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  • Serie A, squadre sull’orlo di una crisi di nervi

    Serie A, squadre sull’orlo di una crisi di nervi

    La Serie A si sa, non è come la Bundesliga, la Liga o la Ligue 1, è un campionato nervoso che soprattutto non riesce a vivere solo di luce riflessa dettata dalle big o dalla squadra di riferimento. La Serie A produce ogni anno piccoli miracoli sportivi, sforna volti che fanno esaltare temporaneamente il pubblico e soprattutto non certifica mai o quasi mai l’assoluta verità delineata soltanto pochi mesi prima alla fine di un campionato e l’inizio del nuovo.

    E’ come un rigenerarsi di opportunità e di sogni che si apre e si chiude nell’arco di dodici mesi e nella frenetica sessione di un mercato può “terremotarsi“. Prendiamo i dati del campionato chiuso a maggio e le aspettative che c’erano le troviamo dissolte nella Serie A di quest’anno. In tutto questo ci sono passaggi che sono la storia del nostro campionato, che restano una costante nel tempo, e che lo certificano come sempre uno dei più equilibrati. Livellato verso il basso o verso l’alto, questo lo decide il confronto poi con i riferimenti europei (Barcellona, Bayern etc. etc.).

    Rudy Garcia | Foto Twitter
    Rudy Garcia | Foto Twitter

    Un terzo del campionato di Serie A è andato e i primi segnali della stagione sono stati lanciati, tra questi si registrano come detto le variabili che girano aprendo scenari e chiudendone altri. Ci si aspettava, con il suicidio di mercato della Juventus, una Roma dominante ed invece viene confermata una squadra che vive in un contesto mai contento, di alti e bassi spaventosi e un rapporto con l’Europa che conta decisamente di soggezione. Come l’anno scorso dopo le sette reti subite con il Bayern Monaco anche quest’anno, dopo i sei gol presi al Camp Nou, i giallorossi sembrano avviati verso un declino con rumors sull’allenatore e ambiente sul piede di guerra.

    La Lazio è in una situazione simile, ma dalla nuova stagione aveva aspettative diverse, pertanto si può dire che la crisi di nervi è meno forte sul morale e più pesante sui risultati, non vince in Serie A dal 25 ottobre contro il Torino, mentre in coppa fa il suo dovere. L’esito di questa stagione, per ora, conferma quanto alcuni sostenevano l’anno scorso, ovvero che i biancocelesti e Pioli avevano concluso un’annata straordinaria sopra le potenzialità della squadra e forse oggi si ha una dimensione più veritiera dei capitolini.

    Totò Di Natale | Foto Twitter
    Totò Di Natale | Foto Twitter

    A metà classifica in settimana abbiamo assistito allo sfogo di Di Natale in casa Udinese, una delle piazze più tranquille della Serie A, sfogo dettato dalle voci che lo vedrebbero ritirarsi a gennaio dal calcio non confermate e dalle stesse voci che metterebbero il suo malumore in relazione alle scelte di Colantuono. Si tratta di una reazione complicata e umorale del giocatore, che produce una piccola sveglia alla squadra, vincente contro il Chievo, ma che al tempo stesso mette ombre sull’ambiente pronto a inaugurare il nuovo stadio finito nel match contro la Juventus nel nuovo anno, ma forse proprio senza il campione più rappresentativo.

    A Genova è derby tutto l’anno, se al sabato la Sampdoria va male con il rinato Milan a San Siro, alla domenica al Ferraris il tifo genoano si aspetta il sorpasso in classifica sui cugini del resto di fronte c’è il battibile Carpi. Dopo pochi minuti una gomitata inspiegabile di Pavoletti mette il Grifone in una pericolosa salita che non riuscirà a superare seppur in vantaggio per primo. Il Carpi che tutti danno per già retrocesso ottiene la sua seconda vittoria stagionale e rimette il Genoa a ridosso della zona retrocessione. Morale della favola, Gasperini contestato nelle scelte post espulsione di Pavoletti e il viatico del derby del 6 gennaio mantenuto nervosamente sempre ad alti livelli. La Sampdoria dopo l’esonero di Zenga è letteralmente sprofondata, sia con i risultati che con il morale, l’aeroplanino Montella non riesce a far decollare i blucerchiati e se c’è ancora aria di attesa per vedere i primi passi della nuova Samp con l’avvicinarsi della stracittadina aumenta la preoccupazione di aver preso una topica con il cambio del tecnico, forse nel momento sbagliato della stagione.

    Proprio su questo filo immaginario, dettato dal sistema nervoso, soprattutto queste ultime due e l’Udinese devono stare attente perché il rischio è quello di ritrovarsi invischiati in lotte pericolose dove proprio il nervoso può giocare brutti scherzi, soprattutto quando i tuoi avversari sono in Serie A con nulla da perdere e mostrano lievi progressi ogni settimana, Hellas esclusa perché pare già rassegnata.

     

  • Zenga: Dubai, la barba tinta e Montella

    Zenga: Dubai, la barba tinta e Montella

    Sono ore di grande fermento quelle che si stanno vivendo in casa Sampdoria riferite a Walter Zenga, esonerato dal presidente Ferrero proprio oggi e dove si fanno già i nomi dei sostituti, tra i quali proprio Vincenzo Montella. Un susseguirsi di voci, notizie, smentite e parziali conferme che si sono accavallate da subito dopo la fine del match contro la Fiorentina in poi. Ma la verità è che tutto nasce da un po’ più lontano e forse da una piazza che “l’uomo ragno“, come allenatore, non l’ha mai amato.

