Tag: scudetto

  • Oddo, delirio scudetto. Corre i 400 ubriaco e si guadagna il rinnovo. Video

    Oddo, delirio scudetto. Corre i 400 ubriaco e si guadagna il rinnovo. Video

    Qualche brindisi di troppo per Massimo Oddo nella festa scudetto dell’Olimpico ma anche la dimostrazione di esser ancora un grande atleta. Il difensore, riuscitosi a ritagliare uno spazio durante la stagione, ha campiuto il giro dell’Olimpico, sulla pista d’atletica, in meno di un minuto, per l’esattezza in 58 secondi, vincendo la scommessa con il gruppo ma anche con Adriano Galliani che a quanto pare gli proporrà il rinnovo del contratto per un’altra stagione.

    [jwplayer mediaid=”106851″]

  • La notte dello scudetto, il Milan è Campione d’Italia

    La notte dello scudetto, il Milan è Campione d’Italia

    Erano in molti ad esser covinti che la festa sarebbe stata rinviata al match casalingo di domenica prossima contro il Cagliari in virtù delle motivazioni dei giallorossi e sopratutto per non distogliere l’attenzione in vista del return match di Coppa Italia. Invece il Milan non ha badato a sconti chiudendo il discorso scudetto grazie allo 0-0 all’Olimpico contro una Roma in corsa per un posto nella Champions League.

    Tra Roma e Milan è partita vera, il primo tempo è ad appannaggio dei padroni di casa bloccati sul pari solo per gli interventi miracolosi di Abbiati, la ripresa invece è interamente rossonera con Doni a salire in cattedra con il sostegno del palo su un tiro in avvio di Robinho e della fortuna su una conclusione di Boateng.

    Al 90′ scoppia la torcida con i festeggiamente che uniscono l’Italia in una sorta di trenino rossonero. Il Milan festeggia il 18° scudetto all’Olimpico per la Roma saranno altre due partite di passione.

  • Da Berlusconi la prima “bacchettata” ad Allegri

    Da Berlusconi la prima “bacchettata” ad Allegri

    Silvio Berlusconi ha ritrovato l’amore per il suo Milan. Il presidente, infatti, parla sempre più spesso dei rossoneri e come ai tempi di Sacchi, Capello e sopratutto Ancelotti manda attraverso la stampa messaggi ai propri allenatori.

    Questa volta ad intervistare il presidente è Milan Channel e dai microfoni delle rete tematica arriva la prima bacchettata per Allegri. Con l’allenatore livornese a dire il vero la sintonia è stata immediata e la puntualizzazione ricorda più quelle con Ancelotti tra albero di Natale e doppia punta che quelle più accese con Leonardo.

    “Può continuare la serie dei grandi allenatori rossoneri
    – dice il presidente – ha tutte le caratteristiche per portare il Milan a grandi successi. Sul gioco ci siamo, sul possesso palla un po’ meno. Quando la squadra è stanca ci vuole un possesso palla scientifico e mirato”.

    Parole d’oro anche per Pato “Si è consacrato, deve soltanto maturare nel trovare prima la posizione in campo. Per me è una prima punta ma a lui piace partire da dietro”.

    Lo scudetto? Per me potrebbe farlo anche Abbiati, non fare un punto in tre partite sarebbe una gran sfortuna ma credo che ce la faremo

    Il regalo ai tifosi? “Il Milan ha 20 campioni in rosa visti gli impegni. Il campione però non fa la squadra e anche quest’anno ha vinto il gruppo. A tutti piacciono Ronaldo e Messi ma è difficile strapparle alle spagnole che hanno meno pressione fiscale. Noi ogni anno spendiamo almeno 50 milioni di euro, quest’anno 70. Regali? Continueremo con questa costosa abitudine”.

    MILAN: LE NUOVE MAGLIE PER LA STAGIONE 2011/2012

  • PazzInter a Cesena. Doppietta di Pazzini e festa rossonera rimandata

    PazzInter a Cesena. Doppietta di Pazzini e festa rossonera rimandata

    Pazza Inter è  davvero l’aggettivo che meglio si addice alla squadra di Leonardo, e solo un ‘Pazzo’ avrebbe potuto risolvere una partita come quella di oggi. Praticamente sconfitta contro un Cesena tutto cuore e corsa fino al 91’ la squadra nerazzurra caricata dalla voglia di rivincita e di tornare al gol di Pazzini riesce a ribaltare un risultato in meno di 4 minuti e portare a casa 3 punti fondamentali per restare ancorati al secondo posto in classifica. Per i più maliziosi c’è anche il fattore festa rovinata in casa rossonera, poiché anche se domani il Milan vincesse non basterebbero i 3 punti per l’assegnazione matematica dello scudetto.

