Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 3 maggio, valide per le semifinali di Conference dei playoff 2010
Guarda gli highlights:
Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 3 maggio, valide per le semifinali di Conference dei playoff 2010
Guarda gli highlights:
Un incredibile terzo quarto dei Celtics rovina la festa al neo MVP della Lega, LeBron James, e permette ai biancoverdi di pareggiare la serie e di spostare il fattore campo dalla propria parte.
Primi 2 periodi equilibrati, al ritorno in campo dalla pausa lunga però i Celtics sembrano molto diversi giocando con più aggressività e determinazione, lasciando ai Cavs solo le briciole e dimostrando a tutto il pubblico la loro pericolosità. Bagliori in alcuni frangenti della squadra che vinse il titolo quasi 2 anni fa, difesa impenetrabile (solo 12 punti concessi nell’intero terzo quarto) a fronte di un attacco più che mai efficace ben orchestrato da Rajon Rondo (ben 19 assist, record di franchigia nei playoff pareggiato). Celtics anche a +25 con gli spettatori increduli dello spettacolo davanti ai loro occhi.
Cavs che si portano fino al -10 a 3 minuti dalla fine ma un super parziale di 11-3 congela la partita e permette a Boston di guardare con più fiducia al futuro.
Come già detto, ottimo Rondo con 13 punti e 19 assist, Ray Allen mattatore con 22 punti, doppia doppia di un sostanzioso Kevin Garnett (18+10 rimbalzi), e finalmente esce dal letargo Rasheed Wallace che con 17 punti è il jolly della squadra di coach Doc Rivers.
Male Cleveland, in tutti i suoi interpreti, da James (24 punti e 5 palle perse, mai decisivo quando bisognava prendersi la squadra sulle spalle e condurla alla rimonta) a Williams (4 miseri punti e 1/9 dal campo), per finire a coach Mike Brown (solo 18 minuti per O’Neal quando i lunghi di Boston hanno banchettato allegramente sotto i tabelloni vincendo la lotta a rimbalzo per 43-32).
Ora si va tutti in Massachusetts per gara 3 e gara 4 dove i padroni di casa se non vorranno perdere l’enorme vantaggio accumulato ieri notte dovranno dare il meglio e portare a casa entrambe le partite.
Partita molto emozionante in Arizona dove a spuntarla alla fine sono i padroni di casa di Phoenix.
Partita fatta di parziali per sorpassi e controsorpassi, con momenti di dominio di una squadra e poi dell’altra. Sicuramente la serie più interessante tra le 4 per via di 2 filosofie di gioco completamente opposte.
Alla fine si nota una curiosità, gli uomini in doppia cifra per le 2 squadre sono i cosiddetti “Big Three”, mentre i rispettivi compagni non riescono a raggiungere la doppia cifra di fatturato: per gli Spurs Ginobili piazza 27 punti, seguito a ruota da Parker con 26 e Duncan con 20 (a cui aggiunge 11 rimbalzi).
I suns trovano in Nash il loro uomo chiave con il canadese che non delude e piazza 33 punti e 10 assist, poi Jason Richardson con 27 e doppia doppia per Stoudemire da 23 punti e 13 rimbalzi. Un pò anonimi i 2 Hill, Grant per i Suns con 7 punti e George per gli Spurs con 9, entrambi in 32 minuti di gioco abbondanti. Gara2 sempre a Phoenix è in programma mercoledì 5 aprile.
Risultati NBA del 3 maggio 2010
Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 86-104
–> Cle: James 24, Jamison 13, Hickson 13 – Bos: Allen 22, Garnett 18, Wallace 17
Phoenix Suns – San Antonio Spurs 111-102
–> Pho: Nash 33, Richardson 27, Stoudemire 23 – SA: Ginobili 27, Parker 26, Duncan 20
LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:
Cavs-Celtics 1-1
Magic-Hawks 0-0
Lakers-Jazz 1-0
Suns-Spurs 1-0
I pronostici delle semifinali di Conference dei playoff 2010:
EASTEN CONFERENCE:
Cavs-Celtics 4-0
Magic-Hawks 4-2
WESTERN CONFERENCE:
Lakers-Jazz 2-4
Suns-Spurs 4-1
La sfida che metterà di fronte Phoenix Suns e San Antonio Spurs vivrà molto sulla rivalità nata in questi anni, dove in alcuni scontri playoff del passato si sono registrati alti momenti di tensione. Dei 5 precedenti scontri nella post season solo una volta i Suns si sono sbarazzati degli Spurs (nel 2000 precisamente), ma quest’anno l’occasione appare veramente ghiotta visto che la squadra dell’Arizona parte decisamente favorita.
