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  • Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli che con questo pareggio casalingo contro l’Inter conquista la qualificazione matematica alla prossima edizione di Champions League, tornando ai vertici del calcio europeo dopo 21 anni. Festa grande al San Paolo per gli uomini di Mazzarri che raggiungono un traguardo storico in una serata particolare, in una partita giocata a due velocità: primo tempo bellissimo e spettacolare pieno di occasioni e con la realizzazione dei due gol, uno per parte. Secondo tempo lentissimo con le squadre che rinunciano ad attaccare e a vincere è la noia. Ma in una serata come questa tutto è lecito. Inter e Napoli sorridono in una serata di festa assoluta. Complimenti sinceri ad Aurelio De Laurentiis che in soli 5 anni è riuscito a portare questa squadra dalla Serie C alla Champions League.

    Novità in formazione per i nerazzurri con la scelta di 4-4-2 più prudente, con Thiago Motta e Cambiasso  entrambi davanti la difesa e Kharja e Zanetti ai lati. Vince il ballottaggio in attacco Milito con Pazzini. Nel Napoli tutto confermato con Zuniga nel tridente offensivo insieme ad Hamisk e Lavezzi.

    PRIMO TEMPO- Napoli più vivace e aggressivo nei primi minuti, con un approccio troppo attendista invece per gli uomini di Leonardo.  Passati i primi dieci minuti cala vistosamente la pressione del Napoli e l’Inter inizia a guadagnare campo e a rendersi pericolosa con continuità, grazie agli spunti di Milito e alle percussioni di Maicon e Nagatomo.

    Al 14’  è l’Inter a gioire, perché arriva il 35esimo gol stagionale di Samuel Eto’o. Il camerunense da fuori area servito da Milito fa partire una bordata di destro che si va ad insaccare alle spalle di un incolpevole De Sanctis. Inter 1 Napoli 0.

    Al 28’ brividi per i nerazzurri con Lavezzi che da fuori area fa partire un gran tiro che impegna in una parata un po’ goffa Julio Cesar. Forcing degli uomini di Mazzarri nell’azione seguente, con Campagnaro che trova lo spazio per calciare e vedersi chiudere lo specchio della porta dal numero uno interista. Napoli pericolosissimo in questa fase di gioco, complice la difesa nerazzurra che soffre le avanzate dei partenopei.

    Nerazzurri vicini al raddoppio al 42’ su conclusione di Milito deviata che sfiora il palo e va di pochissimo a lato. Nell’azione successiva è Maicon da fuori area a provare il tiro a giro, colpendo il palo, e facendo tirare un sospiro di sollievo a De Sanctis.

    Inaspettato arriva il pareggio del Napoli nel primo minuto di recupero, su un pasticcio della difesa nerazzurra, nell’indecisione generale di tutti  Zuniga ne approfitta e insacca a porta vuota. Tutto da rifare: Napoli 1 Inter 1.  Squadre a riposo in un primo tempo bellissimo e al tempo stesso molto equilibrato.

    SECONDO TEMPO- Nessun cambio nella ripresa. Splendida percussione di Milito al 4’, quando da solo praticamente si beve mezza difesa del Napoli, calcia e trova De Sanctis a negargli la gioia del gol con una parata difficilissima. Occasionissima per il raddoppio del Napoli  al 11’ quando Maggio serve in area Zuniga che calcia e mette il pallone di pochissimo a lato. Lungo possesso palla per i nerazzurri che cercano di rallentare i ritmi di gioco. Cambio nelle fila nerazzurre al 15’ con Eto’o che lascia il posto per Pazzini. Squadre che rallentano l’intensità di gioco, e lo spettacolo ne risente visibilmente, con la partita che diventa più noiosa.  Al 32’ c’è il ritorno in campo  (dopo 5 mesi dopo l’infortunio al legamento crociato) di una colonna portante della difesa nerazzurra: Walter Samuel, che rileva Ranocchia. Partita praticamente nulla per gran parte del tempo rimanente al fischio finale, complice il caldo e la stanchezza della squadre, che invece di affondare, prediligono un lungo possesso palla con un ritmo di gioco decisamente lento. Totalmente differente infatti l’atteggiamento delle due squadre nella ripresa rispetto al primo tempo, dove  Inter e Napoli si erano affrontate a viso aperto, creando moltissime occasioni da gol. Solo gestione palla per entrambe le squadre in una fase di gioco praticamente nulla. Lo stadio è in fermento nell’attesa del triplice fischio finale. 2 minuti di recupero e scoppia la grande festa per gli eroi di Napoli e per Mazzarri che  ora dovrà sciogliere i dubbi sul suo futuro.

  • Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Una partita senza troppe motivazioni per i nerazzurri che con un punto in due gare otterrebbero la certezza matematica del secondo posto, chiudendo una stagione in maniera più che dignitosa, e con la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Discorso diverso per il Napoli e Mazzarri che cercano un punto per ottenere la certezza della qualificazione in Champions League il prossimo anno. Tornare nell’Europa che conta a 21 anni di distanza riportando il Napoli ai vertici del calcio europeo.

    NAPOLI Al San Paolo nonostante il traguardo Champions League sia realmente ad un passo, il clima non è dei più sereni, con le indecisioni e le mezze risposte del tecnico Mazzarri quasi a far presagire un addio per la sua ultima partita al San Paolo. Il presidente De Laurentiis e gran parte della tifoseria sembra non aver digerito il modo in cui il tecnico abbia preso questa decisione di abbandonare il progetto Napoli per abbracciare la causa juventina. Dopo questa partita, o dopo il raggiungimento del traguardo storico della qualificazione alla Champions League, Mazzarri farà maggiore chiarezza spiegando magari se nella prossima stagione siederà ancora sulla panchina partenopea. Per quanto riguarda la partita di stasera, Mazzarri scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare probabilmente nelle ultime ore ma la formazione che dovrebbe scendere in campo contro i nerazzurri dovrebbe essere così composta: classica difesa a tre uomini con Cannavaro, Aronica favorito su Ruiz e Campagnaro. Mediana robusta con Gargano e Pazienza a coprire le avanzate avversarie con Maggio e Dossena pronti a colpire sulle fasce laterali. In attacco c’è il problema maggiore, perché la squalifica di Cavani comporta un totale rinnovamento dell’assetto offensivo. Lavezzi sarà la punta centrale, supportato da Hamsik a sinistra e Zuniga a destra.

    INTER – Leonardo probabilmente lascerà spazio a chi ha avuto meno occasioni di giocare da quando lui siede sulla panchina nerazzurra. La lista degli indisponibili si è notevolmente allungata, e al nome di Sneijder, Stankovic e Cordoba si è aggiunto anche il centrale brasiliano Lucio ancora dolorante per un problema alla caviglia che non recupera e viene preservato in vista della finale di Tim Cup contro il Palermo. Squadra da ridisegnare quindi, in difesa, a centrocampo e con qualche dubbio anche in attacco. “Vi do la formazione? Ma se non la so nemmeno io” ha detto in maniera ironica il tecnico brasiliano in conferenza stampa, spiegando inoltre come  la convocazione di Walter Samuel potrebbe voler dire che è pronto per tornare a giocare qualche minuto di partita. Le ipotesi sono due: Rombo di centrocampo, o un 4-4-2 più coperto con Pandev titolare dal primo minuto. Nella prima ipotesi spazio a Coutinho dall’inizio. Formazione titolare da decifrare, con rebus anche in difesa dove il posto da centrale vicino a Ranocchia se lo giocano Materazzi e Chivu. Centrocampo da adattare con l’immancabile capitan Zanetti, Cambiasso e un’ulteriore conferma per Mariga apparso in crescita nella sfida contro la Roma. Davanti l’intoccabile Samuel Eto’o alla ricerca del gol per insidiare il suo personale record di 36 gol in una stagione (ottenuto ai tempi del Barcellona) e il solito ballottaggio tra Pazzini e Milito, con l’argentino leggermente favorito.

    PROBABILI FORMAZIONI

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Zuniga; Lavezzi.
    A Disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Vitale, Sosa, C. Lucarelli.
    Allenatore: Mazzarri
    INTER (4-3-1-2):
    Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Nagatomo; J. Zanetti, Mariga, Cambiasso; Coutinho; Eto’o, Milito.
    A Disposizione: Castellazzi, Samuel, Materazzi, Obi, Thiago Motta, Pandev, Pazzini.
    Allenatore: Leonardo

  • Festa Barcellona con Eto’o, Shakira e Piqué tampona Messi

    Festa Barcellona con Eto’o, Shakira e Piqué tampona Messi

    E’ il terzo titolo consecutivo e alle porte c’è la finalissima di Wembley contro il Manchester United ma in casa Barcellona c’è ancora tanta voglia di far festa. I giocatori del Barcellona, insieme a Guardiola e a tutto lo staff si sono riversati per le Ramblas abbracciando i tifosi blaugrana.

