Tag: Ron Artest

  • Metta World Peace, 7 giornate di squalifica per la gomitata ad Harden

    Metta World Peace, 7 giornate di squalifica per la gomitata ad Harden

    La NBA ha sospeso Metta World Peace (ex Ron Artest) per 7 giornate a causa del bruttissimo fallo nei confronti di James Harden nella partita giocata domenica sera dai Los Angeles Lakers contro gli Oklahoma City Thunder.

    World Peace salterà quindi l’ultima giornata di regular season e 6 partite del primo turno della post season, i Lakers attendono di sapere contro quale avversario giocare, se contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari oppure contro i campioni in carica dei Dallas Mavericks.

    Vedendo il fallo dell’ex Artest sicuramente la squalifica è un pò soft, in molti si aspettavano una vera e propria stangata per il numero 15 gialloviola che però non è arrivata.

    World Peace avrà anche una perdita in denaro decurtata dal suo lauto stipendio, con lui fuorigioco e con Barnes indisponibile a causa di problemi alla caviglia è probabile che in quintetto vada Devin Ebanks, non proprio una sicurezza nel ruolo ma che a dire la verità non ha demeritato nella sfida contro i Thunder.

    Metta World Peace, Los Angeles Lakers | © Harry How/Getty Images

    Il commissioner David Stern ha precisato che da ora in avanti la tutela dei giocatori e la sicurezza in campo saranno tra le priorità della NBA, è evidente che visto e rivisto il fallaccio di Artest sia di una gravità assurda perchè avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi sul malcapitato James Harden (che ancora si sta sottoponendo agli accertamenti del caso e che ancora non sa quando potrà tornare a giocare). La curiosità è che se i Thunder passeranno il primo turno playoff e lo stesso faranno i Lakers, le 2 squadre si incontreranno nel turno successivo (le Semifinali di Conferece) con World Peace che tornerebbe abile ed arruolato per la serie. Qui sarà interessante vedere come Harden e World Peace affronteranno le sfide.

    Sicuramente la punizione pare un pò leggera se proporzionata al gesto di cui si è reso protagonista Metta World Peace. Dopo una vita passata sui parquet in cui è stato anche spesso sospeso per dei comportamenti sopra le righe si spera che questa sia stata l’ultima bravata di un giocatore tanto bravo quanto indisciplinato.

    Per vedere il video della terribile gomitata che Metta World Peace ha rifilato al povero James Harden clicca qui.

  • NBA, follia Metta World Peace: gomitata killer su James Harden

    NBA, follia Metta World Peace: gomitata killer su James Harden

    Ne avevamo già parlato piuttosto ampiamente nell’articolo dedicato ai risultati quotidiani della notte NBA ma l’argomento certamente merita anche una trattazione a parte. Nell’incontro svoltosi nella serata italiana tra Los Angeles Lakers ed Oklahoma City Thunder è andata in scena la follia pura di Ron Artest, ora Metta World Peace (nome cambiato in Estate all’anagrafe): a circa 90 secondi dalla fine del primo tempo l’ala gialloviola è autore di un gesto sconsiderato, scriteriato e deprecabile, dopo aver segnato 2 punti in contropiede e portato i suoi compagni sul -1 con la schiacciata del 48-47. In un impeto di foga rifila una sonora gomitata all’incolpevole James Harden dei Thunder che purtroppo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

    Immagini eloquenti, World Peace tenta di giustificarsi con gli arbitri ma l’instant replay lo inchioda alle sue colpe. La conseguenza è la logica espulsione, decisione sacrosanta ma il pubblico di fede gialloviola con cattivo gusto applaude l’uscita di scena del giocatore che lentamente si avvia negli spogliatoi. Certamente non è un gesto da appaludire quello del numero 15 californiano che capisce di averla fatta grossa.

    Le conseguenze peggiori le riporta però Harden che stordito rientra anticipatamente per curarsi. Proverà anche a rientrare in partita ma l’intontimento evidente fa propendere coach Scott Brooks a non impiegarlo più per il resto del match.

    James Harden steso da World Peace | © Stephen Dunn/Getty Images)

    Non è la prima volta che il fu Ron Artest cade in questi gesti da censura: famoso è il suo gesto di esplosione al Palace di Auburn Hills, casa dei Detroit Pistons, quando diede vita ad una rissa con i giocatori avversari e con un tifoso reo di avergli tirato un contenitore di una bibita addosso. Allora Artest militava negli Indiana Pacers. Fu lungamente sospeso dalla NBA e la squadra di Indianapolis poco dopo si sbarazzò di lui spedendolo a Sacramento.

