Tag: scudetto

  • Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Dopo che il vice presidente del Milano Adriano Galliani aveva in un’intervista minimizzato la rimonta nerazzurra, spiegando come in realtà i punti recuperati nella gestione Leonardo siano solo 2, (escludendo quindi i recuperi)il tecnico nerazzurro Leonardo, nella conferenza stampa prima della partita contro il Cagliari, ha voluto rispondere al diretto interessato esponendo il suo pensiero: “A me sembra che siamo un po’ più vicini rispetto a gennaio, o no?”- ha detto con un pizzico di ironia- Galliani mette in dubbio la nostra rimonta? Io non faccio tanti conti, ma credo che la chiave nel confronto siano i due recuperi: dare per scontati i sei punti contro Cesena e Fiorentina non è giusto. Comunque manca un terzo di campionato, è presto per mettersi a contare. La vittoria di Firenze è stata importante per la reazione immediata dopo una sconfitta, vittoria ottenuta contro una squadra in salute, che aveva perso solo una partita nel 2011. Comunque non voglio entrare in polemiche col Milan, e non solo perché qualsiasi cosa dica può essere mal interpretato, visto che sono stato lì. Dico solo che sul campo sono felice di quello che abbiamo fatto, anche se so che possiamo migliorare ancora tanto”.

    Sulla formazione da schierare domenica contro il Cagliari, il discorso si focalizza sugli indisponibili Sneijder e Lucio non in perfette condizioni e comunque tenuti a riposo precauzionale in vista della sfida degli ottavi di andata di Champions contro il Bayern Monaco: “Se Sneijder e Lucio fossero stati al cento per cento sarebbero convocati. Sneijder tornava da un lungo stop e ha giocato quattro partite di fila ad alta intensità. Normale che subentri un po’ di stanchezza e qualche problemino. Lucio deve rispettare dei tempi del suo infortunio. Sa anche lui che è meglio aspettare ancora qualche giorno”.

    Il tecnico nerazzurro inoltre non vuole sentire parlare della partita contro il Bayern prima della sfida contro il Cagliari: “Non temo che il Bayern possa distrarci, questa squadra ha dato svariate testimonianze di continuità, anche sotto il punto di vista dei risultati. Quindi non penso che i tedeschi possano distrarci. Questa è una squadra che ha la volontà di vincere tutto, e non è possibile scegliere un obiettivo prioritario. In più abbiamo una rosa che ci permette di cambiare i titolari ma scendere comunque in campo per vincere, mantenendo una voglia altissima”.

    Leonardo continua facendo i più sentiti complimenti a Ranocchia, lusingando ogni giocatore e spiegando come sia forte il legame di questo gruppo:

    “Sono molto felice di Ranocchia, ha superato il periodo di ambientamento, che io ritenevo dovesse essere graduale, e ora per l’Inter ma anche per il calcio italiano vederlo giocare così è una cosa molto bella E Cordoba è un vero esempio: anche in momenti difficili, con infortuni, lui non dice nulla e va avanti. Ha giocato con un problema alla spalla, e lo ha fatto alla grande. E per il gruppo è fondamentale. Materazzi gioca poco, ma in allenamento è quello che alza il ritmo di tutti: quello che ho trovato qui, con gente come Cambiasso e Zanetti, è la cosa che dà forza anche un allenatore”.

    Promosso anche Nagatomo che a Firenze  ha vinto la timidezza iniziale: “Nagatomo mi pare che abbia già superato i pregiudizi: a Firenze per lui non era una gara facile, anche di lettura tattica. Ha cominciato un po’ teso, ma man mano è cresciuto. Risposta positiva, è una vera alternativa, ci porta qualcosa di diverso sulla sinistra”.

    Chiusura di intervista con la secca risposta a chi gli domanda se il calcio italiano sia in crisi:

    “Mi fa arrabbiare sentire che il calcio italiano è lontano dai migliori d’Europa. Ma l’Inter è campione d’Europa e del Mondo, ce lo siamo dimenticati? La struttura del calcio italiano nella sua interezza forse è da rivedere. Ci vuole un progetto globale che faccia crescere le società e il campionato: manca da troppo tempo. C’è bisogno di una modernizzazione, ma io sono un allenatore, non un dirigente. Detto questo, credo che le nostre squadre abbiamo ancora un livello altissimo, nonostante l’appeal di altri campionati, come quello inglese e spagnolo, sia più forte nel mondo. E a livello di gioco io concepisco il calcio come la ricerca del gol: mentre qui la cultura, che rispetto, è quella di non prenderlo. Se ci piacciono tanti il Barcellona o l’Arsenal, dobbiamo cambiare questa mentalità”.

