Tag: sebastian giovinco

  • Juve-Lazio, Vucinic ko gioca Giovinco. Pogba vice Pirlo

    Juve-Lazio, Vucinic ko gioca Giovinco. Pogba vice Pirlo

    La Juventus per tornare a vincere allo Stadium e mantenere il vantaggio su Inter e Napoli, la Lazio per continuare il magic moment cominciato con il derby e proseguire nella lotta per un posto in Europa. Grandi motivazioni per entrambe le squadre dunque in vista del posticipo delle 18. Antonio Conte non vuole cali di tensione dei suoi tanto che non ricorrerà al turn over nonostante l’impegno di martedì contro il Chelsea schierando la migliore formazione possibile contro una Lazio imprevedibile e che potrebbe dare filo da torcere ai bianconeri.

    Due assenze, pesanti, per parte, con i torinesi che si presentano all’appuntamento senza lo squalificato Pirlo e l’influenzato Vucinic. Per il montenegrino è la seconda volta in poche settimane che deve dare forfait per lo stesso motivo.  Tornerà, ma partirà dalla panchina, Pepe, lo scorso anno decisivo nella sfida che di fatto lancio la Juventus verso la conquista dello scudetto.  Titolari invece Pogba e Quagliarella, il quale cosi giocherà in avanti con Giovinco. Sulla destra invece Isla la spunta ancora una volta su Lichtsteiner . Dall’altro lato Petkovic, il quale opterà per un 4-5-1 con Klose unica punta, deve fare a meno del capitano Mauri e dell’esterno Lulic, entrambi squalificati. Al posto del giocatore bosniaco spazio a Radu mentre in mezzo al campo dovrebbe agire l’esperto Brocchi. Per il resto squadra confermata con Hernanes e Candreva che in mezzo al campo dovranno dare quella marcia in più che serve ai biancocelesti.

    sebastian giovinco | ©Claudio Villa/Getty Images

    Le probabili formazioni di Juventus-Lazio:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Quagliarella. In panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Marrone, Padoin, Pepe, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio

    LAZIO (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Candreva, Brocchi, Hernanes, Ledesma, Gonzalez; Klose. In panchina: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Cana, Cavanda, Ederson, Stankevicius, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. Allenatore: Petkovic

     

  • Una Juve Super a valanga con il Pescara. Quagliarella show

    Una Juve Super a valanga con il Pescara. Quagliarella show

    E’ tutta un’altra Juve quella vista nei match successivi al ko contro l’Inter, dopo la vittoria schiacciante in Champions League contro il Nordsjaelland i bianconeri hanno letteralmente travolto nell’anticipo serale di ieri il Pescara di Mister Stroppa con un risultato tennistico di 6-1 per gli ospiti.

    Gli uomini di Conte hanno dall’inizio dettato la loro superiorità contro un Pescara che ha cercato di reagire alla grinta e furia degli avversari ma con scarsi risultati. Protagonista assoluto della sarata allo Stadio Adriatico Fabio Quagliarella che ha siglato la sua prima tripletta oltre ad aver servito un assist a Giovinco. Di Vidal e Asamoah le altre due reti mentre il gol che aveva ridato speranze agli abruzzesi è di Cascione. Ma andiamo con ordine.

    Bianconeri che partono subito a testa bassa puntando la porta difesa dal giovane Perin, il primo a porvarci è Giovinco con due tiri dalla distanza nei primi 5 minuti di gioco che esaltano il giovane portiere. Ci provano anche Marchisio ed Asamoah ma al 9′ è Vidal che recupera palla sulla trequarti, chiude in triangolo con Giovinco e batte Perin.
    Il vantaggio galavanizza i bianconeri che a testa bassa continuano ad attaccare e a provarci per il raddoppio. Raddoppio che arriva al 22′ con Quagliarella che raccoglie un assist di Isla mettendo in rete con un destro che batte Perin. Quando i giochi sembrano ormai quasi chiusi ecco che arriva la reazione del Pescara che dapprima, al 24′, trova con Quintero il palo su calcio di punizione e al 25′ la rete che riapre la partita. Purtroppo però per gli uomini di Stroppa la Juve dell’ultima settimana è una Juve diversa da quella di avvio campionato e così è Asamoah a riportare gli abruzzesi sul pianeta terra gelando l’Adriatico con una conclusione in rovesciata su un pregevole assist di tacco di Quagliarella.

    Fabio Quagliarella
    Fabio Quagliarella tripletta in Pescara-Juventus © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Siamo alla mezz’ora e partita che sembra già destinata a concludersi sul punteggio di 3-1 per gli ospiti. In realtà la fame di gol dei Campioni d’Italia trova ancora spazio al 38′ con Giovinco che servito da Quagliarella infligge il 4-1 con uno spettacolare tiro al volo. E’ dominio Juve che prima di andare negli spogliatoi vede Marchisio salvare il risultato sulla linea di porta poi è ancora Quagliarella a siglare il 5-1 con un potente destro. Curiosità tutti i gol della Juve sono entrati nello stesso angolo basso alla destra di Perin.

