Tag: samuel eto’o

  • Niente Coppa Italia per Eto’o. Distorsione alla caviglia

    Niente Coppa Italia per Eto’o. Distorsione alla caviglia

    Nella semifinale d’ andata di Coppa Italia contro la Roma all’ Olimpico, Leonardo dovrà fare a meno di Samuel Eto’o. l’ attaccante non è stato convocato dal tecnico brasiliano a causa di una distorsione alla caviglia sinistra che il camerunense si trascina da un paio di settimane ma che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca proprio nel match in cui la squadra nerazzurra si gioca l’ ultimo obiettivo stagionale.

    Spazio quindi al tandem Milito – Pazzini con Eto’o che dovrebbe rientrare sabato nel match, molto importante, contro la Lazio a San Siro. L’ importanza della partita contro la Lazio è massima per Leonardo perché, qualora dovesse uscire sconfitto, rischierebbe addirittura il terzo posto proprio a vantaggio dei biancocelesti terzo posto che come sappiamo, garantisce l’ ingresso diretto in Champions senza passare per i preliminari.

    Fra i convocati rientrano invece i due esclusi di lusso della partita persa al Tardini contro il Parma e cioè Thiago Motta e Maicon.

    Ecco la lista dei 22:

    Portieri: 1 Julio Cesar, 12 Luca Castellazzi, 21 Paolo Orlandoni;

    Difensori: 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 13 Maicon, 15 Andrea Ranocchia, 23 Marco Materazzi, 26 Cristian Chivu, 37 Marco Davide Faraoni, 55 Yuto Nagatomo;

    Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 8 Thiago Motta, 10 Wesley Sneijder, 14 Houssine Kharja, 17 MacDonald Mariga, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi, 29 Philippe Coutinho;

    Attaccanti: 7 Giampaolo Pazzini, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev.

  • Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Inter

    Eto’o 5,5 voleva segnare due gol per battere il record di reti segnate in una singola edizione di Champions League (10) appartenente a Adriano, ma praticamente è innocuo come una mosca, che gironzola e da fastidio alla difesa tedesca senza arrecare danni. Da lui ci si aspettava sicuramente di più, soprattutto perché dal suo lungo digiuno dal gol arrivano inevitabilmente anche i peggiori risultati stagionali della squadra. Da ritrovare e in fretta.

    Milito 5 A.A.A cercasi eroe di Madrid disperatamente. Avvistato l’ultima volta il 22 maggio, chiedere a Van Buyten. Recuperato dall’infortunio, ma non nella brillantezza. Sicuramente è stato servito male, ma c’è stato poco movimento e poca intesa con i compagni. Sembrava un pesce fuor d’acqua. Mai determinante. Spento.

    Lucio 5,5 Si cercava la tranquillità difensiva con il suo ritorno ma così non è stato. Ha tolto le castagne dal fuoco in diverse occasioni evitando un passivo peggiore e ridimensionando Edu che all’andata sembrava agli occhi degli addetti ai lavori un nuovo Ronaldo. Ma ha anche lui le sue colpe nella debacle nerazzurra quando sul primo gol lascia un’autostrada a Raul.

    Nagatomo 6,5 Non delude, mettendo sul piatto una buona prestazione, fatta di corsa e tanta buona volontà. Per la precisione nei cross e negli assist chiedere ad altri. Corre come un forsennato e non si fa sorprendere sulla sua fascia ne da Uchida, ne da Edu. Forse all’andata sarebbe stato utile averlo in campo.

    Sneijder 4,5 è lui il vero grande assente questa sera. Doveva innescare le punte e creare il legame tra il centrocampo e l’attacco. Praticamente sbaglia un quantitativo innumerevole di palloni e si intestardisce troppo spesso in azioni personali che non portano a nulla. Le sirene del Manchester United si faranno sentire in estate?

    Maicon 5,5 Il terzino destro più forte al mondo. Chi Dani Alves? Maicon sta vistosamente calando, e stasera c’è un’ulteriore conferma, in una partita dove fa su e giù sulla propria fascia senza essere una sola volta preciso nei cross. Non gli riesce un dribbling o un inserimento, e nel primo tempo quando ha la palla del possibile vantaggio non la impatta facendosi anticipare da Neuer perché in ritardo. Nella speranza che sia solo un calo fisico andrebbe fatto riposare per fargli ritrovare la giusta benzina nelle gambe per lo sprint finale.

