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  • Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Gli anticipi dell’ottava giornata di Serie A hanno visto la Roma ripartire con il piede giusto dopo la sosta e conquistare un successo, più complicato di quello che potrebbe dire il risultato, sull’Empoli. Nell’altra sfida Torino e Milan hanno chiuso in parità sul 1-1. Un punto, sostanzialmente, prezioso per entrambe.

    Veniamo al racconto delle due gare partite iniziando da quella delle 18 dell’Olimpico di Roma. 

    Garcia dovendo rinunciare ai suoi due attaccanti centrali, Dzeko e Totti, opta per un 4-3-3 con Salah, Gervinho e Iago Falque trio d’attacco.

    Giampaolo, invece, deve ancora fare a meno di Saponara, e anche di Zielinski, per questo dietro a Pucciarelli e Maccarone si posiziona Krunic.

    Il primo tempo non è certamente esaltante, la Roma fatica a trovare spazio contro un Empoli chiuso e ben messo in campo. Intorno alla mezz’ora i padroni di casa hanno una chance ma Gervinho, ben imbeccato da Salah, non riesce a concludere per la buona chiusura di Barba. L’Empoli risponde con un bel contropiede, la conclusione di Pucciarelli esce di poco. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa sembra mostrare lo stesso copione ma al 56° Pjanic pennella la sua solita punizione vincente che non lascia scampo a Skorupski. Il gol apre la strada alla Roma che 3 minuti dopo raddoppia con De Rossi, alla 500° in giallorosso, che gira di testa in rete un corner calciato da Pjanic. Non è finita qua perchè al 69° Gervinho vola via sulla sinistra e confeziona un assist che Salah non può sbagliare. L’Empoli, nonostante le tre mazzate, riesce a siglare il gol della bandiera con un bel tocco di Buchel. Finisce così 3-1 per una Roma che trova la 3° vittoria consecutiva.

    Miralem Pjanic | Foto Twitter
    Miralem Pjanic | Foto Twitter

    ROMA – EMPOLI 3-1 (56° Pjanić (R), 59° De Rossi (R), 69° Salah (R), 75° Büchel (E))

    Roma (4-3-3): Szczęsny; Torosidis, Manolas, Castán , Digne; Florenzi (79° Vainqueur), De Rossi, Pjanić (69° Uçan) ; Iago Falque (55° Nainggolan), Gervinho, Salah.

    Allenatore: Garcia.

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Tonelli, Barba, Mario Rui; Paredes (68° Maiello), Dioussé, Büchel; Krunić (61° Livaja); Maccarone (79° Piu), Pucciarelli.

    Allenatore: Giampaolo.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Pjanić (R); Dioussé (E).

     

    Alle 20.45, all‘Olimpico di Torino, è andato in scena il secondo anticipo di giornata tra i granata ed il Milan.

    Ventura, sempre costretto a convivere con gli infortuni, recupera Baselli a centrocampo. In avanti il ballottaggio per affiancare Quagliarella lo vince Maxi Lopez.

    Mihajlovic, come visto in settimana, cambia modulo ed anche uomini, passa ad un 4-3-3 con Alex al centro della difesa e con Cerci, Luiz Adriano e Bonaventura in avanti.

    La gara non regala certo tantissime emozioni nella prima frazione, il Milan si aggrappa ad un buon Bonaventura, i padroni di casa girano palla ma senza mai creare grossi pericoli. I portieri rimangono sostanzialmente inoperosi e quindi è logico che il primo tempo si chiuda sullo 0-0.

    La ripresa parte con i ritmi blandi, Mihajlovic si gioca la carta Bacca per Luiz Adriano e la scelta paga subito. Il colombiano infatti, lasciato inspiegabilmente solo in area, ha il tempo di controllare il bell’assist di Bertolacci e girare in rete per il vantaggio. Il gol dei rossoneri accende il Torino che si butta subito in avanti. Sembra la serata delle scelte giuste Ventura inserisce Belotti ed il Gallo, al 73° confeziona l’assist per Baselli che lascia partire il sinistro che supera, sul suo palo, Diego Lopez. I granata però vogliono vincere e cercano di mettere in difficoltà un Milan che pare impaurito. Il Toro non riesce a trovare la chance vincente, gli uomini di Mihajlovic tengono, la gara si chiude così sul 1-1.

     

    TORINO – MILAN 1-1 (63° Bacca (M), 73° Baselli (T))

    Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta (72° Belotti), Acquah, Gazzi (46° Vives), Baselli, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (80° Benassi).

    Allenatore: Ventura.

    Milan (4-3-3): Diego López; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (86° Poli), Montolivo, Bertolacci; Cerci (89° Honda), Luiz Adriano (55° Bacca), Bonaventura.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Baselli (T), Glik (T), Bovo (T), Kucka (M), Bonaventura (M), Diego Lopez (M).

  • Roma sconfitta a Borisov ma i rimpianti sono tanti

    Roma sconfitta a Borisov ma i rimpianti sono tanti

    La Roma ritorna in Patria dopo aver perso per 3-2 la sfida della seconda giornata del girone di Champions League a Borisov contro il Bate. La squadra di Garcia ha avuto due volti nel corso del match; lenta, spenta e impacciata nel corso della prima frazione con qualche sporadica occasione, volitiva, cattiva e determinata nella seconda frazione. E’ nel primo tempo che il Bate conquista questo prezioso successo in ottima qualificazione; Mladenovic, grande protagonista della gara con una doppietta, e Volodko sulla sinistra hanno fatto il bello e il cattivo tempo, Roma molto in difficoltà da quella parte. Quella che esce dagli spogliatoi nella ripresa è una squadra trasformata che aumenta la pressione anche grazie alla diversa disposizione tattica, crea, segna ma non riesce a completare la rimonta. La partita di stasera dimostra, ancora una volta che in Champions League nessuna sfida può essere presa sottogamba.