    Nella ripresa si assiste ai cambi di Alessio che richiama Isla per Padoin, Chiellini per Marrone e Quagliarella per Bendtner, prima però l’attaccante partenopeo decide di firmare la partita con la sua prima tripletta che arriva con uno spettaolare tiro in rovesciata da calcio d’angolo. E’ risultato finale di 6-1, un risultato che ridona fiducia e fissa a 31 il punteggio in classifica in attesa dei risultati che arriveranno oggi dagli altri campi. Sabato prossimo arriva la Lazio e la Juve dovrà fare a meno del suo regista Pirlo che, diffidato, ha rimediato un giallo un po’ severo.

    PAGELLE PESCARA-JUVENTUS

    Perin 5: una giornata nera per il giovane portiere di proprietà del Genoa che oggi compie 20 anni. Raccoglie la sfera in fondo al sacco della sua porta per ben 6 volte ma di colpe ne ha ben poche a differenza della difesa che avrebbe dovuto proteggerlo. Un compleanno amaro.

    Cascione 6.5: pericolo costante nell’area bianconera, è suo il gol che riaccende solo per qualche minuto le speranze del Pescara. Prestazione più che positiva, l’ultimo ad arrendersi.

    Quintero 6: il 19enne erede di Verratti ha i piedi buoni e lo dimostra su qualche calcio piazzato prendendo anche il palo. Tra qualche anno lo vedremo giocare in un grande club.

    Asamoah 7: un gol in rovesciata in un momento della partita favorevole al Pescara. In crescita dopo le ultime opache prestazioni.

    Quagliarella 9: è decisamente lui l’uomo partita. Firma 3 gol che gli valgono la prima tripletta in carriera e regala due assist deliziosi per Giovinco e Asamoah. Incontenibile. Con un Quagliarella così nulla è impossibile in Champions.

    Giovinco 7.5: un gol e un assist ma il bottino personale poteva essere più rotondo. La Formica Atomica fa un gran movimento lì davanti e non si risparmia mai. Dopo essersi sbloccato in Champions mercoledì arriva un’altra ottima prestazione. Ora deve dimostrare di saper convincere anche contro le big.

    PESCARA (3-5-2): Perin 5; Cosic 4.5, Capuano 4.5 (46′ Caprari 5), Bocchetti 4.5; Zanon 4.5, Nielsen 5, Cascione 6.5, Quintero 6, Modesto 4; Abbruscato 4 (64′ Vukusic 5), Jonathas 4.5 (54′ Weiss 5).
    Allenatore: Stroppa 4.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5 (65′ Marrone 6); Isla 6.5 (59′ Padoin 6), Vidal 7, Pirlo 7, Marchisio 7, Asamoah 7; Quagliarella 9 (68′ Bendtner 6), Giovinco 7.5.
    Allenatore: Alessio 7.

    VIDEO PESCARA-JUVENTUS 1-6

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  • E’ tornata la vecchia Juve. Adesso tocca battere il Chelsea

    E’ tornata la vecchia Juve. Adesso tocca battere il Chelsea

    Il riscatto serviva e il riscatto è arrivato. La Juventus si impone allo Juventus Stadium con un secco 4-0 ai danni del Nordsjaelland, una vittoria che serve a dare la carica ed entusiasmo all’ambiente bianconero dopo la brutta prestazione di sabato contro l’Inter, entusiasmo che però viene smorzato dalla notizia al 94′ della vittoria del Chelsea sul Shakhtar Donetsk.

    Una Juve alla vecchia maniera, aggressiva, feroce, concentrata è quella che ha praticamente annullato gli avversari nei primi 5 minuti di gara, quando Marchisio, servito da un Isla devastante preferito a Lichtsteiner per occupare la fascia destra, si inserisce centralmente spianando la strada alla goleada bianconera. E’ sempre il principino che va vicinissimo al raddoppio ma questa volta Hansen non si fa sorprendere e si fa trovare pronto sul tiro di destro del centrocampista respingendo su Giovinco che dal limite dell’area spara alto sopra la traversa.

    Passano pochi minuti e arriva il raddoppio su rapina di Vidal che sfrutta una leggerezza difensiva dei danesi per poi battere Hansen da posizione defilata. La Juventus dilaga complice anche l’atteggiamento del Nordsjaelland in versione completamente rivisitata rispetto alla gara in Danimarca. I Danesi tutti chiusi nella loro metà campo nulla possono di fronte la fame di vittoria degli uomini di Conte. Prova ad andare a segno Isla, Matri deve arrendersi alla traversa ed infine arriva il colpo della sicurezza con Giovinco che sugli sviluppi di un contropiede scodella un gioello di destro dal limite, siglando la sua prima rete in Champions League. Si chiude sul punteggio di 3-0 il primo tempo.

    Claudio Marchisio
    Claudio Marchisio apre le marcature in Juventus-Nordjaelland © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nel secondo tempo la Juventus, forte del risultato gia acquisito, rallenta la pressione sugli avversari e si concentra soprattutto nel tentativo di mandare in rete Matri il quale anche nel secondo tempo ha potuto godere della fiducia di Mister Conte che decide di prelevare Giovinco per l’inserimento di Quagliarella. Ed è proprio l’attaccante partenopeo che lancia Matri in un “a tu per tu” con Hansen salvo poi facendosi recuperare da Okore, sciupando tutto. Chi invece trova la reta, la quarta e conclusiva, è proprio Quagliarella, di testa, su sponda proprio di Matri. Finisce così, con un perentorio 4-0 con un Nordsjaelland che in 93′ ha fatto visita solo una volta dalle parti di Buffon.

