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  • Conte contro i fischi allo Juventus Stadium: “pseudotifosi”

    Conte contro i fischi allo Juventus Stadium: “pseudotifosi”

    Prima della gara di campionato contro il Siena, Antonio Conte aveva invocato la “bolgia dello Juventus Stadium”, chiamando a raccolta i tifosi e chiedendo loro di schiarirsi la voce per star vicino alla squadra abbandonando il clima “da teatro” per sostenere la squadra nel momento cruciale della stagione bianconera, tra campionato e corsa-scudetto e ottavi di Champions League. I tifosi hanno risposto “presente” dal punto di vista quantitativo, facendo registrare sold out nonostante il clima rigido e la domenica elettorale, ma non dal punto di vista “qualitativo” poichè non hanno soddisfatto il tecnico bianconero in termini di sostegno alla squadra. Inoltre, sul pubblico juventino grava il peso di un comportamento ancora una volta non propriamente “affettuoso” nei confronti di Sebastian Giovinco, beccato con fischi sonori a sottolineare ogni errore in campo, che lo hanno innervosito non poco considerando che, dopo aver realizzato il gol del provvisorio 2-0, non ha esultato ed, anzi, si è rivolto al pubblico invitandolo a “zittirsi” con un gesto inequivocabile.

    Conte contro chi fischia "pseudotifosi" | © Valerio Pennicino/ Getty Images Sport
    Conte contro chi fischia “pseudotifosi” | © Valerio Pennicino/
    Getty Images Sport

    A fine partita mister Conte ha commentato l’episodio e non ha perso l’occasione per sottolineare il suo fastidio verso i fischi, che definisce inopportuni, verso Sebastian Giovinco e verso chiunque “sbagli soltanto un appoggio”, riferendosi anche a Mirko Vucinic ed a chiunque sbagliasse un gesto tecnico. Un comportamento sicuramente legittimo per chi paga il biglietto, ma che non è giusto e riconoscente nei confronti di un gruppo che in poco tempo è riuscito a costruire qualcosa di importante. Mister Conte, infatti, non smette mai di ripetere “da dove” si è partiti e “dove” si è arrivati o, meglio, si sogna di arrivare in questa stagione: “dalla Coppa del Nonno al sogno scudetto e Champions” sottolineando che prima della sua gestione la Juventus veniva da due settimi posti consecutivi in campionato.

    Dunque, tutto questo lavoro di costruzione certosina, di cura dei dettagli e dei minimi particolari, richiederebbe una considerazione maggiore ed un sostegno più caloroso, evitando irritanti mormorii di disapprovazione ad ogni minima sbavatura in campo, ed invocando ancora una volta la vicinanza dei tifosi veri e non di coloro che non sostengono questi ragazzi, che sono “preudotifosi”.

    E’ bene, dunque, ricordarsi i progressi di questa Juventus targata Conte e sottolineare la scalata compiuta finora prima di fischiare i calciatori che sono stati protagonisti ed artefici di tale miglioramenti che hanno fatto ritrovare “l’orgoglio di tifare questa squadra” , altrimenti significherebbe non riconoscere i frutti del loro lavoro e del loro impegno ed, in tal senso, il mister si dichiara pronto ad andare “contro tutto e contro tutti perchè non sono d’accordo, vedo tanta presunzione”, precisando di non riferirsi alle due Curve ma ai restanti settori dello Stadio, sorprendentemente freddi e che non perdono occasione per perdere una cattiva abitudine. 

    Cattiva abitudine che, di fatto, non riguarda soltanto la freddezza verso la squadra, ma anche i cori beceri nei confronti della città di Napoli e dei napoletani che vanno aldilà della rivalità sportiva prima dello scontro diretto di Venerdì prossimo, invocando il Vesuvio affinchè “lavi con il fuoco” la città e i suoi abitanti.

    Non c’è dubbio che una squadra come la Juventus meriti un pubblico nettamente migliore.

  • Juventus in fuga aspettando il Napoli

    Juventus in fuga aspettando il Napoli

    E’ di nuovo fuga per la Juve che grazie alla vittoria casalinga contro il Siena, e in attesa di conoscere il risultato di Udinese-Napoli, si porta a +7 in classifica. Antonio Conte voleva 13 finali fino alla conquista dello scudetto, per tutta la settimana ha voluto tenere alta la concentrazione dei suoi per evitare rilassamenti come quelli di una settimana fa contro la Roma all’Olimpico. In vista del big match al San Paolo il tecnico pugliese risparmia Matri e Vidal, diffidati, ma ritrova dopo una lunga assenza Chiellini. Juve-Siena finisce 3-0 con le reti di Lichtsteiner, Giovinco e Pogba i bianconeri controllano la gara senza mai soffrire se non nei minuti finali a risultato già acquisito.

    Primo tempo che vede la Juventus dominare il Siena nella sua metà campo, ci prova con qualche tiro dalla distanza anche perchè gli ospiti non lasciano molti spazi agli inserimenti dei padroni di casa. La prima vera opportunità si ha con Marchisio ispirato da Vucinic ma il centrocampista azzurro trova pronta la risposta di Pegolo che qualche minuto più tardi però è complice del vantaggio della capolista: alla mezz’ora su una palla di Vucinic il portiere respinge sulla tibia di Lichtsteiner e il rimpallo concretizza la rete del vantaggio bianconero.

