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  • NBA, Summer League: Wall e Cousins da applausi, Turner in difficoltà

    Non è il palcoscenico più importante per convincere scettici ed opinionisti, ma certamente la Summer League, ogni anno, dà molte indicazioni su chi potrebbe fare bene in NBA, essendo la vetrina più importante per tutti i giovani usciti dal Draft o reclutati dalle franchigie in giro per gli “States”.
    Ecco dunque i primi verdetti:

    Sicuramente tra i promossi ci sono John Wall e DeMarcus Cousins. Wall, prima scelta assoluta quest’anno al Draft, ragazzo sul quale i Washington Wizards stanno ricostruendo il loro futuro, ha chiuso con la migliore media punti del torneo (23,5), e quasi 8 assist per gara, chiudendo 2 volte in doppia doppia. Record di punti contro New Orleans con 31 punti a referto, latitante nel tiro dalla lunga distanza (1/8) ma i margini di miglioramento ci sono tutti. Il premio di migliore giocatore è andato però a DeMarcus Cousins, suo compagno di squadra a Kentucky University, quinta scelta assoluta dei Sacramento Kings che dimostrano ancora una volta di saper operare molto bene in sede di Draft dopo aver preso lo scorso anno, con la quarta chiamata, il futuro rookie of the year (matricola dell’anno) Tyreke Evans. Kings che grazie a Cousins coprono il buco sotto canestro per molti anni. In sostanza il centro di Sacramento ha chiuso con 14,5 punti e 9,8 rimbalzi per gara.
    Tra i giocatori al secondo anno grandi numeri per il play di Philadelphia Jrue Holiday (19,3 punti e 6 assist di media a Orlando) e l’ala di Golden State Reggie Williams (22,6 punti tirando 41,1% dal campo e 42,3% da tre a Las Vegas). Buone indicazioni da Landry Fields, Andy Rautins e Jerome Jordan, tre giocatori che i New York Knicks hanno scelto al secondo giro del Draft. Ottimo anche Paul George degli Indiana Pacers, forse snobbato da molte squadre (è finito al decimo posto al Draft) ma che meritava qualche posizione migliore. Bene Al Farouq Aminu dei Clippers con 15 punti di media a partita, Greg Monroe con 14 abbondanti a cui ha aggiunto 8 rimbalzi. DeMar DeRozan, al secondo anno ha fatto vedere buone cose finendo terzo in classifica marcatori: buona notizia per Andrea Bargnani e per Toronto, un pò meno per il nostro Marco Belinelli visto che DeRozan occupa il suo stesso ruolo (guardia tiratrice) in squadra.

    Tra i bocciati trova posto invece la seconda scelta assoluta Evan Turner dei Philadelphia 76ers. Nel torneo di Orlando l’ex Ohio State ha chiuso con 9,4 punti di media e il 33,3% al tiro, mettendo insieme più palle perse (3,4) che assist (2,8) e non riuscendo mai a segnare più di 13 punti nelle 5 partite disputate. Cifre che non gli rendono certamente onore, anche per quello che ha dimostrato di saper fare nel torneo NCAA. Più ombre che luci anche per Derrick Favors: la terza scelta assoluta del Draft ha giocato con i Nets il torneo di Orlando, lasciando però il palcoscenico a Terrence Williams che ha letteralmente incantato gli osservatori presenti. L’unica buona prova Favors l’ha offerta nell’ultima gara, quando con Williams tenuto in panchina per la maggior parte del match ha chiuso con 23 punti e 11 rimbalzi. Troppe ombre e poche luci anche per Hasheem Thabeet, seconda scelta assoluta al Draft dello scorso anno, reduce da una stagione difficilissima con Memphis (che lo ha visto addirittura finire in D-League per qualche partita!). Il tanzaniano ha giocato 5 gare con i Grizzlies a Las Vegas, facendo buone cose solo nella terza sfida, in cui ha chiuso con 21 punti, 14 rimbalzi e ben 6 stoppate. Le altre gare invece sono state molto povere di contenuti, l’altezza molte volte non fa la differenza (Thabeet è alto 223 centimetri).

    Senza infamia e senza lode la Summer League della nona scelta assoluta Gordon Hayward degli Utah Jazz, che nell’ultimo torneo NCAA stava portando la sconosciuta Butler University al titolo.

    Non sono stati oggetto di valutazione nè la quarta scelta assoluta, Wesley Johnson dei Minnesota Timberwolves, nè la sesta, ovvero Ekpe Udoh dei Golden State Warriors a causa degli infortuni. Johnson ha giocato 22 minuti segnando 10 punti nella prima gara ma si è procurato un infortunio al tendine del ginocchio, Udoh invece dovrà restare ai box per circa 6 mesi per un infortunio al polso. Non ha fatto in tempo a mettere piede sul parquet il centro bianco, dal fisico imponente, Cole Aldrich, scelto dagli Hornets ma scambiato subito con i Thunder. L’11esima scelta assoluta per problemi burocratici di transfer ha dovuto vedere giocare i suoi nuovi compagni dalla panchina, perdendo la possibilità di mettersi in mostra.