    Il ko con l’Inter ormai è un ricordo così come da domani lo sarà la prima vittoria in Champions perchè il pensiero è già al 20 Novembre quando lo Juventus Stadium accoglierà il Chelsea con un solo imperativo: Vincere!

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-NORDSJAELLAND

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6 (24′ st Lucio 6); Isla 7, Vidal 7 (8′ st Pogba 6), Pirlo 7, Marchisio 7.5, Asamoah 6.5; Matri 5.5, Giovinco 6.5 (15′ st Quagliarella 6.5).
    Allenatore: Alessio 6.5.
    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen 7; Parkhurst 5, Okore 5.5, Runje 5, Mtiliga 5; Adu 5 (1′ st S. Christensen 6), Stokholm 5; Lorentzen 5.5, Laudrup 5 (1′ st A. Christiansen 5.5), John 5; Beckmann 5.5 (27′ st Nordstrand sv).
    Allenatore: Hjulmand 5.

    VIDEO JUVENTUS-NORDSJAELLAND 4-0

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  • Senza Vucinic tocca a Bendtner. Quagliarella preferito a Giovinco

    Senza Vucinic tocca a Bendtner. Quagliarella preferito a Giovinco

    Più che il risultato negativo e la bruciante sconfitta, la gara di sabato scorso contro l’Inter per la Juventus rischia di portare con sè pesanti conseguenze che possono ripercuotersi anche sul cammino verso gli ottavi di Champions League: dopo i tre pareggi fin qui raccolti, Juventus-Nordsjaelland è una gara senza appello e la vittoria è un obbligo assoluto per sperare di potersela giocare con le dirette concorrenti del girone, ossia il Chelsea e lo Shakhtar di Lucescu, ma alla vigilia della gara contro i danesi le premesse non sono ottimali sul fronte infortuni. Mirko Vucinic ha saltato la seduta di allenamento di ieri e sarà, infatti, indisponibile dopo la botta (e conseguente contusione, ndr) rimediata al polpaccio nella gara contro l’Inter, che sabato lo ha costretto ad uscire alla fine del primo tempo: mister Conte dovrà, così, studiare un’alternativa efficace per far sì che la Signora riesca finalmente a pungere in attacco in un match decisivo per il proseguio  dell’avventura europea.

    L’impresa non è delle più semplici, considerando che Mirko Vucinic è l’uomo di maggiore talento e qualità nel reparto offensivo bianconero e che, ogni qualvolta è stato assente, la manovra d’attacco ne ha risentito vistosamente, perdendo in imprevedibilità e brillantezza. Il principale indiziato per un posto da titolare potrebbe essere, così, proprio colui che nelle premesse stagionali doveva essere l’ultimo nella gerarchia degli attaccanti, Nicklas Bendtner, nella speranza che contro i suoi connazionali danesi possa trovare lo stimolo giusto per ripagare la fiducia ricevuta: ad inizio stagione sarebbe apparso impensabile un suo impiego da titolare in una gara tanto decisiva, eppure le circostanze e la necessità potrebbero determinare proprio questo. Il suo partner d’attacco potrebbe essere Fabio Quagliarella, che nella Champions League di quest’anno ha ottimamente esordito contro il Chelsea a Stamford Bridge e che, al pari di Giovinco, è il miglior marcatore della Juventus in campionato con tre gol realizzati.

    Sebastian Giovinco, invece, potrebbe partire dalla panchina nel tentativo di sfruttare, a gara in corso e con maggiori spazi in campo, le sue doti di velocità e tecnica, che contro la statica difesa danese potrebbero rivelarsi molto preziose: il suo ruolo potrebbe essere, così, quello di dodicesimo uomo, pronto ad entrare a gara in corso come arma in più a disposizione. E’ indubbio, però, che senza la determinante presenza di Vucinic la Juventus dovrà puntare ancor di più sul collettivo, sul gioco di squadra, che dovrà adattarsi alle caratteristiche del terminale offensivo Bendtner, abile nel gioco aereo e possente fisicamente anche se, nella sua precedente esperienza all’Arsenal, aveva comunque mostrato discrete doti realizzative anche con i piedi.

    Niklas Bendtner probabile titolare in Juventus-Nordsjaelland | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quel che è certo è che dovrà essere supportato a dovere dal resto della squadra, che dovrà metterlo in condizione di rendersi pericoloso in avanti: in tal senso, potrebbe esservi anche un cambio importante a centrocampo, con il probabile inserimento di Paul Pogba al posto di uno fra Arturo Vidal e Claudio Marchisio, considerando l’ottimo momento di forma del giovane francese. Quasi certa, inoltre, l’esclusione di Lichtsteiner, uno dei peggiori contro l’Inter sostituito anzitempo per evitargli una quasi certa espulsione, che dovrebbe lasciare il posto all’uruguagio Martin Caceres.