    La Sampdoria occupa la parte sinistra della classifica, a tratti ha mostrato un bel gioco, soprattutto davanti, ha battuto squadre davanti a lei in classifica ed è una delle sorprese della stagione in Serie A. Tuttavia tra il club ligure e l’ex-portierone della Nazionale è nata la burrascosa aria del divorzio.

    Walter Zenga | Foto Twitter
    Walter Zenga | Foto Twitter

    Se i risultati danno parzialmente ragione a Zenga l’ambiente se ne è allontanato sempre di più fino all’esonero di oggi, vediamo perché.

    In diverse partite il tecnico ha schierato formazioni che poi hanno dovuto subire cambi in corsa per riparare le cose, in alcuni casi è andata bene in altri no. Non piace alla piazza la gestione del cosiddetto turn-over e il poco utilizzo in esso di Antonio Cassano, vero e proprio idolo della tifoseria e riabbracciato da essa a “furor di popolo” in estate.

    Anche i media liguri non hanno certo aiutato questa unione, infatti non è stata mai persa l’occasione di rimarcare eventuali divergenze tra il tecnico e i giocatori o la dirigenza, ultimo in ordine temporale una mezza frase catturata dai microfoni, proprio di Cassano, che si è tramutata in un “caso”.

    ZENGA, LA FIORENTINA E QUELLA BARBA FINTA

    Il match con la Fiorentina ha denotato la netta superiorità della squadra di Sousa, inoltre la Samp è sempre stata fuori dalla partita, da stabilire i grandi meriti della squadra viola e i demeriti di una Sampdoria abulica. Risultato, uno 0-2 che non ha lasciato spazio a repliche e il costante pallino del gioco in mano ai viola.

    La barba tinta di Walter Zenga | Foto Twitter
    La barba tinta di Walter Zenga | Foto Twitter

    Walter Zenga si è presentato in panchina con un particolare che subito dai media è stato ripreso e sui social di riflesso è diventato argomento gettonatissimo, una barba marcata, probabilmente con l’henné, color castano.

    Un indizio che, abbinato al viaggio a Dubai sfruttando la sosta del campionato e all’interesse della società blucerchiata per Vincenzo Montella apre lo scenario della separazione preannunciata. Walter Zenga è sposato con Raluca Rebedea, terza moglie dopo le separazioni con Elvira Carfagna e Roberta Termali. Insieme vivono a Dubai, decisione presa dopo gli ultimi ingaggi di Zenga nell’Al-Nasr e Al-Jazira prima dell’offerta di Ferrero. L’influenza araba sulla coppia è presente e quella barba tinta è sembrata subito proprio un richiamo a quella cultura.

    La tintura della barba con l’henné è un segno di buon auspicio, un augurio rivolto molto probabilmente ai suoi compagni. Nella pratica islamica significa “che iddio sia compiaciuto di tutti loro” e probabilmente Zenga, che era la prima volta che lo faceva, intendeva salutare i suoi compagni prima di tornare a Dubai, da dove già sapeva che non sarebbe tornato ad allenarli. Lo stesso colore scelto ha quel significato, il nero per il costume islamico è autorizzato solo nel caso di una battaglia per intimorire i nemici per dare un inganno sull’età del guerriero, Zenga aveva la barba tinta castano.

    Walter Zenga dopo la partita con la Fiorentina parte per Dubai e da subito partono le indiscrezioni sul suo futuro con la possibile non autorizzazione del presidente per la sua presunta vacanza mediorientale. Ma in verità sembra che il distacco fosse programmato da entrambe le parti.

    La Sampdoria già da qualche settimana puntava un papabile sostituto di Zenga e in Montella aveva trovato il profilo giusto, l’alternativa principe era Donadoni o Corini, Delneri invece era stato scartato quasi a priori dallo stesso FerreroMontella anche economicamente è sostenibile per la Sampdoria, mentre la parte complicata risulta essere la buona uscita richiesta dalla Fiorentina (subito 5 milioni), con la quale il tecnico campano non ha chiuso in modo idilliaco.

    Poi accade che Donadoni prende la via di Bologna e che Iachini entra nel baratro “zampariniano” mettendo quindi alle strette la Samp che si trova ad aver fretta di decidere, continuare con Zenga o cambiare?

    La piazza continua a mugugnare e i risultati restano altalenanti, domenica sera la goccia che ha fatto traboccare il vaso con la richiesta esplicita dei tifosi “Ferrero caccialo!“.

    Il sogno blucerchiato Vincenzo Montella | Foto Twitter
    Il sogno blucerchiato Vincenzo Montella | Foto Twitter

    Oggi è giunta l’ufficialità dell’esonero di Walter Zenga e rimane solo da aspettare che venga designato il nuovo tecnico, intanto la Sampdoria ha incassato il “sì” di Vincenzo Montella e ora si tratta sulla buona uscita chiesta dalla Fiorentina, scesa a 2 milioni. Si attendono sviluppi.

  • Sampdoria-Empoli 1-1, Eder risponde a Pucciarelli

    Sampdoria-Empoli 1-1, Eder risponde a Pucciarelli

    Sampdoria-Empoli, posticipo della ottava giornata è terminata con il punteggio di 1-1. La Sampdoria mantiene l’imbattibilità al “Ferraris” e la rete di Eder consente alla punta della nazionale di raggiungere Higuain in vetta alla classifica cannonieri con otto centri. Primo tempo di studio in qui la squadra di Zenga appare sulle gambe e non riesce a sfruttare le fasce al cospetto di un Empoli ben messo in campo da Giampaolo, che tiene bene la palla e un paio di volte si rende pericoloso dalle parti di Viviano.