    Pagelle Schalke

    Baumjohann 6,5 Recupera palloni e sa sempre quello che fare con la palla al piede. Inserimenti perfetti e gli manca pochissimo per fare gol quando si fa anticipare da Julio Cesar nella ripresa. Un appunto: età anagrafica 24 anni! È un giocatore da tenere d’occhio in prospettiva futura.

    Raul 7,5 Immenso. Come l’araba fenice, lui abbandona il Real e risorge nello Schalke 04, dove vive la sua migliore primavera in terra tedesca. 72 gol nelle competizioni europee, per un giocatore che ha steso l’Inter prima a San Siro per poi ribadire chi fosse il padrone di casa nella Veltins Arena. Tra tutti i milanisti del mondo forse l’unico a non tifare Schalke stasera era proprio Pippo Inzaghi, staccato ancora una volta da Raul nei centri europei. L’Inter se avesse vinto sarebbe entrata nella storia. Lui c’è già!

    Howedes 7 il giocatore che non t’aspetti. È lui che dovrebbe contenere un mostro sacro come Eto’o, e ad appena 23 anni senza paura ti tira fuori una prestazione magistrale. Un piccolo neo sull’azione del gol interista, quando in area pasticcia come tutta la difesa dello Schalke. Poi si inventa goleador e segna addirittura due gol, dove il primo gli viene annullato per un fuorigioco dubbio, e il secondo lo segna con una cattiveria da grande attaccante. Parte un bolide che sembra voler dire “valla a prende mo Julio!!”

    Neuer 7 Buona la sua partita come all’andata. Chiude lo specchio della porta nei momenti che contano: sul tiro di Stankovic e sugli anticipi perfetti sui palloni alti. L’area piccola con lui diventa no fly zone. Incolpevole sul gol di Thiago Motta.

    Metzelder 7 Lo avevano definito un giocatore legnoso, ma stasera è decisivo in diverse occasioni. È un pessimo cliente per Milito e per Eto’o. Randella pesante e chiude ogni pertugio evitando le azioni pericolose sul nascere, con la conseguenza che la manovra offensiva nerazzurra è sterile. Ruvido ma efficace.

  • Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Serviva un’impresa aveva detto Leonardo, ma nemmeno un miracolo sarebbe bastato stasera per la squadra nerazzurra che ci ha provato con coraggio in tutti i modi a rimettere in piedi una qualificazione già compromessa nella gara di andata. Nonostante la voglia di fare bene, gli uomini di Leo escono ancora una volta sconfitti da questa trasferta europea, in una partita giocata con determinazione e volontà di fare gol, senza trovare mai lo spunto giusto nella fase offensiva. Poca sostanza davanti e troppi errori e spazi lasciati dietro, sono queste le immagini delle ultime partite alla guida di Leonardo. La fine di un ciclo è arrivata, dopotutto l’Inter dalla cocente eliminazione di Manchester con Mourinho non era stata più buttata fuori da nessuna competizione. Rifondare sarà la parola d’ordine per il futuro, cercando nell’immediato presente di non mollare lo scudetto e con un occhio alla Coppa Italia. Un plauso ad un giocatore come Raul che definirlo immenso è dire poco.

     

    Mossa a sorpresa per Leonardo che all’ultimo minuto tiene fuori dall’undici di gioco Cambiasso, e lascia spazio a Thiago Motta. Variazione anche per lo Schalke con Rangnick che sposta a centrocampo Matip, e lascia il posto al centro della difesa a Metzelder, in campo con una maschera protettiva.

    PRIMO TEMPO– Primo guizzo nerazzurro al 4’ minuto con Sneijder che si libera dalla marcatura e dal limite dell’area fa partire un tiro troppo centrale che non mette in difficoltà Neuer piazzato benissimo.