    Vediamo nel dettaglio lo svolgimento della partita.

    Novità nella formazione prevista inizialmente per Leonardo che schiera il macedone Goran Pandev al posto di Kharja nel ruolo di trequartista, e Milito in avanti lasciando Pazzini in panchina. Anche Ficcadenti cambia la punta centrale preferendo Budan a Malonga.

    PRIMO TEMPO- Comincia con coraggio, entusiasmo e aggressività  il Cesena, sfruttando un costante movimento dei centrocampisti e arrivando con molta facilità a ridosso della linea difensiva nerazzurra. Brivido per i padroni di casa al 6’ quando Parolo serve in verticale un pallone perfetto a Giaccherini  che involato a rete controlla male e si fa anticipare per un soffio in uscita da Castellazzi.  La partita vede un Cesena che gioca con molta velocità e molti inserimenti dei centrocampisti, mentre l’Inter adotta una manovra troppo lenta e prevedibile, soffrendo  fin troppo l’aggressività in fase di pressing dei bianconeri.

    Il primo squillo interista arriva all’11 su una conclusione da fuori area di Thiago Motta di poco a lato.

    Poche idee per i nerazzurri che fanno girare moltissimo la palla  senza trovare mai lo spazio utile per gli inserimenti delle punte, continuando a soffrire moltissimo il pressing altissimo degli uomini di Ficcadenti, che agendo in questo modo limitano il gioco interista. Si arriva alla mezz’ora di una partita che non ha regalato grandi emozioni con l’Inter che sembra aver preso le misure al Cesena, ma non riesce a velocizzare la manovra per cercare l’affondo decisivo. Fischio di Valeri con un minuto di recupero e le squadre vanno a riposo con il punteggio di 0 a 0 di un primo tempo noioso.

    SECONDO TEMPO– Squadre che rientrano in campo sotto la pioggia con gli stessi uomini del primo tempo. Torna a spingere il Cesena e al 2’ è Jimenez a provare un tiro da posizione defilatissima dopo una finta di cross, trovando Castellazzi pronto a chiudere sul primo palo. Leonardo con il passare dei minuti inizia a pensare di far entrare Pazzini per risolvere i problemi offensivi della sua squadra. È ancora il Cesena a rendersi pericolosa in un azione di ripartenza sfruttando la velocità di Giaccherini, che in area trova il colpo di testa di Budan ma la palla va alta sopra la traversa.

    Non passa molto tempo e all’11 il Cesena lancia l’affondo decisivo per portarsi in vantaggio. Il gol arriva quando Ceccarelli sulla fascia serve un cross che manda a vuoto Lucio e Ranocchia, trovando in area Budan, che deve solo appoggiare in rete e battere Castellazzi. Pessimo l’errore dei due centrali che praticamente stendono un tappeto rosso all’attaccante bianconero. Risultato: Cesena 1 Inter 0, con lo scudetto che inizia a tingersi di rossonero.

    Al 34’ Ceccarelli in maniera goffa sugli sviluppi di un calcio d’angolo mette di testa il pallone nella propria rete, ma l’arbitro annulla perché aveva già fermato il gioco spiegando come la palla su corner era già uscita.

    Pazzini è l’unico dei nerazzurri che  nel finale si rende pericoloso, soprattutto con un paio di colpi di testa, ma senza trovare lo specchio della porta. Al 46’ arriva la beffa per il Cesena, ed è proprio il Pazzo a riportare i suoi sul pareggio. Splendido il cross di Eto’o e Pazzini in spaccata al volo tocca la palla realizzando un gol da attaccante puro. A un minuto dal fischio finale succede l’impossibile con Maicon che crossa e trova in area nuovamente Pazzini, con l’ex doriano che stacca altissimo e di testa mette il pallone in rete ribaltando la partita. Fischio finale con un’altra rimonta interista e festa scudetto per il Milan da rimandare.

  • Boateng moonwalk scudetto. Preziosi “accordo a patto che…”

    Boateng moonwalk scudetto. Preziosi “accordo a patto che…”

    La fine del campionato si avvicina, è tempo di iniziare a fare i conti con le dinamiche di calcio mercato, con accordi, programmi, ripicche fra i diversi club di serie A.

