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  • Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Una punizione laterale insidiosa di Manolo Gabbiadini ad un quarto d’ora dal termine ha consegnato il successo nel Derby della Lanterna alla Sampdoria.

    Una gara non certamente indimenticabile per quanto riguarda il gioco espresso dalle due squadre ma è stato senza dubbio un match intenso, pieno di aggressività da ambo le parti che è vissuto per tutto il tempo sul filo della tensione e dell’equilibrio spezzato al minuto 75° dal tiro da tre punti di Gabbiadini. Gioia in tribuna per il presidente Ferrero, la Sampdoria, in attesa della gara di domani dell’Udinese si trova momentaneamente al 3° posto solitario della classifica.

    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Per quanto riguarda la sponda rossoblù, i ragazzi di Gasperini hanno fatto principalmente la gara, cercando di provare a sfondare l’ottima difesa blucerchiata che ha retto sino alla fine. Il tecnico del Genoa, che ha anche provato a modificare lo schema, però può comunque essere contento dello spirito e della grinta messa in campo dai suoi, oggi i punti non sono arrivati ma giocando così non tarderanno ad arrivare.

    Veniamo al racconto della gara, la prima sorpresa è subito nelle formazioni non certo da parte del Genoa con Gasperini che schiera il 3-4-3 pronosticato alla vigilia con Roncaglia, De Maio e Burdisso davanti a Perin, Sturaro e Rincon in mediana con Edenilson ed Antonelli esterni. Davanti trio d’attacco formato da Perotti, Pinilla e Kucka.

     

     

    Come detto la sorpresa arriva da Mihajlovic che lascia in panchina Gastaldello scegliendo la coppia Silvestre, Romagnoli come centrali, Regini e De Silvestri esterni, Obiang, Soriano e Palombo a metà campo, Gabbiadini, Okaka ed Eder in attacco.

    Dopo lo spettacolo delle due tifoserie, si parte.

    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Primi 10 minuti molto nervosi con più fischi dell’arbitro che gioco con la Sampdoria costretta ad un cambio con Regini che si fa male muscolarmente, entra Mesbah, per inseguire una ripartenza veloce di Edenilson. La prima vera occasione, se si eccettua un inserimento di Eder il cui cross viene agevolmente bloccato da Perin, arriva al 20° con un bel colpo di testa di Pinilla che impegna Viviano nella presa a terra. La gara prosegue con l’intensità dei primi minuti, ma occasioni sostanzialmente non se ne vedono. Sul finale di tempo brivido per il Genoa con Perin che pasticcia sul rinvio e regala la palla agli avversari che però non riescono a sfruttare l’occasione. Dopo due minuti di recupero si va al riposo sullo 0-0.

    Il secondo tempo riparte senza cambi ed il Genoa prova a far subito la gara con aggressività ed un tentativo di fuori di Rincon. Gasperini al 59° cambia lo schema passando al 4-4-2 con l’inserimento di Matri per Kucka, ma è la Sampdoria che prova a rendersi insidiosa in contropiede. Al 75° la gara si sblocca, punizione laterale di Gabbiadini, nessuno la tocca, forse la sfiora De Maio, e la palla si insacca alle spalle di Perin. Il Genoa si lancia in attacco in maniera rabbiosa ma non riesce a rendersi mai pericoloso. Dopo 3 minuti di recupero l’arbitro Damato fischia la fine. Il Derby della Lanterna lo decide Manolo Gabbiadini.

     

    GENOA – SAMPDORIA 0-1 (0-0) (75° Gabbiadini)

    GENOA (3-4-3): Perin 5.5; Roncaglia 6.5, De Maio 5.5, Burdisso 6 (70° Bertolacci 5.5); Edenilson 6.5, Sturaro 6, Rincon 6 (81° Iago Falque sv), Antonelli 6; Perotti 6.5, Pinilla 6.5, Kucka 5 (59° Matri 5.5)

    Allenatore: Gasperini.

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano 6; Regini sv (11° Mesbah 5.5), Romagnoli 7, Silvestre 6, De Silvestri 6.5; Soriano 6.5, Palombo 6, Obiang 5 (90° Krsticic sv); Eder 6, Okaka 6.5, Gabbiadini 6.5(85° Sansone sv).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Silvestre (S), Burdisso (G), Eder (S), Pinilla (G), Okaka (S), Sturaro (G), Obiang (S).

