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  • Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan si chiude sullo 0-0. Il Milan prosegue nella sua striscia, 3 risultato utile consecutivo, mentre il Chievo torna a far punti dopo il pesante stop di Empoli. 

    La partita è stata tutto fuorchè esaltante, dopo un primo tempo davvero con emozioni rarissime, nella ripresa i ritmi sono cresciuti leggermente , ma l’unica vera occasione è stata una traversa colpita da Honda al 47°.

    Maran può essere contento, i gialloblu sono stati compatti, hanno disputato un match solido, provando ogni tanto a spaventare l’avversario.

    Inzaghi invece ha ancora tanto da lavorare, questo Milan sembra avere poche idee, un gioco troppo lento e prevedibile e le occasioni nascono solo da guizzi dei singoli.

    Veniamo al racconto della gara.

    Maran sceglie il suo consueto 4-4-2 con Meggiorini-Pellissier coppia d’attacco, panchina inizialmente per Paloschi.

    Inzaghi conferma il 4-3-1-2 con Alex e Bocchetti coppia centrale di difesa e Bonaventura a giostrare dietro le due punte Menez-Destro.

    Partenza subito aggressiva del Chievo che nel primo minuto spaventa la difesa del Milan. La risposta rossonera è in una conclusione al volo di Destro, al 8°, che però esce troppo debole e centrale. Al 15° Bonera ha una doppia occasione in mischia ma non riesce a sfruttarla. Al 25° Pellissier scatta sul filo del fuorigioco, si allunga un po’ la palla e va in contrasto con Diego Lopez in uscita, la palla passa e sbatte su Antonelli che poi è bravo a spedire in corner per evitare l’autogol. Non succede sostanzialmente altro, un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Keisuke Honda | Foto Twitter
    Keisuke Honda | Foto Twitter

    Si riparte con un cambio nel Milan, esce Montolivo ed entra Honda. Al 47° è proprio il giapponese a creare una gran palla gol, il suo sinistro si infrange contro la traversa. I ritmi si alzano leggermente, specialmente per un Milan più aggressivo, e le due squadre hanno occasioni potenziali. Al 64° anche il Chievo ha la sua chance con la conclusione di Schelotto deviata in corner da Diego Lopez. Il ritmo cresce e prima è provvidenziale Mattiello a salvare per il Chievo e poi De Jong che interviene in maniera perfetta su Meggiorini. Paloschi entra per Pellissier e si crea subito l’occasione, Diego Lopez alza oltre la traversa. Sostanzialmente non succede molto altro e la partita si conclude a reti bianche.

    CHIEVO – MILAN 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Mattiello, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (82° Radovanovic), Izco, Hetemaj, Schelotto; Pellissier (69° Paloschi), Meggiorini (75° Fetfatzidis).

    Allenatore: Maran.

    Milan (4-3-1-2): Lopez; Bonera, Alex, Bocchetti, Antonelli; Poli, de Jong (78° Cerci), Montolivo (46° Honda); Bonaventura; Menez, Destro (65° Pazzini)

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Menez (M), Meggiorini (C), Alex (M), Antonelli (M)

  • Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    La 13° giornata di Serie A si è aperta con gli anticipi Sassuolo-Verona e Chievo-Lazio che hanno visto un successo in rimonta dei neroverdi emiliani  sul Verona ed un pareggio senza gol con poche emozioni tra gialloblù e biancocelesti

    Nella gara delle 18 il Sassuolo prosegue la sua striscia positiva, sono ben sette ora le gare consecutive senza sconfitte con un bottino di 4 vittorie e tre pareggi. Il successo sul Verona è arrivato però in rimonta con i gialloblù, in piena crisi di risultati, solo 4 pareggi nelle ultime sette gare, che erano passati subito in vantaggio.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è il Verona a mostrarsi più propositivo tant’è che prima sfiora il gol Toni, poi Christodoulopoulos si fa anticipare al momento della conclusione ma dal corner successivo i gialloblù passano: batte lo stesso Christodoulopoulos, si inserisce sul primo palo Moras che colpisce di testa ed al 7° fa 1-0. Il Sassuolo prova a reagire ma nel primo tempo non va oltre ad una conclusione centrale di Sansone respinta da Rafael e da un gran tiro di Magnanelli che si schianta contro la traversa. Il risultato non cambia e si va al riposo con il Verona avanti.

    Saphir Taider festeggiato dai compagni
    Saphir Taider festeggiato dai compagni

    Nella ripresa Toni ha subito l’occasione per raddoppiare ma calcia fuori e così al 50° arriva il pari dei neroverdi con una conclusione di punta di Sansone che non lascia scampo a Rafael. A questo punto iniziano le girandole dei cambi con i padroni di casa molto volenterosi che vengono premiati al 78° quando Peluso mette in mezzo, Floro Flores colpisce in spaccata alzando il pallone che finisce sul secondo palo dove arriva Taider che fa 2-1. Nel finale non basta l’orgoglio del Verona, a conquistare i 3 punti è il Sassuolo.