Le possibilità ci sono tutte, anche se questi Spurs, dopo avere eliminato da testa di serie numero sette i Mavericks, sono saliti di livello, come loro abitudine, proprio nel momento più importante della stagione.
Epico lo scontro del 2007 che in pratica si risolse solo con il famoso fallo di Robert Horry su Steve Nash, mandato a sbattere sui cartelloni di bordocampo con una poderosa spallata: risultato fu la squalifica dell’ala degli Spurs e di Amar’è Stoudemire che reagì al fallo dalla panchina mettendo un piede sul parquet (cosa vietata dal regolamento NBA a coloro che stanno in panchina) e perciò squalificato per una partita con il risultato che Tim Duncan nella partita successiva distrusse Phoenix che non aveva la sua ala grande per contrastare il caraibico, match che incanalò la serie a favore dei texani che passarono il turno per andare a vincere poi il titolo di campioni NBA contro i Cavaliers di James.
Quella serie non è stata dimenticata dalle parti di Phoenix e dintorni e ancora si ha sete di vendetta sportiva visto il gioco sporco messo sul parquet da parte di San Antonio in tutte le partite disputate.
Dal punto di vista tecnico si affrontano 2 squadre con filosofie di gioco totalmente opposte: “run and gun” per i Suns ovvero tirare subito alla prima occasione buona, gioco molto più manovriero per gli Spurs che utilizzano al massimo quasi tutti i 24 secondi per cercare la via del canestro (un pò come i Blazers che hanno affrontato gli arancioblu nel turno precedednte uscendone sconfitti).
Durante la stagione gli scontri diretti sono a favore di Phoenix con 2 vittorie ad una, ma in stagione regolare gli Spurs si sono evidentemente risparmiati per essere al top proprio in questo momento decisivo.
Dal punto di vista di organico rispetto all’ultima battaglia nei playoff le 2 squadre sono cambiate moltissimo: il nucleo dei neroargento è rimasto invariato visto che Duncan, Ginobili e Parker sono ancora in Texas, ma sono stati aggiunti ottimi giocatori come George Hill, Richard Jefferson, Dejuan Blair, Antonio McDyess, tutta gente che dà apporti di sostanza ai “Big Three”. Anche i Suns sono cambiati e della squadra del 2007 sono rimasti solo Barbosa, Nash e Stoudemire. Jason Richardson però è un’ottimo acquisto, dalla panchina entrano tanti giovani di energia come Channing Frye, Jared Dudley e Robin Lopez. Ma la sorpresa più grande è la condizione fisica stratosferica di un vecchietto terribile che di nome fa Grant Hill!
Phoenix dovrebbe schierare questo quintetto: Steve Nash e Jason Richardson come guardie, Grant Hill e Amar’è Stoudemire come ali e Jarron Collins come centro. Dalla panchina entrerà subito in campo Channing Frye per rilevare Collins che non ha molto minutaggio e poi i vari Jared Dudley (uno dei migliori tiratori da 3 dell’intera Lega), Goran Dragic e Leandro Barbosa.
San Antonio risponderà con Tony Parker e George Hill come guardie (ma nella serie contro Dallas Ginobili è partito titolare con Parker sesto uomo di lusso), Richard Jefferson e Tim Duncan come ali e Antonio McDyess come centro. Importante sarà l’apporto (se dalla panchina o meno lo vedremo tra qualche ora) proprio di Ginobili che nell’ultimo mese tra regular season e playoff ha tenuto medie quasi da MVP, di Dejuan Blair e di Roger Mason.