    La festa è poi proseguita con il galà ufficiale con la parata di stelle e qualche ospite d’eccezione, dall’ormai prima tifosia Shakira all’ex Eto’o. L’interista a sorpresa è volato a Barcellona per festeggiare gli ex compagni smentendo ancora una volta dissapori con il club catalano.

    Sul web a rubare la scena è ancora Piqué che dopo “il Piqueton” viene ripreso mentre in una incauta manovra tamponare la macchina di Leo Messi per poi andar come se niente fosse successo.

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  • Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Prima il corteggiamento indiretto a Zlatan Ibrahimovic fresco vincitore dello scudetto rossonero, e adesso dopo la conquista del quarto posto con la possibilità di giocare la Champions League nella prossima stagione, il Manchester City avrebbe messo gli occhi su Samuel Eto’o, bomber nerazzurro alla corte di Moratti.

    Stando alle indiscrezioni giornalistiche trovate in rete, in particolari provenienti dall’Inghilterra dal  sito sportivo talksport.co.uk, i “Citizens” avrebbero intenzione di presentare a Massimo Moratti un’offerta a cui difficilmente si potrebbe dire di no: 45 milioni di sterline, quasi 52 milioni di euro, per avere il giocatore camerunense a fare coppia con Dzeko . Lo sceicco Mansour non baderebbe a spese, e il presidente nerazzurro forse, dinanzi a una tale offerta, se si concretizzasse, difficilmente potrebbe chiudere le porte in faccia agli inglesi. Soprattutto considerando che Eto’o sia un giocatore di 30 anni, e difficilmente il suo valore aumenterebbe l’anno prossimo, evitando di nuovo di ricadere nell’errore Milito.

    Altro tabloid inglese il ‘Daily Mirror’ rilascia ulteriori indiscrezioni sul mercato dei Citizens, in relazione alla possibilità di strappare Xavi al Barcellona, con la volontà dello sceicco di concedere un regalo preziosissimo a Roberto Mancini. Al centrocampista blaugrana nel caso andasse in porto l’affare sarebbe garantito uno stipendio da 172mila euro a settimana, e il Barcellona si tutelerebbe sostituendolo con l’acquisto di Cesc Fabregas, da sempre pallino di Guardiola sottraendolo alla corte di Arsene Wenger direttamente dall’Arsenal.

    E l’Inter chi troverebbe per sostituire Eto’o al centro dell’attacco nerazzurro? Tevez è il primo pallino di Moratti, con la conferma arrivata anche da una recente intervista di Roberto Mancini che avrebbe dichiarato come l’argentino molto probabilmente lascerà il club inglese per approdare in Italia. La Juve è in agguato, ma senza la partecipazione alle coppe il discorso sarebbe davvero complicato. Altro discorso è quello spagnolo, dove secondo la stampa iberica, il Real Madrid e Josè Mourinho vorrebbero a tutti i costi l’attaccante argentino, a costo di fare uno sgarbo all’Inter, con la possibile offerta di una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro. Cifre non raggiungibili dalle nostre società. O addirittura con l’inserimento di contropartite tecniche molto gradite agli inglesi, tra cui il giovane talento Sergio Canales, ancora non esploso alla sua prima stagione a Madrid, e il centrocampista francese Lassana Diarra molto apprezzato da Roberto Mancini.

    Chiuso il discorso Inghilterra ci sarebbe sempre per l’Inter Alexis Sanchez, per una cifra non inferiore ai 35 milioni di euro, ma desiderato dai club di mezza Europa, e con il rischio di aprire un’asta al rialzo difficilmente seguibile dai nerazzurri. Nomi finiti? Niente affatto non dimentichiamo un nome caldo come quello di Robben, che forse stanco del campionato in terra teutonica vorrebbe provare una nuova esperienza, e forse su suggerimento di un suo grande amico e connazionale (Sneijder) potrebbe scegliere Milano come nuova casa. Rossoneri e nerazzurri sono di nuovo al derby di mercato!

    Si preannuncia un’estate rovente! Roberto Mancini con l’obiettivo Champions League in tasca, finalmente potrà tentare anche i campioni più diffidenti. Dove non arrivavano i soldi, adesso in compenso ci sarà anche la possibilità e lo stimolo di vincere qualcosa di importante!