    (Fonte : Gazzetta dello Sport)

  • Lucio non ha fretta : “Torno con il Bayern”

    Lucio non ha fretta : “Torno con il Bayern”

    Il difensore brasiliano, pilastro della difesa nerazzurra nell’anno del triplete e titolare inamovibile sia con Benitez che con Leonardo dopo l’infortunio subito nella gara contro il Palermo è ormai pronto per il rientro. In occasione di un evento organizzato a Milano dal suo sponsor tecnico, il difensore nerazzurro ha spiegato ai giornalisti di non avere fretta, di non voler forzare i tempi in vista del big match di mercoledì prossimo in Champions League, che vedrà il replay della finale di Madrid tra Inter e Bayern Monaco.

    “Non so se tornerò già per la gara di sabato con il Cagliari  o mercoledì per la Champions League.- ha affermato il giocatore verdeoro –  Quello che so è che adesso sono felice di tornare ad allenarmi con la squadra e essere a disposizione dell’allenatore. Sono felice, ma ci vuole un po’ di attenzione. La partita con il Bayern è troppo importante, non possiamo rischiare adesso. Di sicuro, per quella data ci sarò”.

    Immancabile qualche parola sul rendimento più che buono della sua squadra evidenziando come il discorso scudetto sia ancora apertissimo:“l’Inter ha vinto tante partite, tranne quella giocata a Torino  contro la Juventus. Hanno fatto tutti bene e sono felice, perché la chance di tornare a vincere lo scudetto c’è. Spero che proseguiremo così”.

    A chi gli avesse fatto notare la crescita esponenziale di Ranocchia, suo compagno di reparto, lui risponde con tranquillità elogiando la società e il tutto il resto della squadra: “Se l’Inter l’ha preso è perché é un buon giocatore. Dopo l’infortunio di Samuel era importante che arrivasse un giocatore così. Ma devo ammettere che oltre ad Andrea, tutta la squadra sta lavorando bene in fase difensiva”.

    Anche se, come gli fanno notare, nonostante il cammino in campionato sia ripreso bene e l’Inter sia lanciata all’inseguimento del Milan, il problema evidente sono i 13 gol presi in 10 partite giocate portando i nerazzurri a non avere più quella solidità difensiva necessaria a chi vuole vincere il titolo: “Ne abbiamo fatti tanti,- spiega Lucio – giochiamo in modo molto offensivo, è normale soffrire un po’ di più dietro, ma l’importante è vincere“. Continuando sul discorso scudetto il difensore brasiliano crede nelle potenzialità della proprio squadra, anche se ammette :”Io credo sempre nella mia Inter, che ha fatto bene nelle ultime gare. Mancano tante partite, vincerà la squadra con più forza e con più qualità. Le chance non sono uguali, perché il Milan è un po’ avanti, ma l’Inter insegue ancora il sogno scudetto”.

    Stessa filosofia di pensiero anche per il capitano Javier Zanetti raggiunto dai cronisti alla Festa per il Nuovo Anno organizzata dal Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, dove è stato premiato  come “Campione di Sport e Solidarietà”: “Noi pensiamo alle nostre partite, poi vedremo cosa succederà. – ha spiegato quasi a voler rispondere a Galliani che si era detto tranquillo sul vantaggio nei confronti dei cugini nerazzurri – È stata importante la vittoria di Firenze, ma ancora mancano tante gare: noi, comunque, siamo tranquilli e consapevoli delle nostre forze”.

    Poi ancora Lucio, con il pensiero  che si rivolge all’Europa dove l’Inter scende da campione in carica e avrà tutta la responsabilità di difendere il titolo con l’obbligo di provare a fare il bis, impresa difficilissima ma non impossibile:“In Champions c’è sempre pressione. L’Inter, dopo l’anno scorso, ha un grande nome in tutta Europa e deve affrontare queste partite con la massima concentrazione“.

    Ormai è evidente come la differenza tra l’Inter del girone di andata e quella di adesso la stiano facendo i recuperi degli infortunati, con una squadra che se è al completo può veramente dare fastidio al Milan e scendere in Europa con la consapevolezza di chi vuole vincere tutto come aveva già fatto nello scorso anno con Mourinho.