Il numero 21 dei neroargento scenderà incerottato sul naso per la frattura rimediata nella durissima e fisica serie contro gli odiati Mavericks, infortunio che però non sembra limitarlo.
Steve Nash sarà, molto probabilmente, la chiave della serie: per tutto il primo turno ha sofferto a causa di un infortunio all’anca ma, se è al meglio, sarà come al solito un vero rompicapo per gli Spurs.
San Antonio, però, nel ruolo di point guard può rispondere, quest’anno, con ben due opzioni di livello: non solo Tony Parker, che contro Dallas è entrato alla grande nel clima playoff, ma anche con George Hill, che ormai parte stabilmente in quintetto e sta giocando alla grande, con una maturità inaspettata. Loro 2 potrebbero, alternandosi, riuscire a limitare Nash e a svoltare la serie per la propria squadra.
Altro scontro importante sarà la battaglia tra ali grandi ovvero Amar’è Stoudemire dei Suns e Tim Duncan degli Spurs: chi riuscirà ad imporsi darà una grossa mano al suo team per passare alla finale di Conference, chi soccomberà costringerà la propria franchigia all’eliminazione.
La vera variabile per i Suns potrebbe essere Jason Richardson, soprattutto se continuerà a mantenere le medie di tiro dalla lunga distanza (52%) che ha mantenuto nella serie contro Portland. Inoltre in difesa dovrebbe marcare il peperino Ginobili anche se coach Alvin Gentry potrebbe opporre all’argentino la ferrea marcatura del rinato Grant Hill.
Dall’altro lato sarà invece l’altro nuovo arrivato importante, Richard Jefferson, ad essere fondamentale: si è visto nella serie contro i Mavs (soprattutto nella decisiva gara 2 a Dallas) che quando gira Jefferson, girano più facilmente tutti gli Spurs.
Il via di questa serie è fissato per stanotte alle 4.30. Questo il programma completo:
Gara 1: San Antonio Spurs @ Phoenix Suns lunedì 3 maggio 10.30 pm (4.30 italiane)
Gara 2: San Antonio Spurs @ Phoenix Suns mercoledì 5 maggio 9.00 pm (03.00)
Gara 3: Phoenix Suns @ San Antonio Spurs venerdì 7 maggio 9.30 pm (03.30)
Gara 4: Phoenix Suns @ San Antonio Spurs domenica 9 maggio 8.00 pm (2.00)
Se necessarie:
Gara 5: @ Phoenix martedi 11 maggio
Gara 6: @ San Antonio giovedi 13 maggio
Gara 7: @ Phoenix domenica 16 maggio
Allo Staples Center di Los Angeles i Lakers battono Utah in gara 1 della semifinale di western Conference e si portano sull’1-0 nella serie. Primo tempo quasi di dominio gialloviola, con i Jazz che chiudono però soltanto con un passivo di 8 punti grazie all’ottimo Deron Williams che tiene a galla la sua squadra.
Nel secondo tempo inizia a vedersi qualche bagliore degli ospiti che grazie soprattutto ai comprimari (Matthews, Miles e Millsap) ricuciono lo svantaggio e nel decisivo quarto quarto riescono anche a portarsi in vantaggio di 4 punti. Ultimi 5 minuti pazzeschi però di Kobe Bryant che si prende letteralmente la squadra sulla spalle e inverte la rotta avversa con un paio di canestri d’autore e forzando un parziale di 11-2 che vede protagonista anche Lamar Odom (9 punti, 12 rimbalzi) ritornando su livelli accettabili. Alla fine i Lakers escono vincenti ma con tanta fatica e soprattutto forse con qualche certezza in meno, perchè Cleveland (se casomai dovesse esserci la tanto attesa finale) sicuramente è ad un livello superiore rispetto a Thunder e Jazz che hanno impegnato e impegnano tutt’ora i campioni in carica. Tante riflessioni per Phil Jackson nonostante la vittoria che dovrà cercare adeguate correzioni. Altrimenti la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo.
