi riaperti, 2-1 Chievo, ma gara tutta de seguire. Termina così la prima frazione di gioco.

    Pellissier e Paloschi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La ripresa inizia come la prima parte di gara. Chievo arrembante e Catania sulla difensiva. Al 50′ Pellissier lancia a rete Paloschi che dribblando Carrizo deposita nel sacco la palla del 3-1. Esplode il Bentegodi, si respira un’aria di salvezza matematica! Ma la gara non è ancora chiusa. Il match rimane piacevole e ricco di iniziative da entrambe le parti. Gli etnei provano a riversarsi nella matà campo veronese e al minuto 85′, sugli sviluppi di un traversone di Lanzafame, Almiron in mischia timbra il punto del 3-2, dando così un senso agli ultimi 5 minuti di gara. In pieno recupero etnei vicinissimi al pareggio, ma il Chievo sventa la minaccia portando così a casa 3 punti, che sanciscono la salvezza matematica e coronano l’ennesima stagione in Serie A, lasciando aperto un piccolo spiraglio Europeo. Sognare è lecito…

  • Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Il recupero della 22 giornata fra Cesena Catania termina con uno 0-0 che suona quasi da condanna definitiva per la squadra di casa. Un punto che consente ai romagnoli di raggiungere il Novara a quota 17 punti. La salvezza dista 12 punti, con altrettante gare da disputare da qui alla fine del campionato. L’incontro è stato pesantemente condizionato dall’espulsione nel primo tempo del bianconero Pudil, che viene espulso dall’arbitro Rocchi a seguito delle proteste per aver ricevuto un cartellino giallo ritenuto ingiusto dall’esterno ceco.

    Il Catania ha avuto per larghi tratti il pallino del gioco in mano e soltanto la poca precisione dell’argentino Barrientos non ha consentito agli etnei di ottenere i tre punti, con i quali i rossoblu avrebbero raggiunto l’Inter al settimo posto in classifica. Nel finale espulso anche il centrocampista Almiron, per una testata al difensore Comotto. La squadra di Montella resta all’ottavo posto, a 3 punti dall’Europa League.

    INIZIALE EQUILIBRIO – I primi 10′ minuti dell’incontro vivono su un equilibrio quasi matematico. Niente di trascendentale per entrambe le squadre, conforta però la determinazione mostrata dai padroni di casa che vanno al tiro con il centrocampista Colucci, schierato a sorpresa titolare dal tecnico Beretta. Dopo l’iniziale equilibrio la partita diventa cattiva, con i giocatori del Cesena che sentono la pressione del match da ultima spiaggia.

    ROCCHI SHOW – Al 21° minuto arriva la svolta. L’esterno di sinistra bianconero Pudil insulta l’arbitro Rocchi che non esita un istante ad estrarre il cartellino rosso. Il Manuzzi è in rivolta, e lo stesso allenatore dei padroni di casa inveisce contro il fischietto toscano. Rocchi invita Beretta ad abbandonare la panchina, con quest’ultimo che si avvia verso gli spogliatoi applaudendo ironicamente l’arbitro.

    CATANIA NON PUNGE – Dopo l’espulsione la partita viene controllata abbastanza agevolmente dagli uomini di Montella, sebbene gli etnei non riescano a creare grossi pericoli ad Antonioli. L’estremo difensore bianconero compie solamente una facile parata sul colpo di testa dell’argentino Gomez. L’occasione più ghiotta capita nel finale del primo tempo a Motta, che tutto solo non riesce a girare in rete un bel cross del centrocampista Lodi.

    sergio almiron | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    BARRIENTOS SPRECONE – Nella ripresa il Cesena (senza Mutu, dentro il 18 enne Arrigoni) parte forte nonostante l’inferiorità numerica. Sugli sviluppi di un corner guadagnato da Iaquinta, Carrizo non è perfetto nella presa e per poco Rodriguez non beffa il portiere rossoblu. Quella del difensore bianconero rimane però un episodio isolato e gli etnei riprendono in mano le operazioni dell’incontro. Assoluto protagonista l’esterno destro Barrientos. L’argentino fallisce una buona occasione al 16′, quando conclude centralmente dal dischetto su assist di Gomez. Sempre Barrientos a metà ripresa ha sui piedi la palla del vantaggio etneo ma da pochi metri colpisce il palo esterno della porta difesa da Antonioli.

