Tag: salvatore mastronunzio

  • Sentenza Tnas Conte, Sportitalia aiuta la Juventus

    Sentenza Tnas Conte, Sportitalia aiuta la Juventus

    Come sappiamo ormai da giorni, entro il 7 ottobre il Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo (Tnas) deciderà sulla squalifica di 10 mesi comminata in primo e secondo grado della giustizia sportiva al tecnico bianconero Antonio Conte in merito alla presunto combine di Albinoleffe – Siena.

    Autorevoli testate nazionali continuano a puntare sulla riduzione della squalifica del tecnico leccese prevedendo il rientro in panchina di Conte a dicembre, considerando lo sconto che i giudici del CONI applicheranno alla squalifica riducendola da 10 a 4 mesi.

    Ma noi continuiamo a non prendere in considerazione tali ipotesi seguendo la linea dei legali bianconeri che puntano decisamente all’assoluzione. Infatti la Juventus ha chiesto ufficialmente all’emittente televisiva Sportitalia l’intervista telefonica realizzata con Salvatore Mastronunzio, elemento cardine e centrale di tutta la vicenda sul calcioscommesse, in cui l’ex giocatore del Siena ha smentito categoricamente la ricostruzione fornita da Filippo Carobbio che aveva riferito l’esclusione dell’attaccante a seguito del rifiuto di combinare Albinoleffe – Siena, la partita per la quale Conte è stato squalificato.

    Ecco le parole della “Vipera” Mastronunzio: Mi sono infortunato a tre giornate dalla fine, quindi dopo la vittoria del campionato contro il Torino; la settimana successiva, il venerdì mi pare, mi sono infortunato. Quindi non è che sono stato messo da parte volontariamente o fuori rosa da qualcuno. Io mi sono semplicemente infortunato. Lo hanno scritto anche sul sito del Siena che ero infortunato. Non capisco tutte queste cose. Poi, soprattutto, il discorso che ha fatto prima sull’Ascoli, io da ex giocatore dell’Ancona, dove ho fatto tre anni stupendi, dove ero un idolo, avrei chiesto di dare la partita all’Ascoli. Mi sembrano tutte delle cose fuori luogo. Il mio rapporto con Conte posso dire che è stato buono, tranquillo. Normale che era l’allenatore del Siena, dove c’erano tanti giocatori importanti; lui faceva delle scelte e chi chiamava in campo cercava di dare il meglio per la squadra e per l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio del campionato. Mi ricordo bene perché avevamo vinto il campionato col Torino alla quart’ultima di campionato. Poi era un periodo in cui giocavo poco e le ultime partite mi sarebbero servite per fare anche qualche altro gol e rimettermi in mostra dopo un periodo in cui avevo giocato poco, nel girone di ritorno. Poi dalla partita di Ascoli in poi, io il giorno prima mi sono fatto male, mi sono procurato uno stiramento e ho dovuto saltare le restanti partite.

    Antonio Conte © Filippo Alfero,Filippo Alfero/AFP/GettyImages

    Sembra paradossale che si sia arrivati a questo punto della vicenda e gli organi di giustizia sportiva federale siano andati avanti in questi mesi seguendo una linea assurda di colpevolezza piena che appare, a tutt’oggi, alquanto discutibile. Abbiamo usato aggettivi pesantissimi per commentare questa vicenda in passato e continuiamo a considerare veramente imbarazzante ed inspiegabile che non venga presa assoluta in considerazione una dichiarazione simile che ribalta totalmente tutto il processo. L’avvocato Giulia Bongiorno, attenta penalista, sa benissimo come una simile testimonianza sia importantissima per incutere ai giudici del CONI quel dubbio legittimo che incredibilmente Stefano Palazzi ed i giudici della Federazione non hanno mai avuto sulla colpevolezza di Antonio Conte in primo e secondo grado.

  • Antonio Conte ricorre al Tnas, Mastronunzio è la chiave

    Antonio Conte ricorre al Tnas, Mastronunzio è la chiave

    Oggi la Juventus ed Antonio Conte presenteranno il ricorso al Tnas (Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo), per la condanna di 10 mesi inflitta al tecnico bianconero in merito alle già note vicende legate al calcioscommesse ed in particolare alla partita Albinoleffe – Siena.