    La seconda frazione ha visto il vantaggio siglato da Pucciarelli al 14′ bravo a girasi sul sinistro dopo il controllo e piazzare la palla nell’angolino alla destra del portiere di casa. Il pari dei padroni di casa è frutto di un passaggio in profondità di Fernando per  Eder che supera Skorupski.

    Al 2′ annullata una rete ad Eder: palla persa dall’Empoli, Eder viene lanciato in profondità e supera Skorupski con un tocco sotto ma è fuorigioco. Al 4′ sinistro di Rui ma Viviano blocca la sfera; all’11’ altra gol annullato a Eder per netta posizione di fuorigioco. Al 15′ centro di Cassani per Carbonero che ha calciato sul primo palo ma la palla è finita sull’esterno della rete. Al 17′ tiro di Soriano ma il portiere ospite para; al 25′ Saponara scambia con Maccarone, destro deviato da Silvestre e è attento Viviano. Al 45′ Saponara per Zielinski che conclude di piatto da ottima posizione e para Viviano.

    Pucciarelli, autore della prima rete in Sampdoria-Empoli
    Pucciarelli, autore della prima rete in Sampdoria-Empoli

    Al 56′ tiro di Saponara, para a terra Viviano. Al 59′ il gol dell’Empoli: palla calciata all’incrocio dei pali da dentro l’area, di sinistro, nulla da fare per Viviano. Al 63′ tiro di Diousse palla a lato. Al 67′ il  pari della Sampdoria: palla recuperata da Fernando, lancio in profondità per Eder che, di destro, supera Skorupski. Al 82′ cross teso di Eder, Correa si butta di testa ma alza la palla sopra la traversa;

    Sampdoria-Empoli 1-1 (0-0) – (59. Pucciarelli, 67. Eder)

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano; Cassani, Zukanovic, Silvestre, Mesbah; Fernando, Soriano [65. Correa], Barreto; Carbonero [89. Rodriguez], Eder, Cassano [62. Muriel]. A disp: Puggioni, Moisander, Palombo, De Silvestri, Brignoli., Rocca, Bonazzoli, Ivan, Pereira All: Zenga

    EMPOLI (4-3-3): Skorupski; Laurni, Tonelli, Costa, Rui; Maiello, Zielinski, Buchel; Maccarone, Pucciarelli [71. Krunic], Saponara. A disp: Pelagotti, Pugliesi, Zambelli, Barba, Bittante, Camporese, Pompeu, Paredes, Diousse, Livaja, Piu All: Giampaolo

    ARBITRO: Cervellera (Taranto) Assistenti: Tegoli-Valeriani Quarto Uomo: Tonolini    Addizionali: Mazzoleni-Rapuano

    Espulso: 88. Diousse [E]

    Ammonito: 21. Costa (E); 41.Soriano [S]; 52. Diousse [E]; 65. Muriel [S]; 71. Buchel [E]; 91. Skorupski [E]

  • Samp a valanga, bene Inter e viola, flop Napoli

    Samp a valanga, bene Inter e viola, flop Napoli

    Una prima giornata di Serie A all’insegna di molte sorprese e poche conferme, a cominciare dalla Fiorentina che batte il Milan con una prestazione attenta e precisa che conferma la competitività dei viola e dalla prestazione dell’Inter che con autorità strappa tre punti a Bergamo contro l’Atalanta. La Samp affonda il Carpi mentre il Torino in rimonta supera il Frosinone. Le sorprese arrivano dal Sassuolo che batte il Napoli e dall’Udinese che strappa tre punti incredibili allo Juventus Stadium.

     

    JUVENTUS-UDINESE 0-1 (0-0) – 78° Thereau (U)

    La Juventus non parte male nella gara casalinga con l’Udinese solo impatta nelle difficoltà alle quali dovrebbe essere abituata e invece ci si impantana dentro. Poca cattiveria e idee poco chiare contro il solito avversario che si chiude e aspetta, aspetta fino a quando i bianconeri casalinghi calano la pressione poi in contropiede sono abilissimi a fare male. Bravissimo Colantuono a impiegare la freccia Zapata quando la punta di Di Natale è limata dalla fatica tenendo sempre uno sfogo pericoloso all’azione di rimessa dei suoi. Grave l’ingenuità di Lichtsteiner che si lascia sfilare Thereau in occasione del gol ospite lasciandolo solo a colpire davanti a Buffon.

    Con una rete di Thereau l'Udinese sbanca lo Juventus Stadium
    Con una rete di Thereau l’Udinese sbanca lo Juventus Stadium

    EMPOLI-CHIEVO 1-3 (1-0) – 7° Saponara (E), 55° Meggiorini (C), 60° Birsa (C), 63° Paloschi (C)

    Una gara ben giocata, a viso aperto, con un Chievo che si porta a casa tre punti preziosi in uno scontro che si potrebbe considerare diretto contro una delle candidate alla salvezza. Parte bene l’Empoli che si porta in vantaggio con Saponara subito anche se gli ospiti sono belli vivi e sembrano non risentire del gap subito. Nella ripresa il Chievo in 11 minuti ribalta la partita con Meggiorini (uno dei migliori in campo), Birsa e Paloschi, un cocktail micidiale che mette ko l’Empoli e farà riflettere molto Giampaolo.