    ANCHE ALMIRON ESPULSO – I padroni di casa, letteralmente scomparsi nei secondi 45′ minuti di gara, potrebbero capitolare allo scadere, ma Antonioli è bravo a evitare la beffa parando un tiro insidioso dell’onnipresente Barrientos. Nei minuti di recupero Almiron “perde” la testa e colpisce violentemente Comotto, che pochi attimi prima si era rivolto verbalmente al centrocampista argentino. Il risultato non cambia, il Cesena impatta sullo 0-0 contro il Catania e abbandona ogni residua speranza di salvezza.

  • Inter – Catania 2-2, pagelle. Almiron top, Pazzini flop

    Inter – Catania 2-2, pagelle. Almiron top, Pazzini flop

    Un’Inter dalla due facce, dove nel primo tempo non trova la via del gol e seguendo la stessa trama delle ultimissime partite si fa trovare sguarnita e impreparata in difesa lasciando quasi per ‘educazione’ l’ingresso libero in area agli attaccanti avversari. One shot one kill è ormai impresso sulla porta difesa da Julio Cesar, poiché alla prima vera occasione utile subita, i nerazzurri puntuali come gli svizzeri passano in svantaggio. Nella ripresa la trasformazione con l’ingresso di Sneijder e la duplice sostituzione di un Palombo inguardabile e un Cambiasso ormai stremato, con l’energia e la freschezza di Poli e Obi ridanno vitalità alla manovra di gioco nerazzurra. Il Catania ha le colpe di essersi giocata l’occasione della vita in maniera superficiale, sprecando malamente le palle gol del 3-0, e calando in maniera eccessiva nella ripresa lasciando il pallino del gioco nelle mani dei nerazzurri. Carrizo ci ha messo del suo riaprendo la partita con una papera evitabile, mentre al resto ci hanno pensato Forlan e Milito. Morale della favola? Il pari nasce più dai demeriti del Catania che dalle pochissime buone cose fatte vedere dai nerazzurri, palesando ancora una volta una sorta di anarchia tattica in mezzo al campo che mostra come Ranieri solo fisicamente sia ancora il tecnico dell’Inter.

    PAGELLE INTER

    Nagatomo 4,5 Male, malissimo. Ha l’attenuante che gioca sulla fascia destra non di sua competenza, ma si fa saltare come un novellino sulla prima sterzata di Gomez, concedendogli il tiro con il suo piede migliore, regalando in questo modo il gol del vantaggio. Partita colma di errori e imprecisioni.

    Palombo 4 Ancora oggi rimane inspiegabile il suo acquisto dopo la cessione di Thiago Motta, quasi a voler colmare una casella vuota nella caselle delle entrate, scegliendo a casaccio. Sbaglia moltissimi palloni e non trova mai la posizione utile ad aiutare la retroguardia.

    Forlan 6,5 Torna a segnare dopo un’eternità, e si prende dopo le vagonate di fischi i suoi primi applausi dal pubblico di San Siro. Partita a due fasi, dove nel primo tempo si intestardisce fin troppo calciando da ogni posizione, e nella ripresa complice la fortuna e l’orrore di Carrizo trova la rete del 2-1. Non bastasse pennella l’assist per Milito.

    Milito 6 Non brilla, cercando di trovare lo spunto che gli manca dal match contro il Palermo, ma di palloni giocabili davanti non se ne vedono. Poi Forlan gli serve l’assist vincente e lui spacca la porta con un gol rabbioso.

    Pazzini 3 Involuzione totale dell’attaccante che solo poco tempo fa era in grado di risolvere le partite segnando quei gol da rapace d’area. Anche per lui davanti non si vedono palloni giocabili, ma in maniera quasi irritante continua a chiedere falli che non ci sono, e nel finale sbaglia un gol impossibile calciando centrale da due passi solo davanti a Carrizo.

    Sergio Almiron © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    PAGELLE CATANIA

    Carrizo 4,5 Paperaccia dell’argentino ex Lazio, che dopo essere rimasto inoperoso per tutto il match regala il gol che riapre la partita su una conclusione forte di Forlan tutt’altro che imparabile. Sul secondo gol non può nulla.

    Izco 6,5 Recupera dall’infortunio e torna da protagonista, segnando la rete del 2-0, ma soprattutto diventando una vera spina del fianco per tutti i giocatori nerazzurri.

    Almiron 7,5 Assoluto protagonista in positivo della sfida. Recupera un milione di palloni e serve con assist calibrati i compagni di squadra, dettando i tempi della manovra e delle ripartenze alla perfezione. Uno come lui servirebbe come il pane ai nerazzurri.

