Tag: semifinale

  • Tim Cup: Super Salah punisce la Juve

    Tim Cup: Super Salah punisce la Juve

    Adesso c’è la conferma, la Fiorentina ha pescato un grande campione: Mohamed Salah.

    L’attaccante egiziano è stato super protagonista nella semifinale d’andata giocata contro i bianconeri di Torino allo Juventus Stadium. Una doppietta per lui che ha permesso alla squadra viola di conquistare un 2-1 pesantissimo che vale una bella fetta di qualificazione alla finale.

    La Juventus ha fatto molto bene i primi minuti, non ha concretizzato un paio di chance, ha rimontato il primo vantaggio della Fiorentina con Llorente, ma nella ripresa ha commesso altri errori difensivi, uno dei quali costato il gol del 1-2. Allegri probabilmente dovrà riflettere su alcuni errori che non dovranno ripetersi a Dortmund.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri decide di puntare ad un 4-3-3 con l’inserimento di Storari in porta, Ogbonna al posto di Chiellini, ed un tridente avanzato formato da Pepe-Llorente- Coman.

    Montella, che deve fare a meno di Tomovic, Savic, Borja Valero e Pizarro, recupera in extremis Basanta, che va a far coppia con Rodriguez, ed inserisce Mati Fernandez, Badelj e Kurtic nel trio a centrocampo. Davanti spazio a Mario Gomez supportato da Joaquin e dall’uomo del momento Salah.

    Mohamed Salah | Foto Twitter
    Mohamed Salah | Foto Twitter

    Parte subito forte la Juventus, protagonista Vidal che al 1° calcia al volo mandando alto, subito dopo riesce ad inserirsi ma il suo diagonale esce sul fondo. Al 7° si fa vedere anche la Fiorentina con una conclusione al volo di Kurtic, da buona posizione, che però esce larga. La Juve sembra in controllo del gioco ma al 11°, da un calcio d’angolo per i bianconeriSalah riparte dalla sua trequarti, si lancia in velocità, entra in area e batte Storari. Un minuto dopo l’azione viola sembra ripetersi ma Vidal chiude su Salah. La Juventus prova una reazione e riesce a concretizzarla al 24° quando Llorente, su perfetto cross di Pepe, colpisce di testa mandando la palla alle spalle di Neto. Gli ospiti provano a prendere in mano la gara per abbassare i ritmi, al 31° sul bel tiro di Mati Fernandez, Storari mette in corner. Al 36° Coman è costretto a lasciare il campo, entra Tevez che prova subito a spaventare la retroguardia viola. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Nella ripresa prova a partire aggressiva la Juventus ma è Richards ad avere una ghiotta occasione al 49°, la difesa bianconera si salva in corner. La chance carica la Fiorentina che prova a spingere e mette in crisi il reparto difensivo di Allegri. Al 55° il gol degli ospiti arriva, errore di Marchisio in uscita, ne approfitta Salah che fa doppietta. Al 62° Neto si esibisce in una gran parata su conclusione bassa di Tevez. Il portiere brasiliano due minuti dopo per deviare un pericoloso tiro cross di Pogba, sbatte contro il palo, niente di grave. Ilicic, entrato al posto di Mario Gomez, calcia bene al 71° ma palla esce di poco. La Juventus, magari in maniera molto confusionaria e poco lucida, si getta in avanti alla ricerca del pareggio. Arriva il fischio finale, la Fiorentina con un super Salah, espugna lo Juventus Stadium e fa un gran bel balzo verso la finale.

     

    JUVENTUS – FIORENTINA 1-2 (1-1) (11°, 55° Salah (F), 24° Llorente (J))

    Juventus (4-3-3): Storari; Caceres, Bonucci, Ogbonna, Padoin; Vidal, Marchisio, Pogba; Pepe (73° Pereyra), Llorente (58° Morata), Coman (36° Tevez).