    FIORENTINA-MILAN 2-0 (1-0) – 38° Alonso (F), 56° Ilicic (F)

    Sinisa Mihajlovic dovrà far tesoro di questo risultato se vorrà rimettere il Milan tra le pretendenti al titolo, inutile far vedere i muscoli nel precampionato se poi alla prima in campionato con Roma e Juventus bloccate non si esce con il muso duro e la cattiveria giusta. La Fiorentina di Paulo Sousa rispetto ai titoloni estivi è squadra attenta e ben preparata con una concentrazione  spaventosa, se l’ambiente sosterrà il cammino della squadra viola e non imploderà alle prime difficoltà a Firenze ci sarà da divertirsi. Il Milan nel complesso si vede che ha buone potenzialità tuttavia è sempre ben tenuto dai viola che quando ripartono sono pericolosissimi, Rodrigo Ely al 36° si fa espellere per somma d’ammonizioni facendo andare in un senso preciso il match. Su punizione Alonso due minuti dopo segna. Il raddoppio come il vantaggio si concretizza su palla inattiva, stavolta è Romagnoli a sgambettare un avversario in area di rigore e Ilicic trasforma al 55° chiudendo di fatto la gara.

    FROSINONE-TORINO 1-2 (1-0) – 7° Soddimo F), 59° Quagliarella (T), 64° Baselli (T)

    Jovetic segna il gol vittoria per l'Inter | Foto Twitter
    Jovetic segna il gol vittoria per l’Inter | Foto Twitter

    Bella partita al “Matusa” di Frosinone dove le due squadre hanno dato vita ad una sfida emozionante e non sembrava che il Frosinone fosse una neopromossa. Tuttavia rimane marchiano qualche errore di troppo dei padroni di casa su cui dovranno lavorare molto perché il Torino è stato anche sfortunato. Passano sette minuti di gara e il Frosinone con Soddimo ben servito da Paganini realizza il vantaggio, nel primo tempo siamo in pieno equilibrio con azioni da una parte e dall’altra e il Torino avrebbe pure pareggiato se non fosse che Quagliarella al 25° dall’arbitro è ritenuto in fuorigioco. Nella ripresa i granata partono con un altro piglio e schiacciano subito le matricole padroni di casa, al 59° pareggia Quagliarella e sei minuti dopo Baselli segna per l’1-2 finale. La seconda parte della ripresa è ad appannaggio dei padroni di casa ma i granata chiudono ogni varco.

    INTER-ATALANTA 1-0 (0-0) – 93° Jovetic (I)

    L‘Inter esce da Bergamo con tre punti importanti, non ottenuti attraverso una grandissima prestazione perché i nerazzurri ospiti sono ancora un cantiere aperto, ma importanti perché arrivano con una rete fresca di un nuovo arrivato che porta sempre morale nelle rivoluzioni di squadra. Insomma Mancini raccoglie il massimo con il minimo sforzo, in un campo ostico e può far vedere alla società che, con ancora un piccolo sforzo sul mercato, le potenzialità per tornare grandi ci sono. L’Atalanta non mette mai in seria difficoltà l’Inter e anche questo per i meneghini è un buon segno.

    PALERMO-GENOA 1-0 (0-0) – 91° El Kaoutari (P)

    Il Genoa inizia meglio ma alla fine arriva il Palermo. La gara inizia con il Grifone che in accelerazione mette in seria difficoltà i padroni di casa, verso la fine del primo tempo cala un po’ la birra e allora i rosanero colgono una traversa clamorosa, insomma si fa preferire il Genoa ma il Palermo è vivo. Nella ripresa il Genoa si sbilancia un po’ e il Palermo coglie un altro legno, Gasperini corre ai ripari e quando sembra che le due squadre si possano accontentare del pari arriva la zampata di El Kaoutari sugli sviluppi di un calcio di punizione evitabilissimo.

    SAMPDORIA-CARPI 5-2 (5-1) – 14° Eder (S), 11° Muriel (S), 21° Muriel (S), 33° Eder (S), 37° Fernando (S), 38° lazzari (C), 88° Matos (C)

    La Samp battezza il neopromosso Carpi in  maniera brutale, gli rifila una cinquina secca che avrebbe abbattuto un toro, una sequenza di reti in 23 minuti impressionante poi si ferma e il Carpi che non si abbatte accorcia due volte il risultato e nei minuti finali con Lazzari sbaglia pure un rigore. Insomma da capire se la partita senza storia è figlia di un approccio completamente sbagliato degli ospiti o se gli emiliani sono veramente così distanti dai livelli della Serie A. Da rivedere la settimana prossima per capire, intanto i blucerchiati se la godono.

    Eder (foto) e Muriel con una doppietta affondano il carpi, n gol anche Fernando per la Samp | Foto Twitter
    Eder (foto) e Muriel con una doppietta affondano il carpi, n gol anche Fernando per la Samp | Foto Twitter

    SASSUOLO-NAPOLI 2-1 (1-1) – 3° Hamsik (N), 32° Floro Flores (S), 84° Sansone (S)

    Il Napoli spumeggiante del precampionato non si è visto, si è visto invece il solito Sassuolo di Eusebio Di Francesco, quello che non guarda il nome dell’avversario e gioca sempre con disinvoltura, rischiando, ma spesso prendendosi soddisfazioni contro le grandi. Segna subito il Napoli con Hamsik ma il Sassuolo combatte e lotta, raggiunge prima della fine del primo tempo il pari e poi nella ripresa completa il capolavoro.

    CLASSIFICA:

    3 punti: Sampdoria, Chievo, Fiorentina, Sassuolo, Udinese, Inter, Lazio, Torino e Palermo; 1 punto: Roma e Verona; 0 punti: Atalanta, Bologna, Frosinone, Napoli, Genoa, Juventus, Empoli, Milan e Carpi.