    Mladenovic, autore della doppietta nella vittoriosa gara contro la Roma
    Mladenovic, autore della doppietta nella vittoriosa gara contro la Roma

    Al 1′ errore di Mladenovic che serve un assist involontario a Gervinho il quale tira da fuori area ma Chernik blocca in due tempi; al 6′ cross, dalla sinistra, di Vaiqueur la palla attraversa l’area di rigore senza che nessuno la riesca a prendere; al 7′ Stasevich porta in vantaggio il Bate Borisov: combinazione veloce dei padroni di casa, due rimpalli favoriscono l’attaccante di casa che di testa approfitta di una respinta benevola della traversa.  All’11’ il raddoppio del Bate Borisov: Mladenovic riceve palla da sinistra, spostato sulla fascia, alza la testa e lascia partire un tiro, teso molto forte che inganna Szczesny, tutto spostato sulla sinistra. Al 19′ sinistro di Iturbe dal limite dell’area parato a terra da Chernik. Al 23′ destro di Naingollan dal limite dell’area, Chernik devia di pugno a lato. Al 27′ punizione a giro di Pjanic, palla a lato; al 30′ ancora Mladenovic conclude in diagonale da dentro l’area di rigore e infila la palla sotto la traversa per la terza rete; al 38′ Gordeichuk conclude con un tiro a giro dal limite dell’area Szczensy respinge in angolo.

    In avvio di ripresa Gordeichuk ha calciato fuori dopo una ripartenza ma para Szczesny; al 50′ Dubria devia in corner il tiro diretto in porta di Florenzi. Ancora Gordeichuk, al 55′, ha tempo di prendere la mira e calciare di sinistro ma il suo tiro è parato a terra dal portiere ospite; al 62′ Iago Falque, servito da Gervinho, conclude portandosi la palla sul destro, la palla impatta prima su un difensore e poi su Chernik in caduta e va oltre la traversa. Al 65′ rete della Roma con Gervinho: azione in velocità con l’ivoriano che sfrutta al meglio un assist centrale rasoterra di Iago Falque. Al 72′ occasione gol per Salah, servito da una palla rimpallata da Pjanic, ma il tiro del centrocampista finisce alto dall’interno dell’area di rigore; all’81 ancora gol della Roma con Torosidis: Dignè salta il suo avversario sulla fascia sinistra mette la palla in mezzo all’area non molto alta e il greco stoppa la palla e di sinistro batte Chernik. Al 82′ traversa piena colpita da Florenzi che effettua un tiro a giro, molto bello, ma la palla si stampa sul legno. Al 84′ ancora Florenzi si lancia in una bicicletta, in area di rigore, ricevendo un cross da destra, ma la palla va alta sopra la traversa. Al 89′ controllo e tiro di Gervinho, in area di rigore ma la palla è debole, facile preda di Chernik.

    BATE BORISOV – ROMA 3-2 (7′ Stasevich; 11′, 30′ Mladenovic; 65′ Gervinho; 81′ Torosidis)

    BATE BORISOV (4-2-3-1): Chernik; Mladenovic; Milunovic, Dubra, Polyakov; Nikolic [86. Volodko A.], Yablonski; Stasevich, Gordeichuk [71. Hleb], Volodko [84. Rios]; Signevich. A disp: Soroko; Aleksiyevich, Karnitsky, Jevtic. All: Yermakovich

    ROMA (4-3-2-1):Szczesny; Dignè, De Rossi, Manolas, Florenzi [92. Soleri]; Vaiqueur [38. Iago Falque], Pjanic, Naingollan; Iturbe, Salah; Gervinho. A disp: De Sanctis, Castan, Maicon, Torosidis, Ucan. All: Garcia Rudi

    ARBITRO: Clattenburg (Eng) Assistenti: Beck – Collin Quarto Uomo: Kirkup Assistenti di porta: Marriner e Moss.

    Ammoniti: Dignè [R]; Milunovic [B]; De Rossi [R]; Manolas [R];

    Angoli: 1 -7 Recupero: 2 + 4

     

  • Roma centrifuga il Carpi, Napoli schiaccia la Juventus

    Roma centrifuga il Carpi, Napoli schiaccia la Juventus

    I due anticipi della sesta giornata di campionato di Serie A dicono molto, non danno giudizi definitivi ma sono molto significativi e probabilmente, soprattutto per la Juventus pongono riflessioni che sanno di resa per i sogni scudetto.

    La Roma alle 18:00 affrontava la vittima predestinata Carpi, ma c’erano diverse motivazioni che rendevano il match accattivante, come per esempio le capacità di gestione della pressione dopo una settimana complicata da parte della squadra di Rudi Garcia. Tutto come da programma i giallorossi affossano in sette minuti con tre reti ogni velleità toscana e poi chiudono al 90° con il risultato di 5-1. In prima serata il big-match Napoli-Juventus, o meglio, uno spareggio per chi poteva ancora lecitamente pensare a vincere la Serie A. Il Napoli offre un’ottima prova, matura e gagliarda al punto giusto, la Juventus è rimasta come quella vista il 30 agosto a Roma, confusa e incapace di reggere l’urto alla pari con i partenopei e soprattutto di creare trame sensate e pericolose di gioco per offendere una rivale al titolo. Vince il Napoli 2-1 e se l’Inter facesse bottino pieno con la Fiorentina domani il distacco con la testa della classifica per la Juventus sarebbe di 13 punti, una voragine quasi pari al distacco che i bianconeri diedero alla Roma alla fine della scorsa stagione.

