Andrà a caccia di quella vittoria che manca da oltre un mese la Fiorentina di Vincenzo Montella in casa del Catania. Una sfida particolare per l’Aeroplanino che ritrova cosi la squadra con la quale è stato protagonista nello scorso campionato, anche se è da capire quale sarà l’accoglienza che gli verrà riservata dopo qualche polemiche estiva. Un match tutt’altro che semplice però per i viola, reduci dal pareggio interno contro il Napoli. I siciliani, che domenica scorsa hanno superato in trasferta il Genoa, sono in un ottimo stato di forma e sognano quei tre punti che potrebbero ingolosire ancor di più la tifoseria rossoazzurra. Maran in difesa recupera Legrottaglie e rilancia dal 1’ anche Marchese.
Tuttavia le note negative, dovute alle defezioni, ci sono, specie da centrocampo in sui. Lodi e Bergessio devono scontare un turno di squalifica, Almiron, Sciacca e Rolin sono infortunati e non prenderanno parte nemmeno loro alla contesa del Cibali. Recupererà con ogni probabilità Spolli, colpito nei giorni scorsi dalla febbre mentre in mezzo al campo Salifu dovrebbe far spazio a Biagianti. In avanti c’è Castro. Dall’altra parte Montella va verso la rinuncia a Pizarro. Out anche El Hamdaoui, impegnato in Coppa d’Africa, mentre Vecino non ha ricevuto il transfer. In avanti è ballottaggio sul partner di Jovetic: il testa a testa è tra Toni e Ljajic con il primo che sembra essere in leggero vantaggio, anche se non sono da escludere sorprese dell’ultim’ora.
Dopo la sconfitta al San Paolo contro il Napoli, la Roma perde anche sul campo del Catania. Per gli etnei tre punti d’oro, che li avvicinano al sesto posto occupato proprio dalla squadra giallorossa, distante ora soltanto tre punti. Zeman invece vede allontanarsi sensibilmente il terzo posto, con 8 punti da recuperare su Napoli e Inter. PRIMO TEMPO – Prima frazione di gioco dominata dalla Roma di Zeman, colpevole però di non aver trovato la via del gol. Almeno tre le occasioni da gol limpide per la squadra giallorossa, due capitate sui piedi di Mattia Destro, sprecate entrambe malamente dall’attaccante ex Siena. Prima col sinistro e poi col destro, sempre a pochi passi dalla porta difesa dall’estremo difensore Andujar, il prodotto del vivaio interista ha confermato di attraversare uno scarso periodo di forma, mostrando preoccupando limiti dal punto di vista della finalizzazione, e dando così voce ai critici che ad oggi lo considerano semplicemente un discreto attaccante e nulla più.
Ma la chance più clamorosa nel primo tempo è quella che vede come protagonista, in negativo, l’americano Bradley, che a due passi si divora un gol già fatto calciando sopra la traversa. E questi errori verranno pagati a caro prezzo dalla squadra giallorossa nel corso del secondo tempo, quando il Catania troverà quasi subito la rete del vantaggio.
SECONDO TEMPO – Che la musica sia cambiata rispetto ai primi 45 minuti lo si capisce da subito, con il Catania più intraprendente e la Roma invece gravemente in difficoltà nel mantenere le distanze tra i reparti, finendo per subire a più riprese le ripartenze dei padroni di casa. Zeman è preoccupato e cerca di rimediare alla situazione mandando in campo il 18 enne Marquinhos, autentica sorpresa della prima parte della stagione romanista al posto di Piris, con il brasiliano che va ad occupare la posizione di terzino destro anziché quella di centrale difensivo.
Il cambio però non migliora le cose, anzi. Un minuto dopo l’ora di gioco infatti gli etnei passano avanti grazie alla rete di Alejandro Gomez, imbeccato ottimamente dal passaggio illuminante di Bergessio. Inutili le proteste dei giocatori della Roma, che chiedevano un fuorigioco in realtà inesistente, come mostrato dalla moviola.