    Passati i primi 10 minuti e  gli uomini di Leo si affacciano con più convinzione e continuità nei pressi dell’area di rigore nemica facendo abbassare la squadra tedesca. La squadra di casa riesce comunque con un prolungato possesso palla ad addormentare la partita.

    Ingenuità di Lucio che richiamato dall’arbitro al 30’ continua a protestare in maniera veemente e si cerca un’ammonizione sicuramente evitabile. Nonostante la continua presenza nella metà campo avversaria gli uomini di Leo non creano occasioni pericolose degne di nota.

    La prima vera occasione da rete arriva al 35’ con un gran tiro  da fuori area di , che chiama in causa Neuer con una gran parata ed evitare il gol concedendo l’angolo ai nerazzurri.

    Il primo tempo si avvia verso la conclusione con l’Inter che fa la partita ma lo Schalke si difende con ordine gestendo il 5 a 2 esterno dell’andata.

    Al 45’ sul finale di primo tempo arriva il colpo decisivo per la squadra di Leonardo, con il gol dello Schalke. Raul completamente dimenticato dalla difesa nerazzurra, viene servito in area, mette a sedere Julio Cesar e mette la parola fine al discorso qualificazione segnando il gol dell’1 a 0.

    20 gol subiti in 8 partite!

     

    SECONDO TEMPO- Mossa disperata nella ripresa con l’ingresso di Pandev (out Stankovic) per dare maggiore peso alla manovra offensiva, e cercare almeno di portare a casa una vittoria che potrebbe dare morale in vista della rincorsa scudetto.

    Al 48’ arriva sugli sviluppi del calcio d’angolo il pareggio dell’Inter con il tocco sotto porta di Thiago Motta ad anticipare Neuer.

    Grosso rischio per l’Inter con una brutta uscita di Julio Cesar su Baumjohann al 53’, quando il portiere nerazzurro  perde palla e riesce ad evitare il gol solo rientrando velocemente tra i pali. Annullato al 59’ un gol ad Howedes servito ad un passo da Julio Cesar per un fuorigioco millimetrico.

    Non è il solito Eto’o, quando al 62’ Sneijder gli serve sulla testa la palla del 2 a 1 e lui la sbaglia colpendo malissimo.

    La partita vede occasioni da entrambe le parti con l’Inter che si scopre tantissimo e lascia spazi aperti ovunque, sfruttati alla perfezione dalle ripartenze della squadra di Rangnick.

    È ancora lo Schalke a fare gli onori di casa e far capire all’Inter chi comanda al 36’, con una cavalcata di Howedes, lasciato libero di entrare in area trova un Julio Cesar sorpreso che rimane a metà strada. Il giovane giocatore tedesco lo anticipa facendo partire una botta imprendibile che si schianta in rete e porta la squadra di casa sul 2 a 1.

    Fischio finale con i campioni d’Europa eliminati da un ottimo Schalke che si qualifica per la prima volta nella sua storia nelle semifinali di questa competizioni dove troverà il Manchester United.

  • Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Se fosse un film sarebbe senza ombra di dubbio Mission Impossile. Questo è il titolo della missione in terra teutonica per gli uomini guidati da Leonardo. Con una remuntada ancora possibile in campionato, nonostante 5 punti (6 considerando gli scontri diretti) non siano pochi, il tecnico brasiliano carica i suoi per provare l’impresa europea già riuscita ai danni del Bayern Monaco in casa loro.

    Considerando che obiettivamente è davvero difficile per l’Inter segnare 4 gol e non subirne nessuno, Leo non ha assolutamente nulla da perdere, e quindi potrà liberare da tutte le pressioni i suoi giocatori. Fattore questo che potrebbe avere un bel peso in una partita come quella che attende i nerazzurri martedì sera al Veltins Arena contro lo Schalke 04.

