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  • Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A. Mondo del calcio in piena crisi, fair play finanziario alle porte e presidenti italiani che tagliano le spese. Il periodo che sta attraversando la serie A non è dei migliori e un’inchiesta della Gazzetta dello Sport ha sottolineato come i dieci patron delle maggiori società della massima serie abbiano speso di tasca loro circa 2.5 miliardi di euro! Cifre da capogiro che fanno capire quanto possa essere difficile gestire un club, puntando più sui soldi che sulle idee. Ora è arrivato il tempo del “taglio dei costi” causato soprattutto della crisi mondiale che ha causato una notevole riduzione dei guadagni nelle maggiori attività dei vari presidenti italiani. Pochi giorni fa Zamparini, presidente del Palermo, ha dichiarato che ormai ha speso tutto nel calcio.

    Ultimamente voci di possibili cessioni societarie sono aumentate a dismisura. Lo stesso patron siciliano aspetta l’arrivo degli arabi per poterlo aiutare negli investimenti in società. Anche il Milan di Silvio Berlusconi sta trattando (nonostante le varie smentite) la cessione del club che comanda dal lontano 1986 ed infine Moratti, presidente dell’Inter, colui che detiene il record di investimenti personali in un club, valuta la possibilità di inserire imprenditori cinesi in società. Periodo difficile, sotto tutti i punti di vista, dai risultati in campo europeo, ai guadagni sempre più bassi e infine all’appeal in discesa rapida.

    Maurizio Zamparini
    Zamparini, presidente del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nonostante tutto, il calcio rimane lo sport più seguito in Italia, nonché quello che fa girare il maggior numero di soldi. Il problema è il modo di investire sbagliato, spesso portato avanti per la voglia di vincere o di provare a vincere (dipende dai casi) e in alcuni casi anche per interessi personali che ben si uniscono con il mondo pallonaro. In questa inchiesta sono state scelte le dieci società con i presidenti più spendaccioni: Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Sampdoria e Udinese.

    FIORENTINADiego Della Valle – Il patron viola, proprietario dell’industria Tod’s (azienda di calzature), ha investito in dieci anni di presidenza nella società toscana ben 165 milioni di euro di capitali privati per poter rilanciare il club (acquistato nell’estate 2002 dopo il fallimento) nelle zone nobili della Serie A, con una risalita lampo dalla ex C2 fino alla massima serie.

    GENOAEnrico Preziosi – E’ il re dei giocatoli per bambini. Grazie alla sua azienda “Giochi Preziosi”, ha potuto investire importanti somme personali nel mondo del calcio, a volte senza successo (vedi Saronno e Como fallite). Il presidente rossoblu, dal 2003 proprietario del Genoa, ha speso ben 64 milioni di euro di tasca propria per le varie ricapitalizzazioni.

    INTERMassimo Moratti – Amministratore delegato della Saras (raffinazione del petrolio) di cui il fratello è presidente (dopo aver ereditato l’industria dal padre). E’ al momento il presidente più spendaccione della Serie A con i suoi 1160 milioni di euro investiti personalmente nella società, riuscendo a centrare importanti vittorie solo nell’ultimo periodo. Ora ha deciso di chiudere la cassaforte, entrando nell’ottica delle idee di un autofinanziamento societario (così come richiedere il fair-play finanziario).

    JUVENTUSAndrea Agnelli – Uno dei più “giovani” (per esperienza) dei presidenti di serie A. Ha ereditato dal padre la gestione della Fiat e dal 2010 la presidenza della società bianconera. In soli due anni ha speso 141 milioni di euro in capitali personali, che però gli sono valsi uno scudetto e soprattutto la costruzione del nuovo Juventus Stadium che porterà notevoli benefici nel corso degli anni al club juventino.

    LAZIOClaudio Lotito – Imprenditore nel campo dei servizi di pulizia, manutenzione e sanificazione. Acquista la società biancoceleste nel 2004, ad un passo dal fallimento, investendo 21 milioni di euro (ma questi soldi non vengono conteggiati nel calcolo dei 2.5 miliardi di euro dell’inchiesta). Il patron laziale è uno dei pochi presidenti a non aver utilizzato capitali propri nella gestione del club.

    MILANSilvio Berlusconi – Magnate milanese nel settore della televisione. Acquista la società rossonera nel 1986 investendo parecchi capitali personali. Circa 600 milioni di euro che sono serviti a vincere tanto nel calcio (sia in ambito nazionale che europeo) che in politica, visto che spesso le sue campagne elettorali coincidevano con qualche colpo a sorpresa del club. Con la crisi mondiale i suoi guadagni sono calati, tanto da far pensare ad una cessione societaria.

    NAPOLIAurelio De Laurentiis – Il produttore cinematografico, presidente della società partenopea dal 2005, in seguito al fallimento del club con conseguente partenza dall’ex C1. E’ riuscito, grazie ad un’ottima gestione dei ricavi, ad investire poco o nulla, tanto da far diventare nel giro di pochi anni, il Napoli un modello da imitare sotto il punto di vista dell’organizzazione e delle spese.

