Tag: scudetto

  • La Juventus chiede la revoca dello scudetto 2005-2006

    La Juventus chiede la revoca dello scudetto 2005-2006

    La Juventus chiederà ufficialmente agli organi federali la revoca dello scudetto 2006 tolto ai bianconeri ed assegnato a tavolino all’Inter. Questo quanto è stato deliberato durante il CdA odierno in cui il club ha comunicato la decisione del Consiglio attraverso una nota; nei prossimi giorni dunque verrà inviato un esposto al Coni e alla Procura Federale della Figc nel quale si richiede la revoca della decisione di assegnare all’Inter lo scudetto della stagione 2005-2006:

    Nel corso della seduta odierna, convocata per l’approvazione della terza trimestrale di bilancio, il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deliberato di inviare ai presidenti di Coni e Figc, alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo un esposto nel quale si richiede la revoca della decisione di assegnare lo scudetto della stagione 2005-2006. Come aveva anticipato John Elkann lo scorso 29 aprile, la Juventus chiede dunque un trattamento equo. La premessa del documento è infatti che «il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra – e nei confronti de – gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento». Nel comunicato del 26 luglio 2006, nel quale il Commissario Straordinario della Federcalcio motivava la decisione di assegnare lo scudetto 2005-2006 si leggeva che «gli organi federali possono intervenire con un apposito provvedimento di non assegnazione quando ricorrono motivi di ragionevolezza e di etica sportiva, ad esempio quando ci si renda conto che le irregolarità sono state di numero e portata tale da falsare l’intero campionato ovvero che anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi». Come noto, le ragioni che portarono alla condanna in sede sportiva della Juventus riguardavano principalmente i rapporti tra gli allora dirigenti della società ed esponenti della classe arbitrale oltre che della Federazione. Nell’esposto presentato oggi si fa esplicito riferimento alle novità emerse nel procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli, che rivelano l’esistenza di una «fitta rete di contatti» tra esponenti della società beneficiata dell’assegnazione a tavolino dello scudetto 2005-2006 e tesserati del settore arbitrale. Tali contatti rappresentano, secondo i criteri adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della Juventus, la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva. È convinzione della Juventus, pertanto, che venga meno il presupposto della decisione assunta dal Commissario Straordinario della Federcalcio nel 2006: l’inesistenza, cioè, di «comportamenti poco limpidi» addebitabili alla squadra che risultò prima classificata dopo la penalizzazione delle altre“.

  • Calciopoli, Sandulli: “Errore assegnare quello scudetto all’Inter”

    L’ex presidente della Corte Federale Piero Sandulli, il giudice che emise la sentenza d’appello su Calciopoli, a distanza di 4 anni ammette, a parer suo, che lo scudetto 2005-2006 revocato alla Juventus non andava assegnato all’Inter:

    A suo tempo espressi parere negativo e fui anche fortemente criticato sull’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter, perchè gli scudetti vanno conquistati sul campo e non a tavolino. Sarebbe stato più opportuno non assegnarlo, come quello del campionato precedente. Non so se ci furono pressioni da parte dell’Uefa affinchè il titolo fosse assegnato comunque, ma la nostra stessa decisione lasciava trasparire che non era opportuno assegnare quello scudetto“.

    Poi Sandulli conclude sulla sentenza che condannò la Juventus alla Serie B e a Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina la sottrazione di punti in classifica:

    Allora nessuna prova portava all’illecito, ma ci trovammo di fronte a una serie di comportamenti davvero discutibili. La nostra fu una condanna etica per aver violato ripetutamente l’articolo 1 del codice, quello della lealtà sportiva. Abbiamo cercato di dare delle sanzioni giuste, non troppo pesanti perché altrimenti si finiva per inficiare anche il nuovo campionato, né troppo morbide perché comunque dovevano essere commisurate alle violazioni accertate“.

  • Vieri alla Procura Federale: “Revocate lo scudetto all’Inter e inibite Moratti”

    Vieri alla Procura Federale: “Revocate lo scudetto all’Inter e inibite Moratti”

    Una richiesta davvero pesante quella dell’ex giocatore dell’Inter Christian Vieri che ha chiesto alla Procura Federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 tolto alla Juventus per lo scandalo Calciopoli e assegnato ai nerazzurri oltre a richiedere l’interdizione dalle cariche societarie del presidente dell’Inter Massimo Moratti e vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Questo sulla scorta degli atti dell’inchiesta penale in corso a Milano sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni. A tal riguardo è in corso anche una richiesta dell’attaccante nerazzurro di un maxi risarcimento ai danni di Inter e Telecom in suo favore.