    ROMA-CARPI 5-1 (3-1) – 24°Manolas (R), 28° Pjanic (R), 31° Gervinho (R), 34° Borriello (C), 51° Salah (R), 68° Digne (R).

    La Roma supera agevolmente il Carpi | Foto Twitter
    La Roma supera agevolmente il Carpi | Foto Twitter

    Una Roma chiamata a lavare la sconfitta di Genova contro la Sampdoria con una prova convincente e i giallorossi rispondono affermativamente alla chiamata delle aspettative. Fino al 24° succede poco ed è più merito del Carpi che anche se presenta solo Borriello davanti non si barrica e prova a giocare a viso aperto, poi un tiro da fuori area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, serve Manolas solissimo al centro dell’area di rigore e il greco non sbaglia infilando la porta per l’1-0. Passano tre minuti e Pjanic su calcio di punizione diretto beffa il portiere per il raddoppio. Poco dopo la mezz’ora del primo tempo Gervinho cala tris e sipario sul match, tiro da posizione angolata di Maicon e respinta maldestra di Brkic che serve l’attaccante giallorosso pronto a ribadire in rete. Prima della fine della frazione Borriello sfrutta una delle poche occasioni pulite che gli capitano e sul primo palo di testa supera De Sanctis accorciando le distanze.

    Nella ripresa Dzeko acciaccato esce al posto di Totti. Proprio Totti al 51° scende in area di rigore dalla sinistra e con un tiro morbido prova a scavalcare Brkic il quale smorza la forza del tiro ma il pallone arriva a Salah il quale deve solo appoggiare in rete a porta vuota per il 4-1, nell’azione si fa male Totti che sarà costretto ad uscire. Il definitivo 5-1 lo firma Digne con un bel colpo di testa servito da Maicon . Prima della fine della partita Matos sbaglia un calcio di rigore a favore del Carpi, De Sanctis è strepitoso sia sul penalty che sulla ribattuta chiudendo la partita sul 5-1 definitivo.

    Una bella Roma che mostra i muscoli placando ogni discussione, unica pecca della serata gli infortuni di Dzeko, Totti e Keita sostituito degnamente da Vainqueur all’esordio.

    NAPOLI-JUVENTUS 2-1 (1-0) – 26° Insigne (N), 62° Higuain (N), 63° Lemina (J)

    Il Napoli si costruisce e si amministra una bella vittoria, dove sia sul gioco che sulle occasioni è stata superiore alla Juventus. I partenopei partono con un ritmo alto, la Juve invece cerca di addormentare il gioco e sembra riuscirci fino al 26° quando i limiti della squadra di Allegri si cedono tutti in una discesa di Insigne sulla sinistra, scambio rapido con Higuain che fa sponda al minuto attaccante non marcato da Hernanes, anche oggi schierato davanti alla difesa, e con un rasoterra batte Buffon.

    Lorenzo Insigne sblocca il risultato al San Paolo | Foto Twitter
    Lorenzo Insigne sblocca il risultato al San Paolo | Foto Twitter

    La reazione bianconera c’è ma è molto debole, solo Zaza avrebbe un’occasione per pareggiare su un disimpegno errato della difesa azzurra ma Reina è bravissimo a chiuderlo in uscita. Nella ripresa Allegri prova le carte Cuadrado e Morata cambiando modulo in corsa ma il Napoli raddoppia con Higuain, che perentorio sulla sinistra supera Bonucci e poi in diagonale di sinistro infila Buffon.

    Nemmeno il tempo di festeggiare che la Juventus in modo rocambolesco accorcia le distanze, cross dalla sinistra di Dybala bucato da Zaza e Cuadrado che trova pronto Lemina per la deviazione vincente. Gli ultimi assalti bianconeri sono sterili e anzi il Napoli potrebbe allungare ma preferisce amministrare sulla nobile decaduta.

    In un colpo solo Sarri ottiene l’approvazione definitiva dei 50000 del San Paolo e lascia nell’oblio una diretta concorrente per lo scudetto ed una posizione in Champions League, Allegri invece dovrà ragionare ancora per trovare la dimensione di una squadra che pare svogliata e incapace di crearsi un’identità.

  • La Roma ferma i campioni, all’Olimpico è 1-1

    La Roma ferma i campioni, all’Olimpico è 1-1

    La Roma conquista il primo punto, nella prima partita del girone di Champions League, fermando sull’1-1 i campioni in carica del Barcellona. La squadra di Garcia ha avuto il merito di avere un atteggiamento propositivo per tutta la durata della gara, senza paure e timori reverenziali del Barcellona, un punto prezioso per il proseguo del girone conquistato con il sacrificio e la abnegazione da parte di tutta la squadra; la squadra di Luis Enrique ha creato diverse palle gol nel corso della gara ma non ha mai dominato la Roma sempre ben messa in campo, attenta e accorta nelle posizioni in campo. Passato in vantaggio con un gol in sospetto fuorigioco di Suarez, la Roma ha trovato la via del pareggio con un gol impossibile di Florenzi: una autentica magia scaturita dal suo piede destro dopo sulla fascia destra, avendo superato di pochi metri la linea di centrocampo: Ter Stegen, fuori dai pali, può soltanto guardare la palla entrare nella propria porta.

    Il momento del gol di Florenzi, con cui la Roma pareggia la partita.
    Il momento del gol di Florenzi, con cui la Roma pareggia la partita.