    Fair play finanziario? Non chiedetelo a Mansour!

  • Le pagelle di Inter – Fiorentina 3-1. Pazzini fa sempre colpo

    Le pagelle di Inter – Fiorentina 3-1. Pazzini fa sempre colpo

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Strepitoso oggi in diverse occasioni. Forse non si sarebbe parlato di grande vittoria dell’Inter in sua assenza. Determinante quanto Pazzini sull’esito delle partite, quando nega il gol a Cerci nel primo tempo, e nella ripresa chiudendo lo specchio a Mutu. Non bastasse, nel finale anticipando Gilardino con un’uscita perfetta. Fortunato sulla traversa iniziale, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci!

    Cambiasso 8 Perfetta la partita dell’argentino. Sembra un direttore d’orchestra in mezzo al centrocampo, perché è lui a dirigere tutti gli altri, ed è sempre lui a dare i tempi di gioco a tutta la squadra. Preziosissimo in fase di copertura, quando recupera mille palloni e imposta il gioco per primo, favorendo le ripartenze veloci, e ancora più utile davanti quando vola in cielo anticipando anche Pazzini, di testa per segnare il gol del 2-0. Un giocatore tatticamente devastante.

    Coutinho 7 Chi non t’aspetti! Non doveva partire nemmeno titolare nelle possibili formazioni e invece Leo a sorpresa lo schiera nell’undici iniziale dandogli una bella iniezione di fiducia. Lui lo ricambia con buone giocate, bei dribbling e forse qualche pallone perso troppo ingenuamente. Nella ripresa dopo il gol di Gilardino, quando sembra calare l’Inter, si va a prendere il pallone con determinazione per calciare la punizione e ti tira fuori dal cilindro una magia degna del maestro Sneijder. Primo gol in Serie A per un giocatore che avrà ancora molto da dimostrare ai suoi tifosi.

    Pazzini 7,5 Il gol dell’ex: un classico! Lui è il ragazzo che riesce a far colpo su tutte le ‘porte’, a colpo sicuro, e l’appuntamento a cui non manca mai è quello con il gol! Devastante nell’area, quando riceve un pallone difficilissimo da Eto’o, lo aggancia da vero rapace d’area e spalle alla porta marcato stretto fa partire un destro micidiale per Boruc. Gesto delle dita agli occhi e tifosi nerazzurri sempre più innamorati di lui! Una Garanzia!

    Eto’o 7 Non segna? E qual è il problema quando in 60 minuti di partita fa impazzire mezza difesa viola e ti tira fuori una prestazione condita con due assist decisivi? Il primo sul gol di Pazzini quando praticamente manda in black out la difesa della Fiorentina facendo doppi passi e serpentine per nascondere il pallone. Il secondo con un pallone pennellato sulla testa di Cambiasso su una punizione dalla trequarti campo. Standing ovation per lui!

    Pagelle Fiorentina

    Beherami 6 Ci mette molta corsa e molto impegno per tutta la partita, soprattutto cercando di contenere un cliente scomodo come Eto’o. Ma subisce anche lui come tutta la squadra il contraccolpo psicologico dei due gol interisti in rapida successione. Comunque non si arrende e serve assist a raffica per gli attaccanti, offrendo una discreta copertura in fase difensiva quando può.

    Vargas 5 Perde su tutti i fronti la sfida tra lui e Maicon, sia in fase difensiva dove praticamente è assente che in quella propositiva dove non punge come dovrebbe. In calo rispetto alla prestazione discreta contro l’Udinese nello scorso turno di campionato. Mihajilovic si farà sentire, soprattutto con lui, che può e deve dare di più.

    Gilardino 6,5 Gila Bomber facci un gol canta la curva viola, e lui non si fa pregare due volte per accontentare i suoi tifosi. Stop di coscia destra e gran conclusione al volo di sinistro per realizzare un gol bellissimo. Sbaglia forse un gol più facile pochi minuti prima, e nel finale vorrebbe mangiarsi le mani per essersi fatto anticipare da Julio Cesar in un’occasione favorevolissima al raddoppio, ma senza dubbio è il migliore dei suoi.

    Cerci 6,5 Peperino. Fa impazzire Chivu nel primo tempo e manca il gol solo grazie a una splendida chiusura di Julio Cesar. Ottimi i movimenti senza palla e ottimi gli inserimenti. Buona la sua prestazione nel complessivo. Il più in forma dal punto di vista fisico.

