Tag: San Antonio Spurs

  • I Big Three degli Heat affossano gli Spurs in gara 4 delle NBA Finals 2013

    I Big Three degli Heat affossano gli Spurs in gara 4 delle NBA Finals 2013

    Basta poco ai Miami Heat per battere i San Antonio Spurs in gara 4, con il punteggio di 109-93, delle NBA Finals 2013, bastano i Big Three in forma, quel trio delle meraviglie formato da LeBron James, Dwayne Wade e Chris Bosh che totalizza 85 punti, poco meno di tutta la squadra avversaria.
    All’AT&T Center di San Antonio si è vista la migliore prestazione in queste finali del trio di Miami, che ha messo in mostra tutta la velocità e bravura di un Wade, che oltre a segnare 32 punti, si supera anche in difesa  rubando ben 6 palle e prendendo 6 rimbalzi, che ha fatto ricordare a tutti che James è l’MVP del campionato e lo ha fatto notare con i suoi 33 punti e gli 11 rimbalzi e soprattutto giocando come in questo momento solo lui sa fare, che ha fatto notare nuovamente il criticato Bosh che attacca bene il ferro, prende 13 rimbalzi, ritrov il suo tiro dalla media e realizza 20 punti.

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    D’altronde se dall’altro lato non si gioca la partita perfetta c’è poco da fare, fin quando il gioco ad alti livelli di Tony Parker regge gli Spurs restano in partita, ma se i 15 punti con 7/12 al tiro del primo tempo diventano nel secondo uno zero con 0/4 dal campo le cose diventano problematiche, specie se Manu Ginobili è praticamente assente, e soprattutto se Tim Duncan che seppur riesce a mettere dentro 20 punti viene limitato a soli 5 rimbalzi. A poco servono allora i gregari, Kawhi Leonard non è super come nelle altre partite, Danny Green si ferma a 10 punti (con 3/5 da 3 punti) e Gary Neal a 13 (con 3/4 da 3 punti).

    Gara 4 – La Partita

    LeBron James - NBA Finals 2013
    LeBron James – NBA Finals 2013

    Si scende in campo con l’assoluta voglia di vincere da parte di coach Erik Spoelstra, tanto è che decide di mettere nel quintetto di partenza dei Miami Heat Mike Miller (che però chiude a zero punti) al posto di Udonis Haslem,  Nonostante ciò sono i San Antonio Spurs che iniziano meglio, con due canestri di Parker, una tripla di Green ed una di Neal, le quali fanno presagire erroneamente ad un’altra super prestazione come quella di gara 3, che portano il parziale sul 10-3. I dubbi sullo stato di forma di Tony Parker vengono fugati immediatamente, sembra essere in forma strepitosa e continua l’assalto alla difesa degli Heat realizzando punti e dando assist, dopo circa 5 minuti di partita è un suo passaggio per un tiro da 3 di Leonard che fissa il punteggio sul 15-5, e costringe la formazione della Florida al primo time out.

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    Al ritorno sul campo è Wade che decide di combattere e coadiuvato da James e Bosh porta il risultato sul 19-19, si capisce che il magico trio non vuole darla vinta, anzi che ha tutte le carte in regola per decidere la partita. Miami inizia a girare bene, passa in vantaggio e si fa rincorrere fino alla chiusura del primo quarto sul 29-26.

    L’inizio del secondo quarto è tutto in discesa per gli Heat che hanno un +10 sul 31-41, tra l’altro con Manu Ginobili che dopo sette minuti della seconda frazione si trova già a 3 falli commessi. L’orgoglio Spurs esce fuori con le penetrazioni di Parker, il risveglio di Duncan e soprattutto l’innesto in campo di Boris Diaw che realizza 5 punti in 30 secondi con due tiri liberi e una bomba ( da li alla fine del quarto ne segnerà 7 dei 9 totali) utilissimi a fare il break del -4, così come utili le sue mani a segnare il canestro del 49-49 che manda le squadre in parità negli spogliatoi.

    Al rientro sul parquet si gioca molto sulla difesa, Wade fa quasi subito due falli e si trova così al quarto totale, ma la linfa vitale per il parziale del +8, sul 74-66 a favore degli Heat, arriva per mano di due tiri da 3 di Mario Chalmers, che segnano inizio e fine del break. Purtroppo scompare Tony Parker mentre è sempre presente LeBron James, si andrà avanti su quella misura, con un solo leggero attacco di Neal che riduce le distanze,  fino alla fine del quarto che si chiude 81-76.

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    L’ultimo quarto dura poco, la tripla di Ray Allen per l’allungo viene annullata subito dal tiro da 3 di Neal, ma Dwayne Wade che ricorda il Flash di qualche anno fa decide che la vittoria deve essere dei Miami Heat, continua a rubare palle e a segnare, Bosh difende e si fa trovare anche in attacco, LBJ è costante e sicuro. Tutto ciò manda i San Antonio Spurs sotto di 15 punti, con un pesantissimo 87-102, ed apre ad un finale in leggerezza per gli ospiti che con una tiro da 3 di LeBron James a 22 secondi dalla fine sigillano il risultato e fanno si che  Miami Heat battano i San Antonio Spuirs per 109-93.