  • Genova freme per il Derby della Lanterna

    Genova freme per il Derby della Lanterna

    Una competizione nella competizione, il Derby della Lanterna è una rivalità continua, il pensiero comunque a quello che hanno fatto i cugini, subito dopo aver seguito e patito per i propri colori, sentire il cuore palpitare all’impazzata e sentirlo morire in un istante. Questo è il derby di Genova, un derby che si concretizza in novanta minuti ma che non finisce mai.

    Genoa e Sampdoria sono pronte, tirate e posizionate in classifica nel modo migliore per offrire uno spettacolo incredibile, e poi ci sono i tifosi, quelli in grado di costruire un’atmosfera incredibile, con coreografie mozzafiato e cori di scherno originali e mai banali. Sarà una partita spettacolare, emozionante e imprevedibile così come è Genova, capace di stupire gli stessi genovesi in alcune circostanze nel bene e nel male.

    Coreografia Genoa | Foto Twitter
    Coreografia Genoa | Foto Twitter

    La Lanterna è pronta a tingersi dei suoi colori, ad illuminare con il suo faro la metà genovese che uscirà vittoriosa dal confronto e che fino al re-match poi girerà per la città con la possibilità di guardare il cugino dall’alto in basso e non conterà la classifica di Serie A, perché vincere entrambi i derby equivale a vincere lo scudetto cittadino.

    Coreografia Sampdoria | foto twitter
    Coreografia Sampdoria | foto twitter

    Nelle ultime stagioni più che a partite di calcio si è assistito a duelli rusticani, ma è sintomo anche questo di quanto la tensione sia alta sia in campo che fuori per l’importanza della posta in palio ed al pubblico piace così, perché anche se si esce sconfitti si deve uscire dal campo avendo dato tutto. Il cuore di ogni tifoso presente batte all’unisono e impazzisce se la palla entra nella porta giusta o smette di battere per alcuni secondi se finisce dietro le spalle del proprio portiere.

    Mihajlovic e Gasperini conoscono perfettamente come è vissuto il Derby della Lanterna e sanno quanto le tifoserie ci tengono quindi è certo che avranno preparato al meglio questa partita, sapendo però anche che spesso i derby sono decisi da chi non ti aspetti, da chi magari entra dalla panchina e vuole lasciare un segno indelebile nella memoria dei tifosi. Come nel caso di Boselli nella stagione 2010/11 che per la memoria rossoblù rimarrà come il gol che ha fatto retrocedere la Sampdoria, anche se non è vero, la Samp perderà la gara decisiva più avanti. O come nel caso di Icardi, giovane promessa blucerchiata nella stagione 2012/13 che realizzò la rete del definitivo 3-1 per la Sampdoria e che sbatté temporaneamente in ventesima posizione il Grifone. Oppure come nella stessa partita, vivere giornate da incubo, come capitò a Cesare Bovo che realizzò un’autorete per il Genoa e che ancora oggi è ricordato con sfottò dal popolo blucerchiato.

    Genova è pronta anche a cambiare il look, come da tradizione, si vedranno scalinate e muraglioni tinti dei colori dei vincitori. Spesso capita infatti che chi vince, giusto per continuare a ricordarlo al cugino, durante i festeggiamenti della notte trovi ispirazione per colorare parte della città di rossoblù o blucerchiato.

    Un esempio delle scalinate di Genova
    Un esempio delle scalinate di Genova

    La febbre da Derby della Lanterna è già cominciata e il Grifone è pronto ad alzarsi in volo, tirare fuori gli artigli per fermare il marinaio che a sua volta ha spiegato le sue vele e ha pronte le sue salve di cannone.

  • Massimo Ferrero, primo ciak da ultrà in giacca e cravatta

    Massimo Ferrero, primo ciak da ultrà in giacca e cravatta

    Non era facile e non è ancora facile per i tifosi sampdoriani abituarsi da una gestione della società con una presidenza silenziosa, con stile ed eleganza ad una gestione fatta di proclami, apparizioni in Tv e di tanto anticonformismo. La prima in casa di campionato per la Sampdoria era attesa un po’ da tutti, oltre a vedere i ragazzi di Mihajlovic alle prese con un avversario per nulla morbido c’era anche da osservare il nuovo Presidente, vedere come seguiva la partita e la sua vulcanica e attiva presenza.

