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  • Schalke 04 – Manchester, semifinale d’andata: Davide contro Golia

    Schalke 04 – Manchester, semifinale d’andata: Davide contro Golia

    Dopo le feste Pasquali, è già ora di semifinali di Champions League: le partite di andata si disputano fra questa sera e domani, il ritorno fra una settimana esatta. Alle 20.45 stasera alla Veltins Arena di Gelsenkirchen, sarà di scena l’antipasto, ossia la sfida che non ci si aspettava, banalmente etichettabile come lo scontro di “Davide contro Golia”, ossia Schalke 04 vs Manchester United.

    Un antipasto in attesa del piatto forte, ossia il Clasico di domani sera, Real – Barcellona (la terza sfida in 18 giorni), ma ugualmente importante per lo svolgimento del più prestigioso torneo europeo per club. Se la presenza dei Red Devils a questo punto della competizione poteva essere assolutamente prevedibile, o quantomeno attesa, di certo ben pochi avrebbero scommesso sullo Schalke 04, squadra tedesca che ha chiuso il girone di qualificazione davanti al Lione, ed ha eliminato negli ottavi di finale il Valencia e nei quarti l’Inter di Leonardo, con  un perentorio 2 – 5 a San Siro, ed un’ ulteriore conferma fra le mura amiche, nei quarti di ritorno, con un’altra vittoria, 2 a 1 alla Veltins Arena.

    Un match che, in apparenza potrebbe sembrare a senso unico, scontato nell’esito finale, ma nei confronti “secchi”, in 180 minuti, i pronostici spesso sono smentiti, come la stessa Inter può ben confermare.

    Lo Schalke, tuttavia, pur essendo la squadra rivelazione del torneo, non è esattamente uno squadrone in senso assoluto, attualmente è solo decimo nella Bundesliga, ma ha le caratteristiche dell’osticità e della caparbietà tipica delle squadre tedesche, oltre che grande solidità ed un finalizzatore d’eccezione, il più prolifico cannoniere Europeo di tutti i tempi, Raul Gonzales Blanco, che ha segnato finora 71 reti in Champions League.

    Lo Schalke, inoltre, ha il morale altissimo della squadra outsider che è riuscita a superare  i propri limiti, sorprendendo tutti, e giocando come chi non ha la pressione di essere giudicato, non avendo nulla da perdere, ma soltanto molto da guadagnare, in termini di visibilità, di prestigio, ed economici, oltre che la possibilità di sognare ancora in grande. Punterà, come finora ha fatto, sulla forza del gruppo, e la solidità del collettivo, fermo restando che potrà contare anche su alcuni giocatori di buon livello (oltre al già menzionato Raul) come  Jurado e Metzelder, ed il portiere Neuer, che il prossimo anno giocherà con il Bayern Monaco, come ha già annunciato nei giorni scorsi.

    Sul Manchester United, invece, c’è la pressione della qualificazione ad ogni costo, anche in vista della finale che il 28 Maggio si disputerà nel monumentale stadio di Wembley, in terra britannica. Ci sono, però, i timori legati ai precedenti non esattamente confortanti negli scontri contro le squadre tedesche, con la squadra di Sir Alex Ferguson che ha perso tutti gli ultimi quattro confronti diretti contro squadre tedesche, ed il precedente legato alla presenza di Raul, che nel 2000 segnò con la maglia del Real Madrid una doppietta all’ Old Trafford che decretò l’eliminazione dei Red Devils dalla competizione.

    Tuttavia, dalla parte del Manchester ci sono molte armi a disposizione: la solidità difensiva, che gli ha permesso di non incassare gol in trasferta nell’ intera competizione;  in attacco c’è la geniale esplosività di Wayne Rooney, e lo squadrone inglese ha tutte le carte in regola per poter inseguire legittimamente la sua terza Champions League nella gestione di Sir Alex Ferguson. Per la partita di questa sera, comunque, le quote scommesse sono tutte sbilanciate verso un Manchester United nettamente favorito.

    Le probabili formazioni di questa sera nella semifinale d’andata: Lo Schalke 04 di Rangnik, si schiererà con un 4 -4 – 2 con i seguenti undici: Neuer, Uchida, Howedes, Metzelder, Sarpei, Farfan, Papadopoulos, Jurado, Baumjohann, Edu, Raul.

    Il Manchester United, adotterà un modulo speculare, un 4 – 4 -2 con: Van der Saar, Rafael, Ferdinand, Vidic, Evra, Valencia, Park, Carrick, Giggs, Hernandez, Rooney.

    A Gelsenkirchen questa sera arbitrerà lo Spagnolo Carlos Veasco Carballo, coadiuvato dagli assistenti, sempre spagnoli, Roberto Alonso Fernandez e Jesus Calvo.

