Tag: sci alpino

  • Brignone è storia, la Coppa del Mondo di sci femminile è sua

    Brignone è storia, la Coppa del Mondo di sci femminile è sua

    Adesso è ufficiale, la cancellazione delle gare di Are, che avrebbero concluso la stagione di Coppa del Mondo di sci alpino femminile, ha consegnato matematicamente la sfera di cristallo a Federica Brignone.

    Un trionfo arrivato senza la possibilità di festeggiare sulla pista, magari dopo un duello all’ultima porta con la slovacca Petra Vhlova e la rientrante campionessa americana Mikaela Shiffrin.

    Un successo però ampiamente meritato, magari in parte agevolato dall’assenza del fenomeno a stelle e strisce (fermatasi dopo la scioccante morte del padre) ma senza dubbio arrivato dopo una stagione straordinaria.

    Figlia di Maria Rosa Quario, nazionale azzurra di sci nei primi anni 80, nata a Milano il 14 luglio 1990, ma residente a in Valle d’Aosta a La Salle, Federica Brignone ha esordito in Coppa del Mondo nella stagione 2009/10 ottenendo un terzo posto in Slalom Gigante (sua specialità regina nella quale ha ottenuto 7 vittorie ed un totale di 22 podi ai quali va aggiunto un argento ai mondiali di Garmisch del 2011 ed un bronzo alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018) ha avuto una costante crescita negli anni, nonostante alcune stagioni no nelle quali non ha archiviato podi, fino a giungere a questo 2019/20 davvero strepitoso.

    Federica Brignone ha chiuso la stagione 2019/20 con un totale di 1378 punti (seconda Shiffrin a 1225 e terza Vhlova a 1189), conquistando 11 podi suddivisi in 5 vittorie (2 in Slalom Gigante, due in Combinata ed una in Supergigante), 5 secondi posti (uno in Slalom Gigante, due in Discesa Libera e due in Supergigante) ed un terzo posto in Discesa Libera.

    Un’annata straordinaria che ha permesso a Brignone di ottenere quella Coppa del Mondo generale che prima di lei, nonostante lo sci azzurro avesse prodotto campionesse del calibro di Deborah Compagnoni per fare un esempio, non era riuscita a conquistare nessuna sciatrice italiana.

    Oltre alla Coppa Generale, la campionessa valdostana ha messo in bacheca la Coppa di Combinata e la Coppa di Slalom Gigante. Oltre a questi successi ha chiuso il 2019/20 con un secondo posto nella Coppa di Supergigante ed un terzo in quella di Discesa Libera.

  • Ancora un oro per l’Italia, Sofia Goggia prima in discesa

    Ancora un oro per l’Italia, Sofia Goggia prima in discesa

    Tutti la aspettavano, i risultati di slalom gigante e supergigante non erano stati quelli attesi, c’era un pizzico di delusione ma Sofia Goggia aveva ancora un asso nella propria manica e l’ha giocato al momento giusto andando a prendersi la medaglia d’oro nella discesa libera.

    Un successo che serve a far entrare la bergamasca nella storia olimpica dello sci italiano, nessuna donna infatti prima di lei era riuscita nell’impresa di vincere la discesa libera ai giochi, l’unico in passato a divenire campione olimpico in questa specialità era stato Zeno Colò alle Olimpiadi del 1952 ad Oslo.

    Sofia Goggia è partita probabilmente senza tirare troppo, nei primi rilevamenti cronometrici infatti ha fatto registrare un piccolo ritardo. Le sue traiettorie si sono fatte sempre più pulite, la velocità è cresciuta ed il cronometro ha iniziato a colorarsi con la tanto amata lucina verde. Le tanto temute “Goggiate” non si sono presentate, il resto della discesa è stato praticamente perfetto e così l’azzurra ha tagliato il traguardo con 63 centesimi di vantaggio su Tina Weirather, al momento al comando della gara.

    Sofia Goggia in azione nella discesa libera | Foto Twitter

    Il primo passo verso il trionfo Sofia lo aveva fatto, ora l’attesa era tutta per l’amica/rivale Lindsey Vonn, l’unica sulla carta a poter insidiare l’azzurra. L’americana è partita con il pettorale numero 7, Goggia aveva il 5, sin dall’inizio però si è intuito che non sarebbe stata pericolosa in quanto nel tratto iniziale, dove l’italiana non aveva brillato, non era stata in grado di guadagnare praticamente niente. Nella seconda parte poi il distacco è aumentato sino a toccare i 47 centesimi.