    Allenatore: Allegri.

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Richards, Gonzalo Rodriguez, Basanta, Alonso; Kurtic, Badelj (78° Aquilani), Mati Fernandez; Joaquín, Mario Gómez (63° Ilicic), Salah (74° Diamanti).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Kurtic (F), Pogba (J), Badelj (F), Basanta (F), Caceres (J), Marchisio (J), Mati Fernandez (F), Tevez (J)

     

  • L’Atletico attacca ma il MOUro Chelsea non cade

    L’Atletico attacca ma il MOUro Chelsea non cade

    L’andata della prima semifinale di Champions League, al Vicente Calderon, tra Atletico Madrid e Chelsea ha deluso le aspettative di chi si aspettava di assistere ad un grande spettacolo, i Colchoneros ci hanno provato facendo la partita ma si sono scontrati con il Chelsea di Mourinho che ha tenuto per tutta la gara un atteggiamento difensivo e decisamente rinunciatario.

    Simeone sceglie un 4-4-2 con Courtois tra i pali, Juanfran, Godin, Miranda e Filipe Luis sulla linea di difesa, Raul Garcia, Mario Suarez, Gabi e Koke a centrocampo e in attacco l’ex Juventino Diego accanto al bomber Diego Costa.

    Dall’altra parte Mourinho decide di inserire Fernando Torres al centro dell’attacco con Willian e Ramires a supportarlo, Lampard, Obi Mikel e David Luiz a centrocampo, Cech tra i pali con Cole, Terry, Cahill e Azpilicueta sulla linea difensiva.

    Si parte in un Vicente Calderon ribollente di entusiasmo con i Colchoneros che prendono subito a far gioco. Il primo episodio della gara nasce al 18° da un corner dell’Atletico sul quale Cech dopo esser svettato a deviare la palla oltre la traversa ricade male sulla spalla, Mourinho al termine della gara ai microfoni di Sky parlerà di stagione finita, ed è costretto a lasciare il campo al quasi 42enne Schwarzer. Nel resto del primo tempo è sostanzialmente un monologo dei padroni di casa con una conclusione pericolosa di Suarez, di poco a lato ed un paio di tiri di Diego Costa respinti dalla difesa Blues, per il Chelsea solo tanta buona volontà per Torres che là davanti si sbatte cercando di difendere i pochissimi palloni che gli arrivano, si va così al riposo sullo 0-0.

    Diego Costa
    Diego Costa

    Nella ripresa il copione della gara non cambia, sempre Colchoneros a far gioco e Chelsea chiuso nella propria metà campo. Le emozioni continuano a latitare, Simeone inserisce anche Arda Turan per provare a sfondare il fortino Blues, il Chelsea perde anche Terry per infortunio e al 75° Schwarzer è costretto al più difficile intervento della gara quando respinge in corner una punizione insidiosa di Koke. Nonostante i continui attacchi dell’Atletico, spesso anche dettati più dal cuore che dalla razionalità, il muro di Mourinho non crolla e così dopo 5 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine sul risultato di 0-0, si deciderà tutto la prossima settimana a Stamford Bridge.

     

    ATLETICO MADRID – CHELSEA 0-0

    ATLETICO MADRID (4-4-2): Courtois 6; Juanfran 6, Godin 6, Miranda 6, Filipe Luis 6; Raul Garcia 6.5 (86° Villa sv), Gabi 6, Suarez 6.5(79° Sosa 6), Koke 6.5; Diego 6.5 (59° Arda Turan 6), Diego Costa 5.5.

    Allenatore: Simeone.

    CHELSEA (4-3-3): Cech 6 (18° Schwarzer 7); Azpilicueta 6.5, Cahill 6, Terry 6 (72° Schurrle 5.5), Cole 6; Obi Mikel 6, David Luiz 6, Lampard 6; Ramires 5.5, Torres 6, Willian 6 (94° Demba Ba sv).