    Mutu 6,5 Devastante quando entra. E qui sorge il dubbio perché lasciare fuori uno così? Salta Lucio e Ranocchia mettendoli a sedere in un paio di occasioni. Poi lanciato a rete si fa chiudere lo specchio della porta da Julio Cesar in un’occasione, mentre nella seconda serve l’assist decisivo a Gilardino, ma forse la palla è leggermente avanzata e favorisce l’uscita del portiere nerazzurro. Andava schierato dall’inizio!

  • Inter Fiorentina 3-1. Secondo posto nerazzurro

    Inter Fiorentina 3-1. Secondo posto nerazzurro

    L’Inter di Leonardo ottiene l’undicesima vittoria su undici a San Siro, e consolida in maniera più forte il secondo posto in campionato approfittando dello scivolone del Napoli. Bella la prova dell’undici nerazzurro con un Pazzini sempre più ispirato, Eto’o uomo assist, Julio Cesar in forma strepitosa e il primo gol in Serie A di Coutinho.

    Scarsa l’intesa invece tra gli attaccanti viola che hanno sprecato diverse occasioni e avranno fatto infuriare non poco Sinisa Mihajilovic. Rimane tra le file nerazzurre un pizzico di amarezza, dopo queste ultime vittorie, nella consapevolezza di aver visto sfuggire via la possibilità di aver una voce in capitolo in questo campionato proprio nel derby scudetto perso contro i cugini rossoneri.

    Nel dettaglio l’andamento della sfida tra Inter e Fiorentina:

    Sorpresa nella formazione iniziale per l’Inter dove Leonardo sceglie Materazzi per tornare titolare al centro della difesa con Ranocchia, e lancia il baby Coutinho a centrocampo con Kharja, Cambiasso e Zanetti. Nessuna novità per Mihajilovic  con il tridente Cerci, Gilardino e Vargas confermato.

    PRIMO TEMPO– Primi minuti con una Fiorentina molto ordinata che cerca di far girare palla e rendersi pericolosa in zona offensiva, mentre i nerazzurri aspettano il momento giusto per colpire la difesa viola.

    Gol sfiorato al 10’ con Cerci che dalla fascia serve un assist perfetto per Gilardino. Il bomeber viola da rapace d’area colpisce la palla al volo e la stampa sulla traversa, facendo tirare un sospiro di sollievo a Julio Cesar.

    Risposta nerazzurra al 12’ su spunto di Coutinho che serve la palla in area al Pazzo. Stop di Pazzini spalle alla porta, controllo e tiro violentissimo che impatta sulla traversa. Un legno per parte e partita bellissima.

    Al 25’ è l’Inter a portarsi in vantaggio con Eto’o che manda in tilt mezza difesa viola per servire un pallone difficilissimo a Pazzini, che marcato stretto aggancia la palla e spalle alla porta fa partire una rasoiata micidiale per Boruc. Inter 1 Fiorentina 0. Non passano nemmeno tre minuti e i nerazzurri tornano a esultare quando,al 28’ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Eto’o Cambiasso si fa trovare pronto e in area stacca anticipando tutti e mettendo la palla alle spalle di Boruc, raddoppiando il vantaggio sulla Fiorentina. Viola frastornati da questo uno due dell’Inter, e soprattutto non in grado di rendersi più pericolosa dopo la bell’azione di Cerci segnalata in precedenza.

    Brividi per la Fiorentina nel finale di primo tempo quando su una lunga azione insistita nerazzurra Maicon ha la possibilità di calciare a botta sicura, e non trova il gol solo grazie a una fenomenale parata di Boruc, che tiene il risultato sul 2 a 0. Fischio di Banti e squadre a riposo.

    SECONDO TEMPO- Nessuna modifica negli schieramenti per entrambe le squadre al ritorno in campo. Occasione clamorosa all’8’ per la Fiorentina con Gilardino  servito da Beherami, che riesce ad aggirare Ranocchia e a tu per tu con Julio Cesar sbaglia un gol impossibile calciando a lato.

    Mihahjilovic  non  si arrende e prova  a dare atteggiamento più offensivo alla sua squadra, sostituendo al 11’ D’agostino con Mutu, tenendo Mutu Cerci e Vargas alle spalle di Gilardino.