    Al 4′ sinistro di Messi dal limite dell’area, la palla esce alta; al 9′ il colpo di testa di Suarez è uscita a lato alla sinistra del portiere. Al 20′ il vantaggio del Barcellona: Rakitic, dalla linea laterale dell’area piccola servito da un fendente di Mathieu, mette un cross che arriva sulla testa di Suarez il quale a porta vuota può siglare il gol. Episodio dubbio in area di rigore della Roma al 23′ quando Iniesta serve Suarez che sul lancio viene a contatto con Szczesny ma per il direttore di gara è tutto regolare. Al 30′ gol strepitoso di Florenzi il quale scatta sulla fascia destra e, da metà campo appena superata, lascia partire un destro che finisce alle spalle di Ter Stegen, fuori area. Al 33′ sinistro di Messi dal limite dell’area che esce alto sopra la traversa. Al 37′ azione personale di Messi che entra in area dalla parte di destra, salta Digne e conclude verso la porta ma Szczesny è attento e respinge; al 43′ destro di Naingollan dal limite dell’area ma Ter Stegen respinge a lato.

    Al 46′ occasione per Messi, sinistro secco dell’argentino, ma è attento il portiere giallorosso; scaprata di Suarez su Szczesny e il portiere non ce la fa ed è costretto al cambio; ancora Messi al 56′ mette in mezzo all’area una palla velenosa ma De Sanctis è attento e fa sua la sfera. Al 75′ sinistro di Florenzi dal limite dell’area ma la palla è alta. Neymar si gira molto bene in area di rigore e tira ma è fondamentale il recupero di Manolas che manda in angolo la palla. Al 76′ traversa di Messi abile a approfittare di un errato disimpegno di Rudiger il quale tergiversa con il pallone e l’argentino manda la palla sulla parte alta della traversa. All’80 si salva in angolo la Roma, dopo un uno-due tra Iniesta e Neymar con un fraseggio corto che manda in difficoltà la difesa giallo rossa. Minuto 87′ Salah rasoterra per Dzeko ma il tiro del bosniaco è rasoterra, facile preda per Ter Stegen. Al 94′ palla in area di rigore, volante, di Messi per J.Alba che supera con un pallonetto in diagonale De Sanctis ma è provvidenziale Manolas a salvare sulla linea. Al 95′ De Sanctis blocca un tiro di Sergi Roberto da fuori area.

    ROMA – BARCELLONA 1-1 (20′ Suarez; 30′ Florenzi)

    ROMA (4-3-3): Szczesny [48. De Sanctis]; Florenzi [84.Torosidis], Manolas, Rudiger, Digne; De Rossi, Naingollan, Keita; Iago Falque [80. Iturbe], Salah, Dzeko. A disp: Maicon, Gervinho, Vainqueur, Totti. All: Rudi Garcia

    BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piquè, Mathieu, J.Alba; Busquets; Rakitic [61. Rafinha] [64. Mascherano] , Iniesta; Messi, Neymar, Suarez. A disp: Bartra, Correia, Masip, Ramirez, El Haddadi. All: Luis Enrique

    Arbitro: Quipers (Olanda)

    Ammoniti: 62. Naingollan [R]; 74. Pique [B];

    Calci d’angolo: 1-5

    Recupero: 1 + 8

  • “Messi” alla prova: Roma per l’impresa contro il Barça

    “Messi” alla prova: Roma per l’impresa contro il Barça

    All’Olimpico questa sera sarà una vera e propria sfida tra campioni, quelli che sponda Roma e Barcellona daranno vita senza ombra di dubbio a una partita vibrante ed emozionante. Ecco che la capitale si trasformerà in una bolgia, si aspetta il pubblico delle grandi occasioni, stadio tinto di giallorosso e blaugrana, sul rettangolo di gioco i campioni d’Europa e di tutto allenati, ovvero il Barcellona di Luis Enrique, contro una squadra come la Roma di Rudi Garcia, pronta a vender cara la pelle e a dimostrare di essere cresciuta. Costruiti per competere non solo in Italia ma per combattere contro tutto e tutti anche in campo internazionale, tutto pronto per l’inizio di questa stagione di Champions, e niente di più bello poteva esserci di una partenza con il botto contro i ” marziani ” spagnoli.

    Lo Stadio Olimpico "vestito" in giallorosso | Foto Twiter
    Lo Stadio Olimpico “vestito” in giallorosso | Foto Twiter

    Il bello di giocare una partita così, l’emozione di confrontarsi contro i più forti del mondo, i più forti, la squadra da battere. Niente di più motivante, con la tensione pre partita, tra i giocatori ma anche tra la gente che vive la Roma ogni giorno, la stessa sensazione che però al momento dell’entrata in campo scompare, perchè dentro c’è solo la voglia di dimostrare, di lottare su ogni pallone e prevalere su un avversario mostruoso, con pochi punti deboli e tanta qualità. Umiltà, rispetto, per chi non ha aggettivi ormai, lo ha detto Garcia nella conferenza pre partita, ma questa Roma, lottando e giocando alla pari, concedendo poco e sfruttando le occasioni potrebbe anche fare il colpaccio. In casa, davanti ai propri tifosi, senza nulla da perdere, perchè chi ha tanto da dimostrare è la squadra di Luis Enrique, quella campione in carica, e che è partita senza sconfitte in campionato.

    Rudi Garcia
    Rudi Garcia

    Questa Roma ha ancora negli occhi le batoste prese in Coppa dei Campioni con Manchester United e Bayern Monaco, quindi il desiderio è quello di fare una grande partita, senza sbilanciarsi ma allo stesso tempo provando a far male a un avversario complicato, sicuramente il più difficile che potesse capitare. E’ la prima e tutto può succedere, i giallorossi hanno più opzioni tattiche, diverse alternative, giocatori che possono competere sia a livello atletico che tecnico con le furie blaugrana. Lionel Messi, nome che non  ha bisogno di presentazioni e che squilla più degli altri, lui è quello che fa più paura, solo leggere il suo palmares fa venire la pelle d’oca, ma non è l’unico da tenere a bada visto che la Roma avrà le sue gatte da pelare. Non ci sarà nessuna mossa particolare, la gabbia o che dir si voglia sul numero dieci argentino, perchè da imbrigliare ce ne sarebbero più di uno, ecco perchè Garcia vorrà vedere una squadra affamata, con la voglia di far risultato alla prima in Champions e per di più davanti ai propri supporters.