  • Neuer da l’addio allo Schalke, il Bayern si avvicina

    Neuer da l’addio allo Schalke, il Bayern si avvicina

    E’ sicuramente uno dei portieri più interessanti del panorama calcistico europeo, Manuel Neuer, numero uno della nazionale tedesca, ha annunciato che non rinnoverà il proprio contratto con lo Schalke in scadenza nel 2012: “Ho preso questa decisione, senza influenze esterne. La mia decisione non ha nulla a che fare con il cambiamento del tecnico o la pressione di un altro club“.
    L’estremo difensore tedesco, messosi in luce negli ultimi Mondiali sudafricani e in questa edizione della Champions League, ha rifiutato le numerose proposte di prolungamento della società e lascerà così la squadra di Gelsenkirchen al termine di questa stagione che se da un lato vede i Minatori reduci da una brutta Bundesliga dall’altro li vede ancora in corsa per la massima competizione europea dovendo affrontare il Manchester United in una semifinale di Champions proibitiva.

    Una brutta botta questa per i tifosi dello Schalke che nonostante le dimostrazioni d’affetto dei giorni scorsi, con l’intento di convincerlo a rimanere e farlo desistere dalla scelta di andare via, verso colui che è considerato una bandiera del club (Neuer è cresciuto nel club biancoblu oltre ad essere nativo di Gelsenkirchen) dovranno abituarsi all’idea di non vedere più il loro capitano difendere i pali della propria squadra.

    Neuer viene dato come ormai prossimo portiere del Bayern Monaco: secondo fonti ben informate il club bavarese verserà nelle casse allo Schalke la bellezza di 20 milioni di euro, cifra considerevole considerata la scadenza ravvicinata del contratto, per assicurarsi il talentuoso portiere della Germania.

  • Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Adesso è allarme in casa nerazzurra. Dopo la sconfitta di Parma e l’addio definitivo alle possibilità di rincorsa scudetto, le notizie peggiori arrivano dalla parte bassa della classifica, con la vittoria della Lazio contro il Catania. La società di Lotito, adesso è a quota 60 punti, a soli 3 punti di distacco dai nerazzurri. Paradossale pensare che in due settimane siano totalmente cambiati gli obiettivi stagionali interisti, con un -2 dalla vetta i primi giorni del mese di Aprile, un quarto di finale più che abbordabile e la sfida in Coppa Italia contro la Roma come ciliegina sulla torta. Tutto cambiato una volta perso il derby, fuori dall’Europa contro lo Schalke 04, e oggi con la  paura-possibilità di perdere il terzo posto proprio ai danni della Lazio, finendo quarti in classifica con l’obbligo di un’estate breve in vista dei preliminari di Champions.

    Leonardo ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime 5 gare ufficiali (sconfitta nel derby, contro lo Schalke, vittoria col Chievo, altre sconfitta in Germania e a Parma), un periodo nero che non capitava ai nerazzurri da addirittura 11 anni: durante la gestione Lippi nel 2000. Il tecnico che aveva saputo rimotivare e ricaricare i suoi condottieri dopo la gestione Benitez, adesso sta vivendo il suo peggior momento alla guida dell’Inter. La felicità e l’allegria che contraddistinguevano il suo modo di allenare sono apparse meno chiare nelle pesanti esclusioni di Maicon e Thiago Motta contro il Parma. Senza contare l’uso a metà di Sneijder a Parma privando una squadra stanchissima degli unici giocatori in grado di risolvere le partite anche da soli.

    Per la sfida di Roma in Coppa Italia si dovranno inoltre verificare le condizioni dei giocatori apparsi più stanchi e acciaccati fisicamente, quindi Lucio, Ranocchia per i suoi continui problemi al ginocchio e Chivu per una contusione rimediata a Parma.

    Centrocampo stanco, difesa vulnerabile e attacco sterile, queste sono i più grandi limiti apparsi in maniera evidente nelle ultime uscite stagionali della squadra guidato dal tecnico brasiliano. Poche soluzioni dalla panchina e poche cose da inventare nel modulo. C’è da stingere i denti e provare a gestire le forze per questo sprint finale.  Maicon e Thiago Motta dovrebbero comunque essere disponibili per la sfida di Coppa Italia contro la Roma. In campionato in quest’ottica la sfida contro la Lazio diventa una sfida spareggio, e la panchina di Leonardo in caso di sconfitta traballerebbe, con le prime indiscrezioni su un possibile affidamento della rosa in mano a Beppe Baresi, già vice ai tempi di Mourinho.  Preparando in questo modo la strada per un eventuale ritorno del vate di Setubal in terra nostrana, dopo le notizie giornalistiche sull’iscrizione dei suoi figli alla scuola di Lugano distante soltanto una ventina di minuti dalla Pinetina.