    Troppo molle la difesa nerazzurra al 27’ su spunto di Beherami che di testa serve l’assist per il compagno Mutu. Il romeno prova un gol di rara bellezza, cercando di scavalcare con una traiettoria a pallonetto Julio Cesar con la palla che va di poco sulla traversa. È solo il preludio al gol della Fiorentina che arriva al 29’  con Gilardino, che anticipa Ranocchia, stoppa il pallone in corsa con la coscia destra e calcia di sinistro al volo battendo Julio Cesar realizzando un gol bellissimo. Inter 2 Fiorentina 1. Partita riaperta.

    Almeno così sembrerebbe. Perché sulla punizione guadagnata dall’Inter al 31’ dal limite dell’area, Coutinho si prende la responsabilità di calciare e riesce con uno splendida conclusione a segnare il suo primo gol in Serie A, portando l’Inter sul punteggio di 3 a 1. Ancora un’occasione per i viola al 35’ con Mutu in area defilato che impegna Julio Cesar in una parata non facile. Nel finale leggerezza di Lucio che si dimentica il pallone e lo regala a Mutu, che in corsa serve un pallone perfetto a Gilardino, chiuso da un’uscita perfetta di Julio Cesar. 5 minuti di recupero e fischio finale di Banti e Nerazzurri sempre più lanciati verso la conquista del secondo posto a discapito dei partenopei guidati da Mazzarri.

  • Barcellona – Manchester United, nel 2009 finì così. Video

    Barcellona – Manchester United, nel 2009 finì così. Video

    Il 27 maggio 2009 l’Olimpico di Roma ospitò la finalissima tra il Barcellona di Eto’o, Henry e di Messi contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo, Tevez, Rooney. I catalani soffrirono solo i primi nove minuti per poi imporre il proprio gioco che portarono al gol di Samuel Eto’o e Lionel Messi e alla conseguente vittoria finale.

    Il 28 maggio prossimo lo United un pò come avvenne al Milan con il Liverpool ha la possibilità di prendersi la rivincita. Gli organici rispetto ad allora sono fortemente cambiati ma l’ossatura e lo spirito delle due squadre resta identico, cosi come i loro condottieri.

    In questi giorni pre finalissima cercheremo di documentarvi con indiscrezioni, curiosità e aneddoti per arrivare preparatissimi all’evento. Partiamo quest’oggi facendovi rivedere le immagini del 2009.

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  • Genoa, un sogno chiamato Diego Milito. Il “Principe” pensa al ritorno

    Genoa, un sogno chiamato Diego Milito. Il “Principe” pensa al ritorno

    Il calciomercato è ormai da un po’ di tempo una scienza difficile da spiegare e tutti i sogni che propone possono essere realizzati a patto che ci siano, naturalmente, le giuste condizioni.

    Le condizioni per un ritorno di Diego Milito alla corte del presidente Preziosi ci sono ovviamente tutte, il Principe ha lasciato Genova, sponda rossoblù, con un ricordo indelebile tra i tifosi genoani e lui non ha mai nascosto di voler concludere la sua carriera sotto la lanterna. L’ argentino ha capito da tempo che l’ Inter si sta guardando intorno alla ricerca di un attaccante e con Eto’ o e Pazzini pedine inamovibili, il sacrificato sarà ovviamente lui.

    Sicuramente la sua annata storta non spaventa i tifosi genoani, pronti a ritornare a gridare ad alta voce il nome del Principe ed anche Preziosi ci sta seriamente pensando. Infatti il presidente – re dei giocattoli – ha le pedine giuste per smuovere le acque nerazzurre, una di queste è ovviamente Mimmo Criscito, ma anche Rodrigo Palacio rappresenterebbe un elemento interessante nel modulo tutto fantasia di Leonardo, senza considerare l’ esplosione del giovane Kucka a centrocampo.

  • Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.

    LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.

    Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,

    REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.

    Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.

     
    (Fonte : Fc Inter News)

  • Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    L’Inter vince e convince contro la Lazio, strappando 3 punti ai biancocelesti e scavalcando il Napoli in classifica fermato a Palermo a quota 65 punti, piazzandosi al secondo posto. Una vittoria che davvero mette a tacere molte critiche per il modo in cui è maturata. Squadra poco convinta e senza grinta quella di Leonardo nei primi minuti, contro una Lazio molto determinata. L’espulsione di Julio Cesar e lo svantaggio sono stati quasi una sveglia per i nerazzurri che hanno creduto nella rimonta, e non si sono mai arresi, vincendo una partita nella ripresa con il cuore la determinazione e la compattezza di un gruppo che fin troppe persone avevano dato per finito.

