Mancano poco più di 48 ore al grande Balo. Domenica sera ore 20:45 l’Italia-Inghilterra chiuderanno i quarti di finale di Euro 2012. Balotelli contro Rooney come negli ultimi derby di Manchester, Balotelli contro Joe Hart (suo compagno di squadra), Balotelli contro tutti. E’ Super Mario l’elemento che può spaccare la prossima partita azzurra ad Euro2012 (speriamo non sia l’ultima), un pò come Cristiano Ronaldo ha spaccato le difese avversarie conducendo la sua nazione tra le prime quattro d’Europa per la terza volta nelle ultime 4 edizioni. L’attaccante del Manchester City è il giocatore più atteso, può farci piangere in tutti i sensi (noi speriamo dalla gioia) e Cesare Prandelli lo sa bene visto che l’attacco azzurro anti-Inghilterra graverà soprattutto sulle spalle dell’ex Inter. Ad affiancare Balo ci sarà il nostro numero 10 Antonio Cassano, finalmente a segno nell’ultima partita dopo che di lui si era parlato più per le sue dichiarazioni che per quanto fatto in campo.
La fantasia del calciatore del Bologna (Udinese sulle sue tracce dopo che i bolognesi lo hanno riscattato dal Brescia) è ciò che più serve per non imbrigliarci tra i reparti difensivi inglesi. A centrocampo ritorno di Daniele De Rossi (dopo le ottime prestazioni da centrale della difesa a 3) affiancato da Pirlo e Marchisio. In difesa si ritorna alla linea a 4 e non ci sarà l’infortunato Chiellini. La coppia centrale sarà completamente juventina con Bonucci e Barzagli, sulla fascia sinistra confermato Balzaretti (ottima la sua prova contro l’Irlanda) mentre a destra ballottaggio Abate-Maggio. Dovrebbe tornare a sedere in panchina invece Totò Di Natale, titolare contro l’Irlanda e sostituito da Balotelli. Le caratteristiche tecniche di Totò gli permettono di risultare più decisivo contro difese stanche, a conferma di ciò non dimentichiamo il gol all’esordio contro la Spagna quando dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo spaventò le furie rosse con un gol dei suoi.
Pericolo numero uno tra le fila inglesi è Wayne Rooney, attaccante fenomenale del Manchester United. L’attaccante inglese, ai box nelle prime due partite per via della squalifica di due turni inflittagli dalla Uefa per un calcio rimediato a Dzudovic (7 ottobre 2011 qualificazioni Euro2012 contro il Montenegro), è tornato a comandare l’attacco dei suoi nell’ultima partita contro l’Ucraina ed è risultato subito decisivo con il gol che ha decretato i 3 punti per gli inglesi e il primo posto nel girone D di Euro 2012. Ci vorrà un grande Gigi Buffon per limitare le offensive di Rooney e alla fine si spera che a zittirci non sia il fenomeno inglese ma il nostro Balo. La stampa inglese non sempre è stata gentile con lui. Quale modo migliore per zittirli se non quello di eliminarli da Euro 2012?
Si conclude con la vittoria degli inglesi l’ultima partita della fase a gironi tra Inghilterra-Ucraina che, grazie alla rete del ritrovato Rooney, conquista il primo posto nel Gruppo D di questi Europei 2012. Occasione sprecata invece per Sheva e compagni che, non riescono a passare il turno nonostante la sconfitta inaspettata dellaFrancia contro la Svezia. Ha fatto quindi bene Hodgson a mettere in campo fin da subito Rooney che, riposatosi a causa delle due giornate di squalifica nelle prime due partite, ha dato un grosso contributo alla squadra nel match di ieri, portando così l’Inghilterra ai quarti di finale dove affronterà l’Italia.
LA PARTITA: Si apre il match con un colpo basso per gli ucraini che devono fare a meno di Shevchenko per un problema al ginocchio riportato durante l’allenamento quindi Blokhin dedice di dare spazio al duo Devic-Milevskiy con l’inserimento di Garmash al posto di Nazarenko e Rakitskiy in difesa. Per gli inglesi nessun cambiamento stravolgente: Hodgson decide infatti di inserire Rooney al posto di Carroll e di mantenere gli altri dieci in campo. Scesi in campo nel primo tempo i ventidue giocatori non trovano abbastanza coraggio ed entrambe le squadre aspettano l’errore dell’altra per ripartire; l’occasione più grande di tutto il match è proprio per Wayne Rooney che, servito dopo un gran scambio tra Gerrard e Young non riesce a trovare la porta nonostante sia in ottima posizione.