    Un 2-2 meritato che mostra gli equilibri alterni tra le squadre nelle varie partite ma anche nelle varie fasi di gioco. Ancora una volta chi ha meno palle perse vince, specie quando il conto è 18 a 9 a favore dei Miami Heat, che prendono anche 41 rimbalzi contro i 36 dei San Antonio Spurs. La certezza di avere almeno un’altra gara in casa fa si che i Miami tornino favoriti, ma la prossima gara probabilmente sarà quella decisiva.

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    San Antonio Spurs – Miami Heat 93 – 109

    San Antonio Spurs:
    Duncan 20 punti, Parker 15, Neal 13.
    Leonard 7 rimbalzi, Duncan 5.
    Parker 9 assist, Green 4.

    Miami:
    James 33 punti, Wade 32, Bosh 20.
    Bosh 13 rimbalzi, James 11, Wade 6.
    Chalmers 5 assist, Wade 4, Cole 4, James 4.
    Wade 6 palle rubate.

  • Miami Heat sepolti dalle bombe dei San Antonio Spurs in gara 3 delle NBA Finals 2013

    Miami Heat sepolti dalle bombe dei San Antonio Spurs in gara 3 delle NBA Finals 2013

    Non c’è storia alla AT&T Center di San Antonio, gara 3 delle NBA Finals 2013 sembra un massacro in cui i Miami Heat sono seppelliti dalle bombe dei San Antonio Spurs, che tornano alla vittoria dopo quella di gara 1,  guidati dai cecchini Danny Green e Gary Neal. (altro…)

  • NBA Finals 2013: in gara 2 la difesa degli Heat surclassa gli Spurs

    NBA Finals 2013: in gara 2 la difesa degli Heat surclassa gli Spurs

    Le NBA Finals 2013 entrano nel vivo e quella tra Miami Heat e San Antonio Spurs diventa una sfida accesa, in una gara 2 che diventa letteralmente l’opposto della prima partita della serie. (altro…)

  • NBA Finals 2013: i San Antonio Spurs strappano Gara 1 ai Miami Heat

    NBA Finals 2013: i San Antonio Spurs strappano Gara 1 ai Miami Heat

    Sono iniziate le NBA Finals 2013 ed è subito sorpresa e spettacolo. Contro i pronostici del giorno prima, che vedevano favoriti i Miami Heat, i San Antonio Spurs riescono a portare a casa Gara 1, ribaltando così di fatto il fattore campo e dando un chiaro segnale di voler vincere la serie ed il titolo NBA. (altro…)

  • NBA: Miami e San Antonio scappano via

    NBA: Miami e San Antonio scappano via

    Se ci sono due superpotenze quest’anno nel campionato Nba, queste sono Miami e San Antonio, che anche nella notte appena trascorsa hanno confermato di essere giustamente in testa alle rispettive classifiche. Gli Heat hanno strapazzato fuori casa Chicago, di certo non l’ultima arrivata, conquistando la nona vittoria consecutiva, il massimo stagionale per la squadra di coach Spoelstra. I ragazzi della Florida hanno dominato l’intero match (67-86), dando una dura lezione ai Bulls. Sugli scudi come sempre LeBron James, che chiude la serata a quota 26 punti, a cui si aggiungono i 17 di Dwyane Wade. Continua l’attesa tra i padroni di casa per il ritorno di Derrick Rose, tornato comunque ad allenarsi a pieno regime con i propri compagni di squadra. Top scorer per Chicago Nate Robinson, autore di 14 punti. Buona prestazione anche per Joakim Noah, che accarezza la tripla doppia con 11 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.

    San Antonio da sogno allo Staples Center

    Tony Parker trionfa allo Staples Center | ©Harry How/Getty Images
    Tony Parker trionfa allo Staples Center | ©Harry How/Getty Images

    Se nella Eastern Conference ogni discorso per il primo posto pare essere definitivamente chiuso e rimandato alla prossima regular season, anche ad Ovest non si scherza. La partita dello Staples Center contro i Clippers doveva essere la prova del nove per gli Spurs, che in stagione non hanno quasi mai perso un colpo, e l’esame è stato superato brillantemente dagli uomini di Popovich (90-116). Ennesima prestazione superlativa di Tony Parker, top scorer con 31 punti. Bene anche Danny Green, che mette a segno 15 punti. I rosso-blu di Los Angeles pagano a caro prezzo invece la giornata storta di Chris Paul (4 punti e tre assist), che non meno di cinque giorni fa aveva incantato tutti nel gran finale dell’All-Star Game. Inutili i 17 punti di Blake Griffin e i 18 di Matt Barnes.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 38-14
    2. Knicks 32-19
    3. Pacers 33-21
    4. Nets 33-22
    5. Bulls 31-23
    6. Hawks 29-23
    7. Celtics 28-26
    8. Bucks 26-27
    9. Sixers 22-30
    10. Raptors 22-33
    11. Pistons 22-34
    12. Cavaliers 17-37
    13. Wizards 15-37
    14. Magic 15-39
    15. Bobcats 13-41

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 44-12
    2. Thunder 39-15
    3. Clippers 39-18
    4. Grizzlies 35-18
    5. Nuggets 34-21
    6. Warriors 31-23
    7. Jazz 31-24
    8. Rockets 30-26
    9. Lakers 26-29
    10. Blazers 25-29
    11. Mavericks 24-29
    12. Timberwolves 20-31
    13. Hornets 19-36
    14. Kings 19-36
    15. Suns 18-37

    Nba Top 5 di oggi

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  • NBA: Belinelli ko in casa, male Boston. Clippers in ripresa