    Gomez 7 Papu Gomez non perdona. Ranieri si affida alla velocità di Nagatomo per evitare le sue accelerazioni, ma l’attaccante del Catania è inarrestabile e con una sterzata secca prima manda fuori tempo il terzino nipponico e poi mette la sua firma sul tabellino dei marcatori con un destro a giro imprendibile per Julio Cesar.

    HIGHLIGHTS INTER – CATANIA 2-2

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  • Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Andrea Masiello nella giornata di ieri è stato ascoltato dal procuratore di Bari Laudati nell’ambito dell’inchiesta del calcioscommesse. L’ex difensore del Bari ha rivelato come lui e altri suoi compagni di squadra abbiano subito pressioni da parte della criminilità organizzata locale per truccare alcune partite di Serie A della scorsa stagione, durante la quale i “Galletti” retrocessero nel campionato cadetto.

    Il calciatore ha ammesso di aver ricevuto 80 mila euro da parte di alcuni personaggi legati al clan Parisi, e anche al gruppo degli Zingari, per convincerlo a vendere la partita Palermo-Bari. Gli stessi uomini si recavano personalmente presso il campo di allenamento della squadra oppure avvicinavano i giocatori sotto i loro appartamenti, offrendo una montagna di soldi per truccare determinate partite. Andrea Masiello avrebbe dichiarato di non aver mai accettato il ricatto, sebbene altri suoi compagni di squadra abbiano invece accettato il denaro e di conseguenza agito affinché venisse ottenuto il risultato concordato in precedenza.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Oltre al match del Barbera, il terzino ora in forza all’Atalanta ha affermato la combine di altri tre incontri, Chievo Bari, Bari Roma, Bari Sampdoria, entrambi persi dalla formazione biancorossa quando ormai la stagione aveva decretato la retrocessione in Serie B. Inoltre ha anche riconosciuto in una foto Ilievsky. Lo slavo è un elemento importante dell’inchiesta in quanto è stato avvistato a Formello in occasione della vigilia di Lazio Genoa, gara che attualmente è finita all’interno dell’inchiesta. Sempre Masiello ha fatto il nome di Sergio Almiron, il centrocampista centrale che nella scorsa stagione militava tra le fila della squadra pugliese. Il difensore avrebbe raccontato agli inquirenti di come il calciatore argentino fosse stato tra i più attivi riguardo la combine di un’altra partita, il derby Bari Lecce, l’ultima partita dello scorso anno, che vide i “Galletti” battere i rivali per 1-0.

    Il Bari si conferma la squadra centrale dell’intero filone d’indagine, in quanto sono già quattro calciatori ormai, compreso Andrea Masiello, ad aver confessato l’avvenuta combine, tra cui Carlo Gervasoni, forse una delle persone più importante di tutta la vicenda.
    La prossima settimana è previsto l’incontro fra Masiello e il procuratore federale Stefano Palazzi, al quale spetterà il compito di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti dei giocatori coinvolti, con la concreta possibilità di pene esemplari anche verso le società, qualora venisse riconosciuta la colpa oggettiva di quest’ultime.

  • Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Inter-mittenza, questa è la parola più adatta alla squadra guidata da Ranieri, proprio perché i nerazzurri accendono la luce con Cambiasso nel primo tempo mostrando poca qualità di gioco, ma molto sostanza e soprattutto una solidità difensiva ancora mai vista in questa stagione.