     

  • Sampdoria, Okaka ceduto all’Anderlecht

    Sampdoria, Okaka ceduto all’Anderlecht

    La Sampdoria ha definito una delle sue trattative in uscita più spinose. Stefano Okaka ha firmato per l’Anderlecht squadra di prima fascia belga che da alcuni giorni faceva pressing per portare lo statuario calciatore tra le sue fila.

    L’annuncio è stato dato ieri e Stefano Okaka attraverso Twitter ha mostrato tutto il suo gradimento per la conclusione della trattativa dichiarando:

    “Sono orgoglioso di essere approdato in un grande club europeo”.

    Certo l’avventura di Stefano Okaka da gennaio in poi è stata tutta un sali e scendi con i blucerchiati. Con Mihajlovic qualche screzio e digiuni lunghi di reti, morale solo 4 gol in tutta la stagione dopo 32 partite una chiusura negativa che ha fatto da contrasto con il buon inizio che tra le altre cose gli era valsa anche la convocazione in Nazionale.

    Il tweet dell'Anderlecht e le foto delle visite mediche per Okaka | Foto Twitter
    Il tweet dell’Anderlecht e le foto delle visite mediche per Okaka | Foto Twitter

    Alla Sampdoria andranno circa tre milioni di Euro, che potranno essere reinvestiti sul mercato, non male considerando che l’attaccante era in scadenza di contratto e aveva già manifestato la volontà di non rinnovare con i blucerchiati. Stefano Okaka ieri ha effettuato le visite mediche come testimoniano le foto rilasciate via Twitter dal profilo ufficiale dell’Anderlecht. L’Anderlecht con Okaka ha trovato il sostituto di Mitrovic, ceduto proprio la scorsa settimana al Newcastle.

    Stefano Okaka con la maglia della Sampdoria | Foto Web
    Stefano Okaka con la maglia della Sampdoria | Foto Web

    Parole dolci da parte del presidente Massimo Ferrero attraverso il sito ufficiale della Sampdoria che augura al suo ex calciatore un futuro radioso nella sua nuova avventura a Bruxelles:

    “Quando un ragazzo lascia la mia Samp, rimane sempre un amaro in bocca. Tutti mi dicono che questo è il calcio, bisogna vivere e capire le situazioni che si vengono a creare. Ma ad un tifoso come me, pieno d’amore, la cosa spezza sempre un po’ il cuore. In bocca al lupo, bravo ragazzo e grande campione, ti seguiremo sempre con affetto”.

    Adesso la Sampdoria però in entrata deve necessariamente cercare e trovare una punta vera da dare a Zenga per la prossima stagione.

  • Juventus in festa, Vidal firma il gol Scudetto

    Juventus in festa, Vidal firma il gol Scudetto

    Festa doveva essere, e festa è stata. A Marassi, campo che con i colori blucerchiati era imbattuto nella stagione, basta un gol di Vidal nel primo tempo per battere la Sampdoria e conquistare con 4 turni d’anticipo, il 4 scudetto consecutivo.

    In realtà bastava un pareggio ma i bianconeri sono andati oltre, conquistando 3 punti. Uno Scudetto conquistato con un buon anticipo, una sfida al tricolore che, con il calo della Roma da gennaio in poi, non è parso praticamente mai in discussione. Stasera però sarà solo festa per i tifosi perchè i calciatori dovranno rimanere concentrati per la sfida al Real Madrid che può rendere ancora più storica questa stagione.

    La Sampdoria, buona la reazione nel finale, cade in casa e vede complicarsi la corsa europea, Genoa, Torino, Fiorentina ed Inter proveranno ad approfittarne. Sarà comunque un finale di stagione intenso.

    Veniamo al racconto della gara.

    Mihajlovic decide di puntare sul 4-3-1-2 schierando Muriel ed Eto’o in attacco, supportati da Soriano alle loro spalle. In difesa scelto Mesbah al posto di Regini.

    Allegri sostanzialmente non fa turnover e schiera il 4-3-1-2 con Padoin al posto dello squalificato Evra e con Llorente in attacco a fianco di Tevez.

    Si parte con la Sampdoria che prova ad essere aggressiva ma poi è la Juventus a prendere in mano la gara cercando di rendersi pericolosa. La prima conclusione però è di marca blucerchiata ed arriva al 10° con Obiang, fuori non di molto. I bianconeri, guidati da un ottimo Sturaro, tornano a prender in mano la gara cercando di creare problemi alla retroguardia di casa. La Juventus attacca e al 32° passa con il colpo di testa di Vidal su perfetto cross di Lichtsteiner. La Sampdoria a questo punto cerca di alzare i ritmi ma non costruisce niente di pericoloso dalle parti di Buffon, fatta eccezione per una ripartenza insidiosa di Muriel con tiro sul fondo di Soriano. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 1-0.

    Arturo Vidal | Foto Twitter
    Arturo Vidal | Foto Twitter

    Si riparte senza cambi ma con una Sampdoria decisamente più aggressiva e vogliosa di trovare il pari. La Juventus fa possesso palla e al 59° Viviano è strepitoso a deviare in corner una conclusione di Tevez. Al 64° brutta palla persa a metà campo da Vidal, Eto’o serve Bergessio ma Bonucci è strepitoso e devia in corner. I bianconeri hanno il pallino del gioco e provano con una paio di conclusioni a spaventare Viviano che però blocca sempre. La Samp offensiva messa in campo da Mihajlovic ci prova, spinge alla ricerca di un punto che sarebbe fondamentale per la corsa europea. Gli uomini di Allegri controllano, il tiro di Muriel fuori di poco al 91° è il segno della resa blucerchiata, vince la Juventus che festeggia con 4 giornate d’anticipo, il 4° scudetto consecutivo.