    La vittoria casalinga contro il Chievo ha sicuramente portato morale e ridato convinzione a un ambiente che dopo la sonora batosta del derby aveva come mollato e sentito in maniera troppo forte il peso della sconfitta. Ma l’Inter può davvero rimontare il 5 a 2 di San Siro e riuscire a compiere l’impresa di qualificarsi per le semifinali? Ecco  quattro motivi (come i gol necessari per qualificarsi) per crederci:

    1. CAMBIASSO – Il nuovo modulo proposto da Leonardo, con il ritorno di Cambiasso vertice basso a scudo della difesa da sicuramente più garanzie in fase di copertura e riesce a far rifiatare il reparto arretrato. Anche perché dopo la sconfitta nel derby e la debacle europea contro lo Schalke è stato palese come l’esperimento Thiago Motta in quel ruolo abbia creato più danni che situazioni favorevoli. Il giocatore italo brasiliano è sprecato davanti alla difesa, perché abile negli inserimenti e con piedi sopraffini per servire assist ai compagni. Inaffidabile invece per far ripartire il gioco non essendo un giocatore veloce. Serve più equilibrio, è questa la ricetta per tornare ad essere vincenti.

    2. FORZE FRESCHE – Vista l’ottima prestazione di Nagatomo sulla corsia sinistra, il posto da terzino dovrebbe essere suo, avanzando il capitano Zanetti, dando in questo modo il giusto peso al centrocampo. Moratti aveva parlato di giocatori stanchi dopo la partita di Champions. Bene, Zanetti e Nagatomo sono sembrati i più freschi contro il Chievo, stavolta non si può sbagliare la formazione!

    3. ETO’O: REMUNTADA POSSIBILE – Samuel Eto’o trascinatore dei nerazzurri nelle serate di coppa, racconta un aneddoto su una rimonta impossibile, e carica i suoi compagni in vista della trasferta di Gelsenkirchen:Ricordo una rimonta contro il mio Barça, vincemmo con il Getafe 5-1 e poi perdemmo 4-0 a Getafe. Non credo basti il fatto che abbiamo vinto la Champions per crederci, oggi è difficile crederci, ma nel calcio tutto è possibile e i sogni esistono. Siamo una squadra forte, che può fare una buona gara e rimontare in Germania. Una settimana fa eravamo vicini alla testa ora sembravamo lontani, ma il calcio è così e mancano due mesi. C’è la possibilità di poter far bene in uno stadio meraviglioso mercoledì, l’unica preoccupazione è come arriviamo alla partita, se saremo in forma non avrò paura”.

    4. ZERO PRESSIONI – Il fattore psicologico stavolta è tutto a favore dei nerazzurri. Proprio così, considerando il fatto che l’Inter non ha assolutamente niente da perdere scenderà in campo senza pressioni, in una partita da affrontare con la giusta rabbia agonistica e la testa libera. Le motivazioni per provare l’impresa non mancano di certo.

    La voglia dei grandi campioni di smentire questo vortice di critiche che li ha sommersi per due partite sbagliate, sarà il punto di forza di una squadra che ha il diritto e il dovere di crederci, non solo perché è comunque la squadra campione d’Europa in carica, ma perché come ci insegna il calcio (e un noto marchio sportivo) Nothing is impossible!

  • Tevez a Milano per l’Inter? Mourinho tenta Eto’o

    Tevez a Milano per l’Inter? Mourinho tenta Eto’o

    La situazione in casa Inter è in continuo divenire, se la società cerca di far quadrato intorno a Leonardo per salvare la stagione e alimentare le residue speranze di titulo non vuol dire che si è perso di vista il futuro e sopratutto il calciomercato.

    La presenza di Tevez ieri a Milano ha contribuito ad alzare il polverone intorno all’argentino, nel mirino dell’Inter da anni e adesso forse vicinissimo. Ma partiamo con ordine, Leonardo sembra destinato a lasciare la panchina nerazzurra e al suo posto pare ormai scontato l’arrivo di Pep Guardiola.

    L’arrivo del tecnico cambierebbe le scelte societarie con la ricerca di qualità a centrocampo ma sopratutto diverrebbe scottante la posizione di Samuel Eto’o, il camerunense lasciò Barcellona proprio per i dissidi interni con l’allenatore spagnolo vive già un situazione di disagio a Milano dopo il furto in casa.

    E cosi si potrebbe innestare un vortice di attaccanti tra Manchester City, Real e Inter. Agli inglesi andrebbe Higuain, Tevez all’Inter e appunto Samuel Eto’o da Mourinho.

