Tag: roman abramovich

  • Edinson Cavani ad un passo dal Chelsea

    Edinson Cavani ad un passo dal Chelsea

    L’attaccante uruguaiano Edinson Cavani è sempre più vicino all’approdo in Inghilterra con il Chelsea di Roman Abramovich e soprattutto mister Josè Mourinho in pole position per assicurarsi le prestazione sportive future dell’uomo “più infelice” del Mondo. (altro…)

  • Conte Juventus, ecco il piano di Beppe Marotta

    Conte Juventus, ecco il piano di Beppe Marotta

    Conte Juventus – Dopo le dichiarazioni non certo rassicuranti di Antonio Conte al termine della partita contro il Bologna e riguardanti un suo possibile futuro all’estero abbandonando di fatto la panchina bianconera, Beppe Marotta sta correndo ai ripari per poter assicurare al mister bianconero la migliore rosa possibile per poter ambire a traguardi sempre più grandi e che hanno però un solo nome, Champions League. È opportuno precisare che il desiderio di Conte è quello di avere un calcio più tranquillo e sereno e dai toni decisamente più pacati dopo i fattacci di Napoli e Bologna e che il rapporto con la squadra di Corso Galileo Ferraris è ottimo, ma le sirene inglesi e precisamente quelle di Roman Abramovich e del suo Chelsea, fanno tentennare il tecnico leccese sempre alla continua ricerca della vittoria.

    Stefan Jovetic, obiettivo numero uno bianconero ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Stefan Jovetic, obiettivo numero uno bianconero ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Ecco perché Beppe Marotta deve assolutamente non sbagliare la prossima campagna acquisti che sarà sempre incentrata alla ricerca del tanto sognato Top player. Il nome è sempre quello, Stefan Jovetic, il montenegrino potrebbe lasciare Firenze e la Fiorentina qualora la compagine viola non riuscisse a raggiungere il traguardo Champions e la cifra richiesta dal Patron Della Valle per lasciare partite il suo gioiello è sempre quella di 30 milioni. Marotta ha la convinzione di poter abbassare le pretese economiche della Fiorentina magari inserendo nella trattativa quel Fabio Quagliarella che in questa stagione sta facendo bene ma che si merita decisamente un posto da titolare che al momento la Vecchia Signora non può assolutamente garantirgli dopo l’arrivo in estate anche dello spagnolo Llorente.

    Con il possibile arrivo di Jovetic la Juventus avrebbe quella qualità in più nel reparto offensivo che al momento può garantire solo il suo connazionale Mirko Vucinic ed andrebbe a colmare forse, l’unica lacuna in una rosa che sembrerebbe al momento praticamente perfetta.

  • Chelsea, la nave che affonda. Adesso Benitez rischia

    Chelsea, la nave che affonda. Adesso Benitez rischia

    La stagione del Chelsea si tinge sempre più a tinte fosche dopo l’ennesima delusione rimediata nella semifinale di andata della Coppa di Lega contro il tutt’altro che irresistibile Swansea, con la sconfitta maturata con punteggio di 2-0, compromettendo il cammino nel trofeo Nazionale che, perlomeno, avrebbe potuto dare un po’ di respiro alla squadra di Benitez dopo le cocenti eliminazioni dalla fase a gironi della Champions League e la sconfitta in finale al Mondiale per Club nel mese di Dicembre.

    La delusione e l’amarezza continuano ad essere, dunque, i sentimenti prevalenti in casa Chelsea e potrebbero fare da preludio all’ennesimo cambio in panchina, con il benservito a Benitez che in questa stagione è subentrato in corsa dopo l’addio a Roberto Di Matteo – che pure era stato in grado di regalare la Champions dello scorso anno alla bacheca del club di Roman Abramovich – a seguito della sconfitta contro la Juventus nel girone di Champions League che, di fatto, ha condannato i Blues all’eliminazione dalla coppa dalle grandi orecchie.

    I campioni d’Europa in carica, dunque, stanno attraversando un tunnel nero e lunghissimo, dal quale non riescono più a venir fuori, al punto che gli stessi tifosi inglesi – notoriamente caratterizzati da grande sportività che gli consente di restare vicini alla squadra anche nei momenti di difficoltà – nella gara di ieri contro il Swansea hanno iniziato a fischiare sonoramente i Blues e rivolgere cori, anche molto pesanti ed offensivi, all’indirizzo di Rafa Benitez, – “Rafa non ti vogliamo” invocando anche il nome di Roberto Di Matteo e Josè Mourinho, due dei tecnici più amati dal pubblico dello Stamford Bridge. A questo, si è poi aggiunto il supporto del pubblico che si è schierato unanimemente al fianco di Frank Lampard, invocandone il nome e chiedendo di farlo entrare in campo, mostrando un altro segnale di profondo scontento in relazione alla decisione della società di non proporre al centrocampista il rinnovo contrattuale, lasciando andar via a parametro zero a fine stagione una delle bandiere storiche del Chelsea.