Risultati NBA del 2 maggio 2010
Los Angeles Lakers – Utah Jazz 104-99
–> Lak: Bryant 31, Gasol 25, Fisher 10 – Uta: Williams 24, Boozer 18, Millsap 16, Miles 16
La serie tra i Cleveland Cavaliers e i Boston Celtics nelle semifinali di Eastern Conference vede risvolti molto interessanti: da una parte una squadra, quella dei Cavs, che pende dalle magie di LeBron James, dall’altra invece ci sono 4 giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi.
La sfida che partirà stasera è la ripetizione di quella di 2 anni or sono quando sempre in semifinale di Eastern Conference i Celtics, poi campioni NBA, eliminarono i Cavs solo a gara 7 (memorabili le prestazioni nell’ultima gara di James e Pierce ad oltre 40 punti!) e sudando più del necessario contro una squadra che era molto James dipendente.
Ora le cose sono molto cambiate visto che i Cavs per puntare al titolo hanno messo sotto contratto giocatori di valore che possono aiutare il fenomeno in maglia 23 in ogni frangente di gioco, levandogli parecchia pressione e in alcuni casi diventando molto poco decifrabili. Il perno della squadra resta LeBron ma ad infilare il canestro avversario c’è un gran supporting cast fatto da gente navigata ed esperta che ha dato finora e continuerà a dare il suo contributo.
Boston dal canto suo è sempre formazione insidiosissima, lo dimostra il fatto di aver eliminato i sempre pericolosi Miami Heat nel primo turno in sole 5 gare quando c’erano molti addetti ai lavori che pronosticavano addirittura un’eliminazione clamorosa per mano dei rossoneri della Florida. E invece nel momento più importante dell’anno i biancoverdi si sono compattati e hanno superato tutte le difficoltà.
Certamente i “Big Three” sono sul viale del tramonto ma non per questo sono giocatori finiti, riuscendo in un gioco corale di squadra ad esprimersi ancora a livelli altissimi.
In stagione la serie si è chiusa in parità, sul 2-2, con una vittoria esterna per parte. Fa sensazione però la sconfitta dei Cavs nell’ultima partita giocata al Garden, dove sotto di oltre 20 punti, hanno ricucito il divario dai rivali in pochi minuti del quarto periodo passando anche a condurre per alcuni istanti, ma arrendendosi alla fine per 2 soli punti sul tiro da 3 finito sul ferro di James all’ultimo secondo.
Forse questa gara è lo specchio della reale forza delle 2 squadre, con i Cavaliers che possono passare il turno giocando al loro consueto livello. Per Boston il discorso si presenta più articolato visto che per estromettere i favoriti al titolo tutto dovrà essere perfetto e girare a meraviglia.
Cleveland molto probabilmente partirà con questo quintetto: Mo Williams ed Anthony Parker come guardie, LeBron James e Antawn Jamison come ali e Shaquille O’Neal nel ruolo di centro.
Dalla panchina potrebbero risultare decisivi alcuni giocatori, in primis Anderson Varejao, J.J. Hickson, Delonte West, Jamario Moon, Leon Powe mentre sembra non ingranare più il centrone lituano Illgauskas.
Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace.
La chiave della serie sarà, come al solito, cercare di limitare James (annullarlo del tutto non si può, a meno che non giochi!): contro i Bulls il 23 ha avuto medie stratosferiche da 31.8 punti, 9.2 assists e 8.2 rimbalzi) ma preoccupa il suo dolore al gomito che non accenna a scomparire. Il fenomeno però ha tranquillizzato tutti dicendo che ciò non influirà sul suo gioco. Importante anche il duello tra ali grandi che vede contrapporsi Garnett e Jamison. Da qui poi potrebbero svilupparsi altre variabili che al momento non paiono però influenzare in modo decisivo l’esito della serie. Anche Shaq O’Neal potrebbe avere il suo peso in campo, anche in vista di una specie di “preparazione” per il duello nella eventuale finale di Conference contro il nemico Dwight Howard.