    PALERMOMaurizio Zamparini – Imprenditore immobiliare commerciale. Costruisce e avvia grandi centri commerciali per poi rivenderli. Dal 2002 è presidente della società siciliana, rilevata dai Sensi per 15 milioni di euro. In dieci anni ha rimesso quasi 60 milioni di euro di fondi personali, tanto da “denunciare” la sua impossibilità a continuare questa avventura, cercando nuovi acquirenti per il club.

    SAMPDORIARiccardo Garrone – Presidente dell’azienda petrolifera ERG, acquista la Sampdoria nel 2002. Nonostante sia chiamato dai liguri “braccino corto” per il suo modo di operare in fase di mercato, il buon Garrone ha investito privatamente ben 181 milioni di euro per il rilancio del club blucerchiato. Risultati? Una qualificazione ai preliminari di Champions League e poco altro.

    UDINESEGiampaolo Pozzo – Imprenditore nella lavorazione del legno, acquistò l’Udinese nel luglio 1986. Dopo i primi anni di assestamento, con conseguenti investimenti personali (circa 20 milioni in totale nei 26 anni di presidenza) è riuscito ad organizzare al meglio la società, permettendo di farla “vivere” senza bisogno di ricapitalizzazioni. Negli ultimi anni, grazie a questo modo di lavorare, ha potuto acquistare anche due società straniere (Granada e Watford).

  • Cavani stende la Samp, il Napoli aggancia la Juve in vetta alla classifica

    Cavani stende la Samp, il Napoli aggancia la Juve in vetta alla classifica

    Sampdoria-Napoli 0-1, un gol di Cavani su rigore permette al Napoli di Walter Mazzarri di espugnare Marassi e agganciare la Juventus in vetta alla classifica a quota 16 punti. Quinta vittoria in 6 partite per i partenopei autori di una prova non brillante ma tuttavia vincente. Per i doriani prima sconfitta in campionato dopo 3 vittorie e 2 pareggi ma ottima prestazione contro una delle squadre più forti del nostro campionato.

    Il Napoli non brilla soprattutto nel primo tempo ma è tutto merito della squadra di Ferrara. Grande concentrazione e aggressività nei minuti iniziali da parte dei padroni di casa che dimostrano di non avere nessun tipo di timore reverenziale. Il Napoli invece non riesce a trovare spazi nella difesa blucerchiata, davvero ermetica nella prima mezz’ora tant’è che la miglior occasione partenopea avviene da una rimessa laterale con Maggio che davanti a Romero spara alto. La Sampdoria si rende pericolosa al 17′ quando Estigarribia servito bene dall’ottimo Obiang manda a lato la sua conclusione mentre il Napoli ci prova con un cross di Cannavaro, sul quale Gamberini non ci arriva per un soffio. Al 40′ fallaccio di Obiang su Inler, l’arbitro ammonisce il centrocampista doriano ed espelle Mazzarri per proteste.

    Edinson Cavani stende la Samp © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il secondo tempo inizia ancora nel segno della Samp, sempre aggressiva in mezzo al campo mentre il Napoli fatica a scuotersi e allora Frustalupi manda in campo Lorenzo Insigne al posto di Pandev. L’entrata in campo dell’ex Pescara porta fortuna al Napoli, che 3 minuti più tardi si guadagna un calcio di rigore grazie all’iniziativa di Hamsik che al limite dell’area viene atterrato da Gastaldello già ammonito. Il difensore blucerchiato aggancia lo slovacco proprio al limite della sua area, ma l’arbitro non ha dubbi e assegna il rigore ai partenopei e l’espulsione a Gastaldello. Dal dischetto va Cavani, che con estrema freddezza e precisione realizza il gol del vantaggio e si riscatta dopo il penalty fallito con la Lazio. Il gol del vantaggio e la contemporanea inferiorità numerica dei doriani rendono il finale di partita meno arduo per la banda di Mazzarri. Nel finale ci prova Insigne con un tiro fuori di poco a lato mentre la Samp, priva di Maxi Lopez e Pozzi, non demorde grazie alle splendide prove di Eder e Pedro Obiang ma non riesce ad evitare la prima sconfitta stagionale.

    Il Napoli sbanca Marassi ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo. Da queste partite si evince ancor di più la forza del Napoli, che grazie alla solidità difensiva e all’estro dei suoi tenori riesce a vincere anche partite complicate come quella di quest’oggi. Ottima prova di Hamsik impreziosita dall’iniziativa da cui è scaturito il rigore mentre Cavani anche nelle giornate opache riesce a timbrare il suo nome sul tabellino del match. Con il gol di oggi il numero 7 azzurro si conferma capocannoniere del campionato a quota 6 reti.

