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  • Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Un match attesissimo, che metteva a confronto due squadre italiane in un duello fratricida. All’andata l’1-1 mette più in difficoltà la Fiorentina che deve fare la partita ed è più in forma della Roma, che al contrario sebbene non sia costruita per giocare un calcio d’attesa, potrebbe aspettare l’avversario e colpirlo di rimessa.

    La partita è il contrario di quanto ci si poteva aspettare, la Roma parte subito per chiudere il discorso, convinta di poter dominare l’avversario senza fare i conti con la maggiore verve della Fiorentina che nell’ultimo periodo ha trovato una linfa nuova ed è decisamente più pericolosa dei giallorossi. La Fiorentina aveva un’idea tattica precisa  e l’ha portata fino in fondo mettendo subito le cose in chiaro anche in questa difficile trasferta, e lo si vede subito.

    7° minuto follia di Holebas che in area aggancia da dietro Fernandez e provoca un rigore per i viola. Gonzalo Rodríguez a primo tentativo spiazza Skorupski e segna ma l’arbitro fa ripetere per i troppi uomini presenti in area al momento della battuta e nella seconda battuta cambia l’angolo ma non l’esito. Un inizio da incubo per i giallorossi.

    La reazione della Roma è immediata perché da un cross dalla destra di Florenzi Pjanic calcia al volo verso la porta in modo splendido ma la sfera esce di poco a lato. Al 17° su un angolo battuto dalla destra è Torosidis a staccare sopra tutti i difensori viola ma anche a mettere il pallone a lato rispetto alla porta difesa da Neto.

    Il 2-0 per i viola arriva su un altro regalo, Marcos Alonso pressa la manovra giallorossa sulla propria sinistra e avviene un retropassaggio verso Skorupski che il portiere fatica a tenere in campo e nel farlo lo regala allo stesso Alonso che resiste al ritorno dell’estremo difensore della Roma e deposita la sfera in rete. Doppio vantaggio della squadra di Montella e Olimpico gelato.

    La rete di Basanta per lo 0-3 della Roma | Foto Twitter
    La rete di Basanta per lo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    Non è tutto perché al 22° la Fiorentina fa tris, angolo da destra di Fernandez e Basanta salta solissimo e altissimo battendo ancora il portiere dei padroni di casa per uno 0-3 che dai mugugni fa passare definitivamente lo stadio in fase di contestazione.

    La Roma è evidentemente stordita e incapace di rialzare la testa, Garcia toglie Torosidis e inserisce Iturbe nel tentativo disperato di aumentare la pericolosità della squadra. Al 28° Ljajic avrebbe un’ottima occasione per accorciare le distanze ma il suo tiro viene fermato da un attento Neto e la Fiorentina in contropiede mette sempre in apprensione la retroguardia giallorossa. Sul finire del primo tempo Pjanic colpisce di testa da un calcio d’angolo battuto da Florenzi, Neto sembra battuto ma sulla linea di porta è Borja Valero che respinge il tiro.

    La ripresa è una fotocopia del primo tempo, la Roma cerca di tenere palla e costruire il gioco, la Fiorentina aspetta e riparte improvvisamente, nella corsa delle due squadre si nota tutta a differenza di morale e di motivazione, quando partono i viola sembrano imprendibili. Al 48° tutti in piedi per Salah, discesa fenomenale dalla sinistra e quando sembra chiuso con una finta di corpo lascia fermi due difensori giallorossi in area trovandosi davanti a Skorupski da solo, peccato che il suo tiro morbido però baci la parte superiore della traversa perché sarebbe stato un gol meraviglioso.

    Al 55° Babacar, sempre su un’azione in velocità di rimessa, dopo aver stoppato il pallone e saltato un uomo in area calcia in porta, ma Skorupski para il fendente nell’angolino basso, è l’ultima vera emozione di una partita finita troppo presto e la Fiorentina non offende più fino alla fine una Roma che probabilmente cala in modo triste il sipario su una stagione che doveva vederla protagonista ed invece già a marzo la vede out da ogni competizione. E finita la partita i tifosi della Curva Sud hanno fermato i giocatori contestandoli.

    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter
    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    La Dynamo Kyev distrugge, in casa propria, con un incredibile 5-2 l’Everton mettendo fuori dalle competizioni europee tutte le squadre inglesi e certificando il sempre più probabile sorpasso nel ranking UEFA delle squadre tedesche su quelle britanniche.

    ROMA-FIORENTINA 0-3 (0-3) – 9° Rodríguez rig. (F), 18° Alonso (F), 22° Basanta (F).

    Roma (4-3-3): Skorupski 5; Torosidis 6 (dal 27° Iturbe 5,5), Manolas 5, Yanga-Mbiwa 5 (dal 58° Astori 6), Holebas 4,5; Pjanic 6,5, De Rossi 5, Keita (dal 44° Verde 6); Florenzi 6, Gervinho 5, Ljajic 5.

    All.: Rudi Garcia 5

    Fiorentina (3-5-2): Neto 6; Savic 6 (dal 41° Tomovic 6,5), Rodríguez 7, Basanta 6,5; Joaquin 6, Fernandez 7, Badelj 6,5, Borja Valero 6,5 (dal 79° Aquilani S.V.), Alonso 7; Salah 7,5, Babacar (dal 63° Vargas 6).

    All.: Vincenzo Montella 7,5.

    Arbitro: Cuneyt Cakir 6

    Ammoniti: Holebas (R), Basanta (F), Ljajic (R), Ljajic (R) Espulsi: Ljajic (R)

  • Roma: crisi ma non per tutti, il futuro è radioso

    Roma: crisi ma non per tutti, il futuro è radioso

    Certamente la Roma, intesa come la rappresentativa della prima squadra, sta vivendo un momento non facile. Dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria che ha allontanato ancora di più i sogni di un recupero sulla capolista Juventus, arrivata ormai a 14 punti di distacco l’obbiettivo stagionale è rimasto uno, l’Europa League. Se consideriamo lo stato di forma tra le due contendenti che nella competizione europea dovranno affrontarsi nello scontro fratricida di ritorno, ovvero proprio la Roma che avrà il match in casa e la Fiorentina, viene da pensare che per i giallorossi di Garcia il passaggio del turno, sarà tutt’altro che semplice.