    In Estate aveva cambiato il suo nome all’anagrafe in Metta World Peace, letteralmente “incontra (oppure metti) pace nel Mondo”, per far capire alle persone di essere cambiato, ma evidentemenet alcune cose non possono cambiare perchè sono scritte nel DNA e questo gesto bruttissimo ne è la prova.

    Ora si attende la decisione della NBA in merito all’accaduto. Tra pochi giorni cominceranno i playoff ed in molti sono pronti a scommettere che World Peace non giocherà neanche una gara.

    LEGGI ANCHE:

    IL VIDEO GOMITATA KILLER DI METTA WOLRD PEACE A JAMES HARDEN:
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  • NBA: Bynum (Lakers) squalificato per 5 turni per il fallo su Barea [Video]

    NBA: Bynum (Lakers) squalificato per 5 turni per il fallo su Barea [Video]

    Alla NBA non è piaciuto per niente il fallo e l’atteggiamento di Andrew Bynum che in gara 4 contro i Mavericks aveva steso la guardia J.J. Barea con una gomitata che avrebbe potuto provocare parecchi danni fisici al piccolo giocatore di Dallas.

    La squalifica è arrivata puntuale ed è di 5 giornate, la Lega ha inoltre multato di 25.000 dollari il centro dei Lakers perchè rientrando in direzione degli spogliatoi si è tolto la canotta da gioco.

    Come parziale attenuante per il giocatore c’è da dire che sono arrivate subito dopo le scuse pubbliche a Barea per il fallo, definito dal giocatore gialloviola stesso come “terribile ed inaccetabile”. E’ inoltre arrivata la promessa da parte di Bynum che ha affermato che una cosa simile non si verificherà più in futuro e che si ritiene fortunato che il suo gesto non abbia provocato conseguenza peggiori al playmaker dei Mavs.

    Le immagini dell’episodio (che vi proponiamo nel video sottostante) lasciano ben poco da dire: Bynum, al limite della sopportazione per l’umiliante sconfitta sia in partita che nella serie playoff (leggi l’articolo), pianta un gomito tra le costole di Barea che cade rovinosamente a terra. Bynum non è nuovo ad “imprese” del genere dato che a Marzo era stato squalificato per 2 turni per un brutto fallo su Michael Beasley, ala dei Minnesota Timberwolves, in una partita giocata allo Staples Center di Los Angeles.
    Nella serie contro i Lakers, Barea aveva provocato in gara 2 (vinta sempre dai texani sul parquet gialloviola, l’espulsione di Ron Artest (con conseguente squalifica di un turno), reo di aver preso la faccia dell’avversario mentre la guardia dei Mavericks si apprestava a portare palla oltre la propria metà campo. E sempre in gara 4, pochi istanti prima del fallaccio di Bynum, anche Odom era stato costretto a lasciare il parquet per un fallo di reazione su Dirk Nowitzki. Insomma, modo peggiore di chiudere un ciclo non poteva esserci per i Los Angeles Lakers.

    IL VIDEO DEL FALLO DI BYNUM:

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  • Artest mette all’asta l’anello di campione NBA

    Artest mette all’asta l’anello di campione NBA

    Ron Artest ha messo all’asta il suo anello del titolo NBA conquistato a giugno con i Lakers a partire dalla modica cifra di 10 dollari. Il giocatore gialloviola con questa iniziativa vuol rendere felici i bambini americani: infatti i soldi ricavati dall’anello di Tiffany, in oro 15 carati e con 15 diamanti, saranno devoluti per un nobile desiderio del campione: mettere uno psichiatra in ogni scuola degli Stati Uniti.

    L’anello è stato messo all’asta sul suo sito ufficiale (www.ronartest.com per chi volesse andare a dare un’occhiata) e tutti possono fare un’offerta.
    Artest ha anche dichiarato:

    • Alcune celebrità mi hanno già offerto 50.000 a 100.000 dollari, ma io ho rifiutato. Voglio che sia un’asta pubblica. Sono fortemente convinto che si supererà quella cifra“.

    Gli esperti infatti sono convinti che il prezioso potrebbe arrivare ad un valore di ben 1,4 milioni di euro.
    La decisione nasce dall’aiuto che Ron ha avuto dal suo psichiatra nel tempo:

    • “Le consultazioni di psichiatri sono costose. Non tutti se le possono permettere”.

    Ecco perchè l’ala dei Lakers ha avuto l’idea, per fare in modo che qualsiasi ragazzino che abbia qualche problema possa tranquillamente parlarne e, debitamente aiutato da persone professionali e competenti, riuscire ad uscirne nel modo migliore.

  • NBA: Ancora scintille Lakers-Celtics!

    NBA: Ancora scintille Lakers-Celtics!

