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  • A Parma si sogna l’Europa. A Palermo la salvezza…

    A Parma si sogna l’Europa. A Palermo la salvezza…

    Si torna a sognare. Dopo la sosta natalizia, al Tardini scendono in campo Parma-Palermo, sfida valida per l’ultima giornata del girone d’andata. I gialloblu, dopo aver terminato l’anno solare 2012 all’ottavo posto, vogliono continuare a sognare un piazzamento in Europa e cercheranno di sfruttare al meglio l’incontro casalingo per mettere pressione al Milan, impegnato a San Siro contro il fanalino di coda della classifica (Siena). Per i siciliani invece è tempo di tornare a sorridere e con la chiusura dell’anno in piena zona retrocessione si cercano punti utili per allontanarsi dalla zona rossa. In caso di vittoria, grazie anche alla sconfitta del Cagliari nell’anticipo serale contro la Lazio, i rosanero scavalcherebbero proprio i sardi, portandosi in una posizione più tranquilla. Non sarà facile contro un Parma che in casa non sbaglia un colpo.

    Donadoni contro Gasperini. Due filosofie a confronto. Il primo più duttile tatticamente, in grado di adattare lo schema a seconda dei ragazzi a disposizione, dall’altra un mister ancorato al proprio stile di gioco (3-4-3) che spesso lo porta ad adattare giocatori fuori ruolo pur di utilizzare il suo schema.

    Donadoni insegue il sogno Europa con il suo Parma © Mario Carlini/Getty Images
    Donadoni insegue il sogno Europa con il suo Parma © Mario Carlini/Getty Images

    Qui Parma – L’ex commissario tecnico della Nazionale recupera Paletta dalla squalifica ma dovrà fare a meno ancora di Zaccardo. Conferma in vista per il 4-3-3 con Mirante in porta, Benalouane e Gobbi sugli esterni in difesa e centrali l’ormai coppia collaudata Paletta – Lucarelli. A centrocampo, vista l’assenza di Valdes, potrebbe trovare spazio Musacci, con il supporto di Marchionni e Parolo. In attacco il tridente tutto tecnica e velocità composto da Biabiany, Belfodil e Sansone.

    Qui Palermo – Gasperini dovrà fare a meno di 2/3 della difesa titolare. Con la squalifica di Munoz e l’assenza per infortunio di Donati, l’ex tecnico dell’Inter darà spazio al neo acquisto Aronica, con l’arrugginito Cetto. Von Bergen completerà il terzetto difensivo. A centrocampo spazio ai soliti quattro con Morganella e Garcia lungo le fasce, con Barreto e Kurtic centrali. In attacco gli esterni saranno Ilicic e Brienza, mentre per la punta centrale c’è il dubbio Miccoli. Non dovesse recuperare, Dybala scenderà in campo dal primo minuto. In porta confermato l’albanese Ujkani.

    Mercato – Le due squadre, oltre ad avere una classifica molto diversa, opereranno in modo differente anche in sede di mercato. Il Parma è alla ricerca di un vice Gobbi. Il nome più caldo in queste ore è l’ex Castellini, di ritorno in Emilia dopo l’infelice esperienza alla Sampdoria. Niente ancora di ufficiale, ma le voci puntano in questa direzione. Il Palermo invece vuole rinnovare profondamente la rosa per regalare a Gasperini una squadra in grado di centrare la salvezza. Dopo l’arrivo di Aronica, a giorni è previsto anche l’acquisto di Dossena sempre dal Napoli (si attende solo il passaggio di Armero ai partenopei). Si cerca anche una prima punta stile Hernandez. In porta si parla di Sorrentino, mentre sulla trequarti si sogna il colpo Buonanotte dal Malaga.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA-PALERMO
    Parma (4-3-3): Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Marchionni, Musacci, Parolo; Biabiany, Belfodil, Sansone. Allenatore: Donadoni.
    Palermo (3-4-3): Ujkani; Cetto, Von Bergen, Aronica; Morganella, Barreto, Kurtic, Garcia; Ilicic, Miccoli, Brienza. Allenatore: Gasperini.

  • Mercato Palermo, dopo Aronica ecco Dossena. Colpo Buonanotte?