Cleveland favorita quindi ma occhio all’orgoglio degli ex campioni NBA!
Si parte oggi alle 2.00 ora italiana. Questo il programma completo:
Gara 1: Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers sabato 1 maggio 8.00 pm (2.00 italiane)
Gara 2: Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers lunedì 3 maggio 8.00 pm (02.00)
Gara 3: Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics venerdì 7 maggio 7.00 pm (01.00)
Gara 4: Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics domenica 9 maggio 3.30 pm (9.30)
Se necessarie:
Gara 5: @ Cleveland martedi 11 maggio
Gara 6: @ Boston giovedi 13 maggio
Gara 7: @ Cleveland domenica 16 maggio
Dopo aver parlato dei Los Angeles Lakers analizziamo la sfidante al titolo di campione Nba, gli Orlando Magic: la squadra allenata brillantemente e, talvolata anche troppo severamente, da coach Stan Van Gundy ha sorpreso tutti, non perchè sia arrivata in Finale ma per essere stata la squadra che ha giustiziato l’Mvp della stagione LeBron James e i suoi Cleveland Cavaliers nella Finale della Eastern Conference.
I Magic in stagione regolare si sono aggiudicati il titolo della Southeast Division e si sono piazzati al terzo posto nella Eastern Conference con un record di 59 successi e 23 incontri persi (.720) tra cui hanno fatto registrare una buon ruolino di marcia in trasferta vincendo 27 delle 41 partite lontano dall’ “Amway Arena“, risultando così la seconda franchigia, insieme ai Boston Celtics e ai Cleveland Cavaliers, ad espugnare più parquet nemici in questa stagione.
La squadra si basa su un equilibrio tra difesa (93.7 punti subiti in media) e attacco (98.5 punti segnati) con Dwight Howard che è il migliore difensore della Nba con 2.22 stoppate di media a partita (terzo della Lega), 13.8 rimbalzi (primo posto), ma anche un eccellente realizzatore con 20.6 punti a partita. Ma la vera arma micidiale di Orlando è il tiro da tre punti con gli specialisti Rashard Lewis, Hedo Turkoglu, JJ Redick e Mickael Pietrus tutti sopra il .390 dall’arco.
Nei playoff si è trovata a giocare contro i Philadelphia 76ers al primo turno in cui nelle prime tre gare ha sofferto e non poco Andrè Iguodala e soci andando sotto addirittura nella serie per 2-1; gara 4 è stata la svolta non solo per la serie contro Philadelphia ma anche per il resto di tutti i playoff: la franchigia della Florida hanno chiuso la serie 4-2, poi in semifinale di conference hanno incontrato i campioni uscenti di Boston che senza Kevin Garnett sembrano vulnerabili. La serie è stata combattutissima e i Magic si sono trovano a gara 6 sotto nella serie per 3-2: Howard si è ricordato di essere stato eletto miglior difensore della Lega e ha segnato 23 punti, cattura 22 rimbalzi e ha distribuito 3 stoppate; in gara 7 è stato ancora più devastante: ha segnato poco (12 punti) ma ha preso 16 rimbalzi e ha stoppato per 5 volte. Vittoria Orlando e finale di Conference contro i favoriti per eccellenza Cleveland Cavaliers di sua maestà LeBron James che sono arrivati in finale senza una sconfitta nei playoff; fatale per loro gara 1 persa di un solo punto (106-107), salta il fattore campo, in gara 4 il finale è stato di un’intensità senza precedenti con la squadra di Van Gundy che ha trionfato e poi ha chiuso la pratica in gara 6 (4-2 la serie).
Per quanto riguarda le statistiche individuali il miglior realizzatore della squadra è Howard con 20.6, seguito da Lewis a 17.7 e Turkoglu a 16.8; il roster è completato dall’ ex Houston Rafael Alston, chiamato a sostituire l’infortunato Jameer Nelson nel ruolo di play, da Courtney Lee e da Marcin Gortat.