     

     

    SASSUOLO – VERONA 2-1 (0-1) (7° Moras (V), 50° Sansone (S), 78° Taider (S))

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi (86° Brighi), Floccari (69° Pavoletti), Sansone (71° Floro Flores).

    Allenatore: Di Francesco.

    Verona (4-3-3): Rafael; Gonzalez, Moras, Marquez, Agostini; Ionita (68° Campanharo), Tachtsidis, Hallfredsson (82° Nenè); Christodoulopoulos, Toni, Nico Lopez (65° Gomez).

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Taider (S), Berardi (S), Floro Flores (S), Magnanelli (S), Hallfredsson (V), Nico Lopez (V), Campanharo (V).

     

    Nella gara delle 20.45, come già anticipato, Chievo e Lazio non sono riuscite a superarsi. Poche emozioni nella notte del Bentegodi per uno 0-0 che tutto sommato fa contenti i padroni di casa che ottengono il 4° risultato utile consecutivo e anche la Lazio che dopo due stop consecutivi avrebbe voluto conquistare il successo pieno ma almeno torna a far punti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è la Lazio ad avere le migliori occasioni, prima con Djordjevic anticipato all’interno dell’area poi con Parolo che va alla conclusione da fuori dopo una bella azione di squadra, con la palla che non esce di molto dalla porta difesa da Bizzarri. Dopo 20 minuti si vede anche il Chievo con Zukanovic che si allunga, su punizione di Birsa, ma non impensierisce Marchetti. I biancocelesti tornano a rendersi pericolosi con Parolo, ma il suo tiro esce non di molto. Tra una giocata di Hetamaj che spaventa la difesa ospite ed una conclusione insidiosa di un ottimo Candreva, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Il Chievo rientra in campo con molta grinta e prova a premere e pressare, la Lazio chiude bene e almeno nel primo quarto d’ora non si assiste ad occasioni da gol. Al 61° arriva, come un fulmine a ciel sereno, un’occasione per il Chievo con Izco che controlla dopo un cross lungo di Zukanovic ma calcia sull’esterno della rete. Al 72° bella azione della Lazio con il tiro potente di Mauri deviato da Bizzarri in corner. Al 89° Bizzarri salva il risultato sul colpo di testa perfettamente piazzato da De Vrij. Nel recupero non accade altro, Chievo-Lazio finisce 0-0.

     

    CHIEVO – LAZIO 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Gamberini, Cesar, Zukanovic; Izco, Hetemaj, Radovanovic, Birsa (80° Bellomo); Paloschi (83° Maxi Lopez), Meggiorini (67° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Radu, Braafheid; Parolo, Biglia, Gonzalez; Candreva (60° Felipe Anderson), Djordjevic (83° Klose), Mauri (73° Keita).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Cesar (C).

  • Catania: fatale il ko con il Siena, ritorna di Maran

    Catania: fatale il ko con il Siena, ritorna di Maran

    Sconfitta fatale quella di ieri per De Canio che ha visto la sua squadra soccombere con un passivo molto pesante (1-4) in casa ed in Coppa Italia ad opera della cadetta Siena.

    Tutto è andato storto, dal gioco al risultato e con entusiasmo i toscani hanno fatto il loro dovere, senza aver paura di affrontare un nemico ferito e morente sul proprio territorio.

    Così questa mattina è arrivato il comunicato ufficiale della società etnea:

    Il Calcio Catania S.p.A. comunica di aver affidato nuovamente l’incarico di conduzione tecnica della prima squadra al signor Rolando Maran, già alla guida dei rossazzurri nella scorsa stagione ed in occasione delle prime otto gare del campionato in corso. Torna a far parte dello staff tecnico anche Christian Maraner, allenatore in seconda. Mister Maran dirigerà la seduta d’allenamento in programma oggi alle 15.00“.

    Rolando Maran | © Maurizio Lagana / Getty Images
    Rolando Maran | © Maurizio Lagana / Getty Images

    Il Catania in questa sessione di mercato per’altro ha già operato investendo in qualche innesto, tuttavia senza trovare ancora la quadratura del cerchio e annaspando anche in questo settore. Maran conosce ovviamente l’ambiente essendo stato in primis colui che ha guidato la squadra ad inizio stagione ed è probabile che sappia anche su cosa si deve puntare per risollevare le sorti rossazzurre che al momento sembrano segnate.

    Dopo aver condotto il Varese ai playoff di Serie B, nella stagione 2011/12 poi persi contro la Sampdoria, Maran aveva trovato la sua nuova collocazione proprio a Catania, dove nel primo anno del suo operato, stagione 2012/13, aveva portato la squadra siciliana al record storico di punti in Serie A (56). Il 20 ottobre 2013 Rolando Maran era stato esonerato dal focoso presidente Pulvirenti che lo aveva sostituito con Luigi De Canio fino alla disfatta contro il Siena di ieri. Rolando Maran così torna a guidare il suo giocattolo con la grinta e la voglia di lasciare nuovamente il segno a Catania, oppure per ricostruire un ciclo ripartendo dalle origini.