    Mercato Palermo, dopo Aronica ecco Dossena. Colpo Buonanotte?

    Mercato Palermo. Chiuso il 2012 con il terz’ultimo posto in classifica, il Palermo si tuffa sul mercato per rinforzare la rosa a disposizione di Gasperini. Maurizio Zamparini non si tira indietro ed è pronto a nuovi sacrifici economici per poter tenere nella massima serie i rosanero e ha dato carta bianca all’amministratore delegato del club, Lo Monaco. Il primo colpo arriva in difesa, presentato alle 12 di questa mattina. Si tratta di Salvatore Aronica, acquistato dal Palermo, darà al reparto difensivo l’esperienza necessaria per salvarsi. L’asse Palermo-Napoli sembra molto caldo e si parla con insistenza anche del possibile arrivo in Sicilia dell’esterno Dossena e del portiere Rosati. Si cerca anche una punta di valore che andrebbe a sostituire l’infortunato Hernandez. Le opzioni sarebbero Borriello o Immobile. Attenzione però al colpo a sorpresa…

    “Finalmente a casa”, queste le prime parole di Aronica in conferenza stampa. Tornato nella sua Palermo dopo l’ottima esperienza campana, il difensore cercherà di aiutare la squadra a centrare l’obiettivo della salvezza.

    Presentazione di Aronica a Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Presentazione di Aronica a Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    In porta Ujkani non ha soddisfatto pienamente la dirigenza siciliana e si starebbero vagliando varie ipotesi. Una possibilità potrebbe essere lo scambio con il Napoli con Rosati, anche se, l’ex portiere del Lecce, quando chiamato in causa (in Europa League) ha dimostrato tutto tranne che una certa sicurezza tra i pali. Meglio Sorrentino, che al Chievo Verona sembra avere le ore contate.
    In difesa, oltre al già ufficializzato Salvatore Aronica, tutto tace. Poche idee, pochi soldi e pochi giocatori in grado di migliorare il livello attuale del reparto difensivo palermitano. Si cerca la situazione giusta per poter affondare il colpo con la certezza di Donati, ormai trasformato in centrale difensivo da Gasperini. L’ipotesi Marquinhos dalla Roma sembra soltanto una sparata giornalistica.
    A centrocampo spazio agli arrivi di Dossena e Anselmo. Il primo in partenza da Napoli dopo l’arrivo di Armero, il secondo da Genova dopo un inizio di stagione non all’altezza della situazione. Si tratta anche per Llama, in comproprietà tra Fiorentina e Catania, e per Marquinho della Roma che trova poco spazio con Zeman. Difficili gli arrivi di Ziegler e De Ceglie.
    Per l’attacco si cerca una punta di qualità. Immobile e Borriello le prime scelte. Uno dei due lascerà il Genoa. La concorrenza è importante ma se bisognerà effettuare uno sforzo economico, lo si farà proprio per l’attaccante.

    Ed infine il colpo a sorpresa. Al Malaga c’è un argentino che non riesce a trovare abbastanza spazio tra i titolari. Si tratta di Diego Buonanotte, talento cresciuto nel River Plate. L’affare con il club spagnolo si potrebbe chiudere dietro un esborso economico da 3 milioni di euro. Il Palermo ha già ottenuto il si del giocatore.

  • Napoli-Dnipro: Mazzarri si affida a Britos-Inler-Cavani

    Napoli-Dnipro: Mazzarri si affida a Britos-Inler-Cavani

    I ragazzi di Walter Mazzarri tornano in campo e questa volta lo fanno per affrontare il turno di Europa League che vede impegnato il Napoli contro la formazione ucraina del Dnipro: all’andata i partenopei sono stati sconfitti con un pesante 3-1 dove si salvò dall’insufficienza solamente Cavani. Questa sera c’è dunque voglia di rivincita e soprattutto gli azzurri sono alla ricerca del riscatto sia per i punti che per l’umore: la mancanza di vittoria comincia a farsi sentire e le due sconfitte su tre partite nella competizione europea non fan di certo presagire qualcosa di buono anche se non è ancora stata persa definitivamente la qualificazione.

