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  • NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    Si scalda il mercato NBA, mancherebbero solo gli ultimi dettagli e poi “Superman” Dwight Howard  diventerà un giocatore dei Nets a tutti gli effetti: i dirigenti di Orlando e Brooklyn infatti starebbero visionando le cartelle mediche di Howard e Brook Lopez (il centro che prenderà il posto di Dwight ai Magic) per assicurarsi che tutto sia a posto visto che i 2 giocatori sono reduci da infortuni piuttosto lunghi.

    Nel maxi scambio, oltre ai Cleveland Cavaliers, dovrebbero entratre anche i Los Angeles Clippers: la trade, a dir poco imponente, vedrebbe arrivare alla corte di Deron Williams, a Brooklyn, oltre ad Howard anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic andrebbero Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (dovrebbero essere tutte da primo giro). Per i Cavaliers sarebbe pronto il pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece rileverebbero il contratto della guardia MarShon Brooks. Sono 2 però le questioni sul tavolo che sino ad ora hanno provocato lo stallo della trattativa: le condizioni di Brook Lopez, fermo spesso durante l’ultimo anno, che preoccupano non poco i Magic (come abbiamo già detto in precedenza la dirigenza del team della Florida sta visionando le cartelle mediche per assicurarsi che sia tutto a posto), oltre alle richieste contrattuali di Kris Humpries che potrebbero complicare il “sign and trade” con i Cavaliers. Alla fine però tutti i tasselli dovrebbero andare al posto giusto per un affare che in fin dei conti conviene un pò a tutte le squadre coinvolte.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Buone notizie anche per i New York Knicks: la franchigia della Grande Mela si assicura per i prossimi 3 anni le prestazioni del centro Marcus Camby (contratto da 13 milioni di dollari complessivi). Il 38enne lungo ritorna così a New York, nel “sign and trade” con Houston arrivano in Texas 3 giocatori bluarancio ovvero Toney Douglas, Josh Harrellson, Jerome Jordan più 2 seconde scelte (nel 2014 e nel 2015). La dirigenza dei Knicks, in attesa della risoluzione del caso Jeremy Lin (offerta dai Rockets che deve essere pareggiata per trattenere il playmaker), ha concluso la trattativa con un altro free agent ovvero Steve Novak. Per lui, specialista assoluto dal perimetro, quadriennale da 15 milioni di dollari. In dirittura d’arrivo anche la trattativa con J.R. Smith, per la guardia contratto biennale da 2,8 milioni di dollari.

    Roy Hibbert, centro in piena esplosione, è stato un giocatore importante per Indiana nell’ultima stagione ed i Pacers ovviamente non hanno nessuna intenzione di perderlo. Secondo fonti ben informate l’offerta di 58 milioni di dollari (il massimo possibile) fatta da Portland all’ex Georgetown University verrà pareggiata e il giocatore non si muoverà da Indianapolis.

    Triennale per Danny Green che dopo una grande stagione a San Antonio, ha deciso di rinnovare con gli Spurs e di rimanere in Texas.

    Infine i Rockets provano a strappare alla concorrenza Aaron Brooks, reduce da una stagione in Cina. Il 27enne playmaker è già stato ai Rockets dal 2007 al febbraio 2011, quando venne ceduto ai Phoenix Suns in cambio di Dragic. Le alternative per Houston sono Ramon Sessions (ma Dallas è in netto vantaggio) e Raymond Felton.

  • NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    La NBA ha ufficializzato la lista delle riserve in vista dell’All Star Game 2012 che si giocherà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. Come prevedibile nell’elenco non figurano nè Danilo Gallinari, nè Andrea Bargnani, messi fuori gioco definitivamente dai rispettivi infortuni.

    I ricambi della Eastern Conference saranno Deron Williams (New Jersey Nets), Joe Johnson (Atlanta Hawks), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Paul Pierce (Boston Celtics), Luol Deng (Chicago Bulls), Chris Bosh (Miami Heat) e Roy Hibbert (Indiana Pacers). Gli esordienti assoluti sono Iguodala, Deng e Hibbert.