     

  • Giaccherini avvicina lo scudetto alla Juventus

    Giaccherini avvicina lo scudetto alla Juventus

    Una vittoria cercata e sudata. E forse da scudetto. La Juventus piega in pieno recupero il Catania e complice il ko del Napoli a Verona contro il Chievo conquista tre punti d’oro nella lotta al primato. Nove lunghezze a dieci giornate dalla fine sono un bottino non indifferente nonostante la Champions League di mezzo. Decisivo Giaccherini, gregario da sempre pupillo di Conte e che ha ripagato il tecnico della fiducia accordatagli con un gol importantissimo. Tre punti in ogni caso meritati contro un Catania rimaneggiato ma che ha retto per quasi tutto il match, aiutato in parte anche dalla fortuna. Un gol, quello di Giaccherini, frutto di una grande giocata di Pogba, tra i migliori in una Juventus che in mezzo al campo non ha particolarmente brillato. Nessuna sorpresa nei due undici iniziali, con Conte e Maran che schierano le formazioni previste alla vigilia.

    Nel primo tempo la Juventus non è riuscita a costruire gioco come al solito, complice un centrocampo, quello siciliano, piuttosto folto e che non ha permesso a Pirlo di agire con la consueta classe e visione di gioco. La chance più ghiotta pertanto capita a Vucinic il cui tiro, favorito da una disattenzione di Bellusci e Almiron, colpisce il palo. I bianconeri, complici gli spazi ristretti, ci provano anche da fuori, ma Marchisio non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso. Nella ripresa Conte prova a cambiare le carte in tavola: dentro Matri per Giovinco, Quagliarella per Vucinic e soprattutto Giaccherini per Asamoah. Ci prova Marchisio il cui allungo sugli sviluppi di una punizione calciata da Pirlo finisce a lato, poi è Pogba a prendersi carico della manovra offensiva prima provando a calciare a rete da fuori e poi fornendo a Giaccherini, con in mezzo una smanacciata di Andujar, la palla del gol decisivo. Quagliarella, di lì a poco, mancherà di un soffio il 2-0. E per la Juve la strada verso lo scudetto, da stasera, sembra essere un po’ più in discesa.

    Giaccherini abbracciato dai compagni © Valerio Pennicino/Getty Images
    Giaccherini abbracciato dai compagni © Valerio Pennicino/Getty Images

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-CATANIA
    Bonucci 7: Se il Catania dalle parti di Buffon non ci arriva mai, gran parte del merito è suo.
    Giaccherini 6,5: Entra, si fa ammonire per simulazione dopo una bella incursione, realizza il gol della vittoria. Quindici minuti di fuoco per lui.
    Pogba 6,5: Prende in mano il centrocampo, reparto nel quale è il più brillante insieme a Marchisio. La sua invenzione porta al gol del successo.
    Giovinco 5: Impalpabile in attacco. Occasione sprecata per la Formica atomica.
    Lodi 5,5: Si aspetta qualche giocata interessante e illuminante, invece si perde senza fare grandi cose.
    Gomez 5,5: Servito poco e male, corre tanto senza però riuscire ad incidere.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-CATANIA
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 6; Lichtsteiner 6, Pogba 6,5, Pirlo 5,5, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5 (30′ st Giaccherini 6,5); Vucinic 6 (31′ st Quagliarella 5,5), Giovinco 5 (20′ st Matri 6). In panchina: Storari, Rubinho, Peluso, De Ceglie, Marrone, Isla, Padoin, Anelka. Allenatore: Conte 6,5
    CATANIA (3-5-2): Andujar 5,5; Bellusci 6, Spolli 6 (41′ st Rolin sv), Alvarez 5,5; Izco 5,5, Lodi 5,5, Almiron 6, Biagianti 6 (36′ st Salifu sv), Marchese 6; Gomez 6 (38′ st Cani sv), Castro 5,5. In panchina: Frison, Terracciano, Augustyn, Potenza, Sciacca, Ricchiuti, Doukara, Barrientos, Keko. Allenatore: Maran 5,5

  • Juventus-Catania, Conte conferma Pogba

    Juventus-Catania, Conte conferma Pogba

    Dopo la formalità del ritorno degli ottavi di Champions contro il Celtic, la Juventus si rituffa nel campionato e alle 15 ospita allo Stadium il Catania. Gli etnei, reduce dal clamoroso tonfo interno contro l’Inter dopo che erano andati in vantaggio di due reti, vogliono rialzarsi per continuare a sognare un piazzamento in Europa League. Conte si presenta all’appuntamento con un’assenza pesante in mezza al campo, quella del cileno Vidal, squalificato per un turno. Lo stesso si va cosi ad aggiungere agli infortunati Caceres, Pepe e Bendtner, mentre ci sono da registrare i recuperi di De Ceglie e Anelka, i quali cominceranno comunque dalla panchina. Rispetto a mercoledì sera tutta via saranno diversi i rientri: Chiellini, Lichtsteiner, Marchisio, Vucinic e Giovinco, tutti rimasti a riposo in Champions, torneranno dal 1’, cosi come Asamoah che contro il Celtic aveva giocato uno spezzone di gara.