  • Il Milan non teme l’Inter

    Il Milan non teme l’Inter

    In casa rossonera la parola d’ordine è niente paura! Massimiliano Allegri ha imposto un sola filosofia di pensiero da adottare a lungo termine: noi siamo al vertice della classifica e le altre squadre devono sperare sulle nostre “cadute”, ergo le preoccupazioni lasciamole agli altri! La classifica parla chiaro il Milan ha frenato bruscamente la sua corsa, mentre Napoli e Inter in primis hanno rosicchiato molti, troppi punti in un solo mese.

    A Milanews.tv il tecnico livornese da rassicurazioni a tutto l’ambiente e rende più chiaro il concetto, escludendo ogni tipo di timore nei confronti delle inseguitrici:“Il campionato è lungo mancano ancora tante partite e non ho mai visto una squadra vincere il campionato con due mesi d’anticipo”.

    Quasi a voler dare una scossa ai suoi ragazzi, ricordando che sono loro gli artefici del proprio destino, e spiegando come parlare di capolista a Febbraio sia pura retorica. Purtroppo, la strada imboccata nelle ultime partite parla chiaro: 4 pareggi e una sconfitta non è il rullino di marcia ideale per una squadra che punta al titolo. Gli ostacoli sono dietro l’angolo, soprattutto con gli impegni europei imminenti. Per questo motivo Allegri analizza la situazione e spiega come si debba ritrovare la giusta concentrazione per tornare ad essere più tranquilli: “Noi ci stiamo comportando bene – ha aggiunto l’allenatore rossonero -, sapevamo che l’Inter sarebbe tornata a lottare per lo scudetto, il Napoli c’è, la Roma è in lotta, perciò noi dobbiamo restare concentrati”.

    Anche i giocatori rossoneri sembrano essere sulla stessa linea di pensiero del tecnico livornese.  Tutto ciò risulta più evidente dalle parole dei brasiliani Pato e Thiago Silva raggiunti dai cronisti all’aeroporto dopo il big match tra Francia e Brasile.

    “L’Inter? Siamo in testa alla classifica e pensiamo solo a noi”, la risposta del Papero alla domanda su un’ipotetica rimonta nerazzurra. “Se l’Inter ci fa paura? La paura non esiste – continua sulla stessa lunghezza d’onda il difensore carioca Thiago Silva – è vero che stanno recuperando ma noi siamo davanti, dobbiamo mantenere la tranquillità e proseguire su questa strada. E’ un momento difficile per noi, abbiamo pareggiato tante partite, ora dobbiamo cercare di vincere sabato e poi martedì in Champions”.

    Sul calo fisico di Cassano Allegri è più che tranquillo: “È normale che non fosse al top, è stato due mesi senza giocare. Lui si sta allenando, si sta impegnando, e credo che presto lo ritroveremo”.

    Dopo il caso Pato chiuso nei giorni scorsi in casa rossonera arriva l’altra grana di Ibra che in conferenza stampa dal proprio paese confessa di essere stanco, perché utilizzato praticamente in tutte le partite. Allegri tranquillizza i tifosi anche in questo caso, spiegando come le esigenze del giocatore siano parallele a quelle della squadra: “Ci parlo spesso e so cosa voleva dire. Gioca tantissime partite, è normale che sia un po’ stanco, soprattutto mentalmente”.

    Parola d’ordine? Come canta Ligabue niente paura!

    Volendo farne una rivisitazione perfetta per il caso rossonero: “Niente paura, niente paura
    Niente paura, ci pensa IBRA mi han detto così…”

  • Sneijder crede alla rimonta scudetto!

    Sneijder crede alla rimonta scudetto!

    Il centrocampista olandese dell’Inter da la carica ai suoi compagni dalle pagine della Gazzetta dello Sport: “Battiamo Juve e Fiorentina e prendiamo il Milan. Che carica da quel gol”.

    Rientrato nella partita contro il Bari, dopo l’infortunio muscolare subito nella semifinale del mondiale per club contro il Seongnam, il jolly del centrocampo nerazzurro si è ripreso le chiavi del gioco interista rendendosi subito protagonista. Non segnava in campionato dallo scorso anno e con Benitez aveva fatto registrare due centri solo in Champions League. Bottino amaro per uno come lui, che nell’annata perfetta del triplete interista , solo nell’ultima parte di stagione è stato beffato per la conquista del Pallone d’oro.