    Juventus-Siena | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Siena | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nella ripresa è Pogba che si vede negare la gioia del gol dall’estremo difensore toscano, qualche minuto più tardi Giovinco serve un assist per Vucinic ma il montenegrino non ci arriva di un soffio. E’ solo il preludio al raddoppio che arriva grazie all’undicesimo gol stagionale della Formica Atomica (oggi il più “beccato” dal pubblico insieme al compagno di reparto). Al 30′ il numero 12 bianconero batte Pegolo con un gran sinistro sotto la traversa. Sul risultato di 2-0 arriva la sveglia per il Siena e la pennichella per la Juve che ringrazia Buffon per l’intervento su Emerghara: colpo di testa dell’attaccante di origini nigeriane che il portierone miracolosamente manda sulla traversa. Poco più tardi questa volta è il palo a salvare Buffon sulla gran botta di Terlizzi. Nel momento più positivo dei toscani arriva la rete di Pogba che chiude definitivamente il match con un preciso missile di destro imparabile per Pegolo.

    La Juventus adesso aspetta comodamente il risultato del Napoli a una settimana dalla sfida chiave per il campionato: venerdì 1 marzo i Campioni d’Italia sono attesi al San Paolo, ma intanto mantengono un buon vantaggio sugli avversari. Per il Siena invece la possibilità di salvezza si fa sempre più complicata.

    Juventus-Siena Le Pagelle

    Barzagli 7: Continuiamo a tessere le lodi del difensore che ormai a tutti gli effetti è tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Antonio Conte lo rischia nonostante il pericolo diffida in vista dell’importante trasferta a Napoli ma i suoi interventi puliti e precisi ne scongiurano il pericolo.

    Giovinco 6,5: La formica atomica è tra i più fischiati insieme al collega Vucinic, prestazione opaca la sua ma all’unica vera opportunità fa centro con un bel tiro di sinistro.

    Pogba 6,5: Conte lo preferisce al diffidato Vidal e il francese ripaga la fiducia siglando il quinto goal in campionato.

    Emeghara 6: Il più vivace dei suoi, anche oggi è andato vicinissimo al gol che solo un super Buffon gli ha negato.

    Rubin 5: Perde il confronto con Lichtsteiner che in più di un’occasione gli fa girare la testa.

    Rosina 5: Assente dal gioco per buona parte per colpa dei suoi compagni ma anche perchè non riese a crearsi gli spazi.

    JUVENTUS-SIENA 3-0
    Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 6,5, Peluso 6; Lichtsteiner 7, Pogba 6,5, Pirlo 6,5, Marchisio 6, Asamoah 6 (32′ st Chiellini 6); Vucinic 5,5 (20′ st Matri 5,5), Giovinco 6,5 (36′ st Giaccherini 6). A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, Vidal, Padoin, Quagliarella, Anelka. All.: Conte.
    Siena (3-4-2-1): Pegolo 5; Teixeira 6, Terlizzi 6,5, Felipe 5,5; Belmonte 6, Bolzoni 6, Della Rocca 6 (47′ st Verre sv), Rubin 5; Rosina 5 (29′ st Agra 6), Valiani 5,5 (20′ st Pozzi 6); Emeghara 6. A disp.: Farelli, Uvini, Valiani, Paci, Mannini, Bogdani, Sestu, Paolucci, Reginaldo. All.: Iachini
    Arbitro: Celi

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  • Bilancio Juventus, Marotta 208 mln tra top e flop

    Bilancio Juventus, Marotta 208 mln tra top e flop

    Nel giorno “31”, di Gennaio ovviamente, ci si attendeva il colpo ad effetto da parte di Beppe Marotta, per portare alla Juventus quel rinforzo offensivo che appariva assolutamente indispensabile. Invece, gli affari last minute non sono andati in porto: niente Lisandro Lopez, niente Icardi, niente Belfodil. Il rinforzo d’attacco della Signora dal mercato di riparazione resterà soltanto Nicolas Anelka, oggetto misterioso dopo l’esperienza cinese che non consente, ad oggi, di prevedere quale possa essere la sua condizione fisica e la sua capacità di incidere nella gare di campionato e di Champions League. Ma, se questa campagna di Gennaio è stata all’insegna del dogma del low-cost, considerando che l’approdo di Anelka costerà seicentomila euro, la figura del re indiscusso del mercato juventino, l’amministratore delegato Beppe Marotta, è stata accostata in questi giorni a cifre ben più consistenti da parte dell’inchiesta di Tuttosport, al fine di tracciare una sorta di consuntivo delle campagne di mercato da lui condotte nelle sei campagne di mercato in bianconero ed evidenziare i “top” ed i “flop” sia in termini di rendimento in campo dei calciatori che in termini di costi non rispondenti al rapporto “qualità-prezzo”.

    Marotta, 208 milioni spesi in 3 anni | © Valerio Pennicino/Getty images
    Marotta, 208 milioni spesi in 3 anni | © Valerio Pennicino/Getty images

    Ovviamente, in cima alla lista delle intuizioni geniali di Marotta non può che esservi Andrea Pirlo, giunto in bianconero a parametro zero nell’Estate 2011 dopo essere stato “scaricato” dal Milan e che, poi, ha dimostrato anche alla Juventus tutto il suo immenso valore e la sua classe cristallina, in barba ai 33 anni d’età. Così come il fatto di aver strappato, per appena 1 milione di euro, nell’estate 2012 Paul Pogba al Manchester United, talento cristallino classe 1993 che, dopo i diversi exploit e i due gol contro il Parma, sir Alex Ferguson sta ancora rimpiangendo. Così come  è impossibile non sottolineare in maniera positiva l’acquisto del pilastro difensivo Andrea Barzagli, nel Gennaio 2011, per soli 0,3 milioni di euro, oppure l’acquisto di Vidal per 10,5 milioni, un prezzo del cartellino che, dopo le sue ottime stagioni in bianconero, si è oggi almeno triplicato, o ancora quello di Mirko Vucinic per 15 milioni di euro.

