CalciomercatoCon la retrocessione in Serie B sembrava destinato a lasciare la sua amata ma oggi la Sampdoria e Angelo Palombo non sono più così lontani come qualche giorno fa. A riaprire la speranza dei tifosi blucerchiati la volontà del centrocampista di non abbandonare la squadra, da buon capitano, per un pronto ritorno nella massima serie. Nei prossimi giorni si terrà l’incontro tra Palombo e Garrone junior per decidere sul da farsi: il centrocampista chiederà espressamente alla società di rifiutare qualsiasi tipo di offerta in compenso dovrà ridursi l’ingaggio attualmente ben oltre i parametri imposti dalla società. Le parti, stando così le cose, non avrebbero nulla da obiettare e si deciderà di continuare insieme stipulando un nuovo accordo che vedrà il capitano inserito nel quadro dirigenziale una volta appesi gli scarpini al chiodo restando così a vita a Genova sponda blucerchiata. Su Palombo c’è il forte interessamento di Napoli, qualora dovesse perdere Inler, e Fiorentina, decisa a sostituire il partente Montolivo con il capitano doriano. Difficile oggi che partenopei e viola riescano a mettere le mani sul nazionale azzurro. Intanto la Samp ha comunicato di aver rescisso il contratto con l’ormai ex tecnico Mimmo Di Carlo che sarà quindi libero di accasarsi altrove con il Chievo in prima fila. In settimana la presentazione del nuovo allenatore Gianluca Atzori reduce da un ottimo campionato alla Reggina portata fino ai playoff.
Perso Inler, che dovrebbe accasarsi alla Juventus a meno di clamorosi colpi di scena, il Napoli sta accelerando i tempi per regalare a Mazzarri il primo dei quattro acquisti annunciati dal presidente Aurelio De Laurentiis per affrontare nel miglior modo possibile la Champions League.
Il centrocampista che andrà a far coppia con Gargano in mezzo al campo dovrebbe essere, secondo le intenzioni della dirigenza partenopea, Angelo Palombo. Il capitano della Sampdoria, neoretrocessa, lascerà la sponda blucerchiata di Genova come ha fatto intuire anche il nuovo ds della Samp Pasquale Sensibile: “Per la serie B l’ingaggio di Palombo rappresenta ovviamente un lusso“.
Il Napoli però non vuole spendere un capitale per acquistare il cartellino del centrocampista considerando anche la svalutazione del giocatore conseguente la retrocessione della Samp: sul piatto gli azzurri metterano non più di 10 milioni, 5-6 in meno rispetto a quanto concordato con l’Udinese per Inler. L’affare può andare in porto.
La Sampdoria avrebbe scelto Gianluca Atzori come nuovo allenatore. Il tecnico ciociaro entro la prossima settimana dovrebbe firmare un contratto biennale con la società blucerchiata. Atzori viene da una stagione brillante nella serie cadetta durante la quale ha portato la Reggina alla conquista dei play off per accedere alla serie A. Dunque, dopo l’occasione fallita a Catania nel 2009, il 40enne di Collepardo avrà l’occasione di sperimentare le emozioni di una grande piazza e di una città importante che ha fame di rivincita dopo la clamorosa retrocessione di quest’anno.
La parola d’ordine per la famiglia Garrone sarà rifondazione, anche se non è prevista la svendita di tutti i pezzi pregiati della rosa. Il nuovo ds Pasquale Sensibile, nel pieno dei play off col suo Novara, non nasconde la sua nuova avventura doriana e anzi rilancia: “voglio precisareuna cosa: se qualcuno pensa che la Sampsi possa saccheggiare perché è retrocessa in B si sbaglia di grosso. La nostra societàha valori importanti, per cui chi vuole fare affari vada da altre parti”. Nonostante le dichiarazioni di Sensibile il super big della Samp, Angelo Palombo, andrà quasi sicuramente ad accasarsi in un club fuori da Genova. Il centrocampista gravita nel giro della Nazionale e il suo ingaggio è fuori dalla portata di una Samp di serie B. Molte squadre stanno seguendo le sue tracce e la Fiorentina sembra essere in pole position.
Dopo la cessione di Reto Ziegler alla Juventus, invece, il nome per la fascia sinistra è Luigi Vitale, difensore attualmente in forza al Napoli. Vitale andrebbe ad affiancare Laczko appena riconfermato dopo il buon finale di stagione, ma il partenopeo ha bisogno di capire le ambizioni di risalita in A del club per poter affrontare un anno di purgatorio in serie B. Da definire il futuro di Massimo Maccarone che dopo una stagione anonima potrebbe fare ritorno al Siena neopromosso dove ha fatto vedere il meglio di se. La situazione di Stefano Guberti, poi, dipenderà dalla volontà o meno della Roma di riscattarlo. Nel caso in cui la Roma non fosse interessata a reinserirlo nella propria rosa, cosa abbastanza plausibile, l’ex Bari rimarebbe volentieri a Genova.