    Per Napoli-Dnipro il tecnico della squadra campana ha quindi in mente qualcosa che sia in grado di scuotere l’intera formazione: dal primo minuto saranno infatti in campo Britos, Inler e Cavani, tre titolari DOC che sapranno dare di certo sicurezza e positività agli altri otto giocatori che scenderanno in campo. Nonostante Mazzarri abbia voluto precisare di non essere “Cavani dipendenti”è inutile negare che la presenza in campo de El Matador ha sempre dato i suoi frutti e che il Napoli spesso cambia faccia se lui manca.

    Edinson Cavani FBL-EUR-C1-DNIPRO-NAPOLI
    Edinson Cavani © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Nonostante i recenti risultati comunque l’aria che si respira a Napoli è positiva: i giocatori hanno rilasciato dichiarazioni molto importanti dove hanno specificato di essere fiduciosi e di credere fortemente nella qualificazione al prossimo turno. Lo stesso tecnico azzurro ha spiegato che tutte le squadre hanno dei cali e che spesso “gira male” ma che stanno lavorando intensamente per tornare a vincere e a regalare un bel gioco a tutti i tifosi. Quel che è certo è che stasera, il match contro il Dnipro non sarà una passeggiata: la squadra di Ramos è in ottima forma e lo ha dimostrato anche nella partita di campionato di domenica dove ha superato con un 2-0 il Metalist.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Napoli-Dnipro alle ore 19.00 presso lo Stadio San Paolo di Napoli
    Napoli (3-5-2): Rosati; Campagnaro, Fernandez, Aronica; Mesto, Donadel, Inler, Dzemaili, Dossena; Insigne, Cavani. A disposizione: De Sanctis, Britos, Cannavaro, Berhami, Hamsik, Pandev, Vargas. All.: Mazzarri
    Dnipro (4-4-2): Lastuvka; Manzyuk, Cheberyachko, Mazuch, Strinic; Rotan, Giuliano, Fedetskiy, Matheus; Seleznyov, Zozulya. A disposizione: Shelikov, Denisov, Kravchenko, Kankava, Odibe, Aliyev, Kalinic. All.: Ramos
    Arbitro: Alon Yefet

  • Napoli, Walter Mazzarri in ospedale: intervento o controllo?

    Napoli, Walter Mazzarri in ospedale: intervento o controllo?

    Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri ha fatto preoccupare tutti i tifosi della città campana che ogni week end si presentano allo stadio per incitare la propria squadra del cuore: nella mattinata di lunedì infatti il mister di San Vincenzo si è recato presso la clinica cardiologica Montevergine di Mercogliano e subito si sono sparse mille voci sulla causa di questo ricovero. In molti hanno pensato ad un semplice controllo mentre altri si sono preoccupati oltremodo pensando ad un intervento chirurgico: a mettere in giro la voce principale sulla presunta operazione è stato il giornalista di Sky Tg24 Paolo Chiariello il quale sosteneva che il tecnico dei partenopei si fosse recato in ospedale per sottoporsi ad un intervento di chirurgia vascolare in angioplastica.

    Il tutto è stato smentito dallo stesso Walter Mazzarri che ha voluto tranquillizzare i tifosi scrivendo il seguente post sul profilo Twitter della società: “Sono semplicemente andato in una clinica di Avellino a effettuare un controllo, programmato da tempo, con il Dott. De Nicola. Ho sentito mille sciocchezze su di me questa mattina. Sto bene”.

    Walter Mazzarri FBL-ITA-SERIE A-NAPOLI-TORINO
    Walter Mazzarri © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Poche e semplici parole che servono per tenere tranquilli tutti coloro che si erano allarmati inutilmente: secondo alcune voci insistenti però questo non era solamente un controllo in quanto vi sono alcuni precedenti episodi che fanno tenere ben alte le orecchie agli ultras azzurri. Mazzarri aveva infatti dichiarato di volersi prendere un anno sabbattico a fine stagione e soprattutto è mancato alla conferenza stampa del post gara contro il Chievo dove Bigon ha giustificato la sua mancanza parlando di un malore. Si pensa dunque che il tecnico sia affetto da qualche malattia e che si debba tenere sotto controllo mensilmente: per sapere qualcosa di più si dovrà attendere la ripresa degli allenamenti dove secondo Salvatore Aronica, il quale ha voluto tranquillizzare tutti sulla salute di Walter Mazzarri, il mister sarà presente e dirigerà l’allenamento.