    D’altro canto, a fronte di queste brillanti operazioni, c’è stata anche qualche pesante defaillance, come l’acquisto di Martinez dal Catania per 12 milioni di euro nell’estate 2010, o di Krasic per 15 milioni di euro, considerando che l’ala bionda doveva diventare “l’erede di Nedved” ma che è stato ceduto la scorsa estate per 7 milioni di euro, oppure ancora nell’estate 2011 del giovane olandese Elia per ben 9 milioni di euro anche se, nonostante fosse considerato un “talento” non è mai riuscito a integrarsi con il gioco di Antonio Conte e, dunque, è stato poi ceduto per 5,5 milioni di euro. Tra gli altri colpi che lasciano un po’ di perplessità perlomeno nel rapporto tra rendimento in campo e prezzo del cartellino bisogna annoverare anche quello di Padoin, acquistato per 5 milioni di euro ma che viene considerato una riserva, almeno sulla carta, o l’operazione Giovinco condotta con il Parma che, indipendentemente dal giudizio non pienamente positivo che la critica attribuisce al suo rendimento, è apparsa comunque poco lungimirante considerando che  è stato dapprima ceduto in comproprietà nell’estate 2011 per 3 milioni di euro e, poi, riscattato l’anno seguente per ben 11 milioni di euro.

    Il totale della “spesa” nei sei anni della gestione Marotta, dunque, ammonta a 208 milioni di euro in tre anni: una cifra importante, soprattutto spulciando la lista completa dei vari giocatori transitati nelle diverse stagioni, che – con le dovute eccezioni prima illustrate – complessivamente evidenzia un livello medio-basso.

    Sintesi delle operazioni di mercato di Marotta alla Juventus | immagini dal web
    Sintesi delle operazioni di mercato di Marotta alla Juventus | immagini dal web
  • Giovinco un top player? La Juventus si interroga

    Giovinco un top player? La Juventus si interroga

    Sebastian Giovinco è tornato alla Juventus dopo essersi fatto le ossa in quel di Parma. Al Tardini ci ricordiamo la Formica Atomica molto più determinante di quanto non lo sia adesso in maglia bianconera. Eppure Seba ha segnato un numero discreto di gol in questa stagione, che vede la Juventus prima in Serie A e in piena corsa nella Champions League. Giovinco è in doppia cifra ed è uno degli attaccanti juventini che ha segnato di più: dieci gol -di cui sei in campionato, due in Coppa Italia e due in Champions League- su 30 partite disputate. In mezzo mettiamoci pure cinque assist. Leggendo questi numeri è lecito che il lettore si possa chiedere il motivo di un processo così feroce a Sebastian Giovinco. Il problema citato è balzato all’occhio nella partita di ritorno di ieri sera in Coppa Italia. Il dubbio che assilla molti tifosi è il seguente: è stato superbo Marchetti nel respingere i tentativi di Giovinco o è stato quest’ultimo impreciso e poco lucido sotto porta? Il dibattito è aperto.

    Giovinco si dispera dopo un'occasione fallita ieri sera contro la Lazio | &Copy; Paolo Bruno/Stringer / Getty Images
    Giovinco si dispera dopo un’occasione fallita ieri sera contro la Lazio | &Copy; Paolo Bruno/Stringer / Getty Images

    TOP PLAYER? – La Juventus, come ormai noto, è alla ricerca del fatidico Top player, di quell’elemento in grado in fase offensiva di concretizzare l’immensa mole di gioco creata dalla squadra. Nell’attesa dei vari Anelka, Lisandro Lopez e Llorente, la Juventus deve fare con quello che ha a disposizione. Sfogliamo dunque il parco attaccanti della squadra bianconera. Iaquinta: inutilizzato e alquanto inutile dato che non gioca mai e fa panchinaro, anzi “tribunaro” fisso. Bendtner: un grande abbaglio della dirigenza juventina. Infortunato, sarà riutilizzabile solo fra qualche mese e quando ha giocato non ha mai convinto, anzi… Quagliarella: l’ex Napoli aveva iniziato molto bene poi la polemica con Alessio e il periodo trascorso in panchina. Come numeri ci siamo: dieci gol per una seconda punta sono un bottino invidiabile. Matri: il ragazzo è calato molto rispetto gli standard della stagione passata e di conseguenza ha perso il posto da titolare. Quest’anno per lui solo quattro reti in campionato. Vucinic: la punta di diamante dell’attacco juventino dovrebbe essere proprio lui peccato però che vada a scatti. A lampi di genio sono contrapposti errori banali e irritanti. Sette gol per l’ex giocatore della Roma fino a questo momento. Confrontando questi numeri con quelli di Giovinco si vede che la Formica Atomica non ha fatto male per nulla. La coppia titolare della Juventus è quella formata da Vucinic e Giovinco. Perché dunque criticare Giovinco? Perché secondo alcuni viene trattato da top player ma non lo è.