    Alle 14.15 la conferenza stampa di presentazione del match potrebbe fornire qualche spunto ulteriore  in vista del match di domani sera, interrompendo la strada del silenzio scelta prima della gara con Bologna ed Inter: un cambiamento imposto dalle esigenze Uefa.

  • Flop Giovinco, il cambiamento non può attendere

    Flop Giovinco, il cambiamento non può attendere

    Era uno dei giocatori più attesi, dopo il suo tanto agognato “ritorno a casa” e la volontà di dimostrare il suo valore con la maglia della Juventus, dopo lungo peregrinare in provincia. E’ stato, ed è tuttora, uno dei pupilli di mister Conte, che ha deciso di concedergli la massima fiducia, ritenendolo titolare in coppia con Mirko Vucinic, affidandogli quel ruolo di fantasia che per un ventennio è stato svolto dal capitano-totem Alessandro Del Piero. Finora, però, le grandi aspettative su Giovinco non hanno avuto conferme dal campo, considerando che la Formica di “Atomico” ha mostrato ben poco, realizzando tre gol in tredici partite disputate ma non incidendo sui risultati: il gol realizzato contro la Roma, infatti, è giunto quando i giochi erano praticamente fatti, così come la doppietta contro l’Udinese.

    Per il resto, qualche prestazione sufficiente e qualche assist, alternate a prove incolore o, in alcuni casi, addirittura irritanti per l’ostinatezza nel ricercare la giocata ad effetto in circostanze in cui la priorità doveva essere la semplicità.Un esempio? L’ultima gara contro l’Inter. Sebastian è stato neutralizzato dalla difesa nerazzurra, andando a sbattere contro un muro: il confronto fisico con i giganti nerazzurri lo ha disinnescato, così come capitato  anche in Champions League.

    I suoi 164 centimetri, però, non possono essere considerati un limite in campo – basti pensare che Lionel Messi ha solo qualche centimetro in più di Sebastian – perchè la criticità maggiore è legata non alla statura ma alle sue peculiarità di gioco che male si amalgamano con le caratteristiche della manovra bianconera: Sebastian Giovinco si esprime al meglio negli spazi larghi, quando non deve reggere l’urto dei più possenti avversari, quando è libero di far esplodere la sua velocità; non appare adeguato, invece, quando gli spazi sono stretti e, di conseguenza, quando la manovra si svolge nella metà campo avversaria. In tal caso, è sufficiente una regolare spallata per mandarlo a tappeto, impedendogli di apportare alla squadra quella dose di qualità che mister Conte ricerca. In tali circostanze, la Juventus si ritrova inevitabilmente a giocare con un uomo in meno, considerando la sua impalpabilità in zona offensiva ed il fatto che, per sue caratteristiche, difficilmente può svolgere compiti in fase di ripiegamento a supporto della squadra.

    Sebastian Giovinco fermato dalla difesa dell’Inter | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Non esistono, dunque, mezze misure: l’impiego di Giovinco può essere un’arma decisiva ed importante se le condizioni della gara si conformano alle sue caratteristiche di gioco, sfruttando il contropiede e gli ampi spazi (come nella gara contro la Roma di Zeman, ndr), mentre si rivela una scelta inopportuna nel caso in cui gli spazi sono stretti e la manovra è finalizzata a sfondare la retroguardia avversaria.

    E’ un problema tecnico, dunque, e non di personalità: Giovinco ha ormai compiuto 25 anni, un’età in cui i calciatori dovrebbero essere nel pieno della maturità. La Juventus ha voluto concedergli massima fiducia, anche a fronte dell’ingente esborso sostenuto per riscattarlo, ma il bilancio della prima parte della sua stagione non può essere positivo: qualche sprazzo di luce e qualche segnale della sua classe si è appena intravisto, ma non può essere sufficiente per giustificarne il posto da titolare, “a prescindere”.

    Il parco attaccanti della Juventus, a parte Vucinic, non mostra alternative “top” ma, in alcuni casi, gli stessi Matri e Quagliarella potrebbero essere ben più utili rispetto all’insostenibile leggerezza di Giovinco. L’intento di valorizzare le sue qualità non deve coincidere con l’offrirgli in ogni caso un posto nell’undici titolare perchè questo esperimento, protratto finora, non è riuscito: bisogna prenderne atto compiendo un passo indietro, cercando di studiare soluzioni alternative per modularne l’impiego per renderlo finalmente incisivo nelle circostanze in cui la sua velocità e le sue giocate possono essere determinanti come lo erano al Parma.

    E’ necessario cambiare ed è fondamentale farlo in breve tempo: la gara di mercoledì con il Nordsjaelland è già una prova senza appello.

  • La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    Fantastica iniziativa quella della Juventus che per l’occasione decide di vestirsi in maschera cogliendo al balzo l’arrivo di Halloween e ripetendo quanto fatto lo scorso anno quasi fosse diventato un atto scaramantico: sul sito ufficiale della squadra è apparsa nella giornata di lunedì una fotogallery chiamata “Happy Halloween II” che racchiude i giocatori in versione horror: il titolo non poteva essere più azzeccato e, per farsi ancora più nemici il tutto è racchiuso nella scritta “Una Juventus mostruosa… Continuiamo a far paura!”.