    Nel Catania out per squalifica l’ex di turno Legrottaglie, mentre causa infortunio resteranno fuori Capuano e Bergessio. Convocati, ma in panchina, Barrientos e Ricchiuti: per loro comunque appare difficile un impiego nella sfida contro i torinesi. Moduli speculari i due tecnici che puntano decisi sul 3-5-2. Nella Juventus solito trio difensivo davanti a Buffon, ovvero quello composto da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo Pogba prenderà il posto di Vidal con Pirlo e Marchisio che agiranno accanto a lui mentre le corsie laterali saranno presidiate da Lichtsteiner e Asamoah. In attacco Vucinic e Giovinco. Dall’altro lato davanti ad Andujar, retroguardia composta da Bellusci, Spolli e Rolin. In mezzo al campo Izco, Lodi ed Almiron con Alvarez e Marchese sulle corsie laterali. Gomez e Castro formeranno il tandem offensivo.

    Paul Pogba titolare contro il Catania © Valerio Pennicino/Getty Images
    Paul Pogba titolare contro il Catania © Valerio Pennicino/Getty Images

    Le probabili formazioni di Juventus-Catania
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah;Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Rubinho, Peluso, De Ceglie, Marrone, Isla, Padoin, Giaccherini, Matri, Quagliarella, Anelka. Allenatore: Conte
    CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Spolli, Rolin; Alvarez, Izco, Lodi, Almiron, Marchese; Gomez, Castro. In panchina: Frison, Terracciano, Augustyn, Potenza, Sciacca, Biagianti, Salifu, Ricchiuti, Doukara,Barrientos, Cani, Keko. Allenatore: Maran

  • Catania Inter 2-3: solo un Super Palacio salva Stramaccioni

    Catania Inter 2-3: solo un Super Palacio salva Stramaccioni

    Catania Inter 2 a 3: non più clamoroso al Cibali, ma clamoroso al Massimino! L’Inter di Stramaccioni strappa 3 punti con le unghie e con i denti a un Catania che solo nel finale di primo tempo sembrava essere assoluto dominatore del campo. Una partita spettacolare, che regala emozioni ( e infarti) a tutti gli spettatori, lasciando molta amarezza agli etnei che avanti di due reti all’intervallo, non riescono a mantenere il vantaggio e si fanno rimontare dalla cattiveria e dalla grinta dei nerazzurri e di un Palacio in forma strepitosa. Sembra una partita già finita, con Bergessio e Marchese che puniscono una difesa interista fin troppo vulnerabile. Stramaccioni nella ripresa cambia Rocchi per Palacio, e l’Inter ritrova il suo punto di riferimento davanti, ritrovando quei 3 punti lontano da San Siro che mancavano da troppo tempo. Risultato? Terzo posto a -1 punto e morale alle stelle in vista della sfida contro il Tottenham.

    LA PARTITA

    Nessuna novità alla lettura delle formazioni con Stramaccioni che lancia Rocchi dal primo minuto con alle sue spalle Alvarez e Guarin in mediana, mentre Maran si affida alla colonia argentina con i soliti noti, Bergessio, Castro e Gomez.

    Javier Zanetti © Maurizio Lagana Getty Images Sport
    Javier Zanetti © Maurizio Lagana
    Getty Images Sport
    Sale subito in cattedra il Catania di Maran, che fa capire nel giro di pochi minuti chi abbia il pallino del gioco. Al 7’ arriva il primo gol dei padroni di casa: complice un erroraccio di Juan Jesus, che cercando la protezione del fallo di fondo, agevola il rientro di Bergessio. L’attaccante argentino in maniera molto furba gli soffia il pallone e anticipa Handanovic, portando i suoi in vantaggio. Inizio da incubo con un gol regalato e partita in salita. Reazione pressoché nulla, con il Catania che ribadisce la superiorità in campo trovando il gol del 2 a 0: Lodi calcia una punizione trovando sul secondo palo Marchese, che di testa incrocia e batte Handanovic. I nerazzurri sono totalmente in bambola, e solo nel finale di primo tempo c’è un accenno di reazione, dettato più dalla voglia di rimettere in piedi la partita che dalle idee di gioco.

    La ripresa è un film con il finale più a sorpresa che non t’aspetti. Stramaccioni attua un doppio cambio con Stankovic al posto di Kuzmanovic e Palacio a subentrare per un impalpabile Rocchi. L’Inter comincia meglio e al 7’ riesce a trovare la rete del 2 a 1 con Palacio che si beve Rolin e trova la zuccata vincente di Ricky Alvarez. Partita riaperta e Inter che prova a crederci con più convizione. E’ proprio l’ingresso di Palacio a cambiare il volto della partita dei nerazzurri, con un calo fisico vistoso da parte del Catania. Sembrava impossibile, ma al 25’ l’Inter rimette il match sul pari, trovando la rete del 2 a 2, con Pereira che serve il cross perfetto a Palacio, e l’argentino anticipa Andujar trovando la via del gol. Non bastasse nei minuti di recupero succede l’impensabile, con Palacio che nelle vesti di vero uomo trascinatore, scambia con Cambiasso e trasforma la rete del 3 a 2, facendo impazzire le coronarie dei tifosi e di Stramaccioni.