    FISCHI – In questa stagione è successo in più di una circostanza di assistere a fischi dei tifosi bianconeri all’indirizzo di Giovinco. Alla fine la colpa non è neppure tutta della Formica Atomica. Lui fa parte di una squadra, la Juventus, che macina gioco e crea tantissimo grazie ai suoi architetti -Pirlo in primis- ma che conclude poco o male. La frustrazione dei tifosi sale quando Giovinco cestina una palla gol clamorosa dopo una bella trama offensiva: ieri sera è successa una cosa simile sia sul finire del primo tempo sia sul finire del secondo. In entrambi i casi, Marchetti si è dimostrato super ma da uno come Giovinco ci si aspetta qualcosa di più. E’ dura fare la vita di un Top player se ci si chiama Giovinco e non Giovinchinho…

  • Parma-Juventus, Conte cerca riscatto in campionato

    Parma-Juventus, Conte cerca riscatto in campionato

    La prima del girone di ritorno del campionato di Serie A, coincide con un importante scontro che fa riportare alla memoria i match di metà anni novanta, quando entrambe le squadre erano primarie protagoniste del nostro calcio. Parma-Juventus, oggi, non può reggere il confronto con il suo passato ma la squadra di Roberto Donadoni è comunque un’avversaria molto ostica sul cammino della Juventus di Antonio Conte, in particolare fra le sua mura amiche, in quello stadio Tardini in cui è ancora imbattuto.

    A ciò si aggiunge, poi, la volontà di riscatto in campionato dei bianconeri dopo la pessima prestazione di domenica scorsa contro la Sampdoria, con tanto di sconfitta in casa, maturata in rimonta ed in superiorità numerica: uno smacco clamoroso, che Conte ha faticato davvero a digerire e che nel match dei quarti di Coppa Italia di mercoledì scorso con il Milan è stato parzialmente cancellato, con una buona prova, in cui il carattere e la voglia di vincere sono ritornati a mostrarsi. Ora, però, è necessario fare punti pesanti in campionato, per tenere a debita distanza le inseguitrici (Lazio in primis) e per non vanificare quanto di buono fatto finora: sarà un mese e mezzo a dir poco impegnativo per la Signora, ma le grandi squadre devono reggere ai ritmi alti e devono dimostrare sempre qualcosa.

    Parma-Juventus, Conte vuole riscatto in campionato | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images
    Parma-Juventus, Conte vuole riscatto in campionato | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    Parma – Per quanto riguarda lo schieramento tattico, la squadra di Donadoni non ha alcun problema di formazione, considerando che mancheranno solo gli squalificati Lucarelli e Benalouane e Galloppa infortunato: al centro della difesa vi sarà spazio per Zaccardo e Paletta, con Gobbi e Rosi nel ruolo di terzini. A centrocampo il trio Marchionni, Valdes e Parolo e sugli esterni Sansone e Biabiany, mentre in avanti il ballottaggio sarà tra l’ex (sempre dal dente avvelenato) Amauri ed il giovane Belfodil, che appare favorito.

    Juventus – La formazione bianconera avrà qualche conferma e qualche cambiamento rispetto alla gara di Coppa Italia con il Milan. In difesa è sempre indisponibile Chiellini, e sarà così confermato il trio formato da Caceres, Bonucci e Barzagli, mentre a centrocampo agirà Pogba al posto dell’infortunato Marchisio, completando la linea con Vidal e Pirlo, mentre sugli esterni vi saranno Lichtsteiner e De Ceglie, o in alternativa Padoin. In avanti, ancora out Vucinic dal primo minuto per i soliti problemi alla caviglia per cui il montenegrino partirà dalla panchina; in campo, dunque, vi saranno Quagliarella e Giovinco, il grande ex della sfida che in settimana ha mostrato parole di grande riconoscenza verso l’ambiente gialloblu pur sottolineando l’importanza della vittoria per la Juventus in una gara così delicata.

    Parma-Juventus le probabili formazioni: 

    Parma (4-3-3): Pavarini; Rosi, Paletta, Zaccardo, Gobbi; Marchionni, Valdes, Parolo; Biabiany, Belfodil, Sansone. A disposizione: Mirante, Bajza, Santacroce, Maceachen, Morrone, Musacci, Acquah, Ninis, Palladino, Amauri, Pabon. Allenatore: Roberto Donadoni.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, De Ceglie; Giovinco, Quagliarella. A disposizione: Storari, Branescu, Marrone, Peluso, Isla, Padoin, Giaccherini, Beltrame, Vucinic, Matri. Allenatore: Antonio Conte.

    Allo stadio Tardini, Parma-Juventus sarà diretta dal signor Andrea De Marco, coadiuvato dagli assistenti Tonolini e Di Liberatore, e dai giudici di porta Tagliavento e Giannoccaro, mentre il quarto uomo sarà Marzaloni.

  • Giovinco niente sconti al suo Parma: “Voglio vincere”

    Giovinco niente sconti al suo Parma: “Voglio vincere”

    Con la maglia del Parma Sebastian Giovinco si è affermato nel calcio dei grandi, adoperando la via Emilia come luogo per crescere e maturare, lontano dalle pressioni juventine: il suo sogno, però, anche ai tempi dei copiosi gol parmensi era quello di tornare alla Juventus dalla porta principale, andando a togliersi qualche soddisfazione importante laddove aveva mosso i primi passi della carriera calcistica, con la maglia bianconera.