  • Illgauskas segue James agli Heat, Dallas beffa Toronto e prende Chandler

    Pochi i movimenti nel mercato NBA.
    Riportiamo le trattative concluse: innanzitutto è ufficiale il passaggio di Al Jefferson ai Jazz visto che i Dallas Mavericks hanno tentato fino all’ultimo di inserirsi nell’affare per prendere il giocatore. Ma alla fine Utah ha prevalso, cedendo ai T-Wolves il centro Kosta Koufos e 2 prime scelte (una sarà quella ricevuta dai Memphis Grizzlies per la cessione di Ronnie Brewer a febbraio, l’altra invece sarà proprio della franchigia di Salt Lake City).

    Zydrunas Illgauskas ha invece deciso di seguire LeBron James ai Miami Heat, rifiutando il rinnovo con i Cleveland Cavaliers: altro colpo al cuore per i tifosi dei Cavs, visto che Illgauskas gioca per la franchigia orogranata da ben 14 anni ed è una bandiera del team dell’Ohio. Il contratto dovrebbe essere di 2,8 milioni di dolari per 2 anni ed il secondo anno ha l’opzione del giocatore per il rinnovo.

    I Dallas Mavericks, perso Al Jefferson, finito a Utah, hanno rovinato la festa ai Toronto Raptors del nostro Andrea Bargnani: il possibile scambio sull’asse Toronto-Charlotte (anche per via di un ripensamento del proprietario dei Cats, Michael Jordan) è sfumato in extremis ed avrebbe dovuto portare il playmaker Josè Calderon ed il centro Dwayne Jones ai Bobcats, mentre percorso inverso sarebbe stato fatto da Boris Diaw e Tyson Chandler. Poi l’inserimento dei Mavs di Nowitzki che hanno offerto Erick Dampier, Matt Carroll ed Eduardo Najera per avere Tyson Chandler ed Alexis Ajinca. Scambio chiuso e tutti felici, Dallas ora ha il suo centro (sperando che sia libero dagli infortuni), Jordan ha tutti contratti in scadenza per liberare spazio salariale e non spendere il becco di un quattrino per la luxury tax.

    Matt Bonner, ala grande con un ottimo tiro dal perimetro ha rifirmato con i San Antonio Spurs.

    Notizie di contorno sono le acquisizioni di 2 centri: Hilton Armstrong, ex Hornets, Kings e Rockets, ha deciso di firmare un contratto al minimo salariale, per un anno, con i Washington Wizards. Mentre il centro russo Timofey Mozgov è stato firmato dai New York Knicks. Mozgov, 23 anni e quasi 220 centimetri, ha giocato nello scorso anno nel Khimki con buoni risultati.

  • NBA Draft 2010: La lista completa delle scelte e l’analisi

    Ecco l’elenco completo del primo giro del Draft NBA 2010:

    1 Washington John Wall PG
    2 Philadelphia Evan Turner SG
    3 New Jersey Derrick Favors PF
    4 Minnesota Wesley Johnson SF
    5 Sacramento DeMarcus Cousins PF
    6 Golden State Ekpe Udoh PF
    7 Detroit Greg Monroe C
    8 LA Clippers Al-Farouq Aminu SF
    9 Utah Gordon Hayward SF
    10 Indiana Paul George SF
    11 New Orleans Cole Aldrich C (ad Oklahoma City)
    12 Memphis Xavier Henry SG
    13 Toronto Ed Davis PF
    14 Houston Patrick Patterson PF
    15 Milwaukee Larry Sanders PF
    16 Minnesota Luke Babbitt SF (a Portland)
    17 Chicago Kevin Seraphin PF
    18 Oklahoma City Eric Bledsoe PG (ai L.A. Clippers)
    19 Boston Avery Bradley SG
    20 San Antonio James Anderson SG
    21 Oklahoma City Craig Brackins PF (a New Orleans)
    22 Portland Elliot Williams SG
    23 Minnesota Trevor Booker PF (a Washington)
    24 Atlanta Damion James SF (a New Jersey)
    25 Memphis Dominique Jones SG (a Dallas)
    26 Oklahoma City Quincy Pondexter SF (a New Orleans)
    27 New Jersey Jordan Crawford SG (ad Atlanta)
    28 Memphis Greivis Vasquez PG
    29 Orlando Daniel Orton PF
    30 Washington Lazar Hayward SF (a Minnesota)