    Vero è che la Fiorentina di Montella, quando si è trovata di fronte al salto dell’ostacolo che poteva portare anche ad un upgrade di maturità, vuoi per sfortuna, vuoi per altri motivi ha sempre fallito. La Roma d’altra parte non può essere così brutta come la si sta vedendo in queste ultime giornate, diventata l’ombra di se stessa dopo la facciata presa in Champions League contro il Bayern Monaco. Proprio da quel famoso 1-7 dell’Olimpico la Roma ha letteralmente perso se stessa giornata dopo giornata ed ora deve, se vuole rialzare la testa e tenere lontani i cugini in classifica, che arrancano pericolosamente, ricominciare a far funzionare la testa.

    Vestenicky porta in vantaggio la Roma | Foto Twitter
    Vestenicky porta in vantaggio la Roma | Foto Twitter

    La società giallorossa però, può vantarsi e fregiarsi di un ottimo risultato ottenuto, i ragazzi della Youth League (Under 19), la Champions League delle giovanili, hanno battuto nei quarti di finale i pari età del Manchester City, favoritissimi per la vittoria finale. Questo dato è importante e non va sottovalutato, il lavoro di Sabatini e della società in questi anni è stato messo in risalto proprio per l’idea della lunga scadenza, infatti i giallorossi hanno investito molto nel settore giovanile ed oggi con questo, si vedono i primi importanti risultati.

     

    Un 2-1 importante, maturato dopo una bella prova sia tecnica che tattica. Un doppio vantaggio ottenuto nella ripresa grazie alle reti di Vestenicky (subentrato a Sanabria) e Pellegrini poi nei minuti di recupero a nulla è valsa la rete su calcio di rigore di Ambrose. La Roma ha giocato alla pari ed a tratti ha dominato il match, con sicurezza e poco affanno.

    Il primo a congratularsi con i ragazzi di Alberto De Rossi è stato proprio il tecnico della prima squadra, che si è detto orgoglioso del sottobosco giallorosso considerando che hanno eliminato la Primavera più forte d’Europa al momento. Adesso i ragazzi di De Rossi in semifinale se la dovranno vedere con un’altra compagine inglese, quella del Chelsea, un altro test veramente difficile ma più spoglio di talenti che per scelta dei blues vengono più facilmente girati in prestito per l’Europa. Tutto sommato se la squadra della Primavera riuscisse a conquistare questo importantissimo trofeo potrebbe riallineare l’asticella per la società e guardare al futuro con più ottimismo, a patto che non venga poi fatto lo stesso errore commesso dall’Inter di Andrea Stramaccioni che venne dispersa dopo il trionfo.

    Si trattava di talenti allora così come si tratta di talenti oggi, ma i protagonisti sono ragazzi cercati e acquistati dalla Roma per fare da alternativa alla prima squadra e lanciati alla grande in un palcoscenico internazionale attraverso la lungimiranza di Sabatini e la supervisione tecnica di Garcia, dentro allora come reputiamo oggi, al progetto.

  • La Samp passa all’Olimpico e vede la zona champions

    La Samp passa all’Olimpico e vede la zona champions

    De Silvestri e Muriel, grazie alle loro reti, mandano la Sampdoria a 45 punti, nel posticipo della 27esima giornata del Campionato di Serie A, al pari della Fiorentina,  ospite giovedì nel ritorno degli ottavi di Europa League, a meno uno dalla zona Champions League.

    De Silvestri, autore della prima rete della Sampdoria vittoriosa con la Roma
    De Silvestri, autore della prima rete della Sampdoria vittoriosa con la Roma

    Grande successo per la squadra di Mihailovic che certifica ancora di più il periodo nero della Roma: brutte notizie per la squadra di Garcia che incassa la prima sconfitta stagionale all’Olimpico. Il secondo evidenzia una condizione fisica non ottimale dei giallorossi e una condizione mentale negativa, la squadra non ha saputo reagire alla prima rete realizzata da De Silvestri. 

    Al 18′ annullato giustamente un gol a Keita per fuorigioco mentre al 28′ sinistro ravvicinato di Totti che trova un Viviano attento. Al 41′ rischio per la Sampdoria: Regini sbaglia il retropassaggio e per poco Gervinho non beffa Viviano; al 44′ conclusione da fuori di Totti di destro ma Viviano blocca. Al 45′ grande parata di Viviano: cross di Gervinho tocco involontario di Regini  e salva il portiere.

    Al 48′ occasione per Totti: punizione di Florenzi, il capitano giallorosso si tuffa ma la palla è a fil di palo. Al 60′ vantaggio della Sampdoria dopo una grande azione di Eto’o: batti e ribatti, la palla giunge a De Silvestri e di sinistro trova la conclusione vincente. Al 71′ sinistro alto di Torosidis; Al 72′ grande uscita di Viviano su Doumbia in anticipo. Al 78′ il raddoppio di Muriel: il colombiano fugge in contropiede, conclude sul palo, riprende la palla e serve Duncan per Eder che penetra in area e a sua volta trova Muriel che di sinistro insacca. All’ 81′ altra grande parata di Viviano su Pjanic. Al 82′ espulso Keita dopo aver applaudito ironicamente l’arbitro. Al 92′ salvataggio di Palombo sulla linea dopo un colpo di testa di Astori.

    Roma-Sampdoria 0-2 De Silvestri, Muriel

    ROMA (4-3-3): De Sanctis, Torosidis [73. Ljalic], Yanga-Mbiwa, Astori, Holebas, Pjanic, Keita, Florenzi, Gervinho, Totti [63. Verde], Iturbe [68. Doumbia] All: Garcia

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano, De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini, Obiang [64. Duncan], Palombo, Soriano, Eto’o, Okaka [74. Muriel], Eder All: Mihailovic

    Arbitro: Calvarese

    Espulso: Keita Ammoniti: Obiang, Silvestre, Palombo, Astori, Pjanic

     

  • La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La serata di Europa League non è stata certo brillante e positiva come ci si aspettava per le compagini italiane.

    Nel tardo pomeriggio sono arrivati i K.o. di Torino a San Pietroburgo in casa dello Zenit e dell’Inter a Wolfsburg. Due sconfitte che rischiano seriamente di compromettere la qualificazione ai quarti delle due squadre.

    In serata, oltre al Derby tra Fiorentina e Roma conclusosi in parità sul 1-1, risultato che sulla carta sorride ai giallorossi, si è avuto l’unico successo delle italiane, quello del Napoli che in un vero e proprio Higuain Show ha sconfitto, in rimonta, per 3-1 la Dinamo Mosca provando a mettere un bel tassello per il proseguimento del proprio cammino in Europa.