Nella ripresa la musica cambia eccome: Rooney non si lascia scappare l’occasione di mettere a segno il suo primo goal a questa fase finale degli Europei 2012 e, con un colpo di testa, insacca la rete superando l’estremo difensore ucraino Pyatov. L’Ucraina nonostante il goal subito prova a reagire mettendoci più cuore che tecnica e tattica e la rete del pareggio sembra arrivare quando ma il guardalinee non convalida la rete: il tiro di Devic supera infatti il portiere inglese Hart ma Terry in scivolata leva il pallone dalla porta quando ormai ha superato interamente la linea. L’Ucraina protesta, ma il gol non viene convalidato e si vede costretta a ripartire da zero giocandosi anche l’inserimento di Shevchenko che, nonostante il dolore, scende in campo per aiutare i suoi compagni non riuscendo però a cambiare la partita.
LE PAGELLE:
Inghilterra-Ucraina 1-0
Inghilterra: Hart 5.5, Johnson 6, Terry 6, Lescott 6.5, Cole 6.5, Milner 6 (dal 69′ Theo Walcott), Gerrard 8, Parer 6.5, Young 6, Welbeck 5.5 (dall’82’ Carroll), Rooney 7 (dall’87’ Oxlade-Chamberlain). All. Hodgson 6.5
Le vittorie inglesi sui vicini scandinavi non sono poi così frequenti. Svezia-Inghilterra termina 2-3 per la Nazionale di Roy Hodgson, risultato che elimina matematicamente la squadra svedese. Ibrahimovic torna a casa, e adesso non potrà prendersela nemmeno con Mellberg, ieri autore di una doppietta, ma siamo sicuri che qualcun’altro con cui prendersela riuscirà a trovarlo. I Leoni d’Inghilterra, passati in vantaggio con Carroll, si sono fatti rimontare nel secondo tempo dalle due reti del difensore centrale, salvo poi svegliarsi con l’ingresso di Walcott. L’ala dei Gunners ha prima firmato il gol del momentaneo 2-2, per poi servire a Welbeck la palla del definitivo sorpasso. Festa grande a Londra e dintorni. Il dopo Giubileo è dolce sul Tamigi.
LA MOSSA – Dopo un’ora di gioco qualche inglese aveva già fatto le valige per tornare in patria. Il 2-1 condannava di fatto gli inglesi ad un’eliminazione quasi certa. Poi ecco che entra Theo Walcott, che 6 anni fa diventò il più giovane calciatore ad aver indossato la maglia dell’Inghilterra (17 anni e due mesi). In questi Europei aveva corso appena 60 secondi, quando con la Francia venne utilizzato più per perdere tempo attraverso il gioco delle sostituzioni che per altro. Ieri no, serviva qualcosa di geniale, che riuscisse a stravolgere la partita.
Roy Hodgson, in un attimo di lucidità calcistica, ha pensato bene di far entrare il giocatore dell’Arsenal, considerata la debolezza della difesa scandinava su un fondamentale come la velocità (non ce ne vorrà Milner uscito per fare spazio al ragazzo di Londra). Trascorrono soltanto 3′ minuti e Theo si inventa un destro dal limite che sorprende Isaksson, beffato dalla traiettoria del pallone. E’ il 2-2 che da la svolta all’incontro. Meno di un quarto d’ora più tardi e Walcott è ancora il protagonista assoluto. Riceve palla da Johnson sulla fascia destra, mette il turbo umiliando la coppia Jonas Olsson-Larsson, servendo a Welbeck un assist che il giocatore dello United mette in rete con un fantastico colpo di tacco. La festa è a Londra, Stoccolma insieme a Ibrahimovic non hanno più nulla da festeggiare.
SVEZIA Granqvist 5: il difensore del Genoa gioca una partita disastrosa, tanto da essere sostituito al 66′. Però c’è un’attenuante, e piuttosto consistente anche. Ricopre un ruolo non suo, quello di terzino. Chi entra al suo posto (Lustig ndr) non fa meglio. Mellberg 7: quasi non ci credeva nemmeno lui per quella doppietta. Che storia, due gol per eliminare gli inglesi e sognare la qualificazione ai quarti. Il difensore però faceva bene a non crederci, infatti dopo 180 secondi la partita era già sul 2-2, salvo poi concludersi come tutti sappiamo. Elm 5: un’altra delle mosse incomprensibili del ct Hamrén è stata quella di posizionare Elm sulla fascia sinistra, con il 35 enne Svensson a centrocampo. Voi ci avete capito qualcosa? Noi no, e difficilmente capiremo il motivo di tale scelta. Ibrahimovic 5: l’Europeo del rossonero dura solamente due partite, neanche una settimana. Tutta fatica sprecata quindi, ritiro, allenamenti, riunioni e quant’altro. Nel primo tempo è un Ibrahimovic imbarazzante, passeggia, gioca a centrocampo, addirittura come mediano basso, il tutto per prendersi il pallone come se fosse al campetto con altri bambini che non gli passano mai il pallone. Oggi è il 16 giugno, scommettiamo che fra meno di una settimana l’attuale capitano della Svezia dirà di nuovo addio al suo Paese?