    Occhi puntati su Mohamed Salah, in panchina contro il Frosinone, ma pronto a scatenarsi negli spazi lasciati dal Barça, che sicuramente terrà il pallino del gioco ma si esporrà inevitabilmente anche ai contropiedi dei giallorossi. Ecco perchè puntare sulla velocità dell’egiziano, colui che può creare strappi decisivi, una tecnica cristallina, velocità allo stato puro e il senso del gol di un attaccante. Insieme a lui nel tridente disegnato dall’allenatore francese ci sarà Dzeko, uno che in Champions e in campo internazionale sa cosa voglia dire fare gol, mentre non sarà probabilmente nell’undici titolare ma pronto per entrare in campo il capitano, Francesco Totti, altro campione e giocatore in grado a partita in corso di fare la giocata decisiva. Al suo posto Iago Falque, ex di turno, anche se a Barcellona non lo ricordano, o meglio, non ne hanno sfruttato le qualità, forse perchè era giovane, forse perchè gli allenatori tra cui anche Luis Enrique non vedevano in lui una promessa del calcio. Ora alla Roma è entrato subito negli schemi, continuando quello che aveva già mostrato con la magia del Genoa nella scorsa stagione, è pronto all’esordio in Champions quindi, per segnare alla sua ex squadra. Difesa a quattro davanti a Szczesny con Florenzi, ancora terzino, insieme a Rudiger e Manolas, ancora preferiti a Castan, mentre l’idea di mettere De Rossi centrale non sembrerebbe la soluzione migliore, visto che l’azzurro dovrebbe prender eposto davanti alla difesa nel suo ruolo ideale, con Nainggolan e Keita a fianco, vista l’assenza di Pjanic. Il maliano è stato protagonista con la maglia del Barcellona, ha vinto due Champions, un Triplete e i sei titoli nel 2009, non poco per un giocatore importantissimo nello scacchiere di Rudi Garcia, in grado di unire quantità e qualità. In corsa per una maglia da titolare anche il neo arrivato William Vanqueur, ex Dinamo Mosca, che partirebbe dall’inizio solo nel caso in cui De Rossi fosse dirottato in difesa al posto di Rudiger.

    Lionel Messi
    Lionel Messi

    Il Barcellona ha qualche problemino, Luis Enrique non ha convocato Carlo Bravo, perchè il portiere di Coppa è come lo scorso anno Ter Stegen, così come non sarà del match Daniel Alves. Non c’è un vero e proprio terzino destro che possa sostituire il brasiliano, ecco perchè il candidato numero uno alla vigilia sembra essere Sergi Roberto. La coppia centrale formata da Piquè e Mascherano è confermata, così come Jordi Alba, titolare a sinistra. A centrocampo la cerniera sarà formata da Busquets, Rakitic e Iniesta, mentre davanti il tecnico spagnolo si affiderà all’estro e alla fantasia di Messi, Suarez e Neymar. Non ci resta che aspettare il fischio d’inizio, Roma e Barcellona daranno vita a un mercoledì di Coppa scoppiettante.

  • Juventus frenata dal Chievo, bene Roma e Fiorentina

    Juventus frenata dal Chievo, bene Roma e Fiorentina

    La Juventus è un malato che stenta ancora a trovare la via della guarigione. Allo Juventus Stadium i bianconeri di Allegri, dinanzi ad un ottimo Chievo, sono costretti a rimontare lo svantaggio dovendosi accontentare del pareggio raggiunto nel finale.

    Nei due anticipi delle 18, i tre punti vanno alla Fiorentina, che batte di misura il Genoa grazie al gol di Babacar, e la Roma che espugna il campo del Frosinone per 2-0 grazie alle marcature di Iago Falque e Iturbe. 

    Veniamo al racconto dei tre match partendo da quello del “Franchi”.

    FIORENTINA – GENOA

    La Fiorentina di Paulo Sousa porta a casa 3 punti importantissimi e sopratutto vede un buon rientro di Giuseppe Rossi. Il primo tempo della sfida non vede grandissime emozioni con i padroni di casa ad avere una predominanza territoriale. Nella ripresa i viola prima sfiorano il gol con un tiro da fuori di Pasqual e poi al 60° passano con il colpo di testa di Babacar su cross di Borja Valero. Passano solo 5 minuti e Badelj prende il secondo giallo che gli costa il rosso. A questo punto il Genoa ci prova, Gasperini inserisce Perotti, ma il tentativo d’assalto non porta risultati, vince la Fiorentina. 

    FIORENTINA – GENOA 1-0 (60° Babacar)

    Fiorentina (4-3-3): Tătărușanu; Tomović, Astori, Alonso, Pasqual; Borja Valero (81° Błaszczykowski), Badelj, Vecino; Rossi (63° Kalinić), Babacar (65° Mario Suárez), Bernardeschi.

    Allenatore: Paulo Sousa.

    Genoa (3-4-1-2): Lamanna; Izzo, Burdisso, De Maio (74° Perotti); Cissokho, Rincón, Tino Costa (55° Džemaili), Laxalt; Ntcham; Pandev, Diego Capel (77° Lazović).

    Allenatore: Gian Piero Gasperini.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Diego Capel (G), Vecino (F), Badelj (F), Rincón (G), Tomović (F), Ntcham (G).