    Tutto è andato per il meglio, tifosi e proprietà in visibilio per la squadra che ha regolato il Torino europeo con un netto 2-0. Ferrero arriva in tribuna al “Lugi Ferraris” poco prima dell’inizio della gara, è sorridente e visibilmente emozionato.

    Mentre la Sampdoria si organizza in campo e prende le misure al Torino si vede che è concentrato, quasi come fosse lui in campo a dover ragionare e correre per non fare passare i granata che a tratti sembra possano prendere il pallino del gioco, ma è solo un fuoco di paglia perché i blucerchiati fanno un ottimo lavoro sia a centrocampo che in difesa, in pratica il Torino prova a fiammate in velocità a salire verso l’area di Viviano ma non riesce mai a rendersi pericoloso. Nonostante il lunch-match sia soporifero per natura, Ferrero rimane vivo e attento anche quando tra una pacca sulla spalla ed un “batti il cinque” con sorriso cercano di distrarlo dalla sua creatura.

    La Sampdoria si porta in vantaggio grazie alla punizione di Gabbiadini, prima dell’esecuzione il Presidente è in piedi attento, come qualsiasi ragazzo della Gradinata Sud, mancano solo le braccia alzate che vibrano e l’ “Ohhhhhhh…” che sono il preludio alla rete. La palla s’insacca e lui scatta, si abbraccia con i collaboratori, stringe mani e sorride felice, sempre come qualsiasi ragazzo del settore popolare.

    Sempre con lo stesso atteggiamento vive la pausa tra il primo ed il secondo tempo, selfie, saluti, mani strette a tutti e qualche chiacchera, stavolta con il volto serio e nel frattempo chiamato da qualcuno nel settore affianco saluta sorridendo di nuovo insomma una presenza in toto, da padrone di casa a amico di tutti.

    La ripresa rimette in lui un po’ di apprensione, il Torino fa entrare Amauri e cerca di raddrizzare la partita e lui torna un po’ serio ed un po’ divertito, concentrato ed al tempo stesso in balia dell’atmosfera festosa del “Ferraris” fino alla corsa folle di Okaka che chiude il match.

    La segue con il fiato trattenuto, come la Gradinata Sud, rimane dapprima sorpreso nel vedere il poderoso attaccante andare via ai difensori granata, poi tutto d’un fiato lo segue sulla fascia, mentre si accentra verso l’area e nel momento in cui Okaka sembra aver perso il pallone, come tutto lo stadio, aspetta per vedere come va a finire. Incredibile Okaka ha saltato l’ultimo difensore e tira, la palla s’insacca alla destra di Padelli. Massimo Ferrero salta, si dimena e di nuovo baci e abbracci con chi gli si para davanti, uno spettacolo nello spettacolo, finita l’euforia arriva la consapevolezza che ormai la sua Samp è irraggiungibile per il Torino di Cairo, insaccato sul suo seggiolino nella stessa tribuna. A Ferrero torna il volto serio per un attimo e scappa un bel sospiro, il primo ciak a Marassi è andato bene.

    Massimo Ferrero | Foto Twitter
    Massimo Ferrero | Foto Twitter

    Finita la gara il Presidente scende in campo, saluta la Gradinata Sud tra gli applausi e poi viene chiamato sotto la stessa a gran voce, lui saluta, sorride da ogni parte, ci pensa e poi va dai suoi sostenitori a ringraziarli. Nel post partita è sciolto e dichiara:

    “Abbiamo fatto una grande partita sono molto contento di questo successo. Questa è la mia Samp!”.

    Poi torna sullo stato emotivo che lo ha coinvolto:

    “E’ stato più emozionante di Palermo perché stavo avanti a questi meravigliosi tifosi che ci mettono anima e cuore. Ora devono venire anche in trasferta perché abbiamo bisogno di loro!”

    L’augurio del Presidente blucerchiato è che i propri sostenitori possano, pur condividendo la loro battaglia, superare le divergenze legate alle trasferte previa tessera del tifoso, mai digerita dalla Gradinata Sud.

  • Coppa Italia: qualificate le favorite

    Coppa Italia: qualificate le favorite

    La seconda giornata del terzo turno di Coppa Italia non riserva nessuna sorpresa in particolare con le favorite, le squadre di Serie A che approdano ai sedicesimi di finale della Tim Cup.

