Tag: senad lulic

  • La Lazio batte ancora la Juve e conquista la Supercoppa

    La Lazio batte ancora la Juve e conquista la Supercoppa

    La Lazio ripete quello che aveva fatto solo pochi giorni fa in campionato e con lo stesso identico risultato batte la Juventus ed alza al cielo di Riad la Supercoppa Italiana 2019.

    Un successo sostanzialmente meritato per la squadra di Inzaghi che nel primo tempo ha trovato il vantaggio con Luis Alberto prima di farsi riagguantare nel finale da Dybala.

    Nella ripresa, l’equilibrio creatosi è stato spezzato dal gran gol al volo di Lulic bravo a sfruttare una difesa bianconera piuttosto incerta.

    La punizione di Cataldi in pieno recupero è stata solo le ciliegina di una torta gustosa.

    I complimenti vanno tutti alla Lazio che conquista così la sua quinta Supercoppa Italiana e visto che la vetta del campionato non è così distante magari può iniziare a fare un pensierino allo Scudetto, che non vuol dire esser la favorita al titolo ma che certamente la vedrà lottare con Inter e Juventus sino alla fine.

    La finale di Supercoppa oltre ad evidenziare i meriti della Lazio ha portato alla luce alcune lacune nella Juventus.

    La squadra di Sarri certamente con il tridente ha tanta potenzialità offensiva (anche se stasera si è vista poco) ma non consente un corretto equilibrio e concede molto dietro tant’è che gli avversari riescono spesso a creare occasioni e a segnare reti.

    Niente di irrecuperabile ovviamente, a parte la delusione del titolo sfumato, se però la Juventus vorrà coronare quel sogno che rincorre da parecchi anni, dovrà certamente porre dei rimedi.

    Veniamo al racconto della finale di Supercoppa Italiana 2019. 

    I primi minuti vedono la Juve tenere il possesso palla anche se è la Lazio a rendersi insidiosa con un tiro da fuori di Luis Alberto. Al 16° la Lazio passa in vantaggio, cross dal fondo di Lulic, sponda di Milinkovic-Savic e tocco vincente di Luis Alberto. La Juventus non riesce ad abbozzare una reazione rabbiosa, ci prova Ronaldo al 22° ma il suo tiro esce sul fondo. Al 31° pennellata di Dybala su punizione, palla fuori di niente. Passano un paio di minuti e un diagonale di Correa costringe Szczesny al riflesso prodigioso. Al 45° conclusione rasoterra dal limite di Cristiano Ronaldo, Strakosha respinge corto e da due passi Dybala spinge in rete. Si va al riposo sul 1-1.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La prima conclusione è di Dybala ma il suo rasoterra esce non di molto. La Lazio ci prova con un paio di tiri che non impegnano Szczesny. La partita si mantiene equilibrata con possesso palla alternato tra le due compagini. Al 69° ci prova Correa su azione da corner, colpo di testa fuori di poco. Immediata risposta di CR7, palla che non passa lontana dal palo. Al 72° cross di Lazzari, sponda di Parolo e palla a Lulic che al volo segna. Al 82° Correa in contropiede trova il 3-1 ma si alza la bandierina, gol annullato. Al 90° gran colpo di testa di Bonucci, palla che sfiora il palo. Nel recupero un calcio di punizione di Dybala finisce contro la barriera, ripartenza Lazio, Szczesny salva ma sulla ribattuta Bentancur commette fallo e prende il secondo giallo. Sulla successiva punizione Cataldi trasforma per il definitivo 3-1. La Lazio conquista la Supercoppa Italiana.

     

    JUVENTUS – LAZIO 1-3 (17° Luis Alberto (L), 45° Dybala (J), 73° Lulic (L), 93° Cataldi (L))

    Juventus (4-3-3): Szczesny; De Sciglio (56° Cuadrado), Demiral, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi (76° Douglas Costa); Dybala, Higuain (66° Ramsey), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (64° Cataldi), Luis Alberto (67° Parolo), Lulic; Correa, Immobile (82° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Matuidi (J), Lucas Leiva (L), Luis Alberto (L), Cataldi (L).

    Espulso: Bentancur (J).

  • Grande Lazio, i biancocelesti domano il Salisburgo all’Olimpico

    Grande Lazio, i biancocelesti domano il Salisburgo all’Olimpico

    Grande prestazione della Lazio che nell’andata dei quarti di finale di Europa League s’impone 4-2 su un ostico Red Bull Salisburgo.

    Due volte in vantaggio, due volte raggiunta, la squadra di Simone Inzaghi ha avuto una grande reazione e appena incassato il 2-2 di Minamino ha trovato un uno-due micidiale, firmato da Immobile ed un frizzante Felipe Anderson, entrato nella ripresa.

    I biancocelesti possono anche recriminare per un paio di occasioni sprecate che avrebbero reso il ritorno ancora più semplice.

    Il ritorno a Salisburgo non sarà una passeggiata ma certamente sarà la Lazio a partire da favorita nella sfida di ritorno dei quarti di Europa League in Austria.

    Veniamo al racconto della gara.

