Tag: san paolo

  • Ufficiale, Kakà rescinde il contratto con il Milan

    Ufficiale, Kakà rescinde il contratto con il Milan

    Sono bastate queste poche parole apparse oggi pomeriggio, più precisamente alle 14.47,  sul sito ufficiale del Milan, per confermare la news che già era nell’aria da diversi giorni:

    AC Milan comunica di aver risolto consensualmente in data odierna il contratto con Kakà.

    307 partite e 104 gol, questo lo score del campione brasiliano in tutta l’avventura con la maglia rossonera.

    Kakà molto probabilmente verrà presentato dagli Orlando City già domani ma non giocherà subito negli Stati Uniti, il centrocampista brasiliano infatti vestirà la maglia del San Paolo sino al 31 dicembre 2014 per poi cominciare l’avventura in Mls.

    Ricardo Kakà ha voluto però salutare i propri ex tifosi e lo ha fatto tramite il canale tematico rossonero Milan Channel:

    Ricardo Kakà
    Ricardo Kakà

    E’ stato un anno difficile per tutti, ma per me tornare al Milan e raggiungere le 300 partite con questa maglia e superato i 100 gol è stato bellissimo. La mia scelta non è legata al fatto che il Milan non gioca la Champions League, è un altro tipo di progetto. Non indosserò più la maglia numero 22, volevo lasciare questo segno anche ai tifosi del Milan. In Brasile credo che indosserò il numero 8 e poi in America il 10. Mi sono preso questi giorni di vacanza per pensare, ho sempre dichiarato di voler giocare un giorno in America e ora ho raggiunto l’accordo per giocare lì. Ora andrò in prestito al San Paolo e poi inizierò la mia avventura in America. L’Orlando city è una nuova squadra, con un bel progetto e ha un brasiliano come proprietario. Sono contento di tornare al San Paolo, è una grossa soddisfazione per me.

    Un amore quello tra i tifosi del Milan e Kakà che non è mai finito, basti pensare alla gioia dei supporters rossoneri al momento del ritorno del brasiliano la scorsa estate nella società del presidente Berlusconi, un amore che viene ulteriormente confermato dalle parole, cariche di affetto, gratitudine e nostalgia, che la stessa società rossonera ha pubblicato sul proprio sito ufficiale:

    Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi anche quando si rescindono consensualmente. Perchè la parola chiave è proprio quella, consensualmente. Perchè essere del Milan non significa solo indossarne la maglia e raggiungere tutti i giorni Milanello. Essere del Milan significa sentirselo dentro e trasmetterlo. Ciao Ricky, noi non ci lasceremo mai.

    La nostra storia è iniziata nel 2003 ed è durata ininterrottamente fino ad oggi perchè il Kakà che nel Maggio 2011 scriveva via sms I Campioni dell’Italia siamo noi era sempre del Milan, anche se in quel momento indossava la maglia prestigiosa, con tutto il rispetto, del Real Madrid. Il suo ritorno è stato il raggio di sole in una stagione vagamente uggiosa del Milan. Il gol numero 100, la presenza numero 300, la ferita del 2009 che si chiude. Kakà negli ultimi anni non aveva mai giocato così tanto e così bene come nel Milan di questa stagione. Ritorno importante, ritorno di peso.

    Ciao Ricky! Un abbraccio forte a te, alla tua Caroline e ai tuoi dolcissimi figli. Siete belli, siete veri e sarete sempre legati a noi da quei cordoni autentici che solo gli innamorati del calcio e gli appassionati di sport e di tutti i suoi valori conoscono fino in fondo. Speriamo tu possa scriverci molto presto lo stesso sms di quel Maggio…

  • Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Con il comunicato apparso ieri sul sito ufficiale della società rossonera si è conclusa l’avventura di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan ed ha avuto inizio l’era di Pippo Inzaghi come allenatore della prima squadra. Non è però soltanto la questione tecnico a tener banco in casa Milan, da  qualche giorno infatti si fa sempre più pressante un rumor su una voglia di ritornare in Brasile da parte di Kakà.