     

    SAMPDORIA – JUVENTUS 0-1 (32° Vidal)

    Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah (35° Regini); Obiang (73° Duncan), Palombo, Rizzo (54° Bergessio); Soriano; Eto’o, Muriel.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Padoin; Vidal, Marchisio, Sturaro; Pereyra (73° Chiellini); Tevez (72° Morata), Llorente (80° Coman).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Obiang (S), Sturaro (J), De Silvestri (S), Soriano (S), Romagnoli (S)

  • Sampdoria sciupona, l’Europa è effimera

    Sampdoria sciupona, l’Europa è effimera

    Una Sampdoria che spreca troppo e che non riesce mai a dare una zampata vincente al match contro il Cesena, nonostante domini e crei in modo continuativo e alla fine rischi addirittura di capitolare sui contropiedi della squadra di Di Carlo che decide di affrontare i blucerchiati solo in contropiede. Finisce 0-0 con la squadra di Mihajlovic che entra in zona Europa, ma è solo una posizione momentanea aspettando i risultati di domani.

    Di Carlo sceglie di affrontare la Sampdoria i modo coperto, quasi con una “linea Maginot” davanti alla propria area di rigore e una difesa che diventa a sei giocatori, ma al tempo stesso riparte trovando ampie praterie nel modulo offensivo dei padroni di casa che quando perdono palla a volte si trovano mal messi in campo facendo infuriare il proprio allenatore e rischiando oltre il lecito.

    In questo sabato di anticipi della trentunesima giornata i blucerchiati agganciano temporaneamente così il Napoli che domani affronterà il Cagliari al Sant’Elia e scavalcano la Fiorentina impegnata lunedì a Verona contro l’Hellas.

    Solo nel primo tempo i padroni di casa tirano verso la porta otto volte, ma peccano di precisione, infatti centrano lo specchio solo al 20° con Eto’o che, dopo un bello slalom tra le maglie della difesa bianconera, impegna Agliardi. Nella ripresa non cambia il canovaccio della partita, tuttavia il Cesena sembra aver meglio preso le misure, limitando prima dei tiri verso la propria porta il gioco sampdoriano.

    Sinisa Mihajlovic | Foto Twitter
    Sinisa Mihajlovic | Foto Twitter

    Due clamorose occasioni fallite dai blucerchiati in questa frazione, soprattutto nel finale, prima De Silvestri imbeccato da Eto’o manda fuori di un soffio all’82° e poi con Mesbah, servito ancora dal camerunense, dopo un’azione insistita di Okaka che impegna Agliardi perfetto a mettere l’ultimo sigillo sempre alla chiusura dell’azione avversaria. Nella fase di recupero ancora il portiere preferito a Leali da Di Carlo chiude su RomagnoliOkaka. Va detto che il Cesena non è stato a guardare ed ha sfruttato le praterie in contropiede che i blucerchiati le hanno lasciato, ma senza mai essere veramente pericolosi, come nell’ultimissima azione della partita dove in superiorità numerica non sfrutta l’occasione con Defrel grazie anche alla strepitosa chiusura di Obiang.

    SAMPDORIA-CESENA 0-0 (0-0)

    Sampdoria (4-2-3-1): Viviano 6; De Silvestri 7, Silvestre 6, Romagnoli 6,5, Mesbah 5,5; Palombo 6,5 (dal 86° Soriano S.V.), Obiang 6,5; Muriel 4,5 (dal 66° Correa 5,5), Eto’o 6,5, Eder 5; Okaka 5,5.
    All.: Sinisa Mihajlovic 5,5
    Cesena (4-3-1-2): Agliardi 7; Perico 6, Krajnc 6,5, Volta 6, Lucchini 6,5; Giorgi 6 (dal 83° Cazzola S.V.), Mudingayi 5,5 (dal 77° Zè Euardo 6), Cascione 6,5; Brienza 6,5; Succi 6, Rodríguez 6,5 (dal 60° Defrel 6,5).
    All.: Domenico Di Carlo 6
    Ammoniti: Perico (C), Silvestre (S), Okaka (S), Mudingayi (C), Krajnc (C). Espulsi:
  • Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Il sogno europeo del Milan diventa sempre più difficile da realizzare.

    Nella sfida di San Siro contro la Sampdoria, che avrebbe dovuto ridurre le distanze, la squadra di Pippo Inzaghi non riesce a battere i blucerchiati ma anzi, vanno sotto per il gol di Soriano e riescono a trovare soltanto il pari grazie all’autogol di Duncan su girata di De Jong. Nel finale anche un palo colpito da Suso. La distanza tra le due squadre rimane quindi di 7 lunghezze.

    Mihajlovic può sorridere a metà, vero che con questo pareggio la Sampdoria consolida la sua posizione tra le prime sei, però, visto il vantaggio ottenuto, i blucerchiati avrebbero potuto anche portare a casa bottino pieno, distanziando ulteriormente i rivali.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi recupera Bonaventura e Van Ginkel che si posizionano a centrocampo con De Jong, confermando così lo stesso 11 vittorioso a Palermo, quindi con Menez-Destro-Cerci tridente d’attacco.

    Mihajlovic anzichè il 4-3-3 decide di optare per un 4-2-3-1 con Eder, Soriano ed Eto’o alle spalle dell’unica punta Okaka. Panchina inizialmente per Muriel.

