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  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

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  • Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Fase di stallo per il mercato dell’Inter, dopo il riscatto di Fredy Guarin e il colpo Palacio i nerazzurri si stanno guardando intorno con l’obiettivo di attuare un sensibile ringiovanimento della rosa. Infatti sono sempre più probabili gli addii di Diego Forlan e Lucio. L’uruguaiano, andato a segno nell’ultima partita giocata con la nazionale celeste, è molto richiesto in Brasile, in particolare il Corinthians sta operando un pressing con i nerazzurri interessati  a loro volta al centrocampista del club carioca Paulinho. Chissà non venga intavolata una trattativa che accontenti entrambe le società. Il 34enne Lucio invece sta vagliando la proposta turca del Fenerbahçe, pronto ad offrire al centrale brasiliano un biennale da 2,5 milioni annui. All’Inter andrebbe anche un milione di euro per la cessione del cartellino, oltre che un ingaggio oneroso in meno gravante sul bilancio. Per rimpiazzare la partenza del brasiliano, la società di Corso Vittorio Emanuele è pronta a far ritornare alla base Marco Andreolli, ultima stagione giocata a Verona con la maglia del Chievo. Al ritorno di Andreolli potrebbe aggiungersi Matias Silvestre, centrale difensivo col vizio del gol in forza al Palermo e ricercatissimo sia in Italia che in Europa.

    Intanto continua la ricerca del terzo interprete offensivo del 4-3-3 attuato da Andrea Stramaccioni. Sfumato Lavezzi, accasatosi al Paris Saint-Germain, sono tanti i nomi dei possibili futuri attaccanti nerazzurri. Si va dall’ipotesi Stevan Jovetic, passando da Sebastian Giovinco, per il quale sarà importante prima capire come si risolverà la comproprietà tra Parma e Juve,  e Gaston Ramirez, ricercato da mezza Premier, fino ad arrivare al Papu Gomez, autore di un’ottima stagione nel Catania-

    Massimo Moratti © Julian Finney Getty Images Sport

    Non solo il mercato è oggetto di pensiero di Massimo Moratti e i suoi collaboratori. E’ di ieri infatti la notizia riguardante il progetto di un nuovo stadio stile Emirates che dovrebbe diventare la nuova casa nerazzurra a partire dal 2016. A confermare l’esistenza di questo progetto è stato proprio il patron interista Massimo Moratti, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport in edicola oggi: “Confermo, esiste quest’idea di un progetto nuovo stadio. Un impianto di proprietà è necessario per le società moderne, abbiamo accelerato su questo fronte. Malgrado in Italia non sia facilissimo costruire uno stadio, credo che ciò sia importante, un qualcosa di fondamentale per i club almeno sotto due punti di vista. Uno stadio di proprietà consente maggiori ritorni economici, introiti che in questa fase delicata dell’economia sono utilissimi. Quello che è accaduto ai club inglesi con questi impianti è sotto gli occhi di tutti. Capisco il legame con lo stadio dove la squadra ha giocato per anni, ma avere un casa tua, sicura, la considero una forma di rispetto nei confronti dei tifosi”. 

    Il patron nerazzurro poi si sofferma sul mercato interista“Ci siamo mossi e abbiamo definito operazioni che noi riteniamo importanti come Palacio e Guarin. Adesso stiamo studiando il completamento della squadra”. Il prossimo obiettivo: “Vogliamo ringiovanire la rosa”. Previsto un colpo importante per la squadra? “L’Inter è pronta a comprare una stella. Lucas? “Sicuramente è molto bravo, ma costa molto”. Chi sarà la prossima stella nerazzurra?

  • Giovinco, Ghirardi fissa il prezzo “Vale 40 milioni”

    Giovinco, Ghirardi fissa il prezzo “Vale 40 milioni”

    Sarà sicuramente uno degli uomini mercato 2012, la sua estate si preannuncia più calda che mai: parliamo di Sebastian Giovinco per il quale nelle prossime settimane potrebbe accendersi una vera e propria asta, sono infatti tanti i club che hanno bussato alla porta di Tommaso Ghirardi per chiedere informazioni sulla Formica Atomica, sulla metà del cartellino per essere più precisi. Già, perchè il fantasista della Nazionale è attualmente in comproprietà con la Juventus che due anni fa lo ha girato in prestito al Parma e concesso lo scorso anno il riscatto della metà del cartellino, per consentirgli di farsi le ossa in un club dove avrebbe trovato un posto fisso da titolare e di non bruciarsi troppo presto facendo solo panchina.