La rifondazione della Sampdoria appena retrocessa in Serie B inizia da una cessione eccellente, il club blucerchiato infatti ha deciso di lasciare andare via il capitano Angelo Palombo considerato un lusso per la categoria.
Il vicepresidente Garrone junior nei giorni scosri aveva assicurato i tifosi che la famiglia non avrebbe abbandonato la barca e sarebbe rimasta al timone della società per lavorare ad una pronta risalita nella massima serie ma che la stessa avrebbe avuto bisogno di un restyling completo.
Scelto il nuovo ds che sarà Pasquale Sensibile, uno degli artefici del miracolo Novara, che assumerà il nuovo incarico a campionato cadetto concluso, il prossimo passo è quello di sfoltire la rosa cedendo i calciatori con gli ingaggi più alti, e il capitano rientra in questo gruppo. Palombo, nonostante abbia dimostrato un grande attaccamento alla maglia testimoniato dalla scelta della scorsa estate di rimanere a Genova anzichè cedere alle lusinghe della nuova Juventus targata Marotta – Del Neri con i quali aveva centrato una miracolosa qualificazione in Champions League e dalle lacrime versate al termine della gara con il Palermo che ha sancito la retrocessione in Serie B della Samp chiedendo scusa a mani giunte al popolo blucerchiato, lascerà così la Liguria dopo 9 anni. Arrivato sotto la Lanterna nel 2002 dopo il fallimento della Fiorentina contribuì alla promozione in A della Samp per poi guadagnarsi, anni dopo, la fascia di capitano.
Palombo è seguito da mezza Serie A essendo uno dei pezzi pregiati di questo mercato, in particolare è forte l’interesse di due squadre, il Napoli e la Fiorentina. I partenopei potrebbero virare decisamente sul centrocampista doriano se Inler dovesse finire alla Juventus, mentre in viola, si tratterebbe di un ritorno, potrebbe raccogliere l’eredità di Montolivo che sembra sempre più vicino ad accasarsi all’Inter.
Per quanto riguarda gli altri giocatori in uscita, Maccarone è corteggiato dalla sua ex squadra, il Siena, Biabiany dal Bologna, partirà anche Mannini mentre Poli, uno dei giovani più promettenti del nostro calcio, ha più di una richiesta da club importanti.
Juventus 4,5: Il voto è una media fra il 6 della prima metà di stagione e il 3 pieno della seconda. Una stagione iniziata con il piglio giusto quella dei bianconeri che a dicembre, prima del pareggio suicida con il Chievo, parevano rappresentare l’unica seria alternativa alla capolista Milan; poi come d’incanto tutto è svanito, un gennaio disastroso ha rovinato quanto di buono costruito nei primi mesi e da lì una continua deriva, fino ad arrivare ad un modestissimo settimo posto che ha escluso la squadra di Del Neri da tutte le competizioni europee. Un risultato così negativo in casa juventina non si verificava da 20 anni, era la stagione ‘9o-’91 e sulla panchina di Madama sedeva Gigi Maifredi. Tra le note positive dell’annata bianconera c’è sicuramente l’ottimo inserimento di Milos Krasic, a larghi tratti l’esterno serbo è stato il vero trascinatore dei suoi, un punto fermo da cui la Juve di Conte potrà e dovrà ripartire.
Lazio 6,5: Nonostante i biancocelesti non siano riusciti a centrare la qualificazione ai preliminari di Champions, il loro è stato sicuramente un cammino molto positivo, per lunghi tratti della stagione hanno insediato la leadership del Milan ed hanno lottato per delle piazze più onorevoli, ma, forse, l’unica pecca è stata quella di non sapere reggere la pressione nei momenti decisivi del proprio campionato (vedi sconfitta contro il Napoli). Un nome su tutti il neo acquisto Hernanes, il profeta ha realizzato 11 reti con la maglia degli aquilotti, risultando spesso decisivo, da migliorare la sua continuità, ma c’è da dar merito a Lotito di aver azzeccato l’acquisto.