    Dopo 2 mesi e mezzo di calma ecco che tornano puntuali le scintille tra los Angeles Lakers e Boston Celtics: la rivalità più calda della NBA si arricchisce di un nuovo e scoppiettante capitolo, ovvero la “querelle” a distanza tra Doc Rivers, coach di Boston, e Ron Artest, esplosiva, quanto un pò fuori dalle righe, ala piccola dei Lakers.

    La prima stoccata è di Rivers che in una intervista al “Boston Globe” di qualche giorno fa ha ricordato quanto abbia pesato l’assenza del centro Perkins nella decisiva gara 7 ( persa in modo rocambolesco dai Celtics) dopo che in gara 6 il centro biancoverde si era rotto i legamenti del ginocchio destro (tornerà sui parquet a febbraio):

    • Con i Lakers dobbiamo congratularci perché hanno vinto. Ma ancora non hanno battuto il nostro quintetto titolare. Il nostro quintetto contro il quintetto dei Lakers ha un anello. Dite loro di non dimenticarlo mai. Torneremo più forti che mai e “Perk” sarà in campo l’anno prossimo se ci sarà una gara-7″.

    L’affondo di coach Rivers non è piaciuto per nulla a Ron Artest, che dalla sua pagina su Twitter ha risposto senza mandarle a dire al tecnico dei Celtics:

    • Boston ha perso dai Lakers perché Kendrick Perkins si è infortunato? Che dire allora del 2008 quando Bynum era infortunato, o di quest’anno quando era ancora infortunato? E che dire di Kobe che ha giocato con un dito rotto? O della difesa di Ron Artest, che secondo lo staff di Boston era troppo lento? Doc cerca sempre un milione di scuse. E poi i Lakers con Bynum sano nei playoff non hanno mai perso. Vedremo se la mia difesa sarà meno efficace quest’anno. Ma davvero Doc pensa che Boston batterà Miami a Est?”.

    Insomma il clima in vista della nuova stagione si sta già surriscaldando ( o si è già surriscaldato abbastanza?) tanto che un neo giocatore di Boston non ha voluto essere da meno ed è andato giù ancora più pesante. Stiamo parlando di Shaquille O’Neal che è tornato a colpire il suo bersaglio (e nemico) preferito, ovvero Kobe Bryant. Ecco le sue parole:

    • Se mi scoccia il fatto che lui abbia vinto 5 anelli? Per nulla. Mi infiamma il fatto che Bill Russell ne abbia 11, o Kareem Abdul-Jabbar ne abbia 6. Non competo con gente che non gioca nella mia posizione. Mi scoccerebbe di più se fosse Tim Duncan ad averne 5. Non sono preoccupato di un tizio che ne ha 5 perché io l’ho aiutato a vincerne tre!”.

    Shaq fa riferimento ovviamente ai 3 titoli con i gialloviola tra il 2000 e il 2002, in cui comunque era proprio lui e non Bryant la super-stella della squadra, quando era il centro più dominante in NBA. Il 30 gennaio 2011, giorno della prima sfida stagionale tra Lakers e Celtics (la seconda sarà il 10 febbraio a Boston), è già segnato in rosso sul calendario, con buona pace di Miami e dei suoi 3 re, che per ora devono accontentarsi delle “seconde pagine” dei giornali.

  • NBA: Matt Barnes sceglie i Lakers

    Dopo aver rifiutato la corte dei Toronto Raptors, dei Cleveland Cavaliers, dei Miami Heat e anche di qualche altra franchigia che ha lavorato per lui sottotraccia, Matt Barnes ha finalmente deciso: giocherà nella squadra campione della NBA, ovvero i Los Angeles Lakers del nemico Kobe Bryant.
    Gran colpo per i californiani che mettono sotto contratto uno dei difensori più forti della Lega, probabilmente per contrastare lo strapotere offensivo dei Miami Heat in una ipotetica finale. Assieme a Bryant, Artest e Gasol dovrà limitare, se i pronostici verranno rispettati e la Finale NBA sarà tra le favorite Lakers ed Heat, il trio James, Bosh, Wade. Cosa non facile ma ora si può anche provare a farlo viste le attitudini difensive del roster dei campioni in carica.
    Barnes, come Artest lo scorso anno, decide di andare a giocare da uno dei più acerrimi rivali di sempre, quel Kobe Bryant che quest’anno lo ha punzecchiato durante le partite contro gli Orlando Magic, visto che la marcatura di Barnes ha sfiorato i limiti del legale. Ora si ritroveranno a giocare nella stessa squadra, come già un’anno fa è accaduto tra “Ron Ron” ed il numero 24: la convivenza tra loro 2 è stata ottimale ed ha portato al tanto agognato titolo, resta ora da vedere se anche questa situazione andrà a buon fine per lo squadrone gialloviola. Il contratto di Barnes sarà di 2 anni dietro un compenso di 3,6 milioni di dollari.
    Sempre per quanto riguarda i Lakers, dopo la perdita di Josh Powell, partito per Atlanta in direzione Hawks, i californiani hanno preso nello stesso ruolo Theo Ratliff: contratto per un anno al minimo salariale.