    Se da un lato la valutazione fatta dai dirigenti bianconeri si è rivelata del tutto azzeccata dal momento che Giovinco in gialloblu è maturato e sbocciato definitivamente, dall’altro aver concesso il diritto di riscatto per un giocatore dalle potenzialità enormi e per giunta per soli 3 milioni di euro pagabili in tre anni (praticamente impachettato e regalato, ndr) è stato un errore che definire da principianti è riduttivo. Alla luce soprattutto dell’ultima splendida stagione dell’attaccante, la migliore della sua carriera, nella quale ha messo a segno ben 15 gol in campionato regalando prestazioni notevoli trascinando il Parma a ridosso della zona Europa League e guadagnandosi la fiducia del ct Cesare Prandelli che lo ha fatto esordire in Nazionale e lo ha confermato nella lista dei 32 preconvocati azzurri in vista di Euro 2012. La Juve infatti ora dovrà far fronte alla concorrenza di tanti club italiani e non solo, Giovinco ha attirato su di sè le attenzioni del Barcellona, del Paris Saint Germain, del Manchester City oltre che quelle di Napoli, Lazio, Fiorentina, Roma e, per ultima in ordine cronologioco, dell’Inter che pare stia architettando uno sgarbo ai rivali bianconeri.

    Sebastian Giovinco © Paolo Bruno/Getty Images

    Juve e Parma dovranno incontrarsi nei prossimi giorni per discutere della comproprietà del giocatore, il presidente del Parma Ghirardi ha anche affermato in un’intervista che le ipotesi più plausibili sono o quella di un ritorno alla casa madre o quella di un altro anno di permanenza in Emilia, fissando, indirettamente, anche il prezzo del suo cartellino: “Ce lo hanno chiesto in tanti ma un’offerta vera non c’è. E non siamo disponibili a riceverne. Prima dobbiamo parlare con la Juve in base agli accordi presi in inverno, poi ci sarà tempo per valutare altre operazioni. A oggi credo che il giocatore possa restare da noi o andare alla Juventus. Poi si sa come va il calciomercato e se ci sono dei club importanti europei che vogliono investire tanti soldi, credo che Giovinco si possa muovere. Ma la situazione economica attuale può suggerire solo uno scenario: che resti qui o vada a Torino, questa è la volontà del giocatore. Quanto vale? Non meno di quanto valgono Pastore e Sanchez“.

    Juve e pretendenti sono avvertite, non sarà facile nè per l’una nè per le altre vestire con i propri colori la Formica Atomica.

  • Calciomercato Juve-Inter duello per Giovinco Destro Borini

    Calciomercato Juve-Inter duello per Giovinco Destro Borini

    Nella stagione appena conclusasi lo scontro Juventus-Inter è parso meno “caldo” del solito, considerando le difficoltà della formazione nerazzurra che l’hanno allontanata dalla vetta della classifica e dalla competizione scudetto: tuttavia, nella prossima sessione di calciomercato, non è affatto escluso che possa tornare ad accendersi improvvisamente la scintilla, considerando l’interesse dei due club per alcuni giocatori importanti e giovani, che si preannunciano come pedine chiave delle trattative.

    I due nomi in questione sarebbero, in primis, quelli di Borini e Giovinco, in comproprietà – rispettivamente – tra il Parma e la Roma e tra il Parma e la Juventus. Scontato che i due club che detengono la metà dei due cartellini vogliano fortemente evitare che si giunga alle buste per il riscatto definitivo della comproprietà, proprio per scongiurare l’ipotesi che possa essere il Parma a prevalere e che, poi, la società gialloblu ceda i due gioiellini all’Inter. Il sodalizio nerazzurro-gialloblu, infatti, sarebbe uno degli assi più importanti di questa estate di mercato e, dunque, gli altri club devono preservarsi dagli assalti del club di Moratti che, dopo una stagione di digiuno e sofferenze, pare già scatenato sul mercato per provare a rafforzare la formazione di Stramaccioni.