Terry 6,5: il difensore del Chelsea avrà pure perso la fascia di capitano, ma resta un giocatore monumentale della propria Nazionale. Ferma Ibrahimovic e annulla Elmander, con l’esperienza di chi ha vissuto mille battaglie. Dopo la Champions sarà il suo anno? Gerrard 6,5: insieme a Parker mostra a tutti il cartello “vietato l’accesso”. Roy Hodgson deve sperare che non si infortuni nessuno dei due nel proseguo dell’avventura, perché lì in mezzo al campo la carenza di uomini è piuttosto allarmante. Walcott 8: l’eroe della serata, man of the match con distacco rispetto a tutti gli altri. Gol e assist in 30′ minuti giocati, di più difficile chiedere. Nella sfida decisiva contro l’Ucraina non crediamo che Hodgson lo lascerà in panchina come fatto con Francia e un ora ieri sera. Carroll 7: quanto è mancato un giocatore così all’Inghilterra. Alto 191 cm, non avrà l’altezza di Crouch ma rispetto al giocatore dello Stoke City, sa anche giocare a pallone, dettaglio non trascurabile.
Finisce con un pareggio la prima partita a questi Campionati Europei 2012 tra la Francia e l’Inghilterra che non riescono ad andare oltre all’1-1. La paura di perdere fa infatti da padrona in questa partita dove le due squadre, non si impegnano abbastanza per offrire un gran gioco al pubblico presente limitandosi a non prendere gol.
LA PARTITA: Alla Donbass Arena prima vera partita per il ct dell’Inghilterra Hogdson che schiera in campo un 4-4-1-1 con Hart; Jonhnson, Terry, Lescott, A. Cole; Oxlade-Chamberlain, Milner, Gerrard, Parker; Young, Welbeck. La risposta del mister francese Blanc arriva schierando un 4-3-3 con Lloris; Debuchy, Rami, Mexes, Evra; A. Diarra, Cabaye; Malouda, Nasri, Ribery; Benzema.
Le due squadre sembrano studiarsi molto nei minuti iniziali, soprattutto la Francia cerca di capire lo schema inglese che vede mancare in campo giocatori importanti come Lampard infortunato e Rooney squalificato. Al 10′ i francesi in divisa blu mettono a segno il primo brivido dell’incontro con Ribery che spreca un’azione magnifica che finisce in calcio d’angolo.
Poco dopo arriva la risposta degli inglesi che con una grande ripartenza arrivano nell’area francese con Lescott che supera il portiere avversario ma non riesce a insaccare la rete.
Ancora molta tensione in campo tra le avversarie di sempre che si sono incontrate la prima volta nel lontano 1927; nessuna delle due osa quando bisognerebbe osare e sembra che giochino a non subire la rete cercando infatti di non scoprire troppo la difesa in questa prima partita d’apertura molto importante.
Ma l’occasione per segnare arriva proprio su calcio di punizione quando l’Inghilterra al 30′ di gioco vede Gerrard sul pallone che lancia Lescott in centro dell’area che con un gran colpo di testa supera il portiere avversario Lloris e insacca la rete mettendo a segno lo 0-1.
Pochi minuti dopo arriva la reazione della Francia che su calcio di punizione vede Diarra colpire di testa ma questa volta il portiere si fa trovare pronto e la palla finisce fuori.
La Francia non ci sta e insiste spingendo con Ribery: è lo stesso che passa il pallone a Nasri che da fuori area piazza un fantastico tiro sul primo palo basso al 39′, superando questa volta il portiere inglese e mettendo a segno il suo quarto goal con la maglia della nazionale. Il primo tempo si chiude quindi con il pareggio tra le due formazioni che si dirigono negli spogliatoi soddisfatti per la prima parte giocata
Nel secondo tempo tante buone azioni ma a farla da padrone sono più le difese che si impegnano a non far tirare il proprio avversario. Arriva il momento per un doppio cambio: fuori Chamberlain e dentro Defoe per l’Inghilterra, giocatore che ha perso il padre pochi giorni fa; sempre per gli inglesi fuori Parker e dentro Henderson, convocato al posto di Lampard.
Nei minuti finali fuori Cabaye e dentro Ben Arfa e fuori Malouda, decisamente sottotono e dentro Martin per i francesi; mentre per l’Inghilterra terzo e ultimo cambio fuori Welbeck e dentro Walcott. Nei minuti di recupero è Benzema che prova a sorprendere il portiere inglese ma la partita si conclude con un il risultato di 1-1.
