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  • Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan, può e deve essere una sfida tra big. Ma sì la realtà molte volte è diversa, molte volte non è quella che ognuno di noi spera, molte volte non è quella che le società avevano programmato in estate. Ecco che la sfida di questa sera, che chiude il girone di andata di Serie A, rischia, per entrambe le squadre, di essere un crocevia importante nel proseguo della stagione.

    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.
    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.

    Rudi Garcia e Sinisa Mihailovic, allenatori che sognavano una stagione diversa, una stagione da protagonista e che si ritrovano ad avere una panchina traballante, frutto di risultati e prestazioni non in linea con i desideri estivi della proprietà di Roma e Milan, allenatori che pagano, forse, colpe non completamente loro a causa di rose inadeguate frutto di milioni di euro spesi malamente.

    Questa sera entrambi si giocano tanto, un passo falso di una delle due squadre può essere fatale ai tecnici. A Roma Rudi Garcia è traballante da diverso tempo, anche se la sua panchina sembra più solida del collega rossonero. le alternative non convincono e questa potrebbe essere la carta decisiva a favore di Rudi Garcia, che, verrà probabilmente sopportato fino al termine della stagione. La Roma ha ancora al Champions League, gli ottavi di finale con il Real Madrid, sembrano dall’esito già scritto, ma si deve ancora giocare.

    A Milano, sponda Milan, si è fatto il nome di Cristian Brocchi, attuale tecnico della Primavera, con Marcello Lippi, collaboratore. Ma siamo sicuri che questa alternativa sia giusta per ridare linfa ad un ambiente depresso e demotivato, che a gennaio si deve aggrappare alla Coppa Italia, come unico obiettivo stagionale ancora raggiungibile. Con tutto il rispetto per Brocchi e Lippi, non si vedono all’orizzonte possibili maghi merlini o Harry Potter, in grado di dare un colpo di bacchetta e far diventare Cerci come Messi e Romagnoli come Mascherano.

    Ma la gara di stasera può essere fatale per i due tecnici, la gara di stasera può e deve essere determinante per entrambe le squadre. Roma-Milan, chi si ferma è perduto, le panchine scricchiolano ma le alternative non convincono.

  • Serie A, il ritorno dei padroni

    Serie A, il ritorno dei padroni

    La nona giornata di Serie A ha riportato l’equilibrio che aspettavamo dall’inizio e rimesso le pedine della scacchiera al loro posto o almeno quasi tutte. Per meglio dirla con una frase di Rudi GarciaAbbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio“, un modo per definire a tinte giallorosse il risultato della giornata di Serie A.

    Il titolo che abbiamo scelto è eloquente ed esplicativo, negli ultimi cinque anni in Serie A ci sono state alcune costanti spazzate via solo dalla Juventus. Quest’anno i bianconeri si sono auto penalizzati con tanti errori fatti fuori dal campo in estate e tanta confusione sul campo fino a ieri, tuttavia le costanti di cui parlavamo non erano sparite e dall’inizio tutta l’Italia pallonara si aspettava che la Serie A, con le débâcle, venisse presa da chi negli ultimi anni è arrivato secondo.

    Parliamo ovviamente di Napoli e Roma con lo stucchevole e giusto inserimento di Inter e Fiorentina. La nona giornata ha riportato quello che tutti si aspettavano e ci ha regalato un paio di chiavi di lettura per ipotizzare quello che succederà andando avanti. Intanto il campionato che fino a ieri era stato definito “strano” e “senza padroni” è tornato ad essere condotto in modo serio e autoritario, come da pronostico e mancando i Campioni d’Italia, dalla Roma.

    Gervinho realizza la seconda rete per i giallorossi | Foto Twitter
    Gervinho realizza la seconda rete per i giallorossi | Foto Twitter

    Le chiavi di lettura sono semplici, la prima è che la Juventus rientra dopo la vittoria bella, decisa e convincente sull’Atalanta, in corsa con altri due punti recuperati sull’Inter e tre sulla Fiorentina per la zona Champions, che si stava allontanando pericolosamente. La seconda chiave di lettura è legata al filo doppio tra bianconeri e giallorossi, a Roma considerano Madama ancora l’avversario da battere e la squadra di Garcia in effetti è l’unica che segue e tiene a distanza la Juventus. Questo non riguarda solo ieri, ma è una marcatura precisa che si è ripetuta in diverse giornate, non a caso mentre la banda di Allegri era claudicante la Roma offriva prove poco convincenti, nello scontro diretto i giallorossi hanno fatto il solco anche psicologico, e preso il vantaggio Garcia lo sta gestendo al meglio sfruttando anche l’evanescenza di chi stava davanti a lui.