    Allenatore: Mourinho.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Lampard (C), Obi Mikel (C), Gabi (A), Miranda (A), Demba Ba (C).

  • Coppa Italia, Fiorentina in semifinale

    Coppa Italia, Fiorentina in semifinale

    La Fiorentina è la terza squadra a qualificarsi per le semifinali di Coppa Italia, dove dovrà vedersela con l’ Udinese, uscita vittoriosa dalla gara contro il Milan. (altro…)

  • Wimbledon, Lisicki raggiunge Marion Bartoli in finale

    Wimbledon, Lisicki raggiunge Marion Bartoli in finale

    La finale dell’edizione 2013 dei Championship femminili di Wimbledon sarà fra la tedesca Sabine Lisicki e la francese Marion Bartoli. Prima finale in uno slam per la tedesca che ha estromesso dal torneo la numero uno del Mondo Serena Williams negli ottavi di finale mentre seconda finale a Londra per la francese che aveva perso proprio contro la sorella di Serena, Venus, nel 2007. Match praticamente senza storia quello vinto dalla francese che ha disposto nettamente della belga Flipkens sconfitta in nemmeno un ora di gioco mentre una vera e propria battaglia è stata la semifinale vinta dalla tedesca, 9-7 al terzo nei confronti della polacca Agnieska Radwanska.

    Marion Bartoli, seconda finale a Wimbledon ©GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Marion Bartoli, seconda finale a Wimbledon ©GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Match bellissimo quello fra la tedesca e la polacca con la Radwanska che partiva nel match con i favori del pronostico ma con molti più set nelle gambe prima della semifinale. Sabine parte bene nel match mentre la polacca appare un pò contratta soprattutto da fondo campo dove la numero quattro del Mondo non riesce ad impostare i suoi soliti schemi, primo parziale conquistato quindi dalla tedesca che però crolla nel secondo set dove la polacca domina vincendo 6-2. Si va al terzo ed è una vera e propria battaglia in campo con la polacca che crolla nel finale uscendo sconfitta dopo due ore e 21 minuti di gioco con il punteggio di 6-4 2-6 9-7.

    Tutto invece molto facile per la francese che, a dispetto di una linea non proprio consona ad un atleta, ha comandato la semifinale sin dal primo quindici non lasciando mai il pallino del gioco in mano al potente dritto della belga chiudendo il match con un perentorio 6-1 6-2. La Flipkens ha comunque giocato sotto i livelli mostrati nei precedenti match denotando sicuramente una poca abitudine a giocare partite di questo livello ed importanza che se vinte ti possono cambiare decisamente la carriera.

    Finale quindi inedita per il titolo di campionessa di Wimbledon 2013, Marion Bartoli ha dalla sua il fatto di aver già assaporato questa atmosfera, anche se per poco, nella sconfitta del 2007 contro Venus Williams e forse questa situazione potrà fare la differenza fra due giocatrici molto forti ma dal punto di vista caratteriale abbastanza fragili.

  • Wimbledon, avanti Djokovic e Del Potro. Rimonta Murray

    Wimbledon, avanti Djokovic e Del Potro. Rimonta Murray

    Giornata di quarti di finale maschili a Wimbledon con tutti gli incontri chiusi come da pronostico e con qualche patema d’animo di troppo per l’idolo di casa, lo scozzese Andy Murray, che è stato costretto agli straordinari del quinto dalla spagnolo Fernando Verdasco. Semifinale raggiunta anche per il numero uno del Mondo Novak Djokovic che ha superato in tre set il ceco Tomas Berdych e per il giustiziere di Andreas Seppi, l’argentino Juan Martin Del Potro, che ha avuto la meglio dello spagnolo David Ferrer sempre in tre set non risentendo assolutamente del problema al ginocchio sinistro che tiene comunque sempre sulle spine l’argentino per i prossimi match. La sorpresa del torneo è ovviamente rappresentata dalla semifinale conquistata dal polacco Janowicz che ha vinto il derby con il connazionale Kubot.