    In particolare, l’interessamento per Sebastian Giovinco scaturirebbe dalla difficoltà di concludere positivamente la trattativa per portare a Milano il Pocho Lavezzi, che sarebbe sempre più vicino al Paris Saint Germain di Ancelotti, Leonardo e degli sceicchi arabi, pronti a battere la concorrenza nerazzurra con capitali freschi.

    Nel caso di Borini, invece, la Roma preme per il rinnovo della comproprietà con il Parma, mentre la società del presidente Ghirardi vorrebbe una soluzione definitiva: l’Inter potrebbe, così, inserirsi in questo discorso e provare a soffiare il giovane gioiellino ai giallorossi. Nello scontro Juventus-Inter, poi, sembra rientrare anche l’affare Marco Verratti, il diciannovenne centrocampista del Pescara di Zdenek Zeman, esploso nello scorso campionato di Serie B: il giovane, convocato a Coverciano da Prandelli per la pre-lista Europei, nei giorni scorsi ha manifestato apertamente la sua preferenza per l’approdo in maglia bianconera, considerandolo “un sogno che si avvererebbe”, ma, in periodo di mercato, le certezze non sono mai un’entità assoluta e, dunque, le situazioni possono mutare repentinamente.

    Sebastian Giovinco | © Dino Panato/Getty Images

    Resta da capire, però, quale sarà la contro-offerta dei nerazzurri che, in ogni caso, sembrano intenzionati a puntare prioritariamente su un’ “azione di disturbo” nei confronti dei bianconeri, considerando che l’Inter sarebbe l’unica squadra – fra le varie pretendenti – ad essere disposta a lasciare Verratti per un altro anno a Pescara.

    In tal caso, se l’Inter riuscisse a portare a termine lo “sgarbo” alla Juventus, i bianconeri non starebbero, però, a guardare ed avrebbero già pronta la contro-mossa, relativa all’affare Mattia Destro, cresciuto in casa Inter e poi ceduto con troppa facilità ed, oggi, in comproprietà fra Siena e Genoa: i nerazzurri sperano di far leva sui trascorsi del giovane attaccante e sulla sua volontà di tornare a Milano ma se la Juventus riuscisse ad inserirsi nell’affare – facendo leva sui rapporti con il Siena – sarebbe uno smacco che l’Inter non digerirebbe affatto, ed è proprio per questo  che il club nerazzurro ha avviato il pressing su Verratti e Giovinco, un modo per fissare dei “paletti” e far capire – tra le righe – che ad ogni azione corrisponde una reazione, probabilmente ancora più “pesante”.

  • Giovinco uomo mercato,Ghirardi gongola

    Giovinco uomo mercato,Ghirardi gongola

    Prezzo pregiato di questo mercato è Sebastian Giovinco, che non sa ancora dove giocherà e che maglia indosserà il prossimo anno, ma di certo non rimarrà alla corte ducale, troppo stretta la città di Parma, per ambizione e blasone, per un giocatore della sua caratura tecnica e che in questa stagione ha mostrato di aver raggiunto una certa maturità e di essere pronto per una squadra con obiettivi più nobili della salvezza.

    Le voci di mercato sul fantasista piemontese si rincorrono e il suo procuratore Claudio Pasqualin in più di un’occasione ha confermato che il futuro della Formica Atomica, potrebbe anche non essere in una della due società che ne detengono il cartellino:«Abbiamo registrato l’interessamento del City, ma Sebastian è molto seguito anche in Spagna e Germania».

    C’è però l’impressione che almeno in Italia, Giovinco non potrebbe e dovrebbe indossare nessun’altra maglia se non quelle o della Juventus o del Parma. La suggestione Napoli, pare essere molto lontana dal realizzarsi anche perchè, sebbene il patron De Laurentiis debba sostituire l’ormai sicuro partente Lavezzi, il talento italiano non pare essere alla portata della casse del club partenopeo, che quest’anno prospetta un mercato low cost e vista la quotazione elevata del giocatore, il Vesuvio, a meno di sorprese, non vedrà il trasferimento del numero 10 ducale.