    Ora che la sua seconda vita juventina sembra essersi avviata su binari positivi, divenendo importante uomo assist ed anche goleador (oltre che rigorista preciso e valida alternativa a Pirlo per le punizioni, ndr), sul cammino della Juventus e di Giovinco si presenta proprio il Parma, con la prima gara del girone di ritorno in programma domenica prossima alle 15 allo Stadio Tardini. Sicuramente per la Formica Atomica non potrà essere una gara come tutte le altre, ed è lui stesso a precisarlo senza cadere nella trappola della non riconoscenza, un sentimento davvero raro nel mondo del calcio attuale: “Devo molto al Parma perchè ha creduto in me e mi ha rilanciato”.

    Giovinco non fa sconti al "suo" Parma | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Giovinco non fa sconti al “suo” Parma | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Sulle questioni tecnico-tattiche del match, poi, Sebastian esprime il proprio punto di vista elogiando la grande compattezza della squadra di Donadoni che, per questo, risulta davvero difficile da battere. Per la Juventus, però, dopo il buon quarto di Coppa Italia contro il Milan e la successiva qualificazione alle semifinali del torneo, l’imperativo è quello di riscattarsi anche in campionato dopo il pesante stop casalingo contro la Sampdoria: “Noi vogliamo far di tutto per rifarci della sconfitta di domenica scorsa e vincere”.

    A proposito della gara contro il Milan di mercoledì scorso, poi, Giovinco affronta il discorso della sua esultanza dopo la punizione realizzata (che è valsa il gol dell’1-1, ndr) dedicando la rete dal suo profilo Facebook ai “rosiconi“, ma intendendola in tono simpatico perchè “ormai quello antipatico è Marchisio”, facendo riferimento alla recente polemica tra il Principino ed il Napoli, e sottolineando – sempre a mò di battuta – che “probabilmente da ora io sarò un po’ più antipatico al Milan”.

    Battute a parte, Giovinco torna serio quando parla del cammino bianconero nei prossimi impegni ravvicinati, che saranno cruciali per il proseguio della stagione anche considerando che tra un mese tornerà anche la Champions League con l’ottavo di andata contro il Celtic Glasgow: “Affronteremo nove partite nei prossimi trentacinque giorni, sta arrivando il periodo più delicato della stagione, con tante sfide ravvicinate e tutte di grande importanza”.

    Ovviamente, però, il fatto di essere impegnati su più fronti e di essere in corsa su tre competizioni è un bene per la Juventus, soprattutto perchè la squadra vuol dimostrare di essere sempre affamata di successi. Sul profilo personale, poi, Sebastian Giovinco non si nasconde in termini di ruolo personale nell’ambito del collettivo bianconero e definisce quello che è il suo ruolo nel gruppo Conte: “Mi sento importante ma non fondamentale, siamo un gruppo ed ognuno di noi è importante, da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti”.

    Compattezza di squadra e piedi per terra, in perfetto stile Conte: Giovinco è davvero cresciuto.

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 20 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 20 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, 20esima giornata e prima del girone di ritorno in un Campionato di Serie A apparentemente già scritto per la vittoria dello scudetto ma che dovrebbe regalare delle sorprese importanti che potrebbero stravolgere tante formazioni.

    Consigli Fantacalcio giornata 20 guida alla formazione
    Infatti le giornate di campionato con la sessione di mercato ancora aperto sono sempre molto strane per tutti i fantallenatori che possono vedersi resuscitare dei giocatori abbandonati nel dimenticatoio oppure vedersi titolari accomodarsi in panchina in attesa di un possibile trasferimento.

    Bologna-Chievo sabato ore 18:00
    Padroni di casa che devono fare a meno del giustiziere del Napoli Kone, in avanti si rivede Manolo Gabbiadini che potrebbe essere schierato titolare a fianco di Alberto Gilardino. Inseriamo gli attaccanti rossoblù mentre nel Chievo diamo spazio a Paloschi e Thereau ma lasciamo a riposo il reparto difensivo.

    Inter-Pescara sabato ore 20:45
    Emergenza piena in difesa per Andrea Stramaccioni che deve fare  a meno di Andrea Ranocchia e Juan Jesus, inseriamo Pereira, Guarin e tutti gli attaccanti interisti mentre nel Pescara lasciamo tutti a riposo tranne Weiss e Jonathas.

    Torino-Siena  domenica ore 12:30
    Match che potrebbe regalare dei bonus inaspettati e quindi spazio a Basha, Rodriguez, Neto e Del Grosso oltre ovviamente ai rispettivi reparti offensivi.

    Cagliari-Genoa domenica ore 15:00
    Padroni di casa decisi a conquistare la vittoria con Mauricio Pinilla, Nainggolan e Sau su tutti. Nel Genoa, in attesa della ristrutturazione di gennaio diamo fiducia solamente a Marco Borriello, Antonelli e Bertolacci.

    Catania-Roma ore 15:00
    E’ difficile non prevedere tanti gol e bonus per i rispettivi reparti offensivi con il tridente formato da Barrientos, Gomez e Bergessio su tutti oltre agli attaccanti giallorossi con l’unico dubbio rappresentato da Osvaldo che potrebbe saltare la partita per un problema al ginocchio.