    Terza chiave di lettura, se fino a ieri la Juventus aveva chance risicate di ripuntare al titolo proprio per la poca cattiveria di chi stava davanti adesso oltre a consolidarsi e riprendersi il piazzamento in classifica consono alla sua rosa avrà un altro ruolo per la fase centrale della stagione, quello di essere determinante per la corsa al titolo, sarà lei a bacchettare insieme alla Fiorentina e la Lazio, chi non è degno di salire sull’Olimpo del nostro calcio. Poi alla fine si vedrà se addirittura riuscirà a fare di più, per ora è già un enorme passo avanti rispetto a quanto visto negli scontri diretti con Roma e Napoli.

    Il Napoli è bello, sfacciato e prudente allo stesso tempo. Sarri sta facendo quello che tutti si aspettavano riuscisse a fare, coprire la squadra come un parafulmine in un ambiente non facile e dare equilibrio senza perdere la fantasia dei suoi interpreti. Ne è ormai uscito un mix che solo l’autolesionismo partenopeo può distruggere e sarebbe un vero peccato perché mai come quest’anno gli azzurri possono andare vicini al traguardo finale.

    L’Inter viveva di entusiasmo, sparito quello rimane sempre da attaccarsi a Mancini, ma siamo sicuri che sia il tecnico giusto per la rinascita? Perché sembrano cambiare gli interpreti ma i problemi sembrano sempre quelli degli altri anni. Stesso discorso per il Milan, Mihajlovic cambia, ricambia le prova tutte ma poi rimane sempre il “naso storto” di Berlusconi e del pubblico, la squadra non gioca bene e non sfrutta mai gli interpreti più in forma.

    Le notizie positive e fresche arrivano da Sampdoria, Lazio, Torino e Sassuolo. quattro squadre che hanno ottenuto risultati diversi ma che nonostante tutto hanno le carte in regola per puntare all’Europa League, come ogni anno daranno vita alla seconda fascia del campionato, quella più esaltante e che nelle ultime stagioni si è sempre risolta all’ultimo. Considerando che in questo gruppo secondo il trend delle ultime giornate dovrebbero inserirsi dal basso la Juve, scendere dall’alto l’Inter e c’è già il deludente Milan ne vedremo veramente delle belle.

  • Pjanic regala alla Roma il Big Match contro il Napoli

    Pjanic regala alla Roma il Big Match contro il Napoli

    Un gol di Pjanic al 25° permette alla Roma di sconfiggere il Napoli nel lunch match della 29° giornata. Una vittoria che gli azzurri hanno provato a mettere in discussione sino all’ultimo ma che non sono riusciti ad evitare anche per un’ottima prestazione di Morgan De Sanctis.

    Rudi Garcia può ritenersi soddisfatto per la buona prestazione di Iturbe, che è parso in crescita, e della difesa che, se pur con qualche spavento, ha retto l’urto del Napoli nella ripresa.

    Benitez invece, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, può ritenersi soddisfatto per un Mertens parso incontenibile e per una squadra che ci ha provato sino all’ultimo.

    Restano però alcuni dubbi sulle scelte del tecnico spagnolo, per chi ha assistito alla gara, perchè lasciare Gabbiadini in panchina dall’inizio e sostituire Higuain al 76° per Zapata?

    Veniamo al racconto della gara.

    Rudi Garcia che deve rinunciare a GervinhoFrancesco Totti, mantiene il suo 4-3-3 con il tridente formato da Florenzi-Ljajic-Iturbe con Doumbia ed Ibarbo che partono dalla panchina.

    Benitez non cambia il suo 4-2-3-1, in difesa Britos gioca al posto di Koulibaly e nel trio alle spalle di Higuain, il ballottaggio viene vinto da Mertens e De Guzman che si vanno ad aggiungere a Callejon.

    I primi 10 minuti scorrono con ritmi pian piano in crescita, con la Roma a fare la gara e con un guizzo per parte, Ljajic per i giallorossi e Mertens per il Napoli, senza però creare pensieri ai due portieri. Provano a crescere gli ospiti ma al 20° un’insidiosa punizione di Pjanic sfila in mezzo all’area finendo sul fondo non di molto. Al 25° è proprio il bosniaco a sbloccare la gara finalizzando un’ottima giocata sull’asse Iturbe-Florenzi con il cross rasoterra di quest’ultimo per Pjanic che solo in mezzo all’area spedisce la palla in rete. Il Napoli tenta la reazione ma De Sanctis è bravo a chiudere sull’incursione di De Guzman. Al 39° bella giocata del Napoli con Higuain che inventa per Callejon, lo spagnolo entra in area, mette a sedere il difensore poi, anzichè calciare, appoggia all’accorrente De Guzman che calcia trovando però Manolas sulla sua strada. Il primo tempo si chiude così sul 1-0.