    I club più piccoli (ossia quelli esterni all’alleanza dei  cinque grandi, ossia Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma), mostrano gli artigli, pronti a far battaglia ed a non chinare il capo di fronte allo strapotere delle big, per lo meno per difendere i propri interessi. Una situazione che ritornerà spesso d’attualità, soprattutto nelle fasi più calde del mercato, in Agosto, ma che già mostra i suoi intricati connotati alla luce del caldo sole di fine Aprile.

    La prima situazione intricata, che in questi giorni è emersa alla luce del sole, riguarda Kevin Prince Boateng, centrocampista ghanese attualmente in forza al Milan, ma in comproprietà con il Genoa del fumantino Enrico Preziosi, che lo aveva acquistato in estate, dopo averlo visto all’opera ai Mondiali di Sudafrica 2010, e lo aveva poi girato in comproprietà al Milan dopo soli quattro giorni dal suo arrivo. 

    Ma la comproprietà di Boateng fa parte di un accordo molto più ampio che comprende ben sei giocatori, a metà fra rossoneri e rossoblu: l’attaccante Paloschi, Beretta,  il portiere Marco Amelia ed alcuni giovani primavera, ossia Oduamadi e Strasser che attualmente giocano in rossonero, e Zigoni attualmente in prestito al Frosinone, ma sempre in compropreità fra i due club.

    Probabilmente il presidente Preziosi, per cedere l’ altra metà del cartellino di Prince Boateng al Milan, vuole ottenere tutte le metà dei cartellini di questi altri cinque giocatori, altrimenti potrebbe decidere di rendere vita difficile al Milan nel corso della trattativa.

    A tal proposito, per chiarire la complessa situazione, Enrico Preziosi ha voltuo precisare che la situazione contrattuale del calciatore Boateng è una compartecipazione libera, ossia un accordo sulla parola con il Milan che dovrà riscattarlo a fine stagione.

    Precisando, però, che se la squadra di via Turati non dovesse mantenere fede alla parola data, al cosiddetto gentlemen’s agreement, il Genoa sarà pronto a fare una “piccola guerra“, poichè la squadra rossoblu non vuol interpretare la parte di “vittima sacrificale”, piegando la testa al maggior potere contrattuale del Milan.

    Ad oggi, però,  il Milan – stando alle dichiarazioni di Adriano Galliani – dovrebbe avere tutta l’intenzione di riscattare il centrocampista ghanese, anche a seguito della soddisfazione per il suo rendimento nella buona stagione fin qui disputata, mentre vi sarebbero dei dubbi maggiori per il riscatto del portiere Marco Amelia.

    Le parole di Adriano Galliani in merito hanno chiartito solo l’intento del Milan sulla posizione del ghanese: “Kevin Prince Boateng è in compartecipazione libera con il Genoa, c’è un gentlemen’s agreement con Preziosi e ritengo che sarà riscattato”.

    Intanto, Kevin Prince Boateng pare poco turbato ed interessato a ciò che attiene strettamente alla sua situazione contrattuale, ed agli sviluppi futuri, mentre appare molto più concentrato sullo sprint finale delle ultime cinque decisive giornate di campionato, con la maglia rossonera. Annunciando, inoltre, che nel caso di trionfo del Milan in campionato, improvviserà un piccolo show, direttamente sul campo di gioco.

    Da grande fan di Michael Jackson, infatti, il centrocampista ghanese, ballerà il moonwalk vestito come il suo idolo Jackson: “Ho sempre amato Michael Jackson perché per me è il migliore. Se vinciamo lo scudetto mi esibirò in un moonwalk a San Siro. Vestito proprio come Michael Jackson”.

    Inoltre, potrebbe suggellare la vittoria con un nuovo tatuaggio ad hoc proprio per il tricolore, aggiungendolo ai diversi che già occupano il suo corpo.

    L’intenzione del ghanese, comunque,  nella querelle fra Genoa e Milan è quella di restare a Milano, senza alcuna ombra di dubbio:  “Mi sembra un sogno e non vedo l’ora di mettere quella firma. Psicologicamente sarò ancora più motivato per quest’ultima parte di stagione”.

  • I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    Cercando nel web e sui giornali italiani più famosi abbiamo voluto raccogliere le “voci” che girano intorno alla partita dell’anno. Un pronostico secco su come finirà la sfida scudetto tra Milan e Inter del 2 Aprile.