    Novak Djokovic ©CARL COURT/AFP/Getty Images
    Novak Djokovic ©CARL COURT/AFP/Getty Images

    Praticamente il match fra Djokovic e Berdych si è deciso nel primo parziale dove il ceco ha avuto tante occasioni per portare a casa il set ma finendo con perdere un tie break dove il serbo ha giocato da numero uno del Mondo. Gli altri due parziali sono stati invece in assoluto controllo da parte di Djokovic che ha finito con il chiudere con il punteggio di 7-6, 6-4, 6-3. Grande paura invece per i tanti tifosi di Andy Murray con lo scozzese sotto di due set contro il sorprendente Verdasco che ha finito la benzina nei successivi parziali consentendo il rientro di Murray che comunque ha rischiato molto in un match decisamente alla sua portata e chiuso con il punteggio di 4-6, 3-6, 6-1 6-4,7-5.

    Nole affronterà in semifinale l’immortale argentino Del Potro che ha rischiato ancora il ritiro per un problema al ginocchio sinistro nel corso del primo game della partita, ma dopo le cure del caso l’argentino è tornato magicamente in salute sbarazzandosi dello spagnolo in tre set con il punteggio di 6-2, 6-4, 7-6. per Murray invece ci sarà il promettente e talentuoso polacco Janowicz che ha sconfitto il connazionale Kubot nel quarto di finale più a sorpresa dell’edizione 2013, una semifinale per nulla facile per lo scozzese che potrebbe rischiare grosso qualora dovesse ripetere l’inizio molle e con moti errori nel quarto vinto contro Verdasco.

  • Roland Garros, Sara Errani dominata dalla Williams

    Roland Garros, Sara Errani dominata dalla Williams

    Tutto come da pronostico, purtroppo, per la piccola grande Sara Errani che viene letteralmente massacrata sul centrale parigino del Roland Garros dall’uomo in gonnela chiamato Serena Williams. Decisamente troppo in tutto Serena per la povera romagnola che viene mangiata in un sol boccone dall’americana che ha letteralmente fatto i buchi sul campo della terra rossa di Parigi e che ha sfruttato alla grande il piccolo campanello d’allarme del set perso durante il quarto di finale vinto contro la russa Svetlana Kuznetsova . Sconfitta netta per la Errani che abdica con un eloquente 6-0 6-1 in 46′ di gioco consentendo alla Williams di disputare la finale a Parigi 11 anni dopo contro la russa Maria Sharapova che a sua volta ha avuto la meglio, nell’altra semifinale, sulla bielorussa Viktoria Azarenka.

    Serena Williams ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Serena Williams ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    Niente da fare quindi per la romagnola che ha anche servito meglio del solito per tutta la poca durata del match con una buona percentuale di prime palle che però non sono servite a nulla contro la fame e la ferocia della numero uno del Mondo. Serena non ha lasciato praticamente nulla all’azzurra attaccandola in ogni parte del campo vincendo quasi tutti i game. al servizio ed in risposta, a zero senza dare mai la possibilità alla piccola Sara di almeno sperare di conquistare un game.

    Molto più bella e combattuta invece l’altra semifinale che ha visto prevalere la russa Maria Sharapova sulla bielorussa Viktoria Azarenka in un match dove la pressione e la tensione nervosa hanno avuto la meglio nei confronti del bel gioco. Infatti, a differenza del match contro la Jankovic, Maria scende in campo concentrata sin dall’inizio attaccando la bielorussa che può solo fare da  spettatrice allo show della bella siberiana che vince il primo parziale con un sonoro 6-1. Ma nel secondo set cambia decisamente la musica per la bella Maria che soccombe per 6-2 grazie anche a qualche errore di troppo che viene sfruttato al meglio da parte dell’Azarenka per allungare la semifinale al terzo set. Nel set decisivo però Maria riesce a riprendere le redini del match in mano conquistando subito il break e chiudendo il match con il punteggio di 6-4 in una partita dove il servizio è stato decisamente un optional per le due giocatrici in campo.