    NBA: Belinelli ko in casa, male Boston. Clippers in ripresa

    Otto le partite Nba giocate nella notte. Una delle sorprese maggiori si è registrata a Charlotte, dove i Bobcats si sono imposti 94-91 su Boston, ponendo così fine alla serie di sette vittorie consecutive degli ospiti, reduci dalla bella vittoria contro Denver. Byron Mullens è l’eroe di giornata per i padroni di casa, autore di 25 punti e 18 rimbalzi. Quella di oggi è la prima sconfitta dei Celtics dopo l’infortunio di Rajon Rondo. Agli ospiti non è dunque bastata la doppia-doppia da 16 punti e 13 rimbalzi di Kevin Garnett, e la tripla-doppia stavolta sfiorata da Paul Pierce, che chiude la serata con 13 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.

    Vincono e convincono (finalmente) i Clippers, galvanizzati dal rientro sul parquet di Chris Paul, anche stanotte fondamentale nella vittoria dei rosso-blu al Wells Fargo Center di Philadelphia (90-107). Per Cp3 21 punti e 11 assist (oltre a 5 palle recuperate), con Blake Griffin che tocca quota 20 punti insieme a Jamal Crawford. Ottime percentuali al tiro da due per i californiani (44-75), che hanno sfiorato il 60% di realizzazione da due.

    Belinelli e Chicago ko contro le riserve di San Antonio

    Se c’è un gruppo forte, che se ne infischia delle assenze, è quello di San Antonio. Gli Spurs si regalano un altro successo, prestigioso, allo United Center di Chicago, dove i Bulls vengono travolti 89-103. Senza Tony Parker, Manu Ginobili e Tim Duncan, la squadra ospite trova in Kawhi Leonard il protagonista più importante. Leonard realizza 26 punti per il suo career-high, a cui si aggiungono i 18 di Danny Green. Tra i Tori Rossi altra prestazione confortante di Robinson (20) e Hamilton (16). Belinelli gioca 19 minuti segnando 6 punti e confezionando due assist.

    Blake Griffin e Chris Paul si riprendono i Clippers | ©Ezra Shaw/Getty Images
    Blake Griffin e Chris Paul si riprendono i Clippers | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Ko interno per Cleveland, sorpresa da Minnesota (92-100). La squadra di Kyrie Irving incassa la quindicesima sconfitta casalinga, nonostante i 20 punti e 7 assist della sua stella. I Timberwolves ringraziano invece Luke Ridnour (21) e la doppia-doppia di Ricky Rubio (13 punti e 10 assist).

    Perde in casa anche Indiana, sconfitta all’overtime da Brooklyn (84-89). In stagione i gialli avevano perso soltanto quattro volte prima del match di stanotte. I Nets trovano prima il pareggio (74-74) a 13″ dalla sirena grazie al canestro di Joe Johnson, per poi scappare all’extra-time grazie ad un ottimo Brook Lopez, top scorer con i suoi 25 punti.

    Il segno due ricorre anche nelle ultime tre sfide della serata. Detroit cede difronte ai 31 punti di Ryan Anderson contro New Orleans (86-105), tornando quindi con i piedi per terra dopo due vittorie (specialmente quella contro San Antonio) che avevano fatto gridare al miracolo.

    Ko anche Milwaukee, che in casa viene battuta da Washington per 90-102. Ritorno fondamentale tra i Wizards quello di Bradley Beal. Dopo aver saltato le ultime cinque partite, Bradley realizza 28 punti nella difficile trasferta sul parquet dei Bucks.

    E per non farci mancare nulla, si registra infine la sconfitta dei Mavs, messi ko da Atlanta (101-105) in Texas. Josh Smith ispira la vittoria degli ospiti mettendo a referto 26 punti. Anche Al Horford (21) e Jeff Teague (20) danno il loro prezioso contributo agli Hawks, che vincono la loro sesta gara nelle ultime 10 partite.

    Tutti i risultati

    Bobcats-Celtics 94-91
    Cavaliers-Timberwolves 92-100
    Pacers-Nets 84-89
    Pistons-Hornets 86-105
    Bucks-Wizards 90-102
    Bulls-Spurs 89-103
    Mavericks-Hawks 101-105

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 34-14
    2. Knicks 32-17
    3. Pacers 31-21
    4. Bulls 30-21
    5. Nets 30-22
    6. Hawks 28-22
    7. Celtics 27-24
    8. Bucks 25-25
    9. Sixers 22-28
    10. Pistons 20-33
    11. Raptors 19-32
    12. Cavaliers 16-36
    13. Wizards 15-35
    14. Magic 15-36
    15. Bobcats 12-39

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 41-12
    2. Thunder 39-12
    3. Clippers 37-17
    4. Grizzlies 32-18
    5. Nuggets 33-19
    6. Warriors 30-21
    7. Jazz 28-24
    8. Rockets 28-25
    9. Blazers 25-26
    10. Lakers 24-28
    11. Mavericks 22-29
    12. Timberwolves 19-30
    13. Kings 19-33
    14. Hornets 18-34
    15. Suns 17-35

    NBA Top 10 di giornata

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  • NBA: Boston, Miami, Oklahoma City e Spurs senza problemi