    Lazio-Atalanta ore 15:00
    Biancocelesti lanciatissimi dopo l’approdo in semifinale in coppa Italia, inseriamo Ciani, Lulic che potrebbero regalare dei bonus preziosi da difesa e attacco oltre agli intoccabili Miroslav Klose, Hernanes e Candreva. Negli ospiti inseriamo solo Denis e Bonaventura.

    Sebastian Giovinco ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Sebastian Giovinco ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Napoli-Palermo  ore 15:00
    Cavani sempre Cavani con l’uruguaiano praticamente una sentenza negli ultimi tempi, inseriamo anche Marek Hamsik, Inler e Britos mentre fra i rosanero non rinunciamo a Fabrizio Miccoli oltre a Santiago Garcia.

    Parma-Juventus  ore 15:00
    Match molto delicato per la capolista reduce dalla semifinale conquistata dopo i supplementari con il Milan in coppa Italia. Comunque non possiamo rinunciare a Sebastian Giovinco oltre a Paul Pogba ed Andrea Pirlo. Nel Parma diamo spazio a Rosi, BiabianyBelfodil.

    Udinese-Fiorentina ore 15:00
    Prevediamo tanti gol in questo match con l’inserimento ovvio di Totò Di Natale, Muriel e Dusan Basta fra i padroni di casa e Jovetic, Borja Valero e Pasqual fra gli ospiti. Una possibile sorpresa può essere rappresentata da Pasquale.

    Sampdoria-Milan domenica ore 20:45
    Posticipo a Marassi con la Sampdoria, guidata da mister Delio Rossi, che cercherà di conquistare un altro prezioso scalpo dopo quello bianconero della scorsa settimana allo “Juventus Stadium”. Dentro Icardi, Poli ed Estigarribia mentre nel Milan non rinunciamo al faraone oltre a Emanuelson, Boateng e De Sciglio.

  • Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Alla fine la spunta la Juventus, che accede alla semifinale di Coppa Italia dopo una gara a basso tasso tecnico nel quarto di finale disputato allo Juventus Stadium contro il Milan, condito da qualche svarione difensivo e da qualche leggerezza di troppo da ambo le parti: alla fine, però, è ancora Vucinic a punire il Milan – come accadde anche lo scorso anno in semifinale – e permette agli uomini di Conte di accedere alla semifinale contro la Lazio, la sua vera antagonista stagionale non soltanto in campionato. Juventus-Milan, però, fino alla zampata vincente del 2-1 di Vucinic giunta al 5′ minuto del primo tempo supplementare, era stata una gara perlopiù equilibrata che, nonostante le premesse scoppiettanti  del gol dell’infallibile El Shaarawy al 7′ del primo tempo a rompere subito gli equilibri, e la risposta di Sebastian Giovinco al 12′ ( il suo numero di maglia) su calcio di punizione ben calciato (ma la colpa è anche di Amelia, ndr) non aveva regalato più grandissime emozioni.

    Un 1-1 che, se non fosse stato un match a eliminazione diretta, avrebbe potuto accontentare entrambe le squadre: così, però, non poteva essere e, dunque, l’ha spuntata la squadra più cinica, più “affamata” come ama definirla il suo tecnico, che ha ricevuto dai suoi uomini una buona risposta caratteriale dopo la brutta sconfitta contro la Sampdoria in campionato. Conte aveva “imposto” che non dovesse più accadere, e di certo si attendeva una prova “di sostanza” dalla sua squadra nonostante le assenze importanti di Marchisio, l’esperimento-Marrone al posto di Pirlo, la scelta di Storari in porta (come già lo scorso anno in Coppa Italia). I sostituti, però, non hanno demeritato anche se a brillare più di tutti è stato Sebastian Giovinco che ha mostrato una particolare vivacità che, oltre alla rete dell’1-1 realizzata dalla “mattonella Del Piero”, gli ha permesso di trovarsi sempre nel vivo del gioco, anche a causa dell’eccessiva libertà lasciatagli dalla difesa rossonera.

    Quando, però, Allegri è ricorso alle contromosse arretrando Montolivo per seguire più da vicino la Formica Atomica, il suo estro è stato limitato e la Juventus ha mandato in campo Vucinic, capace di reggere meglio il confronto fisico. Così, il Milan sul finire di gara – anche con l’inserimento di Niang per Pazzini – si era reso più pericoloso, dando l’impressione di poter creare qualche grattacapo alla retroguardia bianconera, in particolare con un colpo di testa dello stesso Niang finito di poco a lato.

    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images
    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images

    Il risultato, però, resta fermo sull’ 1-1 e si arriva ai supplementari, con la Juventus che – intuita l’antifona – decide di sfoderare l’arma Pirlo (che sostituisce il giovane Marrone) per non privarsi del suo fosforo nelle fasi più concitate della gara: così, dopo pochi minuti dall’inizio dell’extra time l’asse De Ceglie-Giaccherini imbastisce un perfetto contropiede che Vucinic intuisce e capitalizza bruciando la difesa del Milan. Giunge, così, la rete del vantaggio bianconero che, però, fino al termine del secondo tempo supplementare lascia il match ancora in bilico, considerando la reazione d’orgoglio finale dei rossoneri, che chiama Storari a due grandi parate su Niang e Traorè. 

    La Juventus non poteva più sbagliare, e non ha sbagliato: per il Milan, per il secondo anno consecutivo, lo Juventus Stadium in Coppa Italia significa eliminazione dal torneo.