    Gonzalo Higuain | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle gare.

    ZENIT – TORINO

    Il cammino in Europa League del Torino si fa decisamente in salita. La gara di andata degli ottavi di finale a San Pietroburgo ha visto i padroni di casa dello Zenit imporsi per 2-0. Una vittoria netta che è stata anche agevolata dall’espulsione di Benassi arrivata al 28°. Sino a quel punto il match era stato equilibrato e senza grosse emozioni. Ottenuta la superiorità numerica lo Zenit ha anche trovato il vantaggio al 38° con Witsel bravo a mettere in gol una respinta poco sicura di Padelli. Nelle ripresa dopo una bella azione tra Danny e Hulk, arriva il raddoppio di Criscito che spinge in porta una conclusione dello stesso Hulk respinta dal palo. In sostanza la gara si chiude qua, lo Zenit non spinge, il Torino non riesce a creare niente. All’Olimpico servirà tutto il cuore Toro per cercare l’impresa.

    ZENIT – TORINO 2-0 (38° Witsel, 53° Criscito)

    Zenit (4-2-3-1): Lodygin; Criscito, Neto, Garay, Smolnikov; Javi Garcia, Shatov (81° Ryazantsev); Witsel (90° Tymoshchuk), Danny, Hulk; Rondon.

    Allenatore: Villas Boas.

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Josef Martinez (33° Vives (51° Farnerud)), Quagliarella (74° Maxi Lopez).

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Da Sousa.

    Espulso Benassi (T) al 28°.

     

    WOLFSBURG – INTER

    L’Inter riesce a complicarsi la vita ed in sostanza regala il successo al Wolfsburg. I Nerazzurri non riescono a sfruttare l’immediato vantaggio realizzato da Palacio, ben assistito da Icardi, dopo soli 5 minuti. L’Inter non riesce a trovare il raddoppio con Hernanes al 21°, tiro deviato in corner, ed al 28° subisce il pareggio con Naldo bravo a saltare più in alto di tutti e a colpire di testa alle spalle di Carrizo, si va al riposo sul 1-1. Nella ripresa i tedeschi provano a spingere ma è Palacio ad avere e a fallire una clamorosa palla gol al 57°. Al 63° arriva il primo pasticcio di Carrizo che serve involontariamente i calciatori avversari, palla a De Bruyne che a porta sostanzialmente vuota non perdona. Al 75° il portiere dell’Inter completa la frittata facendosi infilare da una punizione di De Bruyne non certo irresistibile. Negli ultimi minuti Icardi fallisce il gol del 2-3 che renderebbe più semplice un ritorno che invece adesso sembra difficilissimo.

    WOLFSBURG – INTER 3-1 (5° Palacio (I), 28° Naldo (W), 63°, 75° De Bruyne (W))

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha (88° Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Gustavo, Guilavogui; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (46° Trasch); Dost (70° Bendtner).

    Allenatore: Hecking.

    Inter (4-3-1-2): Carrizo; Santon, Ranocchia, Juan Jesus, D’Ambrosio (82° Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (58° Vidic); Shaqiri (82° Kovacic); Palacio, Icardi

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Marciniak.

     

    FIORENTINA – ROMA

    Il derby italiano d’Europa League finisce in parità. Partono meglio i viola che sfruttando una grave incertezza di De Rossi, riescono a trovare il vantaggio con Ilicic al 17°. Il primo tempo sembra decisamente di marca casalinga con Garcia costretto a due cambi per infortunio, De Rossi e Manolas, nella prima mezz’ora. Nel finale di frazione si vedono anche i giallorossi ma Ljajic spreca calciando alto da due passi. Nella ripresa la Roma pare avere un altra grinta ed al 60° Ljajic ha una chance enorme, ma si fa parare un calcio di rigore che Neto aveva causato in uscita su Iturbe. I viola però sembrano stanchi e la Roma ne approfitta con Keita che al 76° si trova solo, su azione di corner, e di testa schiaccia in gol. Non accade altro, per i giallorossi arriva un altro pareggio ma questo sembra decisamente più prezioso.

    FIORENTINA – ROMA 1-1 (17° Ilicic (F), 76° Keita (R))

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Rodriguez, Basanta, Alonso, Tomovic; Badelj, Pizarro (45°+1 Mati Fernandez), Borja Valero (72° Aquilani); Joaquin, Ilicic (81° Babacar), Salah

    Allenatore: Montella.

    Roma (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Manolas (26° Astori), Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (23° Pjanic), Keita; Florenzi, Ljajic (75° Gervinho), Iturbe

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Lahoz.

     

    NAPOLI – DINAMO MOSCA

    La Dinamo Mosca spaventa il Napoli ma poi ci pensa Higuain a trascinare i suoi ad un successo importantissimo. Ospiti subito in vantaggio dopo poco più di un minuto con il colpo di testa di Kuranyi su azione di corner. Il Napoli si spaventa rischia lo 0-2 con un’azione fotocopia ma poi si accende Higuain che con un bel colpo di testa pareggia al 25° e poi trasforma un calcio di rigore, procuratosi da Mertens, al 31°. Ad inizio ripresa Dinamo subito in 10 per il rosso a Zobnin ed il Napoli ne approfitta quasi subito con Higuain che trova la tripletta con una bella conclusione dopo lo stop di petto. Nei restanti minuti la squadra di Mosca non riesce a pungere mentre i partenopei cercano il quarto gol che però non arriva. Finisce 3-1, niente è deciso ma il Napoli parte certamente da una buona base di partenza.

    NAPOLI – DINAMO MOSCA 3-1 (2° Kuraniy (D), 25°, 31° rig, 55° Higuain (N))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Koulibaly (8° Albiol), Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (82° Zuniga), De Guzman (70° Hamsik), Mertens; Higuain

    Allenatore: Benitez.

    Dinamo Mosca‬ (4-4-2): Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Zhirkov; Valbuena (82° Ionov), Vainquer, Zobnin, Dzsudzsak (90° Tashaev); Kuranyi (62° Buttner), Kokorin.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Sidiropoulos.