LE PAGELLE:
Francia – Inghilterra 1-1 (p.t. 1-1)
Francia: Lloris 6; Debuchy 7, Rami 6, Mexes 6.5, Evra 6; A. Diarra 5.5, Cabaye 6; Malouda 5.5, Nasri 7, Ribery 7; Benzema. A disposizione: Koscielny, Carrasso, Mandanda, Koscielny, Reveillere, Clichy, Martin, Matuidi, Menez, M’vila, Valbuena, Ben Arfa, Giroud All. Blanc Inghilterra: Hart 5; Jonhnson 6, Terry 6.5, Lescott 7, A. Cole 7; Oxlade-Chamberlain 5, Milner 5, Gerrard 6.5, Parker 5; Young 6, Welbeck 5.5. A disposizione: Green, Butland, Jagielka, Jones, Baines, Downing, Henderson, Carroll, Walcott, Defoe, Kelly All. Roy Hodgson Arbitro: Nicola Rizzoli
Si conclude oggi l’esordio di ogni girone: le squadre a scendere in campo oggi alle ore 18.00 saranno Francia e Inghilterra. Le due rivali di sempre sono infatti finite nello stesso girone assieme all’Ucraina di Sheva e la Svezia di Ibra. Le squadre di Laurent Blanc e Roy Hodgson si affronteranno a Donetsk e, ad arbitrale l’incontro tra le due, sarà l’italiano Nicola Rizzoli.
Nella fase di qualificazione la Francia ha conquistato sei vittorie, tre pareggi ed una sconfitta, totalizzando ventun punti alla fine dei match. L’unica sconfitta è arrivata nel primo incontro della fase di qualificazione dove, nella partita contro la Bielorussia, i francesi si sono arresi al goal di Kislyak. I tre pareggi sono invece arrivati nei match con la Bosnia, con la Romania e con la Bielorussia.
Percorso senza sconfitte invece per l’Inghilterra che, inserita nel Gruppo G assieme a Montenegro, Svizzera, Galles e Bulgaria, ha conquistato cinque vittorie e tre pareggi totalizzando diciotto punti sui ventiquattro in palio. I tre pareggi sono stati ottenuti dagli inglesi contro la Svizzera e due volte contro il Montenegro, squadra che si è classificata al secondo posto nel girone.
Per i britannici oggi non ci sarà Rooney, squalificato per due partite proprio per il cartellino rosso ottenuto nel match pareggiato contro il Montenegro, e soprattutto non ci saranno Cahill, Lampard e Barry, tutti infortunati. Grande cambiamento anche in panchina dove è arrivato da 40 giorni alla guida della squadra Roy Hodgson, ex conoscenza neroazzurra, arrivato al posto dell’italianissimo Capello. Dall’altra parte anche per i francesi probabili assenti per infortunio Yann M’Vila e Blaise Matuidi; sicuramente questa Francia non sarà la favorita in un girone ostico come questo dove saranno molto inside anche le partite con Svezia e Ucraina. Da quindici anni a questa parte ad avere la meglio è sempre stata la Francia che ha vinto quattro dei cinque match disputati da allora; anche la partita di oggi vede Blanc e i suoi partire in vantaggio, ma solo nelle scommesse.
Nonostante sia avanti nelle scommesse, anche la Francia presenterà le sue pecche: in difesa Rami non ha alcuna esperienza in campionati europei o mondiali e Mexes è ben ricordato per la brutta stagione al Milan e soprattutto è stato criticato per essere ingrassato da quando gioca con i rossoneri. Ad approfittare di questi piccoli difetti dovranno essere Carroll, Young e Diarra. Per quanto riguarda invece il centrocampo qui a giocarsela saranno Malouda e Gerrard, i due migliori nel proprio ruolo che sapranno dirigere la propria squadra in maniera perfetta.
“Come gli inglesi anche noi abbiamo i nostri problemi – spiega il ct francese Blanc – ma devo dire che sono sicuro che i leoni siano pronti a dare il meglio contro di noi. Vogliono sempre vincere, figurati se non vogliono vincere soprattutto contro i francesi. Dobbiamo dimenticare tutto il recente passato che ci vede nettamente vincitori. Ho visto due amichevoli e li hanno giocato bene, se oggi giocano così per noi non sarà una passeggiata; dobbiamo inoltre stare attenti perché Steven Gerrard è un ottimo giocatore“.
“Ho trascorso tre settimane belle e soprattutto intense – spiega il nuovo ct dell’Inghilterra Hodgson – mi sono sentito accettato dal gruppo e i giocatori mi hanno reso facile il lavoro.Non penso si possa accusare l’Inghilterra di non essere una grande nazionale anche se non aver vinto nulla dal 1966 ad oggi è qualcosa che abbiamo sempre ben presente, non c’è bisogno che me lo ricordiate. Ma cominciamo questo torneo come una delle 16 squadre che può vincerlo“.
La probabile formazione della Francia sarà un 4-2-3-1 con Lloris; Debuchy, Koscielny, Mexes, Evra; Diarra, Cabaye; Malouda, Nasri, Ribery; Benzema. Mentre gli inglesi scenderanno in campo con un 4-2-3-1 con Hart; Jones, Terry, Lescott, Cole; Gerrard, Parker; Walcott, Milner, Young; Carroll.