    Già fatta l’analisi delle prime 3 scelte in presa diretta durante il Draft (leggi l’articolo)ora possiamo concentrarci sulle scelte successive: al numero 4 i Minnesota Timberwolves hanno selezionato la migliore ala piccola pura dell’intero Draft (visto che Evan Turner volendo può spostarsi anche nel ruolo di guardia tiratrice) ovvero Wes Johnson di Syracuse.
    Alla numero 5 i Sacramento Kings hanno chiamato il fortissimo centro di Kentucky University ovvero DeMarcus Cousins che porta dei rischi però per la sua fragile tenuta mentale. Fisicamente però è un top player, con una struttura fisica simile a quella del centro più forte attualmente in NBA, Dwight Howard.
    I Warriors alla numero 6 hanno scelto Ekpe Udoh di Baylor University un pò a sorpresa visto che potevano selezionare qualche altro giocatore più funzionale al loro stile di gioco.
    Con il numero 7, Greg Monroe, da Georgetown, è stato chiamato dai Detroit Pistons, ala grande talentuosissima con mani dorate e un intelligenza cestistica fuori dal comune.
    Alla scelta numero 8 si è posizionato Al-Farouq Aminu, grande atleta e rimbalzista da Wake Forest, un’ala che può ricoprire entrambi i ruoli e che può essere la vera mina vagante di queste scelte dato l’enorme talento e la stazza fisica a disposizione: i Los Angeles Clippers non se lo sono lasciato scappare!
    Alla nona scelta si è piazzato Gordon Hayward che gli Utah Jazz hanno letteralmente soffiato alla squadra che sarebbe seguita, ovvero gli Indiana Pacers: Hayward, originario dell’Indiana, ha trascinato Butler University alla finale NCAA quest’anno e Larry Bird (presidente delle operazioni di mercato dei Pacers) aveva fatto più di un pensierino sul suo talento che a livello di tecnica di tiro sembra indiscusso. I Jazz però li hanno anticipati e così la franchigia dell’Indiana si è dovuta accontentare al decimo posto di Paul George che ha fatto vedere molti margini di miglioramento in questi ultimi tempi.
    La scelta più interessante è stata la numero 11 dove i New Orleans Hornets hanno selezionato Cole Aldrich, tremendo centro bianco con una predisposizione difensiva veramente eccezionale spedendolo subito agli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant che in cambio anche di Morris Peterson hanno ceduto alla squadra della Louisiana la scelta numero 21 e la 26 ovvero Craig Brackins e Quincy Pondexter (anche se su quest’ultimo sono in molti a scommettere per il futuro), ma la priorità dei Thunder di trovare un centro per completare il puzzle era impellente. Gli ex Seattle Sonics ora sembrano veramente completi e anche i Lakers campioni dovranno guardarsi le spalle dall’assalto dei ragazzini terribili di coach Scott Brooks.
    Da segnalare anche lo scambio tra Bulls e Nets: Chicago manda Hinrich e la 17esima scelta ai Nets per una seconda scelta futura per liberare spazio salariale in vista dell’Estate, inoltre i Minnesota Timberwolves cedono subito Luke Babbitt (selezionato al numero 16) e assieme a Ryan Gomes lo spediscono a Portland per Martell Webster.
    Da riportare anche un record: l’Università di Kentucky piazza ben 5 giocatori nel primo giro del Draft NBA: Wall alla 1, Cousins alla 5, Patterson alla 14, Bledsoe alla 18 e Orton alla 29.

  • NBA: Maggette ai Bucks, scambio tra Kings e Sixers

    In attesa del Draft di questa notte che potrebbe cambiare i rapporti di forza tra le franchigie NBA, sono iniziati piccoli ma significativi movimenti di mercato nella Lega professionistica americana.

    Il più importante riguarda l’acquisizione dei Milwaukee Bucks dell’ala piccola dei Golden State Warriors Corey Maggette. Alla squadra californiana vanno Charlie Bell e Dan Gadzuric (2 giocatori sicuramente di secondo piano!).
    Milwaukee rafforza il suo roster con l’acquisizione di uno dei pezzi pregiati del mercato visto che non sa cosa farà del suo futuro John Salmons che è tentato dall’avventura in qualche squadra da titolo e così i Bucks si sono cautelati mettendo a segno questo colpo.

    Scambio anche tra i Sacramento Kings e i Philadelphia 76ers che in attesa di scegliere Evan Turner con la chiamata numero 2 assoluta hanno ceduto ai Kings il centro Haitiano Sammy Dalembert per Andres Nocioni e Spencer Hawes. L’argentino ed il centro bianco rafforzano sensibilmente i Sixers che stanno tentando la ricostruzione in attesa del Draft di questa notte.