Da qui in avanti la gara diventa nervosa. Il primo a poterne fare le spese è il difensore dei capitolini Castan, autore di un’entrataccia su Bergessio che l’arbitro Damato punisce con il cartellino giallo, sebbene il gesto meriti qualcosa di più di una semplice ammonizione. Nonostante lo svantaggio, la Roma non riesce più a rendersi pericolosa dalle parti di Andujar, e nemmeno l’ingresso di Dodò al posto del connazionale Marquinho cambia gli equilibri della partita. Dopo gli errori nel primo tempo, Mattia Destro sparisce completamente nel corso della ripresa, aggravando quindi la sua prestazione già di sua estremamente negativa.
Negli ultimi scampoli di partita, Dodò ha tra i piedi la palla del pareggio ma Andujar salva il risultato. Al momento del tiro però Barrientos ha ostacolato in maniera evidente l’ex Corinthians, e quindi sono giustificate le proteste della panchina giallorossa che chiedeva il calcio di rigore. Finisce quindi tra le polemiche, sebbene la Roma debba comunque interrogarsi sulla ripresa sconcertante dell’undici di Zeman.
Pagelle Catania-Roma 1-0 (20 giornata Serie A) Gomez 7: frenato nel primo tempo, straripante nella ripresa. L’argentino trova il jolly al 61° minuto che regala i tre punti al Catania. Barrientos 6,5: suo l’assist per la rete che decide l’incontro. La sua fisicità manda in crisi tutta la difesa ospite. Legrottaglie 6: prova matura del difensore etneo, che in Sicilia sta vivendo una seconda giovinezza. Marquinho 6: il brasiliano sostituisce Totti, restato sempre in panchina. In attacco è il migliore dei suoi. Desta quindi perplessità il fatto che Zeman scelga di toglierlo nel finale con la Roma sotto di un gol. Bradley 5: come al San Paolo contro il Napoli, l’americano si divora nel primo tempo una rete già fatta quando il risultato era ancora sullo 0-0. Destro 4: sono due le occasioni letteralmente mangiate nel corso della prima frazione di gioco dall’ex attaccante di Siena e Inter. Nella ripresa sparisce. Ha ragione Zeman, è questione di mentalità.
Mentre Nico Lopez continua a fare il fenomeno al Sudamericano Under 20 con l’Uruguay (di stanotte la notizia del successo della Celeste contro la Canarinha per 3-2), la Roma è chiamata a rispondere alla vittoria di ieri dell’Inter a San Siro contro il Pescara, per continuare a sperare quanto meno nel terzo posto, ultima piazza utile per un ingresso in Champions League, ora distante sei lunghezze. La squadra allenata da Zdenek Zeman è reduce da due sconfitte esterne sui campi di Chievo e Napoli, ko che hanno interrotto una striscia positiva di cinque vittorie consecutive inziata la settimana successiva al derby perso contro la Lazio. L’impegno di questo pomeriggio per i giallorossi non sarà dei più semplici, dal momento che in Sicilia il Catania non perde dal 30 novembre scorso, giorno in cui gli etnei vennero costretti allo stop da parte del Milan, in una partita che comunque fece suscitare più di una polemica dopo il fischio finale. Se escludiamo le sconfitte contro Juventus e Milan, il Catania in casa non ha mai perso, vincendo sei incontri e pareggiandone due, conquistando quindi 20 punti in 10 partite, due in meno della Juve per intenderci. Gli ingredienti iniziali parlano di una partita tutt’altro che semplice per la squadra giallorossa.