    Vediamo nel dettaglio le emozioni che ci ha regalato la partita.

    Novità dell’ultimo momento in casa nerazzurra nella formazione, dove Leonardo conferma le previsioni ma cambia la coppia di attaccanti: non ci sarà Giampaolo Pazzini, bensì Diego Milito a fare coppia con Samuel Eto’o. Nella Lazio, invece, è Bresciano a vincere il ballottaggio con Brocchi per il posto in mediana affiancando Ledesma.

    PRIMO TEMPO- .E’  Zarate a fare gli onori di casa quando al 5’ fa quello che gli riesce meglio: dal limite dell’area salta con un dribbling secco Cambiasso e prova la conclusione, trovando la respinta in due tempi di Julio Cesar.

    È proprio Zarate l’uomo in più della Lazio, che dopo una stagione altalenante sembra in queste ultime partite essere veramente ispirato.

    Al 22’ sempre Zarate viene servito in profondità,  si trova a tu per tu con Julio Cesar, con il portiere nerazzurro che in uscita travolge l’argentino. Morganti non ha dubbi e decreta rigore ed espulsione diretta per il numero 1 dell’Inter. Zarate dagli undici metri è freddissimo e batte senza problemi Castellazzi subentrato a Julio Cesar. Lazio in vantaggio.

    L’Inter non si arrende e al 28’ su una botta da fuori ribattuta di Stankovic, è Sneijder che prova a riportare la partita sul punteggio di parità. L’olandese libero di calciare, trova una grande parata di Muslera a chiudergli lo specchio della porta.

    Al 38’ è  Ranocchia a mancare il tap in vincente di testa, anticipando anche Lucio dietro le sue spalle liberissimo da marcature.

    Al 40’ con l’uomo in meno l’Inter si affida alla grinta e alle giocate dei suoi campioni, e Sneijder risponde a Zarate segnando un gol bellissimo su calcio di punizione beffando Muslera e riportando la partita sul punteggio di parità: Inter 1 Lazio 1.  Nel finale di tempo Lazio pericolosa con i nerazzurri che si salvano grazie ad una splendida chiusura di Nagatomo che anticipa tutti sul cross di Lichtseiner. 3 minuti di recupero e squadre a riposo.

     

    SECONDO TEMPO- Si torna in campo nella ripresa con le stesse formazioni del primo tempo. Al 5’ Sneijder pecca di egoismo, quando entra in area da sinistra e prova la conclusione invece di servire Eto’o e Stankovic sotto porta. È Proprio Stankovic a chiedere la sostituzione per un possibile stiramento, e Leonardo corre ai ripari inserendo Mariga. Torna a sorridere Samuel Eto’o al 8’ quando Biava commette un errore imperdonabile scivolando e lasciandolo solo davanti a Muslera. Il camerunense scarta con facilità il portiere biancoceleste e porta i suoi sul 2 a 1.

    Sneijder nelle fila nerazzurra accusa un malore e chiede più volte il cambio, ma Leonardo chiede all’olandese di stringere i denti e rimanere in campo. Brividi per l’Inter al 18’ quando Zarate servito da Mauri in area calcia e la palla va di pochissimo a lato del palo.

    Al 20’ la partita si infiamma quando Nagatomo scavalca Mauri con un spinta, il centrocampista laziale reagisce da terra scalciando il terzino nerazzurro. Morganti vede il gesto di stizza del laziale e sanziona Mauri con il rosso diretto. Ristabilita anche la parità numerica in una partita che si è incattivita fin troppo.

    Al 30’ la Lazio va vicinissima al 2 a 2 con Zarate a servire un assist di petto a Kozak, che colpisce di destro e impatta la traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Castellazzi.

    Reja nel finale  si gioca anche la carta Rocchi, per una squadra totalmente a trazione anteriore con 3 punte in campo.

    Al 39’ l’occasione di chiudere la partita per l’Inter è sui piedi di Maicon che a prova a beffare Muslera con un pallonetto, ma il numero uno biancoceleste con un gran colpo di reni evita il gol. 5 minuti di recupero e partita Morganti manda tutti nello spogliatoio sul punteggio di 2 a 1 per l’Inter che vince una partita fondamentale per lo sprint finale della stagione.