    I legali della Juventus e quelli personali di Antonio Conte sono molto fiduciosi nel ricorso al terzo grado di giustizia sportiva e si punta ad un proscioglimento del tecnico leccese che avrebbe del clamoroso e che non è affatto una chimera e vi spieghiamo il perché.

    Le motivazioni fornite in tempo di record dalla Corte d’Appello Federale, (situazione anomala e causata sicuramente dalle dichiarazioni moto inopportune dal punto di vista deontologico di uno dei giudici della Corte d’Appello Federale, Piero Sandulli) lasciano delle speranze concrete al tecnico bianconero. Aver considerato Antonio Conte come un “accentratore” nel suo lavoro e basandosi su questa sua posizione per condannarlo per il fatto che “non poteva non sapere” sulla combine di Albinoleffe – Siena, denota come i Giudici d’Appello si siano veramente arrampicati sugli specchi per confermare e giustificare il lavoro di Stefano Palazzi che ha dato enorme credibilità al pentito Filippo Carobbio, credibilità comunque intaccata già per il fatto che lo posizione di Conte sulla partita Novara – Sienaè stata completamente stralciata.

    Antonio Conte ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Un secondo punto molto importante a favore della difesa juventina è la situazione riguardante Mastronunzio, il giocatore che, secondo i giudici della Corte Federale D’Appello, sarebbe stato escluso volutamente da Conte nella partita Albinoleffe – Siena perché non concorde sulla combine in quanto molto legato all’Ascoli (squadra con cui l’Albinoleffe era in lotta per non retrocedere). In questa particolare situazione la realtà ci dice che in quel periodo Mastronunzio era infortunato e lo stesso attaccante è una bandiera dell’Ancona, squadra che sicuramente non è in buon rapporti con l’Ascoli per usare un eufemismo grande quanto una casa.

    Nel ricorso i legali di Antonio Conte chiederanno anche la sospensiva della squalifica per consentire la presenza del tecnico campione d’Italia già domenica pomeriggio contro l’Udinese ma quest’ultima situazione, considerati i tempi di decisione dei giudici del Coni, risulta essere difficilmente praticabile.

  • Albinoleffe-Siena, Carobbio e Salvatore Mastronunzio

    Albinoleffe-Siena, Carobbio e Salvatore Mastronunzio

    Le motivazioni della sentenza sullo scandalo scommesse della Corte Federale d’Appello in merito alla squalifica di Antonio Conte ha riportato in auge l’ultima partita del campionato 2010/2011 Albinoleffe-Siena vinta dai bergamaschi allora allenati da Emiliano Mondonico e per gli inquirenti combinata con l’intento di favorire i padroni di casa. Mossi dalla curiosità e con la voglia di farci una nostra idea abbiamo iniziato il nostro cammino a ritroso cercando di ricostruire la vicenda iniziando con le immagini della partita (che vi proporremo a fine articolo), contestualizzandola poi nel campionato e aggiungendoci poi le motivazioni della sentenza, le confessioni di Filippo Carobbio, di Salvatore Mastronunzio e infine valutando la posizione di Antonio Conte.

    Cosa c’è scritto nella sentenza della Corte Federale d’Appello?

    Leggendo e rileggendo le tredici pagine della sentenza di appello la prima cosa che salta all’occhio è l’unicità dell’argomento: Antonio Conte. Una Corte Federale non può seguire la volontà popolare ma deve esser più completa possibile per sostenere la propria indipendenza e imparzialità. Nella sentenza invece si parla solo e soltanto del caso Conte omettendo ad esempio le motivazioni che hanno portato a rigettare il ricorso di Palazzi all’assoluzione di Pepe, Bonucci e Di Vaio. Andando avanti comunque cerchiamo di capire il perché dei 10 mesi di squalifica al tecnico della Juventus nonostante l’assoluzione per la partita Novara-Siena. Secondo i giudici Carobbio non è credibile per la partita Novara-Siena ma lo è per Albinoleffe-Siena e ad inchiodare Antonio Conte (“che non poteva non sapere”) ci sarebbero le posizioni di Stellini (suo collaboratore) e di Salvatore Mastronunzio.