  • Harakiri Napoli, al San Paolo il Torino strappa un punto allo scadere

    Harakiri Napoli, al San Paolo il Torino strappa un punto allo scadere

    Napoli-Torino è tutta tra testa e coda. L’inizio dei campani è folgorante, con il rientrante Cavani che segna il gol dell’1-0. La fine è tutta granata con Sansone che approfitta di un clamoroso regalo di Aronica per fare l’1-1. In mezzo un Napoli che spreca qualche buona palla gol ed un Torino che comunque ha dato il massimo per cercare di raddrizzare la gara, riuscendoci giusto in tempo.
    Come detto dopo due gare di stop torna Cavani ma Mazzarri lancia nella mischia anche l’ex Dzemaili. Dall’altro lato Vives recupera ed è in campo. Passano 6’ e gli azzurri vanno avanti: rimessa laterale con palla che termina ad Hamsik, quest’ultimo mette in mezzo con Gillet che respinge corto permettendo a Cavani di andare in gol con una facilità disarmante.

    Anziché andare a cercare il secondo gol però il Napoli si difende puntando sulle ripartenze, in particolare di Hamsik, lasciando il possesso palla al Torino. I granata gestiscono bene la sfera ma hanno difficoltà nel concludere a rete e l’unica occasione degna di nota è quella di Bianchi su cross di Cerci al 20’, ma De Sanctis è pronto alla respinta. Nella ripresa cambia veramente poco, con il Torino che prova a pungere senza riuscirci mentre Mazzarri si gioca la carta Insigne, giocatore piuttosto rapido e utile per il gioco di rimessa al posto di un deludente Pandev.

    Buona occasione per i granata al 18’ con Sgrigna che si ritrova a tu per tu con De Sanctis ma si dimentica del pallone. Sansone e Santana sono le opzioni che Ventura decide di giocarsi ma dall’altra parte Hasmik spreca incredibilmente il match ball. Prima della frittata di Aronica, subentrato poco prima a Dossena, il quale cerca un retropassaggio verso De Sanctis con Sansone che in agguato prende palla e segna l’1 a 1. Per il Napoli ormai non c’è più tempo: un pareggio quello contro il Torino che costa ai partenopei due punti nei confronti di Inter e Fiorentina. E pensare che doveva giocare dall’inizio.

    Cavani
    Edinson Cavani © CARLO HERMANN/AFP/GettyImages

    Le pagelle di Napoli-Torino
    Aronica 4: Il suo retropassaggio è un gravissimo errore che costa al Napoli due punti.
    Hamsik 6: L’unico in palla tra i campani ma quel gol del 2 a 0 sbagliato clamorosamente incide e non poco sull’esito dell’incontro.
    Cavani 6,5: Non sarà al meglio ma lui il suo contributo, in termini realizzativi lo dà sempre.
    Gillet 5: Se Aronica ha sulla coscienza l’1 a 1, lui ha gravi colpe sull’1-0 con una pessima respinta corta.
    Cerci 6,5: Sulla fascia fa quel che vuole grazie anche ad un Dossena che gli concede tanta libertà.
    Sansone 6,5: Sfrutta alla grande il regalo di Aronica e segna un gol pesante.

    Il tabellino di Napoli-Torino
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 5,5; Campagnaro 6,5, Cannavaro 6, Gamberini 6; Maggio 5,5, Behrami 5,5, Dzemaili 6 (32′ st Inler sv), Dossena 5 (41′ st Aronica 4); Hamsik 6; Pandev 5 (16′ st Insigne 6), Cavani 6,5. In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Britos, Mesto, Donadel, Vargas. Allenatore: Mazzarri 5,5
    TORINO (4-2-4): Gillet 5; Darmian 6, Glik 5,5, Rodriguez 5,5, D’Ambrosio 6; Basha 6, Gazzi 5,5 (1′ st Brighi 6); Cerci 6,5 Bianchi 5,5, Sgrigna 5,5 (24′ st Sansone 6,5), Vives 5,5 (30′ st Santana 6). In panchina: L.Gomis, Di Cesare, Ogbonna, Agostini, Masiello, Birsa, Stevanovic, Meggiorini. Allenatore: Ventura 6.