    Pagelle e tabellino Sampdoria-Napoli 0-1

    Sampdoria (4-3-3): Romero 6; Berardi 6 (42′ st Poulsen 6), Gastaldello 5,5, Rossini 5,5, Costa 6; Munari 6 (25′ st De Silvestri 6), Krsticic 5,5, Obiang 6,5; Estigarribia 6, Eder 6,5, Soriano 5 (36′ st Icardi s.v). Panchina: Berni, Falcone, Mustafi, Castellini, Renan. Allenatore: Ferrara.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 6, Cannavaro 6, Gamberini 6; Maggio 6,5 (46′ st Mesto s.v), Behrami 5,5, Inler 6, Zuniga 5; Hamsik 6,5 (39′ st Dzemaili s.v); Pandev 5 (20′ st Insigne 6), Cavani 6. Panchina: Rosati, Grava, Aronica, Fernandez, Donadel, El Kaddouri, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

    Video Highlights Sampdoria-Napoli 0-1

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  • Sampdoria-Napoli, Mazzarri cerca la vittoria per rispondere alla Juve

    Sampdoria-Napoli, Mazzarri cerca la vittoria per rispondere alla Juve

    Dopo la vittoria della Juventus contro la Roma nell’anticipo del sabato, Il Napoli di mister Walter Mazzarri, secondo in classifica, nella gara delle 15 è chiamato a cercare la vittoria contro la Sampdoria di Ciro Ferrara, napoletano verace che, però, non ha alcuna intenzione di lasciare vita facile ai partenopei anche alla luce dell’ottimo momento che i suoi blucerchiati stanno attraversando, confermato dall’ottimo pareggio all’Olimpico contro la Roma di Zeman nel turno infrasettimanale. Sampdoria-Napoli sarà, dunque, un match di alto profilo in cui gli ospiti dovranno cercare i tre punti su un campo molto ostico da espugnare, contro la squadra-rivelazione di questo avvio di campionato, per rimanere agganciati alla vetta della classifica e continuare a cullare quel sogno che la città brama da oltre vent’anni. Sarà un incrocio particolare per i due tecnici, considerando il passato glorioso da calciatore di Ferrara nella squadra sua città, ai tempi di Diego Armando Maradona, ma anche per Walter Mazzarri questo match avrà un sapore particolare, considerando il passato del mister livornese sulla panchina doriana, dal 2007 al 2009.

    Nonostante gli amarcord, però, mister Mazzarri si presenta allo stadio Marassi per vincere, incitando i suoi giocatori ad una “gara feroce, con intensità nelle sovrapposizioni e con una coralità nel partecipare alla fase difensiva, per fare la differenza. Voglio un Napoli da Champions”. Walter Mazzarri propone, così, il suo modulo consolidato 3-4-1-2, con il duo Cavani-Pandev in attacco, con l’uruguagio che sta attraversando un momento d’oro, confermato dalla tripletta contro la Lazio nella precedente giornata, supportato da Marek “Marechiaro” Hamsik, che raggiunge oggi l’importante traguardo delle 300 partite in serie A. Molto probabile che venga concesso un turno di riposo a Cristian Maggio e, dunque, sulla destra agirà Zuniga mentre sulla sinistra Dossena, ed a completare la mediana vi saranno Dzemaili e Behrami, uno dei migliori nella gara di mercoledì scorso contro la Lazio, pubblicamente elogiato dallo stesso Mazzarri che, solitamente, non ama sbilanciarsi troppo sulle valutazioni individuali dei propri calciatori. Unico indisponibile fra gli azzurri è Britos.

    Walter Mazzarri cerca la vittoria in Sampdoria-Napoli | © ROBERTO SALOMONE/AFP/GettyImages

    In casa Sampdoria, invece, Ciro Ferrara avrà qualche defezione importante ma, nonostante i problemi di formazione, alla vigilia appare tranquillo e sicuro del potenziale dei suoi uomini, incitandoli ad essere “spavaldi, coraggiosi e sfrontati contro la miglior difesa ed il migliore attacco del campionato”: per i doriani emergenza soprattutto a centrocampo, dove mancherà Enzo Maresca per squalifica, oltre a Poli e Tissone ancora infortunati. Pertanto, dovrebbe esservi spazio per Munari e Krsticic, mentre in avanti, a causa della squalifica di Maxi Lopez ancora da scontare, dovrebbe partire dal primo minuto il tridente formato da Eder, Estigarribia, recuperato e convocato proprio in extremis, ed Icardi, terminali offensivi del modulo 4-3-3.

    Sampdoria-Napoli le probabili formazioni:

    Sampdoria (4-3-3):  Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Kristicic, Obiang; Eder, Icardi, Estigarribia. A disposizione: Berni, Falcone, Mustafi, Poulsen, Castellini, Renan, De Silvestri, Soriano. Allenatore: Ciro Ferrara.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Behrami, Hamsik, Dossena; Pandev, Cavani. A disposizione: Rosati, Colombo, Grava, Gamberini, Fernandez, Maggio, Mesto, Donadel, Inler, Insigne, Vargas. Allenatore: Walter Mazzarri.