    La Lazio parte forte ed al 8° minuto i biancocelesti passano in vantaggio, Immobile allarga sulla destra per Basta, il serbo mette subito un bel cross rasoterra, Immobile non ci arriva ma alle sue spalle c’è Lulic che calcia in porta battendo Walke. La reazione degli ospiti non si vede, la Lazio non crea molte occasioni ma non rischia nemmeno niente, in sostanza la partita rimane piuttosto bloccata. Al 29° Basta colpisce con una manata in area Dabbur, l’arbitro concede il rigore che Berisha trasforma. Al 38° grande imbucata di Leiva, il pallone sembra diretto a Milinkovic-Savic ma il serbo si disturba con Immobile e calcia sopra la traversa. Al 43° clamorosa occasione sprecata da Milinkovic-Savic, il 21 della Lazio, solo sul secondo palo, ha sulla testa una palla ben crossata da Lulic ma clamorosamente trova solo l’esterno della rete. Il primo tempo si chiude, con alcune vibranti proteste della Lazio, sul 1-1.

    Si riparte dai 22 del primo tempo. Passano solo 4 minuti e Parolo, su bell’assist di Luis Alberto, gira di tacco alle spalle di Walke. Il Salisburgo prova una reazione ma Strakosha non corre alcun pericolo. Al 65° Inzaghi manda in campo Felipe Anderson ed il brasiliano ha subito una buona occasione ma il suo tiro da fuori viene ribattuto. Al 71° Minamino, appena entrato in campo, riceve l’assist di Dabbur, si presenta solo davanti a Strakosha e pareggia. La reazione della Lazio è super e si concretizza subito: Felipe Anderson si inventa l’azione personale, si presenta dinanzi a Walke e lo batte con facilità. Passano due minuti ed Immobile, imbeccato da Leiva, cala il poker. Al 83° è ancora Immobile, di testa, a sfiorare il gol del 5-2 ma Walke alza in corner. Al 87° anche Caicedo, entrato al posto di Immobile, ha sulla testa la palla del 5° gol ma ancora una volta Walke si salva. Gli spazi aumentano e al 91° è il diagonale di Patric ad uscire di niente. Finisce così, non è ancora certo ma la Lazio tra 7 giorni potrà gestire un doppio vantaggio per cercare di ottenere il passaggio alle semifinali di Europa League. 

     

    LAZIO – RED BULL SALISBURGO 4-2 (8° Lulic (L), 29° rig. Berisha (R), 49° Parolo (L), 71° Minamino (R), 74° Felipe Anderson (L), 76° Immobile (L))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta (65° Patric), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (65° Felipe Anderson), Immobile (85° Caicedo)

    Allenatore: Inzaghi.

    Red Bull Salisburgo (4-3-1-2): Walke; Lainer, Ramalho, Caleta-Car, Ulmer; Haidara (82° Wolf), Samassekou, Berisha; Schlager; Gulbrandsen (70° Minamino), Dabbur.

    Allenatore: Rose.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Basta (L), Lulic (L), Parolo (L), Schlager (R), Samassekou (R)

  • Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    La Lazio è in finale di Coppa Italia. A trascinare i biancocelesti nell’ultima sfida, all’Olimpico contro la Juventus, è stato Senad Lulic che è entrato a metà del secondo tempo, ha trovato il gol vittoria e poi a 3 minuti dalla fine ha salvato sulla linea il possibile pareggio del Napoli. 

    Oltre al bosniaco, parte del successo dei biancocelesti va assegnato al tecnico Stefano Pioli che quando ha capito che la gara si stava trascinando sullo 0-0, che avrebbe portato il Napoli in finale, ha cambiato di fascia Felipe Anderson, in difficoltà contro Maggio, che da quel momento è tornato ad essere il solito gran calciatore visto quest’anno, e poi ha inserito Lulic per un Candreva in serata no.

    Brutta partita invece per il Napoli che prosegue nel momento negativo e che sperava con l’Uomo delle Coppe, Rafa Benitez, di conquistare la finale di Coppa Italia. 

    Il tecnico spagnolo non è stato in grado di rivoltare la partita come accaduto per il suo collega. I partenopei hanno fatto troppo poco, hanno sprecato le occasioni avute, vuoi per imprecisione, vuoi per sfortuna e non hanno creato grossi problemi ad una Lazio in grande periodo di forma. Al Napoli adesso resta un’Europa League da provare a conquistare, per cercare di raggiungere quella Champions che al momento, in campionato, pare molto lontana.

    Veniamo al racconto della gara.

    Benitez non rinuncia al suo classico 4-2-3-1 confermando la coppia Britos-Albiol in difesa. A centrocampo tocca a Gargano ed Inler mentre nel trio di trequartisti, alle spalle di Higuain, spazio a Gabbiadini e Hamsik.

    Pioli invece modifica lo schema, passando dal 4-2-3-1 visto nelle ultime gare, al 4-3-3 con Cataldi che va ad inserirsi nel trio di centrocampo, costringendo Mauri alla panchina.