    Sebastian Giovinco| © Dino Panato/Getty Images

    La pista più attendibile pare essere quella del riscatto juventino, la società, infatti, dietro le forti pressioni del tecnico Conte, dovrebbe riscattare l’altra metà concessa ai gialloblu e consentire alla Formica Atomica, una nuova possibilità di dimostrare il proprio valore anche con la pesante casacca bianconera, tanto più che al suo arrivo potrebbe trovare libero un numero pesante da sostenere, quel numero 10 appartenuto per 19 anni alla leggenda Del Piero.

    Tutto questo clamore intorno al talentino piemontese non fa che ingolosire il presidente Ghirardi, che sa benissimo di non poterlo trattenere e che vorrebbe monetizzare al massimo il profitto dalla cessione della propria metà. Le dichiarazioni a tal proposito non lasciano spazio ad interpretazioni, secondo il patron gialloblu, infatti, l’attaccante vale 40 milioni, non meno di Pastore e Sanchez e quindi un top player a tutti gli effetti.  E’ certo che la telenovela Giovinco non è destinata a concludersi al più presto e sarà una delle trame di mercato più complicate, per adesso le due società proprietarie del cartellino attendono la deadline del 22 giugno, data ultima per la risoluzione delle comproprietà, poi probabilmente il futuro del giocatore sarà ancora più chiaro.

  • Prandelli che coraggio! Italia sperimentale a Euro 2012

    Prandelli che coraggio! Italia sperimentale a Euro 2012

    Archiviato il massimo campionato nella serata di ieri, l’Italia è già proiettata su quel che sarà dal prossimo 8 giugno, ovvero l’inizio dei campionati europei di calcio in Polonia e Ucraina. L’Italia farà il suo esordio domenica 10 giugno alle ore 18:00 e sfiderà la Spagna campione del mondo e d’Europa in carica.

    Ieri pomeriggio Cesare Prandelli, commisario tecnico della nazionale italiana, ha diramato la lista dei 32 pre-convocati per gli Europei in Polonia e Ucraina. I giocatori presenti nella lista si sono radunati oggi e sono stati sottoposti a dei test fisici in quel di Coverciano, eccezion fatta per i giocatori militanti in Juventus, Napoli e Paris Saint-Germain che devono ancora concludere la loro stagione rispettivamente con la finale di Coppa Italia e l’ultimo turno di Ligue 1. Dei 32 pre-convocati solo 23 avranno l’onore di difendere i colori italiani nella rassegna europea e i loro nomi verranno comunicati dalla Figc il 29 maggio. Tanti giocatori giovani e alcuni giocatori della vecchia guardia, vanno a comporre la lista dei top 32 di Prandelli.

    LISTA PRE-CONVOCATI ITALIA EURO 2012

    Cesare Prandelli spiega le scelte per gli azzurri di Euro 2012 | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Salvatore Sirigu (Paris Saint Germain), Morgan De Sanctis (Napoli), Emiliano Viviano (Palermo).
    Difensori: Cristian Maggio (Napoli), Domenico Criscito (Zenit San Pietroburgo), Ignazio Abate (Milan), Federico Balzaretti (Palermo), Davide Astori (Cagliari), Salvatore Bocchetti (Rubin Kazan), Leonardo Bonucci (Juventus), Andrea Barzagli (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Andrea Ranocchia (Inter), Angelo Ogbonna (Torino).
    Centrocampisti: Andrea Pirlo (Juventus), Claudio Marchisio (Juventus), Emanuele Giaccherini (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Antonio Nocerino (Milan), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Ezequiel Schelotto (Atalanta) Luca Cigarini (Atalanta), Alessandro Diamanti (Bologna), Marco Verratti (Pescara).
    Attaccanti:Antonio Cassano (Milan), Mario Balotelli (Manchester City), Sebastian Giovinco (Parma), Antonio Di Natale (Udinese), Mattia Destro (Siena), Fabio Borini (Roma).