    Tutto finito e festa azzurra? No perché ogni grande impresa ha sempre bisogno di quel pizzico di suspence, ed in questo caso si è presentata sotto il nome di Ragnhild Mowinckel.

    La norvegese, già argento nella gara di slalom gigante, ha praticamente sempre mantenuto la scia di Sofia Goggia, è giunta all’ultimo intermedio con solo 4 centesimi di ritardo ma, per fortuna dell’atleta italiana, non è riuscita a recuperare anzi ha aggiunto qualcos’altro chiudendo seconda a soli 9 centesimi dalla vetta, facendo scivolare Lindsey Vonn al terzo posto.

    A quel punto, tirato un sospirone di sollievo, per Sofia Goggia è stato il momento di pensare sempre più concretamente a ciò che aveva fatto. Si è dovuto attendere l’ultima atleta e poi, quando il pettorale numero 39 ha tagliato il traguardo, è stato il momento di gioire e festeggiare questo storico oro olimpico conquistato sulle nevi di Pyeongchang 2018.

    Grazie al successo di Goggia il medagliere azzurro raggiunge la quota 9 medaglie, 3 d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo.

  • Pyeongchang 2018: Brignone e Tumolero gioia di Bronzo

    Pyeongchang 2018: Brignone e Tumolero gioia di Bronzo

    La sesta giornata di gare alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018 proponeva diverse chance di medaglie per l’Italia, alla fine ci hanno pensato Federica Brignone e Nicola Tumolero ad arricchire il bottino azzurro, giunto ora a 5 medaglie, con due bronzi.

    Come detto ci si poteva attendere un qualcosina di più, Visintin nello Snowboard Cross maschile già fuori agli ottavi, Dominik Paris 4° nella discesa libera maschile dominata dai norvegesi, Manuela Moelgg al comando della prima manche del gigante femminile e finita poi 8°, Dorothea Wierer, se pur in crescita, solo settima nella individuale di Biathlon.

    Insomma tante chance bruciate ma anche due grandissime soddisfazioni, colorate di bronzo e firmate da Brignone e Tumolero. 

    Nella mattinata di Pyeongchang è stata Federica Brignone a far salire la bandiera azzurra sul podio olimpico.

    Federica Brignone | Foto Twitter

    Nel suo amato slalom gigante la campionessa valdaostana ha chiuso la prima manche al terzo posto alle spalle dalla connazionale Moelgg, prima, e del fenomeno Mikaela Shiffrin, piazzatasi al secondo posto.

    Nella seconda manche Brignone non è partita benissimo e nonostante un tentativo di recupero nella seconda parte della prova, si è piazzata alle spalle della sorprendente norvegese Mowinckel. Mikaela Shiffrin ha fatto la sua super gara ed ha relegato l’azzurra al 3° posto. A questo punto una medaglia l’Italia l’aveva già in tasca, andava scoperto solo il colore. Manuela Moelgg purtroppo non è riuscita a ripetere la gran prima manche ed è scivolata indietro consegnando così il successo a Shiffrin ed una bella medaglia di bronzo a Federica Brignone. 

    Messe da parte diverse delusioni, giunte da snowboard cross e Biathlon, sembrava che per gli azzurri non ci sarebbero state altre medaglie ed invece la tarda serata di Pyeongchang è tornata a colorarsi un po’ di azzurro.

    Il merito è stato di Nicola Tumolero che nella massacrante gara dei 10.000 metri di pattinaggio velocità, ha portato a casa una medaglia di bronzo davvero insperata.

    NIcola Tumolero | Foto Twitter

    Il pattinatore italiano il suo dovere lo aveva già fatto nella sua batteria, venendo sì sconfitto dal canadese Bloemen, poi medaglia d’oro con tanto di record olimpico, ma scendendo sotto la barriera dei 13 minuti e sopratutto soffiando il terzo posto, con solo due atleti che ancora dovevano scendere sul ghiaccio, per poco più di un secondo al coreano Lee Seung-Hoon.