    Intanto per quanto riguarda le altre trattative Antoine Wright domani firmerà un contratto di un anno con i Sacramento Kings, molto probabilmente al minimo salariale.

    Kurt Thomas ha firmato per i Chicago Bulls: il centro, veterano, alla 15esima stagione NBA, sarà il cambio di Joakim Noah vista la partenza di Brad Miller andato agli Houston Rockets.

    I Boston Celtics hanno prolungato di un anno il contratto scaduto di Marquis Daniels, per lui un compenso di 2,5 milioni di dollari.

  • Finale NBA 2010: 16 volte Lakers, l’NBA è ancora gialloviola!

    Finale NBA 2010: 16 volte Lakers, l’NBA è ancora gialloviola!

    I Los Angeles Lakers sono nuovamente i campioni NBA. Dopo una tiratissima gara 7 i gialloviola sono riusciti a strappare letteralmente dalle mani degli avversari, i Boston Celtics, una partita che sembrava irrimediabilmente compromessa, riuscendo con caparbietà e prepotenza a prendersi un successo che vendica il KO di 2 anni fa per 4-2 subito proprio dai rivali di sempre biancoverdi.
    Lakers che portano a casa il loro 16esimo titolo, a solo una vittoria di distanza proprio dai Celtics che ancora sono la franchigia più titolata con 17 successi.
    Alla fine della partita e conseguentemente della serie, Kobe Bryant, leader indiscusso dei Lakers è stato eletto M.V.P. della Finale, premio che già aveva vinto lo scorso anno contro gli Orlando Magic battuti con un secco 4-1.
    Los Angeles campione dunque, ma i Boston Celtics devono mangiarsi le mani nel vero senso della parola per il modo in cui hanno buttato via la gara decisiva, che sembrava indirizzata sui giusti binari grazie ad un +13 a metà terzo quarto!