    Le richieste di Vieri sono basate sulla violazione dell’articolo 18 del Codice di giustizia sportiva che prevede in caso di violazione delle norme federali ed illeciti la revoca o la non assegnazione dello scudetto.

  • Milan, Galliani si affida alla cabala: “adesso vinciamo lo scudetto”

    Adriano Galliani cerca di predicare ottimismo dopo il tonfo di ieri sera all’Old Trafford contro il Manchester United e il giorno dopo si affida ancora una volta ai ricorsi storici per invogliare i suoi a non mollare “Vedrete che sarà come dopo La Coruna, ora vinciamo lo scudetto”.

    Nel 2004 i rossoneri subirono una clamorosa rimonta a La Coruna dopo che nella partita di andata si erano imposti per 4-1 e dovettero dir addio alla Champions League ma a fine stagione festeggiarono la vittoria del tricolore da protagonisti assoluti. Adesso la situazione è un pò diversa anche se crederci non costa nulla.

  • Milan: Ambrosini “lo scudetto è possibile, parola di capitano”

    Capitan Ambrosini sta vivendo un ottimo momento di forma, dopo gli innumerevoli infortuni del passato il centrocampista di Pesaro è diventato fondamentale per il Milan e per il modulo tutta fantasia disegnato da Leonardo. Pur con compiti diametralmente opposti a quelli del passato Ambrosini sembra esaltarsi nel nuovo modulo a copertura dei quattro davanti e da neo capitano traccia la via maestra per far tornare a splendere il valore dei rossoneri.

    In un intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport Ambrosini parla del nuovo Milan, delle idee di Leonardo e sopratutto del momento delicato di Ringhio Gattuso.

    “Quello dello Scudetto è un progetto molto credibile. Stiamo andando bene, ma sappiamo che per raggiungere l’Inter dobbiamo fare ancora meglio e sperare che loro abbiamo qualche rallentamento. – ha detto Ambrosini – Ho l’idea che questa squadra non ha ancora espresso tutto il suo potenziale e quando lo farà potrà competere alla pari con tutti. Se la Juve batterà l’Inter ci avvicineremo di più e parleremo di scudetto. Ma noi ne parliamo anche adesso, una squadra come il Milan non può non avere questo come obiettivo.” Sul nuovo moduloE’ un modo di giocare molto diverso rispetto a prima, che Leonardo ci voleva far adottare sin dall’inizio, ma che per diversi motivi invece abbiamo voluto accantonare. Non è vero che giochiamo a senso e che c’è approssimazione. Anzi, rispetto al passato ognuno sa perfettamente dove deve stare in campo. E’ invece vero che non sempre giochiamo bene. Ma anche il Barcellona, che è la squadra più forte del mondo ha dato l’esempio che non sempre si è al top ma che si vince anche quando non si sta benissimo”. Infine una parola su Gattuso: “E’ un grande giocatore, normale che gli dia fastidio stare fuori. Se dovesse andare via sarebbe un brutto colpo per noi, ma io sono convinto che resterà. Situazione simile alla mia? Non tanto, perchè io ero più giovane. E poi ognuno si comporta secondo il proprio carattere”.

  • Del Piero: rinnovo vicino con la Juventus

    Del Piero: rinnovo vicino con la Juventus

    La Juventus e Alessandro Del Piero ancora insieme: un binomio inscindibile, una fantastica storia d’amore tra i bianconeri e il proprio capitano che nei prossimi giorni firmerà il tanto atteso rinnovo di contratto. Il prolungamento è di un solo anno fino al 2011, chiara l’intenzione della società di lasciare la decisione ad Alex se e quando vorrà Alessandro Del Pieroritirarsi dall’attività agonistica.
    Del Piero continuerà a percepire lo stasso ingaggio, circa 3 milioni a stagione, e continuerà ad essere il capitano della Juventus almeno fino all’età di 37 anni, di cui 17, compresa la stagione che andrà ad affrontare, indossando sempre la casacca bianconera di cui è il simbolo e la bandiera, essendo il giocatore che ha disputato più partite e realizzato più reti nel club: Del Piero è la storia della Juventus, c’era negli anni belli dello scudetto, era presente quando i bianconeri vinsero la Champions League dopo 11 anni dall’ultima affermazione, non ha abbandonato la nave quando, per i noti fatti di calciopoli, la Juventus fu spedita in Serie B, è stato l’artefice della pronta promozione nella massima serie ed è ancora presente, affamato di vittorie come non mai sempre al fianco della sua amata Vecchia Signora.