ROMA – Nel pomeriggio di ieri Zeman ha diramato la lista dei 19 convocati per la trasferta di Catania. Non c’è Osvaldo, infortunato al ginocchio destro, la cui assenza era comunque stata largamente preventivata dall’ambiente capitolino. Non ci sarà nemmeno Pjanic, squalificato. Recupera invece capitan Totti, in dubbio fino all’ultimo. Ha smaltito la febbre anche Marquinhos, altro giocatore in forse per la sfida odierna, con il brasiliano che sarà dunque regolarmente titolare in difesa al fianco del connazionale Castan. Sugli esterni agiranno Piris e Balzaretti, mentre in porta giocherà l’uruguaiano Goicoechea. A centrocampo De Rossi dovrebbe partire dal primo minuto nella posizione di regista, con Bradley e Florenzi accanto. Qualora Zeman scegliesse di affidare le chiavi di centrocampo al greco Tachtsidis, De Rossi sarebbe comunque titolare come interno, e Florenzi mezzala. In attacco spazio dal primo minuto a Mattia Destro, nell’occhio del ciclone dopo un girone d’andata al di sotto delle aspettative, ed anche ieri difeso a spada tratta dal tecnico boemo. A completare il tridente ci saranno poi Francesco Totti ed Erik Lamela, ormai completamente recuperato dopo l’infortunio subito a novembre.
CATANIA – I padroni di casa non vincono da quattro partite, quando lo scorso dicembre batterono al Cibali la Samp per 3-1, risultato che segnò di fatto la panchina di Ciro Ferrara, esonerato dalla dirigenza blucerchiata. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio, il Catania vuole conquistare la sua prima vittoria del 2013 proprio ai danni della Roma. Maran per oggi dovrà fare a meno di Francesco Lodi, squalificato per tre turni dal giudice sportivo. Dovrebbe quindi essere Almiron a sostituirlo in mezzo al campo, con Izco ed il giovane Salifu a proteggerlo. In attacco il trio delle meraviglie Gomez, Bergessio, Barrientos. Completa invece la difesa la coppia centrale Legrottaglie-Spolli con Bellusci e Marchese terzini. In porta Andujar.
PRECEDENTI – Nel girone d’andata la Roma e Catania avevano pareggiato 2-2. Successo sfiorato per gli uomini di Maran, che avevano visto svanire il sogno dei tre punti allo scadere per colpa del gol di Nico Lopez, da poco entrato. Per quanto riguarda invece le sfide al Massimino, il bilancio nei quattordici confronti disputati è a favore dei siculi, che vantano 4 vittorie a fronte di due sconfitte e 8 pareggi.
Probabili formazioni Catania-Roma (20 giornata Serie A) Catania (4-3-3): Andujar, Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese, Izco, Almiron, Salifu, Gomez, Bergessio, Barrientos. Allenatore: Maran Roma (4-3-3): Goicoechea, Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti, De Rossi, Bradley, Florenzi, Totti, Lamela, Destro. Allenatore: Zeman
La gara dei quarti di Coppa Italia in programma questa sera alle ore 21 allo Stadio Olimpico, Lazio-Catania, per i padroni di casa è un match per sperare di continuare nel momento d’oro, per coltivare il sogno dei tanti biancocelesti che, nella Lazio di Vladimir Petkovic, intravedono quella squadra che, a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il 2000,riuscì a conquistare con Eriksson il secondo scudetto della sua storia, oltre che brillare anche fra le diverse competizioni nazionali ed europee. In quella squadra di Cragnotti figuravano nomi illustri, da Nedved a Salas a Vieri, portati dai miliardi facili di allora mentre oggi, in tempi di crisi, la gestione del presidente Lotito è orientata all’oculatezza ed alla prudenza, senza però trascurare l’obiettivo fondamentale nel calcio: i risultati.