    L’amore di Mourinho per il nerazzurro è  sempre stato evidente agli occhi di tutti e ulteriori conferme di questo attaccamento arrivano dalle frasi riportate sulla Gazzetta dello Sport  durante la sfida tra Real Madrid e Barcellona, dove il portoghese avrebbe domandato cosa avesse fatto l’Inter a Parma, e alla notizia della sconfitta avrebbe risposto con un “vaffa”.

    Dallo spogliatoio arrivano comunque le parole del capitano Javier Zanetti (intervenuto nella trasmissione Staio Sprint) a voler dimostrare come la squadra sia unita e fortemente in sintonia con Leonardo: “Leo sta svolgendo un buon lavoro, non sarebbe corretto condannarlo per questo brutto momento”. Lanciando al tempo stesso parole al miele per un eventuale ritorno dello Special One sulla panchina nerazzurra: “ Mourinho? Per lui le porte saranno sempre aperte, dopo le straordinarie imprese compiute.”

    Il primo amore non si scorda mai, e Mourinho di certo non è stato solo una cotta per tutti i tifosi nerazzurri, giocatori compresi.

  • Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Bye Bye Champions, adesso è ufficiale. Dal 2012 solo tre squadre italiane andranno in Champions League. Il sorpasso tanto temuto e al tempo stesso evidente è avvenuto proprio da parte della Germania. L’immagine simbolo è stata l’eliminazione dell’Inter dai quarti di finale di Champions League proprio dai tedeschi dello Schalke 04. Una vendetta volendo considerare che lo scorso anno il ranking aveva sorriso ai nerazzurri quando nella finale di Madrid battendo il Bayern Monaco avevano lasciato un esiguo distacco tenendo ancora per un anno l’Italia davanti alla Germania. Lo snobbismo con il quale le squadre italiane hanno affrontato l’Europa di seconda fascia, l’Europa League ha fatto il resto. Infatti anche se l’Inter di Leonardo avesse bissato il successo europeo quest’anno ci saremmo ritrovati nella prossima stagione con la stessa situazione odierna. Squadre come la Juve ( che nel girone di qualificazione ha ottenuto 6 pareggi), il Palermo e il Napoli avrebbero sicuramente dovuto fare meglio fuori dal proprio territorio nazionale, e i presidenti delle stesse società invece che puntare forte su questa competizione l’hanno snobbata, considerandola come una serie B europea.

    La Germania in questi ultimi quattro anni ci ha bruciato, in termini di sorpasso, recuperandoci 11 punti, e accumulandone 9 in più. Oltre al sorpasso dunque c’è anche la beffa della distanza accumulata, difficilmente recuperabile visto che all’orizzonte il futuro non è affatto roseo. L’Italia fino al 1999 era la prima in classifica, segnando poi col passare degli anni una discesa impietosa fino a quella odierna che ci ha relegato al quarto posto, con l’eliminazione di un posto e di un ticket per l’Europa dei campioni. La classifica vede queste prime quattro squadre nel ranking: Inghilterra prima, Spagna seconda, Germania terza, e Italia quarta. Fortunatamente considerando come la Francia abbia fallito come gli italiani nelle coppe siamo ancora distanti da una nuova discesa in classifica. Ma l’avanzata del Portogallo che ha portato 3 squadre su 4 nelle semifinali di Europa League dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nostro campionato.

    Il risultato è evidente a tutti, con le prossime volate Champions League in futuro ristrette a tre squadre. Dove la prima e la seconda staccheranno direttamente il biglietto per la Champions League, mentre la terza affronterà il preliminare. Per il quarto e quinto posto lotta a due per l’Europa League con la sesta ad affrontare il preliminare.

    Il disastro era ben visibile sotto gli occhi di tutti, ma le armi per affrontare questo declino non sono state affatto utili. La palla passa ai presidenti delle società calcistiche e alla Figc, che in breve tempo dovranno dare risposte concrete sul campo e non rilasciare semplicemente dichiarazioni di facciata e di buoni intenti, mai realizzate nel concreto.

    Suggerimenti per il futuro, e per il rilancio del calcio nostrano? Investimenti sul settore giovanile, Stadi di proprietà (bloccati per l’immobilismo della legislazione italiana sulla famosa leggi sugli stadi), fair play finanziario che se attivato secondo le giuste regole potrà porre un freno agli investimenti e agli stipendi folli. Il resto sarà in mano ai tecnici che dovranno organizzare e indottrinare le proprie squadre con una mentalità vincente non solo all’interno della nostra nazione, ma soprattutto nelle serate europee, sia di Champions League che di Europa League, ovviamente con l’ordine tassativo di non fare distinzione tra le due competizioni.

