L’Inter trascinata da un super Eto’o tramortisce il Werder Brema incamerando la prima vittoria in Champions League. L’ex blaugrana si prende la scena con tre gol e l’assist per Sneijder.
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L’Inter trascinata da un super Eto’o tramortisce il Werder Brema incamerando la prima vittoria in Champions League. L’ex blaugrana si prende la scena con tre gol e l’assist per Sneijder.
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Grandissima serata per i nerazzurri a San Siro. L’Inter trascinata da un Eto’o stratosferico tramortiscono il malcapitato Werder Brema nonostante le pesanti assenze di Milito e Pandev in attacco e Samuel e Zanetti in difesa. Ad onor di cronaca anche tra i tedeschi c’è qualche assenza pesante ma nei primi minuti Almeida illude i suoi sbagliando due ghiotte occasione davanti a Julio Cesar.
Il Werder balla in difesa e per Eto’o è un gioco da ragazzi smarcarsi, al 21′ Cambiasso beffa Jensen lanciando il camerunese in velocità, il duello con Mertesaker non ha storia ed arriva il vantaggio. Dopo appena sei minuti arriva la decima rete stagionale su assist di Lucio. Gli uomini di Schaaf sembrano frastornati, difesa imbarazzante e solo un super intervento di Wiese evita la tripletta ad Eto’o. Il camerunense è in serata di grazie e serve al 37′ un cioccolatino per il 3-0 di Sneider.
Partita chiusa con ancora tutta la ripresa da giocare per far accademia e far ambientare i giovani Coutinho e Biabiany. Nel finale Eto’o trova la terza gioia personale a suggellare uno straordinario stato di forma. Per Benitez una prova convincente e sopratutto delle buone garanzie dalle seconde linee. L’unico neo della serata è l’infortunio di Lucio uscito in barella al 17′ del secondo tempo.
IL TABELLINO
INTER-WERDER BREMA 4-0
21′, 27′ e 36′ st Eto’o, 34′ Sneijder
Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 5,5 (1′ st Castellazzi 6); Maicon 5.5, Lucio 5 (17′ st Santon 6), Cordoba 6,5, Chivu 6; Stankovic 6,5 (35′ st, Obi 6), Cambiasso 7; Coutinho 6.5, Sneijder 6.5, Biabiany 7; Eto’o 8,5. All.: Benítez 7
Werder Brema (4-2-3-1): Wiese 5; Wesley 6, Mertesacker 4, Proedl 4,5, Silvestre 5; Bargfrede 6, Jensen 5.5; Borowski 5.5, Marin 5 (18′ st Hunt 6), Arnautovic 5; Hugo Almeida 4 (32′ st Wagner sv). All.: Schaaf 6
Arbitro: Undiano Mallenco (Spagna)
Ammoniti: Proedl (W)
Sostituire Mourinho dopo l’annata travolgente sarebbe stato un compito arduo per chiunque e lo è ancor di più per Rafa Benitez, allenatore abituato al dialogo, al confronto con la squadra e non quindi un autarchico padrone.
La missione dello spagnolo è dare alla solidità dell’Inter mourinhana un gioco ma far cambiare mentalità a giocatori che hanno dato il massimo la scorsa stagione è quasi impossibile. Il nuovo progetto è reso ancor più arduo dall’improvvisa avarizia di Moratti che praticamente costringe lo spagnolo a non aver una reale alternativa allo spento Milito in attacco, un centrale difensivo che può permetter a Lucio di aver un dolore al ginocchio.
L’origine dei problemi è però la dichiarazione sibillina di Samuel Eto’o ad inizio estate “non voglio più fare il terzino” e lo sfogo di Chivu di ieri sera dimostra che adesso la coperta è troppo corta. Il rumeno senza la copertura era spesso sovrastato dalla vivacità di Menez e dalla sgroppate di Cassetti andando spesso in confusione.