    Allo stadio Luigi Ferraris dirigerà il match il signor Tagliavento di Terni.

  • Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Dopo che il Milan ha sfatato il tabù San Siro con la vittoria sul Cagliari restano solamente altre due big che nel proprio impianto non hanno ancora vinto una gara. Sono l’Inter a la Roma. I giallorossi di Zeman infatti sprecano una ghiottissima chance per rompere questa maledizione pareggiando in casa per 1-1 contro la Sampdoria dopo aver giocato un tempo intero in superiorità numerica. Non basta infatti il gol numero 216 in Serie A per Totti, che raggiunge così Altafini e Meazza in questa speciale graduatoria. E sì perché nella ripresa Stekelenburg combina la frittatona permettendo ai liguri di pareggiare con Munari.

    E per poco la formazione ospite non trova il colpaccio con Icardi. Nonostante lo stop di un turno dovuto ai noti fatti di Cagliari dunque la squadra giallorossa non sfrutta la freschezza rispetto all’avversario. Gli undici iniziali che presentano grosse defezioni in attacco: Osvaldo da una parte e Maxi Lopez dall’altra. Nella Roma fuori inizialmente anche De Rossi. Al suo posto Tachtsidis. Il primo tempo è un monologo capitolino. La formazione di Zeman si schiera stabilmente nella metà campo avversaria cercando in ogni modo di aggirare la difesa doriana. E anche quando ci riesce trova un super Romero che prima blocca due volte Destro, in uscita bassa e su tiro da distanza ravvicinata, e poi si ripete con Lamela.

    Poco dopo la mezz’ora però la Roma passa con un gol fortunoso nato a seguito di una mischia in area: doppia conclusione di Destro e subito dopo tiro sbagliato di Florenzi che si trasforma in assist per Totti il quale deposita in rete senza problemi. La Sampdoria è tutta in qualche contropiede di Eder e le cose per Ferrara si complicano quando perde anche l’infortunato Pozzi. Al suo posto Krsticic. Ad inizio ripresa la Sampdoria non ha nemmeno il tempo di riassettarsi che resta in dieci uomini: Maresca si becca il secondo giallo per un fallo su Lamela e obbliga i suoi, già sotto di un gol, a giocare la ripresa in dieci. Tutto facile sulla Roma. Ma solo sulla carta.

    L’esultanza della Sampdoria © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Poiché la Sampdoria anziché accusare il colpo va alla ricerca del pari. Che trova al 17’ quando su un tiro cross senza pretese Stekelenburg si fa sfuggire la palla dalle mani e per Munari è un gioco da ragazzi insaccare. E per poco non arriva la beffa per la formazione di Zeman quando Icardi si invola verso la porta avversaria ma Castan lo ferma poco prima della conclusione a rete. E’ di Lamela l’ultimo tentativo ma il risultato non cambia. Per la Sampdoria continua l’imbattibilità in questo campionato.

    LE PAGELLE DI ROMA-SAMPDORIA:
    Stekelenburg 4,5: Il suo errore è pesantissimo. Si perché permette alla Sampdoria di pareggiare, e per poco di vincere, sia perché fa crollare il morale della squadra.
    Castan 6,5: Non avesse fermato Icardi staremmo a parlare di disfatta giallorossa. Provvidenziale in quell’episodio.
    Totti 7 : Raggiunge lo storico traguardo di 216 reti anche se lui sperava di festeggiarlo con un successo. Un vero peccato.
    Romero 7: Provvidenziale in più circostanze dimostra di avere tutte le carte in regola per giocare in Serie A.
    Maresca 4,5: La sua ingenuità lascia la Samp in dieci. Che sia un bene o un male però, visto il risultato finale, non si sa.
    Eder 7: Con la sua rapidità la Sampdoria riesce ad allungarsi e rifiatare. Quando si tratta di partire in contropiede lui è lì, sempre pronto.

    IL TABELLINO DI ROMA-SAMPDORIA:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 4,5; Taddei 6, Burdisso 6, Castan 6,5, Balzaretti 6; Marquinho 5, Tachtsidis 5,5 (18′ st De Rossi 5,5), Florenzi 6,5; Lamela 6, Destro 5, Totti 7. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinhos, Romagnoli, Piris, Perrotta, Lopez, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero 7; Berardi 6, Gastaldello 6, Rossini 6, Costa 5,5; Munari 6,5, Maresca 4,5, Obiang 6; Estigarribia 6 (5′ st Icardi 6), Pozzi sv (32′ Krsticic 5) , Eder 7 (34′ st Soriano sv). In panchina: Berni, Castellini, De Silvestri, Poulsen, Mustafi, Renan. Allenatore: Ferrara 7

    Il video di Roma-Sampdoria:
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  • Roma-Sampdoria, le formazioni. Zeman recupera De Rossi e Totti

    Roma-Sampdoria, le formazioni. Zeman recupera De Rossi e Totti

    Si torna in campo. Tre giorni dopo la sfida con il Torino per la Sampdoria, dieci giorni dopo il ko interno contro il Bologna per la Roma che domenica ha ottenuto la vittoria a tavolino causa i noti fatti dell’Is Arenas. Giallorossi che se fuori casa, Cagliari a parte, hanno fatto bene espugnando anche San Siro, tra le mura amiche ancora non hanno brillato. Appena un punto conquistato in due gare. E cosi i tifosi non aspettano altro che la prima vittoria all’Olimpico per la truppa di Zeman che però davanti si troverà un osso molto duro.