  • Montepaschi Siena campione d’Italia. Battuta Milano 4-0

    Montepaschi Siena campione d’Italia. Battuta Milano 4-0

    La Montepaschi Siena domina la Finale contro l’Armani Jeans Milano (4-0) e vince il suo terzo scudetto consecutivo.
    La squadra di coach Pianigiani travolge i meneghini al “Forum” in gara 4 per 82-47 dopo aver fatto registrare un Montepaschi Siena campione d'Italiaparziale di 29-3 nei primi 3 minuti di gara. I toscani sono precisa dall’arco dei tre punti (9/16 all’intervallo) e chiudono il primo tempo sul 50-20.
    Siena si è dimostrata squadra imbattibile, basti pensare che in 47 partite in Italia ha subito solo una sconfitta in Supercoppa contro la Fortitudo Bologna da allora ha inanellato una striscia positiva di ben 19 successi consecutivi.
    L’Mvp delle finali è stato eletto lo statunitense Terrell McIntyre che anche lui come Pianigiani è al terzo titolo italiano.
    Onore comunque ai vinti che nulla hanno potuto contro la strapotere biancoverde. Il coach della Montepaschi nel dopo partita ha affermato: “Le emozioni sono tante e straordinarie sono contento che abbiamo fatto una grande partita per suggellare una stagione che rimarrà nella storia del basket italiano, si meritano di essere ricordati a lungo. Tre anni fa abbiamo scelto giocatori che nessuno pensava capaci di questo, sono uomini eccezionali. Hanno fatto un lavoro incredibile, non credo che nessuno abbia lavorato in questa maniera, sia chi è qua da tre anni, sia che i nuovi“.
    Ora gli obiettivi si spostano verso la conquista dell’Eurolega, Panathinaikos e Cska Mosca permettendo.

    Il tabellino

    Armani Jeans Milano-Montepaschi Siena 47-82

    Armani Jeans Milano: Hall 8, Mordente 2, Vitali 0, Thomas 9, Price 3, Hawkins 13, Katelynas 3, Marconato 4, Beard 5, Sangaré 0. N.e.: Taylor, Rocca. All.: Bucchi.
    Montepaschi Siena: Domercant 9, McIntyre 11, Finley 6, Eze 7, Carraretto 3, Sato 14, Lavrinovic 15, Kaukenas 12, Ress 2, Stonerook 3, Lechtaler 0, Centanni 0. All.: Pianigiani.

    Albo d’Oro

    33 Milano
    15 Virtus Bologna
    10 Varese
    5 Treviso
    5 Trieste
    4 Roma
    4 Siena
    3 Cantù
    2 Fortitudo Bologna
    2 Pesaro
    2 Venezia
    1 Caserta

  • Curve Juventus: “Fischieremo Cannavaro”

    Curve Juventus: “Fischieremo Cannavaro”

    Sembra proprio che i tifosi juventini non abbiano affatto gradito il ritorno di Fabio Cannavaro in bianconero. Infatti attraverso un comunicato le due Curve precisano che protesteranno in modo civile e senza atti violenti ogni qualvolta che il capitano della Nazionale sarà in campo, togliendo gli striscioni, non tifare e fischiare.
    Fabio CannavaroI tifosi imputano a Cannavaro la scelta di abbandonare la nave mentre affondava quando scelse di andarsena a Madrid mentre la Juve veniva spedita in Serie B per i noti fatti di Calciopoli: “Cannavaro, per quanto ci concerne, non giocherà mai nella Juventus. Non creda di conquistarci con queste filastrocche sicuramente organizzate con i nostri dirigenti“. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni del difensore napoletano che ha affermato che gli scudetti della Juventus sono 29 e non 27.
    Inoltre i tifosi accusano la dirigenza di aver riportato in squadra un mercanario mentre hanno lasciato andare via Nedved, considerato una vera e propria bandiera.