Gli Orlando Magic mancano completamente d’esperienza perchè è una squadra giovane in cui nessuno o quasi ha partecipato alle fasi finali dei playoff; l’uomo con più esperienza è sicuramente Hedo Turkoglu che raggiunse la finale della Western Conference quando giocava nei Sacramento Kings nel 2001/2002 proprio contro i Los Angeles Lakers che poi vinsero l’ “anello“. La franchigia della Florida respirò l’aria della Finale Nba soltanto una volta nella stagione 1994/1995 quando l’allora stella della squadra era un certo Shaquille O’Neal ma persero la serie 4-0 contro i campioni in carica degli Houston Rockets, mentre coach Van Gundy si era fermato ad una sola finale di Conference quando guidava i Miami Heat nella stagione 2004/2005.
Ora mettiamo da parte le parole e godiamoci lo spettacolo: Los Angeles Lakers-Orlando Magic per il titolo di campione Nba 2008/2009: non perdetevi lo show delle Finali Nba, noi lo seguiremo come sempre cercando di raccontarvi la Finale partita per partita, darvi un pò di statistiche e perchè no anche qualche video.
Vi lasciamo il programma della Finale Nba 2009:
GARA 1 a Los Angeles giovedì 4 giugno ore 21:00 locali (4:00 del mattino ora italiana);
GARA 2 a Los Angeles domenica 7 giugno ore 20:00 locali (3:00 del mattino ora italiana);
GARA 3 ad Orlando martedì 9 giugno ore 21:00 locali (2:00 del mattino ora italiana);
GARA 4 ad Orlando giovedì 11 giugno ore 21:00 locali (2:00 del mattino ora italiana);
GARA 5 (eventuale) ad Orlando;
GARA 6 (eventuale) a Los Angeles;
GARA 7 (eventuale) a Los Angeles;
Clicca qui per visualizzare l’articolo che riguarda i Los Angeles Lakers
Cleveland crede nella rimonta e vince 112-102 contro Orlando in gara 5 della Finale della Eastern Conference.
I Cavaliers dimostrano di non avere rivali quando gira tutta la squadra, con Mo Williams (24 punti), Ilgauskas (16 punti, 6 rimbalzi e 6/8 dal campo) e West (13 punti) che fanno il loro dovere, ma è sempre l’MVP della stagione regolare LeBron James a mettere la sua firma, realizzando una tripla doppia (37 punti, 14 rimbalzi, 12 assist). Per Orlando, che spreca la prima opportunità di chiudere la serie, buona la gara di Turkoglu (29 punti, 6 rimbalzi) e di Howard (24 punti, 10 rimbalzi e 8/10 dal campo) che tengono a galla i Magic fino a quando James decide di affondarli definitivamente.
E’ tutto rimandato a gara 6. Se Orlando continuerà a tirare con le stratosferiche percentuali da tre, che hanno messo in mostra nelle gare vinte, per Cleveland ci sarà poco da fare. Tocca a James e compagni trovare le soluzioni adeguate per contrastare la franchigia della Florida.
Il risultato del 28 maggio:
Cleveland-Orlando 112-102
Cle James 37, Williams 24, Ilgauskas 16, West 13, Gibson 11
Orl Turkoglu 29, Howard 24, Lewis 15, Pietrus 13, Lee 9
Orlando guida la serie 3-2
Le situazioni
Finali
Eastern Conference
Cleveland-Orlando 2-3 gara 6 domani notte ad Orlando
Western Conference
L.A.Lakers-Denver 3-2 gara 6 stanotte a Denver
Semifinali
Eastern Conference
Cleveland-Atlanta 4-0
Boston-Orlando 3-4
Western Conference
L.A.Lakers-Houston 4-3
Denver-Dallas 4-1
Primo turno
Eastern Conference
Cleveland-Detroit 4-0
Boston-Chicago 4-3
Orlando-Philadelphia 4-2
Atlanta-Miami 4-3
Western Conference
L.A.Lakers-Utah 4-1
Denver-New Orleans 4-1
San Antonio-Dallas 1-4
Portland-Houston2-4
Gara 5 giocata allo “Staples Center” di Los Angeles dice Lakers. Infatti i californiani battono Denver 103-94 mettendo una seria ipoteca per il passaggio in Finale NBA; serie sul 3-2 gialloviola e gara 6 che potrebbe essere decisiva.