    Chelsea, Benitez rischia | © Clive Rose/Getty Images Sport
    Chelsea, Benitez rischia | © Clive Rose/Getty Images Sport

    Molti segnali di scricchiolii davvero pericolosi che, se ignorati, potrebbero rendere ancora più caldo il clima attorno alla squadra, ancor di più se il rendimento in campo dovesse continuare ad essere così negativo e se il tecnico Rafael Benitez continuerà a sminuire il problema, un po’ a voler “nascondere la testa sotto la sabbia”, archiviando la sconfitta di ieri con serenità e “soddisfazione per come ha giocato la squadra, che ha dominato la partita e tirato in porta ben 23 volte”. 

    A questo punto, dunque, sarebbe più opportuno prendere atto e riconoscere le difficoltà della squadra che appaiono primariamente di natura caratteriale, causate anche dal cambio di guida tecnica e dalla difficoltà di reggere il confronto con le aspettative dell’ambiente, abituato a competere ad altissimi livelli nell’era dei milioni di Abramovich e che, ora, riversa la sua delusione su quello che appare – come sempre – il capro espiatorio per eccellenza, ossia il tecnico Benitez.

    Non è escluso, però, che anche lui possa pagare per tutti e che presto vi possa essere un nuovo comandante per la nave Chelsea che, al momento, sembra realmente affondare a picco.

  • Di Matteo esonerato, Benitez in attesa di Guardiola

    Di Matteo esonerato, Benitez in attesa di Guardiola

    Juventus-Chelsea era un match da dentro o fuori, in particolare per la squadra bianconera che aveva l’obbligo della vittoria casalinga per poi provare a conquistare la qualificazione in terra Ucraina contro lo Shakhtar di Lucescu. La sonora vittoria per 3-0 ha dato lustro al cammino europeo degli uomini di Conte, ai quali manca ora solo un punto per l’aritmetico passaggio agli ottavi ma, di contraltare, ha mietuto una vittima eccellente: Roberto Di Matteo esonerato con un lapidario comunicato apparso sul sito web della società.

    Il Chelsea ha motivato la decisione presa “a caldo” con un’analisi dei risultati negativi dell’ultimo periodo della gestione Di Matteo, sottolineando la necessità di un cambio di direzione che permetta alla squadra di affrontare al meglio “questa parte essenziale di stagione“, con l’obiettivo di mantenere la squadra “il più tempo possibile nelle manifestazioni alle quali sta partecipando”. In sintesi, dunque, la dirigenza ed il presidente Roman Abramovich pare abbiano esaurito la loro dose di “tolleranza” nei confronti di Roberto Di Matteo, nonostante sia stato l’unico a realizzare l’obiettivo principale del milionario russo, ossia vincere la Champions League lo scorso anno, pur subentrando a stagione in corso al posto di Villas Boas, oltre che la settima Fa Cup della storia dei Blues. Nel comunicato, la società ha rimarcato tali successi ottenuti, ringraziando il coach per il lavoro fin qui svolto, sottolineando che il suo contributo alla storia del club “non sarà mai dimenticato”: un modo molto “british” per dare il benservito, anche se il Chelsea, proprio a causa del suo insaziabile presidente, appare come un’eccezione nel panorama della Premier League nella gestione dei tecnici, al contrario di quanto accade – per citare i due esempi più significativi – con Sir Alex Ferguson a Manchester ed Wenger all’Arsenal.

    Roberto Di Matteo esonerato, dunque, per la pesante sconfitta di ieri, sommando la quasi-eliminazione dalla Champions alla situazione di campionato, considerando che in Premier League il Chelsea non riesce a vincere dallo scorso 20 Ottobre: nonostante questo, però, in classifica i blues sono in terza posizione, a tre lunghezze di distanza dal Manchester City ed a quattro dal Manchester United capolista e, nel prossimo weekend, sono attesi dallo scontro diretto con il City di Mancini che, in caso di vittoria, riporterebbe i blues in seconda posizione.