    In pista però si doveva presentare il campionissimo olandese Sven Kramer e quindi per Tumolero sembrava prepararsi un onorevole, ma pur sempre bruciante, quarto posto.

    La partenza di Kramer sembrava non dar scampo all’azzurro poi, dopo 6400 metri però il campione olandese ha accusato una flessione e giro dopo giro si è sempre più allontanato da Tumolero che ha visto la medaglia di bronzo divenire sempre più concreta sino a diventare ufficiale con il traguardo tagliato da Kramer e dal tedesco Beckert, che però non è stato mai sostanzialmente in gara con l’italiano.

     

     

  • Hirscher – Tomba, chi il più forte tra i due?

    Hirscher – Tomba, chi il più forte tra i due?

    Il campionato mondiale di Sci alpino di St.Moritz 2017 si è appena concluso ed ha aggiunto ulteriore brillantezza alla già leggendaria carriera dell’austriaco Marcel Hirscher.

    Il portacolori dell’Austria sulle nevi svizzere dopo la “delusione” di un argento, a solo un centesimo di distanza dal successo, in supercombinata, ha conquistato la medaglia d’oro in slalom gigante bissandola poi nell’ultima gara della manifestazione, lo slalom speciale, impresa che era riuscita nel 1996 al grande Alberto Tomba ai mondiali di Sierra Nevada.

    Il double di Hirscher ha lanciato così l’immediato collegamento con il campione bolognese, chi è il più forte? L’alieno austriaco o “la Bomba”?

    Ovviamente gli appassionati di sci si sono subito divisi ed ognuna delle due fazioni ha esposto le proprie motivazioni, proviamo ad elencarle.

    Partiamo dal palmares: Marcel Hirscher ha dalla sua ben 5 coppe del mondo generali consecutive, con la sesta praticamente ad un passo, mentre Tomba ne ha conquistata solo una nel 1995. L’italiano però ha in bacheca 8 coppe di specialità (4 di slalom e 4 di gigante) l’austriaco, per ora, è fermo a 7 (3 di gigante, 3 di slalom speciale e una di parallelo). Anche i risultati dei mondiali portano la bilancia a pendere verso Hirscher, 6 ori e 3 argenti contro 2 ori e 2 bronzi.

    Vista così sembrerebbe una partita vinta a mani basse da Hirscher, in realtà se si prendono i risultati olimpici, Tomba recupera le distanze potendo vantare le due medaglie d’oro di Calgary ’88, l’oro e l’argento di Albertville ’92 e l’argento di Lillehammer ’94. Hirscher dalla sua nelle due partecipazioni olimpiche ha ottenuto solo un argento, nello slalom speciale di Sochi 2014, Pyeongchan 2018 potrebbe però permettere ad Hirscher di aumentare la propria bacheca olimpica.

    Ovviamente un parallelo tra i due atleti non può basarsi solo su freddi numeri.

    Hirscher, oltre al talento nelle discipline tecniche, ha anche dimostrato di saperci fare con le prove veloci, ha ottenuto un successo in Supergigante nel dicembre 2015 a Beaver Creek, mentre Tomba ha gareggiato poche volte in velocità ottenendo al massimo un quarto posto.

    Capitolo avversari, chi appoggia Alberto Tomba sostiene che i rivali dell’Albertone nazionale erano decisamente più forti, Zurbriggen, Girardelli, Accola, Nierlich, Aamodt, Stangassinger (per citarne alcuni) dei vari, se pur campioni, Pinturault, Svindal, Ligety, Neureuther.

    Insomma una sfida equilibrata che non ha certo una semplice risoluzione, ci sarà sempre qualcuno che parteggerà per Hirscher, chi per Tomba, l’unica conclusione plausibile è che l’azzurro ha scaldato i cuori e fatto brillare gli occhi degli amanti dello sci in passato e che invece il fenomeno austriaco è pronto a farlo con quelli del presente e per diversi anni a venire.

     

     

     

     

  • Sci Alpino, indomito Didier Cuche. Beat Feuz non recupera

    Sci Alpino, indomito Didier Cuche. Beat Feuz non recupera

    Il circo bianco è di scena in questo fine settimana a Crans Montana, in Svizzera e proprio uno svizzero vince il supergigante in programma oggi. Tutti attendevano Beat Feuz sulle nevi di casa ed invece ad imporsi è sempre il solito leone Didier Cuche che, a dispetto dei suoi 37 anni, continua a dominare nelle prove veloci.