    La strada da percorrere non è affatto in discesa, anzi, ma il primo segnale di risalita è arrivato proprio da un’altra classifica che ha riportato la nazionale Italiana tra le prime dieci squadre del mondo (con due posti guadagnati) dopo il tracollo del mondiale sudafricano. Il tecnico azzurro Prandelli ha sentenziato: “E’ solo l’inizio”. Questo è lo spirito giusto!

  • Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Il tecnico nerazzurro Leonardo si presenta per primo ai microfoni nel post partita, per analizzare quello che non ha funzionato, e non nascondere un’amarezza evidente per l’eliminazione dall’Europa che conta. Il miracolo, o l’impresa sportiva non si è realizzato perché come si è visto nelle ultime gare l’Inter è apparsa come una squadra sulle gambe, stanca.  “Peccato, ci credevo davvero – sono le prime parole di Leonardo visibilmente amareggiato – Nel primo tempo non eravamo incisivi. Potevamo recuperare meglio la palla, si poteva fare un gol ma non c’era dominio assoluto con le azioni per fare tanti gol. All’andata è andata male e non è stato facile tentare la rimonta oggi. I gol che abbiamo subito, soprattutto a San Siro, sono arrivati quando avevamo la difesa schierata, poi ci siamo sbilanciati, è arrivato il quarto gol e poi il quinto. Sono state tante cose, c’era una condizione in quel momento difficile. In tutti i sensi. Una sconfitta pesante all’andata, difficile da rimontare oggi”.

    DIFFICOLTA’ – Il problema principale secondo Leonardo è stato spendere moltissime energie per la rincorsa scudetto, arrivando nel momento decisivo della stagione con una condizione insufficiente: “Questa squadra ha fatto tanto e oggi c’è tanta amarezza. Ci credevamo. Questa squadra ha vissuto gli ultimi anni in modo importante la Champions. L’Inter ha dato tanto in questi ultimi mesi, anche se ha speso tanto tra campionato e Champions. Siamo arrivati nel momento decisivo con più difficoltà.”

    NIENTE MIRACOLO – Nel dettaglio anche l’analisi della partita mostra un bel po’ di amarezza da parte di chi realmente credeva nell’impresa e nella rimonta: “Abbiamo subito la pressione avversaria, la condizione generale non era la migliore in questo momento. Ho sognato la rimonta, si poteva partire da un gol fatto all’inizio, da una concretezza che cercavamo nel modo di giocare, compatti stretti e colpire con gli attaccanti. Non ci siamo riusciti, anche nel primo tempo in qualche situazione potevamo fare meglio”.

    Una difesa ancora troppo vulnerabile, e una squadra poco legata tra i reparti, le critiche maggiori indirizzate al tecnico nerazzurro. Leo spiega le sue scelte tattiche, l’andamento della partita e il perché la squadra in queste ultime sfide sembra essere così spenta: “L’unica azione che ha fatto lo Schalke ha fatto gol, volevo mettere un attaccante in più, ho lasciato a centrocampo Zanetti e Thiago Motta e tre attaccanti. Non perchè Dejan ha fatto male ma dovevamo cercare qualcosa visto che dovevamo fare 5 gol. Sneijder mi ha deluso? – spiega il tecnico brasiliano- Non è questione di delusione, si deve arrivare bene nel momento giusto e noi avevamo speso tante energie. Oggi se arrivavano i gol e il gioco in un certo modo la rimonta poteva arrivare ma diventa difficile con giocatori marcati così.”

    VOTI? -Leonardo non ne vuole sapere di dare voti alla squadra stasera: “Non c’e’ da dare un voto, la squadra ha vissuto questa stagione molto travagliata e da quando sono arrivato, la mia richiesta è stata enorme, di esserci, di applicarsi, allenamenti, tante gare da recuperare. Giocatori con molti infortuni. Non è facile chiedere ai giocatori sempre il massimo. Siamo arrivato al clou non al massimo”.

    SCUDETTO E COPPA ITALIA – Ora c’è da buttarsi alle spalle questa cocente eliminazione e rituffarsi immediatamente nel discorso scudetto, evitando tutti gli strascichi che potrebbe lasciare quest’uscita europea. Superare le difficoltà fisiche sicuramente non sarà un’impresa facile, ma mettersi alle spalle lo Schalke deve essere la prima priorità in casa Inter:  “Adesso abbiamo un campionato, una Coppa Italia, dobbiamo gestire questo momento di difficoltà, anche fisica e rientrare nei nostri obiettivi. Le possibilità esistono davvero, abbiamo obiettivi importanti, dobbiamo essere bravi a ripartire”.

  • Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Inter

    Eto’o 5,5 voleva segnare due gol per battere il record di reti segnate in una singola edizione di Champions League (10) appartenente a Adriano, ma praticamente è innocuo come una mosca, che gironzola e da fastidio alla difesa tedesca senza arrecare danni. Da lui ci si aspettava sicuramente di più, soprattutto perché dal suo lungo digiuno dal gol arrivano inevitabilmente anche i peggiori risultati stagionali della squadra. Da ritrovare e in fretta.

    Milito 5 A.A.A cercasi eroe di Madrid disperatamente. Avvistato l’ultima volta il 22 maggio, chiedere a Van Buyten. Recuperato dall’infortunio, ma non nella brillantezza. Sicuramente è stato servito male, ma c’è stato poco movimento e poca intesa con i compagni. Sembrava un pesce fuor d’acqua. Mai determinante. Spento.

    Lucio 5,5 Si cercava la tranquillità difensiva con il suo ritorno ma così non è stato. Ha tolto le castagne dal fuoco in diverse occasioni evitando un passivo peggiore e ridimensionando Edu che all’andata sembrava agli occhi degli addetti ai lavori un nuovo Ronaldo. Ma ha anche lui le sue colpe nella debacle nerazzurra quando sul primo gol lascia un’autostrada a Raul.

    Nagatomo 6,5 Non delude, mettendo sul piatto una buona prestazione, fatta di corsa e tanta buona volontà. Per la precisione nei cross e negli assist chiedere ad altri. Corre come un forsennato e non si fa sorprendere sulla sua fascia ne da Uchida, ne da Edu. Forse all’andata sarebbe stato utile averlo in campo.

    Sneijder 4,5 è lui il vero grande assente questa sera. Doveva innescare le punte e creare il legame tra il centrocampo e l’attacco. Praticamente sbaglia un quantitativo innumerevole di palloni e si intestardisce troppo spesso in azioni personali che non portano a nulla. Le sirene del Manchester United si faranno sentire in estate?

    Maicon 5,5 Il terzino destro più forte al mondo. Chi Dani Alves? Maicon sta vistosamente calando, e stasera c’è un’ulteriore conferma, in una partita dove fa su e giù sulla propria fascia senza essere una sola volta preciso nei cross. Non gli riesce un dribbling o un inserimento, e nel primo tempo quando ha la palla del possibile vantaggio non la impatta facendosi anticipare da Neuer perché in ritardo. Nella speranza che sia solo un calo fisico andrebbe fatto riposare per fargli ritrovare la giusta benzina nelle gambe per lo sprint finale.

    Pagelle Schalke

    Baumjohann 6,5 Recupera palloni e sa sempre quello che fare con la palla al piede. Inserimenti perfetti e gli manca pochissimo per fare gol quando si fa anticipare da Julio Cesar nella ripresa. Un appunto: età anagrafica 24 anni! È un giocatore da tenere d’occhio in prospettiva futura.

    Raul 7,5 Immenso. Come l’araba fenice, lui abbandona il Real e risorge nello Schalke 04, dove vive la sua migliore primavera in terra tedesca. 72 gol nelle competizioni europee, per un giocatore che ha steso l’Inter prima a San Siro per poi ribadire chi fosse il padrone di casa nella Veltins Arena. Tra tutti i milanisti del mondo forse l’unico a non tifare Schalke stasera era proprio Pippo Inzaghi, staccato ancora una volta da Raul nei centri europei. L’Inter se avesse vinto sarebbe entrata nella storia. Lui c’è già!

    Howedes 7 il giocatore che non t’aspetti. È lui che dovrebbe contenere un mostro sacro come Eto’o, e ad appena 23 anni senza paura ti tira fuori una prestazione magistrale. Un piccolo neo sull’azione del gol interista, quando in area pasticcia come tutta la difesa dello Schalke. Poi si inventa goleador e segna addirittura due gol, dove il primo gli viene annullato per un fuorigioco dubbio, e il secondo lo segna con una cattiveria da grande attaccante. Parte un bolide che sembra voler dire “valla a prende mo Julio!!”

    Neuer 7 Buona la sua partita come all’andata. Chiude lo specchio della porta nei momenti che contano: sul tiro di Stankovic e sugli anticipi perfetti sui palloni alti. L’area piccola con lui diventa no fly zone. Incolpevole sul gol di Thiago Motta.

    Metzelder 7 Lo avevano definito un giocatore legnoso, ma stasera è decisivo in diverse occasioni. È un pessimo cliente per Milito e per Eto’o. Randella pesante e chiude ogni pertugio evitando le azioni pericolose sul nascere, con la conseguenza che la manovra offensiva nerazzurra è sterile. Ruvido ma efficace.

  • Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Serviva un’impresa aveva detto Leonardo, ma nemmeno un miracolo sarebbe bastato stasera per la squadra nerazzurra che ci ha provato con coraggio in tutti i modi a rimettere in piedi una qualificazione già compromessa nella gara di andata. Nonostante la voglia di fare bene, gli uomini di Leo escono ancora una volta sconfitti da questa trasferta europea, in una partita giocata con determinazione e volontà di fare gol, senza trovare mai lo spunto giusto nella fase offensiva. Poca sostanza davanti e troppi errori e spazi lasciati dietro, sono queste le immagini delle ultime partite alla guida di Leonardo. La fine di un ciclo è arrivata, dopotutto l’Inter dalla cocente eliminazione di Manchester con Mourinho non era stata più buttata fuori da nessuna competizione. Rifondare sarà la parola d’ordine per il futuro, cercando nell’immediato presente di non mollare lo scudetto e con un occhio alla Coppa Italia. Un plauso ad un giocatore come Raul che definirlo immenso è dire poco.

     

    Mossa a sorpresa per Leonardo che all’ultimo minuto tiene fuori dall’undici di gioco Cambiasso, e lascia spazio a Thiago Motta. Variazione anche per lo Schalke con Rangnick che sposta a centrocampo Matip, e lascia il posto al centro della difesa a Metzelder, in campo con una maschera protettiva.

    PRIMO TEMPO– Primo guizzo nerazzurro al 4’ minuto con Sneijder che si libera dalla marcatura e dal limite dell’area fa partire un tiro troppo centrale che non mette in difficoltà Neuer piazzato benissimo.

    Passati i primi 10 minuti e  gli uomini di Leo si affacciano con più convinzione e continuità nei pressi dell’area di rigore nemica facendo abbassare la squadra tedesca. La squadra di casa riesce comunque con un prolungato possesso palla ad addormentare la partita.

    Ingenuità di Lucio che richiamato dall’arbitro al 30’ continua a protestare in maniera veemente e si cerca un’ammonizione sicuramente evitabile. Nonostante la continua presenza nella metà campo avversaria gli uomini di Leo non creano occasioni pericolose degne di nota.

    La prima vera occasione da rete arriva al 35’ con un gran tiro  da fuori area di , che chiama in causa Neuer con una gran parata ed evitare il gol concedendo l’angolo ai nerazzurri.

    Il primo tempo si avvia verso la conclusione con l’Inter che fa la partita ma lo Schalke si difende con ordine gestendo il 5 a 2 esterno dell’andata.

    Al 45’ sul finale di primo tempo arriva il colpo decisivo per la squadra di Leonardo, con il gol dello Schalke. Raul completamente dimenticato dalla difesa nerazzurra, viene servito in area, mette a sedere Julio Cesar e mette la parola fine al discorso qualificazione segnando il gol dell’1 a 0.

    20 gol subiti in 8 partite!

     

    SECONDO TEMPO- Mossa disperata nella ripresa con l’ingresso di Pandev (out Stankovic) per dare maggiore peso alla manovra offensiva, e cercare almeno di portare a casa una vittoria che potrebbe dare morale in vista della rincorsa scudetto.

    Al 48’ arriva sugli sviluppi del calcio d’angolo il pareggio dell’Inter con il tocco sotto porta di Thiago Motta ad anticipare Neuer.

    Grosso rischio per l’Inter con una brutta uscita di Julio Cesar su Baumjohann al 53’, quando il portiere nerazzurro  perde palla e riesce ad evitare il gol solo rientrando velocemente tra i pali. Annullato al 59’ un gol ad Howedes servito ad un passo da Julio Cesar per un fuorigioco millimetrico.

    Non è il solito Eto’o, quando al 62’ Sneijder gli serve sulla testa la palla del 2 a 1 e lui la sbaglia colpendo malissimo.

    La partita vede occasioni da entrambe le parti con l’Inter che si scopre tantissimo e lascia spazi aperti ovunque, sfruttati alla perfezione dalle ripartenze della squadra di Rangnick.

    È ancora lo Schalke a fare gli onori di casa e far capire all’Inter chi comanda al 36’, con una cavalcata di Howedes, lasciato libero di entrare in area trova un Julio Cesar sorpreso che rimane a metà strada. Il giovane giocatore tedesco lo anticipa facendo partire una botta imprendibile che si schianta in rete e porta la squadra di casa sul 2 a 1.

    Fischio finale con i campioni d’Europa eliminati da un ottimo Schalke che si qualifica per la prima volta nella sua storia nelle semifinali di questa competizioni dove troverà il Manchester United.

  • Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    A volte il calcio non ti concede una possibilità di rivincita dopo sonore sconfitte. Non è così per Leonardo e per l’Inter che dopo aver praticamente regalato l’andata ( e molto probabilmente anche la qualificazione alle semifinali di Champions League) allo Schalke 04 perdendo in casa per 5 a 2, hanno l’opportunità e la speranza di poter cancellare quella partita, riuscendo a realizzare un’impresa sportiva impossibile solo vincendo 4 a 0 questa sera in casa del nemico. Sarà la appunto la Mission Impossible della Pazza Inter, che dovrà quantomeno onorare il titolo di Campione d’Europa in carica, credere nell’irrealizzabile e farsi trascinare dal talento e dalla voglia di rivincita dei suoi campioni.

    Eto’o, il re di queste notti europee, ‘mister Champions League’ vorrà prima di tutto rompere il digiuno personale che dura da 415 minuti, (quattro gare con Lecce, Milan, Schalke e Chievo) e al tempo stesso abbattere il record detenuto da Adriano di goleador con 10 reti segnate in una singola edizione del torneo nell’annata 2004/2005. Considerando che l’attaccante del Camerun è a quota 8, il traguardo non è impossibile. Stessa voglia di segnare anche per Milito che realizzando una rete questa sera arriverebbe a quota 100 gol con le maglie delle squadre italiane. Le motivazioni per gli attaccanti non mancano di certo.

    Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre questa sera alle ore 20 e 45:

    Leonardo visti i pessimi risultati ottenuti con il modulo 4-2 fantasia, e il tridente, stasera torna al classico rombo di centrocampo tanto odiato da Benitez e idolatrato da Mourinho. La scelta tattica nasce dalla necessità di dare più equilibrio ad una squadra che ha troppo spesso lasciato il reparto difensivo scoperto e isolato, senza la giusta protezione degli uomini di centrocampo. Stasera la parola d’ordine prima di fare gol deve essere non subirne! Perché prendere un gol significherebbe rinunciare anche al sogno della rimonta impossibile. Equilibro e concentrazione sono le componenti essenziali per riuscire nell’impresa. L’Inter quindi dovrebbe scendere in campo con Julio Cesar tra i pali, una difesa a quattro con il ritorno di Lucio al centro per dare sicurezza ad un reparto  fin troppo simile a una groviera negli ultimi impegni, accompagnato da Ranocchia al centro e Nagatomo e Maicon sulle fasce. Centrocampo robusto per evitare di sbilanciarsi, con Cambiasso davanti la difesa,  affiancato da Stankovic (in ballottaggio con Thiago Motta) e capitan Zanetti con il duplice compito offensivo difensivo. Più avanzato l’olandese Sneijder come innesco per il tandem offensivo Milito Eto’o.

     

    Rangnick il tecnico dello Schalke 04 non si fida dei nerazzurri e parla dell’approccio alla sfida di stasera in questo modo: “La gara di andata? Era il primo tempo, non mi sento qualificato. Anche contro il Chievo l’Inter era vulnerabile in difesa, quindi dobbiamo approfittarne, avremo il solito spirito offensivo”.

    Per quanto riguarda la formazione Rangnick dovrebbe schierare la stessa dell’andata con l’unica eccezione di Farfan, indisponibile per squalifica, lanciando dal primo minuto al suo posto il giovanissimo 17enne Draxler (famoso per aver segnato un gol che ha qualificato lo Schalke nella Coppa di Lega). Nel dettaglio tra i pali Neuer, linea difensiva con Matip (autore del primo gol a San Siro) Howedes, Sarpei e Uchida ai lati. Baumjohann, Jurado, Papadopoulos e Draxler il quartetto di centrocampo e l’evergreen Raul affiancato dalla rivelazione Edu a completare l’attacco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

    SCHALKE 04 (4-4-2): Neuer; Uchida, Howedes, Matip, Sarpei; Draxler, Papadopoulos, Jurado, Baumjohann; Raùl, Edu.
    A disposizione
    : Schober, Escudero, Schimitz, Charisteas, Hao, Karimi, Metzelder.
    Allenatore
    : Rangnick
    INTER (4-3-1-2)
    : Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Milito.
    A
    disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Thiago Motta, Kharja, Pandev, Coutinho.
    Allenatore
    : Leonardo

    SCHALKE – INTER, 4 MOTIVI PER CREDERCI

  • Schalke – Inter, lo 0-4 paga 16 volte la posta

    Schalke – Inter, lo 0-4 paga 16 volte la posta

    L’ottimismo dilagante in casa Inter ha coinvolto l’Italia che in questi giorni si è riversata nell’agenzie di scommesse sportive per giocare il risultato dell’impresa: lo 0-4 serve all’Inter per guadagnarsi le semifinali contro il Manchester United, ad inizio settimana era quotato a 36, da ieri per l’eccesso di giocate è sceso fino a 16.