  • I problemi dell’Inter, la “precarietà” di Eto’o

    I problemi dell’Inter, la “precarietà” di Eto’o

    In casa Inter questa settimana, partendo dal derby di domenica e finendo alla clamorosa debacle di martedi in Champions, è stata da dimenticare. Ma “dimenticare” non può essere la soluzione giusta per affrontare i problemi, che gradualmente stanno emergendo. L’arrivo di Leonardo sembrava aver risolto, quasi miracolosamente, ogni cosa riportando quella determinazione, grinta e voglia di vincere che la gestione Benitez aveva sopito.

    Ora, però, pare che l’incantesimo sia svanito, ed è rilevante analizzare le diverse cause scatenanti.

    In primis, un fattore rilevante è la condizione fisica, come lo stesso Leonardo ha ammesso: la squadra appare “spremuta” nelle sue energie, anche a causa della forsennata rincorsa intrapresa dal mese di Gennaio ad oggi: rincorsa che ha avuto i suoi esiti positivi, portando i nerazzurri al potenziale sorpasso nel derby, ma che, a sorpresa, si è interrotta proprio nel momento decisivo, evidenziando una notevole stanchezza fisica, aggravata anche dai numerosi infortuni che hanno ridotto il ricorso al turnover, ma anche stanchezza mentale.

    In secundis, appunto, il fattore psicologico: una squadra che lo scorso anno ha vinto tutto non può avere la stessa fame della stagione scorsa. In particolare, la fame di vittoria per una squadra già sazia, nel momento in cui entrano in gioco le difficoltà, crolla notevolmente. Tutto ciò è testimoniato ampiamente dalla resa finale nella partita di Champions, quando – sul 2 a 1 – l’obiettivo doveva essere quello di stringere i denti ed evitare di incassare altre reti in casa, mentre l’esito è stato quello di subire altri quattro pesantissimi gol.

    Le problematiche, dunque, sono anche di natura tattica, ed in particolare legate anche alla fase difensiva. Il gioco di Leonardo è votato prettamente all’attacco, alla coralità, ed è una chiave interpretativa ottimale se la condizione fisica è in grado di reggere ritmi incalzanti di gioco. Invece, in una situazione di constatato calo atletico (anche fisiologico) la forza dell’attacco viene meno, così come si evidenziano i limiti di una difesa molle e disattenta. Le colpe, in questo caso, n0n possono essere rivolte esclusivamente  agli infortuni di Lucio e di Samuel, ma le loro assenze costituiscono una percentuale rilevante dei problemi difensivi. Christian Chivu, infatti, è stato costretto a giocare da centrale – ruolo che il rumeno ritiene “suo” ma al quale, in realtà, non pare più idoneo. Ranocchia, poi, appena arrivato e senza un bagaglio di esperienza sufficiente, si è ritrovato il peso della responsabilità di comandare la difesa: qualche errore, un po’ di sfortuna, molto sconforto.

    Le problematiche della difesa, però, come spesso si usa dire, non fanno riferimento solo allo specifico reparto di retroguardia, ma sono frutto di un approccio tattico errato: se il centrocampo non filtra e gli attaccanti non rientrano, si giunge ad incassare gol con una disarmante facilità.

    E poi, in un clima di confusione interna, le problematiche non fanno che accentuarsi, ed in particolare ciò accade se coinvolgono i “top players”.

    Snejder appare la lontana ombra del giocatore decisivo della gestione Mouriniana, Milito, appena rientrato, fino a prima dell’infortunio aveva fornito un contributo impalpabile alla causa, Maicon ha perso lo smalto degli sprint delle scorse stagioni. Eto’o, poi, preoccupa per l’estrema banalità dei suoi errori sottoporta, assolutamente insoliti per un attaccante infallibile come il camerunense. La serie degli errori “clamorosi” è iniziata nella partita contro la Juventus, persa dall’Inter a Torino, con una traversa colpita da due passi e terminata con l’altrettanto clamoroso errore nella partita di Champions contro i tedeschi dello Shalke, mandando a lato una ghiottissima palla gol.