    Questo il pensiero e il pronostico dei grandi personaggi calcistici e di alcuni presidenti di Serie A sulla stracittadina milanese:

    Paulo Roberto Falcao ex calciatore brasiliano della Roma: “Tutti si aspettano che a decidere questi incontri siano i giocatori tecnici ma alla fine la sfida potrebbe essere decisa da un difensore“ e sul discorso campionato:“Non sarà così determinante per lo scudetto. C’è ancora da giocare. Può succedere di tutto al derby. Questo è il bello del calcio”.

    Gino Corioni, presidente del Brescia sul derby scudetto “di sicuro non lo vincerà il Brescia, ma finirà in pareggio. Lo scudetto? Lo conquisterà l’Inter”.

    Enrico Preziosi ha parlato di mercato con un possibile altro giocatore in partenza da Genoa verso la sponda nerazzurra e sulla sfida scudetto ha dichiarato: “Vincerà la squadra migliore, quella che poi si aggiudicherà lo scudetto”.

    Lothar Matthaus ex giocatore nerazzurro in un’intervista dalle pagine della Gazzetta dello sport: “Vince l’Inter ovvio. Ma lo dico non da tifoso ma da tecnico: è la squadra più in forma. Non solo la rimonta aiuta. Ti carica e mette paura agli avversari. Certo questo può essere anche un pericolo. Mai essere troppo sicuri. Senza considerare che una vittoria potrebbe dare al Milan la spinta decisiva per la volata. Ma scelgo l’Inter non solo per la partita: lo scudetto sarà nerazzurro”

    Paolo Maldini ex calciatore e simbolo rossonero ai microfoni di Sky Sport: I rossoneri devono puntare alla vittoria, spero molto in Pato data l’assenza di Ibra. La partita è fondamentale, l’Inter ha tanti campioni, Eto’o su tutti, ma il Milan è primo in classifica e può assolutamente vincere”.

    Roberto Mancini, ex tecnico interista intervistato dal quotidiano La Repubblica ha voluto spiegare il suo pensiero sul prossimo derby scudetto: “Mancano ancora tante altre partite, ma se dovesse vincere il Milan sarebbe un risultato decisivo: accumulerebbe oltre al +5 in classifica anche il vantaggio psicologico di aver battuto la rivale più insidiosa. Ma un valore enorme avrebbe anche una vittoria dell’Inter, che scavalcherebbe i rossoneri dopo un lungo inseguimento”.

    Andriy Shevchenko ex attaccante rossonero, spesso protagonista quando giocava le stracittadine da una sua visione della prossima sfida scudetto: “Al Milan mancherà un campione come Ibrahimovic, ma quello che conta è la squadra, vincerà chi si prepara meglio. Pato secondo me può fare la differenza in attacco. Penso che sia una gara decisiva per lo scudetto, I rossoneri stanno giocando bene in campionato, li vedo favoriti”.

    Tommaso Ghirardi attuale presidente del Parma: “Sarà decisivo solo se vincerà la squadra che sta davanti, il Milan. Il campionato mi sembra molto equilibrato e combattuto. Credo che sia bello per i tifosi”.

    Edinson Cavani capocannoniere del Napoli non usa diplomazia per fare un pronostico: “Vorrei che l’Inter vincesse il derby. Perché la squadra di Leonardo passerebbe al comando della classifica ma non scapperebbe via. E noi potremmo scavalcarla nello scontro diretto. Con un risultato diverso, invece, tutto dipenderebbe dal Milan”

    Aurelio De Laurentis presidente del Napoli risponde al suo gioiello migliore: “Cavani tifa per l’Inter? Ognuno fa quello che vuole, io tifo per il bel gioco. Il derby di Milano sarà una bellissima partita e ce la godremo tutti quanti”.

    Angelo Palombo cuore del centrocampo doriano non si sbilancia troppo ammettendo come sia difficile fare un pronostico su una gara del genere: “E’ una partita difficile tra due grandi squadre. L’Inter ora sta molto bene, ha fatto tanti punti nelle ultime partite quindi sarà dura per il Milan”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport- Fc Inter News- Tutto Mercato Web.com- Sky Sport)

  • Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Queste due settimane di stop per le Nazionali, non hanno comunque distolto l’attenzione sul discorso scudetto, anzi lo spazio maggiore nelle redazioni e nei tg sportivi è stato occupato proprio dai continui bollettini sui possibili recuperati in vista del derby milanese.