    NBA: Boston, Miami, Oklahoma City e Spurs senza problemi

    Tredici le partite Nba disputate nella notte. Poche le emozioni, se si considerano che tutte (o quasi) le grandi hanno portato a casa la vittoria. Come il caso di Boston (95-99) che ha violato l’Air Canada Centre. Così anche Miami, che si è sbarazzata per 114-108 dei Rockets. Per non parlare di Oklahoma City, imperiosa su Golden State (119-98). Vince, e non è più una novità, San Antonio, che in trasferta supera 104-94 Minnesota. Ritornano al successo anche i Clippers, nonostante l’assenza di Chris Paul (vecchia) e Blake Griffin (recente), che battono Orlando (76-86). L’unica delle grandi a perdere, forse un po’ a sorpresa, è stata New York. I Knicks si sono arresi 106-96 a Washington. Sorride invece Brooklyn, autoritaria a Detroit (90-93). Ad Est vincono anche Indiana (69-88 sui Sixers), Atlanta (103-92 contro Memphis) e Cleveland (122-95 contro Charlotte). Infine ci sono da sottolineare le vittorie casalinghe di Dallas (105-99 su Portland) e Utah (100-86 sui Bucks), oltre all’affermazione esterna degli Hornets contro i Suns (84-93).

    Boston non ha più paura. Bentornati Clippers

    Paul Pierce | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Paul Pierce | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Chi pensava che Boston senza Rajon Rondo (mi ci metto anch’io) deve ricredersi dopo l’ennesima (la quinta) vittoria consecutiva. Stavolta le vittime dei vecchietti verdi sono i Raptors, rastrellati nell’ultimo periodo da un parziale di 16-30. Garnett segna 27 punti e cattura 10 rimbalzi, mentre Paul Pierce avvicina la tripla-doppia con 12 punti, 11 rimbalzi e 6 assist. Tra i padroni di casa top scorer Rudy Gay con 25 punti. Da segnalare anche il rientro di Andrea Bargnani, che in 23 minuti di gioco sigla 13 punti.

    Ci si poteva aspettare una piccola pausa nelle teste dei giocatori di Indiana, reduci da quattro “w” casalinghe consecutive, invece il periodo magico dei Pacers prosegue anche a Philadelphia. Il migliore è Roy Hibbert con 18 punti, 14 rimbalzi e 5(!) stoppate. Ai Sixers non bastano i 19 punti di Jrue Holiday.

    I Wizards fanno lo sgambetto ai Knicks, travolti nell’ultimo quarto di gara (36-23). Nonostante Anthony (31) si impegni a fondo, i padroni di casa trovano in John Wall (21) e Ariza (20, dalla panchina), i protagonisti della serata. Per Washington è il secondo successo casalingo di fila dopo la vittoria contro i Clippers tre giorni fa.

    Proprio i Clippers si leccano le ferite e ritornano alla tanto agognata letterina “w” battendo i Magic in trasferta. Eric Bledsoe (27) prende per mano la squadra, mentre DeAndre Jordan si conferma il migliore dei suoi a rimbalzo (14). Da segnalare le 16 palle recuperati dai rosso-blu rispetto alle sei di Orlando.

    Partita mai in discussione alla Quicken Loans Arena di Cleveland, dove i padroni di casa superano agevolmente l’ostacolo Charlotte. Top scorer Kyrie Irving con 22 punti, a cui si aggiungono i 19 di Dion Waiters e i 17 di Tristan Thompson.

    Vittoria piuttosto semplice anche per Atlanta, che alla Philips Arena ha la meglio sui Grizzlies, ancora sconfitti dopo la partenza di Rudy Gay. Gli Hawks confermano comunque di attraversare un buon stato di forma, e con Jeff Teague (22 punti e 13 assist) in grande spolvero conquista il quinto successo nelle ultime otto partite.

    I Rockets, reduci dalla sbornia del giorno prima contro i Warriors, riescono a dar vita ad un incontro molto equilibrato contro i ben più quotati Heat. Ad avere la meglio sono però i padroni dell’America Airlines, che fin quando avranno 63 punti dalla coppia LeBron-Wade difficilmente perderanno un incontro, anche se di fronte hanno James Harden che mette a referto 36 punti.

    Dopo la sconfitta rimediata contro i Bulls, Brooklyn si rialza subito andando a superare in trasferta Detroit. I Pistons non erano un avversario complicato per i Nets, che avevano comunque una tradizione particolarmente negativa a Detroit, dove non vinceva dal 2006. Brook Lopez (17) sfata questo tabù siglando a 17″ dal termine la tripla decisiva.

    Gli Hornets mettono fine alla serie di quattro sconfitte consecutive vincendo in Arizona. I padroni di casa vengono sorpresi dalla doppia-doppia di Greivis Vasquez (19 punti e 12 assist), alla quale non riescono opporre resistenza. Top scorer dei Suns Gortat con 14 punti.

    I miracoli non avvengono mai due volte in una singola vita. Golden State lo sa bene dopo la notte appena trascorsa, nella quale sono incappati in un ko senza appello contro Oklahoma City. Kevin Durant ha segnato 25 punti, a cui si aggiungono i 22 di Westbrook e i 21 (dalla panchina) di Kevin Martin.

    Rick Carlisle raggiunge le 500 vittorie in panchina nella serata in cui Dallas batte Portland in Texas. Mayo è il leader dei Mavs con i suoi 28 punti, a cui si sommano i 17 di Vince Carter. Tra gli ospiti si salva solo Aldridge che chiude a quota 27 punti e 10 rimbalzi.