    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi
    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi

    Partiamo dall’investitura di Inzaghi, che SuperPippo fosse il tecnico del Milan era chiaro già dal 26 maggio scorso, mancava soltanto l’ufficialità che come già detto è arrivata nel primo pomeriggio di ieri. Ora Inzaghi, che ha firmato un contratto che lo legherà ai rossoneri sino al 30 giugno 2016 dovrà dimostrare sul campo di valere la fiducia accordatagli dal presidente Silvio Berlusconi, fiducia che il presidente stesso e la dirigenza del Milan non avevano più in Clarence Seedorf.

    144 giorni, tanto è durato il “Regno” dell’allenatore olandese sulla panchina del Milan, dal giorno della firma sino al comunicato di ieri. Seedorf che era stato fortemente voluto da Berlusconi per sostituire l’esonerato Massimiliano Allegri, ha pagato molto probabilmente la mancata qualificazione in Europa League e le problematiche nate nella gestione dello spogliatoio. Come abbiamo anticipato il destino di Seedorf era già stato deciso il 26 maggio, per giungere all’ufficialità però si è dovuto attendere sino a ieri perchè nei giorni passati si è cercato di trovare un accordo tra il tecnico e la società per giungere ad una risoluzione del contratto. Così non è stato e si è giunti all’esonero con il Milan che sarà costretto a pagare a Seedorf 2,5 milioni di euro netti per le prossime due stagioni o almeno sino a quando non troverà un altro ingaggio.

    Detto dell’arrivo di Inzaghi e dell’addio di Seedorf, veniamo alla situazione Kakà.

    Kakà
    Kakà

    Il brasiliano, ritornato la scorsa estate al Milan dopo 4 anni poco positivi con il Real Madrid, potrebbe lasciare nuovamente i rossoneri per fare ritorno nel suo Brasile e più nel dettaglio nella squadra che lo ha reso grande, il San Paolo. Non sarebbe però un addio per scelta tecnica ma per scelta familiare.

    I Media brasiliani infatti hanno fatto sapere che i rapporti di Kakà con la moglie Caroline non sarebbero più quelli di una volta e ci sarebbe anche il rischio di separazione, anche se la portavoce di Caroline ha smentito il tutto, resta comunque il fatto che lei è tornata da qualche mese a vivere in Brasile e che Kakà per star vicino alla famiglia sarebbe pronto a far ritorno nel proprio paese lasciando a malincuore il Milan potendo sfruttare una clausola nel proprio contratto che permetterebbe di sciogliere l’accordo entro il 30 giugno 2014.

     

  • La bicicleta di Leônidas da Silva  nel doodle di Google

    La bicicleta di Leônidas da Silva nel doodle di Google

    Gli amanti del calcio che nella giornata di oggi hanno usato il motore di ricerca Google non hanno potuto fare a meno di notare il doodle che richiama il loro sport preferito. Non una cosa generica, bensì un riferimento ben preciso a Leônidas da Silva, calciatore brasiliano nato il 6 settembre 1913, esattamente 100 anni,  il cosiddetto inventore della rovesciata. Morto nove anni fa, Leônidas veniva soprannominato il diamante nero e l’uomo di gomma, quest’ultimo soprannome accostatogli per via delle grandi capacità acrobatiche che gli permisero di realizzare la sua tipica rovesciata, la bicicleta, e altri grandi giocate sotto porta.

    Nel corso della sua carriera Leônidas ha vestito le maglie di diverse big sudamericane passando dal Penarol al Vasco Da Gama senza dimenticare S.C. Brasil, Botafogo, Flamengo e San Paolo, ed è proprio in queste ultime due squadre che ha militato per tantissimi anni siglando 282 gol in 14 stagioni.

    Il Doodle di Google dedicato a Leonidas da Silva
    Il Doodle di Google dedicato a Leonidas da Silva

    In Nazionale si ricorda di lui per il mondiale del 1938 quando fu protagonista segnando a raffica ma un peccato di presunzione del suo commissario tecnico Pimenta, il quale convinto di battere facilmente l’Italia in semifinale lascio fuori tutti i big tra cui Leônidas, gli costò la finale. In quell’edizione della coppa del mondo conquistò comunque il titolo di capocannoniere e il terzo posto. Con la maglia verdeoro tuttavia collezionerà 19 presenze mettendo a segno 21 reti.