    Nei primissimi istanti sembra il Napoli a voler far la gara ma la Lazio non sta a guardare e crea una potenziale occasione con Candreva al 3°. La gara scorre con possesso palla da ambo le parti senza però grandi occasioni. Al 19° occasione per Candreva che, dopo una sponda di Klose, lascia partire un tiro, fuori di poco. La risposta del Napoli arriva al 28° con un calcio di punizione di Gabbiadini che centra il palo. I ritmi si alzano ed i restanti minuti scorrono via piacevoli con un paio di occasioni per parte ma con i portieri inoperosi. Il primo tempo si chiude a reti bianche.

    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter
    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter

    Si riparte senza cambi con i primi minuti nuovamente di studio, anche se al 50° un cross rasoterra di Maggio preoccupa Berisha che alla fine si ritrova la palla tra le braccia. Al 55° Pioli decide di cambiare schema inserendo Mauri per Cataldi e passando al 4-2-3-1. I ritmi si alzano, le occasioni aumentano per entrambe le compagini. Al 75° occasione enorme per Lulic, il bosniaco colpisce di testa ma Andujar sfodera un grande intervento e salva. Passano pochi minuti e una gran conclusione di Hamsik fa gridare al gol il San Paolo, ma la palla esce di un niente. Al 79° la gara si sblocca, Felipe Anderson piazza il cross basso che trova la deviazione vincente di Lulic. Il Napoli è costretto a trovare una reazione, Benitez tenta la carta ultra offensiva inserendo Insigne per Gargano. Proprio Insigne al 87° s’inventa una stupenda azione personale, arriva al limite del lato corto dell’area mette in mezzo superando anche Berisha ma arriva Lulic a spedire fuori, salvando a due passi dalla linea. I partenopei ci provano ma non riescono a trovare il gol che varrebbe i supplementari. In finale va la Lazio che se la vedrà, all’Olimpico, contro la Juventus. 

     

    NAPOLI – LAZIO 0-1 (79° Lulic)

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Gargano (85° Gargano), Inler; Gabbiadini (72° Callejon), Hamsik, Mertens (67° De Guzman); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, De Vrij, Mauricio, Braafheid (83° Cavanda); Cataldi (55° Mauri), Biglia, Parolo; Candreva (72° Lulic), Klose, Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Albiol (N), Mauricio (L), De Guzman (N), Parolo (L)

  • Anticipi Serie A: tris Lazio, Palermo all’ultimo respiro

    Anticipi Serie A: tris Lazio, Palermo all’ultimo respiro

    I due anticipi della 15° giornata di Serie A hanno visto due successi interni, ma se per la Lazio è stato un netto 3-0, maturato nella ripresa, contro l’Atalanta, il Palermo ha trovato subito il vantaggio, si è fatta agganciare dal Sassuolo e proprio nel recupero della seconda frazione ha trovato il gol vittoria.

    Veniamo a raccontare i due match partendo da quello delle 18 disputato al Renzo Barbera tra Palermo e Sassuolo.

    PALERMO – SASSUOLO

    Allo stadio di Palermo si affrontano due squadre in salute e che possono essere considerate tra le sorprese di quest’inizio di stagione.

    Iachini mantiene il suo 3-5-2 con Vazquez che rientra dalla squalifica e si accomoda accanto a Dybala. A centrocampo Barreto non ce la fa, gioca Chochev.

    Anche Di Francesco non modifica il modulo, mantenendo il suo 4-3-3 e sostituendo i tre squalificati Peluso, Vrsaljko e Berardi con Gazzola, Longhi e Floro Flores.

    Si parte ed il Palermo passa subito in vantaggio con Rigoni che gira di testa un corner calciato da Dybala. Il Sassuolo tenta di reagire ed il primo tempo si mantiene vivace con entrambe le squadre che provano a far gol. Il parziale però non cambia e si va al riposo sul 1-0.

    Nella ripresa il Palermo ha diversa chances ma le spreca e al 66° arriva l’episodio che potrebbe indirizzare la gara ancor di più verso i rosanero: ripartenza Palermo, Consigli sbaglia totalmente l’uscita ed è costretto a stendere, fuori area, Maresca, l’arbitro estrae il rosso. Sembrerebbe la mazzata per il Sassuolo ma i neroverdi non mollano ed incredibilmente al 85° trovano la parità. Andelkovic sbaglia l’intervento respingendo corto un’imbucata di Floccari, Pavoletti è lesto a calciare senza lasciare scampo a Sorrentino. Sembra finita ma non sono stati fatti i conti con Belotti che al 92°segna ma partendo da posizione di fuorigioco ed un minuto dopo, assistito da Vazquez, si presenta nuovamente davanti a Pomini, in posizione regolare, e calcia regalando il vantaggio al Palermo. Zaza avrebbe addirittura il pallone del pari ma Sorrentino si supera e salva il risultato. Al 96° c’è tempo per un altro rosso, brutta entrata di Cannavaro su Dybala che gli costa l’espulsione diretta.

    PALERMO – SASSUOLO 2-1 (1-0) (2° Rigoni (P), 85° Pavoletti (S), 93° Belotti (P))

    Palermo (3-5-2): Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Rigoni (82° Bolzoni), Maresca (89° Belotti), Chochev (72° Della Rocca), Lazaar; Vazquez, Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Longhi; Taider (82° Pavoletti), Magnanelli, Missiroli; Floro Flores (68° Pomini), Zaza, Sansone (77° Floccari).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Maresca.