    Gli Spurs continuano a non sentire le assenze, vincendo ovunque e contro chiunque. Con Duncan e Ginobili fuori gioco, ci pensa Danny Green a segnare 8 triple per il suo career-high di 28 punti, senza dimenticare l’immenso Tony Parker con 31 punti e 8 assist. Di Minnesota rimangono i 21 punti e 10 rimbalzi di Pekovic.

    Infine Utah vince la sesta delle ultime sette gare giocate in casa superando senza troppi patemi d’animo i Bucks. Successo importante quello dei Jazz in ottica play-off, firmato Paul Millsap (19) e Kanter, protagonista con 17 punti e 5 stoppate.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 32-14
    2. Knicks 31-16
    3. Pacers 31-19
    4. Bulls 29-19
    5. Nets 29-20
    6. Hawks 27-21
    7. Celtics 25-23
    8. Bucks 25-23
    9. Sixers 21-27
    10. Pistons 18-32
    11. Raptors 17-32
    12. Cavaliers 15-34
    13. Magic 14-35
    14. Wizards 13-35
    15. Bobcats 11-37

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 39-11
    2. Thunder 37-12
    3. Clippers 35-16
    4. Nuggets 31-18
    5. Grizzlies 30-18
    6. Warriors 30-19
    7. Jazz 28-22
    8. Rockets 27-24
    9. Blazers 25-24
    10. Lakers 23-26
    11. Mavericks 21-28
    12. Timberwolves 18-28
    13. Suns 17-33
    14. Kings 17-33
    15. Hornets 16-33

    NBA Top 10 plays 6 febbraio

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  • NBA: Gallinari super, Chicago anche. Lakers ko a Phoenix

    NBA: Gallinari super, Chicago anche. Lakers ko a Phoenix

    Dodici le partite Nba giocate nella notte. Vince ancora Denver, che batte i Rockets al Pepsi Center grazie ad un superbo Danilo Gallinari (27 punti). Bene anche Chicago: i Bulls violano il parquet di Milwaukee superando l’ostacolo Brandon Jennings. A sorpresa cadono i Lakers, che dopo aver condotto con autorità fino all’ultimo periodo di gioco, subiscono la rimonta dei Suns, giocando un brutto scherzetto ai due grandi ex della partita, Steve Nash e Mike D’Antoni. Quella di oggi è stata anche la grande notte di LeBron James, protagonista assoluto nella vittoria in trasferta di Miami contro i Nets. Continuano intanto a vincere e convincere gli Spurs, che asfaltano in casa Charlotte, rafforzando la propria leadership ad Ovest, dove si registra infine il successo dei Clippers su Minnesota.

    Denver Nuggets – Houston Rockets 118-100, Gallinari leader

    Chiamatelo pure Alcatraz. Il Pepsi Center conferma la propria legge, ed anche James Harden deve arrendersi. Gallinari gioca un grande match, chiuso con 27 punti a referto (e quattro stoppate). La costante di Denver è sempre e solo il collettivo: the Manimal sfiora la doppia doppia (19 punti e 9 rimbalzi), Iguodala confeziona 6 assist, e Ty Lawson (16) avvicina ancora i 20 punti. Quella dei Nuggets è la quinta vittoria consecutiva (12-3 a gennaio), mentre per i Rockets è la prima battuta d’arresto dopo tre “W” di fila. Negli ospiti il migliore è Jeremy Lin (22 punti e 5 assist), che segna un punto in più di Barbanera e Chandler Parsons.

    Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 88-104, chiamasi bench

    Troppo superiore la macchina dei Bulls. Show-time al Bradley Center di Milwaukee, dove i padroni di casa vengono annichiliti dai Tori rossi, che confermano di attraversare un periodo di forma straordinario. A fare la differenza sono stati i 42 punti arrivati dalla gold bench di Chicago, con Nate Robinson (24, sedici nel secondo quarto) e Jimmy Butler (18) nella loro versione migliore. Il nostro Marco Belinelli chiude la serata con 8 punti in 19 minuti.

    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 92-86, crisi d’identità

    Steve Nash, amaro ritorno a Phoenix con i Lakers | ©Harry How/Getty Images
    Steve Nash, amaro ritorno a Phoenix con i Lakers | ©Harry How/Getty Images

    La striscia positiva di tre vittorie consecutive dei Lakers si arresta, a sorpresa, in Arizona, dove i giallo-viola incassano la loro ottava sconfitta di fila lontano dallo Staples Center. A dire che i primi tre quarti lasciavano presagire un finale ben diverso rispetto a quello concretizzatosi al suono della sirena, con i Lakers avanti di dieci punti e in apparente controllo del match. Invece tutto salta quando Bryant, sì proprio lui, ha un rigetto nei confronti della sua versione di assist man (anche stasera 9 assist, 17 punti e 5 rimbalzi), iniziando a forzare (e sbagliare). E così che Phoenix ne approfitta, trovando in Jared Dudley (11) l’eroe della serata: con una tripla impatta la partita (82-82) a 3’33” dalla fine, per poi infilare gli ultimi due tiri liberi dell’incontro. Come non citare poi Michael Beasley, protagonista con 27 punti dalla panchina e il canestro del sorpasso (82-84) subito dopo la tripla del proprio compagno di squadra Dudley. I tifosi dei Lakers si chiedono se il ko di stanotte in Arizona sia soltanto un incidente di percorso o nasconda qualcosa di più preoccupante. Intanto si registra l’ennesimo stop stagionale di Howard, infortunatosi alla spalla destra in avvio di quarto periodo. Ancora ignoti i tempi di recupero dell’ex centro di Orlando.