    PAGELLE CATANIA INTER

    Bergessio 6,5 Furbissimo e rapace d’area nell’occasione del primo gol, con beffa ai danni di Juan Jesus. Meno preciso sull’occasione del 3 a 0 sprecata contro Handanovic. Troppo nervoso nel finale.

    Gomez 6,5 è letteralmente la spina del fianco di tutta la retroguardia interista. Accelerazioni e dribbling sono il suo marchio di fabbrica. Nella ripresa cala come tutti i compagni.

    Rolin 5,5 Marcare Rocchi è un conto, marcare Palacio è un altro. Rimandato.

    Rocchi 4,5 Impalpabile. Vuoi che non tocca molti palloni, ma nemmeno se li va a cercare. Il cambio con Palacio è la fotografia della partita.

    Palacio 8 L’argentino è l’ago della bilancia nerazzurra. Entrato lui si spostano tutti gli equilibri. Assist per il 2 a 1 e doppietta che ribalta il risultato. Tottenham avvisato.

    Cambiasso 6,5 Intelligenza calcistica d’altri tempi. Entra nel finale, gioca appena 15 minuti e risulta decisivo, sfiorando un gol e servendo l’assist perfetto per Palacio.

    Catania (4-2-3-1): Andujar 5; Alvarez 5,5, Spolli 5, Rolin 5, Marchese 6; Biagianti 6 (Almiron 77′ s.v.), Lodi 6,5; Izco 6,5, Castro 6,5, Gomez 6,5; Bergessio 6,5 (85′ Cani 5).

    Inter (4-3-3): Handanovic 6; Zanetti 6, Juan Jesus 5, Chivu 5, Pereira 6; Guarin 6,5 (Cambiasso 77′ 6,5) , Kuzmanovic 5 (46′ Stankovic 6), Gargano 5,5; Schelotto 6, Rocchi 4,5 (46′ Palacio 8), Alvarez 6.

    Video Gol e Highlights Catania Inter

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  • Catania Inter, Stramaccioni senza Cassano lancia Rocchi

    Catania Inter, Stramaccioni senza Cassano lancia Rocchi

    Catania Inter: non poteva esserci partita più difficile per l’Inter, in un momento così delicato, come la trasferta di Catania con la squadra di Maran lanciatissima in classifica. I nerazzurri guidati da Stramaccioni stanno lottando contro il fattore interno, culminato nella lite scoppiata tra il tecnico e l’attaccante barese Antonio Cassano. Momento peggiore non si poteva scegliere per alimentare ulteriormente i malumori interni, e far salire il livello di tensione in un ambiente che privo di risultati ha sempre dimostrato di non rendere come dovrebbe. La questione interna, ha infastidito molto il tecnico nerazzurro, con la stessa ammissione in conferenza stampa della presenza di una ‘talpa’ all’interno dello spogliatoio, che faccia arrivare ai giornalisti notizie contro il bene dell’Inter. Spione o no, il caso Cassano rimane, e la non convocazione sommata all’assenza di Milito, lascia vuoti imbarazzanti davanti, dove l’intero peso dell’attacco dovrà ricadere sulle spalle di Palacio, e Rocchi ancora in cerca di un posto da titolare.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport
    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa
    Getty Images Sport
    CATANIA- Maran risultati alla mano, con il suo Catania argentino ha fatto miracoli, portando gli etnei a quota 42 punti a sole due lunghezze dall’Inter, (in caso di vittoria ci sarebbe il clamoroso soprasso) e in piena corsa per l’Europa. Continuare a nascondersi dietro la parola salvezza ormai è solo una questione di scaramanzia, poiché questo Catania può realmente sognare in grande. Contro l’Inter per continuare a macinare risultati utili positivi, Maran dovrebbe schierare un 4-2-3-1, dovendo fare a meno degli squalificati Bellusci e Le Grottaglie, e degli indisponibili Barrientos e Capuano alle prese con dei guai muscolari. Linea difensiva ridisegnata con Rolin affiancato a Spolli e Alvarez con Marchese ad agire sulle corsie laterali; in mediana rientra Biagianti che agirà a supporto di Lodi e Izco, mentre più avanzati agiranno Castro e Papu Gomez a supporto dell’unica punta Bergessio. Torna a disposizione anche Almiron, che dovrebbe però partire dalla panchina.