    Pochi punti recuperati da Beat Feuz nei confronti dell’austriaco Marcel Hirscherin Coppa del Mondo, occasione persa per lo svizzero dato che la prova veloce è sicuramente adatta alle sue caratteristiche rispetto a quelle dell’austriaco, vero e proprio dominatore sia in Slalom che in Gigante.

    Il podio di Crans Montana ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    La vittoria Cuche la costruisce nella seconda parte di gara dove disegna da vero artista delle linee sulla molle neve svizzera impensabili per chiunque altro. Il secondo posto è andato all’ottimo canadese Jan Hudec che si è visto precedere per soli 16 centesimi mentre a completare il podio c’e’ un redivivo Benjamin Raich, staccato di 81 centesimi.

    In casa Italia bella prova di Innerhofer che conclude al sesto posto mentre da dimenticare le discese di Werner Hell e Giovanni Borsotti, ambedue fuori dai trenta. Peccato per Peter Fill autore di un grosso errore sull’ultimo salto che ne ha compromesso la gara conclusa alla fine al 16° posto, mentre Marsaglia e Casse si piazzano rispettivamente in 22esima e 25esima posizione.

    Per quanto riguarda la classifica generale con l’infortunio del croato Ivica Kostelic, operato al menisco ed ormai fuori per tutto il finale di stagione, gli unici due in lotta per la coppa di cristallo sono proprio Hirscher e Feuz con l’austriaco, a questo punto, vero favorito per la vittoria finale.

    Classifica Superg

    1 Didier Cuche
    2 Jan Hudec
    3  Benjamin Raich
    4 S. Zurbriggen
    5 Hannes Reichelt
    6 C. Innerhofer
    7 J. Punchner
    8 R. Baumann
    9 A.L. Svindal
    10 Klauss Kroell

    Classifica Generale

    1 M. Hirscher    Aus  1055
    2 Kostelic         Cro  1043
    3 Beat Feuz      Sui   1014
    4 A.L. Svindal   Nor   785
    5 D. Cuche       Sui   761
  • Sci, Cuche s’impone sulla “Streif”. Brignone seconda in Gigante

    Sci, Cuche s’impone sulla “Streif”. Brignone seconda in Gigante

    Federica Brignone conquista il secondo posto nel gigante inedito di Kranjska Gora con la vittoria andata alla francese Tessa Worley e la tedesca Rebensburg a completare il podio.

    Le donne dovevano gareggiare a Maribor ma, a causa della mancanza di neve, si sono spostate sulla difficilissima “Podkoren” una pista sempre ghiacciata e di solito riservata ai colleghi maschi.

    Ottima dimostrazione di continuità per Federica Brignone che si è arresa solo alla francese Tessa Worley che in 2’03″02 è stata la più veloce.  l’austriaca Goerlg, che era in testa dopo la prima manche, è caduta sul muro finale vanificando una ottima prima manche e stesso discorso per la nostra Denise Karbon che non mantiene il quarto posto conquistato nella prima manche, perdendo tutto nella seconda. In ottica classifica generale grande 4° posto finale per Linsdey Vonn che allunga ulteriormente in generale nei confronti di Riesch e compagnia bella. Fra le altre azzurre, cadono nella prima manche sia Manuela Moeggl che Sabrina Fanchini, mentre nella seconda ad uscire è Elena Curtoni con la sorella Irene che conclude la gara al 16°, mentre è fantastica Giulia Genesini che recupera dal 30° posto della prima manche con il 13° finale. Un cenno per Nadia Fanchini, al rientro dopo quasi due anni dall’ultimo grave infortunio che sfiora la qualificazione nella seconda manche lasciando intravedere segnali positivi di ripresa.

    Gli uomini erano di scena sulla mitica “Streif” di Kitzbuehel, vera e propria casa dello svizzero Didier Cuche che conquista la sua quinta vittoria sulla mitica discesa austriaca. “Streif” molto ridimensionata in questa edizione a causa del maltempo che ha costretto gli organizzatori a far partire gli atleti molto più in basso della partenza originale, praticamente eliminando mezzo percorso. L’Austria si piazza tutta dietro a Cuche con Baumann secondo e Puchner terzo. Giornata assolutamente da dimenticare in casa Italia con il solo Innerhofer a salvarsi con un discreto 12° posto, mentre molto male, e nelle retrovie, sia Fill, Paris e Werner Hell.