Ed eccoci al Gruppo D, l’ultimo di questi Campionati Europei. Si presenta come il girone più incerto, anche perché un vero padrone non c’è. Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra, saranno loro a giocarsi il passaggio ai quarti di finale. Sulla carta Francia e Inghilterra dovrebbero avere i favori del pronostico, considerando però gli ultimi anni e le vicende legate alle due Nazionali più blasonate, non ci mettiamo la mano sul fuoco. I transalpini sono lontani parenti rispetto agli stessi calciatori che contendevano negli anni 2000 titoli mondiali e continentali alle altre nazioni. L’Inghilterra invece è in una crisi tecnica imbarazzante, con Capello esonerato pochi mesi prima della partenza per gli Europei, e se non bastasse ci si è messa anche la sfortuna ad accanirsi contro la rosa di Roy Hodgson.
LA STORIA – Apporto minimo quello dato dal Gruppo D all’albo d’oro degli Europei. Due trofei, entrambi vinti dalla Francia, nell’84 e nel 2000, grazie a due geni difficilmente reperibili nella storia mondiale, Platini da una parte e Zidane dall’altra. Dietro i transalpini il vuoto. Il migliore risultato dell’Inghilterra è stata la semifinale del ’96, persa malamente a Wembley contro la Germania alla lotteria dei rigori, nonostante i Leoni d’Inghilterra potessero contare su giocatori del calibro di Shearer, Sheringham e Gascoigne, oltre che giocare di fronte al proprio pubblico. Anche per la Svezia il miglior traguardo agli Europei arrivò dopo aver raggiunto una semifinale, più precisamente nel ’92, anche allora la Svezia era Paese ospitante. Venne estromessa dalla Germania di Sammer e Klinsmann. La Nazionale di calcio dell’Ucraina invece può vantare una storia inferiore ai 20 anni (prima era inglobata nell’Unione Sovietica). Fino ad oggi non ha mai ottenuto una qualificazione alla fase finale del torneo continentale, e quest’anno vi partecipa essendo, insieme alla Polonia, il Paese organizzatore.
QUANTI INFORTUNI – Da quando Roy Hodgson siede sulla panchina dell’Inghilterra, la Nazionale inglese ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che potrebbero condizionarla pesantemente durante gli Europei. Fuori Lampard e Cahill, i due calciatori del Chelsea che avrebbero rappresentato una solida presenza all’interno della rosa anglosassone, senza dimenticare Barry. Oltre agli infortuni però, Hodgson è stato protagonista di alcune scelte quantomeno discutibili. Da una parte rimane un mistero l’esclusione di Rio Ferdinand, come dall’altra è piuttosto strana l’assenza sulla corsia di destra del Citizen Micah Richards. I due calciatori di Manchester non l’hanno presa di certo con filosofia. A sorpresa il club di Premier più presente all’Europeo sarà il Liverpool, con ben sei uomini selezionati. Da Andy Carroll al capitano Gerrard, fino ai due laterali di destra Kelly e Johnson. Anche quest’anno il big dei Leoni d’Inghilterra sarà Wayne Rooney. Con ogni probabilità avrà al suo fianco il suo compagno di squadra Ashley Young, sebbene la vera sorpresa potrebbe essere quella di Welbeck, altro United. Nel 4-4-2 di Hodgson avranno un ruolo fondamentale le fasce di gioco, con Milner da una parte e Downing dall’altra (per la coppia dell’Arsenal Walcott e Chamberlain si profila soltanto panchina). A centrocampo l’Inghilterra mostra una preoccupante carenza di giocatori, con i soli Gerrard, Henderson e Parker. Il motivo? Infortuni. Con Lampard infatti si è fatto male anche il mediano del City Gareth Barry, durante l’amichevole contro la Novergia. Al suo posto è stato convocato il difensore dell’Everton Phil Jagielka. In difesa rimane un rebus la coppia centrale titolare, vista l’incertezza palesata dal nuovo commissario tecnico nelle prime uscite con la squadra. Noi diciamo Terry-Lescott, anche perché le alternative non sono poi così elevate, se consideriamo che Phil Jones dovrebbe essere utilizzato più come difensore a destra, mentre ci rifiutiamo di credere che l’ultimo arrivato Jagielka si ritrovi con una maglia da titolare. In porta giocherà Joe Hart, uno dei migliori portieri di questi Europei.