In campionato il cammino finora intrapreso è stato quasi impeccabile e, se non fosse stato per la marcia forsennata della Juventus, la squadra di Petkovic sarebbe stata capolista; questa sera, inoltre, contro gli etnei si gioca la possibilità di accedere alla semifinale del trofeo Nazionale, una competizione che nessuno intende sottovalutare, per il suo valore e perchè permette di aggiungere mattoni importanti nel processo di crescita intrapreso finora. La squadra laziale, dunque, proverà a far leva sulla testa e sulle gambe, per calcare le ali dell’entusiasmo diffuso ormai in tutto l’ambiente che ha dimostrato di aver acquisito una “mentalità nuova, che le consente di avere una forza mentale superiore e ribaltare perfino le situazioni più complicate”, come sottolinea lo stesso mister Petkovic che, in tal senso, evidenzia proprio la crescita della sua squadra sotto il profilo caratteriale, una crescita che le permette di reagire alle difficoltà, anche se il tecnico preferisce volare basso e rimandare al mittente ogni riferimento ai sogni tricolore, anche perchè l’obiettivo prioritario – per oggi – resta la concentrazione massima alla sfida contro il Catania di questa sera, per passare il turno.
Dal punto di vista delle questioni di campo, mister Petkovic dovrebbe far rifiatare Miro Klose in avanti, lasciando spazio alle due punte Floccari e Kozak, mentre in porta vi sarà Carrizo, con Marchetti a rifiatare per il campionato, mentre a centrocampo è imprescindibile la presenza del profeta Hernanes.
In casa Catania, invece, il tecnico Rolando Maran sente l’importanza della gara, che potrebbe regalargli uno spazio importante nella storia recente del club etneo in caso di passaggio del turno ed approdo alle semifinali, ma le necessità impongono di ricorrere al turnover e, dunque, Bergessio sarà a riposo e lascerà spazio a Castro, così come il portiere Andujar che lascerà spazio a Frison, mentre mancherà anche Spolli, che risente di un problema muscolare e che, pertanto, è rimasto in Sicilia.
Le probabili formazioni del quarto di Coppa Italia Lazio-Catania:
Allo stadio Adriatico va in scena il match Pescara-Catania, valido per la 18^ giornata di Serie A. Sulla carta gli ospiti affrontano la trasferta in terra d’Abruzzo con l’opportunità di conquista l’intera posta in palio, sebbene non sia da sottovalutare il recente periodo di forma attraversato dai padroni di casa allenati da Cristiano Bergodi. Va detto che dall’arrivo del nuovo tecnico il Pescara ha raccolto soltanto una vittoria in cinque partite (Pescara-Genoa 2-0, ultima partita casalinga giocata dal Delfino), ma le prestazioni delle ultime settimane testimoniano una reale inversione di tendenza rispetto all’avvio di stagione. In classifica Terlizzi e compagni occupano attualmente il terzultimo posto a quota 14 punti, posizione che conferma i pronostici di inizio stagione.
WEISS TREQUARTISTA – Bergodi ripropone il 4-3-1-2 delle ultime uscite, lo stesso modulo con cui gli abruzzesi hanno centrato la vittoria contro il Genoa lo scorso 9 dicembre. Nel ruolo di trequartista il tecnico schiera lo slovacco Weiss. Davanti l’ex Manchester City la coppia d’attacco Celik-Abbruscato. Indisponibile Vukusic. A centrocampo ancora panchina per il colombiano Quintero, con Nielsen Togni e Bjarnason che dovrebbero partire dal primo minuto. Tutto confermato anche in difesa. Terlizzi-Capuano coppia centrale, Balzano e Modesto esterni, Perin in porta.
VOLARE – Per continuare a sognare. Il Catania si presenta all’Adriatico con l’obiettivo di proseguire lo splendido stato di forma mostrato nelle ultime quattro partite (due di Coppa Italia ndr) culminate tutte con una vittoria. Ormai anche il tabù trasferta sembra essere superato, dopo il successo a Siena e Parma. Ottavi in classifica a soli 4 punti dal sesto posto occupato dalla Roma, gli etnei vogliono proseguire il loro cammino cercando tre punti fondamentali sul campo del Pescara. Mancherà Bergessio, quindi spazio a Morimoto insieme a Gomez e Barrientos. Al centro Lodi Almiron e Izco, con Legrottaglie e Bellusci in difesa e Andujar chiamato a dirigere la linea a quattro del reparto difensivo.