    Iturbe e De Rossi festeggiano Pjanic | Foto Twitter
    Iturbe e De Rossi festeggiano Pjanic | Foto Twitter

    Il secondo tempo inizia con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo ma con diversi calciatori delle panchine a scaldarsi. I ritmi crescono con entrambe le squadre che vanno a fiammate e con Mertens al 53° ha la palla per pareggiare ma trova un ottimo De Sanctis in chiusura. Passano 3 minuti e la sfida si ripete con il portiere che esce nuovamente vincitore. Gioca bene il Napoli ma la Roma cresce e sa pungere, in un paio d’occasioni Britos è costretto ad un paio di chiusure tempestive. Al 61° Benitez si gioca la carta Gabbiadini che va a rilevare Callejon. Proprio Gabbiadini con la deviazione volante al 66° costringe De Sanctis ad una gran parata in tuffo. Mertens è scatenato e al 78° serve un bel pallone a Gabbiadini che però calcia troppo centralmente, blocca De Sanctis. Al 88° Iturbe, ben imbeccato da Ibarbo, avrebbe il match point ma dopo aver saltato Andujar calcia sull’esterno della rete. Al 93° c’è l’ultima occasione per il Napoli, De Rossi pasticcia in area, la palla rimane in zona pericolosa Mertens crossa ma De Sanctis in volo plastico blocca la palla e consegna sostanzialmente il successo ai suoi, poco dopo infatti Rizzoli fischia la fine dell’incontro.

     

    ROMA – NAPOLI 1-0 (25° Pjanic)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Astori, Holebas (70° Yanga-Mbiwa); Pjanic (68° Paredes), De Rossi, Nainggolan; Florenzi (79° Ibarbo), Ljajic, Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon (61° Gabbiadini), De Guzman (81° Insigne), Mertens; Higuain (76° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: De Rossi (R), Holebas (R), Albiol (N), Florenzi (R), Torosidis (R)

  • Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    La Roma non riesce più a vincere, dopo i 4 pareggi consecutivi in campionato, intervallati dal successo solo ai supplementari contro l’Empoli negli ottavi di Tim Cup, arriva una sconfitta casalinga contro la Fiorentina che costa l’eliminazione proprio nella coppa nazionale.

    Quella contro i viola è stata una partita che ha mostrato ancora una volta una Roma con poche idee, che ha costruito poco in avanti e che ha concesso due reti simili e fin troppo facili alla Fiorentina. Adesso Garcia  avrà sicuramente da lavorare per riportare la sua squadra a quei livelli di gioco visti nella scorsa stagione e nella prima parte di questa.

    L'esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter
    L’esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter

    Montella invece può essere decisamente soddisfatto dei suoi. I viola hanno giocato adattandosi ai ritmi bassi nel primo tempo, poi nella ripresa sono cresciuti e, con la coppia Pasqual-Gomez, hanno confezionato i due gol che sono valsi il successo. Adesso per la Fiorentina nella semifinale di Tim Cup ci sarà la Juventus.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Rudi Garcia schiera la Roma con il consueto 4-3-3, tra i pali va il portiere di coppa Skorupski. Chance per Cole in difesa e Paredes a centrocampo, in avanti tridente Ljajic-Totti-Florenzi.

    Montella manda in campo i suoi con un 3-5-2, con l’assenza di Gonzalo Rodriguez in difesa vanno Basanta, Savic e Tomovic. In attacco la coppia è formata da Diamanti e Mario Gomez. 

    Si parte ed il match viaggia sull’equilibrio, nei primi dieci minuti si segnala solo un inserimento di Florenzi con conclusione alta. I ritmi si mantengono bassi, una svirgolata di Skorupski potrebbe favorire Gomez che però non ne approfitta e poco dopo è Ljajic a venire ben imbeccato da Totti ma il tiro del serbo viene deviato in corner. Alla mezz’ora, con la gara che stenta a decollare, Tatarusanu è bravo a neutralizzare un tiro da fuori di Nainggolan deviato da Cole. Un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Le due squadre tornano in campo senza sostituzioni e dopo pochi minuti un tiro da fuori di Diamanti spaventa Sk0rupski. Nel primo quarto d’ora si nota un leggero aumento di ritmo, la Roma tiene e fa girare palla ma non riesce mai a rendersi pericolosa dinanzi a Tatarusanu mentre la Fiorentina cresce, rispetto alla prima frazione, provando ad innescare un paio di volte Gomez. Al 65° la gara si sblocca, lancio lungo e preciso di Badelj per Pasqual che controlla e mette in mezzo una palla sulla quale si avventa Mario Gomez che con un tocco beffa Skorupski. Ci si aspetta una reazione furiosa della Roma che però non arriva. Garcia al 73°si gioca la carta Ibarbo, il colombiano, all’esordio con la maglia giallorossa, prova subito a vivacizzare l’attacco della Roma. I padroni di casa si buttano in avanti più con orgoglio che con idee, la Fiorentina tiene, anzi i viola trovano il raddoppio, ancora una volta Pasqual crossa in mezzo, Mario Gomez controlla e batte a rete superando Skorupski.

