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  • Troppa Roma per l’Atalanta, i giallorossi tornano a cinque punti dalla vetta

    Troppa Roma per l’Atalanta, i giallorossi tornano a cinque punti dalla vetta

    Una Roma devastante, che a tratti ha mostrato un gioco spumeggiante, ha fatto un sol boccone di un’Atalanta timida e praticamente mai in partita. Gli uomini di Rudi Garcia hanno imposto il loro ritmo sin dai primi minuti ed hanno saputo esaltare e deliziare il pubblico con giocate spettacolari. I giallorossi con questa vittoria, in attesa del posticipo di lunedì Udinese-Juventus, si portano a sole 5 lunghezze dalla vetta.

    Rudi Garcia, alle prese con diverse assenze per squalifiche ed infortuni, inserisce Toloi al centro della difesa al fianco di Castan, preferisce Dodò a Romagnoli sulla fascia sinistra e recupera Totti che va a posizionarsi nel trio d’attacco con Ljajic e Gervinho. Colantuono invece schiera la formazione vista nelle ultime uscite con Migliaccio che prende il posto di Carmona, davanti fiducia a De Luca che parte alle spalle di Denis.

    I primi minuti sono solo di marca giallorossa con Gervinho che in un paio d’occasioni si rende molto pericoloso dinanzi alla porta di Consigli. Queste azioni sono il preambolo del gol che arriva al 13°, Dodò in area combatte con Stendardo che finisce a terra, la palla giocata all’indietro dall’esterno brasiliano finisce sui piedi di Taddei che non ci pensa un attimo e scaglia un tiro che non lascia scampo al portiere nerazzurro. Il gol non serve come scossa all’Atalanta tant’è che è la Roma a continuare a far gioco. Primi segni di vita dei bergamaschi si hanno dopo il 20° quando qualche ripartenza dei nerazzurri spaventa un po’ i giallorossi.

    Adem Ljajic e Daniele De Rossi
    Adem Ljajic e Daniele De Rossi

    Si va verso la fine del tempo con l’Atalanta che cresce ma ecco che nel momento migliore degli ospiti la Roma trova il raddoppio, ripartenza veloce , scucchiaiata di Totti per De Rossi che anzichè calciare appoggia il pallone a Ljajic che da due passi con la porta spalancata raddoppia. Si va al riposo sul 2-0 per la Roma.

    Nella ripresa ci si aspetta un’ Atalanta più aggressiva che provi a premere sull’acceleratore ma a parte un occasione con Denis che al 51°, dopo essersi liberato anche di De Sanctis, trova sulla sua strada De Rossi bravo a sostituirsi al portiere. Da questo momento in poi riparte il palleggio dei giallorossi che quando decidono di colpire, fanno male. Al 63° giocata  spettacolare: tacco di Totti, tocco filtrante di Ljajic per Gervinho che parte sul filo del fuorigioco e con la conclusione supera Consigli firmando il 3-0. Nei restanti minuti c’è tempo per vedere un clamoroso errore sottoporta di Gervinho, un palo di Ljajic e al 78° il gol della bandiera dell’Atalanta con Migliaccio che di testa, su perfetto cross di Benalouane, supera De Sanctis. Al fischio finale l’Olimpico è in festa, adesso la Roma può sedersi davanti alla tv in attesa di capire se lunedì notte il distacco dalla vetta sarà variato oppure rimarrà questo -5 che permetterebbe di alimentare ancora i sogni di rimonta scudetto.

     

    ROMA – ATALANTA 3-1 (2-0) (13° Taddei (R), 44° Ljajic (R), 63° Gervinho (R), 78° Migliaccio (A))

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6; Maicon 6,5 (79° Romagnoli 6), Toloi 6, Castan 6,5, Dodò 6; De Rossi 7,5, Nainggolan 6,5, Taddei 7; Gervinho 6,5, Ljajic 7 (87° Ricci sv), Totti 6,5 (75° Bastos 6).

    Allenatore: Garcia.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6; Benalouane 5,5, Stendardo 5 (73° Lucchini 5,5), Yepes 5, Brivio 5; Estigarribia 5,5 (67° Baselli 5,5), Cigarini 5, Migliaccio 6, Bonaventura 5,5; De Luca 5,5 (59° Livaja 5); Denis 5,5.

    Allenatore: Colantuono.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Stendardo (A), Cigarini (A), Estigarribia (A).

     

  • Andreazzoli, l’Aurelio di Taddei: la Roma si affida al suo entusiasmo

    Andreazzoli, l’Aurelio di Taddei: la Roma si affida al suo entusiasmo

    Essere il successore di Zdenek Zeman non è uno dei compiti più agevoli che possano capitare ad un tecnico come Aurelio Andreazzoli, un eterno “secondo” che ha l’occasione di diventare finalmente primo, guidando proprio la sua Roma, la squadra che ha amato da sempre: i colori giallorossi sono dentro di lui, così come lo spirito romanista e a dirlo sono proprio coloro che lo conoscono bene per aver lavorato a stretto contatto con lui. Uno su tutti, Luciano Spalletti, ex allenatore della Roma – che aveva come secondo in panchina proprio Andreazzoli – che lo definisce “una grande persona e un grande allenatore”. Di certo, un tecnico amato dai suoi calciatori, capace di unire lo spogliatoio piuttosto che dividerlo alla maniera di Zeman compiendo anche scelte assolutamente impopolari. Le “referenze” positive per Andreazzoli provengono proprio da chi ha già avuto modo di lavorare con lui, come Spalletti che lo avrebbe voluto portare con sè a San Pietroburgo quando fu chiamato dallo Zenith: Andreazzoli, però, preferì restare alla Roma, nello spogliatoio che conosceva meglio, insieme a quei giocatori che spesso gli hanno saputo dimostrare anche platealmente la sua importanza e la bontà del suo lavoro “dietro le quinte”.