    Parliamo della Sampdoria di Ciro Ferrara, squadra che insieme a Juventus e Napoli in questo momento è tra quelle imbattute. Zeman recupera perdine importanti come De Rossi, Totti e Bradley ma non Osvaldo che dovrebbe tornare disponibile sabato sera contro la Juventus. Fuori per infortunio anche Dodò e il solito Lobont. Non mancano i dubbi da sciogliere presumibilmente all’ultimo momento: in difesa infatti Piris e Taddei si giocano una maglia sul lato destro ma il secondo sembra avvantaggiato. Per il resto confermato in mezzo al campo Florenzi che ha battuto la concorrenza di Tachtsidis.

    Daniele De Rossi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nel 4-3-3 dell’allenatore boemo davanti a Stekelenburg retroguardia formata da Burdisso e Castan centrali con Taddei e Balzaretti laterali. In mezzo al campo Florenzi, De Rossi e Pjanic con Lamela, Destro e Totti che formeranno il tridente offensivo. Dall’altro lato Ferrara deve fare i conti con un’assenza veramente molto pesante: è quella di Maxi Lopez, uno dei migliori giocatori di questo brillante inizio di stagione dei blucerchiati, squalificato per due turni dal giudice sportivo. Con lui fuori anche Juan Antonio, Poli, Tissone e Da Costa.

    I dubbi non mancano nemmeno all’allenatore doriano in particolare in mezzo al campo dove Munari e Soriano si giocano una maglia da titolare. Il primo sembra però essere in vantaggio. Nel 4-3-3 davanti al portiere Soriano troveranno spazio Gastaldello e Rossini come centrali mentre Berardi e Costa agiranno sugli esterni. Munari, Maresca e Obiang formeranno il trio di centrocampo mentre in avanti Estigarribia ed Eder assisteranno Pozzi.

    Le probabili formazioni di Roma-Sampdoria:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Castan, Balzaretti; Florenzi, De Rossi, Pjanic; Lamela,Destro, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Bradley, Piris, Tachtsidis, Marquinhos, Perrotta, Marquinho, Tallo, Lopez. Allenatore: Zeman
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Maresca, Obiang; Estigarribia,Pozzi, Eder. In panchina: Berni, De Silvestri, Castellini, Soriano, Mustafi, Renan, Icardi, Poulsen, Krsticic. Allenatore: Ferrara

  • Ferrara lancia frecciate a Zeman: “Ha leso la mia immagine”

    Ferrara lancia frecciate a Zeman: “Ha leso la mia immagine”

    Si ritroveranno per la prima volta l’uno di fronte all’altro da allenatori. E tra di loro, in passato, c’era stata anche qualche scaramuccia verbale. Ciro Ferrara e Zdenek Zeman domani sera saranno avversari all’Olimpico in Roma-Sampdoria, ma viene difficile pensare che i due si scambieranno qualche battuta amichevole del match. Il perché lo si capisce dalle dichiarazioni della vigilia dell’allenatore doriano. Nulla di offensivo e nessun guanto di sfida lanciato all’allenatore boemo ma semplicemente la riproposizione di alcuni concetti già espressi in passato. Quando era alla guida dell’Under 21 Ferrara elogiò dal punto di vista professionale il boemo, definendolo “Un grande allenatore del quale ho una buona considerazione come tecnico”.

    Concetto questo ribadito anche oggi. Ma è dal punto di vista personale che la cosa cambia, con Ferrara che non ha ancora digerito le parole del boemo ai tempi in cui giocava ancora nella Juventus. “Alcune sue dichiarazioni secondo me hanno leso la mia immagine e quella di una società importante – afferma – e quindi non posso accettare quel tipo di parole, soprattutto conoscendo me e quella che è stata la nostra storia alla Juventus non posso accettare una cosa del genere. Inoltre non le posso che biasimare per il sacrificio e l’impegno messo da parte del sottoscritto e dai miei compagni. Da questo punto di vista non ci può essere stima o sintonia con lui. Per la prima volta saremo avversari con lo stesso ruolo, ma verso di lui non ho nessuna rivalsa. Certo che chi vincerà domani avrà avuto la sua rivincita“.

    Ciro Ferrara © Valerio Pennicino/Getty Images

    Di sicuro Ferrara è andato più leggero di quando era alla guida dell’Under 21 e definì l’allenatore della Roma “un piccolo uomo”. All’ex allenatore degli azzurrini evidentemente non è mai andato giù il rifiuto di Zeman che nel 1994 si oppose al suo arrivo alla Lazio. Quasi venti anni di rivalità tra i due. Adesso la parola passerà al campo.