    Classifica Gigante

    1    Tessa Worley
    2    Federica Brignone
    3    Viktoria Rebensburg
    4    Linsdey Vonn
    5    Tina Maze

    Classifica Discesa

    1    Didier Cuche
    2    Romed Baumann
    3    Klaus Kroell
    4    Joachim Puchner
    5    Johan Clarey

  • Sci Alpino, colpaccio Merighetti a Cortina d’Ampezzo

    Sci Alpino, colpaccio Merighetti a Cortina d’Ampezzo

    Grandissima vittoria per Daniela Merighetti che piazza la stoccata vincente in una delle piste storiche di tutto il panorama del circo bianco e cioè, l’Olimpia delle Tofane di Cortina D’Ampezzo.

    Prima vittoria in carriera per la 30enne azzurra con l’Italia al femminile che attendeva l’acuto dal 2008 con l’ultima gioia conquistata dalla sfortunatissima Nadia Fanchini.

    Daniela "Dada" Merighetti ©EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images

    Finalmente arriva la vittoria per la Merighetti che in questa stagione era stata già autrice di belle gare ma sempre sporcate e che non le hanno mai permesso di piazzare l’acuto vincente. Invece oggi la Discesa è stata al limite della perfezione per “Dada” con il capolavoro compiuto nella parte alta del tracciato dove lazzurra ha inflitto dei distacchi paurosi a tutte le avversarie ma con il pathos all’arrivo dove la Merighetti non è stata perfetta perdendo da tutte sulla linea del traguardo. A stupire sono state le discese della Vonn e della Riesch, alla fine rispettivamente seconda e terza, le uniche a non recuperare dalla Merighetti nel finale con soprattutto la Vonn che ha addirittura perso dei centesimi preziosissimi per la vittoria azzurra.

    Purtroppo, a parte la fantastica Merighetti, malissimo le altre azzurre con tutte fuori dalle quindici e con la delusione più grande rappresentata dalla prova di Elena Fanchini che si piazza nelle retrovie a quasi 3” dalla Merighetti.
    Daniela Merighetti, che aveva conquistato il suo primo ed unico podio in carriera ad Are in Svezia nel lontano 2003 e per giunta in Gigante, scrive il suo nome nell’albo d’oro della discesa di Cortina a Fianco di grandissime discesiste sia del passato, Isolde Kostner, Picabo Strett e Renate Goetshel che ovviamente del presente, e cioè Linsdey Vonn e Maria Riesch.

    Classifica
    1    Daniela Merighetti
    2    Linsdey Vonn
    3    Maria Riesch
    4    Tina Maze
    5    Tina Weirather
    6    Stacey Cook
    7    Fabienne Suter
    8    Elisabeth Goergl
    9    Julia Mancuso
    10    Anja Paerson

  • Sci Alpino, tripletta per Linsdey Vonn. Italia così così

    Sci Alpino, tripletta per Linsdey Vonn. Italia così così

    Un fine settimana completamente targato Stelle e strisce nella coppa del mondo di sci alpino che ha visto le donne in scena a Lake Louise e gli uomini a Baever Creek.

    Dominio di Linsdey Vonnnelle gare femminili con l’americana che straccia le avversarie conquistando le due discese ed il supergigante.

    Linsdey Vonn ©EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images

    Praticamente una macchina perfetta l’americana che sembra non risentire assolutamente delle vicissitudini sentimentali che l’hanno portata al divorzio dal suo compagno da cui però conserverà il cognome, oramai famoso in tutto il mondo. Nulla da fare per la sua eterna rivale, la tedesca Maria Riesch che non ha saputo ripetere la doppietta di un anno fa proprio sulle nevi americane alzando forse già bandiera bianca per la conquista della coppa di cristallo.

    Bene nel complesso le azzurre che si sono difese alla grande con il sesto posto di Lucia Recchia nella discesa di venerdì, il settimo della Fanchini Elena, in quella di sabato e l’ottimo sesto posto per Johanna Schnarf nell’ultimo Superg di domenica. La Coppa del mondo donne passa ora a Baever Creek dove Mercoledì prossimo le atlete recupereranno nella località del Colorado il supergigante che era in programma in Francia, in Val d’Isere, cancellato per mancanza di neve.