    Al rientro  a Bari solo per il rodaggio ha segnato il gol del 3 a 0, e San Siro contro la Roma ha aperto le danze con uno splendido gol all’angolino da fuori area. Una partita bellissima giocata con i ritmi di chi non si è fermato mai, intervallando belle conclusioni dal limite, a splendidi assist (vedere il lancio in area per Pazzini che ha portato al rigore). Non sembra passato un giorno dalla sua prima apparizione nel derby di agosto 2009 quando si presento ai cugini milanisti con una prepotenza e una determinazione fuori dal comune.

    La cura Leonardo sembra aver funzionato, e a sentirlo parlare le motivazioni non mancano di certo!

    “Che bello tornare a giocare – ha dichiarato il numero 10 nerazzurro- ovviamente non posso essere al massimo, dopo 50 giorni di stop. Devo ritrovare il ritmo partita, ma il gol di Bari e ancora di più quello alla Roma mi hanno dato una grande carica!”.

    Con un Wesley così carico l’Inter e Leonardo ritrovano un’arma in più per la rincorsa scudetto, soprattutto dopo il grave forfait di Milito, flagellato dai continui infortuni. In attesa del big match di domenica sera contro la Juventus, si fanno già i conti, con 6 punti in 3 giorni nothing is impossibile!

  • Juve, Agnelli: “Rivogliamo indietro gli scudetti. Continuo a stimare Moggi”

    Juve, Agnelli: “Rivogliamo indietro gli scudetti. Continuo a stimare Moggi”

    In occasione del Consiglio d’Amministrazione odierno, nel quale Pavel Nedved, Beppe Marotta e l’avvocato Briamonte sono entrati a far parte del CdA, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha annunciato nel discorso di apertura, senza troppi giri di parole, che la società bianconera continuerà nella strada intrapresa qualche mese fa in merito alle ultime vicende di Calciopoli e che, qualora le circostanze lo richiedessero, chiederà ufficialmente la restituzione dei due scudetti tolti, uno revocato e l’altro assegnato all’Inter:

    • Abbiamo avuto sufficienti garanzie che a breve riceveremo una risposta da parte della Federcalcio riguardo l’esposto che abbiamo inoltrato per la revoca dello scudetto assegnato all’Inter. Intanto siamo in attesa di conoscere gli sviluppi del procedimento giudiziario di Napoli. Una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione potremmo avanzare la richiesta di riassegnazione dei due titoli“.

    Il numero uno del club di Corso Galileo Ferraris ha poi espresso tutta la sua felicità nel trovarsi alla guida della squadra di famiglia:

    • Lasciatemi esprimere il mio enorme sentimento d’orgoglio nell’essere qui a presiedere questa assemblea per questa gloriosa società che la mia famiglia rappresenta da circa 90 anni. La scorsa è stata una della stagioni più burrascose della nostra storia. Dopo il mio arrivo, insieme a Jean Claude Blanc, abbiamo deciso di rafforzare sia la parte manageriale che la parte tecnica. Ringrazio sentitamente Marotta per aver accettato la sfida nell’essere entrato alla Juventus: ha fatto un ottimo lavoro in pochissimo tempo; Del Neri ha già dimostrato la sua caparbietà. Entrambi godono di totale fiducia, autonomia e di responsabilità per operare al meglio“.

    Infine il presidente ha riservato un pensiero anche a Luciano Moggi, non rinnegando l’ex dg per il suo operato nel periodo trascorso alla Juventus al fianco del papà Umberto:

    • Stimo Moggi per il lavoro che ha svolto da noi e non solo, l’ho già ribadito anche in pubblico più volte e questa stima non verrà mai meno. Oggi, però, il nostro punto di riferimento per l’area tecnica è Giuseppe Marotta, che ha tutta la mia stima e che vorrei avesse anche quella di tutti i sostenitori della Juventus“.
  • Allegri: “per lo scudetto lottiamo con l’Inter”