    La gara è stata molto emozionante, con i Celtics partiti molto bene e i Lakers con percentuali ridicole dal campo (25%) ma che con i molti rimbalzi offensivi si sono tenuti a galla: Boston però ha allungato nel finale, chiudendo i primi 12 minuti avanti di 9 (14-23).
    L’attacco di Boston nel secondo quarto s’inceppa e dopo meno di 2 minuti i Lakers sono già tornati a -4 con Artest che cattura l’11esimo rimbalzo offensivo dei californiani per il 19-23. I biancoverdi sbagliano 10 tiri in fila e L.A. ancora con Artest (ancora su rimbalzo in attacco, e fanno 13) sorpassa i biancovedi a capo di un 11-0 (25-23 a -7 minuti dalla fine). Rondo chiude la carestia con il canestro del 25 pari. Prosegue lo show di Artest, che ha 9 punti nel quarto contro i 6 di Boston a 3 minuti dall’intervallo. Dalla lunetta Ray Allen (0/5 da 3 nel primo quarto dopo la tripla iniziale) e Pierce riallugano per gli ospiti (29-33), il capitano biancoverde trova un canestro dall’angolo (31-37) ma ancora un pazzesco Artest (12 punti nel quarto) con 4 liberi tieni lì i Lakers, che vanno al riposo sotto di 6 (34-40) tirando con il 26% (e 6/12 ai liberi), con Kobe (8 punti con 3/14) e Gasol (6 punti con 3/12) disastrosi. Boston tira invece con il 44%, Pierce ha 11 punti con 6 rimbalzi, Rondo 6, 4 rimbalzi e 4 assist) ma sono i 12 punti della coppia Sheed-Big Baby a pesare. La lotta a rimbalzo tende a riequilibrarsi (29-23 per L.A., 14-13 nel solo 2° quarto) anche se quelli offensivi sono 15-2 per i padroni dello Staples. La differenza sin qui la fa la fantastica difesa dei Celtics.
    Nella ripresa Boston parte ancora forte e con 5 punti di KG (che subisce due falli da Kobe) e un arcobaleno e un layup su rimbalzo offensivo di Rondo fissa il massimo vantaggio (36-49 a 8 minuti dalla fine del periodo). Ma ecco che i Lakers trovano un minimo di ritmo offensivo e con Kobe (4/18 a questo punto del match), Gasol, Fisher e Odom (tap in sul 18° rimbalzo offensivo) con un 9-2 tornano a -6 (45-51). “Lamarvellous” (6 punti nel quarto) si ripete e i Lakers sono a -4 (53-57), Artest fallisce la tripla del -1 e si arriva agli ultimi 12 minuti della stagione sul 53-57 Boston. Kobe ha 5/20, Gasol 4/13, Artest 5/14 ma i 20 rimbalzi offensivi li tengono incollati agli avversari.
    Gasol porta i Lakers a -2 (55-57), poi una caterva di errori da ambo le parti prima del canestro di Garnett per il 55-59. Tre liberi di Kobe su un fantomatico fallo di Allen portano L.A. a -1 (58-59), un 2+1 di Artest conclude poi il lungo inseguimento dei californiani (61-61 a -7 minuti dalla fine del match). Si lotta solo sui nervi, dopo un 3/4 ai liberi di Ray Allen, Fisher pareggia nuovamente da tre (64-64) e Kobe dalla lunetta firma il primo sorpasso Lakers (66-64 a 6 minuti dal termine). Pierce e Allen sono 6/22 in coppia, brutto segnale per i Celtics in vista della volata. Ancora Kobe fa +4 L.A., che ora difende alla morte mentre l’attacco biancoverde è statico ed eccede negli isolamenti. Gasol dalla lunetta porta il parziale a 9-0 e i Lakers avanti di 6 (70-64). Pierce accorcia, Kobe fa 1 su 2 ai liberi (71-66), Garnett riporta i Celtics a -3 (71-68). I Celtics avrebbero bisogno di qualche stop difensivo ma ormai sono sulle gambe e finiscono col fare sempre fallo. Ancora lo spagnolo dalla lunetta per il 73-68, prima dell’ultimo sprazzo Celtics (Pierce per il 74-70 a -2 minuti). Odom fallisce la tripla che avrebbe ucciso il match ma dall’altra parte Pierce perde palla cercando di scaricare su Sheed. Gasol trova così il +6 (76-70) ad un minuto e mezzo dalla sirena che sa tanto di titolo. Ma Sheed risponde dall’arco (76-73), prima che Artest metta la sua seconda tripla su 7 tentativi per il nuovo +6. Ora non si sbaglia più, è un finale entusiasmante. Ray Allen dall’angolo segna ancora da tre (79-76 a -51 secondi), Kobe trova il ferro ma il 23° rimbalzo offensivo di L.A. permette a Gasol di servire Kobe. Sesto fallo di Sheed, 2/2 ai liberi e 81-76 a -25 secondi. Rondo s’inventa l’ennesima tripla a -16 secondi (81-79) e non è ancora finita! Kobe rischia di perdere palla sulla pressione dei Celtics, rimessa L.A., palla a Vujacic che subisce fallo. Mancano 11 secondi e l’ex Udinese, il più improbabile degli eroi, dalla lunetta li mette entrambi: 83-79 e, dopo l’errore da 3 di Rondo, lo Staples può esplodere. Stavolta è davvero fatta. Il titolo resta a Los Angeles.

    Boston può recriminare ma deve essere soltanto orgogliosa della sua stagione. Non è bastata una grande difesa che ha tenuto i Lakers a soli 34 punti nel primo tempo con percentuali ridicole (25%).
    Los Angeles chiude con il 32% alla fine ma ringrazia il suo strapotere sotto il tabellone dei Celtics dove strappa ben 23 rimbalzi d’attacco che testimoniano la maggiore fisicità dei Lakers e l’assenza di Kendrick Perkins per i Celtics.
    Ron Artest è senza dubbio l’MVP di gara 7: 20 punti e una difesa che ha cancellato Paul Pierce nel secondo tempo. Grande anche Gasol che va vicino al “20+20” mentre i tempi scenici di Fisher rimangono di purissima qualità con la tripla che fa partire il parziale che decide gara 7, serie e campionato.
    Per i Celtics, tanta amarezza e grande orgoglio. Non basta un super Garnett da 17 punti e 8/13 dal campo con Allen e Pierce che combinano per 8/29 dal campo. Rasheed Wallace è un mastino che predica pallacanestro ma il suo ultimo fallo arriva prima della sirena finale.

    Risultati NBA del 17 giugno 2010

    Los Angeles Lakers -Boston Celtics 83-79
    –> Lak: Bryant 23, Artest 20, Gasol 19 – Bos: Pierce 18, Garnett 17, Rondo 14

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    Lakers-Celtics 4-3

    LOS ANGELES LAKERS CAMPIONI NBA

    GUARDA LA GALLERY

  • Finale NBA 2010: La furia dei Lakers si abbatte sui Boston Celtics, si va a gara 7

    Dura molto meno del previsto gara 6 della Finale NBA tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers, circa metà del primo quarto. Poi i padroni di casa gialloviola prendono il largo e i Celtics vengono affondati dalla furia devastante e dallo strapotere losangelino. Ci vorrà gara 7 per decidere chi sarà campione NBA.