    Analizziamo la situazione per capire in maniera chiara come le due società arrivano alla sfida che (senza voler essere troppo diplomatici) avrà un gran peso sul discorso scudetto.

    MILAN

    Condizione fisica: Mai come in questo caso la pausa delle nazionali ha restituito ossigeno ai giocatori rossoneri, permettendo ad Allegri di far rifiatare i giocatori più spremuti. La squalifica di Ibra potrebbe far ricaricare le batterie al gigante svedese, parso sempre più stanco e più nervoso del solito. La carenza di gol nelle ultime partite era un segnale evidente della condizione fisica non perfetta. Anche a centrocampo mancavano moltissimi titolari e il recupero di Boateng, con il possibile rientro di Pirlo potrebbero far tornare la qualità in mezzo al campo richiesta da Allegri

    Condizione Psicologica: Sicuramente ritrovarsi un cliente scomodo come l’Inter a soli 2 punti in un derby che può decidere tutto, non è il top per il morale, considerando soprattutto come dall’arrivo di Leonardo i punti di distacco erano addirittura 13. Troppi i punti lasciati indietro, con il Bari in casa uno scialbo pareggio agguantato nel finale, con il Genoa un altro segno x, e con il Palermo ultimo match perso senza riuscire a dimostrare la forza della capolista.

    Calendario: Altra nota dolente. Dopo questa sfida contro i cugini nerazzurri, gli uomini di Allegri avranno un calendario non proprio in discesa. A San Siro il Milan giocherà contro Sampdoria, Bologna e Cagliari, mentre in trasferta ci saranno le insidie maggiori con la Fiorentina al Franchi nell’immediato post derby, a seguire all’Olimpico l’8 maggio la Roma dell’americano Di Benedetto e la fantastica Udinese di Guidolin nell’ultima giornata di questo meraviglioso campionato. Unica partita abbordabile fuori casa il Brescia, ma considerando la lotta salvezza userei la massima cautela.

    INTER

    Condizione fisica: Gli uomini di Leonardo, sono praticamente da valutare dopo il rientro della nazionali, perché questa sosta non ha concesso a nessuno il giusto riposo dopo la clamorosa Remuntada. In giro per il mondo la maggior parte dei titolari è stata utilizzata dalle nazionali per l’Europeo e le amichevoli. Discorso diverso per Chivu e per Ranocchia che stanno svolgendo un lavoro personalizzato per essere presenti al grande evento. Da valutare la condizione di Thiago Motta utilizzato a pieno regime con la maglia azzurra contro la Slovenia nonostante il problema al ginocchio. Le buone notizie arrivano dal recupero di Diego Milito che ha svolto l’allenamento completo con i compagni e dovrebbe accomodarsi in panchina, e magari entrare a partita in corso, svolgendo una sorta di rodaggio prima della sfida di Champions imminente.

    Condizione psicologica: Il morale è altissimo in casa nerazzurra, soprattutto considerando la scalata in classifica impensabile fino a qualche mese fa. L’Inter di Benitez a -13 dalla vetta doveva lottare per ottenere un posto in Champions. L’Inter trasformata da Leonardo e dagli innesti di mercato invernali ha una possibilità unica vincendo questo derby: scalzare i cugini dalla vetta e tornare a guardare tutti dall’alto. Una motivazione extra arriva anche dal passaggio di turno in Champions League, che come sottolineano molti giocatori nello spogliatoio nerazzurro non può che dare una carica in più per voler vincere ancora tanto. Una squadra che non ha smesso di avere fame, e dei tifosi che sognano di cantare come negli anni passati “salutate la capolista”!

    Calendario: Il Calendario nerazzurro sulla carta vede leggermente favorita l’Inter sul Milan. I nerazzurri affronteranno nel post derby, il Chievo a San Siro, con una successiva trasferta a Parma, e un’altra casalinga contro la Lazio di Reja. Ma è nelle ultime tre partite che si deciderà lo scudetto: Inter Fiorentina si giocherà l’8 maggio, e a seguire nella penultima giornata ci sarà il big match Napoli Inter al San Paolo. Come si augura Cavani, il derby è meglio che lo vincesse l’Inter in modo da tagliare fuori il Milan e battere i nerazzurri il 15 maggio in casa, riportando lo scudetto a Napoli! Suggestione mica da poco!