    Si parte con in copertina proprio il meno atteso: un Antonio Conte vestito da “Conte Dracula”, con tanto di canini affilati e mantello. Si passa poi ad Andrea Pirlo quasi irriconoscibile nelle vesta di Joker; Gianluigi Buffon è uno dei più azzeccati nei panni di Freddy Krueger con cappello in testa, guanto di rasoi in una mano e pallone ben saldo nell’altra. Nicklas Bendtner per l’occasione diventa Frankenstein mentre Arturo Vidal è imprigionato in una barella in versione Hannibal Lecter. Kwadwo Asamoah ricopre il ruolo di Blade, Claudio Marchisio quello di Jonathan Kramer, pazzoide protagonista di Saw, Leonardo Bonucci quello di Jason e Paul Pogba quello del mito di guerre stellari Darth Maul. Si arriva poi a Lucio, inserito nella gallery horror come Terminator, Stephan Lichtsteiner ne “La Mummia”, Sebastian Giovinco nei panni di Hellraiser ed infine Mirko Vucinic perfettamente inserito nel corpo di Benjamin Barker, diabolico parrucchiere di Fleet Street.

    Un modo simpatico per far capire che in ogni caso la squadra che comanda in questo campionato è ancora quella di Torino, nonostante tutto e tutti e soprattutto per scacciare ogni tipo di polemica che in questi giorni si era alzata nei confronti della Juventus. Tutto pronto dunque in casa bianconera che proprio questa sera, affronterà il Bologna per la decima giornata di andata della nuova stagione sperando che l’aver riproposto la gallery horror possa portargli fortuna anche sul campo.

    LA GALLERY COMPLETA:

  • E’ piccola Juve in Europa. In attacco le lacune maggiori dei bianconeri

    E’ piccola Juve in Europa. In attacco le lacune maggiori dei bianconeri

    Il pareggio in casa del modesto Nordsjaelland ha fatto tornare alla ribalta i vecchi, e forse pochi in proporzione ad altre squadre, difetti di una Juventus che in campionato va come un treno ma che in Champions stenta, e pure parecchio. Per primeggiare anche in Europa c’è la necessità di qualche aggiustamento nell’organico a disposizione di Antonio Conte. Quello più evidente riguarda l’attacco: anche in Danimarca si è creato tantissimo ma si è concretizzato solo il gol di Vucinic. Quasi trenta tiri verso la porta avversaria ed un solo gol. C’è evidentemente qualcosa che non va.

    E non sono solo le parate di Hansen, ma più in generale la mancanza di freddezza sotto porta. Ieri sera è stato decisivo Vucinic, visibilmente debilitato da uno stato influenzale che dura ormai da diversi giorni ma abile a trasformare in gol l’unico pallone utile che gli sia capitato tra i piedi. C’è da dire però che il montenegrino nelle due precedenti gare europee non aveva brillato. Per il resto la situazioni non è delle migliori. Matri ha ancora una volta dimostrato tutti i propri limiti lontano dall’Italia: qualche colpo di testa su calcio piazzato e nulla più. Sembra aver perso quello smalto e quell’istinto del gol che aveva sino all’inizio della passata stagione. Giovinco, nonostante si dimeni tantissimo su tutto il fronte offensivo, sembra si sia dimenticato come si fa gol: le occasioni lui le ha, ma non riesce mai a concretizzarle, innervosendosi di conseguenza.

    Poi c’è Bendtner, arrivato in assenza del top player ma che di quest’ultimo ha veramente poco. E’ vero, ha giocato poco e forse per i tifosi juventini c’è stato più modo di vederlo con la sua nazionale contro l’Italia che in bianconero, ma per parola di Angelo Alessio ancora deve inserirsi nei meccanismi della squadra. Inoltre ha avuto una ghiotta chance contro il Nordsjaelland con la sua specialità preferita, il colpo di testa. Ma gli esiti sono stati davvero disastrosi. Finiamo poi con Quagliarella: il gol con il Chelsea e la successiva doppietta in campionato lo avevano fatto tornare nel giro dei titolari, ma dopo due gare brillanti è tornato nell’anonimato, anche se ieri sera è finito fuori, presumibilmente, per motivi derivanti da un’intervista.

    Insomma nel reparto offensivo juventino sembra mancare quel centravanti in grado di garantire gol con una certa costanza e sbloccare gare che poi sfociano inesorabilmente in passi falsi come quello di ieri sera. A gennaio in questo senso si dovrà assolutamente intervenire sul mercato, anche se in ottica Champions potrebbe essere molto tardi: il girone eliminatorio infatti terminerà a dicembre. Sino ad allora ci sarà da soffrire per i tifosi della Juventus che potranno sperare sui gol degli altri reparti, come accaduto con Vidal a Londra e Bonucci in casa contro lo Shakhtar. Ma se l’attacco ha le sue responsabilità e la società dovrebbe muoversi in tal senso, per una grande Juve anche in Europa sembrano necessari anche altri correttivi.