  • Roland Garros, Nadal e Djokovic ok. Rimonta Sharapova

    Roland Garros, Nadal e Djokovic ok. Rimonta Sharapova

    Si sono chiusi i quarti di finale del Roland Garros con nessuna sorpresa particolare e con i big scesi in campo oggi a rispettare il pronostico della vigilia chi in maniera molto agevole e chi con qualche difficoltà di troppo. Nessun problema in campo maschile con la semifinale dei sogni che verrà disputata fra il numero uno del Mondo Novak Djokovic e lo spagnolo Rafael Nadal, i due mostri del tennis mondiale hanno avuto la meglio rispettivamente sul tedesco intramontabile Tommy Hass e sull’elvetico Stanislav Wawrinka. In campo femminile tutto come pronostico ma qualche patema d’animo per la russa Maria Sharapova costretta al terzo set dalla serba Jelena Jankovic, semifinale anche per la bielorussa Viktoria Azarenka che ha superato in due set la russa Maria Kirilenko che ha disputato un quarto di finale onorevole nonostante un forte problema alla schiena.

    Lo spagnolo Nadal in azione ©Julian Finney/Getty Images
    Lo spagnolo Nadal in azione ©Julian Finney/Getty Images

    Devastante prestazione dello spagnolo Nadal sullo svizzero Wawrinka, il mancino di Manacord ha disputato un match sempre sopra ritmo non abbassando mai la guardia e relegando su un piccolo angolo di fondo campo l’elvetico che ha finito per alzare bandiera bianca uscendo mestamente dal rosso parigino con il punteggio sonoro di 6-2 6-3 6-1 . Molto più combattuto, ma dagli stessi esiti, il quarto di finale che ha visto protagonista Novak Djokovic, il serbo si trovava davanti il redivivo Tommy Hass al primo quarto sul rosso parigino alla veneranda età di 35 anni. Nole è partito subito a mille nel match conquistando facilmente il primo parziale con la partita che viene sostanzialmente decisa nel corso del tie break del secondo set dove il tedesco non sfrutta alcune occasioni per allungare il match che viene chiuso dal numero uno con il punteggio di 6-3 7-6 7-5.

    Vittoria in rimonta invece per Maria Sharapova che ha sconfitto la serba Jankovic in un match iniziato per la russa solamente nel secondo set considerato che la prima frazione si è chiusa con un sonoro cappotto della serba. Masha riesce a non perdersi d’animo dimostrando di aver raggiunto una completa consapevolezza della propria forza che le permette di recuperare match praticamente già persi. Vittoria in rimonta con il punteggio di 0-6 6-4 6-3 per la bella siberiana che in semifinale troverà la bielorussa Azarenka che non ha avuto particolari problemi da parte di una sfortunata Kirilenko.

  • Errani e Vinci ko, Sharapova e Jankovic in semifinale a Miami

    Errani e Vinci ko, Sharapova e Jankovic in semifinale a Miami

    Non ci sarà una semifinale tutta italiana a Key Biscayne, Sara Errani e Roberta Vinci vengono sconfitte nei quarti di finale rispettivamente da Maria Sharapova e Jelena Jankovic. Due ore e mezza di grande tennis a Miami fra Maria Sharapova e Sara Errani ma purtroppo, per i tanti tifosi della piccola grande azzurra, a vincere è la russa numero due al Mondo con un duplice 7-5 in un match condito da tanti errori da ambo le parti e dove la solidità al servizio della russa nei momenti importanti ha fatto la differenza. Fuori dal torneo anche Roberta Vinci che imita la sua compagna di doppio nella durata del match e purtroppo anche nell’esito finale con l’azzurra costretta ad abdicare in tre set con il punteggio di 6-4 6-7 6-3 in un match che poteva essere sicuramente alla portata della tarantina.