  • Serie A 3 Giornata: risultati, marcatori e classifica

    Serie A 3 Giornata: risultati, marcatori e classifica

    Dopo la sosta per il doppio impegno della Nazionale valido per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014, in questo week-end è tornato il campionato di Serie A. Dopo gli anticipi di ieri che hanno visto il secondo ko di fila in casa del Milan battuto dall’Atalanta da un gol di Cigarini e il pari nel derby delle isole tra Palermo e Cagliari, la Juventus riprende da dove aveva lasciato, ovvero con una vittoria. Il successo però questa volta è arrivato dopo un primo tempo a dir poco sofferto con il Genoa passato in vantaggio con Immobile, il cui cartellino è a metà tra bianconeri e rossoblu, e che ha fallito in più occasioni il colpo del ko in particolare con la bestia nera della Juve Bertolacci sulla cui conclusione Buffon si oppone da campione evitando un quasi certo tracollo. La dura legge del gol si conferma spietata e sul capovolgimento di fronte Giaccherini trova il pari su servizio del neo entrato Vucinic che poi raddoppia su calcio di rigore per atterramento in area di Asamoah, anche lui tenuto a riposo in vista dell’impegno di mercoledì in Champions contro il Chelsea e subentrato nella ripresa. Il 3-1 finale che chiude la contesa porta la firma proprio del centrocampista ghanese che, insieme all’attaccante montenegrino, ha saputo cambiar volto al match.

    Restano a punteggio pieno insieme ai campioni d’Italia Lazio e Napoli. La squadra biancoceleste espugna nel lunch-match delle 12:30 il Bentegodi rifilando 3 reti al Chievo: Hernanes porta in vantaggio con una magia la squadra di Petkovic, Klose raddoppia prima dell’intervallo ed è ancora il fantasista brasiliano a suggellare il risultato. Il gol della bandiera per i clivensi arriva dal solito Pellissier su penalty; gli azzurri di Mazzarri superano al San Paolo il Parma per 3-1: Cavani apre le danze già al 3′ su calcio di rigore procurato da Pandev con l’attaccante macedone, rientrante dalla squalifica e preferito dall’inizio a Insigne, che raddoppia su assist di Hamsik. Poco prima dell’intervallo Parolo di testa accorcia le distanze ma è Insigne, al suo primo centro in Serie A, a 10 minuti dal termine a fissare il punteggio sul definitivo 3-1.

    Anche la Sampdoria viaggierebbe anche a punteggio pieno se non fosse per il punto di penalizzazione rimediato per il calcioscommesse: i blucerchiati di Ferrara espugnano Pescara 3-2 grazie alla doppietta di Maxi Lopez e la rete dell’ex Juve Estigarribia, inutili i tentativi di rientrare in partita di Celik e Caprari.

    Tracollo della Roma di Zeman all’Olimpico, in vantaggio di due reti dopo appena un quarto d’ora dal fischio d’inizio (tap-in di Florenzi su un missile di Totti respinto dal palo e tiro a giro di Lamela) si fa recuperare e superare dal Bologna nella ripresa nei 20 minuti finali: Gilardino di testa riapre le speranze felsinee, Diamanti un giro di lancette più tardi fa 2-2 e a allo scadere del tempo regolamentare l’attaccante di Biella ex Parma, Milan, Fiorentina e Genoa trova la rete dell’insperato successo che infligge al tecnico boemo il primo ko dal suo ritorno in Serie A. Vittoria per la Fiorentina di Montella che trova i 3 punti al Franchi contro il Catania, il tecnico viola ex del match può sorridere con un Jovetic ispirato e autore del gol che ha sbloccato la gara e Toni, tornato a Firenze dopo 6 anni, che ha subito messo la sua firma alla sua prima gara stagionale. Infine termina in parità 2-2 Siena-Udinese con i senesi che rimontano il doppio svantaggio siglato da Basta e Di Natale con Calaiò e un calcio di rigore trasformato da Ze Eduardo. Per i friulani si tratta del primo punto stagionale mentre il Siena sale a -4 a fronte dei 6 punti rimediati in estate per il calcioscommesse. Stasera il posticipo Torino-Inter.