    Il Genoa ha espugnato il campo del Lanciano con il punteggio di 1-0, grazie ad un penalty trasformato da Pinilla al 32′. Penalty indiscutibile: lo spagnolo Yago Falque, lanciato in verticale da Antonelli, è stato bravo ad anticipare l’uscita di Nicolas, che lo ha steso.

    La Lazio, all’Olimpico, ha strapazzato la malcapitata Virtus Bassano, vincendo con il punteggio di 7-0; le reti della squadra di Pioli sono state realizzate nel secondo tempo con le firme di Candreva al 46′, da Keita autore di una doppietta al 6′ e al 24′, dai nuovi arrivati De Vrij, Parolo e Basta rispettivamente al 14′, al 35′ e al 43′ e da Klose allo scadere del match. Il tribuna il difensore argentino Gentiletti arrivato in settimana.

    abbraccio Lulic a De Vrij

    Con il punteggio finale di 3-0, il Verona di Mandorlini e il neopromosso Empoli hanno fatto fuori rispettivamente la Cremonese e l’Aquila. Al “Bentegodi” a rete Toni, Moras e Christodoulopoulos davanti a ad 11.209 spettatori; al “Carlo Castellani” di Empoli sugli scudi Francesco Tavano autore di una tripletta: sono bastati  i primi venti minuti di gara agli uomini di Sarri per risolvere il discorso qualificazione.

    Il Cesena soffre, ma riesce a portare a casa l’accesso ai sedicesimi di finale in casa contro la Casertana ben organizzata ma praticamente mai pericolosa in zona offensiva  sotto gli occhi di oltre 200 tifosi saliti fino al “Dino Manuzzi” e comunque soddisfatti, decisivo il gol realizzato da Marilungo al 35′.

    La Sampdoria ha sconfitto per 4-1 il Como di mister Colella grazie alla tripletta di Eder e alla rete di Gabbiadini, il gol dei lombardi è stato realizzato da Le Noci su calcio di rigore. L’Udinese ha superato, tra le mura amiche, la Ternana per 5-1. Sempre protagonista, nonostante le primavere che aumentano, Totò Di Natale, autore di diverse giocate di pregevole fattura e soprattutto di quattro reti realizzate, la quinta rete degli uomini di Stramaccioni è stata realizzata da Thereau dal dischetto; di Ceravolo il gol della bandiera degli ospiti.

    Sarà il Brescia a affrontare la Sampdoria nei sedicesimi di Coppa Italia: merito del solito Andrea Caracciolo a segno nei minuti finali.

    Con le partite di questa sera si è concluso il terzo turno eliminatorio di Coppa Italia, il quarto turno sarà in programma il 3 dicembre prossimo e vedrà la disputa dei seguenti match: Pescara-Sassuolo; Lazio-Varese; Sampdoria-Brescia; Udinese-Cesena; Genoa-Empoli; Atalanta-Avellino; Verona-Perugia; Cagliari-Modena.

     

  • Sampdoria: arriva  Viviano, Mustafi al Valencia

    Sampdoria: arriva Viviano, Mustafi al Valencia

    Nelle ultime ore si è chiusa una trattativa, in casa blucerchiata, che era diventata una vera e propria telenovela. Emiliano Viviano è il nuovo portiere della Sampdoria, prestito con diritto di riscatto fissato a 4 milioni di euro. Il portiere è arrivato a Milano dove in uno degli alberghi del centro ha definito gli ultimi dettagli per il suo trasferimento alla Sampdoria insieme ai suoi agenti e al direttore sportivo della Sampdoria Carlo Osti.  Il dodicesimo di Viviano sarà da Costa, ora si attende la cessione di Sergio Romero al Monaco.

    SOCCER: SERIE A; FIORENTINA-ROMA

    In uscita c’è Shkodran Mustafi, il Valencia ha messo le mani sul difensore campione del Mondo con la Germania in Brasile. Questa notte è partito da Genova direzione terra iberica; è già a Valencia per gli ultimi dettagli ora si attende solo l’ufficialità.