    Espulso Zobnin (D) al 46°

     

  • Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    La domenica pomeriggio della 26° giornata di Serie A ha visto la Roma frenare anche in casa del Chievo, non andando oltre allo 0-0. Pareggio a reti bianche anche per il Parma, che torna a giocare dopo le due giornate rinviate, contro l’Atalanta. Si spartiscono la posta anche Empoli e Genoa, 1-1 il finale. L’unico successo di questo pomeriggio l’ottiene l’Udinese che riesce a fermare la striscia positiva del Torino, andando ad imporsi per 3-2 contro i granata. Da segnalare in Chievo-Roma il bruttissimo infortunio di Federico Mattiello che in un contrasto di gioco con Nainggolan ha subito la frattura di tibia e perone.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare odierne.

    CHIEVO – ROMA 0-0

    Niente da fare, Rudi Garcia non riesce a trovare la cura per la pareggite. Una Roma davvero brutta, che non è piaciuta nemmeno al proprio tecnico, non riesce a scardinare un Chievo preciso ed ordinato. Maran può essere contento e magari rammaricarsi per alcuni contropiede non finalizzati a dovere. Al Bentegodi è 0-0.

    EMPOLI – GENOA 1-1

    Partita dai due volti, decisamente divertente, quella del Castellani. Nel primo tempo un Genoa brillante, ben messo in campo sovrasta un Empoli brutto e lento, e trova il meritato vantaggio al 27° con Niang. Nella ripresa però i padroni di casa cambiano regime e spingono alla ricerca di quel pari che arriva, in maniera un po’ rocambolesca, con Barba che spinge in rete dopo un salvataggio di Perin dal corner di Valdifiori.

    PARMA – ATALANTA 0-0

    Il Parma torna a giocare dopo due gare rinviate e conquista subito un punto. La gara del ritorno dei Ducali e della prima di Reja sulla panchina dell’Atalanta, non è stata certo indimenticabile, da segnalare pochissimi sussulti e l’espulsione del gialloblu Rodriguez nel finale di gara.

    UDINESE – TORINO 3-2

    Antonio Di Natale | Foto Twitter
    Antonio Di Natale | Foto Twitter

    L’Udinese torna al successo, il Torino ferma la sua striscia di 12 risultati positivi consecutivi. Stramaccioni torna a respirare l’aria buona del successo dopo un periodo decisamente no. A passare in vantaggio però è il Toro con l’ex Quagliarella che al 15° di testa batte Karnezis. Neanche il tempo di gioire che Di Natale riagguanta subito i granata. Il pari esalta i bianconeri che al 25° su azione di corner trova il vantaggio per la sfortunata deviazione di Molinaro nella propria porta. Il Torino cerca il pari ma l’Udinese regge e nella ripresa il giovane Wague trova il gol del 3-1. I granata provano a tornare in partita grazie alla conclusione di Benassi, deviata da Piris, ma non basta, i 3 punti sono dei ragazzi di Stramaccioni. 

     

    RIEPILOGO RISULTATI 26° GIORNATA SERIE A

    Sampdoria- Verona 2-0 giocata ieri

    Milan – Verona 2-2 giocata ieri

    Cesena – Palermo 0-0 giocata alle 12.30

    Chievo – Roma 0-0

    Empoli – Genoa 1-1 

    Parma – Atalanta 0-0 

    Udinese- Torino 3-2

    Napoli – Inter stasera alle 20.45

    Lazio – Fiorentina domani h.19

    Juventus – Sassuolo domani h.21

     

    CLASSIFICA DOPO 26 GIORNATE

    Juventus* 58, Roma 50, Napoli* 45, Lazio* 43, Fiorentina* e Sampdoria 42, Genoa* 37, Torino 36, Inter*, Milan e Palermo 35, Udinese* 31, Empoli, Sassuolo* e Verona 29, Chievo 26, Atalanta 24, Cagliari e Cesena 20, Parma ** 11

    * una partita in meno

    ** due partite in meno

    Parma un punto di penalizzazione.

     

  • Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Siamo alla fase cruciale della stagione in Serie A, siamo all’ultimo step che pare anticipato rispetto alle previsioni di quest’estate. Tuttavia gli ultimi 20 minuti di Roma-Juventus hanno detto poche cose ma in modo netto e conciso. La Juventus è la squadra più forte in questo momento e i punti di vantaggio sulla Roma sono veritieri, ma il vantaggio costruito da madama è molto probabilmente figlio di una gestione diversa e più condizionata, da parte di Rudi Garcia sui suoi uomini.

    Gli ultimi venti minuti del match di ieri sera hanno fatto capire anche al più nostalgico tifoso giallorosso che, se vuoi competere con una squadra quadrata e impenetrabile, dal punto di vista del rendimento, come la Juventus devi attingere da tutte le tue forze senza guardare nomi o cognomi di chi hai in rosa. Non è un caso infatti che il miglior calcio espresso dalla Roma nel finale di partita sia avvenuto dopo i cambi di Francesco Totti e Daniele De Rossi.

    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter
    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter

    Nessuno discute la classe e l’immensa portata caratteriale che ha la presenza del capitano giallorosso in campo, tuttavia se la condizione ballerina di Totti non è al top in una sfida così importante forse è meglio far giocare chi tecnicamente è più debole ma può portare maggiore dinamismo. La stessa cosa vale per De Rossi, in 20 minuti ha fatto due entrate sulle gambe degli avversari che, se fosse stato un match di coppa europea, sarebbero stati sanzionati con due gialli e la conseguente espulsione, segno di una esagerata foga agonistica e di poca tranquillità nell’affrontare l’avversario. Oltre a questo i giocatori giallorossi, tutti, dovevano fare la partita della vita per riaprire il campionato a cominciare proprio dai due calciatori simbolo ed invece la riscossa è avvenuta da chi è partito dalla panchine e la rete che ha riaperto il match è arrivata dal giocatore più saggio e che per tutti i novanta minuti è apparso più tranquillo, al pari proprio dell’avversario.

    La lite tra il primo ed il secondo tempo tra Holebas e De Sanctis poi, aumenta la sensazione che per la Roma era la partita della vita nella testa dei giocatori, ma che non sono riusciti a trasformare quanto avevano in testa sul terreno di gioco, segno di grande inferiorità nei confronti di chi ormai da tre anni è regina indiscussa della Serie A e che pur cambiando tecnico e modulo di gioco (non ieri sera) ha una capacità mentale di mangiarsi l’avversario, chiunque esso sia, mostruosa almeno in Italia.