    Risultati e marcatori 3 Giornata Serie A 2012-2013

    CHIEVO – LAZIO 1-3
    5′ Hernanes (L), 38′ Klose (L), 75′ Hernanes (L), 84′ rig Pellissier (C)
    FIORENTINA – CATANIA 2-0
    44′ Jovetic, 66′ Toni
    GENOA – JUVENTUS 1-3
    18′ Immobile (G), 62′ Giaccherini (J), 79′ rig Vucinic (J), 85′ Asamoah (J)
    MILAN – ATALANTA 0-1
    64′ Cigarini
    NAPOLI – PARMA 3-1
    3′ rig Cavani (N), 39′ Pandev (N), 44′ Parolo (P), 78′ Insigne (N)
    PALERMO – CAGLIARI 1-1
    40′ Arevalo Rios (P), 90′ Sau (C)
    PESCARA – SAMPDORIA 2-3
    31′ Maxi Lopez (S), 61′ Estigarribia (S), 76′ Celik (P), 77′ Maxi Lopez (S), 91′ Caprari (P)
    ROMA – BOLOGNA 2-3
    6′ Florenzi (R), 16′ Lamela (R), 72′ Gilardino (B), 73′ Diamanti (B), 90′ Gilardino (B)
    SIENA – UDINESE 2-2
    4′ Basta (U), 5′ Di Natale (U), 71′ Calaiò (S), 78′ rig Ze Eduardo (S)

    stasera ore 20:45
    TORINO – INTER

    CLASSIFICA SERIE A

    Pos Squadra Pt G
    1. JUVENTUS 9 3
    2. NAPOLI 9 3
    3. LAZIO 9 3
    4. SAMPDORIA (-1) 8 3
    5. FIORENTINA 6 3
    6. ROMA 4 3
    7. CATANIA 4 3
    8. TORINO (-1) 3 2
    9. INTER 3 2
    10. MILAN 3 3
    11. GENOA 3 3
    12. PARMA 3 3
    13. CHIEVO 3 3
    14. BOLOGNA 3 3
    15. ATALANTA (-2) 2 3
    16. CAGLIARI 2 3
    17. UDINESE 1 3
    18. PALERMO 1 3
    19. PESCARA 0 3
    20. SIENA (-6) -4 3

    CLASSIFICA MARCATORI SERIE A

    4 – Jovetic (Fiorentina)
    3 – Hernanes (Lazio), Klose (Lazio), Maxi Lopez (Sampdoria), Pazzini (Milan)
    2 – Bergessio (Catania), Cavani (Napoli), Diamanti (Bologna), Florenzi (Roma), Gilardino (Bologna), Giovinco (Juventus), Hamsik (Napoli), Immobile (Genoa), Osvaldo (Roma), Pellissier (Chievo), Vucinic (Juventus)

  • Golden Boy: Simone Zaza miglior giovane terza giornata

    Golden Boy: Simone Zaza miglior giovane terza giornata

    E’ l’attaccante dell’Ascoli Simone Zaza il Golden Boy della terza giornata di campionato. Una scelta comunque non semplice visti i tanti giovani che si sono messi in mostra in questo turno, compreso il talento del Brescia, ma di scuola juventina, Ouasim Bouy. Alla fine però l’ha spuntata il 21enne di Policoro, autore del gol che domenica pomeriggio è valso alla sua squadra il pareggio in casa della Virtus Lanciano. Una rete forse non difficile da realizzare, ma nonostante questo Zaza ha dimostrato grande senso della posizione facendosi trovare pronto dopo che al portiere avversario era sfuggita la palla dalle mani su un cross proveniente dalla destra.

    Un gol che di fatto ha evidenziato le caratteristiche di questo ragazzo che vanta un grande senso del gol ma che sa anche dialogare con i compagni di squadra garantendo tanta corsa. Cresciuto nelle giovanili della Stella Azzurra Bernalda e successivamente nel Valdera, Zaza approda all’Atalanta ad appena 13 anni crescendo cosi in uno dei vivai più importanti d’Italia.

    Simone Zaza | immagine dal web
    Tanto che gli orobici a soli 17 anni lo fanno esordire nel corso della sfida contro il Chievo Verona e nel match di fine stagione contro il Palermo lo fanno addirittura esordire dall’inizio.

    L’anno dopo tuttavia resta nella formazione Primavera tanto che nella stagione 2010/2011 passa alla Sampdoria. Anche qui tuttavia viene dirottato nella formazione Primavera e in Serie A colleziona appena due presenze, una delle quali nel derby contro il Genoa. Decide cosi di andare a farsi le ossa nelle categorie inferiori e lo scorso anno aveva avuto modo di iniziare la stagione con la casacca della Juve Stabia ma le sole 4 presenze all’attivo lo portano alla decisione di cambiare aria. Si lega così al Viareggio, formazione di Prima Divisione, e qui tra campionato e play out colleziona 18 presenze condite da 11 gol.

    L’ottimo scorcio di stagione in Toscana fa si che l’Ascoli si accorga di lui decidendo di chiederne, ed ottenere, il prestito dalla Sampdoria. E alla seconda presenza in stagione arriva anche questo gol contro la Virtus Lanciano che potrebbe permettergli di trovare quella continuità che nel corso degli anni non ha mai trovato se non lo scorso anno a Viareggio. E i risultati si sono visti.