L’Inter torna grande, rifila 4 gol al Bari e si riprende da sola la vetta della classifica. Si sblocca Milito che fa due gol, continua a giganteggiare Eto’o, che ne realizza altrettanti su rigore, si riconferma migliore giocatore di giornata col suo 8,5 e si porta in testa ai marcatori della Serie A con 5 centri. Giusto un gradino sotto, c’è Sergio Pellissier, anche lui autore di un bis contro il Napoli. Al San Paolo, Paolo Cannavaro realizza il suo secondo sigillo stagionale, ma macchia la sua prova con errori imperdonabili. Primo gol italiano per lo svizzero Fernandes. Continua ad incantare Javier Pastore, che guida il suo Palermo nella vittoria dell’Olimpico contro la Juventus. Ancora in gol Ilicic, mentre Storari ha già raccolto 7 volte il pallone in fondo al sacco in queste prime 4 partite. Vive un ottimo momento di forma Marco Di Vaio, che dopo la doppietta alla Roma, prima manda in rete Gimenez e poi firma il gol della vittoria (v. previsioni del FantaPallonaro). Oltre a Milito, si sbloccano e tornano al gol pure Di Natale, Gilardino, Maxi Lopez, Crespo, Floccari e Ibrahimovic. Il Cesena assapora a Catania la prima sconfitta stagionale, mentre è del Cagliari la migliore difesa del campionato. Serataccia per la Roma a Brescia.
26 le reti messe a segno nella quarta giornata. Tra i difensori, in gol Silvestre, ancora Paolo Cannavaro e Cesare Bovo, che trafigge Storari su calcio di punizione.
4 i calci di rigore assegnati. Due all’Inter, realizzati entrambi da Eto’o, uno netto a Lecce (segna Jeda), uno inesistente a Brescia, ma Caracciolo non fa sconti.
Ben 14 i passaggi vincenti. Eto’o e Pellissier non si accontentano della doppietta e mandano in rete Milito e Fernandes. Anche Di Vaio e Caracciolo segnano e fanno segnare, pescando in area Gimenez ed Hetemaj. Decisivi per il pareggio, gli assist di Angelo, Veloso ed Hernanes. “Illusori” quelli di Seedorf e Floro Flores, per i momentanei vantaggi di Ibrahimovic e Di Natale, “ininfluente” (sul risultato finale) l’apertura di Stankovic per il bis di Milito, inutile quello di Lavezzi per Cannavaro. Fondamentale, invece, la spizzata di testa di Mutarelli per il gol vittoria del capitano Di Vaio. Idem quella di Silvestre, servito da Mascara da calcio piazzato.
Non ci sono stati gol bellissimi, ma il tiro al volo di Pellissier e la botta ravvicinata di Floccari, sono di pregevole fattura.
L’unica espulsione di giornata è quella (ingiusta) di Mexes, che però si becca tre giornate di squalifica per la conseguente spropositata reazione.
Sono 33, come nel secondo turno, le ammonizioni. Immacolata la Lazio.
Il caso: su Brescia-Roma ci sarebbe da aprire un fascicolo, ma il rigore assegnato alla squadra di casa e il rosso a Mexes, hanno del clamoroso.
Scelgono il turno infrasettimanale in notturna i bomber della serie a per rompere il digiuno e placare i polveroni mediatici scoppiati intorno ai loro nomi. Prime due reti per il Principe Milito sorretto da un Eto’o in stato di grazie e leader della classifica cannonieri con 5 reti. Dimostra di esser ancora fondamentale per il Chievo Pellissier cosi come Di Vaio per il Bologna.
Si sbloccano finalmente anche Di Natale, Gilardino e Ibrahimovic anche se per Udinese, Fiorentina e Milan c’è ancora da lavorare. La Roma ha un Borriello in più ma anche tanti problemi.
La classifica marcatori dopo la 4° giornata
Diego Milito è forse l’artefice principale della storica ed entusiasmante cavalcata nerazzurra alla vittoria del triplete nella scorsa stagione ma, proprio nella notte di Madrid, una sua dichiarazione poco felice ha forse sgretolato il muro di certezze costruito a suon di gol rendendolo umano e non più indispensabile.
Il problema del Principe è il gol, un’astinenza di sei gare per uno come lui sono davvero troppe sopratutto se accompagnate da ben quattro sostituzioni e dall’esplosione realizzativa di Eto’o che scalpita per aver tutto per lui il ruolo da centrale in attacco.
Sia ben chiaro il giocatore non si discute, anzi, siam ben sicuri che dopo il primo gol ne arriveranno altri a grappoli ma è chiaro che per Benitez è il primo caso spinoso da gestire. Recuperare il Principe sembra esser al momento il diktat dello spagnolo ma continuasse la carestia sotto porta la necessità di cambiare sarebbe opportuna.