    Brooklyn Nets – Miami Heat 85-105, LeBron super

    Reggie Evans who? Non è poi così fantascienza pensare che LeBron si sia domandato qualcosa del genere alla vigilia del match, movimentata dalle pesanti dichiarazioni di Evans, il quale aveva sminuito il talento del Prescelto e il valore del titolo vinto dagli Heat. Con il senno di poi, la scelta di Evans non è stata delle più felici, considerata la risposta sul campo di Mufasa, che chiude la serata con 24 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 21 punti di Wade e i 16 di Chris Bosh. Per Miami è la tredicesima vittoria consecutiva contro i Nets. Quest’ultimi comunque hanno di che sorridere, dopo la convocazione di Brook Lopez come sostituto dell’infortunato Rajon Rondo all’All-Star Game.

    Boston Celtics – Sacramento Kings 99-81, più assist per tutti

    Più assist per tutti: può essere riassunta così la “nuova” stagione dei Celtics. Privata di RR, Boston sta trovando nel collettivo la forza di andare avanti. Dopo il successo contro Miami, i Celtics battono nettamente i Kings. Sono quattro i giocatori ad aver confezionato almeno tre assist, e fra questi spicca Kevin Garnett (cinque). Al tiro il migliore è Paul Pierce, che mette a referto 16 punti, oltre 10 rimbalzi e 4 assist. Tutto questo basterà per lottare contro squadre come Chicago, Miami (restando nella Eastern) una volta raggiunti i play-off? Qualche dubbio, più di uno forse, rimane.

    New York Knicks – Orlando Magic 113-97, Melo da record

    Nella facile vittoria dei Knicks su Orlando, sono due le cose che ci preme sottolineare: primo, Melo è entrato ufficialmente nella storia della franchigia avendo segnato per la ventesima volta di fila almeno venti punti; secondo, che Tyson Chandler insieme ad Amar Stoudemire hanno fatto qualcosa di incredibile, chiudendo con un complessivo 17/18 dal campo per 35 punti. E di fronte a questo, anche i 29 punti di J.J Redick passano in secondo piano.

    Indiana Pacers – Detroit Pistons 98-79, caos ospite

    La sconfitta a Indianapolis rischia di non essere l’unica nota stonata della serata per Detroit. Poco prima dell’inizio del match infatti, è stato ufficializzato il passaggio di Prince e Daye ai Grizzlies, nell’ambito dell’operazione che porta Rudy Gay a Toronto, che perde Jose Calderon, da oggi nuovo giocatore proprio di Detroit. La notizia ha scioccato lo spogliatoio dei Pistons, i quali devono così salutare dopo oltre dieci stagioni il veterano Prince. Tornando alla partita di stasera, i Pacers hanno avuto vita facile grazie all’ottima prestazione di Roy Hibbert, che chiude con 18 punti e 11 rimbalzi.

    Atlanta Hawks – Toronto Raptors 93-92, late dunk

    Una schiacciata di Al Horford a 21″ dal termine regala ai padroni di casa un sofferto successo contro Toronto. Partita equilibrata fino ai concitati secondi finali, quando DeRozan (23) ha in mano il pallone del sorpasso, venendo bloccato in maniera energica dallo stesso Horford. La panchina dei Raptors protesta animatamente contro la decisione degli arbitri di non fischiare fallo, protesta che si rivelerà però vana. Toronto ora attende l’arrivo da Memphis di Rudy Gay, salutando Calderon e Ed Davis.

    Philadelphia Sixers – Washington Wizards 92-84, Holiday

    I Sixers festeggiano il terzo successo casalingo nelle ultime cinque partite, battendo una squadra ospite in discreta forma come quella dei Wizards. Il migliore in campo per Philadelphia è stato Jrue Holiday (21), ma grande anche è stata la prova offerta dall’ex della serata Nick Young, autore di 18 punti.

    Minnesota Timberwolves – Los Angeles Clippers 90-96

    E sono venti, come le doppie-doppie stagionali di Blake Griffin, anche oggi il migliore in campo dei Clippers con 26 punti e 13 rimbalzi. Continua l’assenza di Chris Paul, fermo ai box per un infortunio al ginocchio, ma i rosso-blu della California stanno comunque trovando la forza di andare avanti anche senza il loro uomo migliore, conquistando oggi la loro seconda vittoria consecutiva dopo una serie di quattro ko di fila.

    San Antonio Spurs – Charlotte Bobcats 102-78, TP ok

    Tony Parker sopra i venti punti (22), Leonard (18), Green (17) e Splitter (15), trascinano gli Spurs alla 17^ affermazione consecutiva in Texas, “infischiandosene” dell’assenza di Timmy e DeJuan Blair. Tra percentuali sopra il 50% in ogni angolo di parquet e un collettivo granitico, la corsa di San Antonio pare non fermarsi davvero più.