    Il primo quarto sembra poter dare spettacolo, ma come già detto i biancoverdi si sciolgono subito di fronte alla determinazione degli avversari, complice anche l’infortunio al ginocchio (con probabile forfait per gara 7) del centro Kendrick Perkins che difensivamente è uno dei migliori giocatori di Boston. 28-18 il risultato della prima frazione di gara e match messo sui binari giusti e della tranquillità per i gialloviola, che non paghi del vantaggio accumulato rifilano altri 10 punti di scarto nel secondo quarto agli avversari tenendoli a soli 13 punti segnati e andando al riposo sul 51-31 facendo capire che la serata non prevederà sorprese: Artest, il solito Bryant e Gasol sono quasi enciclopedici, Odom è scatenato e a nulla quindi vale la buona performance di Ray Allen che segna quasi da solo i canestri biancoverdi.
    Il secondo tempo non cambia la miusica e i Lakers, forti dell’appoggio del pubblico e di un’ottima condizione fisica (testimoniata dalla spettacolare schiacciata di Shannon Brown nel terzo quarto) raggiungono il +25 alla fine del terzo periodo: 76-51 e gara fondamentalmente chiusa a doppia mandata!
    Il quarto quarto si apre con la continua ricerca verso un Gasol che è a 2 assist dalla tripla doppia mentre i Boston Celtics sono nelle mani dell’imprevedibile Nate Robinson che fa dell’alternanza tecnica una filosofia di vita.
    Le percentuali vanno a picco (3/18 combinato per le due squadre) e calano clamorosamente con le conclusioni velleitarie di Nate Robinson che diventano l’attrazione principale della prima metà del garbage time dell’ultimo quarto.
    Gasol arriva a 9 assist ed insieme a Kobe viene richiamato in panchina con ancora 5 minuti sul cronometro.
    Finisce 89-67 con 26 punti di Bryant, 17 punti, 13 rimbalzi e 9 assist di Gasol e 15 di un ottimo Artest. Poca roba per Boston invece i 19 punti di Ray Allen che è stato l’unico a brillare, Garnett è stato letteralmente divorato da Gasol e la squadra del Massachusetts è scomparsa rapidamente dal gioco. Tutto ciò vuol dire gara 7 (giovedì 17 giugno alle 3.00 di notte in Italia) da seguire ad ogni costo: vita o morte in uno scontro che si preannuncia epico e che potrebbe rimanere nella storia del basket mondiale.

    Risultati NBA del 15 giugno 2010

    Los Angeles Lakers -Boston Celtics 89-67
    –> Lak: Bryant 26, Gasol 17, Artest 15 – Bos: Ray Allen 19, Pierce 13, Garnett 12

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    Lakers-Celtics 3-3

  • Finale NBA 2010: Pierce, Rondo e Garnett portano Boston sul 3-2

    Boston vince gara 5 di Finale NBA e ora si trova ad un passo dal 18esimo titolo della sua storia.
    Grande gara dei padroni di casa che sfruttano al meglio l’ultima gara casalinga e si portano per la prima volta in vantaggio in questa serie di Finale passando a condurre per 3-2. Al contrario i Lakers, per la prima volta in questi playoff, sono in svantaggio in una serie di post season: interessante vedere come reagirà la franchigia californiana in questa situazione delicata.

