Nell’amichevole contro l’Irlanda, Sebastian Giovinco partirà dalla panchina, ma la stagione appena conclusasi con la maglia del Parma gli ha permesso di rilanciare le sue quotazioni, sia nel giro Azzurro, sia nel panorama del calcio che conta. Merito di un’ambiente che gli ha trasmesso serenità e possibilità di esprimersi al meglio, senza concorrenza eccessiva nè pressioni. foto dalla rete Anche perchè, con il fenomeno Messi sulla cresta dell’ onda, i giocatori “tascabili” come lui sono tornati di moda, per le doti tecniche e per la rapidità. “I giocatori piccoli, veloci di qualità tornano di moda? È un pò tardi, poteva succedere prima, ma per fortuna adesso è così e dobbiamo continuare “. A proposito del suo futuro prossimo, Sebastian Giovinco torna a parlare della Juve, la squadra nella quale è cresciuto e che, però, non sembrava più credere in lui, soprattutto con la cessione al Parma, seppur solo per metà del cartellino. Il cambio di allenatore, con l’arrivo di Conte, però, potrebbe cambiare le cose ed indirizzare la “Formica Atomica” nuovamente verso Torino: ” Io non so se chi non ha avuto fiducia in me adesso si deve ricredere, di sicuro ora sto raccogliendo i frutti. Ringrazio il neo allenatore della Juve che so che ha molta stima nei miei confronti, ma io l’anno prossimo voglio giocare”. Vuole giocare, appunto. E se alla Juve questo non gli potrebbe essere garantito, potrebbe restare ancora al Parma oppure approdare in un’altra big, come il Napoli:“Le voci sul Napoli? Può succedere di tutto, ripeto, io voglio continuità e ora come ora è Parma la squadra dove giocherò l’anno prossimo”.
La Juventus e Sergio Aguero sembrano molto più vicini rispetto a pochi giorni fa dopo la dichiarazione rilasciata ieri da Miguel Angel Gil Marin, Direttore del club spagnolo in cui ha ufficialmente dichiarato che l’unica proposta formale per il Kun è pervenuta solo dal club di Corso Galileo Ferraris.
Queste le parole del dirigente spagnolo: “Agüero non giocherà con i nostri eterni rivali perché farebbe del male a me, al club ed ai tifosi dell’Atletico. Non ho ricevuto nessuna offerta del Real per il Kun e Perez mi ha assicurato che non sono interessati al giocatore. L’unica società con la quale ho parlato è la Juventus: sono stato contattato dal club italiano, ho parlato con Marotta“.
È sicuro che la vecchia Signora non si presenterà nel nuovo tempio bianconero del Delle Alpi senza un acquisto di spessore ed uno tra Aguero, Benzema o Tevez sicuramente arriverà sotto la Mole.
Per un fuoriclasse che entra, altri che cercano di diventarlo sono in procinto di lasciare il club bianconero. Con l’arrivo di Andrea Pirlo Manuel Giandonato lascerà la Juventus, infatti i gialloblù puntano con decisione al giovane centrocampista della Primavera bianconera, classe 1991, autore dello splendido gol su punizione che ha steso il Manchester United all’Old Trafford. Ma non solo: nel mirino di Pietro Leonardi ci sarebbe anche un altro promettente giovane di proprietà della Juventus, Cristian Pasquato (1989), reduce da un’ottima stagione a Modena. Il club ducale, inoltre, ha intenzione di riscattare dalla Vecchia Signora la metà del cartellino di Sebastian Giovinco (1987).
La vittoria contro la Juventus, griffata Sebastian Giovinco, grande ex dell’ incontro, ha dato al Parma la matematica certezza della permanenza in serie A. Il presidente Tommaso Ghirardi festeggia l’ obiettivo raggiunto attribuendo la gran parte dei meriti al tecnico Franco Colomba, arrivato a campionato già in corsa per sostituire Marino, e che ha saputo rimotivare la squadra, consentendole di ritrovare i valori che aveva perso di vista, dandogli un’ identità ed un equilibrio ben preciso, e che ha consentito al Parma di ottenere delle soddisfazioni molto positive, come la vittoria contro tre grandi del campionato, come Inter, Udinese e Juventus.