    Espulsi: Badelj (F).

     

    FROSINONE – ROMA

    La Roma, con un pizzico di fatica, espugna il campo di un insidioso Frosinone. I giallorossi fanno la gara, sfiorano il gol con Dzeko, che non riesce a toccare da pochi passi, ma rischiano anche al minuto 28 quando Szczęsny è decisivo sul bulgaro Tonev. Il primo tempo sembra doversi chiudere sullo 0-0 ma da una rimessa di Digne, bucata da tutti, sbuca Iago Falque che da due passi insacca. Nella ripresa il Frosinone ci mette il cuore, protesta per un fallo di mano di Digne in area, ma non riesce a trovare il pari. Nel finale la Roma prima prende una traversa con Florenzi e poi la chiude in contropiede, nel recupero, con Iturbe.

    FROSINONE – ROMA 0-2 (43° Iago Falque, 93° Iturbe)

    Frosinone (4-4-2): Leali; Rosi, Blanchard, Diakité, Pavlović; Tonev, Gucher (21° Sammarco), Chibsah, Soddimo (89° Longo); D. Ciofani, Dionisi (77° Verde ).

    Allenatore: Stellone.

    Roma (4-2-3-1): Szczęsny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; De Rossi, Keita; Falque (70° Salah), Totti (80° Iturbe), Gervinho; Džeko (57° Nainggolan).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Iago Falque (R), Totti (R), De Rossi (R), Diakité (F), Pavlović (F), Rosi (F).

     

    JUVENTUS – CHIEVO

    Paulo Dybala | Foto Twitter
    Paulo Dybala | Foto Twitter

    La Juventus toglie lo zero dalla classifica, il Chievo prosegue la sua striscia positiva in testa al campionato. I gialloblu partono forte e trovano il vantaggio subito, al minuto numero 5 con una conclusione da fuori di Hetemaj. La Juve non riesce a creare quasi niente, solo Hernanes prova ad impensierire con il tiro da fuori Bizzarri. Nella ripresa Allegri mette dentro Pogba ed i bianconeri sfiorano il pari con un’azione che vede il palo di Pereyra e il salvataggio sulla linea di Frey su Pogba. Cesar troverebbe anche il raddoppio ma commette fallo su Bonucci e l’arbitro annulla. Entra anche Cuadrado ed è la svolta decisiva perchè il colombiano si procura il rigore, per fallo di Cesar molto contestato dai clivensi, trasformato a 7 minuti dalla fine da Dybala. Gli ultimi minuti sono di assalti confusionari dei bianconeri che non portano a niente.

    JUVENTUS – CHIEVO 1-1 (5° Hetemaj (C), 83° rig. Dybala (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Alex Sandro; Pereyra, Marchisio (46° Pogba), Sturaro (65° Cuadrado); Hernanes; Morata (73° Mandzukic), Dybala.

    Allenatore: Allegri

    Chievo (4-3-1-2): Bizzarri; Frey, Gamberini (59° Dainelli), Cesar, Gobbi; Castro, Rigoni, Hetemaj; Birsa (74° Pepe); Paloschi, Meggiorini (66° Pinzi).

    Allenatore: Maran.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Cesar (C), Castro (C), Birsa (C), Pepe (C), Alex Sandro (J), Hernanes (J), Cuadrado (J)

     

  • Roma-Juve, con Dybala e senza Totti

    Roma-Juve, con Dybala e senza Totti

    Diciamolo subito, Roma-Juve in calendario arriva troppo presto, nessuna delle due squadre è ancora al top della messa a punto. I padroni di casa stanno cercando affannosamente di inserire sul piano del gioco le caratteristiche e le potenzialità di Dzeko che a Verona è apparso ancora troppo un corpo estraneo. Inoltre a centrocampo nonostante ci siano dei palleggiatori capaci di far ammattire chiunque c’è ancora troppa fragilità nelle coperture.

    Va da sé che quindi Garcia deve far lavorare di più sul piano offensivo la squadra sulle fasce, mentre in copertura il sincronismo del centrocampo si deve trovare in fretta per non subire imbarcate.

    Paulo Dybala oggi titolare | Foto Twitter
    Paulo Dybala oggi titolare | Foto Twitter

    La Juventus di Allegri è partita senza pedine importanti come Khedira e Marchisio, anche se il primo in pratica ha lavorato pochissimo con i compagni, e nel primo match casalingo contro l’Udinese si sono sentite le mancanze di un cervello a centrocampo e di una certa cattiveria nello stesso reparto. Davanti la Vecchia Signora è sembrata inconsistente con Mandzukic sempre mal assistito. Viene logico pensare che quindi a Roma Allegri operi qualche variante.

    Per la Roma sono sempre out i soliti Strootman e Rudiger, mentre nella Juventus oltre a Khedira e Marchisio è indisponibile anche il cronico Asamoah. In nessuna delle due formazioni ci sono squalificati.

    A livello statistico se erano 31 anni che la Juventus non perdeva la prima di campionato non è mai successo che i bianconeri perdessero addirittura entrambe le prime due giornate di Serie A. La Roma si trova di fronte la squadra che l’ha battuta più volte nella massima serie, nelle ultime 12 giornate di Serie A i giallorossi hanno sempre segnato ed è un record per il campionato di contro però nelle ultime cinque giornate disputate hanno sempre incassato un gol ma con alla guida il tecnico francese non sono mai andati oltre. Insomma per la Roma c’è molto in palio, sfatare un tabù e abbattere il record della Juventus che non ha mai perso le prime due gare di campionato nella sua storia, senza contare che in caso di successo per i giallorossi i punti di distacco dalla Juve diventerebbero già quattro.