    La società blucerchiata andrà ora sul mercato per cercare di prendere un difensore che vada a rimpiazzare la cessione di Mustafi; in questi giorni si era parlato di un trasferimento di Thomas Manfredini alla Sampdoria, il difensore attualmente gioca nel Sassuolo; ma il Presidente Massimo Ferrero con un tweet sembra chiudere le porte ad un eventuale trasferimento:

    “Buongiorno a tutti/e vi volevo ringraziare per gli auguri fattomi Grazie e Forza Samp… Chi è  sto Manfredini?”. Non è stata sicuramente un’uscita elegante quella fatta dal Presidente Ferrero e di fatti il difensore non ha esitato a rispondere all’uscita fuori luogo del patron della Sampdoria e dal suo profilo di Facebbok ha commentato: “Ha ragione signor Ferrero è normale che lei non mi conosca: quando io vincevo i derby 3 a 0 lei era impegnato con le sue sale cinematografiche. Comunque visto il mio passato genoano non sarei mai venuto”.

    A questo punto la caccia al difensore prosegue, dopo i no di Walter Samuel e di Mario Yepes rimangono in piedi varie alternative. Mentre cade definitivamente la candidatura di Manfredini, se mai fosse stata presa in considerazione realmente.

    In uscita c’è anche il centrocampista Mirko Eramo in procinto di passare alla Ternana; l’intervento di Francesco Caliandro, manager di Eramo, ha contribuito a sbloccare la trattativa che si era creata tra il calciatore e la Sampdoria.

    Sul campo di Bogliasco il tecnico Sinisa Mihailovic ha cercato, come sta facendo dall’inizio del ritiro, di isolare la squadra dalle sempre presenti e continui voci di calciomercato. L’intesa con il Presidente Ferrero è massima, l’allenatore sapeva benissimo che Mustafi poteva essere venduto ma, probabilmente, ha ricevuto rassicurazioni dalla società sulla sua immediata sostituzione, perchè la partenza del tedesco è di quelle che pesano.

  • Sampdoria: suo il “Boskov”, ma ora può perdere Yepes

    Sampdoria: suo il “Boskov”, ma ora può perdere Yepes

    Serata dai due volti quella passata dalla metà blucerchiata di Genova. In programma c’era il Trofeo “Boskov” e nel pre-gara la presentazione della squadra davanti al proprio pubblico. La festa ha coinvolto dodici mila tifosi che hanno occupato gli spalti del “Luigi Ferraris” godendosi nel modo giusto l’evento. Prima dell’incontro però, fuori ci sono state scaramucce tra tifosi tedeschi, al seguito dell’Eintracht Francoforte e blucerchiati.

    Le Forze di Polizia erano state allertate dai colleghi tedeschi, al seguito della squadra ospite infatti si attendevano circa trecento supporters di cui alcuni senza biglietto ed alquanto noti per le loro intemperanze. Il bilancio finale è di due feriti uno tra i tedeschi ed uno tra gli agenti intervenuti per sedare gli animi.

    “Non sono un marziano, sono umano e sono doriano!”

    Con queste parole entra in scena Massimo Ferrero, neo Presidente della Sampdoria, accompagnato da un sorridente Sinisa Mihajlovic. La Gradinata Sud lo incita a far sognare il popolo blucerchiato e sembra incominciare ad apprezzare anche l’estro mediatico dell’istrionico Presidente che risponde:

    “Garantisco il massimo impegno e vi invito tutti a stare vicino alla squadra”.

    Il pubblico apprezza e si gode la serata con la presentazione della Sampdoria, poi il test con l’Eintracht.

    Non poteva, la Sampdoria, ricordare meglio Vujadin Boskov se non con una bella vittoria. Gabbiadini, Eder (su calcio di rigore), Okaka e Soriano realizzano un poker da favola e poco importa se i tedeschi mettono a segno due reti con Inuit e Piazon portandosi anche momentaneamente in vantaggio all’inizio, gli uomini di Mihajlovic mostrano già movimenti da squadra interessanti.

    La Gradinata Sud con uno striscione ricorda una delle tante "massime" di Vujadin Boskov | Foto Twitter / Il Pallonaro
    La Gradinata Sud con uno striscione ricorda una delle tante “massime” di Vujadin Boskov | Foto Twitter / Il Pallonaro

    La serata è piacevole ed il pubblico sembra gradire, poi viene il momento della commozione, quando accompagnata dal Presidente, Jelena Boskov premia la squadra e saluta una festante Gradinata Sud.