Con Franco Colomba in panchina, è definitivamente esploso il talento ed il potenziale della ” formica atomica “, ossia di Sebastian Giovinco, che ha trovato un posto importante in squadra esprimendosi sempre su grandi livelli. In proposito Tommaso Ghirardi commenta: “Era semplicemente uno che doveva giocare al calcio: assurdo che giocatori così vengano tenuti in panchina, noi non abbiamo fatto niente altro che metterlo in campo. Non l’ho mai ritenuto una scommessa ma un giocatore importante, e siamo contenti di avergli ridato entusiasmo”.
Una scommessa vinta, anche se Ghirardi precisa che Giovinco non era una scommessa ma una certezza: è innegabile, però, il merito di aver voluto credere in un giovane italiano dal grande potenziale.
Andiamo a scoprire i migliori e i peggiori della penultima giornata del massimo campionato con la nostra rubrica “Liscio e Sbalascio“:
Davanti a tutti nella classifica dei Lisci troviamo il “Profeta” Hernanes, che alla sua prima stagione con la maglia della Lazio eguaglia il record di reti messe asegno da un centrocampista che apparteneva al campione ceco Pavel Nedved con 11 gol. A Lecce potrebbe definitivamente entrare nella storia del club, arrivando a quota 12 (ed essere così il centrocampista più prolifico in una stagione dei biancocelesti) e, Udinese-Milan permettendo, regalando ai suoi la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League. E’, dopo Ibrahimovic e Cavani, l’acquisto più azzeccato della Serie A. Complimenti a Lotito!
Secondo posto alla “Formica Atomica” Sebastian Giovinco, il quale ci ha preso gusto a far sprofondare sotto i suoi colpi la sua squadra del cuore, che è quella che poi lo ha lanciato al grande calcio, la Juventus. Come già successo all’andata, fa impazzire i suoi ex-compagni regalando al suo pubblico giocate di alta classe e l’attesa vittoria. I dirigenti bianconeri molto probabilmente lo stanno rimpiangendo, e non poco…Che sia il suo riscatto il vero colpo della Juve nella prossima stagione?
Al terzo Liscio collochiamo le due neopromosse che al contrario del Brescia hanno saputo guadagnarsi la salvezza attraverso il bel gioco, impressionando piacevolmente gli addetti ai lavori: Lecce e Cesena, due squadre molto diverse, ma che hanno avuto in comune il vero obiettivo principale di questa stagione, ossia la permanenza in Serie A. Ora le due squadre potranno affrontare serenamente il finale di stagione e prepararsi a un nuovo ed emozionante campionato.
Tra gli Sbalasci è doveroso citare il disastro del quale è stata protagonista la Sampdoria, che in un anno esatto è passata dalla qualificazione ai preliminari di Champions alla Serie B. Un vero è proprio dramma, se si pensa che a inizio stagione gli obiettivi erano ben altri. Sicurmante il fallimento dei blucerchiati è iniziato dopo la vicenda Cassano, il quale su ceduto dopo una furibonda lite col presidente Garrone (ora Fantantonio gioisce per aver conquistato lo scudetto col Milan, Garrone piange). Non contento dell’ “affare” concluso, si è permesso il lusso di lasciar via l’altro ex-gioiello di casa Samp, Pazzini, cedendolo all’Inter per poco più di 15 milioni (compreso il cartellino di Biabiany), quando in estate aveva affermato che non si sarebbe mosso da Genova neanche per 100 milioni. Un’esagerazione, è vero, ma cosa ci ha guadagnato ora da queste 2 importanti perdite? Niente, anzi, a nostro parere sono stati buttati soltanto anni importanti di lavoro, dai quali la Sampdoria ne aveva tratto un gran beneficio, partecipando prima alla Coppa Uefa, arrivando l’anno successivo in finale di Coppa Italia persa ai rigori contro la Lazio e raggiungendo l’insperato traguardo Champions League, sogno spezzato bruscamente da una rete di Rosenberg al 94′ di Samp – Werder, che ha permesso alla squadra tedesca di giocare la competizione europea più importante proprio a discapito dei doriani. Auguriamo comunque alla squadra blucerchiata di ritornare il prima possibilie nella massima serie, anche se la fiducia nei Garrone dopo questo scempio è praticamente terminata.