L’annuncio era nell’aria dopo l’ennesima sconfitta rimediata dalla Sampdoria ieri a Catania, un secco e perentorio 3-1 che Ciro Ferrara non aveva digerito, concludendo con gran nervosismo il match e rifiutandosi anche distringere la mano al tecnico etneo Maran, innescando un battibecco al rientro degli spogliatoi: un segnale inequivocabile della non serenità del tecnico napoletano, che è stata poi confermata dai fatti di queste ore. La Sampdoria esonera Ferrara, senza più alcuna prova d’appello, ed è giunta anche l‘ufficialità con comunicato della stessa società blucerchiata che è apparso sul sito del club.
Nella nota si legge che la Sampdoria esonera Ferrara sollevando anche il suo staff dall’incarico e, al contempo, accetta le dimissioni del direttore sportivo Pasquale Sensibile e del coordinatore dell’area tecnica Domenico Teti. Una vera e propria rivoluzione, una sorta di uragano che si è abbattuto sul progetto blucerchiato che – per quanto visto finora – si è indiscutibilmente rivelato inconsistente e deludente per i tifosi che speravano in qualcosa di diverso dopo il ritorno in serie A che fa seguito al purgatorio della serie cadetta. Le dimissioni di Sensibile vanno lette come una scelta coerente considerando che è stato proprio l’ormai ex ds a scegliere Ferrara ed a credere il lui: venendo meno il “suo” tecnico, dunque, Sensibile ha preferito abbandonare il progetto ed al suo posto il nuovo direttore sportivo sarà Osti, ex dirigente dell’Atalanta a testimoniare che la Sampdoria esonera Ferrara e decide di ripartire facendo “tabula rasa” di ciò che è stato finora.
La formazione guidata da Ferrara, invece, ha inanellato troppi risultati negativi, basti pensare alle sette sconfitte di fila “collezionate”, interrotte poi da due vittorie – tra cui quella del derby della Lanterna con il Genoa – ma in realtà i problemi veri e propri non sono stati mai risolti realmente: alla squadra è mancata la continuità dei risultati (un bilancio nero con nove sconfitte, tre pareggi e cinque vittorie, ndr) e, forse, anche la serenità dello spogliatoio, considerando che già da tempo si percepiva che la panchina di Ciro Ferrara stava scricchiolando: come spesso accade a pagare è l’allenatore e dunque la Sampdoria esonera Ferrara ma, in realtà, sarebbe opportuno valutare le problematiche interne e provare a rimediarvi sul mercato.
Oltre a qualche problema psicologico, è impossibile non sottolineare quello che è l’aspetto tecnico più problematico della formazione doriana, legato al rendimento del reparto offensivo, che fatica a realizzare ciò che viene creato: manca una punta capace di segnare anche se la squadra gioca male, che abbia le caratteristiche tali da sbrogliare la matassa nelle situazioni di sofferenza. Un tipo di giocatore che può essere molto utile nella durissima lotta per la salvezza e che, invece, in casa blucerchiata sembra mancare al contrario di quanto accade, invece, in casa di altre rivali nella volata salvezza.
Per tutte queste ragioni, appare realmente molto arduo e soprattutto delicato il compito che attende, ora, il successore di Ciro Ferrara di cui si conosce già il nome: l’ex tecnico di Fiorentina, Palermo e Lazio Delio Rossi, che arriverà a Genova già domani, martedì, quando verrà presentato in conferenza stampa. Sempre nella giornata di domani, Delio Rossi sarà già in campo con la squadra per dirigere il suo primo di allenamento e preparare la partita che concluderà il 2012 della Sampdoria e che il caso ha voluto fosse proprio contro la sua ex squadra, la Lazio attualmente guidata da Petkovic.