    Di Matteo esonerato dal Chelsea
    Di Matteo esonerato dal Chelsea | © Clive Rose/Getty Images

    La stagione del Chelsea, dunque, non è “da buttare” ed i risultati fin qui ottenuti non giustificherebbero un esonero nel mese di Novembre, soprattutto considerando che un tecnico che riesce a vincere la Champions League(dopo i fallimenti dei suoi grandi predecessori, da Mourinho ad Ancelotti a Scolari, ndr) meriterebbe una maggiore apertura di credito. Tuttavia, il rapporto tra Di Matteo ed il presidente Abramovich sembra non sia mai stato idilliaco, soprattutto considerando la filosofia di gioco difensiva del tecnico italiano, che il petroliere russo non ha mai gradito.

    Sarà stato il sistema di gioco scelto ieri allo Juventus Stadium con Torres in panchina ed il tridente leggero Hazard-Mata-Oscar in campo a condannare Di Matteo? Non è possibile affermarlo con certezza, ma potrebbe esser stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, intollerabile per un presidente che ama il gioco offensivo e spregiudicato e che vorrebbe un tecnico che assecondi le sue preferenze.

    Ecco perchè, come da tempo si mormorava, il sogno di Abramovich sarebbe Pep Guardiola considerando che, in tal senso, l’ex blaugrana può fornire ampie garanzie. Tuttavia, Guardiola è impegnato attualmente nel suo “anno sabbatico a New York e, dunque, come soluzione provvisoria ed a breve termine sembra favorito lo spagnolo ex tecnico di Liverpool ed Inter Rafael Benitez, proprio in attesa dell’arrivo a giugno di Pep Guardiola. 

  • Di Matteo e Drogba, favola Chelsea

    Di Matteo e Drogba, favola Chelsea

    Di Matteo compie un’impresa fino a tre mesi fa impensabile. Vince la Champions League con il Chelsea al termine di un cammino unbelievable. E’ il primo allenatore italiano a conquistare la Coppa dalle grandi orecchie con una squadra straniera. Talento, fortuna, caso, fate voi. E’ certo che qualcosa lasciava immaginare il finale incredibile di ieri notte. Chiedete al Napoli di Mazzarri, già sicuro della qualificazione ai quarti di finale dopo la gara del San Paolo. Da lì in poi i Blues cambiano pelle, grazie al nuovo arrivato, Di Matteo. L’ex centrocampista di Lazio e Chelsea stravolge mentalmente i giocatori inglesi, e in 21 partite riesce a creare una storia da raccontare alle generazioni future. Fa Cup più Champions, un double forse già scritto nel destino, come lo stesso Drogba ha dichiarato a fine partita.

    Roberto Di Matteo, quando l’Italian Job diventa leggenda. Stratega, mago, psicologo, quante professioni più o meno credibili in queste ore vengono affiancate al 42 enne di Sciaffusa. La vera impresa è stata risollevare una squadra che a febbraio sembrava letteralmente a pezzi. Fuori da qualsiasi discorso scudetto in Premier, un piede e mezzo fuori dalla Coppa Campioni e con una Fa Cup ancora tutta da decifrare. Quando Abramovich l’ha promosso alla guida tecnica della Prima squadra forse neanche lui ci credeva. In tre mesi però è riuscito a rendere qualsiasi sogno realtà.

    roberto di matteo e didier drogba

    La gloriosa spina dorsale del Chelsea, da Terry a Drogba passando per Lampard, ha reagito in maniera impressionante. Sono bastate poche settimane al tecnico italiano per ridare luce a un quadro che stava scivolando nell’oblio della Manica. Niente rivoluzioni tattiche quindi, ma fiducia estrema in quei calciatori che avevano scritto pagine storiche nel club inglese. La risposta è stata sorprendente, unica.

    Forse Di Matteo non passerà all’immortalità per il suo gioco, ma oggi a Londra difficilmente troveremo persone che stiano pensando a come si sia vinto. Si è vinto e basta, il resto è soltanto aria fritta. La Champions League è nella bacheca di Fhulam Road, e presto capitan Terry potrà alzarla sul prato di Stamford Bridge.

    Chissà se Abramovich avrà cambiato idea dopo l’incredibile notte di ieri. Con che coraggio si presenterà difronte a Di Matteo per comunicargli l’esonero? Champions e Fa Cup, due biglietti da visita che in pochi possono estrarre dal proprio biglietto da visita. Neanche Mourinho può vantarsi di tanto. Oggi a Londra c’è un nuovo Special.