    Utah Jazz – New Orleans Hornets 104-99, riscossa Millsap

    Dopo una partenza che avrebbe scioccato chiunque (tre stoppate subite nei primi tre tiri a canestro), Paul Millsap si riprende e firma 25 punti nel prezioso successo dei Jazz sugli Hornets, che vale doppio alla luce della sconfitta dei Lakers contro i Suns. Tra i padroni di casa da segnalare anche i 22 punti di Al Jefferson. Agli ospiti invece, privi di Eric Gordon, non è bastata la doppia-doppia di Vasquez (17 punti e 13 assist) per evitare il secondo ko consecutivo.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 29-13
    2. Knicks 28-15
    3. Bulls 28-17
    4. Pacers 27-19
    5. Nets 27-19
    6. Hawks 26-19
    7. Bucks 24-20
    8. Celtics 22-23
    9. Sixers 19-26
    10. Pistons 17-29
    11. Raptors 16-30
    12. Magic 14-31
    13. Cavaliers 13-33
    14. Wizards 11-33
    15. Bobcats 11-34

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 37-11
    2. Thunder 34-11
    3. Clippers 34-13
    4. Grizzlies 29-15
    5. Warriors 28-17
    6. Nuggets 29-18
    7. Jazz 25-21
    8. Rockets 25-23
    9. Blazers 23-22
    10. Lakers 20-26
    11. Mavericks 19-26
    12. Timberwolves 17-25
    13. Kings 17-30
    14. Suns 16-30
    15. Hornets 15-31

    NBA Top 10 del 30 gennaio 2013

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  • NBA: Gallinari c’è, Beli sconfitto. Clippers ancora ko

    NBA: Gallinari c’è, Beli sconfitto. Clippers ancora ko

    Si è conclusa da poco un’altra grande serata Nba. Destini opposti per Gallinari e Belinelli. Denver infatti conquista l’ennesima vittoria stagionale al Pepsi Center battendo nettamente i Sacramento Kings. Buona la prestazione del Gallo che chiude con 14 punti a referto. Perdono, e male, i Bulls, che a Washington incappano in una serata storta contro un avversario in continua ascesa. Prosegue intanto il momento negativo dei Clippers, che al Rose Garden, orfani di Chris Paul, subiscono la quarta sconfitta consecutiva. All’Air Canada Centre di Toronto va in scena l’ennesimo one-man show di Kyrie Irving, che con una bomba allo scadere regala ai Cavaliers la vittoria contro i Raptors. Vincono anche i Rockets di James Harden e gli Spurs, che dimostrano di non sentire l’assenza di Duncan.

    Denver Nuggets – Sacramento Kings 121-93, Gallinari ok

    Era tra le partite più facili da pronosticare ieri pomeriggio e Denver non ha deluso. I Nuggets travolgono letteralmente i Kings con un perentorio 121-93, lasciando le briciole a Cousins e i suoi compagni di squadra. Per il nostro Danilo Gallinari serata positiva con 14 punti a referto, terzo miglior realizzatore in una squadra che in casa non conosce ostacoli. Top scorer della serata Ty Lawson (26), a cui si aggiungono i 20 di Iguodala e i dodici dalla panchina di JaVale McGee. Partita già abbondantemente chiuso al primo tempo, con Denver capace di segnare 71 punti, che equivalgono al season-best di quest’anno. I tifosi del Pepsi Center possono tornare a casa con in tasca l’ennesima vittoria stagionale.

    Blake Griffin e i suoi Clippers continuano a perdere | ©Christian Petersen/Getty Images
    Blake Griffin e i suoi Clippers continuano a perdere | ©Christian Petersen/Getty Images

    Portland Blazers – Los Angeles Clippers 101-100

    Ormai Nicolas Batum ci ha preso gusto. Dopo la prima tripla doppia della carriera contro Washington, il giocatore di Portland si ripete nella grande vittoria dei Blazers sui Clippers, mettendo a referto 20 punti, 10 rimbalzi e 12 assist. Per i californiani, anche oggi senza Chris Paul, è la quarta sconfitta consecutiva. Non è bastata dunque ai rosso-blu di Los Angeles la prestazione di Blake Griffin con i suoi 24 punti, 10 assist e 8 rimbalzi per evitare una sconfitta che noi de Il Pallonaro avevamo pronosticato nella giornata di ieri.

    Washington Wizards – Chicago Bulls 86-73

    Tanto la vittoria di Denver quanto quella dei Wizards era stata ampiamente preventivata nella nostra rubrica dei pronostici Nba. Troppo diverse le motivazioni in campo, così come lo stato fisico messo in mostra dalle due squadre. I padroni di casa conquistano la loro quinta vittoria consecutiva al Verizon Center di Washington: non accadeva da cinque anni. Ancora una volta importante il contributo offerto da John Wall (16), che se unito alla grande prestazione di Emeka Okafor (15 punti e 16 rimbalzi), dà una chiara percezione di chi siano stati i due fattori di questa serata. Tra gli ospiti Joakim Noah sfiora la tripla doppia (9 punti, 17 rimbalzi e 10 assist), mentre Nate Robinson (19) è il top scorer. I Bulls hanno dovuto fare a meno per la quinta gara consecutiva di Luol Deng. Infine per il nostro Marco Belinelli 6 punti segnati e 5 rimbalzi in 21 minuti di gioco.

    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 108-99

    Non si fermano più gli Spurs. Contro Phoenix arriva la loro ottava vittoria consecutiva, nonostante sul parquet manchi per la seconda notte di fila un certo Tim Duncan. Ci pensa sempre Tony Parker a trascinare San Antonio alla vittoria. Il play francese mette a referto 31 punti e 7 assist. Decisivo il quarto periodo, con TP9 che confeziona 11 punti e 5 assist nel parziale 27-17 con cui termina il quarto e ultimo periodo di gioco. Da segnalare nei padroni di casa anche i 20 punti di Manu Ginobili. Ai Suns non bastano i 48 punti complessivi della coppia Beasley (25) e Dudley (23).