    Uno dei pochi casi al mondo in cui i gol fatti superano le volte in cui si è sceso in campo. Lasciato il calcio giocato passò a fare l’allenatore guidando il San Paolo, ma senza grandi fortune. Quindi intraprese la carriera di commentatore radiofonico ma nonostante tutto il suo nome è e sarà per sempre accostato alla rovesciata e grazie al doodle Google anche i più giovani hanno potuto scoprire l’origine di uno dei gesti più apprezzati nel mondo del calcio.

     

  • Cantera Milan in gol Kingsley Boateng. Mourinho batte Mazzarri

    Cantera Milan in gol Kingsley Boateng. Mourinho batte Mazzarri

    Dopo la deludente prova contro il Manchester City rimediando una pesante sconfitta per 5-3, il Milan trova il riscatto battendo in finalina il San Paolo per 1-0. (altro…)

  • Neymar rischia 15 giornate di squalifica

    Neymar rischia 15 giornate di squalifica

    A vederlo non si direbbe vero? Eppure anche Neymar non è un santo, e quando viene provocato reagisce, come ogni altro essere umano, a meno che non stiamo parlando di Gandhi o Osho (pace alle anime loro). Durante Ponte Preta-Santos, match valido per l’ottava giornata del Campionato brasiliano Paulista, il fuoriclasse brasiliano ha messo le mani addosso al difensore dei padroni di casa Artur, con quest’ultimo che l’ha poi scaraventato a terra. L’episodio è avvenuto nel finale del primo tempo, ed entrambi i calciatori si sono visti sventolare il cartellino rosso dal direttore di gara. Per la cronaca, l’incontro è terminato 3-1 in favore del Ponte Preta, che a sorpresa guida il torneo statale con 18 punti conquistati nei primi otto incontri.

    Che cosa rischia Neymar?

    Neymar squalificato 15 giornate? | ©Shaun Botterill/Getty Images
    Neymar squalificato 15 giornate? | ©Shaun Botterill/Getty Images

    Ma che cosa rischia realmente Neymar? Stando a quanto scritto dall’arbitro nel referto di gara, l’attaccante del Peixe potrebbe venire squalificato addirittura per quindici turni. Tutto questo per aver dato due colpi sul braccio del difensore avversario e per averlo colpito alle gambe. La squalifica per aggressione fisica prevede da quattro a dodici partite di stop, a cui vanno aggiunte anche le eventuali tre giornate per “atto sleale e ostile”. Diciamo quindi che Neymar non se la sta passando di certo bene in queste ore.

    Il verdetto finale arriverà soltanto lunedì prossimo, quando il Tribunale dello sport brasiliano deciderà sulle sorti dei due calciatori, i quali compariranno davanti alla commissione disciplinare nella stessa mattina di lunedì 25 febbraio. Se davvero Neymar venisse squalificato per 15 turni sarebbe uno shock per tutti i tifosi del Santos e non solo, con anche il Brasile che vivrebbe di riflesso un disagio non di poco conto, anche ora che i Mondiali di casa del 2014 si avvicinano a grandi passi. Qui sotto potrete guardare il video della “rissa” tra Neymar e Artur. Secondo voi come andrà a finire?

    Il video della rissa durante Ponte Preta-Santos

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  • Napoli, niente San Paolo per Edu Vargas: la trattativa è saltata

    Napoli, niente San Paolo per Edu Vargas: la trattativa è saltata

    Edu Vargas non andrà al San Paolo, squadra brasiliana che aveva praticamente in tasca il trasferimento del giocatore. Era quasi tutto pronto ma alla fine non se ne fa di nulla. Secondo quanto riportato dal sito Corrieredellosport.it, il presidente del San Paolo avrebbe accusato il Napoli di un comportamento scorretto: per questo la trattativa è saltata. Nel dettaglio, queste le parole del Patron dei brasiliani: “Il Napoli si è comportato male: interrotta la trattativa per Edu Vargas. La società italiana ha provato a fare un’asta e noi abbiamo raggiunto il limite. Prima volevano 1,5 milioni per un prestito di 18 mesi e abbiamo accettato. Poi la stessa cifra ma per un anno. Poi hanno ancora cambiato e volevano una clausola che permettesse al giocatore di rientrare al Napoli in qualsiasi momento. Allora abbiamo detto basta”. 