    Il bicchiere è mezzo pieno per i giallorossi perché in quei venti minuti finali hanno l’esempio di quello che devono fare nelle prossime partite, correre, aggredire, segnare, vincere riposarsi e poi ricominciare. Ma è una cosa che si può fare solo se hai fiducia dei tuoi mezzi e se usi le energie di tutti senza badare ai cognomi di chi hai in rosa, in questo Garcia la scorsa stagione era stato bravissimo, in questa sembra diventato succube delle scelte. Ad inizio stagione guardando qualitativamente le due rose tutti eravamo d’accordo nel dire che la Roma aveva raggiunto la Juventus, poi però una ha sfruttato tutti i suoi uomini compresi quelli che sembravano perduti per sempre (Pepe) l’altra no.

    Per la Roma il bicchiere è mezzo vuoto perché nello scontro diretto in casa ha perso l’occasione di togliere punti alla Juventus e staccare il Napoli, due piccioni con una fava, inoltre ha dato un altro punto di vantaggio ai bianconeri. Perché se il campionato di Serie A finisse a pari punti gli scontri diretti diventerebbero determinanti, quindi oggi la Roma deve finire la stagione con un punto in più della Juventus quindi da 9 punti siamo passati a 10.

    La Juventus vede il bicchiere mezzo pieno perché ha tenuto a bada la lupa che abbaiava famelica nel suo terreno di caccia e ne esce come detto con un altro piccolo margine di vantaggio. L’aver giocato la partita di ieri, in casa della Roma, senza Pogba e Pirlo essere andata in vantaggio per prima e aver rischiato di chiudere definitivamente il discorso è un’iniezione incredibile di autostima.

    Al tempo stesso resta anomalo per la Signora vedere il bicchiere mezzo vuoto, dopo tre anni di successi e di consapevolezze, ma la verità è che a questa squadra manca il killer instinct fatale, quello che dopo la rete di Tevez avrebbe fatto scattare la molla e avrebbe definitivamente ucciso il campionato di Serie A. In Italia potrebbe essere un piccolo problema ma in Europa questo fattore potrebbe essere determinante a cominciare dal ritorno di Champions League a Dortmund, perché la Juventus a Torino aveva avuto le occasioni per chiudere il discorso qualificazione anticipatamente e non lo ha fatto. Il dato positivo su cui deve lavorare Allegri è che se la Juventus gioca in modo tranquillo e con la testa sgombra in casa della Roma può fare altrettanto in casa dei tedeschi e allora di conseguenza il killer instinct può arrivare quando meno te lo aspetti e potrebbe ulteriormente trasformare questa squadra.

  • La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    70 minuti sostanzialmente di predominio territoriale della Juventus, che guadagna la superiorità numerica per il rosso a Torosidis e trova il vantaggio con un gioiello di Tevez su punizione. A questo punto Garcia toglie Totti e De Rossi mandando in campo Iturbe e Nainggolan ed i giallorossi cambiano, spingono, trovano il pari con Keita e cercano addirittura il gol del successo. Questa la sintesi in breve di Roma-Juventus. Allegri esce dal campo infuriato per l’occasione persa, Garcia può uscire soddisfatto per la reazione ma dovrà pensare molto alle scelte fatte all’inizio che non hanno convinto.

    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter
    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia opta un cambio rispetto alle previsioni della vigilia, a centrocampo giocano Keita-Pjanic-De Rossi con Nainggolan che si accomoda inizialmente in panchina, per il resto formazione confermata.

    Allegri, a causa degli infortuni di Pirlo e Sturaro e di un Pogba non al meglio, torna al 3-5-2 inserendo a centrocampo Marchisio-Vidal-Pereyra con Morata-Tevez coppia d’attacco.

    Partenza subito aggressiva della Roma con De Rossi che entra subito ruvido su Vidal dopo appena 15 secondi. La Juventus sembra voler lasciar sfogare i giallorossi poi prova a colpire con una ripartenza non finalizzata bene da Vidal. Nel primo quarto d’ora meglio la Juventus ma occasioni non se ne segnalano. I bianconeri si spingono in contropiede ed al 22° è provvidenziale Manolas a salvare, rischiando l’autogol, su Morata pronto a spingerla in gol. 29° prova a farsi vedere anche la Roma, Keita s’inserisce bene in area ma non riesce a controllare, palla tra le braccia di Buffon. Bianconeri sempre insidiosi in contropiede ma anche al 42° Tevez non riesce a trovare la porta dopo una bella azione di Pereyra. Un primo tempo non certo spettacolare si chiude ovviamente sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e con una Juventus più aggressiva che prova subito a premere e al 50° dopo una palla recuperata Vidal va al tiro, De Sanctis è battuto ma il diagonale del cileno finisce fuori di nulla. La Roma non riesce a rendersi pericolosa, il giro palla è troppo lento e la difesa bianconera è chiusa. Al 62° Torosidis tocca Vidal lanciato verso l’area, secondo giallo e quindi rosso per lui. Sul successivo calcio di punizione Tevez è perfetto e piazza la palla lasciando De Sanctis immobile. La Roma sembra sotto shock e Pereyra ha la chance per trovare il raddoppio palla sull’esterno della rete. Al 72° primo intervento di Buffon che devia in corner un colpo di testa di Manolas. La Roma però cresce e al 78° Keita trova il pareggio colpendo un cross, su punizione di Florenzi. I giallorossi se pur in 10 ci mettono il cuore e provano a spingere. La Juventus sembra stanca, la Roma ci prova ma non crea pericoli è 1-1, risultato favorevole alla Juventus che però si rammarica per l’occasione persa. Garcia dovrà riflettere sulle proprie scelte iniziali.

    ROMA – JUVENTUS 0-1 (63° Tevez)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, De Rossi (73° Nainggolan), Keita; Gervinho, Totti (70° Iturbe), Ljajic (65° Florenzi).

    Allenatore: Garcia.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (90° Padoin), Vidal, Marchisio, Pereyra, Evra; Tevez, Morata (83° Coman).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: De Rossi (R), Evra (J), Morata (J), Pjanic (R), Yanga-Mbiwa (R), Marchisio (J), Chiellini (J), Nainggolan (R)

    Espulsi: Torosidis (R)

  • “Manita” italiana in Europa League, 5 squadre agli ottavi

    “Manita” italiana in Europa League, 5 squadre agli ottavi

    Strepitosa “Manita” delle squadre italiane in Europa League. Cinque squadre su cinque qualificate agli ottavi d’Europa League e per un calcio che ha dovuto soffrire parecchio in Europa negli ultimi anni, quella di stasera ha l’aria di una grande rivincita.