    Le pagelle di Juventus-Milan:

    Giovinco 8 Nel vivo dell’azione, libero di impostare e suggerire ma anche di regalare allo Stadium una punizione vincente, ed un’altra quasi all’incrocio parata da Amelia.

    Vucinic 7.5 Entra sul finire del secondo tempo, trotterella e corricchia, ma poi intuisce il contropiede vincente innescato da De Ceglie e Giaccherini e non sbaglia, regalando alla Juventus la qualificazione

    Mexes 4.5 Un’ammonizione rimediata nel primo tempo, che avrebbe potuto essere anche qualcosa di peggio, poi troppe distrazioni

    Juventus (3-5-2): Storari 7, Barzagli 7, Bonucci 6.5, Caceres 6,5, Lichtsteiner 6,5 (32′ st De Ceglie 6), Vidal 6, Marrone 6 (31′ st Pirlo 6), Giaccherini 7,5, Isla 5, Giovinco 8 (19′ st Vucinic 7,5), Matri 6.5. Allenatore: Conte.

    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6, Mexes 4.5, Acerbi 5, De Sciglio 6,5, Montolivo 6,5, Ambrosini 6 (45′ st Traoré 6), Emanuelson 5,5 (25′ st Bojan 6,5), Boateng 6,5, El Shaarawy 7, Pazzini 5,5 (25′ Niang 6,5). Allenatore: Allegri.

    Tabellino Juventus-Milan: 6′ El Sharaawy, 12′ Giovinco; 5′ pts Vucinic

    Video Juventus-Milan:

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  • Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Rabbia, orgoglio e determinazione. C’è voluta una Juve con queste caratteristiche, almeno nei secondi 45’, per piegare le resistenze del Cagliari ed incassare tre punti al Tardini di Parma che permettono di chiudere l’anno solare in grande spolvero. Una vittoria in rimonta per 3-1 maturata in pieno recupero al termine di un match scoppiettante e ricco di polemiche per qualche decisione arbitrale poco chiara. Alla fine però la spunta una Juve che nel complesso ha decisamente meritato, specie dopo l’ingresso in campo di Alessandro Matri che ancora una volta appena vede la sua ex squadra sembra un toro dinanzi ad una bandiera rossa.

    Per lui una doppietta che ribalta il gol messo a segno su rigore nel primo tempo da Pinilla e che cancella, almeno in parte, le polemiche relative a due rigori negati ai bianconeri e l’amarezza per quello fallito da Vidal. Oltre alle innumerevoli parate di Agazzi. In chiusura di gara Vucinic fa 3-1 ma ormai la Juve il record l’aveva già battuto. Quale? Quello dei 94 punti in un anno solare, uno in più della Juve 2005 di Capello. Un’altra soddisfazione per Conte, il quale comunque non ha sorpreso per ciò che riguarda la formazione iniziale: fuori lo stakanovista Vucinic, dentro Quagliarella, mentre in difesa Caceres prende il posto di Chiellini. Lopez e Pulga invece rinunciano a Cossu preferendogli il brasiliano Thiago Ribeiro.

    Il primo tempo non è poi cosi spettacolare: il Cagliari gioca senza timore e si difende bene da una Juve che prova qualche affondo specie sulle corsie laterali ma l’unica palla gol, targata Quagliarella, viene sprecata malamente. Ci sarebbe anche un rigore per la Juve causa uno strattonamento di Astori, già ammonito, su Quagliarella, ma Damato lascia correre. Dall’altra parte i sardi pescano il jolly per un rigore, stavolta concesso dall’arbitro, forse generosamente, a Sau per un fallo di Vidal. Episodio che non è andato giù ai bianconeri specie dopo che dal dischetto Pinilla ha dimostrato precisione chirurgica.

    Alessandro Matri © Claudio Villa/Getty Images
    Alessandro Matri esulta © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa però è un’altra Juve. Il Cagliari, complice anche la collezione di gialli nel primo tempo con praticamente tutta la difesa a rischio espulsione, arretra pericolosamente e comincia a lasciare varchi pericolosi. Conte si gioca due carte: Matri per Quagliarella e Padoin per Caceres. E’ di Sau l’unica offensiva sarda dei secondi 45’: Buffon para e da lì in poi si riposa. La Juve non molla un centimetro e al 19’ manca di un soffio il gol: sugli sviluppi di un corner Bonucci centra la traversa, Matri gira verso la porta ma Agazzi respinge proprio su Asamoah che spinto alle spalle da Nainggolan non riesce di testa a deviare in rete. Rigore solare ma non per gli arbitri e proteste piemontesi inevitabili.

    Di lì a poco il Cagliari resta in dieci: Astori, già ammonito, stende da dietro Giovinco e si becca il rosso. Lopez corre ai ripari con Del Fabro ma è proprio il giovane difensore a fare fallo in area su Giovinco e dare ai bianconeri la più facile delle occasioni per pareggiare. Ma Vidal, in serata no, spara il penalty dritto dritto in curva. Bianconeri che hanno una relazione molto difficile con i rigori in questa stagione. Anche Padoin spreca da dentro l’area. Conte intanto si gioca la carta Vucinic che subentra a Lichtsteiner. E il montenegrino comincia a calciare con continuità verso la porta di Agazzi che però in una di queste circostanze respinge corto permettendo a Matri di pareggiare i conti. I sardi sono alle corde, Ekdal è in campo ma solo perché i cambi sono già stati esauriti.