    Sul fronte del mercato la Sampdoria però ha preso atto di una stilettata tirata dall’agente di Mario Yepes, Gino Culbertson, che ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato:

    “Ci sono vari club interessati al giocatore, sto parlando con tutti ma è probabile che Mario chiuda la propria carriera in Premier League”.

    Segnale forte e deciso che quello che sembrava un affare concluso da parte del club blucerchiato possa prendere un’altra piega.

  • Un Assaggio di Serie A, con le amichevoli di oggi

    Un Assaggio di Serie A, con le amichevoli di oggi

    Il campionato non è ancora iniziato, ma nella giornata di oggi saranno molte le squadre di Serie A a scendere in campo per le amichevoli estive.
    Si comincia alle 16 (ora italiana) con l’ Udinese di Stramaccioni, impegnata in Inghilterra in una sorta di amichevole in famiglia contro il Watford di mister Sannino.
    Alle 18, scenderanno in campo, a Storo, il neopromossso Palermo contro l’ Apollon Limassol e a Carpineti, sede del ritiro, il Sassuolo affronterà il Carpi, forte della vittoria contro il Piacenza per 2-0.
    Alle 19 è di scena il triangolare “Memorial Taccone” allo stadio Partenio-Lombardi, dove il Parma affronterà il Bordeaux e l’ Avellino.

    International Guinnes Cup 2014
    International Guinnes Cup 2014

    Alle 19 (ora italiana) ci sarà anche il match che sarà un vero e proprio assaggio della prossima Serie A, ovvero Roma-Inter, gara valevole per l’ ultima partita della fase a gruppi della Guinnes International Champions Cup 2014. Sia i giallorossi che i nerazzurri sono ancora in corsa per conquistare un posto nella finale di Miami del 4 agosto, anche se tutto dipenderà dalla gara tra Manchester United e Real Madrid, nella quale agli inglesi basterà una vittoria contro gli spagnoli (già eliminati) per andare direttamente in finale contro una tra Liverpool, Olympiacos e Manchester City.
    Alle 20 a scendere in campo sarà il Genoa, che incontrerà il Bastia allenato da Makelele allo stadio Furiani di Bastia.
    Alle 20:30 è la volta dell ‘Atalanta di Colantuono che affronterà in casa il Nantes, gara valida per l’ assegnazione del “XX Trofeo Bortolotti”.
    Alle 20:45, la Sampdoria scenderà in campo al Luigi Ferraris contro l’ Eintracht Francoforte per conquistare il il trofeo dedicato all’ ex allenatore blucerchiato, scomparso il 27 aprile 2014, Vujadin Boskov. Nell’ occasione, prima dell’ inizio della partita, verrà presentata al pubblico la squadra blucerchiata, con il neo acquisto Gonzalo Bergessio.
    A chiudere questa giornata di amichevoli sarà il Napoli che, al San Paolo, disputerà la prima di tre amichevoli impegnative (le altre due saranno con Barcellona e PSG) contro il Paok Salonicco.

  • Sampdoria: è arrivato Bergessio e sabato sera il Trofeo “Boskov”

    Sampdoria: è arrivato Bergessio e sabato sera il Trofeo “Boskov”

    Il tifo blucerchiato doveva ancora metabolizzare pienamente il cambio di proprietà della Sampdoria, avvenuto come un lampo ed assimilato con aria di scetticismo ed altrettanta curiosità, soprattutto riferita ai movimenti di mercato che il D. S. Osti su indicazioni di Sinisa Mihajlovic poteva mettere in atto con l’avvallo di Massimo Ferrero, uno dei nuovi volti della prossima Serie A.

    Durante il ritiro di Bardonecchia il neo Presidente aveva annunciato l’arrivo di una sorpresa facendo sbizzarrire gli addetti ai lavori, per dare un volto all’annuncio della proprietà. Pato, Osvaldo, Cassano o Giovinco sembravano gli indiziati ma intanto il tempo passava ed a parte l’arrivo in prestito del giovane centrocampista spagnolo Campana non si verificavano novità.

    Poi la svolta, la Sampdoria ha iniziato la trattativa complessa con il Catania per portare in Liguria Bergessio, Lodi e Frison con lo stesso ordine di priorità. Lodi è stato tolto subito dall’operazione, a Frison è stato preferito Viviano e gli sforzi blucerchiati si sono concentrati sull’attaccante Bergessio. Nel frattempo la Sampdoria trova l’accordo con il difensore colombiano svincolato Mario Yepes puntellando ulteriormente il reparto difensivo.