    Per la Western Conference sono state selezionate queste riserve: Steve Nash (Phoenix Suns), Tony Parker (San Antonio Spurs), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks), LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers), Kevin Love (Minnesota Timberwolves) e Marc Gasol (Memphis Grizzlies). In questo caso esordiranno alla partita delle Stelle Bynum (selezionato come centro titolare), Gasol e Aldridge.

    Non sono mancate le polemiche dato che Deron Williams è stato invitato a partecipare all’evento nonostante il record perdente dei suoi Nets (di solito vengono chiamati atleti che militano in squadre con record vincente) a discapito di Rajon Rondo dei Boston Celtics (che forse ha pagato l’infortunio al braccio che lo ha tenuto a lungo fermo ad inizio stagione). A Pau Gasol, gli allenatori delle 30 squadre NBA che hanno effettuato le scelte, hanno preferito il fratello minore Marc, inoltre è rimasto fuori, per la prima volta nella sua carriera, Tim Duncan, ormai 36 enne ma che probabilmente resterà nella storia della lega come l’ala grande più forte vista sui parquet americani. Salta il record di 15 presenze totali per la power forward dei Celtics Kevin Garnett.

    A meno di infortuni e quindi di ovvie sostituzioni dell’ultim’ora questa edizione dell’All Star Game verrà ricordata soprattutto per il grande numero di esordienti convocati dato che tra Eastern e Western Conference ne figurano 3 per parte.

    Queste le formazioni al completo:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Riserve: Deron Williams (New Jersey), Joe Johnson (Atlanta), Andre Iguodala (Philadelphia), Paul Pierce (Boston), Luol Deng (Chicago), Chris Bosh (Miami) e Roy Hibbert (Indiana)

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

    Riserve: Steve Nash (Phoenix), Tony Parker (San Antonio), Russell Westbrook (Oklahoma City), Dirk Nowitzki (Dallas), LaMarcus Aldridge (Portland), Kevin Love (Minnesota) e Marc Gasol (Memphis)

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  • NBA: Indiana batte i Lakers a domicilio, Blazers KO contro i Nets

    NBA: Indiana batte i Lakers a domicilio, Blazers KO contro i Nets

    Dopo i primi 4 anticipi della notte NBA in cui sono stati protagonisti tutti e 3 gli Italiani in NBA (leggi l’articolo), la giornata si è conclusa con le rimanenti 4 partite.

    I Nets beffano i Blazers grazie ai 25 punti di Harris. A Portland non bastano i 25 punti di Matthews, i 21 di Roy ed i 20 di Aldridge.

    Houston domina la sfida con i Thunder ma rischia di buttare via la partita nel finale: il +14 sul finire del terzo quarto viene letteralmente mangiato dai giovani Thunder nel quarto parziale, soprattutto nel convulso finale quando sul +6 ad 1 minuto e 6 secondi dal termine (93-99 il vantaggio di Houston inizia a svanire sotto i colpi di Green e Westbrook che riportano sotto Oklahoma (98-99). Lowry sbaglai il tiro per i Rockets e lascia 3 secondi agli ospiti per tentare la vittoria con un canestro da 2 punti, ma la rimessa in gioco su Durant non porta ai risultati sperati dato che il numero 35 sbaglia sulla sirena finale. Ottimo Kevin Martin con 23 punti, Battier sigla il suo season high con 18 punti (4/6 da 3) e a nulla servono i 23 punti e 10 assist di westbrook. Durant ancora negativo nei tiri sulla sirena finale con l’ennesimo errore della sua carriera.