    Le immagini video di Napoli-Torino
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  • Il Napoli può accorciare sulla Juve. Con il Torino rientra Cavani

    Il Napoli può accorciare sulla Juve. Con il Torino rientra Cavani

    Riscattare il tonfo di mercoledì contro l’Atalanta e guadagnare tre punti pesantissimi nei confronti della capolista Juventus. E’ questo l’obiettivo del Napoli che alle 15 ospita il Torino. I ragazzi di Giampiero Ventura, dal canto loro, arrivano dall’ottimo pareggio conquistato in casa della Lazio e vorrebbero così incassare almeno un altro punto in ottica salvezza. Mazzarri non dovrebbe stravolgere la formazione scesa in campo a Bergamo, ritrovando il preziosissimo Cavani e dando spazio ad Aronica nel trio difensivo al posto di Gamberini, impiegato troppo nelle ultime settimane.

    Qualche chance anche per Dzemaili che potrebbe trovare spazio al posto di Behrami mentre toccherà a Dossena sostituire Zuniga. Davanti a De Sanctis, nel 3-5-1-1 di Mazzarri, difesa formata da Cannavaro, Campagnaro e Aronica. In mezzo al campo Inler, Hamsik e Behrami con Maggio e Dossena laterali. In avanti Pandev agirà in appoggio al cannoniere Cavani.

    Dall’altro lato Ventura deve rinunciare a Suciu, Masiello e Vives infortunati ma anche Ogbonna sembra destinato a dare forfait. Dovrebbe confermare il suo classico 4-2-4 anche se non è da escludere la possibilità di un centrocampo più folto. Davanti a Gillet difesa formata da Glik e Rodriguez centrali con Darmian e D’Ambrosio laterali. In mezzo al campo Brighi e Gazzi mentre davanti Cerci e Stevanovic agiranno ai lati delle due punte che sono Bianchi e Sgrigna, con Meggiorini che così si accomoderà in panchina, almeno inizialmente.

    Edinson Cavani
    Edinson Cavani è al rientro © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Le probabili formazioni di Napoli-Torino:
    NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Hamsik, Behrami, Dossena; Pandev, Cavani. In panchina: Rosati, Colombo, Gamberini, Britos, Fernandez, Grava, Uvini, Mesto, Dzemaili, Donadel, Insigne, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Rodriguez, D’Ambrosio; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Sgrigna, Stevanovic. In panchina: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Santana, Meggiorini, Verdi, Diop, Birsa, Sansone. Allenatore: Ventura

  • Salvatore Aronica aggredisce un giornalista

    Salvatore Aronica aggredisce un giornalista

    Solitamente a dare la testa e a fare partire i nervi sono le sconfitte e le brutte prestazioni come è successo nel caso di Benalouane che è stato espulso per una manata in faccia a Gomez durante Catania-Parma, ma questa volta ad essere protagonista di un episodio alquanto negativo è Salvatore Aronica, difensore siciliano del Napoli che dopo la vittoria contro l’Udinese ha perso la testa di fronte all’incontro con i giornalisti nella zona mista del San Paolo.

    Il malcapitato è Antonio Corrado, giornalista napoletano di un’emittente televisiva che si era preparato nella zona dedicata alle interviste per poter effettuare il proprio lavoro nel post gara tra Napoli-Udinese: davanti ai molti presenti Salvatore Aronica ha infatti cominciato a minacciare il giornalista urlandogli contro la frase “Ti ammazzo, ti ammazzo!” per più volte e passando subito dopo alle mani tirandogli due schiaffi in pieno viso ed una gomitata lasciando a bocca aperta chiunque fosse nei paraggi. Fortunatamente i due non erano da soli ma circondati da persone che non hanno esitato ad intervenire per dividere Aronica dallo sfortunato giornalista che si è ritrovato in due secondi a confronto con il giocatore.