    Filippo Carobbio: Si legge sulla sentenza “La teoria, elaborata dalla difesa del Conte, secondo la quale Carobbio sarebbe un soggetto che avrebbe, in modo quasi scientifico e peraltro a freddo, costruito un vero e proprio castello di menzogne al fine di causare un gravissimo pregiudizio alla società del Siena e al sig. Conte, non convince affatto. Non si vede per quale ragione la versione dei fatti, fornita da Carobbio e fatta propria dalla Disciplinare, sarebbe inattendibile, in quanto il predetto soggetto non avrebbe parlato di Conte quando si trovava in carcere o agli arresti domiciliari ma, più tardi, quando era stato rimesso in libertà. Di solito si sospetta della veridicità delle versioni, fornite da un soggetto quando si trovi in stato di restrizione della libertà personale in quanto si pensa che, al fine di ottenere la rimessione in libertà, un individuo sarebbe disposto a tutto, anche a mentire per compiacere, per così dire, la pubblica accusa”.

    Salvatore Mastronunzio per i giudici si rifiutò di combinare Albinoleffe-Siena | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Stellini più di Carobbio La posizione di Stellini oltre ad avvalorare la tesi di Carobbio dimostra, sempre secondo i giudici, che Conte “non poteva non sapere”. Stellini in quanto collaboratore e uomo di fiducia di Antonio Conte confessò di aver mandato proprio Carobbio e Terzi al termine della gara di andata a parlare con Bombardini e Garlini per tener buoni i rapporti in vista della gara di ritorno.

    La “vipera” Mastronunzio Ultimo cardine è la posizione di Salvatore Mastronunzio messo a detta dei giudici fuori rosa per essersi rifiutato di combinare la partita contro l’Albinoleffe per non aver ottenuto lo stesso trattamento per la partita contro l’Ascoli (nonostante la lunga militanza nell’Ancona) squadra sfavorita dalla vittoria dei bergamaschi.

    Video Albinoleffe-Siena 1-0 28 maggio 2011

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  • Calcioscommesse sentenze Disciplinare. Per il Siena “solo” una multa

    Calcioscommesse sentenze Disciplinare. Per il Siena “solo” una multa

    Arrivano puntuali i verdetti della Disciplinare sul caso calcioscommesse. E in parte la stessa conferma quelle che sono le richieste della Procura Federale, con qualche sconto solo con riferimento alle società più colpite. In Serie A partirà con due punti di penalizzazione il neopromosso Pescara, punito per responsabilità oggettiva di un proprio tesserato, nella fattispecie Nicco, colpevole di aver alterato unitamente a Gervasoni l’esito di Piacenza Pescara del 9 aprile 2011. In Serie B invece -4 per il Novara che tuttavia potrà partecipare alla Coppa Italia. Sempre tra i cadetti penalizzazione di la Reggina, anch’essa costretta a partire da -4 e che come il Novara ha ricevuto uno “sconto” di 2 punti.

    Padova -2 ed Empoli -1, proprio come da richiesta della Procura Federale, le altre penalizzazioni. In Lega Pro l’Albinoleffe, nonostante la richiesta iniziale di -27, partirà da -15, e ciò è dovuto ai danni ricevuti dalla società per gli illeciti commessi dai propri tesserati.. Colpite ma con qualche riduzione anche Piacenza (da -19 a -11), Ancona (da -10 a -8), Monza (da -6 a -5) mentre solo -1 per Ravenna e Avesa. Sempre in tema di società solo un’ammenda per Sampdoria, Siena e Spezia, colpevoli solamente di avere in rosa giocatori che compirono illeciti negli anni passati. Una decisione singolare e che farà discutere proprio quest’ultima.

    In tema di tesserati invece confermare le richieste di radiazione unitamente a cinque anni di squalifica per Alessandro Zamperini, Mario Cassano, Luigi Sartor e Nicola Santoni. Per loro dunque l’avventura nel mondo del calcio potrebbe concludere qui: il primo viene condannato per “il ruolo di rilievo assunto nell’associazione a delinquere, la effettuazione di scommesse illecite e la partecipazione all’illecito sportivo relativo alla gara Cesena-Gubbio”; il secondo per “la violazione plurima degli articoli 6 e 7 del Codice di Giustizia Sportiva”; il terzo per “la sua funzione di collegamento con gli asiatici”; il quarto per “la pluralità degli illeciti commessi”, tra cui “l’alterazione effettiva del risultato di Padova-Atalanta del 26 marzo 2011”.