Un altro Sbalascio dovuto riguarda la Juventus: ancora un altro anno senza Champions League, praticamente fuori dall’Europa League (deve vincere col Napoli e sperare in una debacle casalinga della Roma contro la Sampdoria già retrocessa) tanti soldi spesi, squadra rivoluzionata; risultato??? sempre lo stesso, anzi peggio, se si pensa che la stagione scorsa è stato conquistato l’ultimo posto per l’Europa. Dal 2008 ad oggi la società bianconera sta facendo i passi del gambero: anzichè andare avanti e migliorare, va indietro e peggiora. Sintomo di una società che non c’è, di un allenatore che non è riuscito a farsi capire e di un gruppo che sembra essersi sfaldato, sempre se c’è stato un gruppo alla Juventus. Ora si accorgono tutti del fallimento totale, persino i giocatori, come Chiellini che proprio stamane ha dichiarato che alla Juve non esiste un gruppo: ma l’abbiamo visto tutti che i giocatori della Juve non sono un gruppo. Neanche una squadra della Terza Categoria giocherebbe così male come la squadra bianconera. L’ennesimo fallimento di una stagione catastrofica farà riflettere i dirigenti di Madama, perchè agli occhi del mondo la Juventus non può sembrare così debole essendo la squadra italiana con più tifosi al segiuto e soprattutto una società blasonata. Ci auguriamo di vederla di nuovo ai fasti di un tempo il prima possibile.
Ultimo posto va alla Roma, che in una giornata iniziata col botto per il vantaggio firmato Loria, si fa beffare prima da Bergessio e poi da Gomez perdendo malamente le speranze di Champions, dove potrebbero accedere i cugini laziali. Ma non è tutto, ancora l’aritmetica non la vede qualificata per la prossima Europa League, magra consolazione della stagione che sta per giungere al termine, anche se dovrebbe essere una formalità, in quanto affronterà una Samp già retrocessa la quale l’unico stimolo che avrà per giocare sarà dimostrare almeno un pò di orgoglio dopo questo terribile epilogo. Non è di certo quello che si aspettava il nuovo patron Di Benedetto, ma proprio per questo le risorse su cui puntare in estate non mancano…
Un’altra mazzata tremenda dell’ex Sebastian Giovinco manda all’inferno la Juventus che perde l’ennesima occasione di centrare un traguardo europeo: dopo che il sogno Champions è svanito la scorsa giornata per il suicidio con il Chievo, oggi pomeriggio la squadra di Del Neri perdendo contro il Parma ha perso una ghiotta chance, l’ennesima, di agganciare l’ultimo posto Europa League occupato dalla Roma che ha perso a Catania. I bianconeri rimarranno così fuori dalle coppe facendo addirittura peggio della scorsa stagione, una cosa alla quale nessuno avrebbe creduto a luglio, collezionando un fallimento dietro l’altro.
La Juventus affronta al Tardini un Parma già salvo, grazie al lavoro svolto dal tecnico Colomba, ma non per questo privo di stimoli, anzi, il folto gruppo degli ex bianconeri vogliono subito dimostrare che la dirigenza ha sbagliato valutazione nei loro confronti: Mirante è una sicurezza tra i pali, Candreva, entrato al posto di Bojinov, altro ex, nella ripresa, tiene bene a centrocampo e si propone egregiamente in avanti, Giovinco sembra Messi, relativamente parlando, tra le maglie bianconere. E se ci fosse stato anche Amauri? L’attaccante gialloblu, prestato dalla Juve e che è rinato in Emilia, non ha potuto partecipare alla “festa” perchè era in panchina non al meglio della condizione.