  • La grinta di Mazzarri e Maggio: fra sogni scudetto e scaramanzie

    La grinta di Mazzarri e Maggio: fra sogni scudetto e scaramanzie

    Dopo la buona prestazione in maglia Azzurra (quella della Nazionale) nella partita di ieri contro la Slovenia, il pensiero di Christian

    L'allenatore del Napoli Walter Mazzarri, atteso nella prossima giornata dal match con la Lazio, in vista della volata scudetto
    Maggio vola all’altra maglia Azzurra (quella del Napoli), cullando un sogno dal nome impronunciabile nella terra della scaramanzia, ma che alimenta le speranze di un popolo intero, in trepidante attesa dal lontano campionato 1989-1990. A più di vent’anni di distanza, gli scenari e gli interpreti sono diversi, ed i concetti calcistici molto lontani fra loro. Il Napoli di ieri aveva uno straordinario solista, il più grande di tutti i tempi, Diego Maradona;  il Napoli di oggi è una creatura nata e plasmata dalla grinta di Mazzarri, dal gioco incisivo e divertente, che ha permesso alla squadra di attirare su di se l’attenzione dei media Europei ed, in particolare, l’ ammirazione della stampa sportiva inglese. La ricetta Mazzarri è di ampio respiro, arrivando ad intrigare non solo i propri tifosi ma tutti coloro che amano il calcio: non può prescindere dalle discese funamboliche del Pocho Lavezzi, dalle incursioni di Hamsik e dai gol straordinari del Matador Cavani, ma anche dalla solidità difensiva di capitan Cannavaro, e da chi, come Christian Maggio, corre instancabilmente, con l’intelligente duttilità di chi vuol essere sempre utile alla causa, adattandosi a giocare – come ieri sera in Nazionale – anche da esterno difensivo basso: è per questo che Mazzarri gli dichiara apertamente la sua grande stima: «Maggio è uno di quelli che con me gioca sempre. E’ arrivato a certi livelli anche perché è maturato con noi. Gioca con una squadra con mentalità vincente e si esprime al meglio anche in Nazionale. Io non mi meraviglio perché Maggio con noi ha sempre disputato grandi partite». Nella prossima giornata, mentre i riflettori saranno puntati sul del derby Milanese e sulla “classica” Roma-Juventus, il Napoli affronterà la Lazio, in un match dal sapore decisivo. Una prova di maturità, un termometro per misurare le effettive ambizioni di entrambe le squadre, finora assolute protagoniste-rivelazioni, ed un possibile trampolino di lancio definitivo verso lo sprint finale. In caso di vittoria al San Paolo, la squadra di Mazzarri potrebbe approfittare di un eventuale risultato di pareggio nel derby, ed avvicinarsi ancor di più ai primissimi posti. Ecco, dunque, che la partita con la Lazio non sarà semplicemente uno spareggio Champions, come lo ha definito Lotito, ma potrebbe essere qualcosa di più per il Napoli, soprattutto in vista delle otto finali di campionato, e dei ventiquattro punti in palio, che ci separano dall’ultima giornata. Inoltre, la bella stagione ed i campi leggeri saranno un ulteriore punto a favore per una squadra tecnica, che gioca prevalentemente palla a terra e nello stretto come i partenopei. Il Napoli, però, vuol continuare a volare basso, camminare ancora a fari spenti, scrollandosi di dosso eccessive responsabilità e prendendo solo gli aspetti positivi che il calore della città può comportare. “Ci estraniamo da tutto e corriamo su noi stessi. Adesso arriva la primavera, stiamo curando ogni dettaglio per arrivare al top delle nostre potenzialità. Io e il mio staff le pensiamo tutte per dare la possibilità ai giocatori di esprimersi al massimo. La mia attenzione è concentrata solo su questo, non sui numeri e sulla classifica”. Puntando sul proprio entusiasmo, senza guardare la classifica, scendendo in campo con la mente libera di chi è già consapevole di aver compiuto un’impresa e che non ha nulla da perdere nel tentare il rush finale. Nulla da perdere, appunto. Perchè sognare non costa niente, ma senza mai pronunciare apertamente la parola magica che inizia per “S”. Meglio continuare a parlare di obiettivo qualificazione alla prossima Champions League, progettando gli adeguamenti dello stadio San Paolo per renderlo agibile agli incontri che contano, migliorandone la visibilità e la sicurezza.  A Napoli, si sa, la scaramanzia non è mai troppa…

  • Inter – Lecce è partita scudetto! Probabili formazioni

    Inter – Lecce è partita scudetto! Probabili formazioni

    Occasione d’oro oggi alle ore 15 per l’Inter di Leonardo. Dopo la sconfitta inaspettata dei rivali rossoneri contro il Palermo, la partita contro il Lecce per la squadra nerazzurra diventa più che fondamentale. Vincere è l’unica ipotesi contemplata in casa Moratti, poiché significherebbe portarsi a un distacco di soli 2 punti in vista della sfida diretta del derby tra 15 giorni (il 2 aprile). Il passo falso del Milan è arrivato, ora la palla passa in mano all’Inter che deve dimostrare sul campo contro il Lecce di poter davvero mettere paura ai cugini rossoneri per la conquista del titolo.