    Alessandro Matri
    Alessandro Matri © Jonathan/Getty Images

    A partire dalla difesa: in campionato i bianconeri hanno il miglior reparto arretrato, non avendo subito reti in quattro degli otto incontri sin qui giocati. E vi è da dire che i quattro match in cui Buffon è stato superato (Udinese, Genoa, Roma e Siena) sono stati comunque vinti dai piemontesi, rendendo inutili le reti avversarie. In Europa invece il discorso è diverso: in tre gare la Juventus ha sempre subito reti, quattro per la precisione. Il Nordsjaelland, prima di affrontare la squadra di Conte, non aveva mai fatto gol. Dati che dovrebbero indurre la dirigenza bianconera ad investire qualcosa per rinforzare un reparto che se in Italia sembra non avere eguali, in Europa ancora non sembra essere sufficiente. L’innesto di Lucio infatti non sembra aver dato gli esiti sperati, per questo in futuro bisognerebbe affiancare un difensore di spessore continentale a quelli già presenti.

    Altre lacune arrivano poi dagli esterni. Lichtsteiner è l’unico che ha un rendimento costante. Lo stesso Asamoah, che sta facendo grandi cose in Italia, nei primi due match europei non ha regalato spunti particolari, anche se vi è da dire che quello non è il suo ruolo originario. Entrambi ieri sera erano fuori per infortunio, e la cosa si è notata. Per il resto infatti c’è davvero molto poco. De Ceglie ha fatto intravedere qualcosa di buono ma non sembra in grado di poter fare la differenza o comunque giocare sempre su grandi livelli in Europa. Isla sembra lontano anni luce dallo sgusciante laterale di Udinese mentre la questione riguardante Pepe assume sempre più i connotati di un mistero: infortunato da quest’estate sembra sempre in procinto di rientrare ma non lo fa mai.

    Poteva essere un’arma in più, ma sinora è uno dei grandi misteri di questa Juve. Caceres, che esterno non è, ogni qualvolta viene chiamato in causa fa il suo e forse anche più come visto contro il Napoli. Ieri doveva partire titolare ma misteriosamente gli è stato preferito Isla. A conti fatti servono almeno tre innesti, ma quello riguardante l’attacco sembra essere più urgente: per una grande Juve in Europa servono grandi giocatori a livello continentale.

  • Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Se in Italia le 47 gare di imbattibilità rappresentano un dato di cui vantarsi, in Europa le nona gara di fila senza sconfitte ha fatto dannare tutti i tifosi della Juventus. E sì perché anche contro il modesto Nordsjaelland è arrivato il nono pareggio di fila, il terzo di questo girone di Champions League che alla vigilia sembrava alla portata dei bianconeri ma che settimana dopo settimana sembra essere sempre più difficile.

    Un pareggio per 1-1 quello di Copenaghen arrivato all’ultimo grazie ad un guizzo di Vucinic in un match probabilmente sottovalutato dalla squadra bianconera chiamata all’impresa nel girone di ritorno. Per avere la certezza del passaggio del turno infatti bisognerà vincere le due gare interne contro Nordsjaelland e Chelsea e pareggiare a Donetsk. Viceversa, molto probabilmente, si rischia di finire, nella migliore delle ipotesi, in Europa League. Un’eventualità che dunque dipende solo dai bianconeri che hanno evidenziato le solite lacune offensive: la mole di gioco creata non viene concretizzata e ciò si ripercuote negativamente su tutto l’impianto di gioco.

    Non ci sono sorprese nei due undici della vigilia, con Alessio che deve fare a meno di Asamoah, Lichtsteiner e Pepe e che lancia Lucio, Isla e De Ceglie titolari. Vucinic parte dalla panchina e lascia spazio a Matri. La Juventus comincia a giochicchiare ma senza provare mai a concludere seriamente a rete. Ci prova Giovinco, lanciato come al solito da Pirlo, a sorprendere il portiere avversario ma prima si fa anticipare da un difensore al momento del tiro e poi conclude ma non centra la porta da posizione defilata. Nel mezzo un dubbio intervento fuori area di Buffon tra braccio e petto. L’arbitro lascia correre.

    Ci prova anche Matri, ma non riesce ad andare a segno. Ed è proprio il centravanti ex Cagliari a creare la prima chance della ripresa con un bel colpo di testa che però trova prontissimo alla risposta Hansen. Al 5’ arriva a sorpresa il vantaggio danese: punizione dal limite che Beckmann insacca alle spalle di Buffon. La Juve a questo punto reagisce con Giovinco che di testa su cross di De Ceglie chiama in causa Hansen. Alessio getta nella mischia Vucinic e Bendtner ma è sempre Hansen a salire in cattedra, stavolta su Vidal. A 9’ dalla fine però su preciso pallone in mezzo di Isla ecco che proprio Vucinic al volo centra il pari. I bianconeri però non riescono a fare molto altro e si accontentano del punticino.