Milito visibilmente sottotono e con l’umore sotto ai tacchi ha commentato amaramente l’ennesima sostituzione stagionale “Ma esco sempre io? Così non va bene, qui bisogna parlare”, il chiaro riferimento è a Benitez che per il momento glissa grazie anche agli acuti di Eto’o “Milito ha fallito un paio di opportunità e alla fine era molto deluso, ma ho parlato con lui e l’ho rassicurato. Segnerà moltissimo anche quest’anno. Deve stare tranquillo, perché è un giocatore importantissimo. Ha fatto un gran lavoro per la squadra, creando diversi spazi”.
Quella del Renzo Barbera sicuramente è stata una partita vietata ai deboli di cuore. L’Inter ed il Palermo infatti sono state protagoniste di una partita spettacolare conclusasi quasi allo scadere del match. L’Inter rimonta il Palermo 2-1 dopo aver rischiato addirittura di trovarsi sotto per 2-0. Gran gioco da parte degli uomini di Rafa Benitez nel primo tempo che sfiorano il vantaggio con Stankovic che spaventa Sirigu con un gran tiro sulla traversa. Ma a trovare il goal è il Palermo al 28′ con Ilicic che buca la porta nerazzurra su ribattuta dopo un gran salvataggio di Julio Cesar su Pastore. L’Inter padrona del campo non si demoralizza e prova a sfondare la difesa sicula senza però trovare la porta. Si va a riposo.
Dopo i primi 45 minuti l’Inter abbassa la guardia e per il primo quarto d’ora è il Palermo a rendersi pericoloso prima con Hernandez poi con Bacinovic e Pastore. Benitez non ci sta, e questa volta cambia il modulo tattico, spostando Eto’o centravanti con Milito, Stankovic centrale di centrocampo e Javier Zanetti ala. La mossa si rivela azzeccata perchè Eto’o appena prende palla davanti alla porta diventa micidiale, ed è proprio grazie a lui che l’Inter riesce a conquistare la vittoria con due reti importantissime siglate prima al 17′ con una grande giocata da campione su passaggio di Milito, e poi al 26′ col contributo della premiata ditta Maicon-Stankovic. Nove minuti e la rimonta è realizzata.
Allora Benitez schiera un Inter più difensiva con Muntari al posto di Milito, e Santon al posto di Stankovic. I nerazzurri soffrono, ma allo stesso tempo trovano anche l’occasione per chiudere definitivamente la partita sul 3-1 quando al 39′ Goran Pandev in una grandissima azione personale scarica appena a lato dai pali di Sirigu. I nerazzurri si salvano e chiudono la partita sul definitivo 2-1 portandosi al primo posto della classifica a +3 rispettivamente da Milan e Juventus.
Non è la migliore Inter e si vede: i nerazzurri campioni d’Europa vengono bloccati in terra olandese, a Enschede, dal Twente all’esordio in Champions League edizione 2010-2011. Benitez non è riuscito ancora ad imprimere la sua impronta alla squadra che sta faticando molto in questo primo scorcio di stagione. Sarà la condizione atletica ancora scarsa, sarà che ancora non sono stati assimilati in modo ottimale gli schemi del tecnico spagnolo fatto sta che i nerazzurri tornano a Milano con un solo punto in tasca conquistato contro un avversario decisamente alla portata di Milito e compagni.
Due a due il risultato finale sotto una pioggia battente che non ha dato tregua ai 22 in campo. Succede tutto nel primo tempo: al 13′ Sneijder porta in vantaggio l’Inter approfittando di una respinta corta del portiere Mihaylov su tiro di Milito ma il Twente pareggia dopo appena sette minuti con una sassata di Janssen direttamente su calcio di punizione beffando Julio Cesar sul proprio palo. Gli olandesi mostrano una condizione atletica superiore chiudendo bene tutti i varchi nella fase di non possesso e ripartendo con Ruiz e Chadli sulle corsie laterali d’attacco.
Addirittura alla mezz’ora il Twente passa avanti grazie ad un’autorete di Milito, ancora lontano anni luce dall’attaccante letale che era nella passata stagione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’argentino stacca di testa sfiorando la sfera quel tanto che basta per mandarla alle spalle di un incredulo Julio Cesar. Una botta che avrebbe potuto stendere la squadra di Benitez e invece i nerazzurri riordinano le idee e con una rasoiata di Eto’o dal limite dell’area al 41′ ristabiliscono la parità mentre poco prima Cambiasso aveva colpito una traversa, Gol prima dell’intervallo di vitale importanza.