    Ammoniti: Gazzola (S), Magnanelli (S), Zaza (S), Belotti (P).

    Espulsi: Consigli (S), Cannavaro (S).

     

    LAZIO – ATALANTA

    Alle 20.45 si sfidavano Lazio ed Atalanta.

    Pioli sceglie un 4-3-2-1 con Felipe Anderson e Mauri alle spalle di Djordjevic e con un centrocampo composto da Ledesma-Gonzalez-Lulic.

    Colantuono modifica il suo schema, passando ad un 4-3-1-2 con le due punte pesanti, Denis e Bianchi, supportate da Moralez e con Del Grosso scelto sull’esterno al posto di Dramè.

    Stefano Mauri
    Stefano Mauri

    Il primo tempo è tutto fuorchè spettacolare, le squadre tendono più a controllare che a pungere e a parte qualche tentativo della Lazio, non si assiste ad emozioni.

    Nella ripresa la sfida si accende subito con Mauri che al minuto 51 sfrutta una bella azione di Felipe Anderson e praticamente a porta vuota, deposita in rete per il vantaggio. Ci si aspetta una reazione nerazzurra che non arriva, anzi è la Lazio a trovare il raddoppio con un gran tiro a giro sempre di Mauri, su tocco di uno scatenato Felipe Anderson. La gara però non si chiude qua, i biancocelesti calano il tris al 81° con un bel colpo di testa di Lulic su perfetto cross di Basta. La Lazio conquista un successo pesante che permette, momentaneamente, alla squadra di Pioli di agganciare il Genoa al 3° posto.

    LAZIO – ATALANTA 3-0 (0-0) (51°, 71° Mauri, 81° Lulic)

    Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Cana, Radu (82° Cavanda); Gonzalez, Ledesma, Lulic; Mauri (72° Keita), Felipe Anderson; Djordjevic (76° Klose).

    Allenatore: Pioli.

    Atalanta (4-3-1-2): Sportiello; Benalouane, Stendardo, Cherubin, Del Grosso (63° Dramè); Migliaccio (60° D’alessandro), Cigarini, Carmona; Moralez; Denis, Bianchi (72° Boakye).

    Allenatore: Colantuono.

    Arbitro: Rocchi

    Ammoniti: Denis (A), Migliaccio (A)

  • Toni risponde a Lulic, Verona-Lazio finisce in parità

    Toni risponde a Lulic, Verona-Lazio finisce in parità

    Il posticipo del Bentegodi aveva il compito di chiudere la 9° Giornata di Serie A. La gara non è stata entusiasmante specialmente nel primo tempo dove ha dominato la tattica. Alla fine è uscito fuori un pareggio che fa più felici i padroni di casa che tornano a far punti dopo i due pesanti ko e ritrovano il gol di Toni mentre la Lazio non solo può rammaricarsi di non aver gestito il vantaggio ma ha perso anche l’occasione di conquistare il 3° posto in solitaria in campionato.

    Per quanto riguarda le formazioni Mandorlini recupera dalla squalifica il messicano Marquez al centro della difesa e punta sul tridente offensivo Nico Lopez, Toni e Jankovic.

    Pioli utilizza uno schema speculare con Djordjevic punta centrale accompagnato da Candreva e Lulic.

    Si parte e per oltre 40 minuti si assiste ad un primo tempo non certo indimenticabile, sostanzialmente senza emozioni, se si eccettua un gol annullato a Toni per fuorigioco al 22°. Una gara tattica in cui le due squadre puntano più ad annullarsi che a costruire. Al 42° però arriva la svolta della prima frazione, un cross in mezzo, sostanzialmente innocuo, viene quasi totalmente lisciato da Moras, la palla finisce nella zona di Lulic che nell’area piccola è lestissimo a calciare in rete per il vantaggio della Lazio. Il primo tempo si chiude così sullo 0-1.

    Luca Toni
    Luca Toni

    Nella ripresa il Verona rientra con due cambi, pare per problemi muscolari, Martic e Jankovic lasciano il posto a Sorensen e Gomez. L’ingresso di Juanito dà vivacità ai padroni di casa e nei primi 8 minuti Toni ha tre buone occasioni che non riesce a sfruttare. La Lazio sembra riprendere in mano la gara ma al 68° arriva l’episodio che cambia il risultato: Gomez sfugge alle spalle di Cavanda che lo trattiene, è rigore e secondo giallo per il calciatore della Lazio che viene espulso, dal dischetto Toni pareggia. I biancocelesti nonostante l’inferiorità numerica provano a fare la gara ma la palla gol ghiotta se la costruisce al 83° Nico Lopez che però calcia troppo debolmente per impensierire Marchetti. Negli ultimi minuti sostanzialmente non succede altro e al fischio finale è 1-1.

     

    VERONA – LAZIO 1-1 (0-1) (42° Lulic (L), 68° rig. Toni (V))

    Verona (4-3-3): Rafael; Martic (46° Sorensen), Marquez, Moras, Agostini; Campanharo, Tachtsidis (78° Ionita), Hallfredsson; Jankovic (46° Gomez), Nico Lopez, Toni.