Non è andata giù a Ciro Ferrara la sconfitta rimediata a Catania questo pomeriggio, maturata nel corso della ripresa dopo che i primi 45 minuti di gioco si erano chiusi con gli ospiti blucerchiati in vantaggio per 1-0 grazie al calcio di rigore trasformato da Maresca. Il finale di gara è stato particolarmente caotico, con il tecnico della Sampdoria che ha mandato a quel paese il collega etneo Rolando Maran, rifiutando la classica stretta di mano al termine del match. Sconfitta che mantiene il club doriano al tredicesimo posto a quota 17 punti, mantenendo un vantaggio di tre lunghezze sulla zona retrocessione, con il Pescara che occupa attualmente la terzultima posizione. Ma qual è stato il motivo scatenante che ha reso Ferrara furioso?
PRESSIONI – Ciò che ha fatto scattare Ferrara contro Maran sarebbero state presunte pressioni operate dal tecnico di casa Maran nei confronti della terna arbitrale al rientro negli spogliatoi durante l’intervallo, pressioni che si sarebbero prolungate anche nel post intervallo. Da qui la considerazione da parte di Ferrara su come il secondo tempo sia stato pesantemente condizionato da una direzione di gara non più serena come invece era stata nel corso della prima frazione di gioco.
CHIARIMENTO – Pochi minuti dopo la plateale protesta di Ferrara contro lo stesso Maran, i due allenatori si sono chiariti come testimoniano le dichiarazioni del post-partita rilasciate ai giornalisti presenti al Massimino. Ferrara ha spiegato come avesse frainteso un gesto del collega etneo, per poi sottolineare come non fosse sua intenzione attribuire la sconfitta della sua squadra alle decisioni della terna arbitrale. Anche Maran ha voluto ribadire come il tutto fosse rientrato nella normalità, confermando il suo rispetto verso tutti gli altri allenatori, ricordando il match contro il Milan e la stretta di mano finale con Massimiliano Allegri.
Grande attesa per la partita tra Siena-Catania dove, nonostante non si tratti di un big match, la posta in palio è davvero importante: da una parte scenderanno in campo i locali che sono alla continua ricerca di punti per poter muoversi dall’ultima posizione occupata assieme al Pescara, mentre dall’altra ci sono i ragazzi di Rolando Maran che, dopo due sconfitte consecutive con Palermo e Milan, vogliono cercare di ritrovare la via della vittoria per ambire ad un posto in Europa.
I toscani, agguerriti come sempre, cercheranno di mettere il bastone tra le ruote ai siciliani che in trasferta fino ad ora hanno totalizzato solamente tre punti grazie ai tre pareggi: Lodi e compagni non sono infatti mai riusciti a vincere tra le mura dell’avversaria e questo influisce non poco anche a livello mentale. A complicare le cose per Maran sono anche le assenze di Barrientos e Bellusci, entrambi squalificati: in attacco il tecnico del club rossoazzurro ha quindi deciso di schierare Castro per comporre il tridente con Bergessio e Gomez.
Nonostante le assenze il Catania scenderà in campo a Siena per conquistare la posta in palio cercando di evitare cali di concentrazione come richiesto da Maran: dall’altra parte i locali guidati dal tecnico Cosmi vorranno di certo ben figurare davanti al proprio pubblico dimostrando ancora una volta di non meritare quest’ultimo posto, frutto soprattutto dei punti di penalità. Si prospetta dunque un match con i fiocchi quello tra Siena-Catania che andrà di scena alle 15.00 presso lo stadio Artemio Franchi.
Si è concluso il quarto turno di Coppa Italia, ultimo scoglio della fase preliminare prima di giungere quindi agli ottavi, in programma il prossimo 12 dicembre (andata). In settimana dovevano giocarsi soltanto le ultime due partite del quarto turno, che hanno visto da una parte la sfida tra Catania e Cittadella, dall’altra invece il match Cagliari-Pescara. A qualificarsi sono state le due squadre che giocavano in casa, brave a sfruttare al meglio il fattore campo e forse motivazioni maggiori rispetto a quelle degli avversari. Per Catania e Cagliari si sono così spalancati i cancelli degli ottavi di finale, con gli etnei che affronteranno il Parma mentre i sardi dovranno vedersela con i campioni d’Italia della Juventus. L’andata come già detto si giocherà mercoledì, mentre il ritorno sette giorni più tardi.