    La gara parte su buoni ritmi con le squadre che fanno densità e tentano il pressing alto. Dopo una conclusione di Eto’o bloccata da Diego Lopez al 11°, si vede il Milan al 14° quando Viviano deve deviare in corner un insidioso corner di van Ginkel. Il giovane olandese si ripete dopo un minuto ma la palla esce di poco. Al 21° torna ancora al tiro Eto’o ma la sua conclusione non trova lo specchio. Alla mezz’ora si vede Destro che colpisce di testa troppo centrale per poter preoccupare Viviano. Sul finire di tempo grossa chance per Cerci che con il sinistro dal limite calcia alto. La prima frazione si chiude sullo 0-0.

    La girata di De Jong | Foto Twitter
    La girata di De Jong | Foto Twitter

    Si riparte con la prima occasione che capita alla Sampdoria con la punizione di Eder al 53°, deviata in corner da Diego Lopez. Al 57° la gara si sblocca con la geniale palla filtrante di Eto’o per Soriano che solo davanti a Diego Lopez non sbaglia. Il Milan non riesce a reagire subito ma al 69° Destro ha una grande chance nell’area piccola ma Palombo si immola e respinge la conclusione. Passano 5 minuti e Mexes di testa, su azione da corner, costringe Duncan a deviare in corner dal quale poi nasce il pareggio: De Jong in mischia prova la girata, Duncan la tocca maldestramente con il ginocchio nella propria porta. La gara a questo punto si accende la Sampdoria prova con le ripartenze ma è il Milan ad avere la maggiore occasione con la conclusione di Suso che centra il palo. Nei 5 minuti di recupero i rossoneri ci provano ma non riescono a portare a casa il bottino pieno, Milan-Sampdoria finisce 1-1.

     

    MILAN – SAMPDORIA 1-1 (57° Soriano (S), 74° aut. Duncan (S))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate (70° De Sciglio), Paletta, Mexes, Antonelli; van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (62° Suso), Destro (77° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Sampdoria (4-2-3-1): Viviano; De Silvestri (88° Wszolek), Romagnoli, Silvestre, Mesbah; Obiang, Palombo; Eder, Soriano (65° Duncan), Eto’o; Okaka (73° Muriel).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Obiang (S), Paletta (M), De Jong (M), Mexes (M), Wszolek (S)

     

  • Diamanti e Salah portano la Fiorentina al 4° posto

    Diamanti e Salah portano la Fiorentina al 4° posto

    Un uno-due tremendo tra il 61° e il 64°, firmato da Diamanti e dal solito super Salah, stende la Sampdoria e permette alla Fiorentina di volare al 4° posto e mantenersi in piena corsa europea.

    In una serata di pioggia battente e di campo pesante e a tratti allagato, la Fiorentina ha giocato bene il primo tempo e paradossalmente ha trovato il primo gol in un momento non certo brillantissimo del secondo. Sbloccata la gara poi la viola ha giocato in scioltezza raddoppiando e gestendo i tentativi di rientro di una Sampdoria che tra il primo ed il secondo tempo ha avuto qualche chance che però non è riuscita a concretizzare.

    Veniamo al racconto della gara.

    Montella sceglie il 4-3-2-1 con la coppia Salah-Diamanti a supportare Mario Gomez. 

    Mihajlovic invece sorprende scegliendo Muriel, anzichè Bergessio, insieme ad Eto’o e Eder nel trio offensivo.

    Si parte su un campo pesantissimo e con diverse pozzanghere nel mezzo e con un’immediata chance per la Samp con Eto’o che da dentro l’area calcia a giro ma sulla sua traiettoria c’è Rodriguez che devia in corner. La partita si mantiene vivace con entrambe le squadre che non disdegno di provare a far gioco. Al 18° una serie di rimpalli fa giungere la palla a Diamanti che però con Viviano in uscita calcia sul fondo. Passano 4 minuti e Gonzalo Rodriguez prova la conclusione morbida che si schianta sul palo. La Fiorentina fa la partita e al 34° è decisivo Viviano a sbrogliare una situazione complicata per i blucerchiati. I restanti minuti si mantengono vivaci con il primo tempo che si chiude sullo 0-0

    Mohamed Salah | Foto Twitter
    Mohamed Salah | Foto Twitter

    Il secondo tempo riparte senza cambi ma con la gara piacevole fatta di azioni e ripartenze con i viola che si fanno preferire per il gioco ma con la Samp pericolosa quando sfrutta il contropiede. Al 61° Diamanti va al tiro con il destro, non il suo piede, la palla attraversa l’area, nessuno la tocca e s’infila in gol. Passano 3 minuti e Salah con una bell’azione personale trova il raddoppio. La Sampdoria prova a reagire ma la Fiorentina ha il match point con Aquilani che però non riesce a superare Viviano. La forza di volontà dei blucerchiati non basta a riaprire la gara, vince la Fiorentina 2-0 con i viola che volano al 4° posto.

     

    FIORENTINA – SAMPDORIA 2-0 (61° Diamanti, 64° Salah)

    Fiorentina (4-3-2-1): Neto; Richards, G. Rodriguez, Basanta, Alonso; Aquilani (83° Vargas), Badelj, B. Valero; Diamanti (76° Mati Fernandez), Salah (89° Lazzari); Gomez.

    Allenatore: Montella.