    Edu Vargas
    Edu Vargas verso l’addio | ©Getty Images
    Nonostante sia saltato tutto, è difficile pensare ad una permanenza di Vargas al Napoli. E’ vero che il San Paolo era la pretendente più accreditata per comprare il cileno ma adesso c’è da cercare un’alternativa. Intanto ci sono due pretendenti sicure: il Gremio e l’Arsenal ma il giocatore non gradirebbe l’ipotesi inglese.

    AFFARE SALTATO – Il Napoli, secondo il presidente del San Paolo Juvencio Juvenal, sarebbe reo di aver rilanciato per quattro volte l’offerta, creando un vero e proprio effetto asta che avrebbe fatto irritare il club brasiliano. Comunque sia, Bigon, secondo quanto riportato da Tuttosport, starebbe lavorando ad un trasferimento di Vargas in Sudamerica. Queste le parole dello stesso Bigon: “A ore chiuderemo il trasferimento di Vargas in Sudamerica”. L’ipotesi più probabile, come detto, sembra essere il Gremio. Intanto il Napoli può coccolarsi Emanuele Calaiò, attaccante ritornato all’ombra del Vesuvio dopo alcune stagioni passate al Siena. Il giocatore ha effettuato le visite mediche e ha firmato il contratto che lo terrà legato al colore azzurro fino al 2015. Ha parlato anche Armero, l’altro colpo del mercato invernale dei partenopei. Il colombiano crede fermamente nello scudetto e ha dichiarato di voler far bene con la maglia del Napoli. Queste le sue parole: “E’ un momento importante della mia carriera, il Napoli è una grande squadra. Mi parlano bene della città, dei compagni e di Mazzarri e non vedo l’ora di conoscerli. Arrivo con grande allegria e voglia di vincere, sono pronto per la concorrenza con il mio amico Zuniga e voglio lottare per lo scudetto“.

  • Verso Napoli-Roma, chi sta meglio dopo la sosta?

    Verso Napoli-Roma, chi sta meglio dopo la sosta?

    Domenica sera, alle 20 e 45, si giocherà al San Paolo di Napoli un match che si preannuncia essere molto interessante. Il motivo è presto spiegato: si affrontano il Napoli e la Roma. I padroni di casa, fra le mura amiche, sono abituati a fare (quasi) sempre bene e, grazie al tandem offensivo che vede in Cavani la punta di diamante, i gol sono assicurati. A maggior ragione se gli avversari sono allenati da un allenatore amante del gioco d’attacco come Zdenek Zeman: per tradizione, le squadre del boemo sono abituate a praticare un calcio molto offensivo, con tanti gol all’attivo, ma anche parecchi errori difensivi. Il Napoli dovrà sfruttare bene le probabili incomprensioni difensive della Roma se vorrà portare a casa il bottino pieno, mentre la Roma dovrà puntare tutto sull’ottimo stato di forma di alcuni suoi giocatori quali Totti e Lamela. Insomma, da qualsiasi prospettiva si guardi il match, la sensazione è che ci possano essere fiumi di gol, da una parte e dall’altra. Analizziamo nel dettaglio come le due squadre arriveranno all’appuntamento di domenica sera.

    NAPOLI – I partenopei hanno chiuso male il 2012 non solo per le ancora fresche brutte prestazioni ma anche e soprattuto per la stangata ricevuta dalla giustizia sportiva. Colpiti nel morale e nell’orgoglio, gli uomini di Mazzarri vorrano inaugurare il nuovo anno al San Paolo con un’ottima prestazione e i presupposti ci sarebbero tutti.

    Zeman
    Altro esame per la Roma di Zeman | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Basta intraprendere un percorso diverso da quello preso nelle ultime quattro partite del 2012: ben tre sconfitte, due in campionato ed una in Coppa Italia, ed una sola vittoria, fra l’altro sofferta, contro il Siena. E’ l’ora di voltare pagina. Stando a quanto riportato da Gazzetta.it, Mazzarri opterà per il classico 3-5-2. In porta ovviamente ci sarà De Sanctis. In difesa, senza Cannavaro squalificato, spazio a Campagnaro, Britos e Gamberini. I cinque centrocampisti saranno invece composti da Maggio e Zuniga, sulle corsie esterne, ed Inler e Bherami in mediana. Hamisk sarà fra le linee, pronto ad innescare la coppia offensiva formata da Cavani ed uno fra Pandev o Insigne. L’unico dubbio di Mazzarri riguarda il partner del Matador: la velocità di Insigne o l’esperienza di Cavani? Per adesso il macedone sembrerebbe il favorito.