    Partita dal punteggio altissimo al Pepsi Center di Denver, dove i Nuggets di un rinato J.R. Smith da 30 punti e 8 rimbalzi ottengono la loro decima vittoria stagionale. Nona sconfitta invece per la squadra di Alvin Gentry, alla quale non bastano i 39 punti e 10 rimbalzi di un grande Jason Richardson. Phoenix deve inseguire per tutta la partita e non riesce, in un quarto periodo da 44 punti segnati, ad avvicinarsi ai padroni di casa in ottima forma, che possono ora contare anche sul rientro di Chauncey Billups, autore ieri di 25 punti. Solo 2 minuti per Anthony che ha dovuto abbandonare subito il gioco per problemi fisici.

    Non bastano 41 punti di Kobe Bryant ad evitare la sconfitta interna ai suoi Lakers contro i sorprendenti Pacers. hibbert trascina gli ospiti con 24 punti e 12 rimbalzi e fa sembrare piccolo piccolo anche un big come Gasol, basta vedere l’azione decisiva che ha come protagonisti i 2 giocatori a 16 secondi dalla fine per il +3 Pacers. Poi Bryant sparacchia 2 conclusioni da 3 senza capo nè coda ma il numero 24 è il migliore dei suoi, tradito dal resto della squadra molto sottotono.

    Risultati NBA del 28 novembre 2010

    New Jersey Nets-Portland Trail Blazers 98-96
    N.J. Harris 25, Morrow 16, Lopez 13
    Por Matthews 25, Roy 21, Aldridge 20

    Houston Rockets-Oklahoma City Thunder 99-98
    Hou Martin 23, Battier 18, Lowry 14
    Okl Westbrook 23, Durant 18, Ibaka 16

    Denver Nuggets-Phoenix Suns 138-133
    Den Smith 30, Billups 25, Afflalo 15, Forbes 15, Lawson 15
    Pho Richardson 39, Nash 17, Childress 15

    Los Angeles Lakers-Indiana Pacers 92-95
    Lak Bryant 41, Odom 15, Gasol 13
    Ind Hibbert 24, Granger 18, Collison 14

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  • NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    Solo 3 le partite disputate nella notte NBA.

    Indiana massacra i Clippers che rafforzano partita dopo partita la nomea di squadra materasso della Lega (sono ormai 12 le sconfitte a fronte di una misera vittoria). Protagonisti assoluti il centro Roy Hibbert con 18 punti ed 8 rimbalzi e Danny Granger con 22 punti. Importante anche la presenza in squadra di Brandon Rush con ben 5 stoppate. Per i Clippers ci sono 19 punti di Gordon (ma con un pessimo 5/17 dal campo) e 12 punti a testa per i rookie Griffin ed Aminu uniche note liete per questa squadra. Pesa ancora una volta l’assenza del centro Kaman.

    Partita molto simile ad Indiana-Clippers è stata quella di Orlando tra Magic e Suns: solo nell’ultimo quarto, con Orlando imbottita di panchinari, Phoenix ricuce l’enorme divario di punti su cifre accettabili. Incredibili i primi 3 quarti con i padroni di casa che vanno al riposo sul 34-62, per poi doppiare gli avversari nel terzo e chiudere con un vantaggio di +32 (91-59) alla pausa per l’ultimo periodo. Poi il logico rilassamento con i titolari tutti in panchina onde evitare inutili infortuni in una partita oramai segnata verso la sponda neroazzurra. Magic che hanno in Howard il miglior marcatore con 20 punti e 12 rimbalzi. Per i Suns emerge dalla mediocrità l’ex di turno Grant Hill con 21 punti. A parziale giustificazione per gli ospiti c’è la scusante Nash che per problemi fisici era in borghese a bordo campo ma una squadra NBA non può mettere in piedi una prestazione così orrenda solo per via dell’assenza di un giocatore, per quanto importante sia.