    Sampdoria (4-3-3): Viviano; De Silvestri (73° Wszolek), Silvestre, Romagnoli (83° Munoz), Regini; Soriano (67° Bergessio), Palombo, Obiang; Eto’o, Muriel, Eder.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Rodriguez (F), Diamanti (F), Regini (S)

     

    Nelle gare delle 15, importantissimo successo della Lazio, che mantiene il 3° posto a -1 dalla Roma, a Cagliari, i biancocelesti di Pioli passati in vantaggio con Klose, a cui ha risposto Sau, hanno sfruttato l’ottimo ingresso di Keita che si è procurato due rigori, uno trasformato ed uno no da Biglia. Nel finale Parolo su calcio di punizione ha fissato il risultato sul definitivo 1-3.

    Vince il Milan, che grazie ad una gran giocata di Menez, espugna per 2-1 il campo del Palermo, di Cerci nel primo tempo e Dybala dal dischetto nella ripresa il momentaneo 1-1.

    L’Inter viene fermata anche dal Parma. A San Siro le reti arrivano nel primo tempo, nerazzurri avanti con il tiro di Guarin, deviato da Feddal, pareggio del Parma con Lila sul finire di frazione.

    Anche a Genova finisce 1-1 con il Genoa che non riesce a gestire il vantaggio siglato da De Maio e si fa riagguantare dall’Udinese con il gol di Thereau. 

    Al Sassuolo basta un rigore trasformato da Berardi per imporsi sul Chievo. 

    Il Torino espugna Bergamo con un uno-due in pochi minuti nel primo tempo firmato da Quagliarella e Glik. Tanto bello quanto inutile il gol del 1-2 dell’Atalanta siglato da Pinilla. 

    Al Verona non basta un super Toni, doppietta per lui, ed un vantaggio di 3 reti, Juanito Gomez l’altro marcatore. Il Cesena infatti non muore mai ed in 9 minuti sistema la situazione con i gol di Carbonero, Brienza e Succi. 3-3 il finale.

    RISULTATI

    ROMA – NAPOLI 1-0 (giocata alle 12.30)

    ATALANTA -TORINO 1-2

    CAGLIARI – LAZIO 1-3

    GENOA – UDINESE 1-1 

    INTER – PARMA 1-1

    PALERMO – MILAN 1-2

    SASSUOLO – CHIEVO 1-0

    VERONA – CESENA 3-3

    FIORENTINA – SAMPDORIA 2-0

    JUVENTUS- EMPOLI posticipo delle 21

     

    CLASSIFICA DOPO 29 GIORNATE

    Juventus* 67, Roma 56, Lazio 55, Fiorentina 49, Sampdoria 48, Napoli 47, Torino 42, Milan 41, Genoa* e Inter 38, Palermo e Sassuolo 35, Udinese* 34, Empoli* e Verona 33, Chievo 32, Atalanta 26, Cesena 22, Cagliari 21, Parma** 10

    * una partita in meno, ** due partite in meno

     

     

  • La Samp passa all’Olimpico e vede la zona champions

    La Samp passa all’Olimpico e vede la zona champions

    De Silvestri e Muriel, grazie alle loro reti, mandano la Sampdoria a 45 punti, nel posticipo della 27esima giornata del Campionato di Serie A, al pari della Fiorentina,  ospite giovedì nel ritorno degli ottavi di Europa League, a meno uno dalla zona Champions League.

    De Silvestri, autore della prima rete della Sampdoria vittoriosa con la Roma
    De Silvestri, autore della prima rete della Sampdoria vittoriosa con la Roma

    Grande successo per la squadra di Mihailovic che certifica ancora di più il periodo nero della Roma: brutte notizie per la squadra di Garcia che incassa la prima sconfitta stagionale all’Olimpico. Il secondo evidenzia una condizione fisica non ottimale dei giallorossi e una condizione mentale negativa, la squadra non ha saputo reagire alla prima rete realizzata da De Silvestri. 

    Al 18′ annullato giustamente un gol a Keita per fuorigioco mentre al 28′ sinistro ravvicinato di Totti che trova un Viviano attento. Al 41′ rischio per la Sampdoria: Regini sbaglia il retropassaggio e per poco Gervinho non beffa Viviano; al 44′ conclusione da fuori di Totti di destro ma Viviano blocca. Al 45′ grande parata di Viviano: cross di Gervinho tocco involontario di Regini  e salva il portiere.

    Al 48′ occasione per Totti: punizione di Florenzi, il capitano giallorosso si tuffa ma la palla è a fil di palo. Al 60′ vantaggio della Sampdoria dopo una grande azione di Eto’o: batti e ribatti, la palla giunge a De Silvestri e di sinistro trova la conclusione vincente. Al 71′ sinistro alto di Torosidis; Al 72′ grande uscita di Viviano su Doumbia in anticipo. Al 78′ il raddoppio di Muriel: il colombiano fugge in contropiede, conclude sul palo, riprende la palla e serve Duncan per Eder che penetra in area e a sua volta trova Muriel che di sinistro insacca. All’ 81′ altra grande parata di Viviano su Pjanic. Al 82′ espulso Keita dopo aver applaudito ironicamente l’arbitro. Al 92′ salvataggio di Palombo sulla linea dopo un colpo di testa di Astori.

    Roma-Sampdoria 0-2 De Silvestri, Muriel

    ROMA (4-3-3): De Sanctis, Torosidis [73. Ljalic], Yanga-Mbiwa, Astori, Holebas, Pjanic, Keita, Florenzi, Gervinho, Totti [63. Verde], Iturbe [68. Doumbia] All: Garcia

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano, De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini, Obiang [64. Duncan], Palombo, Soriano, Eto’o, Okaka [74. Muriel], Eder All: Mihailovic

    Arbitro: Calvarese

    Espulso: Keita Ammoniti: Obiang, Silvestre, Palombo, Astori, Pjanic