    ROMA – FIORENTINA 0-2 (0-0) (65°, 89° Gomez)

    Roma (4-3-3): Skorupski; Maicon (80° Verde), Manolas, Astori, Cole; Keita, Nainggolan, Paredes (57° Pjanic); Florenzi, Totti (73° Ibarbo), Ljajic

    Allenatore: Garcia.

    Fiorentina (3-5-2): Tatarusanu; Tomovic, Savic, Basanta; Joaquin, Pizarro, Badelj, Borja Valero (79° Mati Fernandez), Pasqual; Diamanti (69° Ilicic), Gomez (90° Babacar).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Badelj (F), Nainggolan (R), Borja Valero (F), Astori (R)

  • Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Una Roma non brillantissima e con poche idee, viene fermata da un buon Milan che, in una partita non certo indimenticabile, riesce a portare a casa lo 0-0 pur disputando quasi 25 minuti in inferiorità numerica per il rosso ad Armero.

    Un pareggio che fa più comodo al Milan, che in due gare difficili (compreso il successo con il Napoli dello scorso turno) mette a segno 4 punti che fanno bene a classifica al morale. Per la Roma invece è una frenata che permette alla Juventus di andare alla sosta con un +3 sugli uomini di Garcia.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia deve rinunciare a Pjanic e Astori per squalifica e decide di fare a meno inizialmente di Ljajic al quale preferisce Florenzi. Inzaghi invece conferma il tridente Honda-Menez-Bonaventura. 

    Parte subito forte il Milan che nel primo minuto crea una doppia chance con Honda e Montolivo. La sfida si mantiene sull’equilibrio anche se sono i giallorossi a fare la gara e a rendersi pericolosi con una conclusione di Totti ed una giocata di Gervinho. Al 31° proteste giallorosse per un tocco di mano di De Jong in area non ravvisato nè dall’arbitro, nè dall’addizionale. Al 37° Mexes sfiora il super gol con un tiro da lontanissimo che costringe De Sanctis alla deviazione in corner. La Roma prova a fare qualcosina di più, niente di eccezionale, alla fine si va al riposo sullo 0-0.

    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter
    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter

    Il secondo tempo ricomincia senza cambi e con un ritmo che stenta a decollare ed il copione identico a quello del primo tempo, anche se il Milan pare più insidioso e pressante rispetto a quello dei primi 45 minuti. Passano i minuti ma la gara non vuol proprio saperne di accendersi. Al 70° il Milan rimane in 10, Armero già ammonito commette fallo di mano e riceve il secondo giallo da Rizzoli. La partita inevitabilmente cambia con la Roma che inizia a premere schiacciando il Milan nella propria metà campo. Paradossalmente però la Roma non riesce a creare occasioni limpidissime ed il Milan sembra riuscire a difendersi con ordine. Al 92° Diego Lopez sfodera una super parata su Gervinho e salva il risultato. Al 95° Rizzoli fischia la fine, all’Olimpico è 0-0.

    ROMA – MILAN 0-0

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (80° Torosidis), Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (73° Destro), Keita; Florenzi (66° Ljajic), Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Milan (4-3-2-1): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; Poli (80° Muntari), De Jong, Montolivo; Honda (72° Alex), Bonaventura; Menez (88° El Shaarawy).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Maicon (R), Florenzi (R), De Jong (M), De Rossi (R), Mexes (M), Destro (R).

    Espulso: Armero (M).

  • Nasri manda la Roma all’inferno

    Nasri manda la Roma all’inferno

    Minuto 60, Nasri punta la difesa della Roma e lascia partire un tiro che “bacia” il palo interno e s’insacca alle spalle di De Sanctis. E’ questo il momento che spacca in due la gara e che sostanzialmente consegna il passaggio del turno al Manchester City spedendo i giallorossi nell’Europa League. 

    Una vera e propria delusione per il popolo giallorosso che dopo l’ottima partenza, 4 punti nelle prime due gare, aveva fortemente sperato nella qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, nonostante il girone di ferro, della Champions League. 