Spenti invece oggi sia Del Piero che Matri che non si rendono quasi mai vivi dalle parti di Mirante: solo il capitano impegna il portiere gialloblu su un calcio di punizione. Il Parma invece fa vedere le streghe a Buffon che si supera prima su Bojinov, forse la palla aveva oltrepassato la linea di porta ma le immagini non chiariscono, e poi su Giovinco mettendoci la manona. Nella ripresa arriva la doccia fredda per Madama al 63′: Giovinco sfugge via alla marcatura di Motta e fa partire un missile dal limite dell’area diretto all’incrocio dei pali che lascia impietrito Buffon: è il gol partita che sa di schiaffo morale per chi come Del Neri e Marotta in primis non hanno creduto in lui. Giovinco, con la doppietta siglata all’andata e la rete di oggi, si è dimostrato infatti la bestia nera della Juventus: il dg farebbe bene a pensarci due volte prima di cederlo per intero al Parma.
La Juve è stordita, frastornata; nel finale ci provano Toni, con un colpo di testa che sfiora il palo, e Felipe Melo, dalla distanza, ma il risultato non cambia. Juve senza orgoglio e senza dignità. Del Neri è al capolinea, domenica prossima con il Napoli sarà la sua ultima gara sulla panchina bianconera. I tifosi non vedono l’ora che finisca questo maledetto campionato per voltare pagina e auspicare che a Torino arrivi il “salvatore” che riesca a riportare la Juve tra le big del calcio italiano in attesa di farlo anche in Europa e chiudere un altro capitolo triste e deludente della storia della Vecchia Signora.
Finisce con la vittoria del Parma di Franco Colomba la sfida che chiamava i ducali a conquistare la salvezza in casa contro un Palermo privo di stimoli in campionato e con la testa al ritorno al barbera con il Milan per la semifinale di Coppa Italia.
Non c’e’ Amauri nel Parma, spazio a Crespo che affianca Giovinco in attacco, nel Palermo Delio Rossi schiera il trio in attacco composto da Iljcic, Pastore ed Hernandez.
Pronti via e frittata confezionata da Sirigu che dopo 1’ rinvia sui piedi di Dzemaili che insacca per la disperazione del portiere rosanero. Il gol incassato non scuote il Palermo che si dimostra vivo solo con Pastore che dopo 10’ conclude in area da posizione angolata con Mirante pronto alla parata. Ma è Giovinco che fa ammattire i difensori rosanero, al 17’ sfiora la traversa con un destro a giro velenosissimo ed un minuto dopo serve in area un assist che viene lisciato prima da Goian poi da Cassani ma non da Modesto che insacca il 2-0. Il palermo non riesce a cambiare ritmo ed il parma si limita a far girare palla, a 4’ dalla fine è ancora Pastore che mette di destro a lato di pochissimo.
Il secondo tempo si apre con la novità rappresentata da Pinilla per uno spento Ilicic e l’ attaccante si mette subito in mostra con un tiro a fil di palo. Il Palermo è più vivo e dopo 11’ accorcia le distanze con Pastore ma il merito del gol è tutto di Cassani che colpisce il palo con il “Flaco” che sfrutta la respinta mettendo alle spalle di Pavarini subentrato nella prima frazione a Mirante. Il palermo tenta il forcing e prima con Balzaretti e poi con Pinilla sfiora il pareggio ma Colomba, come contro l’ Inter, azzecca i cambi con l’ entrata in campo di Candreva e Bojinov al posto di Giovinco e Crespo con l’ ex Livorno che insacca a 4’ minuti dalla fine su assist di Valiani chiudendo i conti della partita e della salvezza raggiunta con 3 giornate d’ anticipo.
L’ Inter abbandona la lotta scudetto uscendo sconfitta meritatamente al Tardini contro un grande Parma per 2-0 grazie ai gol di due ex juventini, Sebastian Giovinco nel primo tempo ed Amauri nella ripresa.
Leonardo si presenta al Tardini con quattro volti nuovi rispetto alla sconfitta in Champions, novità Kharja dietro le punte Eto’o e Pazzini e con Nagatomo a destra al posto di Maicon non convocato per scelta tecnica. Il Parma deve vincere e Colomba si presenta con la coppia Amauri – Giovinco in attacco e con un centrocampo molto folto.