    Toronto Raptors – Cleveland Cavaliers 98-99

    Vi avevamo messo in guardia nonostante i nostri prono fossero indirizzati verso i Raptors: “sempre che Irving non decida di fare il fenomeno anche stasera”. Detto, fatto. Ennesima prestazione monstre del rookie 2011, che chiude la serata con 32 punti ma sopratutto regala una vittoria insperata agli ospiti con una tripla da distanza siderale quando mancavano due secondi al termine dell’incontro, con Toronto avanti di due (98-96) dopo la penetrazione di Calderon a 12″ dalla sirena che sembrava avesse definitivamente affossato le velleità di vittoria dei Cavaliers. Kyrie però la pensava diversamente.

    Philadelphia 76 ers – New York Knicks 97-80

    Ben tornati Sixers. La scossa la dà Jrue Holiday, fresco di convocazione all’All-Star Game, che segna 35 punti, nuovo career high per il giocatore. A questi si aggiungono anche i 20 punti di Nick Young. Per i Knicks la sconfitta al Wells Fargo Center è coincisa con il ritorno sul parquet di Felton (8) e i 29 punti di Carmelo Anthony. Stavolta però è arrivata la sconfitta, la nona in trasferta su 21 partite disputate lontano dal Garden.

    Charlotte Bobcats – Minnesota Timberwolves 102-101

    Finalmente i Bobcats mettono fine alla serie incredibile di ko in casa (16) e piazzano la loro prima vittoria alla Time Warner Cable Arena grazie ad una tripla di Gerald Henderson a 5 secondi dalla sirena. Prezioso come sempre il contributo di Kemba Walker, top scorer dei suoi con 25 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.

    Houston Rockets – Brooklyn Nets 119-106

    Il duello tra Jeremy Lin e Deron Williams viene sì vinto dal primo, ma il play di Brooklyn era stato scambiato nel primo quarto per un extra-terrestre dopo aver segnato 20 punti (sui 27 complessivi) con un impressionante 7/7 da due. Neanche farlo a posta il migliore in campo è risultato alla fine James Harden. Barbanera chiude la serata con 29 punti e 7 rimbalzi.

    Milwaukee Bucks – Golden State Warriors 109-102

    Rifiatano ancora i Warriors, sconfitti anche stanotte per mano dei Bucks, dopo le grandi vittorie contro Clippers e Thunder dei giorni scorsi. Quando mancavano 30″ al termine dell’incontro e con il punteggio sul 100-98 per i padroni di casa, una tripla di Jennings ha posto la parola fine sul match. Inutili i 26 punti di Stephen Curry uniti ai 15 rimbalzi di David Lee.

    Utah Jazz – Indiana Pacers 114-110 (OT)

    Se la sono vista brutta a Salt Lake City i tifosi di Utah, a cui non sono bastati i tempi regolamentari per avere ragione dei coriacei ospiti. Dopo aver dissipato in modo scriteriato un vantaggio di otto punti (97-89) a 2’44” dal termine, i Jazz hanno saputo trovare le ultime energie rimanenti in avvio di extra-time, dove Al Jefferson (25) e Millsap (21) sono stati gli assoluti protagonisti.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-12
    2. Knicks 26-15
    3. Bulls 26-17
    4. Pacers 26-18
    5. Nets 26-18
    6. Hawks 25-18
    7. Bucks 23-19
    8. Celtics 20-23
    9. Sixers 18-25
    10. Pistons 16-27
    11. Raptors 16-28
    12. Magic 14-28
    13. Cavaliers 13-32
    14. Wizards 11-31
    15. Bobcats 11-32

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 34-10
    2. Spurs 36-11
    3. Clippers 32-12
    4. Grizzlies 28-14
    5. Warriors 26-17
    6. Nuggets 27-18
    7. Jazz 24-20
    8. Rockets 24-22
    9. Blazers 22-21
    10. Lakers 18-25
    11. Mavericks 18-25
    12. Timberwolves 17-24
    13. Kings 16-29
    14. Suns 15-29
    15. Hornets 14-29

    Top 10 Nba 26 gennaio

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  • NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.

    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 102-84

    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images
    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images

    Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.

    Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87

    Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.

    Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)

    Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113

    Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).

    Miami Heat – Detroit Pistons 110-88

    Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.

    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105

    Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.

    Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108

    Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.

    Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101

    Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.

    Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77

    Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.

    New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100

    Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-12
    2. Knicks 26-14
    3. Bulls 26-16
    4. Pacers 26-17
    5. Nets 26-17
    6. Hawks 25-18
    7. Bucks 22-19
    8. Celtics 20-23
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-27
    11. Raptors 16-27
    12. Magic 14-28
    13. Cavaliers 12-32
    14. Wizards 10-31
    15. Bobcats 10-32

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 34-10
    2. Spurs 35-11
    3. Clippers 32-12
    4. Grizzlies 28-14
    5. Warriors 26-16
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-20
    8. Rockets 23-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-23
    11. Lakers 18-25
    12. Mavericks 18-25
    13. Kings 16-28
    14. Suns 15-28
    15. Hornets 14-29

    Nba Top 10 25 gennaio

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