    La più grande sorpresa è la convocazione di Marco Verratti , classe 92 del Pescara delle meraviglie, convocazione meritata per il numero 10 abbruzzese che era appena entrato nel giro della nazionale U21 (2 presenze) e adesso si ritrova catapultato tra i grandi. Scelta coraggiosa per Prandelli, ma che fa capire quanto questa nazionale punti sui giovani. Nella lista dei 32 figura anche il giovane difensore del Torino Angelo Ogbonna, che insieme al già citato Verratti va a formare il duetto proveniente dalle Serie B 2011/2012.

    Sebastian Giovinco e Antonio Cassano © Claudio Villa/Getty Images

    I grandi esclusi da mister Prandelli sono Giampaolo Pazzini, che paga lo scarso rendimento avuto nel suo club di appartenenza e Alessandro Matri, al quale non sono bastati 10 goal in campionato per convincere il ct italiano. A dire il vero leggendo i nomi degli attaccanti presenti in lista, possiamo notare che Prandelli ha prediletto avere più attaccanti mobili che di sfondamento, vedere Di Natale, Giovinco, Borini e Cassano. L’attaccante ariete della nazionale sarà Mario Balotelli (7 presenze 1 goal in nazionale) fresco campione d’Inghilterra con il Manchester City di Roberto Mancini. Il sesto attaccante della lista è Mattia Destro, definito da Prandelli “attaccante ideale”. Il classe 91, attualmente in comproprietà tra Genoa e Siena, festeggia così la sua splendida stagione (12 goal) vissuta quest’anno con la maglia del Siena.

    4  portieri convocati da mister Prandelli, oltre all’inamovibile Buffon sono presenti Sirigu, Viviano e De Sanctis. Di questi 4 solo 3 andranno in Polonia e Ucraina (ballottaggio Viviano-Sirigu). In difesa spazio allo zoccolo duro della Juventus campione d’Italia che dà alla nazionale i suoi 3 centrali difensivi (Chiellini, Barzagli, Bonucci). Sulle fasce confermati Maggio, Balzaretti e Criscito. Sorpresa Bocchetti del Rubin Kazan. Fiducia a Ranocchia (unico interista del gruppo). Grandi conferme per il centrocampo. Sono presenti ben 3 giocatori juventini ( Pirlo, Marchisio e Giaccherini), 2 giocatori del Milan (Nocerino e Montolivo) e ben 2 dell’Atalanta (Cigarini e Schelotto), a conferma della grande stagione disputata dai nerazzurri di Bergamo. A completare il pacchetto di metà campo ecco Daniele De Rossi, Thiago Motta e la new entry Alessandro Diamanti.

  • Napoli per il dopo Lavezzi si pensa a Douglas Costa

    Napoli per il dopo Lavezzi si pensa a Douglas Costa

    Napoli Douglas Costa, il matrimonio si farà! Ezequiel Lavezzi lascerà il Napoli a fine stagione. Si attende solo l’ ufficialità del suo passaggio all’ Inter, ufficiliatà che potrebbe arrivare già dopo il match di domenica sera tra  Napoli-Siena. Termina così il percorso dell’ argentino in maglia azzurra, percorso contornato da grande passione e reciproco amore con i tifosi. Ma siamo sicuri che sarà sicuramente addio?

    Tutti ne sono certi. Pare che Lavezzi abbia già raggiunto un accordo di massima con la società neroazzurra, manca però ancora l’ accordo tra Napoli e Inter, accordo che comunque dovrebbe decollare già in queste ore. Le ultime esclusioni del Pocho, avevano fatto capire l’ imminente epilogo dell’ avventura partenopea dell’ attaccante. De Laurentis non si è espresso sulla questione. E’ chiaro il segnale di resa del presidente Napoletano. A rendere emblematico l’addio dell’ argentino sarà anche il fatto di non partecipare alla Champions League del prossimo anno con la maglia azzurra,( salvo miracoli) senza la possibilità di un reale progetto per poterla raggiungere l’ anno successivo.  Lavezzi lascerà il Napoli dunque, ma chi raccoglierà la sua eredità?