    Maria Sharapova ©Al Bello/Getty Images
    Maria Sharapova ©Al Bello/Getty Images

    Si è giocato veramente su pochi punti il match fra la siberiana e la romagnola, Sara non è riuscita  tenere la battuta nei momenti importanti dimostrando che manca ancora qualcosa, comunque poco, per poter finalmente lottare con continuità alla pari con le giocatrici più forti al Mondo. Peccato per la numero sette del ranking Wta che non ha sfruttato ben quattro set point nel secondo set dove la russa ha tirato fuori la grinta e l’abitudine maggiore a giocare match così importanti. Grosso rammarico anche per Roberta che aveva superato a Sydney la Jankovic ma che forse ha risentito delle maratone vinte contro la Suarez Navarro e la francese Cornet.

    Nel torneo maschile avanza con qualche patema David Ferrer, lo spagnolo perde il primo set contro Jurgen Melzer ma poi riesce nella solita rimonta concedendo nei due set rimanenti la miseria di tre game all’austriaco che esce sconfitto in poco meno di due ore di gioco con il punteggio di 4-6 6-3 6-0. Ferrer affronterà in semifinale il tedesco Tommy Hass che, dopo aver eliminato Djokovic, strapazza il francese Gilles Simon con un 6-3 6-1 imperioso e dimostrando una forma fisica e mentale a 35 anni veramente invidiabile.

  • Roland Garros, Bartoli contro Schiavone. Federer vs Djokovic in semifinale

    Roland Garros, Bartoli contro Schiavone. Federer vs Djokovic in semifinale

    Sarà la francese Marion Bartoli l’avversaria della nostra Francesca Schiavone in semifinale al Roland Garros, la francese ha avuto la meglio nei confronti della russa Svetlana Kuznetsova in due set 7-6 6-4.

    Il primo set è molto equilibrato dove la precisione con il rovescio bimane della francese ha fatto la differenza anche se la russa è stata autrice di molti errori gratuiti. Gli errori non diminuiscono nel secondo parziale anzi, la russa si ostina a non chiamare mai a rete la francese suo grande punto debole, che dal canto suo, riesce ad andare avanti 5-2 per poi essere recuperata fino al 5-4, ma ancora la Kuznetsova regala molti punti decisivi nell’ultimo game con la francese che ringrazia conquistando per la prima volta in carriera la semifinale a Parigi.

    Tra i maschi la Francia non sorride come tra le donne a causa di Roger Federer che elimina per l’ennesima volta a Parigi Gael Monfils in un match che ha avuto poca storia (6-3 6-4 7-6 lo score) dove il francese si è reso pericoloso solo ad inizio partita, andando avanti subito 3-1 ma recuperato dallo svizzero che chiude facile anche il secondo parziale con il terzo set che ha avuto storia fino al Tie break letteralmente dominato da Federer che in semifinale incontrerà Novak Djokovic che ha riposato oggi a causa del ritiro di Fabio Fognini suo avversario ai quarti ma mai sceso in campo per uno stiramento alla coscia sinistra.

  • Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Dopo l’eliminazione del Milan fresco vincitore dello scudetto ad opera del Palermo di Delio Rossi, stasera andrà in scena la seconda semifinale di Coppa Italia che vedrà fronteggiarsi Inter e Roma, per staccare il biglietto della finale del trofeo. Sfida che ha infiammato nel recente passato la maggior parte delle finali del torneo e che questa sera come sempre non mancherà certamente di regalare emozioni e come ci insegna la statistica, anche gol. Curiosità: il presidente del Palermo Zamparini ieri alla domanda su chi avesse voluto trovare in finale, ha risposto in maniera secca, Inter. Motivazione? Perché i nerazzurri avrebbero meno fame di vittorie rispetto ai giallorossi.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre si preparano alla sfida che andrà in onda alle 20:45 di stasera allo stadio milanese di San Siro.