    Mirko Vucinic dopo il gol
    Mirko Vucinic dopo il gol © Jonathan/Getty Images

    Le pagelle di Nordsjaelland-Juventus
    Hansen 7,5: Serata di grazia per il portiere dei danesi che para qualsiasi cosa abbia una forma sferica che capiti dalle sue parti. Una serata che ricorderà a lungo.
    Okore 7: Grande prova in mezzo alla difesa per lui, anche se prima dell’ingresso di Vucinic non è che ci sia tanto da fare.
    Beckmann 7: Disegna una bella parabola e si toglie la soddisfazione di mettere a segno il primo gol in Champions della sua squadra.
    Isla 5,5: Mette in mezzo il pallone del pareggio, è vero, ma sbaglia cross a più non posso. Ok che arriva da un lungo infortunio, ma ancora non ha azzeccato una partita.
    Matri 5: In Europa dimostra ancora di avere grossi limiti. Prova in qualche modo a farsi pericoloso, ma dovrebbe fare molto di più.
    Vucinic 7: Anche a mezzo servizio è l’unico che può rompere gli equilibri delle difese avversarie nel reparto offensivo dei bianconeri.

    Il tabellino di Nordsjaelland-Juventus:

    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen 7,5; Parkhurst 6, Okore 7, Runje 7, Mtiliga 6,5; Adu 6, Stokholm 6,5; Lorentzen 6 (42′ st Christiansen sv), Laudrup 6 (25′ st Christensen sv), John 6; Beckmann 7 (22′ st Nordstrand sv). In panchina: Villadsen, Gundelach, Ticinovic, Petry. Allenatore: Hjulmand 6,5.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5,5; Lucio 5,5 (31′ st Bendtner sv), Bonucci 6,5, Chiellini 5,5; Isla 5,5, Vidal 5,5 (38′ st Giaccherini sv), Pirlo 6, Marchisio 5,5, De Ceglie 6; Matri 5 (22′ st Vucinic 7), Giovinco 6.In panchina: Storari, Caceres, Marrone, Pogba. Allenatore: Alessio 5.

    Le immagini di Nordsjaelland-Juventus
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  • Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Implacabile. La Juventus non sbaglia e batte anche il Napoli cancellando così quindi giorni di veleni e polemiche. Un successo sudato e sofferto per i bianconeri che grazie a Caceres e Pogba, giocatori subentrati nella ripresa, porta a casa tre punti d’oro quando ormai il match sembrava incanalato sullo 0-0. Bianconeri che in un sol colpo salgono a quota 47 risultati utili consecutivi in campionati, allungano a più tre sul secondo posto, fermano l’imbattibilità del Napoli e conquistano anche la miglior difesa. Una serata memorabile dunque per i bianconeri che ripagano con un successo la riaccesa passione dei propri tifosi, tornati a sostenere i propri beniamini dopo lo sciopero che aveva contraddistinto le ultime gare interne dei ragazzi di Conte.

    Cambi decisivi dunque al termine di una gara equilibrata e molto intensa, lottata a tutto campo con tanta grinta e determinazione. Di sicuro una grande iniezione di fiducia per i bianconeri a differenza dei napoletani che ancora una volta toppano nei match clou, in particolare quelli lontani dal San Paolo. Lo spettacolo, c’è da dire, non è stato dei migliori, ma la posta in palio, nonostante siamo solo all’ottava giornata di campionato, era alta, e nessuna delle due voleva perdere e dare il via libera in classifica all’altra. I bianconeri hanno dimostrato ancora una volta la propria dipendenza da Vucinic in attacco: se infatti Giovinco ha fatto la sua gara con tanto dinamismo e la solita combattività, Quagliarella è apparso spento, abulico. Nemmeno Matri, suo sostituto, ha brillato, e ancora una volta sono venuti fuori i limiti dei bianconeri. Limiti si, ma anche note positive: a partire dai cambi.

    Caceres e Pogba, appena entrati, hanno fatto centro, dimostrando che non basta un grande bomber per vincere gli incontri. Quel bomber che il Napoli ha, ovvero Cavani, ma che non è bastato. La sua traversa, il suo spirito di sacrificio, non sono stati utili ai partenopei per quel colpaccio che in molti sognavano. Ma nel reparto offensivo dei campani è stato l’unico a salvarsi: Hamsik come al solito in queste partite è assente ingiustificato, Pandev invece ha invertito quel trend che lo vedeva bestia nera della Juventus. Tornando alla gara non ci sono state sorprese nei due undici.

    Dopo un bel guizzo di Giovinco (che più in avanti sprecherà un regalo di Campagnaro), con annessa risposta di De Sanctis, il match promette spettacolo ma non è così. La Juve prova a prendere in mano il pallino del gioco ma con un Quagliarella spento e un centrocampo fermato dai dirimpettai azzurri, non è poi così facile. Mettici un problema al ginocchio per Bonucci e le cose non sembrano poi andare così lisce, anche se sulla sinistra Asamoah garantisce una spinta costante.

    Martin Caceres esulta
    Martin Caceres esulta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il Napoli sembra preferire il contropiede ma è su punizione che costruisce la palla gol più grande della sua partita: un gran tiro a giro di Cavani centra in pieno la trasversale a Storari battuto. Le azioni da rete sono poche e prima della chiusura del tempo solo Giovinco ci prova con una bella conclusione dalla distanza: De Sanctis dice di no. Nella ripresa la Juve sembra calare e il Napoli prende fiducia. Alessio lancia Matri per Quagliarella ma è Giovinco ad avere una bella occasione calciando di poco a lato. Si illumina anche Pirlo che apre un’autostrada a Matri ma quest’ultimo, timidamente, favorisce l’uscita di De Sanctis.