    Il video con il gol di Simone Zaza contro la Virtus Lanciano

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  • Mimmo Criscito gioia archiviazione, rabbia per l’Europeo

    Mimmo Criscito gioia archiviazione, rabbia per l’Europeo

    Il difensore dello Zenit, l’ex giocatore del Genoa Mimmo Criscito un delinquente, un poco di buono addirittura un criminale degno di subire una perquisizione alle sei di mattina a Coverciano da parte della Polizia vede adesso restituita la sua dignità di uomo da parte di un Giustizia che in Italia funziona sempre più come un telecomando alla ricerca del programma più seguito.

    Ebbene si, siamo costretti a dire questo dopo che un giocatore, ma soprattutto un uomo ha visto la propria faccia accostata allo scandalo del calcioscommesse estivo ed associato ai peggiori criminali dell’Est Europeo protagonisti di questa triste e vergognosa vicenda.

    Il 21 maggio la Polizia arriva a Coverciano all’alba desiderosa di perquisire la camera di Criscito alla ricerca di non si sa che cosa, arrivano le telecamere ed in un amen finisce il sogno di un calciatore di disputare il suo primo europeo con la nazionale perché considerato dalla Federazione “non idoneo dal punto di vista psicologico” a partecipare nella massima competizione europea per le nazionali di calcio.

    Una decisione assurda presa dai vertici del calcio italiano come del resto siamo ormai abituati da tempo, una gestione ridicola della vicenda che diventa adesso addirittura paradossale a causa della notizia dell’archiviazione della posizione di Criscito più altri tre giocatori del Genoa (Palacio, Milanetto e Dainelli) tutti indagati per frode sportiva in merito al derby della lanterna fra Genoa e Sampdoria dell’8 maggio 2011, terminato 2-1 per i rossoblù da parte del Pm di Genova, Biagio Mazzeo.

    Domenico “Mimmo” Criscito ©Claudio Villa/Getty Images

    L’archiviazione è stata decisa dal Pm in quanto convinto dalle dichiarazioni del capitano rossoblù Marco Rossi e dell’ex doriano Luciano Zauri, che hanno negato di essere a conoscenza di qualsiasi ipotesi di combine saltata fuori quest’ultima, dall’intercettazione dell’ultrà genoano Massimo che parlava appunto, di una presunta combine del match Genoa-Sampdoria del maggio del 2011 concordata dai due capitani.

    Mimmo Criscito ha perso in questi mesi la sua dignità che per fortuna gli è stata restituita oggi ma non potrà più recuperare un Europeo toltogli inopinatamente da parte di una Federazione sempre più inadatta ad affrontare in maniera seria e credibile i problemi di giustizia sportiva ed ordinaria di questi ultimi anni.

  • Pedro Obiang, il regista della Sampdoria ha già conquistato tutti

    Pedro Obiang, il regista della Sampdoria ha già conquistato tutti

    Comincia bene il cammino della Sampdoria che, nella prima giornata di questa nuova stagione, mette a segno un gran colpo stendendo a San Siro il Milan. Ed uno dei padroni del campo di ieri sera è stato il blucerchiato Pedro Obiang, centrocampista centrale che si è finalmente guadagnato la fiducia del nuovo mister Ciro Ferrara, conquistando così la maglia da titolare. Il giovane spagnolo, nato però da genitori della Guinea Equatoriale, è infatti uno dei grandi acquisti compiuti da Marotta e Paratici nel 2008 per 130.000 € dall’Atletico Madrid, squadra in cui “Perico”, questo il soprannome del giocatore, è cresciuto fin da bambino.

    Pochi anni fa Obiang era stato infatti etichettato come uno dei prossimi campioni e, già nella partita di ieri si è dimostrato pronto a scendere in campo per dire la sua: dotato di ottime qualità sia fisiche che tecniche ha dalla sua la rapidità nei movimenti, la capacità di rubare palla perfettamente e soprattutto una grande visione di gioco che gli permette di servire prontamente i compagni, pregi che l’hanno messo su di un gradino importante. Ispiratosi fin da quando era piccolo al suo idolo Xabi Alonso, Pedro ha deciso di lasciare i genitori e di trasferirsi a vivere a Genova con la sorella, dove ha potuto dare vita alla scalata verso una lunga carriera che è solamente agli inizi.

    Pedro Obiang © Claudio Villa/Getty Images

    Con la Spagna ha partecipato a vari raduni e partite delle squadre junior ma non ha ancora scelto definitavamente con quale nazionale vorrà giocare: pochi mesi fa infatti si vociferava che Obiang potesse arrivare ad indossare la maglia azzurra dell’Italia, cosa che andrebbe sicuramente a giovare alla squadra di Cesare Prandelli. Oltre ad essere un grande giocatore Pedro ha dimostrato di tenere particolarmente alla società per cui gioca, in quanto a novembre 2011 rifiutò la convocazione con la Guinea Equatoriale dove avrebbe disputato la Coppa d’Africa, per poter rimanere con il suo club durante il campionato di Serie B dove si era conquistato dopo tanto lavoro il posto da titolare che è riuscito a mantenersi anche in questa nuova stagione.

    CONOSCIAMO PEDRO OBIANG IL VIDEO

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