    Stasera c’erano tutte le premesse per compiere un’impresa, un City con assenze pesanti, un Olimpico carico e pronto a spingere i propri ragazzi e la possibilità di contare anche su uno 0-0. Non è bastato tutto questo, la Roma ha giocato bene il primo quarto d’ora creando anche occasioni ma poi gli ospiti sono cresciuti, hanno trovato il vantaggio, lo hanno difeso anche con un pizzico di fortuna e poi hanno raddoppiato con Zabaleta negli ultimi minuti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia sceglie il 4-3-3 con Maicon e Holebas sulle fasce, De Rossi va in panchina con Keita-Pjanic-Nainggolan a comporre il trio in mediana. In avanti Gervinho-Totti-Ljajic.

    Pellegrini schiera un 4-2-3-1 con Milner-Nasri-Navas alle spalle dell’unica punta Edin Dzeko. 

    Parte bene la Roma con Holebas che al 5° si trova solo davanti ad Hart, calcia ma non riesce a superare il portiere. La partita vive sulla tensione e sull’equilibrio, le notizie che arrivano da Monaco al 18°, con il vantaggio del Bayern, costringono le due squadre ancora di più a giocarsela. Al 20° dopo una conclusione di Milner su cui respinge De Sanctis, c’è la ripartenza di Gervinho che lascia partire un diagonale che costringe Hart a toccarla in corner. Al 25° torna a rendersi pericoloso il City ma Dzeko da dentro l’area calcia alto. Gli ospiti crescono e al 26° troverebbero anche la rete con Navas, ma prima della conclusione l’arbitro vede un fallo di Dzeko su Manolas, non cambia il risultato. Intorno al 38° un’occasione per parte, prima Hart blocca una conclusione di Gervinho e sull’altro fronte è bravo De Sanctis in uscita a chiudere lo specchio a Milner e deviare in corner. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Samir Nasri
    Samir Nasri

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni, con un City più intraprendente e pressante già dai primissimi minuti. La Roma commette qualche errore di troppo e permette ai Citizens di mantenere la pressione. I padroni di casa si fanno rivedere al 57° quando Pjanic lascia partire un bel tiro che però non sorprende Hart. Al 60° Nasri s’inventa un’azione personale, sfrutta l’arretramento dei difensori e lascia partire un tiro che batte sul palo interno e si infila in rete. I giallorossi tentano una reazione con una bella conclusione di Nainggolan respinta da Hart ed un tiro di Ljajic alto. Al 71° la Roma è sfortunata in due occasioni, prima un palo colpito da Manolas e poi un salvataggio di Demichelis su un tocco a botta sicura di Destro. Si spera in un gol del Cska per rendere più fattibile l’impresa ma da Monaco non giungono news. Gli uomini di Garcia paiono aver accusato il colpo e non avere le forze per reagire, ci si mette anche il raddoppio del Bayern a rendere tutto più difficile, la Roma ha bisogno di un impresa, segnare 2 gol in 5 minuti più recupero. Niente da fare, il City raddoppia grazie ad un geniale assist di Nasri che serve Zabaleta che con un bel tocco supera De Sanctis. Sono i titoli di coda, la Roma saluta la Champions League e scende in Europa League, agli ottavi va il Manchester City. 

    ROMA – MANCHESTER CITY 0-2 (0-0) (60° Nasri, 86° Zabaleta)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (78° Florenzi), Yanga-Mbiwa, Manolas, Holebas; Nainggolan, Pjanić, Keita; Ljajić (67° Iturbe), Totti (70° Destro), Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Clichy; Fernandinho, Fernando; Navas (67° Silva), Nasri (88°Kolarov), Milner; Dzeko (78° Jovetic).

    Allenatore: Pellegrini.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Yanga-Mbiwa (R), Dzeko (M), Nasri (M).

  • Champions League: Juve e Roma, vietato sbagliare

    Champions League: Juve e Roma, vietato sbagliare

    Oggi e domani Juventus e Roma giocheranno due sfide che valgono tantissimo. Due gare da dentro fuori che ci diranno se le due compagini italiane saranno in grado di superare i gironi di Champions League e a raggiungere così gli ottavi di finale, obiettivo non solo prestigioso ma anche economicamente importante.

    Partiamo in ordine cronologico con la prima delle due a scendere in campo ovvero la Juventus che questa sera allo Juventus Stadium ospiterà l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. 

    In realtà ai bianconeri potrebbe bastare anche un pareggio per passare il turno, o addirittura anche perdendo in caso di non vittoria dell’Olympiacos la Juventus accederebbe agli ottavi di Champions League, Allegri però non vuol sentire parlare di calcoli e confida che la sua squadra possa entrare in campo per cercare un successo con due gol di scarto per poter ribaltare la differenza reti nello scontro diretto.