    Da contorno la notizia che il fortissimo tiratore dei Miami Heat Daequan Cook è passato agli Oklahoma City Thunder assieme alla scelta numero 18 degli Heat al Draft, in cambio della 32esima scelta dei Thunder. Il motivo è che Miami vuole alleggerire il salary cap per poter fiondarsi più facilmente sui “big free agent” di questa Estate che si preannuncia caldissima. Gli ex Seattle Sonics invece grazie alla scelta numero 18 si posizionano davanti a Celtics e Spurs (che hanno la 19esima e 20esima scelta) nella corsa eventuale a Daniel Orton, centro che farebbe la fortuna della franchigia, scoperta proprio in quella posizione. Inoltre l’altra grande mancanza della squadra di Durant, il ruolo di tiratore da 3 punti, è stato coperto proprio ora con Cook che nel 2008-2009 ha anche conquistato il titolo di migliore “trepuntista” nell’All Star Game di Phoenix ma che quest’anno non ha brillato per via di acciacchi fisici. Ricordiamo inoltre che i Thunder hanno anche la 21esima scelta e la 26esima, insomma potranno veramente operare bene e rinforzarsi ancora di più dopo l’ottima annata appena trascorsa che li ha visti protagonisti facendo sudare ai playoff più del previsto e del necessario i Lakers poi campioni NBA.

  • NBA: La Draft Lottery premia Washington, seconda scelta per Philadelphia, solo terzi i Nets che avevano il peggior record

    Nella notte c’è stata la Draft Lottery NBA, uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (esempio i Cavaliers avranno la 30esima scelta perchè hanno ottenuto il miglior record, Orlando la 29esima visto che è stata la seconda migliore squadra della Lega in stagione regolare, i Lakers la 28 esima e così via)

    C’era tanta attesa per i Nets che avevano avuto in stagione il peggior record (12 vittorie e 70 sconfitte), pronti a rifondare la squadra con la possibile prima scelta e con il mercato dei giocatori free agent visto l’enorme spazio salariale a disposizione.
    Identica situazione per Minnesota, che in regular season aveva ottenuto qualche vittoria in più rispetto ai disastrati Nets.

    E invece la “follia” delle palline nell’urna ha premiato una delle squadre più sfortunate nell’intero anno cestistico, ovvero i Washington Wizards, che tra cessioni illustri per motivi di bilancio (Antawn Jamison ai Cavaliers di James e Caron Butler ai Mavericks di Nowitzki) e guai con la legge per l’esuberanza di alcuni giocatori della franchigia capitolina (vedi caso Gilbert Arenas per la famosa faccenda delle armi da fuoco portate nello spogliatoio dei Wizards durante gli allenamenti della squadra, gesto che è costato sospensione per tutto l’anno sportivo più multa e ore di servizi sociali al numero 0 di Washington) ha invece ricevuto in dote dalla fortuna la serie di numeri che dà la possibilità di sceglier per primi nel prossimo Draft del 24 giugno. I Wizards avevano il quinto peggior record e hanno compiuto quindi un prodigioso balzo in avanti avendo solo l’8,8% di aggiudicarsi il primo posto, scavalcando New Jersey Nets, Minnesota Timberwolves, Sacramento Kings e Golden State Warriors.
    Altra squadra baciata dalla buona sorte sono stati i Philadelphia 76ers che hanno ottenuto la seconda scelta assoluta benchè la posizione di partenza fosse la sesta. Troppo esigue le percentuali dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani (0,6%) di arrivare primi, veramente un’inezia al confronto degli altri.

    Poi nessun’altra sorpresa con i Nets appunto che sono scalati al terzo posto (con una grandissima delusione), Minnesota al quarto, Sacramento al quinto, Golden State al sesto e via dicendo.
    Grande opportunità quindi per Wizards e 76ers che si spartiranno i 2 migliori talenti Universitari, ovvero il fenomeno John Wall (talentuosissimo play-guardia di Kentucky University in odore di essere scelto come primo assoluto) ed Evan Turner (guardia-ala piccola tuttofare di Ohio State University che eccelle in ogni singola statistica di gioco, dai punti, agli assist, ai rimbalzi per finire alle stoppate e alle palle rubate). Sono loro i premi per Washington e Philadelphia che potranno tranquillamente ricostruire nel giro di pochi anni su questi 2 fenomeni!

    Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2009-2010):

    1 New Jersey Nets: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta
    2 Minnesota Timberwolves: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità
    3 Sacramento Kings: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità
    4 Golden State Warriors: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità
    5 Washington Wizards: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità
    6 Philadelphia 76ers: 63 combinazioni, 6.3% di probabilità
    7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità
    8 Los Angeles Clippers: 28 combinazioni, 2.8% di probabilità
    9 Utah Jazz (ricevuta dai New York Knicks): 17 combinazioni, 1.7% di probabilità
    10 Indiana Pacers: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità
    11 New Orleans Hornets: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità
    12 Memphis Grizzlies: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità
    13 Toronto Raptors: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità
    14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità

    E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:

    1. Washington Wizards
    2. Philadelphia 76ers
    3. New Jersey Nets
    4. Minnesota Timberwolves
    5. Sacramento Kings
    6. Golden State Warriors
    7. Detroit Pistons
    8. Los Angeles Clippers
    9. Utah Jazz
    10. Indiana Pacers
    11. New Orleans Hornets
    12. Memphis Grizzlies
    13. Toronto Raptors
    14. Houston Rockets

    Appuntamento al 24 giugno con il Draft, dunque, primo grande appuntamento per iniziare a capire i destini delle squadre per la stagione 2010-2011!