    Boston parte forte e si porta avanti 6-0 grazie al duo Rondo-Garnett.
    I Lakers, pur tirando male riescono però anche a portarsi in testa grazie a tanti secondi possessi convertiti in canestri. Tuttavia i Celtics riescono a chiudere in vantaggio il primo quarto sul 22-20.
    Il secondo quarto si apre con un’altra straordinaria dimostrazione d’energia del secondo quintetto dei Celtics che si portano sul +8 grazie ad una fantastica ed enciclopedica difesa di Rasheed Wallace e ai canestri di Tony Allen e Nate Robinson che fa fede alla sue parole del pre-partita. I Lakers si tengono a galla con i 6 rimbalzi offensivi e scendono ancora una volta sotto il 30% dal campo mentre gli avversari sorvolano il 60%. Verso la metà del quarto i Lakers tornano in partita grazie ad un paio di triple e arrivano al provvisorio -1. Da questo momento in poi la testa dell’incontro si alterna fino a quando Paul Pierce non decide di salire in cattedra e permettere alla sua squadra di chiudere avanti di 6 punti (45-39) all’intervallo lungo.
    Il secondo tempo si apre con Boston che inizia il quarto con una scorpacciata di canestri (7 dei primi 8, si arriva al 70% totale) di Paul Pierce con i Lakers che restano ancora aggrappati al match per merito della scarica terrificante di Kobe Bryant che decide di giocare in solitario per 12 punti e 4 canestri di fila. Il tutto con un Gasol ai limiti dell’imbarazzante dopo una stoppata subita da Garnett e due/tre difese oscene per il suo standard.
    L’irrealtà entra nel parquet e bacia le giocate di un Bryant a dir poco “jordanesco”: altri 3 tiri, altri 3 canestri (19 punti nei primi 7 minuti del terzo quarto) con il tabellone del TD Garden che sostituisce idealmente la scritta Lakers con quella di Kobe. Le giocate in negativo di Gasol si fanno fatica a contare mentre l’energia di Garnett (fantastico il suo gioco da 3 punti) e due canestri consecutivi di Allen portano i padroni di casa sul massimo vantaggio di 13 lunghezze.
    Il periodo va in archivio sul +8 Celtics (73-65).
    Nell’ultima frazione di gioco la panchina di Boston, come al solito, si comporta egregiamente: Wallace e Robinson infilano il canestro gialloviola ma Bryant ed Odom portano di nuovo i Lakers a contatto prima che si scateni Rajon Rondo nel momento migliore dei californiani: con tre pazzesche giocate infilza la voglia di rimonta dei Lakers. 2 recuperi, un canestro e un tap-in dopo un incredibile rimbalzo offensivo che si traduce per un confortante +12 a 3 minuti dalla sirena finale.
    Gli ospiti accorciano le distanze dalla lunetta (Bryant con un 3/3 fa arrivare i Lakers sul -5) mentre l’attacco dei Celtics si ferma drasticamente con Ray Allen che sbaglia la sua quarta tripla della sua serata.
    Boston sembra non voler vincere il match con Fisher che vince una proibitiva palla a 2 con Garnett con la palla che finisce nelle mani di Artest che si lancia in contropiede e Pierce che commette fallo. La decisione del capitano dei Celtics paga però sotto la forma dello 0/2 dell’ex Rockets.
    La rimessa successiva dei Celtics è di una complessità immane ma Rondo dopo una straordinaria ricezione di Pierce, appoggia per il +7.
    La girandola di liberi non muta il punteggio. Boston saluta il proprio pubblico nel migliore dei modi vincendo 92-86 e volerà per Los Angeles con in mano il match point per il titolo numero 18 della sua storia.
    Per i Lakers un fantastico Bryant non è bastato con i suoi 38 punti, poi quasi il vuoto con Gasol che nonostante i 12 punti e 12 rimbalzi non ha brillato, divorato dall’agonismo di un Garnett quasi leonesco. Bene Odom con 8 punti e 8 rimbalzi che è stato l’unico di supporto per il numero 24 gialloviola.
    Per Boston enciclopedico Pierce con 27 punti, doppia doppia per Garnett da 18 punti e 10 rimbalzi così come 18 sono stati i punti di Rondo.

    Risultati NBA del 13 giugno 2010

    Boston Celtics – Los Angeles Lakers 92-86
    -–> Bos: Pierce 27, Garnett 18, Rondo 18 – Lak: Bryant 38, Gasol 12, Fisher 9

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    Lakers-Celtics 2-3

  • NBA playoff 2010, Finale: Monumentale Davis, Boston fa 2-2

    Boston vince gara 4 della serie di Finale NBA contro i Lakers con 2 protagonisti inattesi: Glen Davis e Nate Robinson. Sono loro a trascinare i biancoverdi al successo giocando un quarto periodo impeccabile che permette ai Celtics di battere i rivali di sempre, di pareggiare nuovamente la serie e di far ritorno a Los Angeles per giocarsi il titolo fuori casa, impresa difficile ma che con questi giocatori ora pare meno improbabile rispetto a prima. Le certezze per i gialloviola di avere in mano la serie si sgretolano al cospetto delle giocate dei 2 panchinari di Boston che con grandi canestri in serie ribaltano una partita per lunghi tratti molto più vicina al 3-1 che al 2-2.