    Alcune voci associano gli errori di Samuel Eto’o ad una sua insofferenza nei confronti di Milano, condizionato anche dalla sua famiglia. Il camerunense, infatti, è rimasto scioccato dal furto subito in casa propria qualche mese fa e, da allora, vive in un noto Hotel Milanese, in una suite da 2.500 euro al giorno.  Chiaro sintomo di “precarietà”, seppur lussuosissima, che potrebbe confermare le voci di mercato su un suo probabile trasferimento in Premier League, con Chelsea e Manchester City in Pole Position.

  • Inter, Moratti ma chi deve andare via?

    Inter, Moratti ma chi deve andare via?

    C’e’ aria di smobilitazione generale dopo la debacle fornita dal club del patron Massimo Moratti nelle ultime due partite, importantissime che hanno deciso sia il campionato che la Champions League.

    Molti giocatori risultano essere avanti con l’ età ma soprattutto vi è la sensazione che le tante vittorie abbiamo appagato i tanti campioni nerazzurri e quindi, con ogni probabilità, insieme alla rifondazione giallorossa guidata da Di Benedetto, ci sarà anche quella interista.

    In attacco probabile partenza per Diego Milito, forse l’ errore più eclatante di Branca che invece di lasciarlo partire alla corte del Real Madrid dopo le esternazione imbarazzanti nemmeno 5 minuti dopo aver vinto la Champions decise addirittura di proporgli un comunque meritato aumento. Stesso discorso per Maicon che dovrebbe partire per lasciare spazio definitivamente al baby prodigio, forse ritrovato a Cesena, Davide Santon ma anche con l’ opzione Criscito sempre d’ attualità. Partiranno sicuramente Cordoba e Materazzi, mentre per Chivu tutto sarà rimandato alla decisione del rumeno su dove vorrà giocare, visto che il suo desiderio di tornare al centro della difesa sarà spento dalla coppia Ranocchia – Samuel.

    Anche in porta si cambia, Julio Cesar partirà per lasciare spazio a Viviano che è di proprietà dell’ Inter e che ormai risulta essere pronto per una grande squadra dopo le ottime prestazioni a Bologna, forse anche Snejder potrebbe fare le valigie per lasciare spazio al sogno proibito di Moratti che risponde al nome di Cesc Fabregas.

    Le conferme saranno ovviamente per Eto’o, Pazzini, Ranocchia, Samuel più la vecchia guardia, ma tutto potrebbe essere stravolto dal possibile addio di Leonardo che si è dimostrato molto abile a curare la fase offensiva ma che ha distrutto tutto nella scriteriata serata di martedì contro lo Schalke 04, dimostratosi inadatto a preparare la fase difensiva.

  • Eto’o si scaglia contro un giornalista. Video

    Eto’o si scaglia contro un giornalista. Video

    La sconfitta del suo Camerun contro il Senegal e le continue accuse di non esser decisivo per la sua nazionale come per il club hanno fatto perder la pazienza a Samuel Eto’o che nella conferenza stampa post si scaglia contro un giornalista reo di avergli fatto una domanda non veritiera.

    “Lei non merita di esistere”, risponde piccato Eto’o “Quando giochiamo gare come questa dovreste solo dire grazie perché era da tempo che il Camerun non giocava così. Mi chiedo se lei è camerunense e se ha visto la stessa partita che abbiamo visto noi, perché secondo me lei non lo è. Parlerò con il patron di Equinoxe perché lei non si merita di lavorare per questa meravigliosa catena. Penso sia lei che si debba ritirare

    “Ho 30 anni, ho vinto tutto nella mia carriera tranne la Coppa del mondo, e penso di rappresentare validamente l’Africa e il Camerun mentre gente come voi non merita di esistere. Noi lottiamo per l’Africa, mentre voi non volete che l’Africa avanzi e che il Camerun avanzi. Siete sempre negativi ed è tempo di cambiare mentalità”
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  • Julio Cesar come Eto’o, multato a Milano dai vigili “rossoneri”

    Julio Cesar come Eto’o, multato a Milano dai vigili “rossoneri”

    Dopo Samuel Eto’o anche Julio Cesar è stato costretto ad arrendersi al rigore dei vigili milanesi. Il portierone brasiliano, a dire il vero più disciplinato del bomber, ha accettato senza grosse scenate la multa conscio di aver parcheggiato in divieto di sosta su via Cavour.