Nella ripresa però il risultato non cambia. Il Twente arretra il proprio baricentro concedendo qualcosa di troppo all’Inter che perde Pandev per infortunio. Gli ingressi di Coutinho e di Muntari (per il macedone e Milito) riescono solo a dare una maggiore freschezza in campo per via del campo reso sempre più pesante dalla pioggia. L’unica vera occasione capita sui piedi, un pò rozzi, di Mariga che però incrocia troppo il destro ad uscire.
Il tabellino
TWENTE – INTER 2-2
13′ Sneijder (I), 20′ Janssen (T), 30’aut. Milito (I), 41′ Eto’o (I)
TWENTE (4-2-3-1): Mihaylov; Rosales, Wisgerhof, Douglas, Tiendalli; Brama, Janssen; Ruiz, De Jong, Chadli; Janko (77′ Bajrami).
A disposizione: Boschker, Kuiper, Bengtsson, Buysse, Landzaat, Parker.
Allenatore: Preud’homme.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Mariga, Cambiasso; Pandev (61′ Coutinho), Sneijder, Eto’o; Milito.
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Santon, Muntari, Biabiany.
Allenatore: Benitez.
Arbitro: Alves Garcia (Por)
Ammoniti: Maicon (I)
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Parte dall’Olanda il cammino europeo dell’Inter per difendere la Champions League conquistata 4 mesi or sono nella finale di Madrid. I nerazzurri stasera affrontano i campioni d’Olanda del Twente ad Enschede per la prima giornata del Gruppo A che comprende, oltre agli olandesi, le più quotate Werder Brema e Tottenham.
Non c’è più Mourinho in panchina, è arrivato uno che di coppe e di Champions League se ne intende avendone vinta una a Istanbul nel 2005 alla guida del Liverpool quando i Reds si resero protagonisti di una grandiosa rimonta dal 3-0 contro il Milan: Rafa Benitez ha tutte le carte in regola per bissare il successo nerazzurro dello scorso anno anche perchè quello che si appresta a scendere in campo è lo stesso gruppo, all’infuori di Balotelli, che ha alzato la coppa dalle grandi orecchie al cielo di Madrid.
In campo dovrebbero andare gli stessi che hanno giocato quella finale: non ci sarà Chivu infortunato, terzino sinistro scalerà Zanetti con l’inserimento in mezzo al campo di Mariga al fianco di Cambiasso. In attacco Eto’o, Sneijder e Pandev supporteranno Milito, un pò in affanno in queste prime uscite stagionali. Recuperato Maicon invece che aveva saltato l’impegno in campionato contro l’Udinese a scopo precauzionale.
Non sarà facile però contro una squadra che può fare bene trascinata dall’entusiasmo del debutto in Champions. Il tecnico Preud’homme, che ha sostituito l’eroe Steve McLaren capace di far vincere il primo titolo olandese della storia al Twente, dovrà dimostrarsi all’altezza della situazione a partire già da stasera.
Sia Benitez che Preud’homme sono chiamati allo stesso difficile compito: cercheranno di scacciare i fantasmi dei colleghi precedessori che aleggiano intorno a loro.
Probabili formazioni TWENTE – INTER (ore 20:45)
TWENTE (4-2-3-1): 13 Mihaylov, 15 Rosales, 19 Douglas, 4 Wisgerhof, 26 Tiendalli, 6 Brama, 24 Janssen, 9 De Jong, 22 Chadli, 10 Ruiz, 21 Janko.
A disposizione: 1 Boschker, 5 Bengtsson, 23 Buysse, 3 Kuiper, 7 Landzaat, 11 Bajrami, 14 Parker.
Allenatore: Preud’homme.
INTER (4-2-3-1): 1 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 4 Zanetti, 17 Mariga, 19 Cambiasso, 27 Pandev, 10 Sneijder, 9 Eto’o, 22 Milito.
A disposizione: 12 Castellazzi, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 26 Chivu, 11 Muntari, 29 Coutinho, 88 Biabiany.
Allenatore: Benitez.