    Portland batte Denver e la sfortuna dopo la notizia del nuovo stop di Oden, che salterà interamente la stagione NBA (leggi l’articolo), e visti i problemi al ginocchio del leader indiscusso Brandon Roy fuori a tempo indeterminato. A prendersi le responsabilità sono Aldridge e Matthews rispettivamente con 24 e 20 punti (e 10 rimbalzi ciascuno). Rotazioni ridotte all’osso per coach Nate McMillan con soli 8 uomini disponibili sui 15 del roster. Una situazione che va avanti ormai da qualche anno e che vede la franchigia dell’Oregon come la più massacrata per quanto riguarda gli infortuni. Per i Nuggets 18 punti di Anthony (ma fuori nel caldo finale di match per raggiunto limite di falli) e 17 di Harrington, mentre Afflalo ne segna 16 ed aggiunge 11 rimbalzi ma manca l’opportunità del pareggio sulla sirena sbagliando l’ultimo tiro dopo un bel rimbalzo offensivo.

    Risultati NBA del 18 novembre 2010

    Indiana Pacers-Los Angeles Clippers 107-80
    Ind Granger 22, Hibbert 18, Rush 14, Price 14
    Cli Gordon 19, Aminu 12, Griffin 12

    Orlando Magic-Phoenix Suns 105-89
    Orl Howard 20, Quentin Richardson 15, Nelson 15
    Pho Hill 21, Clark 12, Dudley 11

    Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 86-83
    Por Aldridge 24, Matthews 20, Miller 16
    Den Anthony 18, Harrington 17, Afflalo 16

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  • NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    I Charlotte Bobcats ottengono la quinta vittoria consecutiva guidati da Stephen Jackson autore di 24 punti e Raymond Felton che sfiora la tripla doppia (10 punti,11 assist e 8 rimbalzi). Ai Los Angeles Clippers non bastano i 24 punti di Baron Davis, il 106-98 finale è merito anche dell’impatto dei giocatori che entrano in campo dalla panchina (33 punti per i Bobcats, solo 11 per i Clippers).
    Il ritorno di LeBron James in campo dopo 2 partite di riposo coincide con una buona vittoria dei Cleveland Cavaliers a Philadelphia. “The King” mette a referto 23 punti e tanto basta a spezzare l’esile resistenza dei 76ers che hanno un contributo importante da Andre Iguodala (30 punti), Elton Brand (24), Thaddeus Young (15), ma molto poco dal resto della squadra, mentre per i Cavs l’attacco è stato molto ben bilanciato.
    Boston risorge contro Indiana: i 20 punti del capitano Paul Pierce trascinano i Celtics reduci dal pesante KO interno contro i Memphis Grizzlies; certamente i Pacers  (unica cosa positiva un Roy Hibbert in continua evoluzione tecnica da 23 punti) in questo momento non sono un test pienamente attendibile (difesa orrida nelle ultime uscite con quasi 120 punti subiti per partita!), ma l’importante è riuscire a portare a casa più vittorie possibili.

    Altra sconfitta per Chicago (e siamo arrivati alla settima consecutiva) questa volta in una partita importantissima per l’ottava piazza ad Est, contro Miami: Jermaine O’Neal (25 punti), Quentin Richardson (23) e Dwyane Wade (22) trascinano gli Heat alla vittoria, ai Bulls costano care le defezioni dei 3 migliori giocatori in squadra, ovvero Luol Deng, Derrick Rose e Joakim Noah per problemi fisici e molto probabilmente non riusciranno a strappare il pass per la post season.
    Piccola soddisfazione per i Detroit Pistons che battono i Washington Wizards grazie alle buone prove di Jason Maxiell (doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi), Will Bynum (ben 20 assist) e ai 18 punti a testa per Jonas Jerebko, Richard Hamilton e Tayshaun Prince. Ai poveri Wizards in forte caduta libera non è bastato il solito Andray Blatche da 23 punti e 10 rimbalzi, unico raggio di luce in quest’ultimo periodo buio.
    Se una squadra per caso sta passando un periodo di crisi, c’è solo una formazione che potrà risollevarle il morale concedendo una facile vittoria: stiamo parlando dei New York Knicks. Di scena a Memphis (dove i padroni di casa avevano perso sul parquet amico 8 partite disputate sulle ultime 9) i Knicks sfoderano una prestazione straordinariamente molle con i Grizzlies che prima di mettere in campo i sostituti dei sostituti arrivano sopra i 30 punti di vantaggio. Male Danilo Gallinari che segna solo 9 punti (ultimamente un andamento molto discontinuo per il giovane italiano), combatte sempre e solo David Lee (17 punti e 14 rimbalzi per l’ennesima doppia doppia stagionale), Tracy McGrady impalpabile (4 miseri punti), unica nota lieta sono le prestazioni di Bill Walker che arrivato da Boston solo per far quadrare il bilancio dello scambio con Nate Robinson, sta sorprendendo tutti con gare sempre positive. Per Memphis solita corposa prestazione per Zach Randolph (il migliore rimbalzista offensivo della Lega colleziona 24 punti e 11 rimbalzi). Nota di merito per la franchigia del Tennessee, che entra nella storia della NBA per essere la prima squadra che durante una regular season colleziona 7 sconfitte consecutive casalinghe ma anche 7 vittorie di fila in trasferta, impresa mai riuscita prima d’ora.