    Non sarà semplice perchè i Colchoneros sono una squadra difficile da affrontare e Simeone non verrà certamente a Torino ad affrontare la gara in maniera remissiva, anzi sicuramente l’Atletico, già certo della qualificazione, farà di tutto per difendere il primo posto nel girone.

    Per quanto riguarda le formazioni, il tecnico toscano dovrebbe tornare al 4-3-1-2 con un unico dubbio, chi affiancare a Carlos Tevez in attacco? Llorente o Morata? Il primo pare in vantaggio.

    Simeone dovrebbe rispondere con il 4-2-3-1 con Mandzukic unica punta supportato dal trio Koke-Raul Garcia-Arda Turan.

    JUVENTUS – ATLETICO MADRID le probabili formazioni

    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente.

    Allenatore: Allegri.

    ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Moyà; Juanfran, Gimenez, Godin, Siqueira; Gabi, Tiago; Koke, Raul Garcia, Turan; Mandzukic.

    Allenatore: Simeone.

     

    Il simbolo della Champions steso a centrocampo prima dell'inizio | Foto Twitter
    Il simbolo della Champions steso a centrocampo prima dell’inizio | Foto Twitter

    Decisamente complicata anche la situazione della Roma, gli uomini di Rudi Garcia hanno una sola certezza, vincere per non aver bisogno di fare calcoli e passare il turno. Un pareggio con gol costringerebbe i giallorossi a sperare in un risultato di parità del Cska in casa del Bayern Monaco.

    La Roma dovrà scendere in campo con l’obiettivo della vittoria e per questo motivo il tecnico francese tornerà a schierare i titolarissimi, reinserendo quei giocatori che sabato contro il Sassuolo hanno riposato per Turnover. Sarà un match in cui serviranno nervi saldi e magari i colpi di qualche campione come ad esempio quelli del capitano Francesco Totti.

    Dall’altra parte per Pellegrini, oltre all’assenza già nota dello squalificato Yaya Touré si è aggiunta quella pesantissima del Kun Aguero infortunatosi, pare che potrebbe star fermo un paio di mesi, nei primissimi minuti della gara di Premier League di sabato scorso.

    ROMA – MANCHESTER CITY le probabili formazioni

    ROMA (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita, Pjanic, Nainggolan; Ljajic, Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    MANCHESTER CITY (4-4-2): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Clichy; Navas, Fernandinho, Lampard, Nasri; Jovetic, Dzeko.

    Allenatore: Pellegrini.

     

  • Serie A: La Roma non sfrutta la frenata della Juve

    Serie A: La Roma non sfrutta la frenata della Juve

    La Roma recupera in extremis il risultato con il Sassuolo e non riesce ad approfittare dello stop avuto dalla Juventus nella trasferta di Firenze.

    I giallorossi che in teoria avevano la possibilità di portarsi a -1 dalla compagine torinese, nella sfida contro i neroverdi hanno faticato tantissimo per riuscire a rimontare lo 0-2 e portare a casa quel punticino che lascia la distanza immutata, a -3, dalla vetta.

    Le due contendenti allo scudetto quindi viaggiano di pari passo rallentando il ritmo e le colpe possono essere diverse: dal turnover in vista delle delicatissime sfide Champions, all’ottimo stato di salute delle due avversarie che in questo turno hanno sfidato Juventus e Roma.

    Partiamo con la nostra analisi partendo dall’anticipo di ieri sera di Firenze.

    FIORENTINA – JUVENTUS 0-0

    Allo Stadio Franchi, Allegri sceglie di preservare alcuni titolari, in vista della gara con l’Atletico Madrid di martedì prossimo, e modifica il modulo, tornando al 3-5-2. Stesso modulo di Montella che confida nella verve di Cuadrado e in Gomez tornato al gol nello scorso turno.

    La gara è stata povera di emozioni con le due squadre che hanno pensato più a cercare di non perdere piuttosto che a cercare di vincere. Un paio di guizzi di Pogba, poi impreciso nel momento di fare l’ultima giocata, una conclusione di Cuadrado, disinnescata da Buffon, un super intervento di Bonucci su Mario Gomez dopo un invenzione del buon Mati Fernandez, questo è quello che ha raccontato l’anticipo del venerdì.