MINA VAGANTE – La Nazionale transalpina giocherà in Ucraina e Polonia con l’etichetta di mina vagante del torneo. A parte la difesa, con Mexes e Koscienly che non sembra offrire ampie garanzie al ct Blanc, il 4-3-3 dei francesi sulla carta è uno dei migliori schieramenti, uomini alla mano. Poche Nazionali infatti possono contare su un centrocampo guidato da M’Vila, con Nasri fantasista, mentre in attacco Ribery e Benzema non sono di certo gli ultimi arrivati. C’è da sottolineare poi come la Francia non perda da 19 incontri, e che nelle tappe di avvicinamento ad Euro 2012 ha dimostrato di essere particolarmente in palla. Merito della cura Blanc, che da due anni ha preso il comando delle operazioni sostituendo l’allenatore più odiato della storia del calcio (dagli stessi transalpini tra l’altro) Raymond Domenech. Alla situazione attuale sono i favoriti del Gruppo D. Il vero valore del gruppo transalpino verrà misurato dalle altre Nazionali dai quarti in poi, quando le sfide cominceranno a farsi difficili per tutti. Insieme alla Spagna, i francesi vantano il maggior numero di successi nella rassegna continentale (2), alle spalle della Germania, che comanda la speciale a quota tre. Dopo le due debacle degli ultimi 4 anni (eliminazione alla fase gironi di Euro 2008, identico risultato due anni dopo ai Mondiali del Sudafrica), al di là delle Alpi ci si aspetta finalmente una risposta da vera squadra. Anche perché per gente come Ribery e lo stesso Malouda, occasioni del genere potrebbero non ripresentarsi così spesso nel prossimo futuro.
IBRACADABRA – Fin troppo facile eleggere per la Svezia il big. Si tratta di lui, Zlatan Ibrahimovic, quello che tutto fa e tutto disfa. Se è in giornata è in grado di vincere una partita da solo. Al contrario, se decide di prendersi una pausa, per i compagni di squadra è notte fonda. La Nazionale del ct Erik Hamren può davvero creare più di un grattacapo a Francia e Inghilterra, anche perché non c’è solo l’attaccante del Milan a poter fare la differenza. Occhi puntati sulla stella del Psv Toivonen, che dovrebbe giocare alle spalle di Ibra, capace in questa stagione di segnare 18 reti in Eredivisie. Oltre al trequartista del Psv, la Svezia sarà spinta sulle fasce da Sebastian Larsson, il quale arriva da una brillante stagione in Premier con la maglia del Sunderland. Tutto finito? No, perché a centrocampo ci saranno due giocatori di talento come Kim Kallstrom e Rasmus Elm. Da giovane il primo era considerato come una delle più importanti promesse del calcio continentale. Negli anni successivi Kallstrom non è riuscito a confermare le grandi aspettative intorno a lui, attestandosi in ogni caso come un giocatore di buon livello tra le fila del Lione. I problemi cronici rimangono quelli della difesa. Olof Mellberg continua ad essere il titolare al centro, e già questo può definirsi un grosso problema per i tifosi della Svezia. Non ce ne voglia il colosso dell’Olympiakos, ma la lentezza e grosse lacune nel fondamentale della marcatura fanno di Mellberg un difensore facilmente superabile dagli avversari. L’unica nota positiva del reparto difensivo è il portiere del Psv Isaksson. Proprio quest’ultimo però fa crollare quello che sarebbe potuto essere un clamoroso record. Infatti qualora uno fra Toivonen e l’estremo difensore 30enne fosse mancato nella lista dei 23, la Svezia poteva fregiarsi di essere l’unica Nazionale all’Europeo con tutti i calciatori provenienti da società diverse. Non mancano infine vecchie e recenti conoscenze italiane. Oltre a Ibrahimovic infatti, troviamo i difensori Granqvist e Antonsson, senza trascurare Wilhellmsson, che i più attenti si ricorderanno come discreta ala destra della Roma qualche anno fa.
FARI SPENTI – Nonostante parta sfavorita nei pronostici, non ci sentiamo di dare l’Ucraina già fuori da questi Europei. L’elemento che più ci fa credere che non sia così indietro rispetto alle altre è il fattore casalingo, che per alcune nazioni può rappresentare quella molla in più capace di realizzare imprese memorabili. E se da una parte ci sarà un intero pubblico a spingere gli uomini di Oleg Blokhin, dall’altra c’è anche una grande incertezza generale riguardo le avversarie dei padroni di casa. La rosa dell’Ucraina si fonda principalmente su due blocchi, quello della Dinamo Kiev (9 giocatori) e dello Shakhtar (5 giocatori). L’icona della Nazionale è manco a dirlo Shevchenko, il calciatore ucraino più forte di sempre, ma che ormai all’età di 35 anni dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano rispetto a qualche anno fa. Nel 4-2-3-1 del tecnico Blokhin le vere stelle saranno la coppia della Dinamo Milevsky-Yarmolenko con l’esperto Voronin trequartista. A centrocampo il calciatore più rappresentativo è Timoshchuk, capitano della spedizione e attualmente in forza al Bayern Monaco. La difesa sarà composta quasi interamente da calciatori della Dinamo Kiev, con la coppia centrale Khacheridi-Mykhalyk e a destra l’esterno offensivo Oleg Gusev. In porta invece regna il caos. Sulla carta il titolare dovrebbe essere il portiere dello Shakhtar Pyatov, ma non è da escludere la sorpresa Goryainov.