    INTER- Out Milito, squalificato Ranocchia, Nagatomo alle prese con un infortunio ai legamenti, e con il caso Cassano, la squadra nerazzurra sembra essere veramente nel suo periodo peggiore. Stramaccioni dovrà realmente tirar fuori il coniglio dal cilindro, e fare magie per ridisegnare un undici valido per contrastare il Catania di Maran. L’idea è quella di far tirare anche un po’ il fiato a chi dovrà scendere in campo contro il Tottenham giovedì sera, quindi Palacio potrebbe fare un piccola staffetta con Rocchi, non avendo più sostituzioni a disposizione. Spazio quindi a un modulo speculare a quello degli etnei, con Chivu e Juan Jesus centrali, Zanetti e uno tra Pereira e Jonathan a sinistra; a centrocampo sicuro di un posto Kuzmanovic, che non può giocare in Europa League, affiancato da Gargano, con gli esterni di ruolo Schelotto e Alvarez chiamato all’ennesima prova di qualità che ancora manca. Più avanzato Guarin, in una posizione a supporto dell’unica punta Tommaso Rocchi, con tantissima voglia di realizzare il gol numero 100 in serie A.

    CATANIA INTER PROBABILI FORMAZIONI :

    CATANIA: (4-2-3-1): Andujar, Alvarez, Rolin, Spolli, Marchese, Biagianti , Lodi, Izco, Castro, Gomez, Bergessio. A disposizione : Frison, Terracciano, Potenza, Augustyn, Almiron, Salifu, Ricchiuti, Doukara, Keko, Cani. Allenatore: Rolando Maran.

    INTER (4-2-3-1): Handanovic, Zanetti , Chivu, Juan Jesus, Pereira, Kuzmanovic, Gargano, Schelotto, Alvarez, Guarin, Rocchi. A disposizione : Carrizo, Belec, Jonathan, Pasa, Benassi, Stankovic, Cambiasso, Kovacic, Palacio. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

  • Vamos Catania, dall’Argentina all’Europa League

    Vamos Catania, dall’Argentina all’Europa League

    Con la vittoria di misura maturata tra le mura amiche al cospetto dell’ostico Bologna di Pioli,  il Catania consolida il 7° posto in classifica e si spinge neanche troppo inconsapevolmente verso una posizione in graduatoria in grado di garantirgli addirittura un posto nella prossima Europa League: unambizione neanche più nascosta dal Presidente Antonino Pulvirenti, che rivendica legittimi proclami di grandezza. Del resto il Catania non costituisce nemmeno più una sorpresa per il nostro campionato. La squadra ha assorbito senza sbavature il passaggio di consegne da Vincenzo Montella a Rolando Maran, proseguendo un progetto tattico ambizioso e a quanto pare duraturo.

    Il club non ha accusato oltre il dovuto l’addio in estate di Pietro Lo Monaco, colui che ha creato dalle basi il miracolo Catania, capace poi di proseguire anche senza le sue preziose indicazioni di mercato; il Catania può vantare un ruolino di marcia in campionato regolare, facendo del Massimino il proprio invalicabile fortino e rivendicando in più di un’occasione il ruolo di autentica ammazza-grandi. In classifica gli etnei tallonano nientemeno che l’Inter e la Fiorentina e almeno per il momento precedono sia la Roma che l’Udinese.

    Antonino Pulvirenti | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Antonino Pulvirenti | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Rolando Maran, tecnico 40enne di Rovereto, è giunto alle falde dell’Etna con un bagaglio di esperienza importante forgiato nel difficile torneo cadetto alla guida di Cittadella, Brescia, Bari, Triestina,Vicenza e Varese, con cui ha sfiorato la promozione in Serie A lo scorso anno, sfuggita nei play-off soltanto di fronte alla Sampdoria. Da giocatore Maran, dopo gli esordi nel Benacense di Riva del Garda, è stato un pilastro del Chievo che si affacciava timidamente verso il grande calcio dal 1986 al 1995. La sua forza è costituita dall’umiltà, dalla capacità di fare gruppo e di saper gestire al meglio un ricco organico. La vera forza del Catania, ad ogni modo, è rappresentata dalla colonia argentina: ben 10 giocatori provenienti da Buenos Aires e dintorni che costituiscono l’ossatura di una Catania sudamericano tra tanto talento e “garra”. Alejandro “Papu” Gomez, Pablo Barrientos e Gonzalo Bergessio sono i veri oggetti del desiderio del calciomercato, ma fino a questo momento il Catania non ha ceduto alle tentazioni; tutti e tre provengono, seppur tra varie esperienze, da una significativa militanza nel San Lorenzo de Almagro, squadra di grande carattere e tradizione,  mentre il portiere Andujar nel 2009 ha vinto la Copa Libertadores con l’Estudiantes de La Plata, il centrale Nicolas Spolli è stato una colonna del Newell’s Old Boys, mentre Pablo Alvarez è stato anche al Boca Juniors. Almiron è diventato più solido e continuo alle falde dell’Etna dopo un passaggio poco proficuo alla Juventus, mentre Lucas Castro (’89) è l’ultima scoperta e proviene dal Racing Avellaneda. Mariano Izco è al Catania dal 2006. Adrian Ricchiuti è invece un argentino fatto in casa: nato a Lanus, ma è in Italia dal 1994 quando esordì in Serie D con la Ternana. Anche se Pulvirenti ed i suoi collaboratore lavorano tantissimo e con risultati proficui anche con i giovani ed i meno giovani italiani, come testimoniano le scoperte di Marchese, Capuano, Bellusci, Biagianti e Lodi e di un Legrottaglie, ripartito dalla Sicilia con nuova linfa vitale.