Partita equilibratissima, giocata punto a punto con continui sorpassi nel punteggio: il primo quarto finisce 25-25, il secondo 56-56 che manda le squadre a riposo.
Nella ripresa si assiste allo stesso spettacolo con Bryant (22 punti, 8 rimbalzi, 5 assist) che da una leggera supremazia Lakers ma il terzo periodo si chiude in parità sul 76-76. L’ultima frazione di gioco il 24 gialloviola prende i compagni per mano e li lancia verso il successo. Decisivi anche i rimbalzi di Odom (19 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate) e la solidità difensiva di Gasol (14 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate). Anthony (31 punti, 4 rimbalzi e 4 assist) ce la mette tutta per arginare i gialloviola ma alla fine deve arrendersi.
Gara 6 in programma domani notte a Denver.
Il risultato del 27 maggio:
L.A.Lakers-Denver 103-94
Lak Bryant 22, Odom 19, Gasol 14, Ariza 12, Fisher 12
Den Anthony 31, Martin 12, Billups 12, Kleiza 10, Jones 9
L.A.Lakers guidano la serie 3-2
Le situazioni
Finali
Eastern Conference
Cleveland-Orlando 1-3 gara 5 stanotte a Cleveland
Western Conference
L.A.Lakers-Denver 3-2 gara 6 domani notte a Denver
Semifinali
Eastern Conference
Cleveland-Atlanta 4-0
Boston-Orlando 3-4
Western Conference
L.A.Lakers-Houston 4-3
Denver-Dallas 4-1
Primo turno
Eastern Conference
Cleveland-Detroit 4-0
Boston-Chicago 4-3
Orlando-Philadelphia 4-2
Atlanta-Miami 4-3
Western Conference
L.A.Lakers-Utah 4-1
Denver-New Orleans 4-1
San Antonio-Dallas 1-4
Portland-Houston2-4
Denver vince gara 4 120-101 contro i Lakers e pareggia i conti nella serie (2-2). Partita dominata sin dai primi secondi; infatti i Nuggets sono stati sempre in vantaggio dall’inizio alla fine.
Vista la prova sottotono della stella Carmelo Anthony (15 punti, 5 assist, 3/16 dal campo), sale in cattedra la panchina di Denver che segna in totale 42 punti contro i 24 dei gialloviola. E’ stata anche la partita di Billups e Smith (24 punti a testa) che hanno trainato i Nuggets al successo, mentre in casa californiana oltre Bryant (34 punti, 7 rimbalzi, 5 assist) e Gasol (21 punti, 10 rimbalzi, 4 assist) c’è il vuoto.
Ora la serie si sposta di nuovo verso Los Angeles per gara 5, in programma mercoledì notte allo “Staples Center“.
Il risultato del 25 maggio:
Denver-L.A.Lakers 120-101
Den Billups 24, Smith 24, Anthony 15, Nene 14, Martin 13
Lak Bryant 34, Gasol 21, Bynum 14, Farmar 10, Vujacic 6
Serie sul 2-2
Le situazioni
Finali
Eastern Conference
Cleveland-Orlando 1-2 gara 4 stanotte ad Orlando
Western Conference
L.A.Lakers-Denver 2-2 gara 5 domani notte a Denver
Semifinali
Eastern Conference
Cleveland-Atlanta 4-0
Boston-Orlando 3-4
Western Conference
L.A.Lakers-Houston 4-3
Denver-Dallas 4-1
Primo turno
Eastern Conference
Cleveland-Detroit 4-0
Boston-Chicago 4-3
Orlando-Philadelphia 4-2
Atlanta-Miami 4-3
Western Conference
L.A.Lakers-Utah 4-1
Denver-New Orleans 4-1
San Antonio-Dallas 1-4
Portland-Houston2-4