    Ezequiel Lavezzi © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Sono diversi i nomi che iniziano a circolare ai piedi del Vesuvio. L’ ultima pista è quella che conduce a Douglas Costa, giovane attaccante brasiliano in forza Shakhtar Donetsk . Dinamico, abile nell’ uno contro uno, incisivo anche in zona goal. Gli ucraini lo strapparono alla concorrenza del Manchester United, garantendogli un percorso di crescita sereno e tranquillo. Il Napoli osserva attentamente anche la situazione Sebastian Giovinco.

    Il piccolo folletto del Parma, in comproprietà tra gli emiliani e la Juventus, rispecchierebbe alla perfezione il “dopo Lavezzi”. Il piano partenopeo è chiaro, prelevare la metà del cartellino di Giovinco dal Parma e riuscire a convincere la Juventus a farlo rimanere alla corte di Mazzarri. Teoria quasi impossibile. Ecco allora aprirsi scenari da fantamercato: la Juventus rinuncerebbe alla metà di Giovinco in maniera definitiva, in cambio del cartellino di Edison Cavani. Sarà solo fantamercato?

  • Juve ritorno Giovinco, il Parma alza il prezzo

    Juve ritorno Giovinco, il Parma alza il prezzo

    Con lo scudetto ormai conquistato, il pensiero alla festa scudetto contro l’Atalanta, e la Coppa Italia nel mirino, la Juventus inizia a pensare a come rafforzare la propria rosa in vista della prossima stagione che, in ogni caso, sarà differente da quella che è in procinto di concludersi, se non altro per la partecipazione alla Champions League, che imporrà alla dirigenza bianconera qualche innesto importante. Fra questi, un capitolo a parte lo merita la questione Sebastian Giovinco, fantasista classe 1987, in comproprietà con il Parma. La formica atomica in questo campionato in Emilia ha saputo mettersi in gran luce, realizzando 15 gol e conducendo il Parma ad una salvezza più che tranquilla, mostrando un processo di crescita assolutamente significativo, soprattutto in termini di continuità di rendimento: Antonio Conte non ha mai nascosto la sua stima e la sua grande considerazione per il talentino cresciuto nelle giovanili bianconere, anche perchè lo considera molto ben adattabile alla sua concezione tattica.

    Sebastian Giovinco | © Claudio Villa/Getty Images

    La Juventus, dunque, avrebbe tutta l’intenzione di riscattare Giovinco, anche se – considerando gli altri investimenti che dovrà compiere sul mercato – non vorrebbe spendere una cifra eccessiva per il cartellino. D’altro canto, il Parma sembra intenzionato a realizzare un buon guadagno dall’operazione, così come ha confermato lo stesso d.s. Leonardi che ha annunciato che “la Juventus non avrà vita facile nel riscattare Giovinco”. La questione economica è la seguente: il Parma valuta 20 milioni di euro il cartellino complessivo di Sebastian Giovinco e, dunque, la Juventus dovrebbe versare 10 milioni per il completo riscatto; la Juventus vorrebbe spendere molto meno anche se, d’altra parte, vorrebbe evitare il pericolo di giungere “alle buste” perchè, in tal caso, ci sarebbe il rischio di lasciarsi scappare il giocatore, che il Parma potrebbe poi vendere al migliore offerente, considerando che le pretendenti non mancano affatto. In molti, infatti, accostano il nome di Giovinco al Napoli di De Laurentiis, anche alla luce di alcune dichiarazioni sibilline di Claudio Pasqualin, procuratore di Giovinco, che qualche mese fa ebbe un incontro con Riccardo Bigon, in cui il dirigente partenopeo volle mostrare tutta l’ammirazione e la considerazione da parte del Napoli nei confronti del giovane attaccante; in tal senso, il procuratore di Giovinco rivela che: “Un giorno ne parlammo, fu una chiacchierata, quanto bastò per sapere che c’era stima nei confronti del ragazzo.