    Ex calciatore, da quest’anno alla guida di un grande squadra, il Milan, dopo una gavetta che gli ha fatto conoscere persino la serie C. Parliamo di Massimiliano Allegri, raggiante in occasione del meeting con gli allenatori di Champions a Nyon:
    “Abbiamo un organico di prim’ordine, anche per l’Europa”.
    In merito a disquisizioni tattiche circa l’eventualità di ammirare contemporaneamente le quattro stelle del suo parco offensivo, dichiara:
    “A volte giocheranno assieme, altre si alterneranno: torneranno solo due giorni prima della partita contro il Cesena”.
    Riguardo la cessione del bomber napoletano, Marco Borriello, esclude qualsivoglia ingerenza, propria e della società:
    “Ha fatto una scelta di cui credo sia convinto”.
    Naturalmente grandi felicitazioni sono state espresse in favore delle grandi operazioni di mercato portate a termine dalla società di via Turati:
    ”Sono felicissimo per l’arrivo di Ibrahimovic, un grande giocatore. Non mi aspettavo un rinforzo supplementare del calibro di Robinho. Si tratta di un bel regalo del presidente Berlusconi che ringrazio di cuore”.
    Per quanto concerne la bagarre scudetto il pensiero del tecnico toscano è lapidario:
    ”L’Inter ed il Milan sono chiaramente favoriti per lo scudetto. La Roma resta in agguato”.
    Se ci avete fatto caso all’appello manca una squadra al pari vestita di nero e di bianco, diversamente dall’orizzonte che gli si prospetta…
  • Inter: Milano è nerazzurra, Mourinho diserta la torcida

    Un bagno di folla nerazzurra ha accolto i giocatori di ritorno da Siena. Oltri mille tifosi alla Malpensa e in cinquantamila affollavano le vie del Duomo in attesa del pullman con a bordo i giocatori. Giocatori e e tifosi in estasi per una sensazionale stagione che sabato prossimo potrà diventare superlativa.

    Pragmatico come suo solito il tecnico portoghese ha disertato i festaggiamenti proprio per curare nei dettagli la partita di domani e non aver cali di concentrazione. Niente giro tra la folla e niente cena con la squadra in albergo dove risultano assenti anche il presidente Moratti, Mario Balotelli e Dejan Stankovic.

    Il tripudio nerazzurro:

  • Albo d’oro Serie A: 18 scudetti per l’Inter, superato il Milan

    Lo scudetto della maggiore età. Così può definirsi il 18esimo tricolore vinto dall’Inter nonchè quinto (4 sul campo più quello revocato alla Juventus nel 2005-2006 e assegnato ai nerazzurri) consecutivo e, soprattutto, quello del sorpasso sui cugini rossoneri: infatti il Milan è fermo a 17 titoli dal 2003-2004 (con in panchina Ancelotti).
    I nerazzurri volano verso la seconda stella ma ancora sono distanti ben 9 scudetti dalla Juventus che guida l’albo d’oro con 27 titoli nazionali (2 revocati). Dopo le 3 big il vuoto: seguono Genoa (9) e Bologna, Pro Vercelli e Torino con 7 (ai granata revocato lo scudetto del 1927).

    ALBO D’ORO dal 1990

    2009-2010 INTER
    2008-2009 INTER
    2007-2008 INTER
    2006-2007 INTER
    2005-2006 INTER (revocato alla JUVENTUS e assegnato a tavolino)
    2004-2005 JUVENTUS (revocato e non assegnato)
    2003-2004 MILAN
    2002-2003 JUVENTUS
    2001-2002 JUVENTUS
    2000-2001 ROMA
    1999-2000 LAZIO
    1998-1999 MILAN
    1997-1998 JUVENTUS
    1996-1997 JUVENTUS
    1995-1996 MILAN
    1994-1995 JUVENTUS
    1993-1994 MILAN
    1992-1993 MILAN
    1991-1992 MILAN
    1990-1991 SAMPDORIA
    1989-1990 NAPOLI

    ALBO D’ORO – Vittorie per club

    27 JUVENTUS
    18 INTER
    17 MILAN
    9 GENOA
    7 TORINO
    7 PRO VERCELLI
    7 BOLOGNA
    3 ROMA
    2 FIORENTINA
    2 NAPOLI
    2 LAZIO
    1 CASALE
    1 CAGLIARI
    1 VERONA
    1 SAMPDORIA
    1 NOVESE
  • Scudetto Inter, Mourinho commosso: “Ora la Champions, poi penserò al mio futuro”

    Interrompe il suo silenzio stampa Josè Mourinho nel giorno della conquista del suo secondo scudetto italiano (il 18esimo per il club nerazzurro). Un giorno speciale per il tecnico portoghese che ha voluto celebrare il suo trionfo con queste dichiarazioni:

    E’ la prima volta che vinco così, all’ultimo minuto, un’esperienza che non voglio ripetere. Vincere campionato e Coppa nella stessa stagione e’ sempre fantastico. In un campionato alla fine ci sono 40 partite e vince sempre chi merita. Abbiamo meritato, doveva essere piu’ facile, avevamo un vantaggio interessante a meta’ campionato poi per ragioni diverse, qualche colpa nostra qualcuna no, abbiamo perso tanti punti. E giocare quattro partite di Champions con Chelsea e Barcellona ha reso tutto piu’ difficile“.