    Il vero artefice del miracolo rossoblu è comunque il Presidente Antonino Pulvirenti, alla guida del club etneo dal 2004, anche se la sua esperienza nel calcio è cominciata prima. Infatti, aveva negli Anni Novanta assunto al presidenza del Belpasso, la squadra del paese in cui vive. Quindi nel 1999 ha cominciato la propria esperienza con l’Acireale, condividendo idee e startegie con Pietro Lo Monaco. Tuttavia, nel 2004 ha abbandonato improvvisamente il club acese prima della semifinale dei play-off per la B contro la Viterbese per acquisire la società del Catania. In compagnia di Lo Monaco Pulvirenti ha conosciuto risultati esaltanti: promozione in Serie A e 7 campionati consecutivi in massima divisione, migliorando di stagione dopo stagione il proprio posto in classifica.

    Il Catania festeggia la vittoria sul Bologna | ©  Maurizio Lagana/Getty Images
    Il Catania festeggia la vittoria sul Bologna | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Il suo Catania è una società modello, con un centro sportivo costruito in proprio: il Torre del Grifo Village a Mascalucia. Del resto Pulvirenti è un imprenditore di non poco conto con svariati interessi in vari settori, dai supermercati Fortè ad un’industria chimica a Gela passando per gli alberghi di lusso, ma soprattutto presiede la holding Finaria con cui detiene la compagnia aerea Wind Jet ed il Catania Calcio appunto. Con lui il Catania ed i suoi tifosi possono sognare progetti ambiziosi, magari pensando di migliorare l’ottavo posto in classifica del ’61, del ’64 e del ’65 e questa volta, ne siamo sicuri, non ci sarà niente di clamoroso al Cibali.

  • Caccia al primo posto, Mazzarri vuol far tremare la Juve?

    Caccia al primo posto, Mazzarri vuol far tremare la Juve?

    L’anticipo del sabato sera vedrà contrapposte Napoli-Catania in una sfida affascinante per le posizioni in classifica e per il gioco espresso dalla due squadre. I partenopei, dopo aver recuperato i due punti tolti per lo scandalo scommesse, si ritrova a sole tre lunghezze dalla Juve (che in questa 23esima giornata di Serie A dovrà affrontare la difficile trasferta contro il Chievo Verona), mentre i siciliani confermano di anno in anno l’ottima programmazione societaria e si ritrovano a ridosso della zona Europa League, che (pur con le smentite di rito) è diventato il vero obiettivo dei catanesi. Ecco allora che la sfida del San Paolo si annuncia spettacolare e molto emozionante, con possibili sorprese sul risultato finale. Il Napoli continuerà la corsa sulla Juve? Il Catania si inserirà nella lotta per un posto in Europa?

    QUI NAPOLI – Qualche problema in difesa per Mazzarri che dovrà fare a meno di Campagnaro, Britos e Maggio. Non si escludo un cambio tattico da parte del tecnico livornese, schierando la squadra con il 4-3-2-1. In porta la certezza è De Sanctis, in difesa da destra a sinistra dovrebbero giocare Zuniga, Cannavaro, Gamberini e Armero. A centrocampo certamente tornerà dal primo minuto Behrami in coppia con Dzemaili, per la terza maglia è ballottaggio tra Mesto e Inler con l’ex Genoa leggermente favorito (darebbe una mano in difesa vista la propensione offensiva dei due terzini). Il trio offensivo sarà composto da Hamsik, Pandev e il bomber Cavani. Solo panchina per Insigne. In tribuna il neo acquisto Rolando, arrivato da poche ore e ancora fuori condizione a causa delle poche partite disputate in questi sei mesi al Porto.

    Mazzarri vuol mettere paura alla Juve © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Mazzarri vuol mettere paura alla Juve © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    QUI CATANIA – Qualche assenza anche per Maran che dovrà rinunciare ad Alvarez e Castro, entrambi squalificati. Sullo schieramento tattico pochi dubbi per il tecnico dei siciliani che confermerà il suo consueto 4-3-3 (variabile a seconda dell’avversario in un 3-4-3 o 3-5-2). I pali saranno difesi da Andujar, la linea difensiva sarà composta dagli esterni Bellusci e Capuano, al centro spazio a Legrottaglie e Spolli. In cabina di regia torna Lodi, che scontati i tre turni di squalifica si riprende in mano la formazione catanese, in suo aiuto ci saranno Biagianti (in ballottaggio con Almiron) e Izco. il tridente offensivo sarà formato da Bergessio centrale e Gomez-Barrientos larghi.