    Salvatore Aronica SSC Napoli v AC Chievo Verona - Serie A
    Salvatore Aronica © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Non sono ancora noti i motivi per cui Aronica si sia comportato in questo modo e soprattutto si è pensato che ci siano state delle provocazioni da parte di Antonio Corrado: quel che è certo è che ora il calciatore del Napoli rischia la denuncia per minacce ed anche per aggressione fisica e violenza. Nonostante il difensore sia tornato a chiedere scusa dopo pochi minuti da quanto accaduto il giornalista ha fatto sapere che la sua intenzione rimane quella di procedere per via legale contro il calciatore e non è esclusa la querela. Di certo questo evento è un qualcosa che va a macchiare Salvatore il quale è noto per il passato inserimento nella lista degli indagati per le partite truccate dalla mafia: il tutto non va di certo a favore di Aronica, che tra le tante cose è anche cittadino onorario della città di Reggio Calabria.

  • Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    La sconfitta maturata sul campo della Juventus ha evidenziato tutti i limiti di un Napoli che sembra aver finito la benzina. A dire la verità questa sensazione si era avuta già nel match degli ottavi di finale di Champions League perso 4 a 1 contro il Chelsea. Una squadra stanca, completamente lontana da quella che ad inizio stagione faceva faville in Champions e che fa difficoltà anche a tirare in porta, va completamente in tilt sui calci piazzati e non riesce nemmeno a giocare in velocità sulle fasce come spesso accaduto. I tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani sembrano irriconoscibili rispetto a qualche tempo fa: mai pungenti, visibilmente stanchi, incapaci anche solo di mettere ansia alle difesa avversaria.

    In difesa invece la spia di Aronica sembra segnare il rosso fisso da tempo mentre Cannavaro e Campagnaro non riescono più ad esprimersi su buoni livelli. A questi va aggiunto il nervosismo di Zuniga, ieri sera espulso per una gomitata rifilata a Chiellini ma anche le precarie condizioni di Maggio, recordman di sostituzioni nel primo tempo nel corso dell’ultimo mese. Detto ciò una domanda sorge spontanea: perché Mazzarri da inizio stagione continua ad affidare il Napoli sempre ai soliti undici senza mai far rifiatare qualcuno di essi? Il caso più lampante è quello di Maggio: spesso lo si sta facendo giocare non al top, e ciò gli sta causando infortuni su infortuni. Magari Dossena non avrà la stessa spinta, ma se non gli viene mai data fiducia non può dimostrare appieno le proprie potenzialità.

    In avanti il trio delle meraviglie ha fatto gli straordinari ma in panchina c’è un Pandev che a livello di esperienza probabilmente ha qualcosina in più degli altri, e spesso quest’anno ha trovato anche la rete. Perché non dargli spazio? Eppure sembra poter essere assolutamente in grado di sostituire uno dei tre tenori. Senza dimenticare l’oggetto misterioso Edu Vargas , arrivato a gennaio quasi come il bomber che avrebbe consentito agli azzurri di fare il salto di qualità ed invece relegato a riserva. Peggio di quanto accaduto a Lucarelli, il cui apporta è praticamente nulla. Eppure i suoi gol in Serie A negli anni scorsi li ha fatti.

    Walter Mazzarri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    A centrocampo il discorso non cambia di molto: Dzemaili , soffiato in estate ad un’agguerrita concorrenza non ha avuto mai quella fiducia che si è conquistato sul campo con buone prestazione negli spezzoni di gara che gli sono stati riservati. Di Dossena invece abbiamo detto. Ma il caso più curioso appare quello difensivo: Aronica quest’anno non ha convinto quasi nessuno. Ed invece continua a giocare titolare mentre il nazionale argentino Fernandez continua a stare fuori. Ma quest’ultimo ogni qualvolta è stato chiamato in causa ha fatto sempre la sua ottima figura. Sempre fuori anche Fideleff e Britos, quest’ultimo autore di un grandissimo campionato lo scorso anno al Bologna e a cui in estate si erano interessati diversi club tra cui la Juventus.