    ROMA-JUVENTUS LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Roma (4-3-3): Szczesny; Maicon, Castan, Manolas, Torosidis; Pjanic, de Rossi, Naiggolan; Florenzi, Dzeko, Salah.

    All.: Rudi Garcia.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Sturaro, Padoin, Pogba, Evra; Mandzukic, Dybala.

    All.: Massimiliano Allegri.

    Arbitro: Nicola Rizzoli.

  • Juventus e Roma: gli avversari in Champions

    Juventus e Roma: gli avversari in Champions

    Poteva sicuramente andare meglio alla Juventus che, nell’urna del Grimaldi Forum di Montecarlo non può ritenersi di certo fortunata. Girone tosto anche per la Roma, l’unica italiana di Champions proprio insieme ai vice campioni bianconeri, vista l’eliminazione patita dalla Lazio nel preliminare.

    La squadra di Massimiliano Allegri, in prima fascia, quella riservata ai vincitori dei rispettivi campionati, è capitata in un girone di ferro, uno dei più combattutti e difficili forse degli ultimi anni, anche se la Vecchia Signora, dietro solo al Barcellona dei marziani nella passata stagione, ha tutte le carte in regola per giocarsela.allegri-conf-stampa-juve

    Partire dalla posizione privilegiata non è stata certo una fortuna per una Juve che in campionato è già partita male, con una sconfitta all’esordio contro l’Udinese. Perdere Pirlo, Vidal e Tevez in un solo colpo non sarà facile da digerire, ma i bianconeri in versione europea, con i nuovi acquisti Dybala, Mandzukic, Alex Sandro e un uomo offensivo in arrivo dal mercato, potranno dire comunque la loro.

    Manchester City, Siviglia e Borussia Moenchengladbach sul cammino di Marchisio e compagni. Gli inglesi sono partiti fortissimo in Premier, squadra affamata quella di Pellegrini, che ha perso Dzeko ma davanti si affida a un Aguero mostruoso, cui la retroguardia juventina dovrà mettere la museruola. In Coppa i citizens hanno sempre deluso ma la corazzata a disposizione del tecnico argentino fa davvero paura.

    Yaya Tourè © Andrew Yates/ Getty Images
    Yaya Tourè © Andrew Yates/ Getty Images

    Gli spagnoli di Emery vengono da due edizioni di Europa League vinte di seguito, una formazione che sa cosa voglia dire giocare queste competizioni e poi ci sono quei due là, Immobile e Llorente, pronti a far male alla loro ex squadra, ma la formazione su cui fare la corsa sarà sicuramente questa per gli uomini di Allegri, visto che il City sembra sulla carta partire favorita.

    Fernando Llorente | Foto Twitter
    Fernando Llorente | Foto Twitter

    L’ultima squadra uscita dall’urna è il Borussia Monchengladbach, con Favre che ha dimostrato di far giocare bene i suoi nelle ultime stagioni. Terzi dietro a Bayern e Wolfsburg i tedeschi hanno perso pedine importanti durante l’estate quindi la Juve rimane favorita e avere un girone così ostico potrebbe essere solo uno stimolo per giocatori duri a morire, come sono anche quelli della Roma con il loro condottiero Francesco Totti in primis.

    Francesco Totti
    Francesco Totti

    Non è andata meglio a loro, che dall’urna, come squadra di terza fascia, ha pescato il Barcellona dalla prima, il Bayer Leverkusen in seconda e il Bate Borisov dalla quarta. Sfida tra numeri 10 la prima contro i blaugrana campioni di tutto l’anno scorso. Totti da una parte, Messi dall’altra, e già viene voglia di vedere questa sfida che, visto anche il dominio assoluto spagnolo in quella giocata quest’estate, sembrerebbe essere senza storia, ma i giallorossi di Rudi Garcia, galvanizzati dai nuovi arrivi, potrebbero fare lo sgambetto ai marziani, che partono di nuovo tra i favoriti per la vittoria finale.

    Lionel Messi
    Lionel Messi

    Un’altra romana nel destino del Bayer Leverkusen invece, liquidata la Lazio i tedeschi dovranno ora vedersela con l’altra formazione capitolina. Sfida che sa tanto di spareggio con andata e ritorno, perché quello contro la stella Calhanoglu si appresta ad essere  il match decisivo per il passaggio del turno, lo snodo da cui passare per strappare il secondo pass per la fase successiva. Nulla è mai certo nel calcio ma, almeno in partenza, il Barcellona parte con i favori del pronostico.

    Calhanoglu

    Possono sorridere i ronanisti, perchè gli ultimi con cui dovranno confrontarsi saranno i bielorussi del Bate Borisov, pescata dolce in una giornata amara per le italiane. Poteva andare meglio sicuramente alla Juve, ma prima o poi vanno incontrate tutte. Un bel banco di prova per bianconeri e giallorossi che, tra le favorite in Italia, cercheranno di andare il più in là possibile anche nell’Europa che conta.

  • UCL: girone di ferro Juve, Roma c’è il Barcellona

    UCL: girone di ferro Juve, Roma c’è il Barcellona

    Peter Schmeichel insieme Melanie Winiger entrano in scena e la platea del Grimaldi Forum si fa serio, dopo pacche sulle spalle, sorrisi e strette di mano cordiali. Questa è l’atmosfera che si respira nel Principato per i sorteggi della fase finale della Champions League. Prima una bella carrellata di immagini della scorsa stagione che ripercorrono tutto il cammino della competizione, poi un omaggio al Barcellona campione e a tutti i Barcellona che sono stati Campioni d’Europa.