    ROMA – La Roma, al contrario del Napoli, ha finito il 2012 in crescendo. Dalle tante critiche al gioco troppo offensivo di Zeman, agli elogi per le belle prestazioni offerte contro squadre di spessore. L’ultima vittima dei giallorossi è stato il Milan, demolito sia sul piano del gioco, sia sul piano tattico: un 4-2 che sarebbe potuto tranquillamente essere un 4-0, con un po’ più di attenzione nelle fasi finali di un match disputato alla perfezione. Lo stato di forma della Roma è quindi ottimale in vista di un match che si preannuncia combattuto dall’inizio alla fine. Bisognerà vedere se le feste e il caso Osvaldo possano aver afflosciato lo spirito guerriero dei capitolini ma con uno come Zeman in panchina, sarà difficile. La Roma dovrebbe schierarsi con il classico 4-3-3: Goicoechea ancora preferito a Stekelenburg, linea difensiva composta da Piris e Balzaretti sulle corsie con Castan e Burdisso centrali. A centrocampo via libera a Tachtsidis, De Rossi e Bradley. Il tandem offensivo dovrebbe essere composto da Pjanic, Destro e Lamela. Totti è influenzato e la sua presenza contro il Napoli sembra essere a rischio.

  • San Paolo vittoria nel sangue, Copa Sudamericana vergognosa

    San Paolo vittoria nel sangue, Copa Sudamericana vergognosa

    La Copa Sudamericana 2012 va al San Paolo, come da pronostico. Ma nel ritorno della finalissima contro gli argentini del Tigre succede di tutto. Riviviamo insieme quella che resterà per tanti anni una notte in tutti i sensi “indimenticabile”, sia per i tifosi del Morumbi che quelli del Tigre. Dalla rete del vantaggio di Lucas Moura a metà primo tempo, alla sua ultima partita con il San Paolo prima di preparare le valigie e partire per Parigi, il raddoppio di Osvaldo pochi minuti più tardi, fino all’incredibile epilogo della sospensione prima e definitiva vittoria poi decretata dal direttore di gara e successivamente dal Conmbeol, con il Tigre che si è rifiutato di tornare in campo per disputare la ripresa ed il San Paolo in campo a festeggiare la conquista del trofeo.

    MA IL CAMPO? – Prima del fischio di inizio la prima vergogna, ovvero il terreno di gioco. I tifosi sugli spalti e gli spettatori a casa saranno rimasti sconcertati dal campo in pessime condizioni di gioco. La colpa? Di Madonna, e del suo concerto tenutosi il 5 dicembre scorso allo stadio del San Paolo. Certo che però hanno avuto sette giorni di tempo quelli del San Paolo per sistemare il tutto.

    INIZIA LA PARTITA– Pronti-via e sono subito i padroni di casa a prendere in mano il pallino del gioco, con gli ospiti che confermano il loro atteggiamento rinunciatario volto a cercare un insperato successo alla lotteria dei calci di rigore, dopo che all’andata in Argentina riuscirono ad impattare il match sullo 0-0.

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    Lucas Moura alla sua ultima partita col San Paolo | ©YASUYOSHI CHIBA/AFP/Getty Images

    UNO-DUE MICIDIALE – Stavolta però al Morumbi è un’altra storia. Lucas Moura sigla la rete del vantaggio al 23′ minuto, finalizzando una bella azione in contropiede della squadra allenata da Ney Franco. Dopo quattro minuti il San Paolo trova il raddoppio con il numero 17 Osvaldo, che smarcato da un delizioso assist dello stesso Lucas conclude a rete con un pallonetto da manuale. Notte fonda per il Tigre.