    Sergio Almiron | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Poi nella ripresa la luce si spegne per 6 minuti ed è black out totale. Almiron e Lodi stendono l’Inter con una combinazione dritto e montante usando uno slang pugilistico. La reazione che solo un paio di anni fa avremmo visto nei nerazzurri specialisti nelle rimonte si fa attendere ma non arriva. Anzi al contrario è proprio il Catania a legittimare il punteggio dimostrando con un paio di occasioni nitide da gol di poter chiudere i conti e aumentare lo scarto del vantaggio. Ranieri dovrà capire cosa c’è che non va e sicuramente i rientri di Sniejder e Thiago Motta daranno un po’ di respiro ad un centrocampo apparso più che in affanno. Interpretazione perfetta della partita per Montella e per i suoi, con un Almiron assolutamente in splendida forma e un Bergessio che con le sue qualità può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. INTER Castellazzi 6 Voto pieno nonostante l’ingenuità sul calcio da rigore concesso sull’atterramento di Bergessio, il portiere nerazzurro tiene a galla il risultato fino alla fine riuscendo a compiere un paio di miracoli prima su Delvecchio e poi su Catellani limitando il passivo dei suoi. Lucio 5 sicuro e deciso nella prima frazione di gioco, assolutamente fuori tempo e spaesato nella ripresa quando non riesce a tenere testa a Bergessio sull’azione del primo gol e quando ancora una volta si fa superare dall’attacante argentino in occasione dell’azione che porterà al rigore per il Catania. La coppia di centrali del triplete Lucio-Samuel è acqua passata. Pazzini 4,5 Affonda sotto il diluvio che si imbatte al Massimino. Mai in partita, mai decisivo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Pochi palloni giocabili senza dubbio per un rapace d’area come lui, ma in questi casi l’assenza per 90 minuti dal campo di gioco non è un alibi. Cambiasso 6,5 Unico superstite dei suoi, in una serata davvero più nera che azzurra. Parte benissimo segnando al 6’ un bel gol contro una delle sue vittime preferite (doppietta lo scorso anno proprio contro il Catania). Detta i tempi e prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa segue la parabola discendente come i suoi compagni e cala vistosamente. CATANIA Legrottaglie 6,5 No fly zone sulla zona difesa da lui. Praticamente svetta su tutti i palloni alti eliminando sul nascere ogni velleità offensiva di Pazzini e Milito su eventuali cross nerazzurri. Buone anche le chiusure su Zarate e soci nel finale. Almiron 7,5 partita da vero leader. Inserimenti perfetti, assist per i compagni e molta sostanza in mezzo al campo. La firma sulla partita è il suo gol capolavoro all’inizio della ripresa quando calcia a giro con Castellazzi che può solo guardare il pallone finire sotto l’angolino. Forse galvanizzato dal suo passato da ex bianconero ha decisamente tirato fuori una prestazione da campione. Lodi 7 L’ex idolo di Empoli e Frosinone riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo del Catania, entrando spesso nel vivo del gioco. Una certezza nel nuovo ruolo davanti alla difesa con compiti da regista alla Pirlo, serve moltissimi palloni e quando c’è da trasformare il rigore si assume la responsabilità trafiggendo senza paura Castellazzi. Bergessio 7,5 Dire che sia in forma sarebbe davvero riduttivo. Corsa, accelerazione e dribbling sono le sue armi vincenti. Chiedere a Lucio e Castellazzi per avere una conferma. Entra direttamente in entrambi i gol, servendo una bellissima palla ad Almiron per la prima rete e guadagnandosi il rigore che Lodi realizzerà in seguito.

  • Catania-Inter 2-1 video highlights. Cambiasso illude, poi Almiron e Lodi

    Catania-Inter 2-1 video highlights. Cambiasso illude, poi Almiron e Lodi

    Forse non era Gasperini il problema dell’Inter ma una difesa che nonostante nomi blasonati e plurititolati prende gol a grappoli denotanto grosse lacune di tenuta mentale. La partita, nonostante un buon avvio del Catania si era messa sui canali migliori per l’Inter brava a trovare il vantaggio al primo tentativo con Cambiasso bravo sfruttare un assist al bacio di Maicon.

    Lodi e Almiron stendono l'Inter |©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Il Catania è però squadra mai doma e dalle tante individualità di spicco e ad inizio ripresa rifila un sorpasso confezionato in appena tre minuti con Almiron e Lodi autentici mattatori del centrocampo. Per Ranieri c’è ancora tanto lavoro da fare, Montella invece continua ad ottenere consensi facendo ricredere i diffidenti. [jwplayer config=”180s” mediaid=”100416″]

  • Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Ancora uno stop al nuovo corso nerazzurro di Ranieri con l’Inter che perde 2-1 sul campo di un ottimo Catania nell’anticipo della settima giornata di campionato in uno stadio colpito dalla pioggia incessante. Partita dai due volti con un primo tempo noioso nel quale i nerazzurri vanno subito in vantaggio e riescono senza troppi problemi a difendersi e gestire il risultato.