    INTER – Il tecnico nerazzurro è parso davvero infastidito e seccato dai cori del suo ex calciatore Rino Gattuso, e proprio ieri per mezzo del sito ufficiale nerazzurro ha rilasciato le sue prime dichiarazioni, chiedendo maggiore chiarezza al giocatore calabrese e una risposta da parte della società rossonera. Pensieri da sgomberare in fretta per concentrarsi sulla semifinale che attende i nerazzurri in serata contro la Roma. I veri problemi per il tecnico brasiliano arrivano nella scelta della formazione con molti indisponibili, chi per infortunio chi per squalifica. Punto primo: la difesa dovrà essere rivoluzionata, viste le indisponibilità di Ranocchia squalificato, Cordoba operato e Samuel in fase di recupero. Le possibilità sono lo spostamento di Chivu al centro o l’utilizzo di Materazzi che contro la Fiorentina non ha disputato una cattiva gara. Punto secondo: il centrocampo è il reparto più deficitario viste le assenze di big del calibro di Sneijder e Stankovic. Quindi possibile modulo con Coutinho trequartista. Recupera ed è disponibile Thiago Motta. Punto terzo: l’attacco con il rebus dell’uomo da scegliere per fare coppia con Eto’o. Pazzini è una garanzia, ma Milito ha bisogno di giocare ed è sicuramente più fresco, e forse con la voglia di tornare a segnare un gol come quello che regalò la coppa all’Inter lo scorso anno proprio contro la Roma. In sintesi: Julio cesar tra i pali, Maicon, Chivu (Materazzi), Lucio e Nagatomo in difesa, centrocampo a quattro con Cambiasso, Zanetti (che festeggerà le 1000 partite), Thiago Motta e Coutinho (in alternativa Pandev), con la coppia offensiva Eto’o Pazzini (Milito).

    ROMA – In casa giallorossa c’è bisogno di questa vittoria, per centrare una finale che varrebbe oro. Le delusioni stagionali potrebbero essere superate con la conquista di questa Coppa, che andrebbe a portare i giallorossi a quota 10 trofei e con il diritto di poter esibire sulla maglia una stella d’argento. Mica poco. Le motivazioni non mancano di certo, ma Montella dovrà nuovamente fare a meno del suo capitano e giocatore inamovibile Francesco Totti, che proprio questa sera sconta l’ultimo turno di squalifica rimediato per il calcione rifilato a Balotelli. Largo a Borriello dunque che sarà il punto centrale dell’attacco. Guai anche in difesa dove è arrivata l’indisponibilità di Cassetti  per infortunio (distorsione alla caviglia destra), quindi al suo posto Montella dovrebbe lasciare spazio a Rosi. Centrocampo ritrovato con il rientro di De Rossi e Perrotta (entrambi squalificati in campionato), ma con l’assenza di Taddei squalificato e l’infortunio di Brighi. Spazio dunque al montenegrino Vucinic o in caso di pace fatta con il tecnico dovrebbe giocare il talento francese Menez. Quindi la difesa dovrebbe vedere Burdisso e Juan centrali con Riise e Rosi sulle fasce. Centrocampo con la coppia Pizzarro-De Rossi arretrati, e Simplicio Vucinic (o Menez in alternativa) e Perrotta a supporto dell’unica punta Marco Borriello.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta, Coutinho; Pazzini, Eto’o.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Samuel, Kharja, Mariga, Pandev, Milito
    Allenatore: Leonardo.

    ROMA (4-2-3-1): Doni; Rosi, N. Burdisso, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro; Perrotta, Simplicio, Vucinic; Borriello.
    A disposizione: Lobont, G. Burdisso, Castellini, Loria, Greco, Menez, Caprari.
    Allenatore: Montella