Le tante novità sembrano non fare bene alla squadra di Leonardo con il Parma che inizia il match a ritmo elevato non lasciando spazio di manovra ai centrocampisti nerazzurri. Tuttavia è l’ Inter che crea la prima occasione al 23’ con la punizione di Stankovic che centra la traversa a Mirante battuto. Il Parma gioca meglio ma è ancora Stankovic che da fuori area impegna nuovamente Mirante che si produce in una spettacolare presa plastica. La corsia di sinistra dell’ Inter è inesistente e Chivu non riesce a spingere con la dovuta forza, così la manovra dell’ Inter confluisce tutta a centrocampo dove gli spazi risultano essere intasati. Al 36’ la migliore organizzazione della squadra di Colomba viene premiata con Nagatomo che si dimentica alle sue spalle di Modesto, l’ ex Genoa mette un assist al bacio al centro dove sbuca Sebastian Giovinco che insacca alle spalle di Julio Cesar. Pessimo primo tempo per la squadra nerazzurra con Pazzini dimenticato in attacco e Kharja completamente anonimo nel ruolo di trequartista.
Il secondo tempo si apre con il primo cambio di Leonardo, Sneijder entra al posto di Chivu con Leonardo che risistema la squadra mettendo Zanetti a destra e Nagatomo a sinistra. Il cambio sembra dare i sui frutti con l’ Inter più intraprendente in attacco ed al 56’ è Mirante che salva in extremis anticipando Ranocchia. Sneijder dietro le punte va meglio di Kharja e l’ olandese va anche vicinissimo al gol con un fendente di sinistro che finisce di poco a lato di Mirante. L’ Inter sembra lì lì per pareggiare ed invece Colomba effettua il cambio giusto, Fuori un ottimo Candreva e dentro Valiani con il Parma che ottiene più equilibrio in mezzo al campo affidandosi in contropiede ai soli Amauri e Giovinco. È proprio Amauri che effettua una giocata delle sue compiendo un tiro a giro che si stampa sulla traversa, l’ Inter attacca ma non tira in porta, entra Milito al posto di Pazzini ma è il Parma a rendersi pericoloso prima con Valiani che da posizione angolata tira addosso a Julio Cesar che viene aiutato anche dal palo. L’ Inter è alle corde, non viene fischiato un rigore netto di Lucio che frana su Lucarelli ma pochi minuti dopo è Amauri che sigilla la meritata vittoria raccogliendo in mezzo all’ area un tiro ciccato da Bojinov. Nei minuti finali c’e’ spazio per due miracoli di Mirante, prima su Milito e poi su Eto’ o e per due gol falliti dal parma, con crespo e Dzemaili.
Vince il Parma, meritatamente e rivede la serie A, l’ Inter perde e saluta la scudetto con leonardo che deve recitare il mea culpa per la squadra presentata nel primo tempo, assolutamente regalato al Parma
L’Italia ha riscosso nuovi consensi ieri nell’amichevole di Kiev contro l’Ucraina ma a soddisfare la truppa azzurra è il doppio pari di Serbia e Slovenia che le consentono di allungare a +5 in testa alla classifica. La qualificazione adesso è davvero vicina e pensare che solo qualche mese fa il girone azzurro sembrava quasi di ferro.
La Nazionale di Prandelli guida la classifica con 13 punti di 5 partite frutto di 4 vittorie ed un pareggio mentre la Slovenia e la Serbia sono a quota 8 punti conquistati in sei partite e adesso dovranno guardarsi dal ritorno dell’Irlanda del Nord (6 punti ma in 5 partite) in ottica secondo posto.
La settimana azzurra si conclude dunque nel migliore dei modi con Giuseppe Rossi e Giovincoche sfruttano l’occasione per dimostrare di non esser solo buone alternative ma di poter star bene nel gruppo, il primo gol di Thiago Motta e Matri e tante indicazioni positive dal nuovo centrocampo. L’unica nota stonata è l’infortunio di Chiellini e le continue bravate di Balotelli in Inghilterra.