    Ieri sera è esploso l’entusiasmo blucerchiato, caricato a dovere dal patron Ferrero che attraverso il popolare social network Twitter già in mattinata annunciava:

    “Stasera tutti allo scalo a prendere il grandioso Gonzalo”

    E così l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova in serata è stato invaso dal popolo blucerchiato che ha salutato l’arrivo dell’attaccante con entusiasmo e finalmente forse alzato il velo di diffidenza nei confronti di Massimo Ferrero a cui comunque va dato atto, tra una battuta e l’altra, di voler costruire una buona squadra.

    Gonzalo Bergessio arriva a Genova | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Gonzalo Bergessio arriva a Genova | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Dopo un paio di giorni di relax post ritiro, la Sampdoria riprenderà la preparazione al “Mugnaini” di Bogliasco oggi con il nuovo elemento ansioso di cominciare la sua nuova avventura.

    Sabato sera, con inizio alle 19:45 allo stadio “Luigi Ferraris” ci sarà la presentazione della squadra prima del Trofeo “Boskov”, che sostituisce il Trofeo “Garrone” a condurre la serata ci sarà il tifoso blucerchiato Corrado Tedeschi. Ospite in tribuna sarà presente Jelena Boskov, vedova del compianto mister Vujadin. E sarà proprio lei a consegnare il trofeo che è stato realizzato dal vincitore di un concorso bandito tra gli studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.

    L’avversario sarà l’Eintracht Francoforte che verrà seguito da qualche centinaio di tifosi.

    Il mercato della Sampdoria tuttavia non si ferma qui, in attesa che si risolva il giallo relativo al portiere vicecampione del mondo Romero ed il conseguente approdo in blucerchiato di Viviano, portiere con il quale la Sampdoria ha trovato da tempo un accordo per consegnargli le chiavi della porta per la prossima stagione, Osti dovrà cercare di snellire la rosa ulteriormente e poi potrebbero esserci altre sorprese.

     

  • Garrone vende la Sampdoria, Massimo Ferrero è il nuovo proprietario

    Garrone vende la Sampdoria, Massimo Ferrero è il nuovo proprietario

    Incredibile colpo di scena quello accaduto questa mattina a Genova, dopo un indiscrezione riportata da “Il Secolo XIX” che parlava di una possibile cessione della Sampdoria, è arrivata alle 13.15 la conferenza stampa del presidente Edoardo Garrone che visibilmente emozionato, insieme al neo amministratore delegato Braida e al direttore sportivo Osti, ha così ufficializzato il passaggio di proprietà nelle mani dell’imprenditore cinematografico Massimo Ferrero:

    Mi scuso per il poco preavviso e ringrazio tutti di essere qui. In 12 anni di famiglia Garrone è come se l’avessimo salvata 2 volte: l’11 gennaio 2002 mio padre e l’ho fatto io d’accordo con la mia famiglia 4 anni fa. La gestione precedente aveva lasciato un buco enorme. Questi anni ci hanno dato lavoro, fatica, dispiaceri e anche soddisfazioni. Avevo preso un impegno prima con mio padre poi con la famiglia, mettere in sicurezza la Samp e trovare una buona soluzione per passare la mano. Oggi la Sampdoria è seria e sempre trasparente come da tradizione. Entro l’anno come da programmi abbiamo completato il risanamento della società e posto le idee per garantire il futuro stadio. In questi anni abbiamo guardato all’estero per trovare chi possa sostituirci bene: sono arrivate sette proposte in questi anni ma nessun investitore si è rivelato affidabile. Una volta dissi che se un imprenditore affidabile era intenzionato avrei accettato. È successo poco fa, con una persona seria e credibile che mi ha assicurato che farà bene. Da stamattina la Sampdoria ha un nuovo proprietario. Ho portato a termine la mia missione e consegno una macchina meravigliosa come la Samp a Massimo Ferrero.