    ANALISI TATTICA – Riuscirà il Napoli con i suoi terzini offensivi, ad arginare la velocità, fantasia ed inventiva delle due ali catanesi. Da una parte la sfida Barrientos-Armero, dall’altra Gomez-Zuniga. In questi due confronti si deciderà il match, poi il tridente offensivo dei partenopei non ha bisogno di presentazioni con Cavani pronto a castigare alla prima occasione Andujar. Potrebbe rivelarsi interessante un inserimento a gara in corso di Insigne.

    STATISTICHE – In Napoli negli undici incontri giocati al San Paolo ha conquistato 26 punti, frutto di 8 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta. Il Catania, nelle dieci gare disputate lontane dal Massimino ha portato a casa solamente 9 punti, frutto di 2 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI-CATANIA
    Napoli (4-3-2-1): De Sanctis; Zuniga, Cannavaro, Gamberini, Armero; Mesto, Dzemaili, Behrami; Hamsik, Pandev; Cavani. Allenatore: Mazzarri
    Catania (4-3-3): Andujar; Bellusci, Spolli, Legrottaglie, Capuano; Izco, Lodi, Biagianti; Barrientos, Bergessio, Gomez. Allenatore: Maran

  • Momento nero per la Fiorentina. Castro fa volare il Catania

    Momento nero per la Fiorentina. Castro fa volare il Catania

    Irrefrenabile Catania. I siciliani, di rimonta, stendono anche la Fiorentina e continuano a scalare la classifica. Un momento pessimo per la compagine di Montella che cade a 3’ dalla fine per opera di Castro, ma resta il rammarico per due legni colpiti sull’1-1 e per l’espulsioni di Aquilani che ha lasciato i compagni in 10’ nel momento più delicato dell’incontro. Il botta e risposta tra Migliaccio e Legrottaglie aveva infiammato una gara che ha entusiasmato i tifosi presenti, specie quelli di fede rossoazzurra. Poche novità nei due undici scesi in campo: nella Fiorentina il ballottaggio per quanto riguarda il reparto offensivo lo vince Ljajic che la spunta su Toni. In avvio meglio il Catania che già al 2’ potrebbe passare ma Alvarez manda a lato da ottima posizione. La Fiorentina sembra non eccellere ma alla prima occasione passa: assist di Pasqual per Migliaccio che di testa insacca.

    La Fiorentina a questo punto si limita a gestire, il Catania fa la partita ma di pericoli non ne crea. Almeno sino ad inizio ripresa quando sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Gomez ci pensa Legrottaglie, di testa, ad anticipare tutti, sfruttando anche una brutta uscita di Neto. La formazione viola si scuote e nel giro di pochissimo va vicina al nuovo vantaggio: prima Cuadrado e poi Ljajic incocciano la traversa. I due tecnici si giocano il tutto per tutto nei rispettivi reparti offensivi tanto che fanno il loro ingresso in campo Ricchiuti e Toni. Cuadrado, ancora lui, si procura due ghiotte chance ma non le concretizza. Aquilani è ingenuo e si becca un rosso diretto per proteste e i padroni di casa, con un uomo in più, trovano il gol vittoria quando alla fine mancano 3’ grazie a Castro il quale salta più in alto di tutti e supera Neto. Catania alle stelle, momento di crisi per la Fiorentina.

    Lucas Castro
    Lucas Castro, match winner contro la Fiorentina © Maurizio Lagana/Getty Images

    Le pagelle di Catania-Fiorentina
    Legrottaglie 7: Bravo in difesa ma anche in avanti: con il suo gol riapre un match che alla fine si tingerà di rossoazzurro.
    Castro 7: Sale in cielo e trova una marcatura pesantissima per la gara e per la classifica.
    Gomez 6,5: Dai suoi piedi nasce la rete che permette al Catania di tornare in gioco.
    Neto 4,5: La sua uscita, sciagurata, sul gol di Legrottaglie, spiana la strada agli etnei.
    Aquilani 5: Nel momento decisivo si mette a protestare e l’arbitro lo sbatte fuori. Ingenuo, e non poco.
    Ljajic 5,5: La traversa non lo aiuta, ma nel primo tempo combina comunque poco. Sale di tono nel secondo tempo ma non riesce comunque a gonfiare la rete.

    Il tabellino di Catania-Fiorentina
    CATANIA (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 6, Legrottaglie 7, Spolli 6, Bellusci 6; Izco 6,5, Capuano 5 (12′ st Ricchiuti 6), Biagianti 6 (39′ st Paglialunga sv); Barrientos 6,5, Castro 7, Gomez 6,5. In panchina: Frison, Terracciano, Augustyn, Potenza, Salifu, Keko, Doukara. Allenatore: Maran 7
    FIORENTINA (3-5-2): Neto 4,5; Roncaglia 5, Rodriguez 5, Savic 5; Cuadrado 6, Aquilani 5, Migliaccio 6,5, Borja Valero 6, Pasqual 6,5 (36′ st Tomovic sv); Jovetic 5, Ljajic 5,5 (24′ st Toni 5,5). In panchina: Viviano, Lupatelli, Camporese, Cassani, Romulo, Llama, Larrondo, Seferovic. Allenatore: Montella 5,5

    Le immagini video di Catania-Fiorentina
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