    Allenatore: Mandorlini.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Cavanda, Ciani, De Vrij, Radu; Parolo, Biglia, Onazi (58° Gonzalez); Lulic (58° Felipe Anderson), Djordjevic (86° Klose), Candreva

    Allenatore: Pioli.

    Arbtiro: Irrati.

    Ammoniti: Onazi (L), Martic (V), Biglia (L), Campanharo (V).

    Espulsi: Cavanda (L).

  • Atalanta – Lazio, Reja ritrova Lulic e Klose

    Atalanta – Lazio, Reja ritrova Lulic e Klose

    Penultima di campionato per la Lazio di Reja che nonostante il leggero ritardo in classifica dal Napoli e dall’Udinese cercherà di vendere cara la pelle e portare a casa i tre punti contro l’Atalanta per continuare a sognare il terzo posto in classifica. I biancocelesti senza ombra di dubbio stanno vivendo un pessimo momento a livello di risultati, considerando come per trovare l’ultima vittoria bisogna addirittura risalire al 7 aprile nel match contro il Napoli all’Olimpico. Discorso totalmente opposto per Colantuono che alla guida degli orobici nonostante nell’ultimo turno i suoi uomini abbiano perso 2 a 0 contro il Milan, ha di fatto battuto ogni record di punti ottenuti in Serie A dall’Atalanta, soprattutto in considerazione della penalità di sei punti che gravava sui nerazzurri.

    ATALANTA – Colantuono è il nuovo eroe della tifoseria, avendo portato la Dea così in alto in classifica e essendo riuscito a salvare la squadra con il meno 6 iniziale che avrebbe potuto abissare qualsiasi altra società. Il tecnico degli orobici scenderà in campo per provare a regalare l’ultima vittoria stagionale davanti agli occhi del pubblico di casa, schierando a questo punto la migliore formazione disponibile con un leggero turn-over. Indisponibili Marilungo, Capelli, Brighi e Tiribocchi, potrebbe non far parte dell’undici anche Consigli per un problema alla spalla. Questo il probabile schieramento previsto dal tecnico: Frezzolini tra i pali, difesa a quattro con Raimondi, Stendardo, Manfredini e Peluso. A centrocampo Cigarini e Carmona con la corsa di Schelotto sulla fascia e la qualità del numero dieci Bonaventura sulla corsia opposta. Davanti pochi dubbi con la coppia d’attacco che ha portato così in alto la Dea: El Tanke Denis affiancato dal Frasquito Maxi Moralez.

    Miroslav Klose © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    LAZIO – Dopo la sconfitta maturata nello scontro diretto contro l’Udinese, e la pessima figura nel finale del match che è costata ai biancocelesti la squalifica di Marchetti per 4 turni e quella di Dias per 3, la Lazio deve tornare a vincere per non vedere sfumare nuovamente il sogno Champions come nella passata stagione nel finale di campionato. Le squalifiche (considerando anche Biava e Ledesma fermi per un turno) e gli indisponibili tra cui Rocchi, Hernanes, Brocchi, Radu e l’ultimo in ordine di tempo con Matuzalem, costringono il tecnico biancoceleste a cambiare nuovamente modulo e a puntare sul collaudato 4-2-3-1. Le buone notizie arrivano dall’infermeria, con l’importante rientro del bomber tedesco Miroslav Klose, che plausibilmente si accomoderà in panchina per essere al meglio nell’ultimo match contro l’Inter. L’undici di partenza dovrebbe vedere Bizzari tra i pali con davanti Scaloni, Diakitè, Konko e Garrido a formare la linea difensiva. In mediana spazio a Gonzalez e a Cana più bassi, Lulic interno di sinistra, con Mauri e Candreva a supporto dell’unica punta Kozak a reggere tutto il peso dell’attacco vista l’assenza di Tommaso Rocchi.

    Probabili Formazioni Atalanta Lazio

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez; Denis. All.: Colantuono
    A disp.: Frezzolini, Lucchini, Cazzola, Carrozza, Ferreira Pinto, Tiribocchi, Gabbiadini.

    LAZIO (4-2-3-1): Bizzarri; Konko, Scaloni, Diakitè, Garrido; Gonzalez, Cana, Lulic; Mauri, Candreva; Kozak. All.: Reja
    A disp.: Berardi, Sbraga, Zauri, Onanzi, Zampa, Rozzi, Klose.

  • Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Ecco i giudizi relativi alla sfida tra Lazio e Cesena. Tra i padroni di casa giudizi negativi solo per il reparto arretrato mentre da centrocampo in avanti brillano tutti. Nel Cesena invece benissimo il tandem formato da Iaquinta e Mutu, male invece Santana, ancora lontano dai meccanismi della squadra.