    L’apertura al Napoli, potrebbe esser considerata come una pista di disturbo, un modo per “metter pressione” alla Juventus ed indurla ad affrettare i tempi e a rivedere le considerazioni economiche per evitare che l’operazione Giovinco possa sfumare: una circostanza che,  nel club di Corso Galileo Ferraris vogliono evitare fermamente soprattutto perchè – nel caso in cui l’addio di Alex Del Piero divenisse malauguratamente realtà  – l’arrivo (anzi, il ritorno) di Sebastian Giovinco sarebbe una soluzione primaria, anche considerando che, al contrario di quanto accaduto nella sua prima esperienza in maglia bianconera, non sarebbe più considerato “vice”, secondo nella gerarchia dei fantasisti al “totem-Alex”, ma potrebbe giocarsi le sue carte ad armi pari con gli altri attaccanti in rosa, considerando e facendo leva proprio sull’unicità delle sue caratteristiche tecniche, oltre che sulla sua voglia di “tornare a casa” dimostrando di essere diventato grande.

  • Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Un Parma formato super spegne le speranze di qualificazione Champions dell’Inter centrando il quinto successo di fila. Il gol di Sneijder nel primo tempo aveva illuso i lombardi ma nella ripresa Marques, Giovinco e Biabiany capovolgono il risultato e mettono la parola fine ad una gara intensa e ricca di occasioni da rete da ambedue le parti. Il Parma comincia subito bene, ma l’Inter chiude ogni varco e in contropiede è micidiale come al 13’ quando Stankovic in area di rigore pesca Snejider il quale tutto solo non sbaglia insaccando alle spalle di Pavarini.

    Il gol però non cambia di moto la partita con i gialloblù che continuano a spingere, specie con l’ex di turno Biabiany e con Giovinco, ma non riescono mai a bucare la difesa nerazzurra che però sul finire di frazione perde Nagatomo per una ginocchiatao al volto, involontaria, subita da Jonathan. In campo Faraoni al suo posto. Nella ripresa il Parma è letteralmente scatenato. Merito, soprattutto, di un Giovinco già in formato Europeo. L’Inter comincia a traballare e dopo 8’ crolla: Lucio, pressato dalla formica atomica, perde palla e per Marques è un gioco da ragazzi siglare la rete del pareggio.

    Disperazione Milito © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Ma non è finita qui: l’impeto degli emiliani sfocia in gol appena un minuto dopo con Galloppa che pesca il solito Giovinco il quale sul filo del fuorigioco taglia in due la difesa ospite e nonostante si decentri al momento del controllo palla riesce comunque a siglare il 2 a 1. Stramaccioni cosi le tenta tutte: dentro due punte, Zarate e Pazzini, fuori Stankovic ed Alvarez. E capita proprio all’ex attaccante della Sampdoria la palla del possibile pareggio ma da posizione leggermente decentrata, al limite dell’area piccola, spara altissimo sopra la traversa.

    In proiezione offensiva la formazione nerazzurra le tenta tutte, ma Zarate, Sneijder e Lucio difettano di mira. Cosa che non fa Biabiany quando parte in contropiede, salta prima Julio Cesar e poi Samuel insaccando a porta vuota. Un’occasione per parte negli istanti finali: prima Valdes manca il poker poi Milito viene fermato sulla linea da Lucarelli. Al Tardini dunque si spengono i sogni di gloria interisti.

    Le pagelle di Parma Inter:
    Giovinco 8: Se nel primo tempo non convince molto, nella ripresa è una furia. Gol, assist e giocate di alta classe. Per la gioia di Donadoni. E di Prandelli.
    Biabiany 7: Non solo realizza il classico gol dell’ex, ma disputa anche un match generoso senza risparmiarsi.
    Marques 7: Bravo a sbloccare il punteggio, ma è sempre tra i più attivi della sua squadra.
    Sneijder 6,5: Uno dei pochi a salvarsi nel naufragio dei suoi. Il gol di inizio gara da speranza, ma durerà meno di un’ora.
    Samuel 4,5: Inguardabile nella ripresa. Si addormenta sul 2 a 1 di Giovinco, fa peggio sul 3 a 1 di Biabiany.
    Lucio 4,5: Dal suo errore comincia la rimonta del Parma. Ancora una volta dimostra troppa leggerezza.