    ROMA – SASSUOLO 2-2 (15°, 17° Zaza (S), 78° rig., 92° Ljajic (R))

    L'errore di De Sanctis che permette a Zaza di segnare lo 0-1
    L’errore di De Sanctis che permette a Zaza di segnare lo 0-1

    Se la Juventus è parsa “distratta” dalla Champions e schierata in campo con abbondante turnover, lo stesso si può dire per la Roma. Garcia probabilmente decide di rinunciare a troppi titolari anche se molto probabilmente sulla gara pesa tantissimo il pasticcio di De Sanctis al 15° quando dopo un retropassaggio, sull’attacco di Zaza, rinvia addosso all’attaccante della nazionale con la palla beffarda che si infila in rete. Passano due minuti e la Roma pare ancora sotto shock, sbaglia il fuorigioco e Zaza fa doppietta. La squadra di Garcia prova una reazione furiosa, colpisce una traversa, anche per merito di Consigli, ma non riesce a segnare. Ad inizio ripresa De Rossi sembra completare la frittata facendosi espellere e le speranze di avvicinare la Juventus vanno pian piano calando. Al 78° però la partita si riapre con un calcio di rigore, che fa infuriare i calciatori del Sassuolo, per un mano di Vrsaljko. Ljajic trasforma ed accorcia le distanze. Al 92° la rimonta viene completata ancora da Ljajic che spinge in gol dopo una bella giocata di Florenzi. E’ parità, la Juve è sempre là a 3 punti, un’occasione persa che però per come si era messa la gara, ha il sapore del punto guadagnato.

  • Totti non basta, doccia gelata al 93° per la Roma

    Totti non basta, doccia gelata al 93° per la Roma

    Una beffa, una vera propria doccia gelata giunta all’ultimissimo secondo, costringe la Roma a tornare a casa da Mosca con un pareggio per 1-1.

    Una qualificazione che dopo il gol di Francesco Totti sembrava essere praticamente in tasca e che invece, qualsiasi sia il risultato di questa sera tra Manchester City e Bayern Monaco, costringerà i giallorossi a sconfiggere i Citizens tra 15 giorni all’Olimpico per garantirsi la matematica certezza di approdare gli ottavi, senza dover attendere news da Monaco. 

    Una Roma che nel primo tempo ha cercato di abbassare i ritmi e che ha colpito con la violenta punizione del capitano a due minuti dal termine ma che poi nella ripresa ha arretrato troppo il baricentro, permettendo al Cska di schiacciarla e non concretizzando due ghiotte occasioni con Ljajic e Nainggolan prima di subire la beffa del tiro cross di Berezutskiy ad una manciata di secondi dalla conclusione del terzo ed ultimo minuto di recupero.

    Veniamo al racconto della gara.

    Come si percepiva dalle previsioni Garcia sceglie Florenzi come terzino destro, lascia in panchina Pjanic per giocare con Nainggolan-De Rossi- Keita in mediana. Nel tridente d’attacco insieme a Totti e Gervinho trova spazio Ljajic che supera in gerarchia Iturbe.

    Slutski opta per il 4-2-3-1 con Doumbia di punta ma preferisce far partire dal primo minuto Cauna con Tosic e Milanov che partono dalla panchina.

    La punizione vincente di Francesco Totti
    La punizione vincente di Francesco Totti

    La partita inizialmente sembra farla la Roma, i russi però nel primo quarto d’ora provano a rendersi pericolosi con un paio d’insidiose ripartenze e con un’azione nata da un errato rinvio di De Sanctis, la difesa giallorossa si salva. La Roma prova ad addormentare il gioco con il possesso palla, è il Cska ad essere più propositivo, nei primi 25 minuti tra gli uomini di Garcia, si segnala una sola accelerazione di Gervinho. Al 36° Florenzi, che nel ruolo di terzino destro se la cava molto bene, si inserisce in area e calcia, senza però trovare la porta. Brivido, non solo per il freddo, al 39° con Doumbia che si presenta davanti a De Sanctis ma il portiere chiude bene lo specchio e salva. Al 43° dopo una gran bella giocata di Florenzi che guadagna una punizione dal limite che Totti trasforma per il vantaggio. Nel minuto di recupero ci sarebbe anche la chance del raddoppio ma la conclusione di Florenzi viene salvata dal portiere del Cska in corner. Finisce il primo tempo sul 1-0 per la Roma.