    Pagelle Lazio

    Marchetti 6: Ad inizio gara compie un paio di buoni interventi prima dei due gol del Cesena. Nella ripresa controlla agevolmente le poche sfuriate degli avversari dalle sue parti.
    Konko 4: Gioca praticamente mezz’ora e con il suo fallo da espulsione rischia di spegnere ogni speranza dei suoi.
    Biava 5,5: Si riprende solo dopo il 2-0, ma è proprio nel primo tempo che il centrale biancoceleste va in tilt.
    Zauri 5: Ha delle responsabilità su ambedue i gol. A parziale scusante il fatto che non è un centrale di difesa.
    Lulic 7: Se in fase difensiva soffre molto la mobilità di Ceccarelli in proiezione offensiva è disarmante con la sua velocità. E se trova anche il gol come con il Cesena può risultare letale in futuro.
    Ledesma 7: Nel primo tempo, da centrocampista, gioca qualche buon pallone in direzione delle punte. Nella ripresa è chiamato a difendere e lo fa più che egregiamente.
    Matuzalem 7: Finalmente riesce ad esprimersi sui suoi livelli. Ottima prova la sua.
    Gonzalez 7: Corre per un intero match senza mai fermarsi. Fondamentale per scardinare la difesa del Cesena.
    Hernanes 6,5: Il suo siluro ad inizio ripresa spiana la strada ai laziali verso la rimonta. Riscatta cosi un primo tempo dove risente del grigiore generale della squadra.
    Candreva 5,5: Non entusiasma particolarmente, forse perché gioca il primo tempo in cui i biancocelesti sono sotto.
    Klose 6,5: Nel primo tempo fallisce due facili occasioni ma nella ripresa risulta decisivo con un assist e tanto movimento.
    Kozak 7,5: Un assist e un gol in meno di 40’. Il suo ingresso in campo da quel dinamismo che serviva ai suoi.

    Pagelle Cesena

    Antonioli 5,5: Nel primo tempo è magistrale su Klose, ma nella ripresa ha qualche responsabilità sulle marcature dei biancocelesti.
    Comotto 5: Cala vistosamente nella ripresa quando soffre il dinamismo degli esterni laziali.
    Rodriguez 5,5: Ha qualche responsabilità sul gol che da il via alla rimonta della Lazio. Per il resto argina Hernanes come può.
    Lauro 6: Deve occuparsi di Klose e tranne qualche sbavatura lo fa anche bene.
    Ceccarelli 6: Nel primo tempo va molto bene e costringe Lulic a chiuderlo, anche se quest’ultimo non sempre ci riesce. Cala, come il resto della squadra, nella ripresa.
    Santana 5: Sfiora il gol del 3-1 che poteva chiudere il match. Ma nel complesso è il più deludente dei suoi. Evidentemente deve inserirsi bene nei meccanismi.
    Colucci 6,5: Illumina la manovra dei suoi, almeno nel primo tempo, con delle belle giocate per le punte.
    Parolo 6: Ha il merito di innescare Mutu per il 2-0, ma per il resto non brilla in maniera particolare.
    Pudil 5: In balia di Gonzalez quando viene attaccato. Non entra mai in partita.
    Iaquinta 7: Un assist ed un gol dopo un anno e mezzo dall’ultima volta. Gli mancheranno i 90’ nelle gambe ma può tornare utilissimo nella corsa alla salvezza.
    Mutu 7: E’ lui a sbloccare il match ed a subire il fallo che porterà al 2-0 e al rosso di Konko. Nella ripresa non entusiasma, ma il calo è generale.
    Rennella 5,5: Fa il suo ingresso in campo nel migliore momento della Lazio. Sfortunato.
    Del Nero 5,5: Mezz’oretta da ex nella quale combina poco.

  • Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Incredibile Lazio. Si è dovuta trovare sotto di due gol e di un uomo la compagine biancoceleste per cominciare una rimonta che l’ha portata, nel giro di 10’, sul 3-2 a proprio favore. Una prova di cuore e di carattere per il team di Reja che si riprende prontamente dopo lo stop di Genova e sale momentaneamente al terzo posto in classifica a quota 42 punti a due soli punti dal Milan e a tre dalla Juventus capolista che però ha due gare in meno rispetto alle Aquile.

    Sfuma un’occasione d’oro per il Cesena di Arrigoni che già assaporava l’impresa dopo il gol di Mutu e il rigore dell’ultimo arrivato Iaquinta susseguente al fallo da rosso di Konko. Ed invece nella ripresa ecco la Lazio che non t’aspetti. La compagine capitolina tira fuori i denti e l’orgoglio e dal 8’ al 18’ grazie ad Hernanes, Lulic e Kozak incamera tre punti d’oro. Un successo che fa classifica e morale dunque ma che non deve nascondere quelli che sono stati i difetti lasciati intravedere in particolar modo nel primo tempo.

    Passiamo alla partita. Come preventivato Reja, alle prese con numerosissime defezioni, si affida al solito 4-2-3-1. In porta c’è Marchetti, davanti a lui, complice diverse assenze ed in particolare quelle di Diakitè e Dias, la difesa è formata al centro da Biava e Zauri e sulle corsie laterali da Konko e Lulic. Ledesma e Matuzalem agiscono davanti alla difesa con il trio Gonzalez, Hernanes e Candreva che agisce a supporto dell’unica punta Klose, chiamato a fare reparto da solo per via dei problemi fisici che affliggono Rocchi. Arrigoni invece mette in campo i suoi con il 3-5-2 previsto alla vigilia: davanti ad Antonioli difesa che, complice alcuni infortuni, vede in campo dal primo minuto Comotto, Rodriguez e Lauro. I due esterni di centrocampo sono Ceccarelli e Pudil con Santana, Colucci e Parolo in mezzo. In avanti accanto a Mutu c’è Iaquinta, alla prima in bianconero.