Il successore di Fabio Capello sulla panchina della Nazionale di Sua Maestà Elisabetta II sarà mister Roy Hodgson: un inglese doc, nello stile e nell’aspetto. Una decisione ancora non ufficializzata, ma ormai realmente molto probabile, considerando che il tecnico è giunto in mattinata negli uffici della federazione britannica per discutere gli accordi contrattuali che dovrebbero prevedere un accordo quadriennale in scadenza nel 2016, in virtù del quale Hodgson guiderebbe la Nazionale Inglese agli Europei 2012 e 2016 ed ai Mondiali Brasiliani del 2014.
La conferma ufficiale potrebbe giungere nelle prossime 48 ore, ma fonti interne alla federazione hanno già confermato che “Roy è l’unico tecnico che abbiamo contattato, e siamo nei tempi stabiliti per la scelta del nuovo commissario tecnico”, chiudendo, così, definitivamente la porta alle voci che volevano l’attuale mister del Tottenham – Harry Redknapp– come il più papabile tecnico dell’Inghilterra ai prossimi Europei di Polonia ed Ucraina.
La pista, inizialmente battuta, è stata, però, abbandonata soprattutto per ragioni economiche, considerando che il club londinese pretendeva il pagamento di una clausola rescissoria da 10 milioni di sterline per lasciar andar via il suo tecnico, oltre alla scarsa esperienza internazionale del coach del Tottenham.
La scelta è ricaduta, così, su un tecnico esperto e navigato, dall’altro dei suoi 64 anni, che ha già guidato le Nazionali di Svizzera (dal 1992 al 1995), Emirati Arabi (dal 2002 al 2004) e Finlandia, (dal 2006 al 2007) oltre che molti club svedesi, inglesi (Blackburn, Fulham e, attualmente, il West Bromwich Albion con contratto in scadenza a Giugno) ed anche italiani (Udinese ed Inter). Un’esperienza senz’altro di lungo corso, ma non esattamente costellata da grandi traguardi raggiunti: una scelta che appare sicuramente di rottura rispetto a quella che aveva portato all’ingaggio di Don Fabio Capello e che, probabilmente, non sarà graditissima ai big della Nazionale, fra cui Wayne Rooney e Rio Ferdinand che, all’indomani delle dimissioni di Capello lo scorso 8 Febbraio, avevano espresso chiaramente la loro preferenza per Redknapp esponendosi apertamente con dei messaggi su Twitter.
“Ricordati che Stanley Matthews ha giocato la sua ultima partita nella English League a 49 anni. In bocca al lupo” queste le parole di Roy Hodgson (ex tecnico di Zanetti) in uno dei contributi raccolti nel libro del capitano. Altri undici anni di carriera per eguagliare un mito del calcio come Matthews, primo calciatore a vincere il Pallone d’oro nell’edizione del 1956, sembrano davvero difficili, ma a sentire Cambiasso forse non è un traguardo impossibile: “Io ho sette anni in meno di lui, ma smetterò sicuramente prima”.
Raggiunto dai microfoni dei giornalisti sportivi il capitano nerazzurro ha risposto alle domande sui temi attuali, dal tavolo della pace, passando per la situazione di classifica con la Juve primatista, fino al prossimo mercato di gennaio.
TAVOLO DELLA PACE- Zanetti argentino non ha dubbi sulle finalità positive del prossimo tavolo della pace in programma il 14 dicembre, evitando di alimentare ulteriori polemiche, spiega come Moratti abbia solo voglia di vedere chiuso questo capitolo nero della storia del calcio: “Credo che ci sia la volontà di fare pace. Il nostro presidente è una persona perbene, se andrà a questo tavolo vuol dire che ci sono i presupposti”.
JUVENTUS E SCUDETTO- Sul campionato attuale Zanetti ammette la superiorità della rosa bianconera: “La Juve merita di essere prima in classifica, sta facendo molto bene, ha dimostrato di essere la più continua”. Aggiungendo in seguito come l’Inter nelle prossime sfide non potrà più sbagliare se vorrà tornare nella parte alta della classifica: “Noi dobbiamo cercare di recuperare terreno, poi vedremo dove arriverà questa Inter. Spero che ritorneremo protagonisti il prima possibile, come lo siamo stati negli ultimi anni”. Sul fatto che i nerazzurri risultino esclusi dalla lotta per lo scudetto, il capitano non si dice infastidito, chiarendo come adesso sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche: “Lasciamo parlare la critica, concentriamoci partita dopo partita, poi faremo i conti. Mancano tanti incontri, tutto può succedere, sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare“. Lanciando un occhio alla prossima sfida di sabato sera, che vedrà i nerazzurri affrontare la velocissima e in gran forma Udinese di Guidolin: “Servirà una grande partita, sono in forma, giocano da anni insieme, hanno un allenatore molto intelligente. Ci metteranno in difficoltà”.