    Salvatore Mastronunzio © Giuseppe Bellini/Getty Images

    In totale quindi condannati in 33: 4 anni per Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luca Fiuzzi, Salvatore Mastronunzio, Marco Paoloni, Cesare Rickler, Mirko Stefani; 3 anni e 9 mesi per Franco De Falco, Riccardo Fissore, Andrea Iaconi; 3 anni e 6 mesi per Andrea Alberti, Davide Caremi, Federico Cossato, Alberto Fontana, Vincenzo Iacopino, Thomas Hervè Job, Mattia Serafini e Nicola Ventola; 3 anni e 3 mesi per Giuseppe Magalini, Gianni Rosati; 3 anni per Filippo Cristante, Nicola Ferrari, Ruben Garlini, Vincenzo Italiano, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco e Daniele Vantaggiato; 9 mesi per Edoardo Catinali; 6 turni di squalifica per Vincenzo Santoruvo.  Prosciolti invece Luigi Consonni, Achille Coser, Maurizio Sarri e Rjiat Shala.

    Accettati tutti i patteggiamenti: (2 punti di penalizzazione e 25 mila euro di ammenda); Modena (2 punti); Livorno (15 mila euro di ammenda); Ascoli (1 punto di penalizzazione e 20 mila euro di ammenda); Grosseto (6 punti di penalizzazione, e 40 mila euro di ammenda); Frosinone (1 punto); Cremonese (1 punto di penalizzazione e 30 mila euro di ammenda). Cristiano Doni (2 anni di squalifica), Carlo Gervasoni (1 anno e 8 mesi), Filippo Carobbio (1 anno e 8 mesi), Kewullay Conteh (1 anno e 8 mesi), Alex Pederzoli (1 anno e 4 mesi, oltre a 10 mila euro di ammenda), Francesco Ruopolo (1 anno e 4 mesi), Antonio Narciso (1 anno e 3 mesi), Dario Passoni (1 anno e 2 mesi), Mirco Poloni (1 anno), Juri Tamburini (10 mesi), Andrea De Falco (6 mesi), Alfonso De Lucia (5 mesi), Marco Cellini (4 mesi), Vittorio Micolucci (4 mesi), Nicola Mora (4 mesi) e Gianfranco Parlato (2 mesi).

  • Serie B: highlights Ancona – Piacenza 2-1. Continua la favola al Conero [video]

    Continua la favole dell’Ancona che dopo la vittoria di ieri sera contro un ottimo Piacenza si prende la testa della classifica in solitaria. La partita non è stata semplicissima per i dorici costretti alla difensiva per la prima parte di gara dal Piacenza, ma trascinati dalla vipera Mastronunzio nella seconda metà di gara iniziano a deliziare il caloroso pubblico del Conero. Schiattarella trova la rete del vantaggio al 41′, nel secondo tempo dopo aver sbagliato tantissime occasioni è Mastronunzio a siglare su calcio di rigore la rete della tranquillità. Il Piacenza seppur con due uomini in meno ha il coraggio di osare e trova la rete Nainggolan mettendo i brividi ai locali che comunque alla fine possono continuare a sognare.

  • Serie B posticipi 7 Giornata: Reggina – Piacenza 2-1 e Ancona – Modena 2-0

    Serie B posticipi 7 Giornata: Reggina – Piacenza 2-1 e Ancona – Modena 2-0

    Walter NovellinoLa Reggina vince in campionato a distanza di un mese (ultima vittoria il 24 agosto) e Novellino salva così la sua panchina, almeno per il momento. Gli amaranto regolano in casa il Piacenza per 2-1 con le reti dell’ex Cacia e di Pagano; gli emiliani avevano pareggiato temporaneamente con Zammuto.
    La Reggina ora dovrà dimostrare di aver superato il momento di crisi già sabato a Modena.

    Nel primo posticipo l’Ancona batte il Modena 2-0 grazie alla doppietta di Mastronunzio e si portano così in zona promozione, a soli due punti dalla capolista Frosinone. I marchigiani si riscattano dalle ultime prestazioni negative (sconfitte contro Padova e Gallipoli) e cominciano a pensare in grande.