    Il tabellino di Parma Inter:
    PARMA (3-5-2): Pavarini 6,5; Zaccardo 6, Paletta 6,5, Lucarelli 6,5; Jonathan 6,5, Valiani 6 (32′ st Santacroce sv), Valdes 7, Galloppa 6,5, Biabiany 7; Marques 7 (19′ st Okaka 5,5), Giovinco 8. In panchina: Gallinetta, Modesto, Musacci, Morrone, Palladino. Allenatore: Donadoni 7
    INTER (4-3-2-1): Julio Cesar 5,5; Maicon 5,5, Lucio 4,5, Samuel 4,5, Nagatomo 6 (1′ st Faraoni 5,5); Cambiasso 5, Stankovic 5,5 (14’st Zarate 5,5), Obi 5,5; Alvarez 5,5 (27′ st Pazzini 5), Sneijder 6,5; Milito 5,5. In panchina: Castellazzi, Ranocchia, Poli, Duncan. Allenatore: Stramaccioni 5,5

    Il video di Parma Inter:
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  • Juve, riscatto Borriello vicino. Quagliarella rinnova fino al 2015

    Juve, riscatto Borriello vicino. Quagliarella rinnova fino al 2015

    Una settimana fa nessuno avrebbe giurato di sentir parlare di riscatto per Marco Borriello, eppure i due gol che in 4 giorni il centravanti ha messo a segno nelle ultime due gare bianconere, reti che si sono rivelate pesanti e decisive in questa fase di campionato, hanno cambiato le carte in tavola. Tra i tifosi e Borriello non c’è mai stato un grande idillio e, più volte, l’ex giallorosso è stato oggetto di fischi da parte dei supporters, per primo perchè non gli hanno mai perdonato di aver preferito nel 2010 la Roma alla Juve, e poi per le sue opache prestazioni con la casacca bianconera.

    Dopo le due convincenti prestazioni con Cesena e Novara la dirigenza bianconera sta pensando al suo riscatto visto anche che il giocatore fortemente voluto da Conte ha dimostrato di essere particolarmente attaccato al suo nuovo allenatore, infatti dopo aver infilato la rete dell’1-0 l’attaccante è subito corso ad abbracciare e a ringraziare il tecnico.

    La Juventus per riscattare il giocatore, il cui cartellino è detenuto dalla Roma, dovrebbe sborsare una cifra vicina agli 8 milioni di euro, cifra ritenuta un po’ alta dalla dirigenza che sta quindi pensando di inserire una contropartita tecnica nell’affare. Alla Roma piace tanto Giovinco che è a metà tra Juventus e Parma. La società giallorossa vorrebbe acquistare la parte detenuta dai bianconeri per poi trattare con i ducali l’acquisto definitivo dell’intero cartellino.

    Marco Borriello | © TIZIANA FABI/Getty Images

    La volontà della Roma è destinata a non concretizzarsi se si considera che Giovinco è un “pupillo” di Conte il quale ha già dovuto privarsene in questa stagione per via del rinnovo della comproprietà (non condivisa dal tecnico) con il Parma; il giocatore stesso non ha mai nascosto di voler tornare un giorno a Torino e vestire la maglia di cui è tifoso e dove è cresciuto calcisticamente.
    Sebbene Borriello potrebbe rivelarsi un ottimo investimento per i bianconeri, perdere definitivamente Giovinco sarebbe invece un errore e per questo la dirigenza bianconera cercherà di trovare la soluzione migliore.

    Intano, sempre per quanto riguarda il parco attaccanti bianconero, è arrivato nel pomeriggio il rinnovo di Fabio Quagliarella che ha allungato il suo contratto con la Vecchia Signora di un altro anno estendendolo fino al 2015 (il vecchio accordo scadeva nel 2014). A comunicarlo è stata la stessa società sul proprio sito ufficiale. Il rinnovo dell’attaccante di Castellammare di Stabia, protagonista in questo finale di stagione dopo il periodo buio causato dall’infortunio ai legamenti del ginocchio, giunge dopo quelli di Bonucci, De Ceglie e Matri che testimoniano la volontà della Juventus di dare continuità al progetto intrapreso.