    L’atteggiamento di Mourinho però è parso come quello che sta per abbandonare la sua squadra per approdare altrove (Real Madrid ndr). Al fischio finale il tecnico si è infilato subito negli spogliatoi, poi è rientrato sul rettangolo verde, giro d’onore visibilmente emozionato; poi è rimasto per lo più defilato non partecipando alle foto di rito con il resto della squadra che alzava al cielo il trofeo. Non ha neanche indossato la maglietta celebrativa preparata per l’occasione. E sul suo futuro dice:

    Ora la finale di Champions. Poi avrò bisogno di due-tre giorni per pensare. Ma sono lontanissimo dall’essere l’allenatore del Real. Andrò a Madrid, ma torno a Milano. In questo momento non sono egoista per pensare a me stesso, penso solo all’Inter, ai miei giocatori. Dopo Madrid ci sara’ il tempo di essere egoista per uno, due, tre giorni e pensero’ a quello che mi fara’ piu’ felice dal punto di vista professionale, devo pensare. Ho avuto problemi in Italia, non mi sento a casa. Ho dovuto tacere per evitare altri problemi, perché ogni volta che parlavo interveniva il Procuratore, la Commissione Discipinare, la Lega. Anche oggi ho rischiato di non essere in panchina. Ma adesso, al 100%, posso dire che non e’ vero che sto con un piede e mezzo al Real“.

    Mourinho poi rende onore al Siena e ripercorre le tappe della stagione soffermandosi sul periodo più difficile da superare:

    Il momento piu’ difficile e’ stato dopo la partita con la Fiorentina. A quel punto noi eravamo secondi e non dipendevamo solo da noi. Sapevamo che non bastava vincerle tutte e poi giocavamo con la Juve che non sarebbe venuta a Milano per vincere ma per non far vincere all’Inter il campionato. Poi la Roma ha perso con la Sampdoria, noi siamo stati di nuovo proprietari del nostro destino ed e’ stato facile.
    Il Siena ha fatto una grande gara per una squadra che voleva pareggiare e tu devi aspettarti questo dal tuo avversario anche se sta gia’ in B. Gioca per orgoglio, sono professionisti, qualcuno giocava anche per la Roma. Abbiamo avuto tranquillita’, abbiamo creato e costruito: mi aspettavo di finire con altri gol, tu sai che la Roma ha la partita in tasca e basta un dettaglio per farti perdere tutto. Ma la squadra con tranquillita’ e concentrazione ha vinto
    “.

    Lo Special One conclude da par suo punzecchiando come al solito le rivali:

    Si, oggi potrei dire due tituli Inter, zero Juventus, zero Milan. Ma lo direi con tranquillità, così come accetterei che loro dicessero lo stesso se noi non avessimo vinto niente. Questo è il calcio“.

  • Calciopoli: oltre lo scudetto la Juve chiede il deferimento

    La Juventus in virtù delle nuove intercettazioni, venute alla luce nel dibattimento del processo a Calciopoli in corso al Tribunale di Napoli, ha inviato un esposto alla Federcalcio nel quale chiede la revoca dello scudetto assegnato dall’allora commissario generale Guido Rossi all’Inter e il deferimento di tutti i soggetti protagonisti delle nuove intercettazioni.

    Nell’esposto, preparato dall’avvocato Michele Briamonte e firmato dall’ex presidente bianconero Jean Claude Blanc, si chiede la non assegnazione dello scudetto proprio in virtù di un etica deficitaria comune a molte società partecipanti a quel campionato. Il comportamento comune fa cadere un dei principi cardine del parere dei tre saggi “assenza dei comportamenti poco limpidi”.

    L’avvocato Briamonte ieri in Lega per la riunione straordinaria sui diritti tv si è detto fiducioso sulla revoca ma la Juve pretende anche il deferimento di tutti i soggetti coinvolti in quello che viene definito Calciopoli 2. Per il legale bianconero il numero di intercettazioni, i protagonisti e gli argomenti trattati pareggiano il malloppo indiziario del 2006 che portò la Juventus in B per responsabilità oggettiva e al deferimento dei suoi maggiori dirigenti e a tal proposito auspica lo stesso trattamento.

    Puoi scaricare l’esposto della Juventus dal sito Tuttosport