    Risultati e marcatori posticipi 7 giornata Serie B

    • Ancona – Modena 2-0
      34′ Mastronunzio, 54′ rig Mastronunzio
    • Reggina – Piacenza 2-1
      42′ Cacia (R), 46′ Zammuto (P), 64′ Pagano (R)

     

  • Posticipo Serie B: Un super Ancona affonda l’Empoli

    L’Ancona può sognare, grazie alle reti di Mastronunzio e Colacone gli uomini di Salvioni agguantano il Torino ad un sol punto dalla capolista Frosinone e Brescia. Primo tempo perfetto per i marchigiani impreziosito dal doppio vantaggio, nella ripresa l’Empoli cerca di reagire con Eder e Fabbrini ma l’Ancona regge e porta a casa tre punti meritati.

    Il Tabellino:
    ANCONA-EMPOLI 2-0 7′ pt Mastronunzio, 43′ pt Colacone

    Ancona (4-4-2): Da Costa; Milani, Cosenza, Cristante, Zavagno, Surraco (38′ st Schiattarella), Catinali (30′ st Camillucci), De Falco, Miramontes (35′ st Mustacchio), Colacone, Mastronunzio. All.Salvioni
    Empoli (4-4-2):
    Bassi; Vinci, Kokoszka, Cupi (10′ st Angella), Tosto; De Giorgio, Marianini, Musacci (1′ st Fabbrini), Valdifiori, Eder, Saudati (18′ st Coralli). All.Campilongo
    Arbitro: Brighi

  • Serie B playout: l’Ancona si salva, il Rimini retrocede in Prima Divisione

    Serie B playout: l’Ancona si salva, il Rimini retrocede in Prima Divisione

    L’Ancona ribalta tutti i pronostici e resta in Serie B grazie al successo colto in trasferta al “Romeo Neri” di Rimini. La vittoria la regala Mastronunzio che a 10 minuti dal termine segna il gol salvezza e, in virtù del pareggio dell’andata, condanna il Rimini alla retrocessione in Prima Divisione.
    Festa AnconaLa partita è vivace e i ritmi sono molto elevati: la prima occasione da gol capita sui piedi di Colacone all’8′ con una botta dal limite dell’area e al 12′ è ancora l’Ancona con Surraco a vedersi negata la gioia del gol. L’occasione più nitida la crea il Rimini al 14′ con Pagano che da ottima posizione manda fuori. I marchigiani sono più intraprendenti e cercano il gol con più insistenza: al 40′ è Miramontes su punizione a fare la barba al palo con Agliardi battuto; il primo tempo finisce con il risultato di 0-0.
    Nella ripresa bisogna attendere il minuto 57 per rilevare azioni degne di nota: Surraco impensierisce Agliardi con un tiro dalla distanza, un minuto più tardi è Ricchiuti a sprecare un ‘ottima occasione da gol ma il capitano del Rimini conclude debolmente tra le braccia di Da Costa. Al 64′ è ancora il portiere dorico a dire di no ai romagnoli respingendo di piede un tentativo ravvicinato di Docente. L’Ancona aumenta i ritmi della partita e cerca di chiudere ad una solo porta il Rimini: al 68′ Mastronunzio ci prova con un diagonale ma la palla viene deviata in angolo da Agliardi; al 73′ Surraco si incunea in area e batte a rete ma è sempre il numero uno romagnolo a negare il gol; al 75′ una punizione di Soddimo viene bloccata a terra sempre da Agliardi. Il forcing dei marchigiani è premiato al 79′ quando Mastronunzio raccoglie un cross di Soddimo e di testa insacca alle spalle dell’estremo difensore; è una doccia gelata per il Rimini che prova a riorganizzarsi con meno di 10 minuti da giocare e si fa pericoloso in una sola occasione all’85’ su una conclusione dalla distanza di La Camera. Alla fine Eusepi si mangia il raddoppio in contropiede ma poco importa perchè al fischio finale è festa Ancona che merita la permanenza in Serie B conquistata mentre il Rimini retrocede in Prima Divisione forse con qualche rammarico per aver gettato alle ortiche una salvezza che solo qualche mese fa era quasi certa.

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