Lecce 6: La salvezza acquisita nel derby contro gli “odiati” cugini del Bari, è il meglio che qualsiasi tifoso giallorosso potesse immaginare. A dire il vero quello espresso dai salentini, guidati da De Canio, non è stato un gioco esaltante, anzi, ma il tecnico materano è riuscito nel compito di trasmettere ai suoi quel carattere e quella volontà per raggiungere l’ambito traguardo. Una menzione di merito nella stagione dei lupi pugliesi, va ai senatori Chevanton autore dello straordinario gol vittoria contro il Napoli e Jeda protagonista con una doppietta nella partita decisiva contro il Bari.
Milan 9: Un voto in meno solo perchè la perfezione non è di questo mondo, ma la squadra di Allegri fin da inizio campionato ha meritato il successo finale, guidata prima dai i gol di Ibra e poi da quelli di Pato e Robinho, quando lo svedese ha tirato un po’ il fiato. I rossoneri hanno vinto tutti gli scontri diretti eliminando ad uno ad uno tutte le pretendenti al titolo e resistendo anche all’attacco disperato dei cugini interisti, sicuramente i più attrezzati come organico per spodestare il dominio del diavolo su questo campionato. Bravo quindi il tecnico livornese a recuperare giocatori fondamentali ma messi ai margini l’anno scorso, vedi Gattuso e Seedorf; bravo a rinunciare a Ronaldinho e a puntare su Robinho e Boateng; bravo a valorizzare Abate, gradita sorpresa di quest’anno e poi quando in squadra ti ritrovi due come Ibra e Pato il tutto viene più facile.
Napoli 8: Terza piazza e Champions diretta con un organico che, fatto salvo per il terzetto d’attacco non presenta poi tutta questa qualità, merito anche di Mazzarri, tecnico carismatico e desideroso di successi, capace di far rendere i proprio uomini al massimo delle loro capacità. Il fenomeno vero quest’anno però è stato Cavani che con le sue 26 reti ha contribuito notevolmente all’ascesa degli azzurri, portandoli a lottare anche per la prima piazza della classifica, non è un caso, quindi, che quando è venuto a mancare lui i partenopei abbiano sofferto molto.
Palermo 5,5: Troppo sotto le aspettative la stagione dei siciliani, con un organico di tutto rispetto, migliorato anche dagli arrivi di Ilicic e Bacinovic, gli uomini di Delio Rossi, sono riusciti a concludere veramente troppo poco almeno in campionato, neanche il cambio al timone (Cosmi al posto di Rossi) e il successivo ritorno in panchina del tecnico ex-lazio hanno dato la scossa sperata. Dopo la qualificazione all’Europa League dell’anno scorso, l’ottavo posto di quest’anno rappresenta una vera e propria battuta d’arresto. Tutt’altro discorso va fatto, invece, per la Coppa Italia, dove i rosanero hanno raggiunto una storica finale. Parma 5,5: Per gli emiliani vale lo stesso discorso fatto per il Palermo, organico molto ben fornito, rafforzato dall’arrivo di Amauri, ma stagione molto al di sotto delle aspettative, una salvezza raggiunta con sudore e che è costata la testa del tecnico, mai amato, Marino. L’arrivo di Colomba alla 32ma giornata ha rinvigorito i gialloblu, ma il prossim’anno ci si aspetta molto di più da una nobile come la squadra ducale.
Roma 6: “Annamo a vincè” disse De Rossi a Borriello per convincerlo a trasferirsi a Roma nella scorsa estate, mai profezia fu meno azzeccata, infatti, i giallorossi dopo essere stati per anni la vera e sola antagonista allo strapotere interista, hanno miseramente fallito nella stagione che doveva sancire il loro definitivo rilancio. Un’annata talmente fallimentare da costringere anche il tecnico testaccino Ranieri a rassegnare le proprie dimissione e a lasciare la squadra in mano all’aeroplanino Montella. Un cambio che ha sortito solo una pallida qualificazione ai preliminari d’Europa League, di certo una stagione che si ricorderà solo per la fine dell’epoca Sensi, con l’approdo alla presidenza della società di una cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto.
Sampdoria 3: Dalle stelle alle stalle in una sola stagione.L’anno scorso di questi tempi, infatti, eravamo qui a lodare il lavoro della squadra allora guidata da Del Neri, e dopo 12 mesi ci ritroviamo a commentare una disfatta e la disgregazione di una squadra passata dai preliminari di Champions alla serie B. Che altro aggiungere se non che forse le colpe sono in gran parte della società e del presidente Garrone su tutti, non si può cedere così a cuor leggero un duo da Coppa Campioni come Cassano e Pazzini e sostituirli, non ce ne vogliano i diretti interessati, con Maccarone e Pozzi.