    Parte meglio la Lazio che prova ad impostare il proprio gioco in particolare sulle corsie laterali. Devono trascorrere 4’ per vedere la prima azione da gol: merito di Klose che di destro impegna severamente Antonioli. Sul cambio d’azione ecco che ci prova Iaquinta ma Marchetti è attento e sventa il pericoloso. Cesena che si affida ai contropiedi dunque e al 13’ da uno di questi nasce la rete dello 0-1: Iaquinta supera Biava e serve Mutu il quale elude Zauri e non ha problemi a scavalcare Marchetti.

    La Lazio accusa il colpo ma reagisce con Klose, ma per la seconda volta Antonioli gli chiude lo specchio della porta. Cesena come detto bravo di rimessa ma il colpo di testa di Mutu alla mezz’ora si perde sopra la traversa. Il rumeno però fa meglio pochi minuti dopo quando costringe Konko al fallo da ultimo uomo. Espulsione per il laziale e rigore per i romagnoli. E Iaquinta non sbaglia: esordio con gol per l’ex juventino e Cesena avanti 2-0 con un uomo in più.

    Ad inizio ripresa Reja si gioca il tutto per tutto: fuori Candreva dentro Kozak. E al 8’ i biancocelesti trovano il gol che riapre il match: merito di un bolide di Hernanes che sfrutta al meglio un assist di Klose e gonfia la rete. Risponde subito il Cesena con Santana, ma il suo tiro si perde a lato. L’ultimo entrato Kozak è tra i più vivaci e lo dimostra al 13’ quando per un soffio manca la deviazione a porta sguarnita. Arrigoni cambia: dentro Rennella e fuori Iaquinta che ancora non ha i 90’ delle gambe. Al quarto d’ora il pareggio della Lazio ad opera di Lulic tra le proteste dei cesenati che vorrebbero un fuorigioco che però non c’è. E nemmeno 2’ dopo i ragazzi del presidente Lotito completano l’opera: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Kozak a trovare il tempo giusto ed insaccare in rete.

    Arrigoni cambia ancora inserendo Del Nero e Guana per Pudil e Ceccarelli, ma la squadra sembra aver accusato il colpo della rimonta subita in inferiorità numerica. Dal canto suo prova a coprirsi Reja che toglie Kozak, inserito ad inizio ripresa, il cui posto è preso da Scaloni. L’unico acuto del Cesena è targato Comotto, ma la palla finisce alta. Per la Lazio tre punti che, per come si era messa la partita, sono oro colato. Rabbia per un’occasione sprecata invece in casa Cesena.

  • Lazio Udinese un pari da spettacolo

    Lazio Udinese un pari da spettacolo

    Doveva essere spettacolo e così è stato, Lazio Udinese si sono affrontate a viso aperto senza risparmiarsi nulla ribattendo colpo su colpo ogni tentativo di attacco da parte dei due reparti avanzati. Un pareggio ricco di gol e di belle giocate, figlio del gioco espresso da due team che vivono uno straordinario periodo di forma. Un pareggio che però ha avvantaggiato solo la capolista Juventus, che beneficiando del mezzo passo falso dei friulani si gode la vetta solitaria della classifica almeno fino a mercoledì sera, data in cui i bianconeri piemontesi affronteranno i friulani, in un match tutto da gustare.
    Guidolin rinuncia a Di Natale e Armero, mentre Reja come già annunciato rinuncia al profeta Hernanes per rimpolpare il centrocampo con Cavanda, che poi verrà sostituito per la poca lucidità mostrata in entrambe le fasi di gioco.

    Ma veniamo alla partita, di certo l’inizio non è dei più entusiasmanti, le squadre vivono momenti di studio e lo spettacolo ne risente ma al 27′ ci pensa Pasquale a servire un assist al bacio a Floro Flores, che in tuffo di testa batte l’incolpevole Bizarri, sostituto dell’infortunato Marchetti. La Lazio è colpita e al 35° rischia anche di capitolare quando su una splendida azione di Torje sulla destra, sempre da lì, Isla si fa trovare pronto per battere a rete ma trova sulla sua strada una decisiva deviazione in angolo di un difensore biancoceleste. Le azioni nel proseguo della frazione di gioco si sviluppano tutte nella metà campo dove le due squadre si affrontano numericamente ad armi pari, creando così una fase di stallo, che si sblocca al 43° quando Lulic, ottima la sua gara, trova lo spazio giusto, anche per colpa della scarsa reattività dei difensori bianconeri, e punisce Handanovic con un tiro da fuori. Si va al riposo sul pareggio.