    San Antonio abbatte la poca resistenza messa in campo dai Minnesota Timberwolves (molto probabilmente già in vacanza e con la testa al prossimo Draft NBA che regalerà una scelta altissima). Privi di Kevin Love i T-wolves giocano una partita sottotono e gli Spurs si prendono il massimo con il minimo sforzo guidati dal trio Richard Jefferson, George Hill (19 punti a testa) e Tim Duncan inossidabile come sempre (15 punti).  Manu Ginobili si prende una giornata di riposo con soli 6 punti a referto ma nessuno se n’ è accorto.
    I Los Angeles Lakers sbancano Phoenix: partita che i californiani rischiano di buttare via all’inizio visto il grande vantaggio operato dai Suns, che viene recuperata e quasi vinta, prima degli ultimi fatidici minuti quando i padroni di casa riescono ad arrivare a -4 nell’ultimo minuto (96-100), dove una grande mano la dà il 2 volte MVP Steve Nash che butta via 2 palloni che avrebbero potuto portare la parità in casa Suns. Kobe ha poi sigillato il risultato dalla lunetta. E a proposito di Kobe Bryant va detto che ha fatto sul campo una super prestazione che ha sfiorato la tripla doppia (21 punti 10 rimbalzi e 8 assist), ben coadiuvato dai compagni Andrew Bynum (18 punti), Ron Artest, Derek Fisher e Pau Gasol (15 punti a testa per questi 3), mentre è rimasto in ombra Lamar Odom (solo 4 punti per lui). Vittoria importante per i californiani che tengono a bada i rinnovati e agguerriti Dallas Mavericks e i Denver Nuggets in forte rimonta e con calendari un pò più abbordabili rispetto a quello dei gialloviola campioni NBA in carica. Milwaukee inanella la quinta vittoria consecutiva (la undicesima nelle ultime 12, la diciassettesima sulle ultime 21) contro gli Utah Jazz, straordinario il rendimento dopo la sessione di mercato che ha portato ai rossoverdi del Winsconsin il realizzatore John Salmons (24 punti in questa partita), ben affiancato dall’ex Virtus Roma Brandon Jennings (23 punti) e dal centrone Croato-Australiano Andrew Bogut (16). I 3 stanno letteralmente trascinando i Bucks a livelli altissimi e daranno sicuramente filo da torcere a tutte le squadre che se li troveranno davanti. Plauso particolare per l’allenatore Scott Skiles che sta ottenendo dei risultati da sogno con una squadra che era pronosticata da molti per l’ennesima volta fuori dai playoff. E invece…! Utah paga la pessima (a dir poco!) serata al tiro da 3 (0/10) e un arbitraggio per la verità un pò casalingo (Carlos Boozer, che ha chiuso con l’ennesima doppia doppia stagionale da 26 punti e 14 rimbalzi è stato espulso per doppio fallo tecnico e anche coach Jerry Sloan non ha molto gradito l’arbitraggio e alcune decisioni della terna negli ultimi minuti). Jazz ora tallonati dai Thunder per il quarto posto ad Ovest che vorrebbe dire vantaggio del campo almeno nel primo turno playoff.