Udinese 8: 5 sconfitte ad inizio campionato non avrebbero di certo fatto presagire un epilogo così dolce, ma la costanza della società nel confermare Guidolin alla guida e la splendida intesa sviluppata fra il duo d’attacco Di Natale, ancora re dei bomber con 28 reti, e Sanchez, esploso definitivamente e sicuro uomo mercato, hanno dato i frutti sperati. I friulani tornano quindi nell’Europa che conta dopo 6 anni di assenza e proveranno certamente a mantenere in rosa i loro gioielli, ambiti da molte squadre di vertice, per ben figurare nella prossima Champions.
Dopo le visite mediche sostenute durante tutto il pomeriggio di ieri, Reto Ziegler ha firmato questa mattina il contratto che lo legherà alla Juventus per le prossime 4 stagioni fino al 30 giugno 2015.
Il nazionale svizzero è il secondo colpo ufficiale messo a segno da Beppe Marotta per la stagione 2011-2012, quella che dovrà essere obbligatoriamente l’annata del riscatto dopo aver toccato il fondo nelle ultime due, dopo quello di Pirlo. Entrambi arrivano alla corte di Antonio Conte, per il quale si attende solo il termine del campionato cadetto per rendere ufficiale l’ingaggio dell’ormai ex tecnico del Siena ed ex capitano bianconero, a parametro zero.
Terzino sinistro dalle grandi qualità balistiche, Ziegler non ha rinnovato il contratto con la Sampdoria e quando sembrava aver trovato l’accordo con la Lazio, è arrivata la chiamata irrinunciabile della Juve che gli ha fatto cambiare idea. Durante il mercato di gennaio rifiutò anche il trasferimento al Milan quando la società blucerchiata e rossonera avevano trovato un’intesa di massima. In passato il terzino 25enne ha vestito le maglie di Amburgo e Tottenham.
Traiamo un bilancio della stagione con i protagonisti assoluti in positivo e in negativo dell’annata appena conclusa della nostra rubrica “Liscio e Sbalascio“:
Il Milan, fresco del titolo di Campione d’Italia, è stata senza dubbio la miglior squadra della stagione, quindi merita in pieno il primo posto dei nostri Lisci. Sin dall’inizio della stagione si era capito che i rossoneri volessero fare sul serio dopo anni a secco di trofei. Il 4-0 alla prima di campionato contro il Lecce è stato più di un segnale alle rivali, in particolare l’Inter, reduce da un’annata trionfale con 4 titoli vinti e uno ancora da conquistare (il Mondiale per Club verrà vinto dai nerazzurri a Dicembre). La brusca frenata di Cesena e il pareggio casalingo col Catania non hanno però inciso sul morale degli uomini di Allegri che, a parte la sconfitta casalinga contro la Juventus alla nona di campionato, riusciranno a conquistare la testa della classifica per non lasciarla più. Sugli scudi le grandissime prestazioni di Ibrahimovic (seppur con un calo nella seconda parte di campionato), di Pato (l’anno della consacrazione definitiva per lui) e di Thiago Silva (il giocatore che ha avuto una maggiore crescita rispetto all’anno precedente). Ma anche il resto della squadra è stato monumentale, basti pensare alle prestazioni di un super Abbiati e alla seconda giovinezza vissuta da Seedorf, prima fischiato e poi acclamato. Il tutto merito di un Allegri da 10 e lode in pagella, colui che al primo anno in rossonero ha saputo gestire le grandi responsabilità di una squadra come il Milan e l’ha portato a vincere uno scudetto che manacava in Via Turati da 7 anni.
Seconda piazza per la grande rivelazione stagionale, l’Udinese di Guidolin. Partita malamente con 4 sconfitte in altrettante gare, sembrava essere prematuramente destinata a un anno travagliato con possibile retrocessione, come molti sportivi hanno inizialmente espresso. si parlava addirittura di esonero di Guidolin, il principale colpevole di quell’avvio orribile di campionato, senza vedere però che la squadra friulana aveva mostrato un bel gioco soprattutto con Genoa e Inter. Invece Pozzo ha saputo dar fiducia a un progetto (e che progetto!) che richiedeva tempo per amalgamare i “senatori” con i giovani, e così gli sforzi effettuati alla fine sono stati ripagati. Nemmeno Guidolin stesso prima dell’inizio del campionato avrebbe pensato ad un possibile approdo alla fase preliminare di Champions, segno che la voglia di confermarsi sul campo e di mostrare il proprio valore (Sanchez e Di Natale in primis) li ha portati il più lontano possibile, dove nemmeno loro si aspettavano. Ora c’è da completare l’opera, il sogno vero e proprio è rimandato ad agosto, affronterà una delle squadre dei campionati maggiori (Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Portogallo), ma dal canto suo l’Udinese ha la caratteristica di giocare un calcio spettacolare, come pochi al mondo. Speriamo comunque che il patron Pozzo non ceda così facilmente i suoi gioielli, in modo tale da vedere 4 club italiani ai giorni di Champions ma soprattutto una squadra spettacolare a misurarsi contro le grandi potenze del calcio europeo.