    Leonardo come ha dichiarato ieri nella conferenza stampa alla vigilia della sfida casalinga contro il Lecce, ha predicato calma e concentrazione, escludendo cali di motivazione dopo la vittoria in Champions contro il Bayern.  La squadra salentina è tutt’ora terz’ultima in classifica, ma questa sfida che sulla carta vedrebbe un 1 fisso sulla schedina, oggi rappresenta una partita che in realtà potrebbe presentare mille insidie per l’Inter. Come insegna la ‘storia calcistica recente’, solo la scorsa settimana il Milan aveva avuto l’occasione di chiudere il discorso scudetto con la possibilità di andare a +7 sull’Inter, andando invece a inciampare sul fanalino di coda Bari pareggiando 1 a 1 a San Siro.

    Il tecnico nerazzurro oltre alla squadra guidata da De Canio oggi dovrà far attenzione anche alle numerose diffide che pendono sulla testa dei suoi giocatori: Pazzini Eto’o Lucio e Nagatomo infatti sono a rischio squalifica per il derby e dovranno giocare facendo molta attenzione.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre scenderanno in campo oggi alle ore 15 a San Siro:

    INTER- Leonardo sta pensando a un leggero turn over rispetto all’undici titolare di Monaco. Ranocchia e milito out, dove il primo viene risparmiato dopo aver giocato le ultime partite con il ginocchio dolorante, mentre il bomber argentino viene tenuto ancora a riposo per evitare altre ricadute sull’ultimo infortunio. Milito complice la sosta per le nazionali dovrebbe completare il recupero con tutto il tempo possibile e tornare ad essere utile alla causa interista nel derby contro il Milan. Difesa da reinventare con l’assenza di Ranocchia: il romeno Chivu dovrebbe scalare al centro affiancato da Lucio. Sulle fasce Maicon e Nagatomo dal primo minuto. Se dovesse scegliere Materazzi come centrale, tutto rimarrebbe invariato. Il solito centrocampo con Cambiasso Stankovic e il rientrante Javier Zanetti dopo l’assenza europea per i problemi intestinali. Ballottaggio Thiago Motta Stankovic, con il possibile inserimento di Kharja. Sneijder inamovibile dietro le punte Eto’o Pazzini. L’eroe di Monaco Pandev, dovrebbe invece partire dalla panchina.

    LECCE – L’allenatore del Lecce De Canio nonostante la febbre è partito per Milano. Il tecnico della squadra salentina dovrebbe schierare un 4-5-1  per evitare le offensive nerazzurre con Daniele Corvia unica punta. In difesa spazio per il rientrare Ferrario in coppia con Fabiano, con Tomovic e Brivio sulle fasce. Il centrocampo robusto a 5 dovrebbe essere una diga per fermare sul nascere la manovra dei nerazzurri. Giacomazzi,  Vives e Bertolacci agiranno al centro, con i due esterni Olivera a destra e Mesbah a sinistra. Indisponibile Di Michele, in avanti a reggere il peso dell’attacco da solo ci sarà Daniele Corvia.

    Ecco le probabili formazioni:

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; J.Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Coutinho, Mariga, Thiago Motta, Kharja, Pandev.
    Allenatore: Leonardo.
    Indisponibili: Samuel, Milito, Ranocchia
    Squalificati: Cordoba (1)
    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Lucio

    LECCE (4-5-1): Rosati, Tomovic, Ferrario, Fabiano, Brivio; Olivera, Giacomazzi, Vives, Bertolacci, Mesbah; Corvia.
    A disposizione: Benassi, Donati, Gustavo, Coppola, Piatti, Grossmuller, Jeda
    Allenatore: De Canio
    Indisponibili: Giuliatto, Di Michele, Ofere, Chevanton
    Squalificati: Munari (1)
    Diffidati: Ferrario, Di Michele, Grossmuller, Giacomazzi, Brivio

  • Analisi di un campionato che parla chiaro: Scudetto discorso a due?