    Si riparte con i russi che provano ad essere più aggressivi ma con la Roma che riesce a controllare e ad addormentare il gioco. Il Cska aumenta il ritmo del pressing e prova a mettere in difficoltà il centrocampo giallorosso che però, pur sprecando qualche pallone, se la cava. Al 60° però è Nainggolan ad avere una grande occasione, il belga si libera di un paio d’avversari, entra in area ma incredibilmente calcia a lato. Il Cska preme, la Roma non riesce quasi mai a ripartire, la difesa di Garcia stringe i denti e tiene. Il tecnico francese toglie uno spento Gervinho ed inserisce Iturbe provando a sfruttare la sua rapidità. Al 79° proprio Iturbe innesca Ljajic che calcia in diagonale ma Akinfeev salva con il piede. Gli ultimi minuti sono di pura sofferenza per la Roma ma i giallorossi reggono proprio sino agli ultimissimi secondi quando Strootman perde un pallone a metà campo, i russi ripartono e la palla arriva a Berezutskiy che lascia partire un tiro cross che inganna la difesa e De Sanctis che vede il pallone insaccarsi per un beffardo 1-1.

    CSKA MOSCA – ROMA 1-1 (0-1) (43° Totti (R), 93° Berezutskiy (C))

    Cska Mosca (4-2-3-1): Akinfeev; Fernandes, V. Berezutskiy, Ignashevich, Schennikov; Natcho, Cauna (63° Milanov); Dzagoev, Eremenko, Musa (80° Tosic); Doumbia.

    Allenatore: Slutski.

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Florenzi, Manolas, Astori, Holebas; Nainggolan (82° Strootman), De Rossi, Keita; Gervinho (76° Iturbe), Totti, Ljajjc (87° Pjanic).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Dzagoev (C), Berezutskiy (C), Schennikov (C).

  • Roma è il momento della verità, nel gelo di Mosca

    Roma è il momento della verità, nel gelo di Mosca

    Ritorna la Champions League ed arriva subito un match decisivo e fondamentale per il passaggio del turno della Roma.

    La Roma a Mosca
    La Roma a Mosca

    I giallorossi nel gelo di Mosca, sia per le temperature che dovrebbero scendere di parecchi gradi sotto lo zero sia per il fatto che si giocherà a porte chiuse, dovranno cercare di portare a casa almeno un punto per poter poi giocare con più serenità l’ultima sfida casalinga contro il Manchester City.

    Tecnicamente la Roma potrebbe già festeggiare il matematico passaggio del turno se ottenesse il successo contro il Cska e contemporaneamente il Manchester City non s’imponesse sul Bayern Monaco.

     

    Rudi Garcia sa benissimo che non sarà per niente semplice e non si fa ingannare dal 5-1 con qui la Roma distrusse i russi all’Olimpico nella prima gara della fase a gironi. Il tecnico francese nonostante l’assenza di Maicon e la possibilità di dover modificare il modulo è apparso convinto con quel pizzico di prudenza:

    Sarà una gara difficile, diversa da quella dell’andata. Vogliamo vincere, ma anche un pareggio sarebbe un risultato utile. Giocheremo come sempre per vincere. Maicon, non si è allenato con la squadra, non è ancora pronto per giocare, per questo motivo non è stato convocato. Stesso discorso per Torosidis, anche lui avrebbe dovuto essere dei nostri e invece non è in condizione di giocare. Per quanto riguarda il modulo l’importante è che la squadra sia pronta a iniziare eventualmente con un altro modulo, ma anche pronta a cambiare in corsa senza modificare l’atteggiamento mentale per creare problemi all’avversario.

    Anche da parte russa c’è la convinzione di porsi dinanzi ad un match completamente diverso da quello dell’andata e, come si legge dalle parole del tecnico Slutski, il Cska proverà a sfruttare quella possibilità di qualificazione che si è aperta dopo il successo in casa City:

    Non eravamo e non siamo i favoriti del girone ma ora che abbiamo questa chance vogliamo sfruttarla. Tra i difensori principali mancheranno solo Torosidis e Maicon, gli altri che hanno giocato contro di noi a Roma, sono a disposizione. Non penso ci sarà una precauzione speciale per tutti, all’andata tutti gli attaccanti della Roma ci hanno creato problemi.

    Per quanto riguarda le formazioni Garcia è costretto ad utilizzare Florenzi come terzino. Il tridente di attacco dovrebbe esser composto da Gervinho, Totti e Ljajic che pare aver superato Iturbe.

    Il Cska invece dovrebbe puntare sul consueto 4-2-3-1 con il temibile Doumbia punta centrale supportato dal trio Tosic-Eremenko-Musa.

    CSKA MOSCA – ROMA le probabili formazioni 

    Cska Mosca (4-2-3-1): Akinfeev; Fernandez, Berezutski, Ignaschevich, Nababkin; Milanov, Natcho; Tosic, Eremenko, Musa; Doumbia.

    Allenatore: Slutski.

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Florenzi, Astori, Manolas, Cole; De Rossi, Nainggolan, Pjanic; Gervinho, Totti, Iturbe.

    Allenatore: Garcia.