Ore 20.45, Stadio Olimpico. La partita più attesa del dopo Juve-Roma è proprio Roma-Juve, stavolta in Coppa Italia, però. (altro…)
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La Roma ha ripreso a correre, facile tris a Livorno
La Roma di questa sera pratica un ragionato turn-over per quella che, sulla carta, è una sfida decisamente di facile e veloce risoluzione, tuttavia c’è l’incognita del cambio di allenatore nelle fila dei toscani che porta una leggera aria di inquietudine. Totti, Nainggolan e Florenzi partono dalla panchina e l’esordiente Perotti schiera una difesa a cinque con solo Paulinho in attacco.
La Roma, visto l’atteggiamento rinunciatario del Livorno, parte nella prima partita del girone di ritorno all’attacco e alla prima occasione si porta in vantaggio con Destro, che sfrutta al meglio una deviazione di Gervinho su traversone di Ljajic.
La Roma di Garcia è ormai una squadra che conosce i propri pregi e i propri limiti, così dopo il vantaggio prende in mano il pallino del gioco con l’idea di gestire la partita avendo anche di fronte una squadra che sembra incapace di creare pericoli per De Sanctis.
Al 27° Destro non sfrutta un bel assist di De Rossi e tre minuti dopo Bardi compie due parate in sequenza neutralizzando prima Gervinho e poi Pjanic.
Il portiere del Livorno però deve capitolare su Strootman che al 36° raddoppia per i giallorossi dopo un primo tentativo del rinato Destro. Proprio Destro prima della fine del primo tempo realizzerebbe una terza rete per la Roma, ma che l’arbitro annulla per la posizione irregolare di Castan. Insomma la partita è ad una sola porta ed il dominio è assoluto per i giallorossi.
Nella ripresa il copione non cambia e per vedere la prima occasione a favore del Livorno bisogna aspettare il 54°. Greco prova a sorprendere De Sanctis con un tiro da lontano, un po’ pochino per la seconda della classe che risponde immediatamente con Dodò al 57° e Ljajic al 69°.
Il ritmo della gara scende, Bardi è miracoloso nel respingere un sinistro da distanza ravvicinata di Ljajic al 75°. Tuttavia il giocatore serbo 3 minuti dopo fulmina il portiere dei toscani con un destro secco sul primo palo. La Roma inizia al meglio il girone di ritorno e la rincorsa alla Juventus continua.
ROMA-LIVORNO 3-0 (2-0) 6° Destro, 36° Strootman, 78° Ljajic
Roma: (4-3-3) De Sanctis 6; Torosidis 6,5, Benatia 6,5, Castan 6, Dodò 6,5; Pjanic 7 (69° Nainggolan 6,5), De Rossi 6,5, Strootman 7; Ljajic 7, Destro 7 (79° Totti), Gervinho 6,5 (66° Florenzi 6,5).
All. Rudi Garcia
Livorno: (5-3-1-1) Bardi 7; Piccini 6, Valentini 5, Rinaudo 5,5, Ceccherini 5 (76° Lambrughi5), Mbaye 5,5; Benassi 5,5 (81° Mosquera 5), Biagianti 5, Duncan 5; Greco 6; Paulinho 5.
All. Perotti.
Arbitro: Russo di Nola
Ammoniti Castan (R) -
Garcia si presenta alla Roma: offensivo e vincente
Dopo Luis Enrique e Zdenek Zeman, la Roma prova ancora a percorrere la strada del calcio-spettacolo che però, negli ultimi anni, non ha portato i risultati sperati. Questa volta i giallorossi si affidano a Rudy Garcia, ex tecnico del Lille, che si è presentato con le idee molto chiare, almeno sulla carta. Il suo obiettivo è quello di divertire e “far felici i tifosi” e, ovviamente, ciò passerà anche e soprattutto dai risultati che riuscirà ad ottenere. Calcio-spettacolo sì, ma anche una giusta dose di concretezza, un piglio deciso e un tono della voce molto sicuro nello scandire la prima frase in italiano di fronte ai cronisti in conferenza stampa: questo il “battesimo” romano di Garcia, che dovrà avere le spalle forti per raccogliere il peso dell’insoddisfazione dell’ambiente nei confronti delle precedenti gestioni, e le continue pressioni che la piazza giallorossa propone. Una sfida complessa, dunque, che però il neo tecnico sembra accogliere con grinta e diplomazia, preferendo dribblare le domande più scomode sui temi tecnico-tattici, limitandosi a dare alcune “pillole” sulla sua filosofia di gioco: offensiva, ovviamente, ma con raziocinio considerando che “per vincere le partite serve un’ottima fase difensiva“.
Un concetto che sembra scontato ma che, nella gestione-Zeman, è spesso rimasto inattuato e sul quale, pertanto, Garcia dovrà lavorare insieme alla squadra. Il punto focale è che con il suo arrivo “si apre una nuova pagina”, cercando di lasciarsi alle spalle il recente passato tutt’altro che entusiasmante, puntando dritto agli obiettivi che possono far ritrovare alla squadra la dimensione che le spetta, anche in Europa: il nuovo progetto della Roma a stelle e strisce riparte, però, sempre dal suo punto fermo, dal Capitano Francesco Totti che, non a caso, Rudy Garcia non dimentica di citare nella sua conferenza stampa di presentazione: “Totti non l’ho sentito, e neanche gli altri giocatori, ma non vedo l’ora di farlo”.
Mentre Totti e parte della vecchia guardia possono essere il continuum con il passato, la nuova Roma cercherà anche di rinforzarsi sul mercato seguendo, in tal senso, le indicazioni del neo tecnico. Contrariamente alla sua filosofia offensiva, però, il primo acquisto dell’era Garcia potrebbe essere un difensore e, in particolare, il ventiseienne marocchino Benatia, che ha militato per tre stagioni nell’Udinese che, proprio in questi giorni, ha “preparato il terreno” al suo arrivo in giallorosso rivelando la sua simpatia per la squadra romanista e la sua grande ammirazione per Daniele De Rossi, per il suo “grande carattere”. Per l’attacco, invece, a fronte della probabile partenza di Osvaldo, sembra possibile la pista Kokorin, centravanti della Dinamo Mosca classe 1991, dall’ottima vena realizzativa nonostante la giovane età, e con un prezzo di cartellino “interessante”, che si aggira sugli otto milioni di euro.
I presupposti per un lavoro proficuo sembrano esservi tutti, e in tal senso lo stesso James Pallotta ha speso parole importanti per mister Garcia, annunciandolo come “un vincente” e sottolineando come sia stato lui stesso a volerlo fortemente ed a sceglierlo, proprio in virtù dei risultati che ha dimostrato di saper ottenere e che, per questo, “rimarrà a lungo”.