  • NBA: Tyreke Evans nominato rookie dell’anno

    Tyreke Evans, dei Sacramento Kings, è stato nominato “rookie of the year” ovvero matricola dell’anno della NBA.
    Succede a Derrick Rose dei Chicago Bulls e i 2 hanno qualcosa in comune: infatti i 2 atleti sono entrati nella Lega provenienti dall’Università di Memphis.

    Evans, quarta scelta assoluta dell’ultimo draft, entra anche in un club molto esclusivo, quello dei giocatori che al primo anno nella Lega hanno avuto almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita, accostandosi a vere leggende del basket professionistico americano come Oscar Robertson, Michael Jordan e LeBron James.
    La guardia dei Kings ha infatti avuto 20.1 punti, 5.8 assist e 5.3 rimbalzi di media ad incontro e questo ha fatto la differenza rispetto ai suoi avversari che erano Stephen Curry dei Golden State Warriors e Brandon Jennings dei Milwaukee Bucks (unico tra i 3 però a disputare i playoff dove sta giocando in modo meraviglioso trascinando i suoi Bucks al momentaneo vantaggio su Atlanta per 3-2 e la possibilità stanotte di mandare a casa i favoriti Hawks nella gara 6 sul parquet amico).

    Evans ha ottenuto 67 voti da primo posto per un punteggio totale di 491 punti, secondo si è piazzato Curry con 43 voti da primo posto e 391 punti complessivi, terzo Jennings con 12 preferenze e 204 punti totali.

    I complimenti sono arrivati, al numero 13 di Sacramento, innannzitutto dagli sconfitti che hanno espresso grandi apprezzamenti per la stagione disputata dal loro collega.

    Queste le parole del vincitore all’annuncio della sua vittoria:

    Sono fiero che il mio nome venga accostato a nomi di giocatori che hanno fatto la storia di questo gioco. Quando sono arrivato in NBA il mio obiettivo era di vincere questo trofeo e aiutare la mia squadra; uno l’ho portato a termine adesso bisogna lavorare sul secondo e siamo decisamente sulla buona strada“.

    Per completezza riportiamo i suoi massimi stagionali in ogni singola categoria:

    Punti: 34 vs CHA 18/1/2010)
    Rimbalzi: 11 (per 4 volte)
    Assist: 13 (per 2 volte)
    Recuperi: 4 (per 2 volte)
    Stoppate: 3 (per 3 volte)

  • Jamal Crawford premiato come miglior sesto uomo della stagione

    Jamal Crawford degli Atlanta Hawks ha vinto il premio come miglior sesto uomo dell’anno, battendo la concorrenza di altri grandissimi atleti come Jason Terry dei Dallas Mavericks, Anderson Varejao dei Cleveland Cavaliers, J.R. Smith dei Denver Nuggets, Paul Millsap degli Utah Jazz, Manu Ginobili dei San Antonio Spurs, Lamar Odom dei Los Angeles Lakers, Carl Landry dei Sacramento Kings, Al Harrington dei New York Knicks e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves.

    La guardia degli Hawks, ex Bulls, Knicks e Warriors, ha disputato una stagione fenomenale partendo dalla panchina come primo cambio dei titolari scrivendo a referto 18 punti, 3 rimbalzi e 2.5 assist a partita. Crawford ha ricevuto ben 580 dei 610 voti totali di cui 110 sui 122 disponibili come votazioni da primo posto.
    Al secondo posto, staccatissimo, Jason Terry con 220 preferenze, terzo Varejao con 126.

    E’ stato il secondo miglior realizzatore di Atlanta in stagione dietro al leader Joe Johnson; per ben 27 volte, pur partendo dalla panchina, è stato il miglior realizzatore in singole partite di stagione regolare. Si è classificato settimo assoluto nella graduatoria dei migliori tiratori da 3 punti segnandone 163 (solo Chuck Person degli Indiana Pacers nel 1991-1992 fece meglio partendo dalla panchina con 164), i suoi 18 punti a gara sono la media più alta dopo quella di Ricky Pierce (23 punti a partita nel 1989-1990) per un giocatore che parte dalla panchina. Inoltre Crawford ha fatto registrare anche 9 giochi da 4 punti in stagione (canestro da 3 più fallo per il libero aggiuntivo) e guida la classifica NBA di ogni tempo in questa “specialità” con 28 giocate complessive nella sua carriera.