    Cinque qualificazioni tutte diverse tra loro. La Fiorentina partiva con ottimismo ma il Tottenham faceva comunque paura, i viola hanno saputo soffrire e alla fine vincere quasi in scioltezza. Ha sofferto più del previsto l’Inter che ha potuto tirare il sospiro di sollievo solo al 87°. Il Napoli ha fatto poco più di una passerella, visto il netto successo dell’andata. Impresa vera e propria quella del Torino che ha espugnato il San Mames in un’altalena di emozioni. Successo teso ma meritato quello della Roma che in una gara, sospesa nella ripresa per le intemperanze dei tifosi di casa, ha saputo portar a casa un successo pesante a Rotterdam nella tana del Feyenoord.

    Domani con i sorteggi scopriremo il destino delle nostre compagini, intanto però godiamoci a pieno una notte di rinascita del calcio nostrano.

    Veniamo al racconto delle gare di oggi.

    FIORENTINA – TOTTENHAM

    In settimana, prima della gara, i dirigenti viola si erano raccomandati con i tifosi di non fischiarlo e lui, Neto, si è reso super protagonista e se la Fiorentina ha compiuto l’impresa dell’eliminare il Tottenham il portiere brasiliano ha tanto merito. Nel primo tempo infatti si assiste ad una viola troppo brutta che viene salvata dal proprio portiere che al 29° disinnesca un contropiede di Soldado andando ad arpionare il passaggio dell’attaccante ad un solissimo Eriksen. Nella ripresa però è tutta un altra Fiorentina, i ragazzi di Montella passano in vantaggio al 54° con Gomez che ben servito da Badelj, batte Lloris. Gli Spurs accusano il colpo e Salah al 71° piazza la rete che chiude il match. La viola non corre più rischi e il Franchi, pieno di gioia, festeggia il passaggio del turno.

    FIORENTINA – TOTTENHAM 2-0 (54° Gomez, 71° Salah)

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Richards, Savic, Basanta (57° Rodriguez), Alonso; Badelj, Pizarro, Fernandez (24° Aquilani); Joaquin (78° Pasqual), Gomez, Salah.

    Allenatore: Montella.

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Chiriches, Fazio, Vertonghen (75° Walker), Davies; Bentaleb (63° Kane), Stambouli; Chadli (63° Townsend), Eriksen, Lamela; Soldado

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Göçek.

     

    INTER – CELTIC

    L’Inter fatica più del previsto ma alla fine vince e porta a casa la qualificazione. Subito brivido in partenza con Carrizo costretto al salvataggio su Mackay-Steven. L’Inter pian piano cresce e al 36° si trova in superiorità numerica per l’espulsione di van Dijk. Il vantaggio di un uomo sembrerebbe spianare la strada per una goleada, così non è perchè il portiere Gordon si dimostra in grande serata. Il Celtic si compatta e cerca il contropiede, i nerazzurri spingono e trovano il gol che fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi solo al 87° quando Guarin s’inventa una gran conclusione, un missile imparabile per Gordon che vale successo e qualificazione agli ottavi.

    INTER – CELTIC 1-0 (87° Guarin)

    Inter (4-3-1-2): Carrizo; D’Ambrosio (80° Campagnaro), Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel, Hernanes (79° Kovacic); Shaqiri; Icardi, Palacio (88° Puscas)

    Allenatore: Mancini.

    Celtic (4-2-3-1): Gordon; Matthews, Denayer, van Dijk, Izaguirre; Brown, Bitton; Mackay-Steven (38° Ambrose), Johansen, Armstrong (78° Commons); Guidetti (58° Forrest)

    Allenatore: Deila.

    Arbitro: Kruzliak.

    Espulso: van Dijk (C) al 36°

     

    ATHLETIC BILBAO – TORINO

    Impresa granata al San Mames, in una serata ricca di emozioni, a gioire è il Torino che espugna lo stadio dei baschi e porta a casa la qualificazione agli ottavi. La gara si mette subito bene per il Toro che al 16° trova il vantaggio con un rigore, per fallo di Gurpegi su Vives, trasformato da Quagliarella. L’Athletic si butta in avanti e al 44° Iraola è abile a trovare la rete del pari. Gioia che dura poco perchè nel primo minuto di recupero Maxi Lopez trova il colpo di testa vincente per il nuovo vantaggio ospite. Nella ripresa Maxi fallisce il match point ed il destino sembra punirlo quando De Marcos al 61° riporta la gara in parità. Il cuore granata però è enorme e al 67° Darmian s’inventa un gran gol per il 2-3 che è come un colpo da ko per l’Athletic che non riesce sostanzialmente a far più paura al Torino che può così gioire.

    La gioia dei calciatori del Torino | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori del Torino | Foto Twitter

    ATHLETIC BILBAO – TORINO 2-3 (16° rig.Quagliarella (T) 44° Iraola (A), 45°+2 Maxi Lopez (T), 61° De Marcos (A), 67° Darmian (T))

    Athletic Bilbao (3-5-2): Iago Herrerìn; Etxeita, Gurpegi (42° Inaki Williams), Laporte; Iraola, Beñat (70° Susaeta), San Josè, Rico (78° Unai Lopez), De Marcos; Muniain, Aduriz.

    Allenatore: Valverde.

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Gazzi, Vives, El Kaddouri (84° Farnerud), Molinaro; Maxi Lopez (73° Martinez), Quagliarella.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Liany.

     

    FEYENOORD – ROMA

    Partita tesissima alla vigilia e tesa anche in campo tant’è che già nel primo tempo l’arbitro ha dovuto sospendere il match per qualche minuto per il lancio di una banana gonfiabile. Nella ripresa poi lunga sospensione per lancio d’oggetti, uno dei quali avrebbe colpito il direttore di gara, dopo l’espulsione di te Vrede. Veniamo al racconto della gara partono meglio gli olandesi ma è Totti a sfiorare due volte il gol, con un cucchiaio fuori di poco ed una punizione che colpisce il palo esterno. Sul finire del tempo arriva il vantaggio della Roma con Ljajic bravo a girare in rete un cross di De Rossi. Nella ripresa il fattaccio, al 54° l’arbitro mostra il rosso diretto a te Vrede e parte il lancio d’oggetti che porta alla sospensione. Si riparte e il Feyenoord in 10 contro 11 pareggia con il neo entrato Manu che s’infila nella difesa giallorossa. La Roma reagisce quasi subito e al 60° Gervinho, servito da Torosidis, realizza sottoporta il 2-1. Gli olandesi ci provano con tutto l’orgoglio ma non riescono a riaprire la qualificazione che viene ottenuta dagli uomini di Garcia.