    Asamoah, di testa, chiama Agazzi al grande intervento complice anche l’aiuto del palo. I 6’ di recupero fanno sperare tanto i bianconeri che sono fortunati quando il rinvio di Nenè colpisce la mano di Vidal permettendo a Matri da due passi di fulminare Agazzi. Vittoria bianconera ormai in tasca e appena prima del triplice fischio Giovinco con un diagonale scavalca il portiere sardo con Vucinic che sulla linea accompagna la sfera in rete. Finisce cosi 3-1 e adesso arrivano le sospirate vacanze per le due squadre. Bianconeri che già pensano al mercato che potrebbe regalare un paio di difensori e un attaccante, ma forse non Drogba. Cagliari che invece perde quota in classifica con il presidente Cellino che a fine gara è un fiume in piena per la solita storia dell’Is Arenas.

    Le pagelle di Cagliari-Juventus
    Agazzi 7,5: Un felino. Vola da una parte all’altra, para di tutto e di più. Ma deve capitolare anche lui davanti a Matri.
    Astori 5: Finchè è in campo non fa male ma dimostra tanto, troppo nervosismo e il suo rosso agevola il successo bianconero.
    Nainggolan 6,5: Grande prova in mezzo al campo, tanta qualità e quantità. Furbo nello spingere Asamoah in occasione del fallo da rigore non concesso alla Juve.
    Vidal 5: Serata non per il cileno. Causa un rigore, ne sbaglia un altro, sempre impreciso. Si rifarà.
    Asamoah 7: Nel primo tempo è l’unico a spingere. Nella ripresa va vicinissimo al gol che prima una spinta di Nainggolan poi Agazzi gli negano.
    Matri 7,5: Rapace. Si fa trovare pronto in area piccola e castiga ancora una volta la sua ex squadra. Chissà se avrà fatto ricredere la Juve riguardo ad una sua eventuale cessione a gennaio.

    Il tabellino di Cagliari-Juventus
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 7,5; Pisano 6, Ariaudo 6, Astori 5, Murru 6 (8′ st Perico 5,5); Dessena 6, Nainggolan 6,5, Ekdal 6,5; Thiago Ribeiro 6; Sau 6 (22′ st Del Fabro 5), Pinilla 6 (31′ st Nené sv). In panchina: Avramov, Rossettini, Avelar, Casarini,Ceppelini, Cossu. Allenatori: Lopez-Pulga 6.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Caceres 5,5 (17′ st Padoin 5,5), Bonucci 6,5, Barzagli 6; Lichtsteiner 5,5 (27′ st Vucinic 6,5), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 7; Quagliarella 5 (15′ st Matri 7,5), Giovinco 6,5. In panchina: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Conte 7

     

     

  • Cagliari-Juventus, le formazioni. Conte rilancia Quagliarella

    Cagliari-Juventus, le formazioni. Conte rilancia Quagliarella

    La scorsa stagione a Trieste, oggi a Parma. Continua il tour italiano della sfida Cagliari-Juventus già al centro di polemiche nelle ultime ore per via delle dichiarazione del patron isolano Cellino che ha accusato i bianconeri di non aver voluto cambiare la sede della sfida portandola all’Is Arenas, stadio quest’ultimo divenuto famoso da inizio stagione per via delle innumerevoli vicissitudini che lo hanno interessato.

    Tutte queste dichiarazioni però sembrano non aver inciso sulle due squadre concentrate a dare il massimo reincontrandosi a distanza di pochi giorni dalla sfida in Coppa Italia vinta dai piemontesi per 1-0 con gol di Giovinco. La Juventus, già campione d’inverno, vuole chiudere il 2012 alla grande e per farlo vuole battere i sardi del duo Lopez-Pulga che dal canto loro vantano una classifica tutt’altro che tranquilla ad appena due lunghezze dalla zona retrocessione. I bianconeri, che stanno attraversando un vero e proprio momento d’oro, devono però fare i conti con un’assenza per reparto.

    Fabio Quagliarella © Valerio Pennicino/Getty Images
    Fabio Quagliarella © Valerio Pennicino/Getty Images

    La più pesante, indubbiamente, è quella di Chiellini, e in attesa di intervenire sul mercato di gennaio Conte ha deciso di gettare nella mischia Caceres. Fuori anche Pepe e Bendtner, anch’essi in infermeria. Per il resto gli unici dubbi sono legati all’attacco: Vucinic, Quagliarella e Giovinco si giocano due maglie, e sono proprio i due italiani ad essere in vantaggio sul montenegrino. Dall’altro lato il duo Lopez-Pulga deve fare a meno dello squalificato Conti, assenza molto pesante in mezzo al campo che permetterà comunque ad Ekdal di trovare spazio, e degli infortunati Eriksson e Ibarbo. In attacco Pinilla e Sau.

    Le probabili formazioni di Cagliari-Juventus
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Astori, Ariaudo, Avelar; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Pinilla, Sau. In panchina: Avramov, Rossettini, Del Fabro, Murru, Perico, Casarini, Ceppelini, Thiago Ribeiro, Nenè. Allenatori: Lopez-Pulga
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. In panchina: Storari, Rubinho, De Ceglie, Marrone, Padoin, Pogba, Giaccherini, Isla,  Vucinic, Matri. Allenatore: Conte