    L’inizio è sfavillante per entrambe le squadre con i Celtics che cercano in tutti i modi di mettere in ritmo partita capitan Paul Pierce che rapidamente arriva già in doppia cifra nei punti segnati. Dall’altra parte i Lakers si mantengono a galla grazie alla collaudata coppia Gasol-Bryant che permettono ai campioni in carica, grazie alle loro giocate, di tenere il risultato quasi sempre in parità. Sull’ultimo possesso del primo quarto, la difesa dei Lakers sceglie di raddoppiare sull’effervescente Paul Pierce che riesce a trovare l’accorrente Nate Robinson libero sulla linea dei 3 punti. Nate infila la tripla che spezza la parità e spedisce sul +3 i padroni di casa.
    Il secondo periodo vede protagoniste le panchine delle 2 squadre con Glen Davis a fare la voce grossa ben aiutato dal solito Robinson e la coppia Jordan Farmar-Shannon Brown (8 dei primi 10 punti dei Lakers) che gestisce ottimamente l’attacco gialloviola. Iniziano a salire in cattedra le difese e si fa veramente tanta fatica a far canestro. I Lakers però hanno un giocatore che fa la differenza nei momenti di difficoltà e risponde al nome di Kobe Bryant: 3 canestri consecutivi (2 triple) per 8 punti che trafiggono il cuore e la difesa di Boston. Gli ospiti sembrano scappare via grazie ad una giocata in campo aperto di Lamar Odom e ad un canestro di “Ron Ron” Artest sulla linea di fondo che dà il +8 ma l’energia di Kevin Garnett ed il recupero di Rajon Rondo con conseguente canestro riportano la squadra di casa a stretto contatto.
    Il primo tempo si chiude sul +3 per i Lakers (45-42).
    Il secondo si apre con 4 bellissimi punti di Derek Fisher ma il solito Kevin Garnett genera un parziale di 6-0 che riporta in avanti i biancoverdi del Massachusetts. Bryant però si scatena e inizia a “bombardare” il canestro avversari con triple e jumper in sospensione che regalano il momentaneo +4 ai Lakers prima che sul finire di frazione Glen Davis con un rimbalzo offensivo segni il canestro del momentaneo -2 in un quarto in cui Bryant ha dato letteralmente spettacolo.
    L’ultimo periodo è spettacolare: gran giocata di Glen Davis che diventa il terzo Celtic a raggiungere la doppia cifra. E’ l’inizio di una escalation per l’ala di Boston che fa il bello e cattivo tempo e con altri 2 canestri, intervallati da un crescente Ray Allen (libero dalla marcatura di Fisher), fa esplodere il palazzo e spedisce i Celtics sul +7. Pazzesco “Big Baby” e 10-2 Celtics di parziale.
    Odom tiene a galla i Lakers mentre Rasheed Wallace dopo 4 proteste al limite pesca il preventivabile fallo tecnico degli arbitri. Sembra l’inizio della rimonta dei gialloviola ed invece la coppia più lunatica e imprevedibile della lega, Robinson-Wallace segna 5 punti in fila con la tripla del Rasheed che regala il massimo vantaggio ai Celtics (+9).
    Rivers manda sul cubo dei cambi tutti i titolari ancora fuori dal parquet ma il fantastico cuore della panchina di Boston e le improvvisazioni di Nate Robinson lo fanno ripiegare sulle sue idee con i Celtics che non riescono ad assestare il colpo del KO nonostante anche un passaggio del quarto a +11 con 3 minuti ancora da giocare ed i titolari ormai tornati sul parquet.
    Con 2 liberi Bryant riporta a -6 i Lakers ma Paul Pierce si prende i primi due tiri del secondo tempo infilandoli entrambi, il secondo con un gioco da tre punti.
    Allen però commette un’ingenuità sul tiro da 3 di Kobe che converte tutti i tiri liberi per il nuovo -6 ma Rajon Rondo genera la giocata più importante della sua gara 4 con la palla rubata sul tentativo di passaggio di Bryant ad Odom. Recupero più canestro in contropiede. Quasi un classico per il numero 9 Celtics.
    La sesta tripla di Bryant vale solo per fissare il definitivo risultato finale che dice: Celtics 96 Lakers 89. Boston pareggia. La serie si allunga e dovrà ritornare a Los Angeles.

    Per i gialloviola solito Kobe Bryant da 33 punti con ben 6 triple ma anche 7 palloni persi a volte molto sanguinosi (come l’ultimo, rubato da Rajon Rondo), bene Gasol con 21 punti (ma scomparso clamorosamente nell’ultimo quarto), unico altro Lakers in doppia cifra Lamar Odom con 10 punti. Male l’eroe di gara 3, Derek Fisher, con soli 6 punti.
    Per i Celtics invece ben 6 giocatori in doppia cifra, con 36 punti provenienti dalla panchina: Pierce è il top scorer con 19 punti, solo uno in meno per un monumentale Glen Davis, 18 punti in soli 22 minuti: punti, rimbalzi, attacco e difesa, sicuramente l’M.V.P.della partita!. 13 punti sono di marca Kevin Garnett, 12 a testa per Ray Allen e Robinson. 10 punti per Rondo ma decisivo quando la partita era nei momenti clou.
    L’appuntamento ora è per gara 5 in programma domenica 13. Poi si farà ritorno a Los Angeles.

    Risultati NBA dell’8 giugno 2010

    Boston Celtics – Los Angeles Lakers 96-89
    -–> Bos: Pierce 19, Davis 18, Garnett 13 – Lak: Bryant 33, Gasol 21, Odom 10

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    Lakers-Celtics 2-2