    In sintesi, rispetto allo scorso anno, l’unico volto nuovo tra gli undici intoccabili è Inler. Detto ciò una domanda sorge spontanea: a cosa sono serviti i rinforzi messi a disposizione dalla società all’allenatore nel corso delle finestre di mercato visto che giocano sempre i soliti undici? Che spreco di risorse vi è stato in questo senso visti alcuni investimenti importanti come quello che ha portato Edu Vargas in Campania? Se lo è chiesto anche il presidente Aurelio De Laurentiis il quale dopo la netta sconfitta patita allo Juventus Stadium ha “ordinato” a Mazzarri di dare spazio, in questo finale di stagione, ai giovani fino a 22 anni con qualche altro elemento di massimo 27 anni. Finalmente Mazzarri cambierà l’intoccabile undici? Staremo a vedere.

  • Napoli – Inter 1-0, Ranieri al capolinea

    Napoli – Inter 1-0, Ranieri al capolinea

    L’Inter non c’è più e ospiti in casa di un grande Napoli, i nerazzurri collezionano la settima sconfitta su otto partite giocate, salutando probabilmente senza troppi dubbi il treno per il terzo posto in classifica. Le dirette concorrenti, Lazio e Udinese vincono con le rispettive avversarie allungando nuovamente in classifica e chiudendo i giochi per la prossima Champions.

    Non c’è nulla da salvare in una serata come questa, dove non basta Milito, Sneijder trequartista o la difesa a 3, non basta nemmeno il rosso di Aronica che lascia i suoi in dieci negli ultimi minuti, con un’Inter davvero rinunciataria e davvero senza idee di gioco. C’è stata un’enorme e palese differenza tra Napoli e Inter nella sfida di stasera: l’undici di Mazzarri correva, mentre gli uomini di Ranieri camminavano ciondolando in mezzo al campo senza saper cosa fare quando erano in possesso di palla. Il tecnico nerazzurro ha cercato come si è visto nelle ultime partite, di non subire il gioco degli avversari, senza provare minimamente a imporre il proprio. Se la mission dei cugini rossoneri è vincere divertendo, quella dell’Inter in queste ultime partite è “sopravvivere” difendosi. Forse è ora di cambiare, e anche Ranieri a malincuore sa che il primo cambiamento potrebbe partire proprio dalla panchina.

    PRIMO TEMPO – La prima azione degna di nota è dei padroni di casa nei primissimi minuti, con Inler che da fuori area è libero di calciare e impegnare in una parata senza troppe difficoltà Julio Cesar. Cresce il Napoli con le pericolosissime accelerazioni di Lavezzi che mettono in serio pericolo la retroguardia nerazzurra. Soffre moltissimo Faraoni proprio sul Pocho, che spesso gli sfugge lasciando l’argentino libero di arrivare con estrema facilità sul fondo per servire cross pericolosissimi per i compagni. Stravince il duello sulle fasce l’undici di Mazzarri, con Maggio e Lavezzi scatenati su entrambi i lati, costringendo l’Inter a schiacciarsi e abbassare il baricentro nella propria metà campo. Nerazzurri che non riescono mai a ripartire, completamente passivi e sotto assedio, mentre il  Napoli è assoluto padrone del campo. Al 24 è Dzemaili a sfiorare il gol con un diagonale alto, forte e preciso sul quale c’è un’ottima parata in tuffo di Julio Cesar.

    Ancora Napoli, con Cavani alla mezz’ora, sugli sviluppi di un calco di punizione battuto da Lavezzi, il Matador incrocia di testa sfiorando l’incrocio dei pali, con il portiere nerazzurro battuto. Completamente fuori dal match sia Sneijder, che Forlan, con l’olandese che non riesce a trovare la posizione giusta in mediana, svariando dal centro alle fasce senza brillare, mentre l’attaccante sembra davvero un oggetto misterioso. Bella conclusione di Sneijder nel finale su  calcio di punizione dal limite dell’area con la palla che sfiora l’incrocio dei pali e le squadre vanno a riposo sul pari.