  • Scudetto sfortunato per Muntari: due furti nel giorno della festa

    Scudetto sfortunato per Muntari: due furti nel giorno della festa

    sulley-muntariLa festa scudetto Muntari la ricorderà a lungo: dopo i festeggiamenti di San Siro e la premiazione, si è continuato a festeggiare per le strade. Sulley è stato avvicinato da due presunti tifosi interisti in motorino: vista la giornata di festa il nigeriano pensò ad un saluto ma i due giovani furfanti sono riusciti a sfilargli il suo orologio, un Hoblot da 17 mila euro, nonostante la reazione di Muntari che sembra abbia mollato uno schiaffo allo scippatore. Come se non bastasse, durante la notte della Domenica di festa, un giovane incensurato ungherese, ha cercato di rubare la sua macchina un Dodge Challeger, ma questa volta l’interista svegliato dai rumori è riuscito a fermare il ladro grazie anche all’aiuto di una guardia giurata che casualmente passava in quella zona.

  • Nedved lascia la Juve e potrebbe non ritirarsi

    Nedved lascia la Juve e potrebbe non ritirarsi

    Questa volta è per davvero: Pavel Nedved lascia la Juventus dopo 8 stagioni di successi non solo a livello di club (4 scudetti vinti con la maglia bianconera e 2 supercoppe italiane) ma anche a livello personale (nel 2003 vinse il Pallone d’Oro) (guarda la carriera e i successi di Pavel Nedved). “Dopo otto stagioni con la Juventus è arrivato il momento di salutare tutti i tifosi, i compagni e la Pavel Nedved società e ringraziarli per il sostegno ricevuto in questi anni – ha fatto sapere il ceco in un comunicato – A Torino ho vinto 4 scudetti e un Pallone d¨Oro. Da lunedì penserò al mio futuro. Vorrei ringraziare in particolare mia moglie Ivana e i miei figli, che mi sono stati sempre molto vicini, accompagnandomi nel corso della mia carriera consentendomi di raggiungere traguardi straordinari. Continuerò a sentirmi legato alla Juventus da un rapporto di grande affetto e sono particolarmente grato alla famiglia Agnelli per avermi dato l’opportunità di giocare in questa grande squadra. All’origine della decisione non vi è alcuna ragione di carattere economico“.
    Domani contro la Lazio, la squadra che lo portò in Italia, giocherà la sua ultima partita con la maglia della Juventus per poi riflettere sul futuro e prendere la decisione se ritirarsi o meno.
    Ieri pomeriggio il calciatore, accompagnato dal suo procuratore Mino Raiola, ha incontrato i dirigenti bianconeri che gli avevano proposto un prolungamento del contratto per un altro anno ma con una decurtazione sostanziale dell’ingaggio; Nedved ha valutato e preso la decisione di dare l’addio alla società di Corso Galileo Ferraris. Per lui è pronto il ruolo del responsabile del settore giovanile della Juventus, ma esiste la possibilità concreta di vederlo giocare ancora in Italia o all’estero con un’altra maglia, come conferma il suo procuratore: “Pavel ha deciso di lasciare la Juve ma non ha ancora deciso se smetterà o meno di giocare a calcio. Ci sono molte squadre che lo vogliono”.
    Certo che la vicenda presenta dei lati oscuri perchè, nonostante le dichiarazioni del centrocampista ceco di volersi ritirare a fine stagione, c’era la volontà di continuare per un altro anno, ma qualcosa forse s’è rotto tra lui e la società e da qui la decisione di chiudere la sua avventura in maglia bianconera. Che ci sia qualcos’altro dietro?
    La Juventus comunque ringrazia Nedved attraverso un comunicato apparso sul proprio sito: “La Juventus ha preso atto della decisione di Pavel Nedved di chiudere la sua carriera in bianconero alla scadenza del contratto. Domani, in occasione dell’ultima partita in casa, la società, i suoi compagni e tutti i tifosi tributeranno il doveroso riconoscimento a un giocatore che ha scritto pagine memorabili della storia di questa squadra, contribuendo in modo determinante a raggiungere traguardi importanti. Nei suoi otto anni in bianconero Nedved ha sempre messo in campo il massimo impegno, dimostrando un attaccamento alla maglia e una dedizione che rimarranno indelebili nella memoria di tutti gli juventini. Di oggi e di domani. La Società augura a Pavel Nedved un futuro altrettanto vincente, nella speranza di continuare insieme un cammino professionale, in cui il suo carisma e la sua esperienza possano regalare a lui e alla Juventus ulteriori soddisfazioni“.