    FEYENOORD – ROMA 1-2 (45°+1 Ljajic (R), 57° Manu (F), 60° Gervinho (R))

    Feyenoord (4-3-3): Vermeer; Boulahrouz (55° Manu), Van Beek, Kongolo, Nelom; Clasie, Toornstra, El Ahmadi; Karsdorp, Kazim-Richards (30° te Vrede),Vilhena (84°Achahbar) .

    Allenatore: Rutten.

    Roma (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Pjanic (73° Nainggolan), De Rossi, Keita; Gervinho, Totti (82° Paredes), Ljajic (73° Iturbe)

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Turpin.

    Espulso: Te Vrede (F) al 54°

     

    NAPOLI – TRABZONSPOR

    Tutto facile per il Napoli che partiva dalla vittoria per 4-0 ottenuta in Turchia 7 giorni fa. I partenopei hanno fatto la partita anche al San Paolo e oltre al gol siglato da De Guzman al 19°, gli uomini di Benitez hanno avuto altre occasioni per render il passivo ancora più pesante. Praticamente inesistente il Trabzonspor.

    NAPOLI – TRABZONSPOR 1-0 (19° De Guzman)

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Mesto, Henrique, Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (75° Hamsik), De Guzman (69° Gabbiadini), Mertens; Higuain (63° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Trabzonspor (4-3-3): Arikan; Dursun (88° Yavru), Bosingwa, Demir, Dogan; Atik (76° Aydogdu), Ekici, Medjani; Hurmaci, Cardozo, Zengin (83° Ylmaz)

    Allenatore: Yanal.

    Arbitro: Bebek.

     

  • Europa League agrodolce, vince solo il Napoli

    Europa League agrodolce, vince solo il Napoli

    E’ una serata che ha un gusto dolce e amaro quello che rimane dopo le gare di Europa League delle 5 compagini italiane.

    Una solo vittoria, pesantissima e con buona parte di qualificazione in tasca per il Napoli, e 4 pareggi. Se Inter e Fiorentina sorridono, perchè il 3-3 dei nerazzurri in casa del Celtic e l’uno a uno dei viola a Londra nella tana del Tottenham sono risultati decisamente positivi in vista del ritorno, non possono certo esser contenti del risultato di parità Roma e Torino. I giallorossi non riescono più a vincere all’Olimpico e impattano per 1-1 contro il Feyenoord, i granata vanno sotto, rimontano, sorpassano e si fanno agganciare sul 2-2 dall’Athletic Bilbao.

    Veniamo al racconto delle gare delle italiane di questa giornata.

    L'esultanza dei giocatori del Napoli | Foto Twitter
    L’esultanza dei giocatori del Napoli | Foto Twitter

    TRABZONSPOR – NAPOLI 

    Tutto facile per il Napoli che sbriga la pratica turca in meno di mezz’ora. Apre le marcature Henrique con un colpo di testa dopo soli 6 minuti. Al 20° Gabbiadini si trasforma in assistman e serve ad Higuain la palla del facile 2-0. Passano 6 minuti e Gabbiadini entra nel tabellino marcatori firmando il 3-0. Il Tranbzonspor non esiste e nel finale il Napoli fallisce un rigore con Mertens ma cala il Poker con Zapata nel recupero.

    TRABZONSPOR – NAPOLI 0-4 (6° Henrique, 20° Higuain, 26° Gabbiadini, 91° Zapata)

    Trabzonspor (4-3-3): Arikan; Bosingwa, Demir, Medjani, Dogan; Hurmaci (92° Nizam), Atik (92° Dursun), Zengin; Ylmaz, Cardozo, Aydogdu (85° Yavru)

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler, Gargano (46° Lopez); Gabbiadini, De Guzman (70° Callejon), Mertens; Higuain (80° Zapata)

     

    ROMA – FEYENOORD

    La Roma non ha ancora trovato la cura alla pareggite. Contro il Feyenoord i giallorossi non riescono a gestire il vantaggio trovato al 22° con un bel colpo di tacco da Gervinho e si vedono agganciare ad inizio ripresa da un gol di Kazim-Richards, partito in posizione di fuorigioco. Adesso per la Roma si fa dura, anche se un successo a Rotterdam non è un’impresa impossibile per gli uomini di Garcia, servirà però la vera Roma.

    ROMA – FEYENOORD 1-1 (22° Gervinho (R), 55° Kazim-Richards (F))

    Roma (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (65° Keita), Pjanic; Gervinho, Totti (65° Doumbia), Verde (75° Florenzi).

    Feyenoord (4-3-3): Vermeer; Wilkshire (30° Karsdorp), Boulahrouz, Kongolo, Nelom; El Ahmadi, Immers, Clasie; Toornstra, Kazim-Richards, Vilhena.

     

    TORINO – ATHLETIC BILBAO

    Altalena d’emozioni a Torino con i granata che vanno praticamente subito sotto contro i baschi del Bilbao per la rete di Williams ma grazie al cuore e all’orgoglio gli uomini di Ventura riescono a ribaltarla già nel primo tempo grazie ad un super Maxi Lopez che trova la doppietta. Nella ripresa però l’Athletic Bilbao riesce a trovare il 2-2, pesantissimo in vista del ritorno, con Gurpegi.

    TORINO – ATHLETIC BILBAO 2-2 (9° Williams (A), 18°, 42° Maxi Lopez (T), 73° Gurpegi (A))

    Torino (4-4-2): Padelli; Molinaro, Maksimović, Moretti, Glik; Darmian, El Kaddouri (76° Farnerud), Gazzi, Benassi; Maxi López (72° Amauri), Martínez (58° Quagliarella).

    Athletic Bilbao (4-2-3-1): Herrerin; De Marcos, Etxeita, Laporte, Aurtenetxe (57° Iraola); San Jose, Etxebarria; Viguera (57° Gurpegi), Rico, Muniain; Williams (72° Sola).