    Denver espugna New Orleans grazie alla straordinaria prestazione di Carmelo Anthony da 32 punti e 12 rimbalzi. I Nuggets possono altresì contare su un Chauncey Billups molto sostanzioso da 21 punti, agli Hornets non bastano i 30 punti di David West e i 23 di Marcus Thornton. Doppia doppia per Darren Collison con 17 punti e 10 assist. La franchigia della Louisiana è quasi fuori dai playoff ma si consola con i grandi progressi evidenziati dai suoi rookie che lasciano intravedere un futuro molto luminoso.
    Ancora un successo in trasferta per i Portland Trail Blazers che escono trionfatori dal parquet dei Sacramento Kings: l’aria della California fa bene a Brandon Roy che dopo i 41 punti di ieri ad Oakland ne mette altri 28, ben assistito da LaMarcus Aldridge (18 punti). I Kings hanno resistito fino a che hanno potuto e retto, poi Portland è scappata via e la partita è morta lì.
    Infine, 40esimo successo in stagione per gli Oklahoma City Thunder (alzi la mano chi si sarebbe mai aspettato un campionato così, da una squadra che negli ultimi anni era considerata la barzelletta dell’intera NBA), contro i New Jersey Nets. Risultato un pò bugiardo visto che gli ex Seattle Sonics hanno avuto un vantaggio quasi sempre in doppia cifra: i Nets hanno ricucito il gap solo negli ultimi 2 minuti quando i giovani Thunder credevano di aver oramai in pugno la partita ed hanno mollato un pò la presa permettendo agli avversari di rientrare sul -4 (100-96) con il pallone del possibile -2 a 30 secondi dalla fine (tiro sbagliato da Devin Harris, autore comunque di 19 punti e top scorer per la sua squadra). A parte l’errore di inesperienza per i giovani di Oklahoma (da tenere a memoria in vista dei play off dove squadre più navigate potrebbero approfittare di questa particolare condizione dei Thunder), la partita è stata fatta e condotta da Kevin Durant e compgni in ogni momento del match: a proposito di Durant, il giovane fenomeno della NBA è primo in una particolare statistica, quella dei giocatori in doppia doppia con almeno o più di 30 punti e almeno o più di 10 rimbalzi in partita, avendo fatto registrare proprio in questo incontro la quindicesima prestazione stagionale in questa categoria (ha chiuso con 32 punti e 12 rimbalzi).
    Solito apporto di Jeff Green (27 punti) un pò in ombra Russell Westbrook (11 punti + 10 assist) che si è dedicato alla regia rispetto alle giocate spettacolari ad alta quota. Gli ex Sonics ora sono ad una sola partita di distanza dai Jazz (sconfitti a Milwaukee) e sono in corsa per il quarto posto, posizione che ha una relativa importanza perchè potrebbe portare (come già detto in precedenza) il vantaggio del fattore campo almeno in una serie di playoff (più precisamente il primo turno). E visto che a scontrarsi saranno (oltre alle altre gare) anche quinta classificata (al momento i Thunder) contro quarta (posizione dei Jazz) ecco che questa posizione riveste una particolare importanza proprio per il destino delle 2 squadre. Sarà battaglia fino all’ultima gara. Sarà bello vedere come andrà a finire!