    Massimo Ferrero ed Edoardo Garrone
    Massimo Ferrero ed Edoardo Garrone

    Dunque dopo 12 anni la famiglia Garrone lascia la Sampdoria, il neo proprietario della Sampdoria come detto è Massimo Ferrero, 62enne imprenditore cinematografico romano che ha come modello calcistico quello dei buoni risultati sul campo con i bilanci in attivo, si è presentato alla conferenza stampa indossando la maglia blucerchiata:

    Sono molto onorato di indossare questa maglia. Devo solo ringraziare Edoardo Garrone e la sua famiglia per aver da sempre fatto l’interesse di questa società. Ho prodotto sessanta film e ne ho girati centocinquanta. Ho preso la Sampdoria perché dopo di lei non c’è nulla e sono un tifoso blucerchiato. E’ due anni che inseguo questo momento e il primo contatto con Edoardo risale a qualche mese fa. Imitare i Garrone e i Mantovani sarà impossibile, ma faremo del nostro meglio.

    Ovviamente nel finale è stato fatto un parallelismo tra Ferrero e l’altro imprenditore cinematografico già presente come presidente nel mondo del calcio ovvero Aurelio De Laurentiis:

    Lo rispetto molto, ma è lui che si è ispirato a me.

     

  • Vilanova e Boskov, addio a due grandi tecnici

    Vilanova e Boskov, addio a due grandi tecnici

    Il mondo del calcio ha perso, in questi giorni, due grandi uomini oltre che due grandi allenatori, Vilanova e Boskov. Prima Tito Vilanova, scomparso a soli 45 anni per un cancro alla ghiandola parotide, poi Vujadin Boskov, scomparso all’età di 82 anni (ne avrebbe compiuti 83 il prossimo 16 Maggio). Due storie, due vite e due percorsi diversi quelli di Vilanova e Boskov ma accomunati dalla passione per il calcio e dalla grande professionalità e dedizione verso la panchina e per ciò che rappresenta. Entrambi, però, hanno rappresentato due modelli per i propri giocatori, che li ricordano con grande affetto e  stima anche nei giorni del dolore. Tito Vilanova è scomparso dopo un calvario vissuto con dignità e riserbo nonostante il male lo stesse logorando costringendolo ad allontanarsi dalla sua “creatura”, l’amato Barcellona del cui gioco spettacolare è stato l’inventore, insieme a Pep Guardiola, oltre che artefice degli strepitosi successi degli ultimi anni con Pep Guardiola in panchina. Dopo l’addio di Guardiola, Vilanova ha continuato finchè ha potuto la scia di successi e di dominio assoluto, conquistando la Liga dello scorso anno con cento punti, al primo tentativo: un tecnico competente, cervello della tattica che ha incantato il mondo intero, stratega fantasioso e coraggioso. Ma non solo: è stato educatore ed esempio per gli allora giovani della cantera blaugrana divenuti, poi, campioni stellari. Messi, Fabregas, Piqué (e tanti altri) devono a lui parte dei propri successi personali ed è per questo che, in questi giorni di dolore e commiato, gli hanno reso omaggio insieme all’intera società blaugrana e il popolo del Barcellona ricorderà per sempre le immagini del suo ultimo saluto al Camp Nou, avvenuto solo due mesi fa dalla tribuna dello stadio.

    Vilanova e Boskov, addio a due grandi | foto da web
    Vilanova e Boskov, addio a due grandi | foto da web

     

    Vujadin Boskov, invece, rimarrà nell’immaginario di tutti gli amanti del calcio come uno dei personaggi più istrionici ma anche come il tecnico vincente della Sampdoria delle meraviglie dei primi anni Novanta: scudetto nel 1991, Coppa delle Coppe 1989/1990, due Coppe Italia e Supercoppa Italiana, padre calcistico della coppia gol Vialli-Mancini, maestro di vita e saggio. A lui si devono alcune delle “perle” che rimarranno indelebilmente nella storia del calcio: “Rigore è quando arbitro fischia“, “Grandi squadre fanno grandi giocatori, grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio” e “Dopo pioggia viene il sole”, solo per citare le “massime” più note di un uomo pragmatico e concreto, tipicamente slavo in questo, ma che non rinunciava mai a sdrammatizzare, non prendendosi troppo sul serio e cercando la battuta ironica per dribblare le domande scomode dei giornalisti.

    Due tecnici che ci lasciano Vilanova e Boskov, due uomini che resteranno nella storia del calcio per ciò che hanno rappresentato e, per questo, il ricordo di Vilanova e Boskov resterà vivo a lungo nella memoria di tutti gli appassionati.