    Catania-Inter | © Maurizio Lagana
    L’avvio della ripresa è una doccia fredda per l’Inter che prende due schiaffi in rapida successione prima con il gol di Almiron e poi con il rigore trasformato da Lodi. Il campanello d’allarme che deve far riflettere l’intera società nerazzurra è la pessima condizione fisica di tutto i giocatori apparsi visibilmente stanchi e con un ciclo di partite importanti ancora da disputare. Lille è vicina e Ranieri avrà un bel po’ di problemi da risolvere. Nessuna novità per quanto riguarda le formazioni per i nerazzurri con Ranieri che sceglie il tandem offensivo Pazzini-Milito, mentre per il Catania targato Montella l’unica novità è l’utilizzo di Adrian Ricchiuti al posto di Delvecchio. Problema dell’ultim’ora nel riscaldamento per Capuano che non ce la fa e viene sostituito da Marchese. PRIMO TEMPO – Dopo una bella partenza del Catania è l’Inter a sferrare il colpo vincente al 6’ sugli sviluppi di una bella azione prolungata di Milito e Stankovic, con l’attaccante argentino che scarica su Maicon e il brasiliano che crossa tagliando fuori tutta la difesa, trovando Cambiasso in area libero di calciare e battere Andujar per la gioia dei tifosi nerazzurri. È un’Inter molto chiusa e molta stretta tra le linee con i centrocampisti che aiutano il reparto difensivo limitando le azioni del Catania. Alla mezz’ora ancora molto pericolosa la manovra dell’Inter sull’asse Maicon-Milito: il Principe va sul fondo e mette dentro un pallone deviato dall’intervento in extremis da Spolli. Catania che avrebbe la palla del pareggio con Gomez al 33’ su una bella azione di contropiede, ma l’argentino colpisce malissimo il pallone calciando alto sugli spalti. Qualche altro guizzo per i nerazzurri in un primo tempo che si chiude senza grandi occasioni da entrambi le parti dove il copione della gara vede un’Inter molto attenta in fase difensiva, cercando di non far giocare il Catania e provando a far male con le ripartenze. SECONDO TEMPO Squadre che tornano in campo con le stesse formazioni. Nemmeno il tempo di iniziare e il Catania prova una percussione devastante con Bergessio che resiste in corsa alla pressione di Lucio, serve il pallone a Almiron che calcia a giro un pallone imprendibile per Castellazzi portando il risultato sull’1-1. Partita che cambia nel giro di 5 minuti con Bergessio che prende in velocità la difesa nerazzurra, si presenta solo davanti a Castellazzi che in uscita butta giù l’attaccante del Catania. Orsato non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri Lodi è inflessibile e segna con la freddezza del grande campione portando il Catania in vantaggio per 2 -1. I nerazzurri sono visibilmente colpiti da questo uno due del Catania, Ranieri cambia le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Stankovic e Zarate a sostituire Milito. La sfortuna sembra non finire mai per l’Inter e subito dopo il doppio cambio è Samuel a chiedere la sostituzione per un problema muscolare, con l’ingresso di Cordoba al suo posto. La reazione dell’Inter non c’è, l’occasione per chiudere i conti è del Catania sui piedi Delvecchio che libero di calciare dal limite dell’area trova una bella parata di Castellazzi a negargli la rete del possibile 3-1. Ancora Catania al 37’ con Catellani lanciato da solo a tu per tu con l’estremo difensore nerazzurro che rimane in piedi fino all’ultimo istante e riesce a parare  la conclusione dell’attaccante numero 30. Forcing finale nerazzurro sterile che non crea più occasioni, dopo 4 minuti di recupero Orsato fischia e da inizio ai festeggiamenti dei giocatori del Catania.

  • La Juve comincia a cedere. Almiron va al Bari, Ekdal al Bologna

    La Juventus, impegnata in questi giorni di calciomercato a rinforzare la rosa in vista della difficile stagione ormai alle porte, mette a segno due importanti operazioni in uscita. Sfumato il passaggio di Camoranesi ai greci dell’Olympiakos, lasciano il club bianconero Sergio Almiron e Albin Ekdal.
    Il centrale di centrocampo argentino si trasferisce a titolo definitivo al Bari per 5 milioni di euro mentre il giovane esterno svedese approda con la formula della comproprietà al Bologna.

    In realtà si tratta di due giocatori che nella stagione appena conclusa non avevano militato nel club bianconero. Almiron ha disputato un campionato da protagonista con i pugliesi tant’è che il tecnico Ventura ha voluto a tutti i costi prelevarlo a titolo definitivo, Ekdal ha trascorso l’ultima annata a Siena dove ha giocato con continuità non riuscendo però a dare il suo contributo per la permanenza in Serie A della società toscana.

    La Juventus incassa dalle due operazioni denaro liquido da investire in importanti operazioni di mercato, magari per Dzeko per il quale il Wolfsburg ha chiesto soltanto soldi e anche tanti (40 milioni) per trattare la cessione dell’attaccante.