    Risultati NBA del 12 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Clippers 106-98
    (Cha: Jackson 24, Wallace 17, Diaw 16 – Cli: Davis 24, Butler 18, Gooden 16, Outlaw 16)
    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 95-100
    (Phi: Iguodala 30, Brand 24, Young 15 – Cle: James 23, Williams 21, West 17)
    Boston Celtics – Indiana Pacers 122-103
    (Bos: Pierce 20, Rondo 16, Robinson 15, Davis 15 – Ind: Hibbert 23, Murphy 17, Granger 16)
    Miami Heat – Chicago Bulls 108-95
    (Mia: O’Neal 25, Richardson 23, Wade 22 – Chi: Johnson 20, Pargo 20, Miller 18)
    Detroit Pistons – Washington Wizards 101-87
    (Det: Prince 18, Jerebko 18, Hamilton 18 – Was: Blatche 23, Thornton 16, Foye 11)
    Memphis Grizzlies – New York Knicks 119-112
    (Mem: Randolph 24, Mayo 22, Gay 20 – NY: Walker 21, Douglas 19, Lee 17)
    Minnesota Timberwolves – San Antonio Spurs 85-103
    (Min: Ellington 17, A. Jefferson 13, Milicic 12 – SA: R. Jefferson 19, Hill 19, Duncan 15)
    New Orleans Hornets – Denver Nuggets 95-102
    (NO: West 30, Thornton 23, Collison 17 – Den: Anthony 32, Billups 21, Nenè 17)
    Milwaukee Bucks – Utah Jazz 95-87
    (Mil: Salmons 24, Jennings 23, Bogut 16 – Uta: Boozer 26, Okur 20, Miles 17)
    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 96-102
    (Pho: Stoudemire 29, Richardson 16, Nash 14 – Lak: Bryant 21, Bynum 18, Gasol 15, Artest 15, Fisher 15)
    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 94-110
    (Sac: Landry 18, Garcia 17, Thompson 15 – Por: Roy 28, Aldridge 18, Miller 15)
    Oklahoma City Thunder – New Jersey Nets 104-102
    (Okl: Durant 32, Green 27, Westbrook 11 – NJ: Harris 19, Hayes 16, Dooling 15)

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  • NBA: Impresa di Sacramento a Chicago, Cleveland sbanca Phoenix

    Risultati NBA del 21 dicembre 2009

    Notte molto movimentata quella appena trascorsa nella NBA. Unica partita senza emozioni è stata quella che ha messo di fronte San Antonio Spurs e Los Angeles Clippers che ha visto la vittoria dei padroni di casa neroargento per 103-87. Milwaukee espugna Indiana grazie ad un Andrew Bogut in serata di grazia da 31 punti e 18 rimbalzi. Finale molto tirato ma che alla fine vede trionfare i Bucks per 84-81. Anche Orlando vince in volata contro gli Utah Jazz per 104-99 grazie a Dwight Howard che mette a segno 21 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate. Si interrompe invece la striscia vincente dei Phoenix Suns tra le mura amiche. Dopo ben 19 vittorie consecutive gli arancioblu cadono contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James che aiuta i suoi compagni con 29 punti. Ma la partita che ha dell’incredibile si è giocata a Chicago, dove i Bulls hanno subito una rimonta impressionante da parte dei Sacramento Kings: ad 8 minuti dalla fine del terzo quarto Sacramento era sotto di ben 35 punti, alla fine della partita ha vinto di 4 punti (102-98) rimontando 39 punti in meno di 20 minuti di gioco. Certamente non una cosa che si è abituati a vedere ogni giorno (o ogni notte, dipende dai punti di vista).

    • Indiana Pacers – Milwaukee Bucks 81-84
      (Ind: Hibbert 16, Murphy 14, Hansbrough 11 – Mil: Bogut 31, Jennings 16, Redd 14)
    • Orlando Magic – Utah Jazz 104-99
      (Orl: Howard 21, Redick 20, Lewis 18, Carter 18 – Uta: Millsap 20, D. Williams 18, Boozer 17)
    • Chicago Bulls – Sacramento Kings 98-102
      (Chi: Deng 26, Rose 24, Hinrich 14, Salmons 14 – Sac: Evans 23, Udoka 17, Udrih 16)
    • San Antonio Spurs – Los Angeles Clippers 103-87
      (SA: Parker 19, Duncan 13, Mason 12 – Cli: Kaman 23, Butler 18, Davis 11)
    • Phoenix Suns – Cleveland Cavaliers 91-109
      (Pho: Nash 18, Stoudemire 14, Frye 13 – Cle: James 29, Williams 24, Varejao 13)

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