    Zuniga e Sneijder © Giuseppe Bellini/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Rivoluzione tattica totale per Ranieri all’inizio della ripresa che toglie Sneijder e Forlan, inserendo Cordoba e Pazzini, schierando una difesa a tre e avanzando Nagatomo e Faraoni sull’esterno di centrocampo. È un 3-5-2 puro come nel credo di Gasperini, con Pazzini e Milito davanti. È ancora il Napoli ad essere pericoloso però, con Maggio a schiacciare di testa, su cross di Zuniga, mandando il pallone di poco a lato. Doppio Intervento monumentale di Lucio al 8’ su Lavezzi in scivolata, e poi nuovamente in tackle sul pallone su Cavani a sventare un contropiede napoletano letale. La difesa a tre non regge benissimo e il Napoli come era prevedibile passa in vantaggio  al 14’: Dzemaili salta Lucio e serve in area Lavezzi, che defilato fa partire un diagonale letale anche per Julio Cesar, facendo impazzire il San Paolo. Continua a soffrire e a rischiare moltissimo l’Inter, che alzando il baricentro scopre inevitabilmente i fianchi al Napoli.

    Solo Napoli, con Dzemaili  letteralmente scatenato, si libera della marcatura e impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro, guadagnando l’ennesimo corner. Ultimo cambio per Ranieri che toglie Stankovic e getta nella mischia il più giovane Poli. Al 26’ è ancora Dzemaili a sfiorare il gol su un gran colpo di testa che sfiora di pochissimo il palo. Napoli in dieci nel finale di gara: al 33’ errore di Aronica che  controlla male il pallone e poi stende Nagatomo lanciato in porta, con Bergonzi che non ha dubbi e estrae il cartellino rosso. Mazzarri corre ai ripari inserendo Britos per Lavezzi. Nonostante l’uomo in più è nulla la reazione dell’Inter, e ancora una volta quando c’è l’occasione di far male l’attacco nerazzurro è sterile: al 43’ palla gol incredibilmente sbagliata da Pazzini, che di testa libero di colpire, manca la porta da due passi. Tre minuti di recupero e il San Paolo festeggia l’ennesima vittoria del Napoli e la quarta sconfitta consecutiva dell’Inter in campionato.

  • Aronica recidivo e impunito. Video gomitata a Paloschi

    Aronica recidivo e impunito. Video gomitata a Paloschi

    Il quotidiano tedesco Bild proprio ieri ha stilato l’elenco dei 15 giocatori più cattivi degli ultimi anni, in cima alla lista c’è ovviamente il madrileno Pepe che più per le sue grandi imprese ha conquistato le prime pagine di giornali e siti web per condotte violente e antisportive. Alle spalle del difensore si piazzano sul podio Marco Materazzi e Zlatan Ibrahimovic due giocatori del nostro campionato anche loro spesso protagonisti di condotte violente. Nei quindici poi entra anche Josè Mourinho, l’unico allenatore inserito da Bild, mentre a far compagnia all’attaccante svedese ci sono ben tre suoi compagni di squadra: Gennaro Gattuso, Mark Van Bommel e Kevin Prince Boateng.

    Chi meriterebbe però un posto tra i primi quindici ed è riuscito anche qui a farla franca è sicuramente Salvatore Aronicapupillo di Mazzarri e idolo dei tifosi del Napoli.

    Salvatore Aronica | ©Getty Images

    Il difensore siciliano se da un lato ha sorpreso tutti dimostrando di poter giocare partite importanti con profitto e tanta determinazione dall’altra si macchia spesso di deprecabili atteggiamenti studiati ad arte per innervosire gli avversari. Aronica è stato al centro della squalifica di Zlatan Ibrahimovic durante Milan Napoli prendendo si un buffetto dallo svedese ma, particolare trascurato da Tosel, è stato beccato un attimo prima con le mani sul collo di Nocerino e qualche istante dopo a replicare il gesto di Ibra sul malcapitato centrocampista. Il giudice sportivo ha deciso di non acquisire le immagini televisive e adottare la squalifica perché il misfatto avveniva sotto il controllo visivo della terna arbitrale.

    Non contento di averla fatta franca Aronica ha adottato la stessa condotta violenta nel match Napoli Chievo di lunedi, il difensore per fermare la corsa di Alberto Paloschi gli rifila una gomitata in pieno volto riuscendo anche questa volta a farla franca e conquistando addirittura un fallo a suo favore.

    Video gomitata di Aronica a Paloschi

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