    C’è però anche un’altra favola nella pazzesca serata di Monaco. E’ quella di Didier Drogba. Rincorreva il successo europeo col Chelsea dal 2004. Otto anni di amarezze, espulsioni, delusioni, torti arbitrali. Pareva che il destino non volesse concedergli la gioia di toccare con mano la Coppa dalle grandi orecchie. E invece l’ivoriano 34 enne è stato il protagonista indiscusso di quel cammino unbelievable citato in precedenza. Giustiziere del Barca in semifinale, killer del Bayern quando ormai i bavaresi stavano pregustando la vittoria nel proprio tempio. Infine il rigore, l’ultimo, quello decisivo. E’ il dodicesimo trofeo della sua carriera con la maglia dei Blues, superfluo dire che sia il più prestigioso. Drogba non avrebbe potuto trovare modo migliore per dire addio ai suoi compagni di squadra.

    Di Matteo e Drogba, due favole nella stessa notte. E per ogni favola che si rispetti l’happy end è arrivato puntuale. E non importa se per entrambi l’addio al Chelsea è dietro l’angolo, chi per un motivo chi per un altro. Il libro della Champions League li vedrà per sempre protagonisti quando verrà sfogliato il capitolo del 2012.

  • Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Il toto allenatore in casa Lazio è già iniziato per trovare un degno successore di Edi Reja, che ha chiuso definitivamente il suo capitolo sulla panchina biancoceleste, e gli uomini del presidente Claudio Lotito sembra si stiano muovendo in maniera decisa per convincere Roberto Di Matteo a sedere sulla panchina laziale nella prossima stagione. Di certo, il pensiero dell’attuale mister del Chelsea in queste ore non sarà rivolto al futuro, bensì all’immediato presente, che significa per lui finale di Champions League contro il Bayern Monaco, a Monaco di Baviera, in programma proprio questa sera all’ Allianz Arena. Un appuntamento da brividi per il giovane allenatore, che ha già scritto un pezzo di storia del club londinese di Abramovich eliminando il colosso Barcellona in semifinale, e che punta a realizzare l’impresa di una vita proprio nella tana dei tedeschi, lasciando il suo nome di “mister precario” impresso negli annali del calcio Europeo.

    Nonostante l’impresa fin qui realizzata, però, sembra ormai chiaro che il magnate russo non abbia intenzione di confermarlo alla guida dei blues per la prossima stagione, indipendentemente dal risultato della finalissima di questa sera, lasciandosi tentare da soluzioni di maggiore esperienza per la prossima stagione, con in testa Fabio Capello: per tal motivo, dunque, gli emissari laziali guidati da Igli Tare vogliono mostrare ancora una volta tutto il loro apprezzamento ed il loro interesse nei suoi confronti e, questa sera, assisteranno allo stadio di Monaco alla finalissima.

    In tal senso, dunque, Roberto Di Matteo sembra aver ben captato l’interessamento laziale e, durante la conferenza stampa di ieri in preparazione della finale, si è detto ben predisposto in merito ad un suo ritorno in “Patria”, dichiarandosi possibilista ad un suo ritorno alla Lazio, considerando anche il suo passato da calciatore in maglia biancoceleste dal 1993 al 1996, per ben tre stagioni: “Ora penso alla finale di Champions, certo mi sento italiano e sarebbe bello tornare in Italia. Sono aperto a diverse soluzioni…” Soluzioni che, dunque, potrebbero riportarlo nel nostro campionato, riportandolo ad una realtà “diversa” rispetto a quella inglese, dove gli allenamenti settimanali sulla tattica sono più intensi e, di certo, anche le pressioni dell’ambiente esterno.

    Roberto Di Matteo | © AFP/GettyImages

    Un messaggio piuttosto chiaro rivolto all’indirizzo della Lazio ma anche del presidente del Chelsea, con il quale Di Matteo rivela di “non aver ancora parlato”: l’incontro avverrà di certo nei prossimi giorni e, a seconda degli umori-post finale, potrebbe anche rivelare qualche sorpresa.

    Tuttavia, Roberto Di Matteo ha comunque tracciato un punto fermo, precisando chiaramente che un eventuale ritorno in Italia, lasciando la Premier League che è divenuta la sua seconda casa, non sarebbe affatto una seconda scelta.

    Inoltre, la soluzione Lazio sarebbe, come detto, un vero e proprio tuffo nel suo passato, un’esperienza che Di Matteo ricorda con molto piacere, affermando che “a Roma mi sentivo a casa mia”, facendo poi riferimento, in particolare, a Gascoigne che ebbe modo di conoscere da compagno di squadra quando militava proprio nella Lazio di quegli anni: “Ero molto giovane quando sono approdato alla Lazio e c’era già Gascoigne, stella del calcio europeo. Era un bel personaggio, una persona singolare, scherzava sempre e dovevi stare attento. Era un calciatore di grandissimo talento”.