Sul gradino più basso del “podio” troviamo il Napoli formato Champions. Erano 20 anni che i partenopei non approdavano all’Europa che conta, anche per via degli anni difficili che il club azzurro ha vissuto. Sprofondata in C per fallimento nella stagione 2004, è riuscita man mano a risalire la china negli anni seguenti grazie alla stabilità finanziaria portata da Aurelio De Laurentiis, fino ad arrivare di nuovo nella massima serie. L’acquisto di Cavani in estate è stato l’ago della bilancia, e grazie alle reti del “Matador” i partenopei sono riusciti a conquistare l’accesso alla fase a gironi della Champions dalla porta principale, senza dimenticare il sogno cullato per gran parte del campionato di poter vincere lo scudetto insidiando la vera rivale di stagione, il Milan, proprio come 20 anni fa, quando a guidare gli azzurri verso il tricolore ai battendo i rossoneri ci pensò Diego Armando Maradona. Comunque è un terzo posto importantissimo per Napoli e i suoi tifosi, che si affacciano sul grande palcoscenico dopo anni di buio, merito soprattutto di uno stratosferico Edinson Cavani che farà impazzire sicuramente i dirigenti delle più grandi società in questa rovente estate.
Passando agli Sbalasci, la delusione più grande è stata ancora una volta la Juventus. Abbiamo speso troppe parole (e troppe critiche) per giudicare un’annata disastrosa che deve essere subito cancellata se si vuole realmente tornare ai livelli che la competono, e non abbiamo più aggettivi pertinenti allo scempio biennale di cui è stata protagonista. Nessuno poteva minimamente pensare che si potesse fare addirittura peggio dell’anno scorso, ma i risultati mostrano inesorabilmente l’involuzione catastrofica di una squadra che ormai della Juve sembra avere soltanto il nome. Bisogna riazzerare (per l’ennesima volta) tutto, ripartire da un nuovo progetto che possa garantire ai tifosi bianconeri il ritorno ai grandi fasti con la speranza di ritornare a padroneggiare come un tempo, non solo in Italia ma anche in europa, dove manca ormai da tanto tempo la conquista di un trofeo continentale. La stagione è da 4 in pagella.
Altro Sbalscio della stagione è la Roma, quella stessa Roma che un anno fa contendeva lo scudetto all’Inter fino all’ultimo respiro, e che ora è riuscita a malapena a conquistare i preliminari di Europa League. L’ultimo anno dei Sensi alla presidenza della Roma non si è chiusa affatto nel migliore dei modi, e con la nuova presidenza di Di Benedetto (che garantirà alla Roma una stabilità finanziaria solida) i tifosi giallorossi sperano una volta per tutte di conquistare quello scudetto che per ben 2 anni è sfuggito proprio all’ultima di campionato, sempre ai danni dell’Inter. Con nuovi campioni nella rosa nulla è proibito alla squadra capitolina.
L’ultimo posto degli Sbalasci va alla Samp, protagonista di una stagione disgraziata cominciata ad agosto quando un gol subìto al 94esimo minuto ha spazzato via le speranze blucerchiate di accedere in Champions League, nella persona di Garrone; successivamente, dopo un inizio di campionato abbastanza soddisfacente, il divorzio dal ds Gasparin prima e il caso Cassano poi ha sconvolto gli equlibri nell’ambiente doriano, finito in malo modo con la cessione del barese al Milan. Anche Pazzini venne ceduto dallo stesso presidente nel mercato di gennaio, e da lì la Sampdoria ha perso fiducia e convinzione: come se ciò non bastasse, allontanò Di Carlo e scelse come guida tecnica Cavasin, il quale non è riuscito ad invertire la rotta, ottenendo soltanto una vittoria con il Bari retrocesso nelle 10 partite rimanenti alla fine del campionato. L’annus horribilis della Sampdoria, destinata a ripartire dalla Serie B con la speranza di ritornare al più presto in A e rigiocarsi le sue carte nella massima serie, è dovuto principlamente al disastro compiuto da Garrone.