    GLI ANIMI SI ACCENDONO – Tutto finito? Macché. Nel finale del primo tempo il clima si surriscalda e Paulo Miranda viene espulso dall’arbitro per aver colpito il difensore del Tigre Lucas Orban. La tensione sale alle stelle e, come succede spesso in questi casi nel continente sudamericano, arriva anche l’intervento della polizia, che anziché sedare gli animi li fomenta.

    CAOS E PISTOLE – Da qui in poi la situazione diventa pesante, con la polizia di San Paolo che addirittura punta le pistole contro alcuni giocatori del Tigre, come raccontato da quest’ultimi nel lunghissimo post-gara. Ma non ci sono soltanto le pistole. Dentro gli spogliatoi, sempre secondo la versione del Tigre, si verifica una vera e propria aggressione contro giocatori e staff tecnico, con la comparsa improvvisa di venti uomini armati di bastoni e cinghie.

    LE IMMAGINI – Ci sono immagini comunque che testimoniano quanto raccontato dai calciatori del Tigre. Forse quella più emblematica vede l’assistente di Gorosito con un visibile taglio in viso, ed il sangue sulla porta dello spogliatoio argentino.

    IL GRIDO – Già prima che l’arbitro decretasse la vittoria del San Paolo, il tecnico del Tigre Gorosito aveva ribadito la scelta di non scendere in campo nella ripresa in seguito all’aggressione subita poco prima negli spogliatoi.

    CONMEBOL – La federazione ha così confermato quanto stabilito dalle regole, ovvero la fine della partita e la conseguente vittoria del San Paolo.

    LA FESTA – Il Morumbi non aspettava altro. Certo che la festa del San Paolo conoscendo quanto accaduto poco prima ha davvero pochi precedenti nella storia del calcio. Mentre infatti negli spogliatoi il Tigre faceva vedere al mondo i segni dell’aggressione subita, Ganso e compagni sfilavano con la Copa Sudamericana in mano.

    LE REAZIONI – Le prime reazioni vengono raccolte sul social network di Twitter. Da una parte c’è il Tigre, che definisce una vergogna  tutto ciò che sta accadendo al Morumbi. Dall’altra invece c’è la versione brasiliana, nello specifico di Ronaldo, che addirittura chiede  l’espulsione del Tigre dalle Coppe per 10 anni.

    E VOI COSA NE PENSATE? – Vi posto ora i video inerenti al match di questa notte, attraverso i quali potrete farvi un’idea più precisa di quanto successo. Se avrete poi voglia di commentare le immagini che vedrete vi aspettiamo sulla nostra Fan Page oppure su Twitter (@ilpallonaro).

    Video San Paolo-Tigre 2-0, i gol della serata [jwplayer config=”120s” mediaid=”163798″]

    Video San Paolo-Tigre 2-0, la rissa nel finale del primo tempo [jwplayer mediaid=”163806″]

    Video San Paolo-Tigre 2-0, Gorosito annuncia che il Tigre non tornerà in campo [jwplayer config=”180s” mediaid=”163804″]

    Video San Paolo-Tigre 2-0, le immagini dallo spogliatoio del Tigre [jwplayer config=”30s” mediaid=”163807″]

    Video San Paolo-Tigre 2-0, le testimonianze dallo spogliatoio del Tigre [jwplayer config=”240s” mediaid=”163808″]

  • Il San Paolo cade a pezzi. La situazione stadi in Italia è grave

    Il San Paolo cade a pezzi. La situazione stadi in Italia è grave

    La situazione stadi in Italia sta raggiungendo il picco massimo dei problemi. E’ noto ormai da tempo che le strutture su cui poggiano gli impianti italiani siano ormai vecchie e logore e se in alcuni casi basterebbe una ristrutturazione, in altri bisognerebbe radere al suolo il tutto e costruirlo da zero. E’ nel ricordo di molti (soprattutto dei cagliaritani), la chiusura totale del Sant’Elia nell’ultimo mese del campionato scorso, che ha costretto la squadra sarda ad un esilio forzato a Trieste per le ultime partite casalinghe della stagione. Questa volta è il turno di Napoli. Il San Paolo cade a pezzi ed è bastata una folata di vento per abbattere un muro dell’impianto partenopeo. C’è stato bisogno dell’intervento dei pompieri come può testimoniare un video messo in rete da “calcionapoli24.it”.