     

    CELTIC – INTER

    E’ proprio il caso di chiamarla Pazza Inter. I nerazzurri nel primo quarto d’ora fanno quello che vogliono al Celtic Park di Glasgow e si portano addirittura sul 2-0 con Shaqiri al 4° e Palacio al 13°. L’Inter però bellissima in attacco è bruttissima in difesa e nel giro di un minuto tra il 24° ed il 25° riesce a riagganciarla con la doppietta di Armstrong. Gli errori però non sono solo di marca interista, al 45° infatti il portiere Gordon combina un pasticcio enorme e lascia la palla a Palacio che a porta vuota segna il 2-3. Nella ripresa l’Inter ha il difetto di non chiuderla ed arretrare troppo ed al 93° arriva il pareggio beffa di Guidetti. Il 3-3 in trasferta non è da buttare ma al ritorno serve una difesa più solida.

    CELTIC – INTER 3-3 (4° Shaqiri (I), 13°, 45° Palacio (I), 24°, 25° Armstrong (C), 93° Guidetti (C))

    Celtic (4-2-3-1): Gordon; Matthews (81° Ambrose), Denayer, van Dijk, Izaguirre; Brown, Bitton; Mackay-Steven, Johansen, Armstrong (74° Henderson); Griffiths (74° Guidetti).

    Inter (4-3-3): Carrizo; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel, Kuzmanovic (79° Dodò); Shaqiri, Palacio, Icardi (74° Kovacic).

     

    TOTTENHAM – FIORENTINA

    Grandissima prova della Fiorentina che riesce a strappare un pari importantissimo a Londra. La gara si mette subito male perchè il Tottenham trova il vantaggio immediato con Soldado. Gli Spurs non mollano la presa ma hanno il difetto di non raddoppiare e al 36° Basanta trova la parità. Nella ripresa Montella cambia il modulo e la viola cresce, concede poco e anzi avrebbe anche la palla per vincere. Finisce 1-1 risultato molto positivo in vista del ritorno tra 7 giorni al Franchi. 

    TOTTENHAM – FIORENTINA 1-1 (9° Soldado (T), 36° Basanta (F))

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Walker, Fazio, Vertonghen, Davies; Bentaleb, Paulinho (84° Mason); Chadli (66° Kane), Eriksen, Townsend (73° Lamela); Soldado

    Fiorentina (3-5-2): Tatarusanu; Gonzalo Rodriguez, Savic, Basanta; Pasqual (66° Alonso), Pizarro, Mati Fernandez, Borja Valero (78° Badelj), Joaquin; Gomez (85° Ilicic), Salah.

     

     

  • Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    La Roma non riesce più a vincere, dopo i 4 pareggi consecutivi in campionato, intervallati dal successo solo ai supplementari contro l’Empoli negli ottavi di Tim Cup, arriva una sconfitta casalinga contro la Fiorentina che costa l’eliminazione proprio nella coppa nazionale.

    Quella contro i viola è stata una partita che ha mostrato ancora una volta una Roma con poche idee, che ha costruito poco in avanti e che ha concesso due reti simili e fin troppo facili alla Fiorentina. Adesso Garcia  avrà sicuramente da lavorare per riportare la sua squadra a quei livelli di gioco visti nella scorsa stagione e nella prima parte di questa.

    L'esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter
    L’esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter

    Montella invece può essere decisamente soddisfatto dei suoi. I viola hanno giocato adattandosi ai ritmi bassi nel primo tempo, poi nella ripresa sono cresciuti e, con la coppia Pasqual-Gomez, hanno confezionato i due gol che sono valsi il successo. Adesso per la Fiorentina nella semifinale di Tim Cup ci sarà la Juventus.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Rudi Garcia schiera la Roma con il consueto 4-3-3, tra i pali va il portiere di coppa Skorupski. Chance per Cole in difesa e Paredes a centrocampo, in avanti tridente Ljajic-Totti-Florenzi.

    Montella manda in campo i suoi con un 3-5-2, con l’assenza di Gonzalo Rodriguez in difesa vanno Basanta, Savic e Tomovic. In attacco la coppia è formata da Diamanti e Mario Gomez. 

    Si parte ed il match viaggia sull’equilibrio, nei primi dieci minuti si segnala solo un inserimento di Florenzi con conclusione alta. I ritmi si mantengono bassi, una svirgolata di Skorupski potrebbe favorire Gomez che però non ne approfitta e poco dopo è Ljajic a venire ben imbeccato da Totti ma il tiro del serbo viene deviato in corner. Alla mezz’ora, con la gara che stenta a decollare, Tatarusanu è bravo a neutralizzare un tiro da fuori di Nainggolan deviato da Cole. Un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Le due squadre tornano in campo senza sostituzioni e dopo pochi minuti un tiro da fuori di Diamanti spaventa Sk0rupski. Nel primo quarto d’ora si nota un leggero aumento di ritmo, la Roma tiene e fa girare palla ma non riesce mai a rendersi pericolosa dinanzi a Tatarusanu mentre la Fiorentina cresce, rispetto alla prima frazione, provando ad innescare un paio di volte Gomez. Al 65° la gara si sblocca, lancio lungo e preciso di Badelj per Pasqual che controlla e mette in mezzo una palla sulla quale si avventa Mario Gomez che con un tocco beffa Skorupski. Ci si aspetta una reazione furiosa della Roma che però non arriva. Garcia al 73°si gioca la carta Ibarbo, il colombiano, all’esordio con la maglia giallorossa, prova subito a vivacizzare l’attacco della Roma. I padroni di casa si buttano in avanti più con orgoglio che con idee, la Fiorentina tiene, anzi i viola trovano il raddoppio, ancora una volta Pasqual crossa in mezzo, Mario Gomez controlla e batte a rete superando Skorupski.

    ROMA – FIORENTINA 0-2 (0-0) (65°, 89° Gomez)

    Roma (4-3-3): Skorupski; Maicon (80° Verde), Manolas, Astori, Cole; Keita, Nainggolan, Paredes (57° Pjanic); Florenzi, Totti (73° Ibarbo), Ljajic

    Allenatore: Garcia.

    Fiorentina (3-5-2): Tatarusanu; Tomovic, Savic, Basanta; Joaquin, Pizarro, Badelj, Borja Valero (79° Mati Fernandez), Pasqual; Diamanti (69° Ilicic), Gomez (90° Babacar).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Badelj (F), Nainggolan (R), Borja Valero (F), Astori (R)