    Nel giro di 2’ (30’ e 32’) Alessio cambia ancora inserendo Pogba e Caceres. E nel giro di 2’ (34’ e 36’) i due ricambiano la fiducia: prima l’uruguayano di testa su corner di Pirlo insacca, poi il secondo con un gran tiro dalla distanza insacca alle spalle di De Sanctis. Cala il buio pesto sul Napoli: per la lotta scudetto serve probabilmente qualcosa in più. Per la Juve invece una vittoria pesante che significa fuga solitaria al primo posto.

    Le pagelle di Juventus-Napoli:
    Asamoah 7: Una furia. Sulla fascia non ha rivali in velocità e ogni qualvolta punta il diretto avversario lo supera senza affanni.
    Pogba 7: Entra conquista palloni e segna il gol della sicurezza. Stavolta però lo fa da vice Vidal. E la cosa dovrebbe far riflettere chi lo vorrebbe come sostituto di Pirlo.
    Quagliarella 5: Alla vigilia aveva detto che non avrebbe esultato in caso di gol. Ma per andare a rete devi prima calciare in porta.
    Hamsik 5: Come al solito in queste gare è l’ombra di se stesso. Probabilmente sarà un problema psicologico, fatto sta che la pressione non gli fa un bell’effetto.
    Inler 6: Lotta in mezzo al campo e in più di un caso imbriglia i dirimpettai.
    Cavani 6.5: Lotta in ogni zona del campo, centra una splendida traversa su punizione. Un predicatore nel deserto.

    Il tabellino di Juventus-Napoli
    JUVENTUS (3-5-2): Storari 6; Barzagli 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichsteiner 6, Vidal 6 (30′ st Pogba 7), Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 7 (32′ st Caceres 7); Quagliarella 5 (15′ st Matri 5,5), Giovinco 6. In panchina: Rubinho, Branescu, Lucio, Marrone, Padoin, Isla, Giaccherini, Bendtner. Allenatore: Alessio 7
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5,5, Cannavaro 5,5, Gamberini 5,5 (38′ st Insigne sv); Maggio 5.5, Inler 6, Behrami 5,5 (43′ st Dzemaili sv), Zuniga 6; Hamsik 5; Pandev 4,5, Cavani 6,5
    In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Donadel, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri 5,5

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-NAPOLI 2-0

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  • Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    La vittoriosa, ma non del tutto convincente, trasferta in Armenia è ormai alle spalle e l’attenzione dell’Italia di Cesare Prandelli è tutta rivolta alla sfida in programma domani sera al Meazza contro la Danimarca. Rispetto alla gara di venerdì il commissario tecnico degli azzurri sembra intenzionato a fare un po’ di turnover. Per scelta in alcuni casi, per obbligo in altri. Fatto sta che rispetto a Yerevan è molto probabile che cambino cinque undicesimi della formazione titolare. Certi dell’impiego sono Abate, Balzaretti, Chiellini e Balotelli che sostituiranno, rispettivamente, Maggio, Criscito, Bonucci e Giovinco. L’unico dubbio sembra essere legato al portiere: se Buffon non ce la farà in campo scenderò De Sanctis.

    Per il resto confermati i vari Barzagli, Montolivo, De Rossi, Pirlo, Marchisio e Osvaldo. Modulo confermato ma interpreti diversi dunque, ma qualche cambio sembra davvero inevitabile visto che ancora nessuno dei giocatori è al top. Ma l’attenzione della vigilia, più che sulla Danimarca e sulle insidie che può nascondere sembra essere concentrata sull’impiego dei giocatori in vista del super match di sabato prossimo tra Juventus e Napoli. Prima le grandi polemiche relative al rosso a Vidal che cosi rientrerà dal Cile in anticipo e dell’ammonizione subita da Pandev che, diffidato, salterà la gara di domani della sua Macedonia, poi quelle che riguardano direttamente i giocatori delle due squadre presenti nella Nazionale azzurra.

    Buffon e De Sanctis
    Buffon e De Sanctis © KAREN MINASYAN/AFP/GettyImages

    In particolare Buffon, vittima di un infortunio all’adduttore sinistro e il cui impiego è in forte dubbio. Al suo posto giocherebbe il napoletano De Sanctis. E’ bastato questo a scatenare l’ira dei tifosi napoletani che hanno accusato il portiere juventino di volersi “riposare” in vista della sfida di sabato, obbligando cosi a far scendere in campo l’estremo difensore partenopeo. Ma le accuse non sono state rivolte solo nei suoi riguardi, ma anche a Giovinco. Quest’ultimo però era uscito con una caviglia gonfia dalla sfida in Armenia e in ogni caso il rientro di Balotelli lo avrebbe fatto accomodare in panchina. L’altro napoletano, Maggio, è invece rientrato a casa poiché la moglie ha dato alla luce il figlio Mattia, ma ripartirà per Milano dove sarà regolarmente in panchina.

    I diretti interessati, e i compagni di squadra, hanno comunque respinto con forza tutte le illazioni cosi come Prandelli e Abete. L’Italia ancora una volta si riscopre double face: tutti, o quasi, tifosi agli Europei o ai Mondiali. Tutti, o quasi, pronti a salvaguardare solo l’interesse dei club nelle gare di qualificazione.