    Da domani, Roma potrebbe divenire nuovamente casa sua.

  • Il Chelsea tenta Capello

    Il Chelsea tenta Capello

    Capello – Chelsea ci siamo. L’ex tecnico della nazionale inglese è pronto a sposare il progetto dei blues, i quali hanno già deciso di dare il benservito a Di Matteo al termine della stagione. L’affare pare esser già in via di definizione, mancherebbero solo pochi dettagli per l’ufficilità.

    Il presidente Abramovich, dopo il “no” secco di Guardiola, ha deciso di puntare sul tecnico ex Milan e Juventus per accrescere il potere europeo e nazionale dei Blues. Fabio Capello dal canto suo, non ha esitato un attimo a dire “si”. Grande  motivatore, esperto allenatore e grande caratura internazionale, perfetto identikit dell’allenatore perfetto. La trattativa pare esser già ben avviata. Si parla di un contratto faraonico per il tecnico friulano. 8 milioni di euro a salire per 3 stagioni. Il progetto blues affascina tantissimo Capello, pronto a confrontarsi con la realtà inglese, stavolta sotto il “profilo club”. Il matrimonio dovrebbe chiudersi già nei prossimi giorni, salvo colpi di scena improvvisi.

    Fabio Capello © Caddick/AFP/Getty Images

    Ma come mai Abramovich ha deciso di bocciare a prescindere Roberto Di Matteo? Il tecnico italiano non infiamma l’entourage del Chelsea. Anche in caso di vittoria in Champions League, Di Matteo verrebbe comunque allontanato, forse in modo immeritato. Perchè non dare una possibilità all’emergente tecnico, tra l’altro artefice di un finale di stagione pressochè perfetto sulla panchina dei blues? Forse perchè Di Matteo non vanta un bagaglio d’esperienza notevole è chiaro, ma potrebbe comunque maturare stando ancora alla guida di questo Chelsea.

    Abramovich non vuol sentire ragioni e sulla panchina dei blues sogna un tecnico esperto, carismatico e vincente. Ecco quindi delinearsi il profilo di Fabio Capello, sogno concreto del plurimilionario russo. Non di certo un atteggiamento da applausi quello mostrato dalla dirigenza inglese verso Di Matteo, che dal canto suo, tenterà in maniera professionale di portare a casa la Champions League, pur sapendo già, che quella sarà la sua ultima partita sulla panchina del Chelsea.

  • Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    La storia d’ amore Di Matteo Chelsea è destinata a finire al termine di questa stagione. A rivelarlo pare siano state alcune indiscrezioni interne allo stesso ambiente dei blues. Il patron Roman Abramovich non rinnoverà dunque il contratto al tecnico italiano per la stagione 2012/2013, anche in caso di vittoria in finale in Champions League.

    La notizia ha dell’ incredibile. Roberto Di Matteo in pochi mesi ha rigenerato il Chelsea dopo il disastroso capitolo Villas Boas. Quando ormai tutti davano per spacciati i blues, sia a livello nazionale che europeo, il tecnico ha riacceso le speranze della compagine londinese attraverso una grandissima iniezione di fiducia. Ciniche e decisive alcune scelte in organico da parte del tecnico italiano. Su tutte l’ idea di rilanciare Didier Drogba nell ‘undici titolare a discapito di Fernando Torres, scelta risulta azzeccata visti i successivi risultati.

    Roberto Di Matteo © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    Perchè bocciare allora a priori un progetto che potrebbe decollare già dalla prossima stagione? Lo stesso Di Matteo pare non abbia digerito “serenamente” la notizia. Gli stessi giocatori sono stati colti di sorpresa. Ma siamo sicuri che sia una mossa azzeccata quella di dare il ben servito al tecnico italiano in un momento così importante della stagione? Che sia stato un clamoroso autogoal da parte della dirigenza dei blues?

    Di fatto non c’è alcuna possibilità che Abramovich torni su i suoi passi e confermi Di Matteo, anche nel caso di conquista della Champions League vera chicca della società londinese. Ma quale è il reale motivo? Pare che il Presidente non sia entusiasta del gioco espresso dalla sua  squadra e reputa i successi ottenuti, frutto di improvvisazione e tanta fortuna. Abramovich ha fatto capire di non essere un amante del “catenaccio” e quindi ha ufficialmente deciso di voltare pagina e guardare al futuro, a prescindere dal risultato finale della tanto attesa finale di Champions League del 19 maggio. Riprovaci ancora Roberto Di Matteo…