    Analisi di un campionato che parla chiaro: Scudetto discorso a due?

    Il campionato a dieci giornate dalla conclusione sta iniziando a dare i suoi primi verdetti. La lotta scudetto come era prevedibile dopo la sonora sconfitta del Napoli contro i rossoneri di Allegri è diventata sempre più un discorso a due tra le squadre di Milano. Sarà una volata finale entusiasmante con i nerazzurri che hanno sulla carta sicuramente il calendario più abbordabile, dovendo giocare contro Brescia e Lecce prima del Derby, e in seguito sfidare la Lazio la Fiorentina e il Napoli nella penultima giornata. Il Milan ha sicuramente superato i suoi primi grandi ostacoli, ottenendo il punteggio pieno nelle partite decisive contro Napoli e Juventus, dimostrando come sia totalmente meritato il suo primo posto in classifica.

    I Rossoneri prima della sfida scudetto del derby dovranno incontrare il Bari al San Nicola e il Palermo a San Siro. Il calendario sembra più in salita per il Milan che dovrà affrontare dopo la partita con i nerazzurri, la Fiorentina a Milano e la Sampdoria a Marassi. A 3 giornate dalla fine ci sarà la partita con la Roma e all’ultima giornata la sfida con l’Udinese di Guidolin.

    Questo campionato probabilmente verrà deciso in parte nella sfida del derby, che sicuramente emetterà una sentenza pesante in casa di sconfitta dell’Inter e lancerà il Milan verso il suo diciottesimo titolo, oppure riaprirà i discorsi e darà la voglia di provare a fare l’impresa in casa nerazzurra. Sicuramente lo snodo fondamentale sarà la partita con la Roma per il Milan, a 3 giornata dalla conclusione. In quelle partite non sarà più permesso sbagliare.

    Discorso diverso per il Napoli che ha subito il contraccolpo psicologico della sconfitta milanese. Sfortunato e penalizzato contro il Brescia ha lasciato altri punti preziosi per la rincorsa scudetto. Guardando il calendario viene da pensare come la squadra di Mazzarri ora debba guardarsi attentamente le spalle perché nella 13esima di ritorno i partenopei dovranno affrontare la Lazio di Reja, candidata ad un posto in Champions, e dopo due giornate affrontare a Udine la squadra rivelazione del campionato, l’Udinese di Guidolin. La squadra del patron Pozzo ha scalato la classifica velocemente e con il suo calcio spettacolo vuole rilanciare la sua candidatura ad un posto nell’Europa che conta.

    La Romaa 46 punti vuole crederci e l’arrivo di Montella sembra aver ridato speranze allo spogliatoio giallorosso, con 7 punti conquistati in 3 partite. La testa va all’imminente partita di ritorno di Champions League contro lo Shakhtar, per provare l’impresa e passare il turno. Il calendario non sorride affatto ai giallorossi che dovranno affrontare partite con un coefficiente di difficoltà molto elevato. Proprio nella prossima giornata ci sarà l’eterna sfida con i rivali biancocelesti nel derby di Roma, poi la sfida con la Fiorentina, con la Juventus e con l’Udinese, in un poker di partite che deciderà molto della stagione dei giallorossi.

    Discorso a parte per la Juventus di Del Neri che è a quota 41 punti, a meno 10 dal quarto posto a dieci partite dal termine è ormai tagliata fuori dalla Champions a meno di clamorosi risultati. Dovrà però difendere anche un posto in Europa League, perché con questa media punti non si va da nessuna parte. Il rullino di marcia parla chiaro, nel girone di ritorno la Juve ha conquistato solo 10 punti. La dirigenza bianconera deve correre ai ripari il prima possibile perché il fantasma della stagione fallimentare appena passata si sta riaffacciando con prepotenza.

    Nella parte bassa della classifica la lotta per rimanere in serie A vede il Bari fanalino di coda a 16 punti, quasi condannato a tornare nella serie cadetta, e Brescia Lecce Cesena e Parma pronte a combattere con i denti per non retrocedere. Clamoroso l’inserimento nella zona retrocessione della Sampdoria dopo il filotto di risultati negativi realizzato dai blucerchiati in seguito agli addii di Cassano e Pazzini.

    Insomma numeri e statistiche a parte ci sarà da divertirsi per questo campionato che non smette mai di regalare emozioni e sorprese.