Viviano: 5 E’ incerto nelle uscite e sembra sorpreso sul tiro in avvio di Rakytskiy. Merita comunque altre occasioni.
Maggio: 6 E’ meno esplosivo rispetto alla Slovenia. Ha comunque il merito di bloccare Yarmolenko, sulla carta uno degli ucraini più pericolosi.
– 1′ st Santon: 5 Prandelli lo premia convocandolo ma è il lontano parente di quel giovane ragazzo che due anni fa conquistò tutti.
Gastaldello: 6 L’avvio è un pò stentato forse a causa dell’emozione, poi però si comporta da veterano. Non è giovanissimo ma può esser ancora utile.
Chiellini: sv
– 17′ pt: Astori: 5 Non è bruttissima la sua partita, ma la secondo ammonizione è una ingenuità colossale
Criscito: 5,5 Svolge il compitino in maniera svogliata.
Montolivo: 6,5 E’ quella la sua posizione. Gestisce bene il pallone e si smarca sempre in aiuto del compagno.
– 43′ st Parolo giusto il tempo per il debutto Marchisio: 7 Il rigore tattico di Del Neri lo limita parecchio, in azzurro ritrova brillantezza e smalto.
Nocerino: 6 Potrebbe esser il nuovo Gattuso ma deve ancora crescere.
Aquilani: 6 ci impiega un pò a calarsi nel ruolo di trequartista poi si rende utile, può e deve far di più.
– 1′ st Giovinco: 7 Siamo sicuri non valga un Martinez? La Formica Atomica sfrutta al massimo l’opprtunità dimostrando di saper esser decisivo anche a partita in corso.
Rossi: 7 Che deve dimostrare ancora? E’ il miglior attaccante italiano e merita la Nazionale.
– 17′ st Matri: 6,5 Ha un buon feeling con il gol, tornerà utile agli azzurri.
Gilardino: 6 Vuol segnare a tutti i costi ma la porta per lui adesso è stregata.
– 21′ st Bonucci: sv
Prandelli: 7 Cambiano gli interpreti ma non l’interpretazione. E’ la strada giusta
Continua la striscia positiva dell’Italia di Prandelli cogliendo un’altra vittoria in trasferta, questa volta in amichevole, che accresce la fiducia nel gruppo e mette in evidenza alcune alternative interessanti per il ciclo nuovo ciclo azzurro.
Pur cambiando diversi uomini e con tanti esordienti in campo Prandelli chiedeva ai suoi lo spirito, la determinazione messa in campo dai compagni in Slovenia e per molti tratti della partita c’è riuscito. Il 4-3-1-2 è ormai il modulo ufficiale e pur cambiando gli interpreti non cambia il modo di tenere il campo ed attaccare la profondità.
La Partita. L’avvio è “gelido”. Dopo appena un minuto i padroni di casa senza Shevchenko recuperano una palla a centrocampo e in contropiede centrano il palo con Rakytskiy. Poi però gli azzurri iniziano a carburare grazie sopratutto al filtro di Marchisio e Montolivo a centrocampo e alle fumate di Giuseppe Rossi in attacco. Al 17′ tegola per gli azzurri con la “chioccia” Chiellini costretto ad uscire per un lieve infortunio, al suo posto Astori completa la coppia dei debuttanti con Gastaldello. L’Italia però non soffre e con Giuseppe Rossi va vicina al gol con una azione di contropiede. La rete arriva al 27′ in modo rocambolesco, da un cross di Criscito dalla sinistra dopo un vario batti e ribatti la palla arriva sui piedi di Giuseppe Rossi, il Pepito non sbaglia confermando di esser un ottimo cecchino.
Occasioni ancora per Gilardino e Marchisio ma il primo tempo si conclude sullo 0-1. Nella ripresa nonostante l’espulsione di Astrori per doppia ammonizione l’Italia tiene non soffrendo troppo le sfuriate dei padroni di casa e confezionando con un contropiede magistrale il raddoppio. Nocerino inzia l’azione, Giovinco la porta avanti consegnando un assist d’oro a Matri per il primo centro in azzurro.