    Sempre a Baever Creek sono scesi in pista gli uomini con Bode Miller che si è aggiudicato la discesa di venerdì e con la sorpresa dello svizzero Sandro Villetta, vittorioso nel Superg di sabato. Ieri vittoria dell’austriaco Marcel Hirscher che ha impedito all’americano Ligety, secondo, di ripetere il successo di Solden nel gigante d’apertura. Male gli azzurri con il miglior piazzamento rappresentato da un 13° posto di Davide Simoncelli, indietro sia Blardone che Moeggl.

    Classifica Generale Donne.

    1 Linsdey Vonn     Usa 422
    2 V. Rebensburg   Ger 286  
    3 E. Goergl           Aus 243  
    4 Anna Fenniger   Aus 203  
    5 Maria Riesch      Ger 181  

    Classifica Generale Uomini.

    1 A.L. Svindal   Nor 294
    2 Didie Cuche   Sui 260  
    3 Beat Feuz      Sui 246  
    4 Bode Miller    Usa 197  
    5 Ted Ligety     Usa 189  
  • Sci, il C.T. Ravetto va via: “io non lavoro con questa federazione”

    Sci, il C.T. Ravetto va via: “io non lavoro con questa federazione”

    Claudio Ravetto non è più il Commissario Tecnico della nazionale di sci alpino, lo ha reso noto la Fisi, il cui ufficio di presidenza insieme ai consiglieri referenti, si è incontrato oggi con i vari direttori agonistici di tutte le discipline. Tutti hanno accettato il rinnovo contrattuale, ma non Ravetto a cui era stato proposta la sola guida della squadra maschile.

    Sicuramente prima dei mondiali di Garmisch la sorte del C.T. sembrava essere segnata, la nazionale azzurra non aveva vinto neppure una gara e con gli atleti di punta Razzoli, Blardone e Werner Hell, in piena crisi.

    Ma il mondiale tedesco aveva cambiato tutto, l’ esplosione di Innerhofer, campione del mondo di Superg e vincitore di altre due medaglie con le ciliegine rappresentate dalla Brignone, Moeggl e Peter Fill e la chiusura, coronato dal ritorno alla vittoria di Giuliano Razzoli, aveva sicuramente ricompensato Ravetto del lavoro svolto per tutto l’ anno all’ interno della squadra.

    “Non era questione di settore maschile o femminile ma che qualcosa con la federazione si era rotto. Anche nell’incontro di oggi, mi è stato ribadito che ho parlato troppo con i giornali ed il mio rapporto con la federazione non era stato positivo”: sono le prime parole dell’ex c.t. azzurro Claudio Ravetto

    Non risulta comprensibile ai più come sia possibile che la federazione italiana abbia cambiato le carte in tavola, offrendo a Ravetto solo la guida maschile, proprio nell’ anno in cui lo sci azzurro ha comunque ottenuto ottimi risultati e con giovani di prospettiva su cui puntare. Come sempre purtroppo, in Italia quando una cosa inizia a funzionare ecco che lo politica, l’ egoismo personale e soprattutto gli interessi economici prendono il sopravvento.

  • Sci, finale Coppa del Mondo. Ancora Cuche e Vonn, ma senza gare

    Sci, finale Coppa del Mondo. Ancora Cuche e Vonn, ma senza gare

    Sono stati annullati, a causa della forte pioggia, i due superg in programma oggi a Lenzhereide consegnando di fatto le coppette di specialità allo svizzero Didier Cuche tra gli uomini, mentre tra le donne Lindsey Vonn aveva già chiuso i conti nelle precedenti gare.

    Secondo coppa di specialità quindi, per Cuche dopo quella vinta ieri in discesa e bis anche per l’ americana Vonn ma che sicuramente potrebbe rimpiangere questa gara annullata in quanto vi erano serie possibilità di incrementare il vantaggio sulla Riesch nella generale, visto la superiorità dimostrata in stagione proprio dalla Vonn nelle prove veloci.

    Domani e sabato spazio alle prove tecniche, Gigante e Slalom speciale.