    Durante la premiazione ha parlato proprio il suo coach, Mike Woodson:

    Sono molto fiero di Jamal, si è subito ambientato e accettato il ruolo di sesto uomo senza obiettare. E’ un grande giocatore in campo ma soprattutto fuori, è un serio professionista e si è sempre allenato dando il massimo. E’ un onore avere un bomber come lui che esce dalla panca“.

    Ecco invece le parole del vincitore:

    Incredibile! Non posso crederci. Sono riuscito a battere giocatori del calibro di Jason Terry e Manu Ginobili. Ringrazio coach Woodson per la fiducia visto il mio avvio di stagione poco felice. E’ stato duro accettare di partire dalla panchina. Ringrazio tutti anche per il mio nuovo soprannome “The Difference”, è un grande onore e spero di poter onorare questo premio“.

  • NBA: Chicago in pole per i playoff, Denver crolla a Phoenix

    Chicago batte Boston e mantiene l’ottavo posto posto per i playoff nella Western Conference rispondendo prontamente alla vittoria dei Raptors. Rose aggiorna il suo career high a 39 punti, Noah e Deng dominano a rimbalzo e la vittoria è servita anche grazie ai 30 punti di Kirk Hinrich. Boston delude, soprattutto il suo playmaker Rondo totalmente fuori partita. Non bastano i 28 punti di capitan Pierce, nè i 25 di Allen. Ora partita decisiva a Charlotte per Chicago stanotte con i Raptors che invece ospitano i Knicks di Gallinari.

    Utah espugna Oakland grazie ai 23 punti di Okur e alla straordinaria doppia doppia di PaulMillsap da10 punti e 24 rimbalzi. Jazz in corsa per il secondo posto ma che sono in apprensione per Carlos Boozer che abbandona il parquet dopo il primo quarto per un problema fisico. Utah torna ad avere una stagione dal record vincente in trasferta dopo molti anni (21-20).

    Privi di Kobe Bryant i Lakers battono i Kings. Gasol 28 punti e Brown 24 trascinano i gialloviola al cospetto di una franchigia che oramai non ha niente da chiedere al campionato e che termina con l’espulsione del rookie meraviglia Tyreke Evans la sua stagione con la partita numero 82. Ora i Kings hanno gli occhi puntati sulla Lottery di Maggio che potrebbe assicurare un’altra scelta altissima alla franchigia californiana.

    Denver si inguaia perdendo a Phoenix e saluta la possibilità di avere il vantaggio campo nel primo turno playoff. Stoudemire segna 26 punti , Nash aggiunge 18 punti e 10 assist e il gran tiro da 3 dei Suns spezza i sogni della franchigia del Colorado che oltre ai 29 punti di Anthony non mostra niente di apprezzabile. Molto probabile che le 2 franchigie si scontreranno anche al primo turno della post season con i Suns in vantaggio campo.

    Risultati NBA del 13 aprile 2010

    Chicago Bulls – Boston Celtics 101-93
    (Chi: Rose 39, Hinrich 30, Noah 9 – Bos: Pierce 28, Allen 25, Garnett 14)
    Golden State Warriors – Utah Jazz 94-103
    (GS: George 21, Curry 17, Tolliver 15 – Uta: Okur 23, Matthews 16, Miles 16)
    Los Angeles Lakers – Sacramento Kings 106-100
    (Lak: Gasol 28, Brown 24, Vujacic 13 – Sac: Udrih 21, Thompson 19, Garcia 15)
    Phoenix Suns – Denver Nuggets 123-101
    (Pho: Stoudemire 26, Nash 18, Richardson 14 –Den: Anthony 29, Billups 16, Lawson 13)

    CLASSIFICHE NBA

  • NBA: Finalmente super Bargnani e Toronto spera ancora nei playoff

    Facile vittoria per i Magic su Indiana. 7 uomini in doppia cifra per Orlando, con Carter sugli scudi (21 punti), che permette alla franchigia della Florida di mantenere il secondo posto assoluto nella Lega alle spalle dei Cavs ad una sola partita dalla fine della stagione regolare.

    Il canestro di Haslem a 2 secondi dalla fine dà la vittoria agli Heat e permette il sorpasso in classifica sui Bucks e fara sì che Miami possa incontrare ai playoff, per ora, i più abbordabili Celtics rispetto ai temibili Hawks. 30 punti di Wade, mentre a Phila non bastano i 24 di Kapono.