MERCATO: TEVEZ E LINEA VERDE- Sul prossimo mercato di riparazione a meno di un mese dalla riapertura dalle trattative, capiatn Zanetti si dice fiducioso, guardando al passato recentissimo e alla nuova generazione di baby talenti che l’Inter sta valorizzando: “La società ha fatto sempre sforzi importati, e continuerà a farli, per rendere questa squadra sempre più competitiva. Credo che i successi che abbiamo avuto lo dimostrino. Dobbiamo recuperare quelli che stanno fuori, nel frattempo i giovani stanno dimostrando il loro valore Castaignos? Credo sia molto promettente, ci darà una mano da qui in avanti. Poi vedremo cosa riusciremo a fare”. Capitolo a parte, merita il discorso Tevez, con la concretissima possibilità che l’Apache dopo essere stato a lungo corteggiato dai colori nerazzurri possa finire nella parte opposta di Milano: “Se il Milan prende Tevez arriva un grande campione, noi però guardiamo in casa nostra e cercheremo di risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi. Se l’ho sentito? Non parlo con Tevez dalla Coppa America, sarà una sua scelta”.
Dichiarazioni tratte da: Eurosport.com, Italpress.
Era nell’aria già da tempo, un rapporto già logoro e nel quale non era mai sbocciato l’amore: Roy Hodgson non è più l’allenatore del Liverpool. Il tecnico inglese, che termina la sua avventura su una delle panchine più ambite d’Europa dopo solo 6 mesi, ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ai Reds dopo una prima parte di stagione difficile che ha relegato il club più titolato d’Inghilterra al 12esimo posto in Premier League accusando già un ritardo di ben 19 punti dalla testa della classifica al giro di boa del campionato inglese. Un ruolino di marcia quasi disastroso per i Reds che in 20 gare disputate hanno collezionato più sconfitte (9) che vittorie (7). Chiamato nel Merseyside ad evitare tracolli dopo le difficoltà economiche culminate con l’abbandono della proprietà americana indebitata fino al collo, Hodgson non è riuscito ad entusiasmare la piazza come aveva fatto nella passata stagione al Fulham, guidando i londinesi fino alla finale di Europa League poi persa contro l’Atletico Madrid e ad un ottimo settimo posto in campionato.
L’addio di Hodgson apre le porte allo scozzese Kenny Dalglish, una bandiera del Liverpool dove ha trascorso gran parte della sua carriera calcistica come calciatore e da dove partì la quella da allenatore stravincendo tutto quello che c’era da vincere (3 Coppe dei Campioni, 11 titoli inglesi, 1 Supercoppa Europea, 4 Coppe di Lega e 4 d’Inghilterra oltre a 10 Charity Shiled in totale), che avrà il compito di traghettare la squadra fuori da acque agitate in attesa del ritorno di Rafa Benitez che raccoglierà molto presumibilmente lo scettro lasciato pochi mesi fa nella sua amata Liverpool a fine stagione dopo la breve esperienza all’Inter.
La figuraccia rimediata nell’ultimo turno di Premier League in casa contro il fanalino di coda Wolverhampton potrebbe costare cara a Roy Hodgson che secondo i tabloid britannici avrebbe ormai le ore contate sulla panchina del Liverpool. Lo spettacolo indegno andato in scena ad Anfield Road la scorsa sera ha convinto i dirigenti dei Reds a sostituire il manager inglese per invertire la rotta e rimettere insieme i cocci di una stagione iniziata male e che potrebbe finire peggio. Il Liverpool infatti si trova attualmente al 12esimo posto in classifica a soli 3 punti dalla zona retrocessione, alle prese con un gioco che non è mai decollato ed il malumore dei big che vedendo ridimensionati i propri obiettivi potrebbero chiedere la cessione già in questa sessione di mercato.
Troppo umiliante la situazione per il club più titolato d’Inghilterra che ha incassato la sconfitta numero 8 della stagione in campionato, la terza nelle ultime 4 partite.
I tifosi hanno invocato a gran voce un ritorno di Benitez fresco di rescissione del contratto che lo legava all’Inter dopo aver conquistato il Mondiale per Club ad Abu Dhabi con i nerazzurri. Il tecnico spagnolo, al momento rinchiusosi in un silenzio nella sua casa di Liverpool, aveva lasciato Anfield per guidare la squadra campione d’Europa ma gli scarsi risultati raggiunti in campionato e uno spogliatoio che non lo ha mai amato e che ha risentito della perdita di Mourinho approdato a Madrid, avevano fatto sì che le strade dell’allenatore e dei nerazzurri si dividessero immediatamente dopo la finale dell’ex Intercontinentale disputata e vinta contro il Mazembe. L’affascinante ipotesi Benitez non è l’unica: sempre secondo i media britannici ci sarebbe anche Deschamps in corsa per sedere su una delle panchine più ambite d’Europa.