    Xavier Zanetti e Paolo Maldini protagonisti dei sorteggi | Foto Twitter
    Xavier Zanetti e Paolo Maldini protagonisti dei sorteggi | Foto Twitter

    Dopo questo preambolo tocca a Gianni Infantino aprire le operazioni in modo ufficiale e ad introdurre i due ambasciatori ufficiali della Champions League 2015/16, ovvero Xavier Zanetti e Paolo Maldini, due leggende che hanno rappresentato il calcio nella città dove si giocherà la finale di quest’anno, Milano.  Infatti il Capoluogo lombardo e il “Giuseppe Meazza” saranno il teatro della finale del 28 maggio 2016.

    Infantino poi spiega il regolamento del sorteggio, sempre uguale ma mai inutile ricordarlo prima vengono estratte le squadre della prima fascia e poi i rispettivi gironi in modo da non potersi incontrare subito. Zubizarreta estrae subito il suo Barcellona che si assesta nel Gruppo E, mentre la Juventus estratta da Maldini finisce nel Gruppo D. Televisivamente parlando la Roma non può essere sorteggiata a giocare la stessa sera della Juventus, quindi terminata la prima scrematura i giallorossi si capisce che saranno collocati nei gruppi dal E all’H, ovvero contro una tra Barcellona, Bayern Monaco, Chelsea e Zenit.

    Il fattore televisivo sarà quello determinante poi per il resto del sorteggio perché man mano che esce un team di riflesso in base a dove sono collocate le sue connazionali viene collocato. Alla Juventus per queste ragioni finiscono Manchester City, Siviglia e Borussia Moenchengladbach. Mentre la Roma viene inserita nel gruppo del Barcellona, con Bayer Leverkusen e Bate Borisov.

    Guardando i gironi spicca subito quello della Juventus pieno d’insidie e la debolezza del Gruppo H con Zenit, Valencia, Lione e Genk. Sfide interessanti nel Gruppo A con Real Madrid e Paris Saint Germain e nel Gruppo F tra Bayern Monaco e Arsenal, oltre a Barcellona-Roma ovviamente nel Gruppo E.

    GRUPPO A: Paris Saint Germain, Real Madrid, Shaktar Donetsk, Malmo.

    GRUPPO B: PSV Eindhoven, Manchester United, CSKA Mosca, Wolfsburg.

    GRUPPO C: Benfica, Atletico Madrid, Galatasaray, Astana.

    GRUPPO D: Juventus, Manchester City, Siviglia, Borussia Moenchengladbach.

    GRUPPO E: Barcelona, Bayer Leverkusen, Roma, Bate Borisov.

    GRUPPO F: Bayern Monaco, Arsenal, Olympiacos, Dinamo Zagabria.

    GRUPPO G: Chelsea, Porto, Dinamo Kyev, Maccabi Tel Aviv.

    GRUPPO H: Zenit, Valencia, Lione, Genk.

  • UCL, a Montecarlo parte il viaggio di Juve e Roma

    UCL, a Montecarlo parte il viaggio di Juve e Roma

    Urna per il sorteggio | Foto Twitter
    Urna per il sorteggio | Foto Twitter

    E’ tutto pronto a Montecarlo, dopo gli ultimi risultati di ieri e con la sofferta eliminazione della Lazio a scapito del Bayer Leverkusen oggi si inizia a delineare il viaggio europeo di Juve e Roma nella Champions dei sogni.

    Al Grimaldi Forum di Montecarlo alle 17:45 parte la cerimonia dei sorteggi per la composizione dei gironi della fase finale della coppa più ambita in Europa per club, la Champions League.

    Le quattro urne sono pronte a far tremare le mani delle vecchie glorie pallonare che si avvicenderanno per estrarre il futuro delle partecipanti. Nell’urna di prima fascia c’è la Juventus Campione d’Italia e vice-Campione d’Europa mentre solo in terza fascia c’è la Roma, a ricordarci che il nostro calcio è risalito ma può e deve ancora dare di più rispetto ai movimenti calcistici di Spagna, Inghilterra e Germania.

    Composizione delle urne per il sorteggio di UCL | Foto Twitter
    Composizione delle urne per il sorteggio di UCL | Foto Twitter

    Inutile dire che se per la Juventus sia più facile evitare alcune insidie, per la Roma invece potrebbe essere dura e il rischio di trovarsi in un “girone di ferro” come accaduto in passato esiste. Tuttavia l’urna dei sorteggi mantiene storicamente una sua ripetitività e come da tradizione riserva sempre qualche sorpresa. Nelle squadre di quarta fascia sinceramente troviamo qualche trasferta insidiosa tipo Tel Aviv o Astana (Kazakistan) mentre a livello tecnico spiccano solo le due tedesche Borussia Mönchengladbach, Wolfsburg e i bielorussi del Bate Borisov. Tutte comunque superabilissime dalle nostre due compagini.

    Stessa cosa vale per la terza fascia, dove la Roma, insieme al Siviglia, sembra essere un gradino sopra tutte le altre anche se ci sono dei campi “molto caldi” come quelli dell’ Olympiacos e del Galatasaray. Il resto è alla portata a livello tecnico con difficoltà logistiche come Dinamo Kiev, Shaktar Donetsk e CSKA Mosca.

    In prima e seconda fascia ci sono tutte le classiche partecipanti, con l’innesto di alcune che come al solito sono le più ambite dalle speranze dei dirigenti di tutte le squadre. Per esempio in prima fascia è presente il PSV Eindhoven, lo Zenit e il Benfica, forti ma alla pari della Roma e in seconda fascia Valencia e Bayer Leverkusen sembrano le più deboli.

    Staremo a vedere cosa riserva l’estrazione di questo tardo pomeriggio, voi cosa vorreste trovare lungo il vostro cammino?