    Toronto mantiene vive le speranze di playoff e vince a Detroit grazie ad una grandissima prova di Bargnani (33 punti, 7 rimbalzi, 5/6 da 3) e al career high di Amir Johnson autore di 26 punti. I canadesi sono in serata di grazia e chiudono con il 60% sia dal campo che dall’arco mentre per i Pistons c’è la 24esima sconfitta casalinga con un Ben Gordon da 24 punti. Per i Raptors, ottima prova di Jack (15 punti, 12 assist).

    Charlotte passa a New Jersey (probabilmente ultima partita ad East Rutherford, si trasferiranno a Brooklyn) con un Jackson da 17 punti, mentre ai Nets non basta Williams da 21 punti, 13 rimbalzi e 6 assist.

    24 punti di Danilo Gallinari e 26 di Lee trascinano i Knicks alla vittoria sui Wizards. Per Washington c’è un buon Mike Miller che infila 5 delle 10 triple di squadra per i suoi 23 punti, conditi da 7 rimbalzi e 5 assist.

    Milwaukee cade in casa contro Atlanta e saluta il quinto posto nella Eastern Conference prendendosi al primo turno playoff proprio i temibili “Falchi”. Johnson mette a referto 31 punti e ai Bucks non bastano i 28 di Salmons.

    50esima vittoria stagionale per gli Spurs che passeggia sui resti dei derelitti Timberwolves: 75 punti dei panchinari per San antonio che ora sono attesi dall’ultimo turno contro Dallas per giocarsi il sesto posto ai danni dei Blazers.

    26 punti di Smith, 22 di Afflalo (con ben 13 rimbalzi) e 21 di Anthony permettono ai Nuggets una facile vittoria contro Memphis. Stanotte sfida decisiva a Phoenix per mantenere il terzo posto a d Ovest.

    Oklahoma sarà l’avversario dei campioni in carica dei Los Angeles Lakers: in uno scontro “spareggio” contro i Blazers, a Portland, i giovani Thunder perdono le redini del comando negli ultimi minuti e sono condannati ad affrontare i gialloviola californiani in una sfida che quasi sicuramente li vedrà spazzati via in men che non si dica. Portland passa grazie a 30 punti di Camby, agli ex Sonics non bastano i soliti 30 punti di Kevin Durant. Portland è quasi matematicamente sesta, Oklahoma più che questo KO paga quello di ieri contro i modestissimi Warriors, segno che nell’ultimo periodo la squadra attraversa momenti poco brillanti in determinati frangenti di gioco permettendo grandi parziali agli avversari per vincere l’incontro. Serve una svolta per dare quantomeno filo da torcere ai Lakers.

    Tyreke Evans mette a referto i 24 punti necessari per chiudere la stagione con una media di 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist (impresa riuscita nell’anno da rookie solo a Jordan, James e Robertson) mentre i Rockets si portano via da Sacramento la vittoria numero 42 di una stagione comunque positiva. L’ex Kevin Martin segna 39 punti con 11/20 dal campo e 16/16 dalla lunetta mentre Ariza infila 5 delle 8 triple dei Rockets e chiude con 29 punti.

    Dallas ipoteca la seconda piazza ed espugna il campo dei Clippers: a Dirk Nowitzki bastano 22 minuti per mettere a referto 25 punti con 8 rimbalzi, 9/13 dal campo e 3/3 dall’arco.

    Risultati NBA del 12 aprile 2010

    Indiana Pacers – Orlando Magic 98-118
    (Ind: Price 19, Granger 18, Dunleavy 18 – Orl: Carter 21, Nelson 15, Lewis 14)
    Philadelphia 76ers – Miami Heat 105-107
    (Phi: Kapono 24, Meeks 21, Brand 15 – Mia: Wade 30, Arroyo 15, Beasley 15, Richardson 15)
    Detroit Pistons – Toronto Raptors 97-111
    (Det: Gordon 24, Prince 17, Villanueva 16 – Tor: Bargnani 33, Johnson 26, Jack 15)
    New Jersey Nets – Charlotte Hornets 95-105
    (NJ: Harris 22, Williams 21, Lee 18 – Cha: Jackson 17, Henderson 14, Thomas 13)
    New York Knicks – Washington Wizards 114-103
    (NY: Lee 26, Gallinari 24, Douglas 16 – Was: Miller 23, Blatche 19, Livingston 18)
    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 96-104
    (Mil: Salmons 28, Jennings 21, Stackhose 13 – Atl: Johnson 31, Williams 18, Horford 13, Bibby 13)
    San Antonio Spurs – Minnesota Timberwolves 133-111
    (SA: Bogans 17, Duncan 16, Hairston 14, Mahinmi 14 – Min: Pavlovic 16, Sessions 13, Ellington 13, Jefferson 13)
    Denver Nuggets – Memphis Grizzlies 123-101
    (Den: Smith 26, Afflalo 22, Anthony 21 – Mem: Conley 22, Young 18, Randolph 12, Mayo 12)
    Portland Trail Blazers – Oklahoma City Thunder 103-95
    (Por: Camby 30, Miller 22, Aldridge 15 – Okl: Durant 30, Green 17, Harden 12)
    Sacramento Kings – Houston Rockets 107-117
    (Sac: Evans 24, Landry 19, Udrih 16, Greene 16 – Hou: Martin 39, Ariza 29, Lowry 14)
    Los Angeles Clippers – Dallas Mavericks 94-117
    (Cli: Kaman 17, Smith 15, Novak 15 – Dal: Nowitzki 25, Marion 21, Terry 12, Kidd 12)