CHE FATICA– Il Catania ha dovuto faticare più del previsto per ottenere il pass agli ottavi di finale, superando il Cittadella soltanto ai tempi supplementari, dopo che i primi novanta minuti si erano chiusi con il punteggio di 1-1. A decidere l’incontro i due gol dei padroni di casa durante il primo tempo supplementare, con Lodi e Bergessio protagonisti. L’argentino è stato autore di una doppietta, avendo segnato in precedenza l’1-1 nel finale di gara che ha permesso ai siculi di prorogare la sfida all’extra-time, dove hanno pesato in maniera decisiva le due espulsioni comminate agli ospiti durante la ripresa.
IN SCIOLTEZZA – Tutto facile invece per il Cagliari, che ha avuto ragione del Pescara nel match di ieri sera disputatosi ad Is Arenas, dove la squadra allenata da Ivo Pulga e Diego Lopez ha realizzato la bellezza di quattro reti. Mattatore assoluto della gara è stato il brasiliano Thiago Ribeiro, autore di una sensazionale tripletta davanti ai tifosi di casa. Il quarto gol dei rossoblu porta la firma del cileno Pinilla. Gli ospiti invece, in formazione ampiamente rimaneggiata, hanno segnato prima con Cascione per il momentaneo 2-1, e poi nel finale con Weiss il gol che ha sancito il definitivo 4-2. Con questa vittoria il Cagliari si è regalato l’accesso agli ottavi di finale in cui affronterà la Juventus.
I sedicesimi di Coppa Italia conosceranno tra oggi e domani le ultime due squadre qualificate per gli ottavi di finale in programma a dicembre (l’andata si giocherà il giorno 11, una settima più tardi il ritorno). Due le partite in programma. Si inizia quest’oggi con il match Catania-Cittadella, fischio d’inizio alle ore 18.30. Domani invece allo stadio di Is Arenas scenderanno in campo Cagliari e Pescara, sempre alle ore 18.30. La vincente di Catania-Cittadella affronterà nel turno successivo il Parma di mister Donadoni, mentre dalla sfida di domani si saprà il nome della prossima avversaria della Juventus di Antonio Conte. I favori del pronostico sono tutti per i padroni di casa, senza dimenticarci però che spesse volte in passato la Coppa Italia ha riservato clamorose sorprese.
PERICOLO VENETO– Questa sera al Cibali il Catania dovrà prestare massima attenzione al Cittadella, fin qui la sorpresa del campionato cadetto. Gli ospiti infatti sono reduci da un buon periodo di forma, con 4 vittorie nelle ultime otto partite, se si tiene conto della partita contro il Verona sospesa a dieci minuti dal termine con i padovani in vantaggio per 2-1. Rolando Maran schiera titolari Barrientos e Bellusci (squalificati in campionato) e concede un turno di riposo a Bergessio. Convocati anche i Primavera Addamo e Aveni, quest’ultimo goleador della Primavera rosso-azzurra.
PER RIPRENDERE IL CAMMINO – Domani ad Is Arenas il Cagliari del duo Pulga-Lopez vuole riprendere a sognare dopo una leggera flessione in campionato. In attacco ci saranno sia Ibarbo che Pinilla. Il cileno ha recuperato dall’infortunio che l’ha tenuto lontano dal terreno di gioco nelle ultime settimane e con ogni probabilità scenderà in campo dal primo minuto in tandem con il colombiano. Ci sarà spazio anche per il giovane difensore Camilleri, completamente recuperato, mentre in porta ci sarà per la seconda volta consecutiva nel giro di tre giorni Avramov, titolare ad Udine complice l’influenza di Agazzi. Sulla carta saranno i sardi ad avere più motivazioni rispetto agli ospiti abruzzesi, distratti dalla partita di campionato contro il Genoa, con il tecnico Bergodi intenzionato a far riposare i titolari in vista del match salvezza di domenica prossima.