    Francesco Guidolin-Edy Reja| © gettyimages

    Si rientra in campo e dopo pochi minuti ci pensa il cecchino tedesco Klose, a ribaltare le sorti della partita, sfruttando una spizzata intelligente di capitan Rocchi, colpisce come un falco la distratta difesa friulana e porta in vantaggio i biancocelesti. Pochi minuti dopo il panzer avrebbe la possibilità di chiudere il match su un perfetto assist di Hernanes subentrato poco prima, ma Handanovic è bravo in uscita a chiudere lo spiraglio giusto. E allora, forse, che Guidolin capisce che è l’ora d’inserire l’artiglieria pesante e fa entrare bomber Di Natale, che ci mette pochi minuti ad ambientarsi a prendere le misure e mandare Pinzi davanti al portiere, con un tocco delizioso, il centrocampista ex della gara da lì non può fallire e fissa il risultato sul 2-2.
    Dopo aver riequilibrato il punteggio, la partita vive un altro momento di stasi dove le due squadre hanno forse paura di perdere, ma dura giusto il tempo di riprendere fiato dal tourbillon di emozioni, anche se nei minuti restanti non succede granchè, almeno fino a 20″ dalla fine, quando i padroni di casa della Lazio vanno vicinissimi al gol con Kozak che in scivolata non riesce ad insaccare a porta vuota. Pari sostanzialmente giusto che come detto rende felici soprattutto gli spettatori juventini.

    leggi anche:
    Lazio Udinese, le pagelle
    Serie A 16 giornata risultati, marcatori e classifica

  • Pagelle Lazio-Udinese. Solito Klose, ottimo Pinzi

    Pagelle Lazio-Udinese. Solito Klose, ottimo Pinzi

    Diakitè 6,5: l’anno scorso ha vissuto ai margini della squadra, quest’anno Reja, gli ha ritagliato uno spazio importante e il ragazzo non sta deludendo la fiducia del proprio tecnico, anche stasera una partita tutta all’insegna dell’ordine e dell’intelligenza tattica, non disdegnando qualche cavalcata in avanti nel miglior Lucio’s style.

    Cavanda 4,5: schierato per contenere le sortite di Armero, si ritrova davanti Pasquale ma la sostanza non cambia, si perde in errori banali e concede praterie e spazi interminabili alle folate dell’esterno friulano. Viene giustamente sostituito alla fine del primo tempo.

    Ledesma 6: è l’uomo d’ordine del centrocampo biancoceleste, da lui partono quasi tutte le azioni degli aquilotti romani, ma nella sostanza la sua è una partita normale, può fare di meglio. senza infamia e senza lode.

    Lulic 6,5: arrivato quest’estate in una piazza non facile, ha faticato un po’ ma adesso si è affermato come titolare inamovibile negli schemi tattici dei laziali, sigla la rete del pareggio, la sua terza personale, ma regala anche tanta qualità a centrocampo.

     Klose 6,5: gli elogi sul giocatore ormai si sprecano, e dire che questa non è neanche la sua partita migliore, ma se proprio in quest’occasione sigla la rete del momentaneo vantaggio capitolino e sbaglia, non da lui, un’altra facile palla sparando addosso ad Handanovici in uscita, vuol dire che la Lazio ha in casa un fenomeno da tenere bene in caldo aspettando tempi migliori per il Leone in gabbia, Cissè.

    Lazio (3-5-2): Bizzarri 6; Diakitè 5,5, Dias 6, Radu 6; Cavanda 4,5 (1′ st Scaloni 6), Gonzalez 5,5, Ledesma 6, Lulic 6,5, Sculli 6,5 (37′ st Kozak sv); Rocchi 5,5 (19′ st Hernanes 6,5), Klose 6,5.
    A disp.: Carrizo, Stankevicius, Cana, Cissè.

     

    Antonio Di Natale| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Benatia 5: è troppo teso e nervoso, forse soffre il peso della diffida e puntualmente si becca il cartellino che gli farà saltare la gara con la capolista Juventus, rischia in qualche altra occasione anche il doppio giallo, ha vissuto sicuramente serate migliori.

    Pinzi 7: mette la classica firma dell’ex sulla partita, siglando da posizione ghiotta il punto del pari, sfruttando uno splendido assist del suo capitano Di Natale, tanta quantità e qualità in mezzo al campo per contrastare le avanzate dei dirimpettai biancocelesti.

    Pasquale 6,5: chiamato ad un compito non facile, quello di sostituire Armero, l’ex terzino interista prima serve l’assist del vantaggio a Floro Flores, con un preciso cross e poi macina km su tutta la fascia per 90 minuti, facendosi trovare sempre pronto e attento.

    Floro Flores 6,5: segna il gol del vantaggio e per tutta la partita si districa egregiamente fra le maglie della difesa avversaria.

    Di Natale 7:  entra e ci mette pochi minuti a rendersi subito protagonista, preservato inizialmente dal proprio tecnico in vista del match al vertice con la Juve, quando è stato chiamato in causa in un momento di necessità ha fatto vedere tutto ciò di cui è capace, mandando in porta con una semplicità estrema il compagno Pinzi.

    Udinese (3-5-2): Handanovic 6; Benatia 5, Danilo 6, Ferronetti 5,5; Basta 6 (21′ st Abdi 6), Isla 6, Pinzi 7, Asamoah 5,5, Pasquale 6,5; Floro Flores 6,5 (45′ st Domizzi sv), Torje 5,5 (21′ st Di Natale 7).
    A disp.:Padelli, Ekstrand, Armero, Fabbrini.