    CLASSIFICA NBA

  • NBA: San Antonio sbanca Denver, Nowitzki guida Dallas

    Nona vittoria nelle ultime 11 partite per Indiana: i Pacers continuano nel loro momento felice grazie a Granger (22 punti) e Murphy (25 punti e 9 rimbalzi).

    Charlotte batte Detroit e tenta un disperato aggancio ai Miami Heat che vorrebbe dire evitare i temibilissimi Orlando Magic di Dwight Howard nei playoff.

    Atlanta doma Washington grazie al sempre più sesto uomo dell’anno Jamal Crawford autore di 28 punti.

    Philadelphia sbanca Memphis grazie alla sua migliore serata nel tiro da 3 della stagione (14 bombe segnate), e ad un’ottima prova di Speights (22 punti). Ai Grizzlies non bastano i 23 punti di Conley.

    Boston espugna Milwakee: Pierce mette a referto 24 punti, Allen ne piazza 21 e ai Bucks non basta la coppia Jennings-Salmons che insieme scrive a referto 40 punti.

    San Antonio va a vincere sul difficile campo dei Denver Nuggets: quarto periodo da 36 punti per gli Spurs che piega la resistenza dei padroni di casa e Ginobili e Jeferson autori di 15 punti a testa. Billups segna 27 punti ma non bastano a trascinare i compagni di squadra.

    Dopo i 40 punti segnati a Portland, Dirk Nowitzki si ripete e ne segna 39 dopo sole 24 ore. Mavs che sono quasi sicuri del secondo posto, aiutati dalla seconda tripla doppia della stagione (105esima della sua carriera NBA) di un rinato Jason Kidd (11 punti, 10 rimbalzi e 13 assist) e da un Jason Terry che piazza 25 punti uscendo dalla panchina. Kings che mettono in vetrina Landry con 30 punti e il solito Evans con 27 punti 8 rimbalzi e 6 assist.

    Finisce dopo 7 sconfitte di fila la serie negativa dei Los Angeles Clippers che battono i Golden State Warriors in una partita di pura fine stagione. Per i padroni di casa, grande gara di Kaman che mette a referto una doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi. La ditta Davis-Blake produce 35 punti, 11 rimbalzi e 14 assist con i Clippers che chiudono sopra il 50% al tiro. Ai Warriors non bastano i 29 punti di Curry (ma nessuno nell’ultimo decisivo periodo) che infila 5 delle 14 triple degli ospiti, di cui 8 portano la firma della coppia Morrow-Williams (40 punti in due).

    Risultati NBA del 10 aprile 2010

    Charlotte Bobcats – Detroit Pistons 99-95
    (Cha: Hughes 18, Jackson 14, Wallace 14 – Det: Gordon 21, Maxiell 14, Villanueva 12, Bynum 12)
    Indiana Pacers – New Jersey Nets 115-102
    (Ind: Murphy 25, Granger 22, jones 18 – NJ: Lopez 20, Yi 18, Williams 15, Lee 15)
    Washington Wizards – Atlanta Hawks 95-105
    (Was: Blatche 24, Young 23, Miller 16 – Atl: Crawford 28, Johnson 20, Josh Smith 10, Evans 10, Bibby 10)
    Memphis Grizzlies – Philadelphia 76ers 101-120
    (Mem: Conley 23, Randolph 19, Gay 14, Arthur 14 – Phi: Speights 22, Kapono 15, Iguodala 15)
    Milwaukee Bucks – Boston Celtics 90-105
    (Mil: Salmons 21, Jennings 19, Stackhouse 12 – Bos: Pierce 24, Allen 21, Rondo 15)
    Denver Nuggets – San Antonio Spurs 85-104
    (Den: Billups 27, Anthony 19, Smith 13 – SA: Duncan 18, Jefferson 15, Ginobili 15)
    Sacramento Kings – Dallas Mavericks 108-126
    (Sac: Landry 30, Evans 27, Casspi 15 – Dal: Nowitzki 39, Terry 25, Butler 15)
    Los Angeles Clippers – Golden State Warriors 107-104
    (Cli: Kaman 27, Davis 21, Butler 15 – GS: Curry 29, Williams 22, Morrow 18)

    CLASSIFICHE NBA