    Certo che resistere al fascino dei calciatori e far fino in fondo il proprio mestiere evitando magari di barattare la multa con un autografo dimostra il rigore dei vigili milanesi… a meno che sotto la divisa non si nasconda una passione rossonera…

  • Puzzle sport. Samuel Eto’o, the champ from and for Africa

    Puzzle sport. Samuel Eto’o, the champ from and for Africa

    E’ tra i più forti attaccanti dell’epoca contemporanea ed attualmente il miglior calciatore africano, con fondate prospettive di diventare il più grande calciatore del Continente Nero di tutti i tempo scalzando dal primi posti di questa speciale graduatoria il liberiano George Weah ed il connazionale Roger Milla: Samuel Eto’o, centravanti dell’Inter con successi personali e collettivi conquistati anche con le maglie di Barcellona (soprattutto) e Real Madrid, ha scritto pagine indelebili della storia del calcio e si appresta ad entrare di diritto nell’Immortale Gotha Planetario del Football.

    Un autentico fuoriclasse, insomma, che alle straordinarie giocate sul rettangolo verde unisce un impegno sociale di primo spessore in favore di chi è meno fortunato grazie alla Fondazione che porta il suo nome e che opera in ausilio dei bambini del suo Paese nativo, il Camerun. In una lunga intervista-confessione al Magazine ‘Sette’ del Corriere della Sera (num. 11 del 17 Marzo 2011), Eto’o parla a tutto tondo del suo impegno sociale.

    Samuel e la sua Fondazione: “l‘obiettivo è aiutare i bambini del Camerun, il mio Paese, però, se c’è bisogno, non guardiamo all’età di chi ha bisogno. Sono nato in mezzo al bisogno, vengo da una famiglia povera. Con la Fondazione (www.fundacionsamueletoo.org) voglio offrire ai bambini cure mediche, istruzione e attività sportiva. Un bambino sano e istruito ha molte più possibilità di avere una vita decente”.

    Samuel e la situazione politica africana attuale: “la mia speranza, come quella di tutti, è che quanto stia accadendo serva per un cambiamento in meglio. Chi scende in strada in Egitto, Tunisia, Libia chiede democrazia, lavoro e libertà. Ma tutto deve accadere nell’interesse di quei popoli, non di nuove elite o, peggio, di poteri stranieri. Per tutta l’Africa l’autodeterminazione è stata un passaggio importante ma, poi. Alle dominazioni straniere si è sostituita la dominazione di pochi”.

    Samuel, l’immigrazione ed il razzismo: “chi non è mai stato in Africa non può capire a che livello è arrivata la disperazione degli africani. Ogni estate porto in Camerun degli amici europei, gente che non lo dice ma che nella propria testa magari pensa ‘perché non se ne stanno a casa loro invece di venire qui?’. Una volta sul posto ,cambiano opinione. (…) Per troppi africani non c’è futuro, c’è solo la morte. Ecco perché salgono sulla prima barca che può portarli in Europa. Tanto, morire per morire, vale al pena di rischiare. Non hanno niente da perdere. Li capisco. Io non ce l’ho con gli italiani che pensano ‘questi vengono a portarmi via il lavoro’. Ce l’ho con chi non fa nulla per risolvere il problema, i governi africani come i governi occidentali. Senza dimenticare la cooperazione: le onlus raccolgono tanto denaro ma tutti questi soldi in Africa non si vedono”.

    Samuel e l’educazione dei figli: “il rispetto è il valore più importante che ci sia. Cerco di insegnare loro a decidere seguendo i loro desideri. Io non ho avuto molte possibilità di scegliere. Mio padre mi diceva: fai così, questo è giusto, questo è sbagliato. Non critico mio padre, erano altri tempi , altre condizioni economiche. Il mio unico obiettivo è che i miei figli siano felici e pensino ‘che papà meraviglioso abbiamo’ “.
    Complimenti Samuel, Fuoriclasse dentro e fuori il campo!