    SAN PAOLO – La situazione dello stadio del Napoli è nota a tutti. Con la Figc e la procura di Napoli che continuano a dare l’agibilità e la possibilità di far giocare le partite interne degli azzurri in un impianto ormai al limite della stabilità (con questo non vogliamo dire che crollerà da un momento all’altro) mentre dalla Uefa arrivano multe e chiusure totali in alcuni settori dello stadio. Nella recente partita contro il Dnipro in Europa League, il San Paolo è stato chiuso in 12 settori e alla società è stata formalizzata una multa da 150 mila euro.

    San Paolo
    Tifosi del Napoli al San Paolo © Marco Luzzani/Getty Images

    IL PRECEDENTE – Al Cagliari, proprio sul finale della scorsa stagione, è stato vietato di giocare al Sant’Elia, che presentava una situazione penosa, con il cemento armato che pian piano crollava da alcuni settori dello stadio, mettendo a rischio l’incolumità dei tifosi. Per questa ragione, Cellino ha deciso di costruire uno stadio provvisorio nella vicina Quartu Sant’Elena, in attesa di poter realizzare lo stadio definitivo in città.

    LA SITUAZIONE STADI ITALIANA – Lo Juventus Stadium è l’unico impianto che potrebbe ospitare una competizione europea (parliamo di finali di Champions o Europa League). Gli altri stadi, per una ragione o per l’altra, sono da ristrutturare o ancora meglio da ricostruire. In occasione del recente derby milanese, si è potuto constatare come anche San Siro non sia del tutto efficiente, con la sala stampa ridotta ad un container posto all’interno dell’area dell’impianto. L’esempio dello stadio di Milano permette di capire quale sia la situazione italiana.

    E intanto Figc e società italiane attendono l’approvazione della Legge sugli Stadi…

    Ecco il video girato da “calcionapoli24.it”
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  • Ganso lascia il Santos e sbarca al San Paolo

    Ganso lascia il Santos e sbarca al San Paolo

    Il brasiliano Paulo Henrique Ganso alla fine è riuscito ad indossare la maglia del San Paolo: in questi giorni infatti il centrocampista ormai ex Santos ha definitivamente chiuso la trattativa che era in corso con il club rossonero. Per accapparrarsi il giovane talento verdeoro la società paulista ha dovuto però pagare la clausola rescissoria, rilasciando ben 9 milioni di euro per poter ottenere neanche la metà del cartellino, precisamente solo il 45%. Il restante 55% appartiene infatti al fondo d’investimento DIS, nonostante ciò per il sostituto di Lucas, il quale a gennaio approderà tra le fila di Ancelotti per indossare la maglia del Paris Saint Germain, è pronto un contratto di cinque anni che lo legherà al San Paolo fino al 2017.

    In più, per poter mettere fine a questa trattativa ed arrivare alla cifra richiesta, il club brasiliano ha dovuto chiedere circa 3 milioni di euro al Gruppo Sonda, insieme di investitori che così facendo hanno abbassato ulteriormente la proprietà del cartellino del San Paolo che ora si ritrova ad avere solamente il 32%.

    Paulo Henrique Ganso © WILL OLIVER/AFP/GettyImages

    Quel che è certo è che ora Paulo Henrique Ganso, il quale è reduce dalla conquista della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra 2012 con il Brasile, ora potrà ritornare a calcare il campo verde con la squadra che con cui da tempo sognava di giocare a piena disposizione del tecnico Ney Franco:

    “Sono molto felice per il buon esito delle trattative, per me è una gioia enorme essere qui e soprattutto un desiderio che si realizza. Il San Paolo ha dimostrato grande determinazione nel puntare su di me, e questo mi ha convinto ad accettare il trasferimento. Ho apprezzato l’interesse di altri club, ma il San Paolo mi ha commosso. Ora che tutto si è concluso positivamente, non vedo l’ora di ricambiare sul campo la fiducia che ha riposto in me il Tricolor”.

    Infatti il San Paolo ha messo fuori corsa squadre come il Tottenham, l’Inter e anche il Milan, i quali avevano portato avanti alcune trattative per portarsi a casa il talentuoso centrocampista brasiliano.