    Una quota comunque interessante che per chi crede nell’impresa dell’Inter sullo Schalke fa bene a giocare. Se 1-5 è classificato come “altro” e pagato a 12, le altre quotazioni interessanti sono il 2 secco (2.40), over 2.5 (1.75) mentre la vittoria dell’Inter sia nel primo tempo che nel secondo è pagata a 4.

  • Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Adesso rendere possibile l’impossibile è la missione che “Indiana Leonardo Jones” deve realizzare per portare la sua Inter nelle semifinali di Champions League. Sono in pochi a credere che i nerazzurri domani sera riescano a rimontare la sonora batosta di San Siro (5-2) e uscire indenni dalla Veltins Arena segnandone addirittura 4 allo Schalke 04. Quasi un gioco di parole (Casualità o destino?). Tra coloro che ci credono o che sono obbligati a crederci, oltre agli innumerevoli tifosi di fede nerazzurra c’è senza dubbio Leonardo che nella conferenza stampa alla vigilia del big match di domani sera parla dell’impresa che i suoi uomini dovranno compiere per entrare di diritto nella storia del calcio.

     

    MIRACOLI? NO GRANDE PRESTAZIONE –Non credo nei miracoli ma nei risultati sportivi, perché nella gara di andata è successo qualcosa di strano e poi dobbiamo essere noi a creare qualcosa di affascinante“. Queste le parole del tecnico carioca, in merito alla sfida contro i tedeschi.

    Noi non crediamo solo nel passaggio del turno ma nell’idea di fare una grande prestazione – aggiunge Leo – la cosa importante sarà avere equilibrio anche se si cerca un risultato ampio, però bisogna davvero cercare la grande prestazione per arrivare al grande risultato.”

    Il ritorno di Lucio nel reparto arretrato darà sicuramente un altro peso alla difesa, e forse potrà anche smentire le parole di Rangnick che aveva definito la retroguardia interista vulnerabile: “È importante avere tutta la rosa a disposizione: torna Lucio, non ci sarà Chivu per squalifica, ma siamo quasi al completo. Nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    CONDIZIONE? – Sulle domande relative alla mancanza di freschezza e sulla condizione fisica della squadra, apparsa in evidente calo proprio nel momento decisivo della stagione, prima nel derby e poi nell’andata proprio contro lo Schalke 04, Leonardo difende i suoi parlando di miglioramenti e lucidità: “Credo che nel gruppo ci sia lucidità, ognuno ha vissuto le sue rimonte, nel calcio e nella vita. C’è la voglia di dimostrare che quello che è successo a San Siro è fuori dal nostro andamento, dalle nostre corde. Stanno tutti abbastanza bene, la condizione generale è buona, ma poi ovviamente ci sarà da valutare alcuni problemini di singoli giocatori. Abbiamo ancora un giorno di tempo e un giorno a questi livelli è tantissimo“.

    TATTICA O PSICOLOGIA?La questione psicologica potrebbe essere il fattore determinante in questa partita molto di più rispetto ad altre sfide, proprio per la mancanza di pressioni sugli uomini di Leonardo: non si ha nulla da perdere questa è la filosofia con cui si scenderà in campo domani sera! “Dove finisce la tattica e dove inizia la parte psicologica? È chiaro che l’interpretazione psicologica è importante, è un gioco fra noi che dobbiamo vincere e loro che devono giocare per non prendere quattro gol. Siamo consapevoli delle difficoltà ma non abbiamo nulla da perdere e non dimentichiamo che, all’andata, in tutti gli episodi a loro favorevoli noi siamo stati anche molto sfortunati“.

    C’è anche spazio per una domanda sulle parole che il tecnico nerazzurro userà per caricare i suoi uomini: “Che cosa dirò ai ragazzi? Non posso anticipare nulla, le cose nascono lì, non si preparano. Faremo invece una preparazione tecnica importante, poi quello che dirò verrà in modo naturale, al momento di parlare ai calciatori. Se noi pensiamo, concretamente nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    RANGNICK – Le ultime parole della conferenza sono per il tecnico dello Schalke 04: “Conoscevo Ralf Rangnick, il tecnico dello Schalke 04, anche prima della gara di andata, è tornato qui dopo un certo periodo, non è mai facile ma ha trovato subito le giuste motivazioni e ha fatto bene sia in Champions che in campionato. Se si è ispirato ad Arrigo Sacchi ha trovato un esempio importante per la storia del calcio.