    Andreazzoli, l'Aurelio di Taddei | foto dal web
    Andreazzoli, l’Aurelio di Taddei | foto dal web

    In tal senso, basti pensare a ciò che fece Rodrigo Taddei nel corso di Olympiacos-Roma, gara della Champions League edizione 2006: il  brasiliano in quell’occasione diede mostra di un fantastico movimento interno-esterno, con la palla che passa dietro all’altra gamba: un gesto tecnico strabiliante che venne ribattezzato “Aurelio” proprio in onore dell’attuale tecnico della Roma, che allora ricopriva il ruolo di secondo di Spalletti e che in allenamento aveva incoraggiato Taddei a provare quel movimento. Un rapporto speciale con Taddei, così come con gli altri calciatori della Roma di allora, che Aurelio Andreazzoli cercherà di costruire anche in questa nuova esperienza che, di certo, non sarà una “passeggiata” considerando le premesse da cui si deve necessariamente partire.

    Lui però ha gli stimoli giusti e la voglia di far bene, di riassestare un gruppo abbattuto da settimane di polemiche e difficoltà, colpito da una situazione di certo non serena e troppo “confusionaria”. Ecco perchè i tasti sui quali Andreazzoli vorrà premere principalmente per risollevare il morale alla squadra sono la necessità di regole chiare e semplici, che allontanino le energie negative, e rendano possibile la creazione di uno spirito nuovo a Trigoria, fatto di nuovo di entusiasmo: ed è proprio tale entusiasmo che, personalmente, il neo tecnico fatica a contenere, al punto tale da restare fino a mezzanotte – da solo – nello spogliatoio di Trigoria per fare una doccia che mettesse ordine nei suoi pensieri dopo un turbinio di emozioni connesse alla grande fiducia dimostrata dalla società nei suoi confronti.

    Ora le idee di Andreazzoli sono molto chiare, al punto da indurlo a dichiarare “so bene quello che devo fare, come e con chi farlo”: per la Roma il suo arrivo appare come una ventata di ottimismo e positività potrebbe essere proprio l’aspetto che finora era mancato, un raggio di sole dopo mesi di piogge e temporali. Per Andreazzoli, invece, è l’occasione di una vita.

  • Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Nell’anticipo delle 12:30 la Roma di Zdenek Zeman cercherà di ottenere contro l’Atalanta la prima vittoria in serie A allo stadio Olimpico. Il mister giallorosso compie una vera e propria rivoluzione nell’undici iniziale dopo la debacle contro la Juventus per 4-1. Gli ospiti bergamaschi si presenteranno nella capitale con l’intento di riuscire a conquistare almeno un punto considerate le tante assenze, soprattutto nel reparto difensivo che risulta essere falcidiato dagli infortuni.

    Il tecnico boemo, sempre fedele al su credo, considera tutti i giocatori presenti nella rosa giallorossa pronti per giocare dal primo minuto e sono quindi molte le novità in formazione. Sarà molto importante questa partita sia per la Roma che anche per Zeman che, qualora non riuscisse a vincere nemmeno contro l’Atalanta, vedrebbe seriamente in pericolo la sua panchina.

    Marquinhos
    Zeman lancia Marquinhos al posto di Burdisso | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pagano la sconfitta di Torino nomi illustri come Nicolas Burdisso, Rodrigo Taddei e soprattutto Erik Lamela con il giovane argentino che sta incontrando molte difficoltà ad adattarsi alle nuove geometrie giallorosse. Dentro Ivan Piris in difesa ed il giovane Marquinhos sulla linea centrale di difesa con Mattia Destro in attacco che farà coppia con Osvaldo e Francesco Totti.

    Stefano Colantuono dal canto suo si presenta a Roma con tantissime defezioni in difesa che lo costringono a schierare come difensore Peluso che risulta essere un terzino di spinta con Raimondi e Brivio sulle fasce. Ma c’è anche la variante Ferri che può giocare sia a destra che al centro. Torna titolare Schelotto, che completerà il centrocampo con Cigarini, Cazzola e Moralez, mentre in attacco De Luca dovrebbe essere preferito a Bonaventura per affiancare Denis.

    Le Formazioni di Roma–Atalanta

    Roma (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; De Rossi, Bradley, Florenzi; Destro, Osvaldo, Totti.
    A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Burdisso, Taddei, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Marquinho, Lopez, LamelaAll.: Zeman
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; RaimondiFerri, Peluso, Brivio; Schelotto, Cigarini, Cazzola, Moralez; De Luca; Denis.
    A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Milesi, Scozzarella, Bonaventura, Palma, Parra, Troisi, MarilungoAll.: Colantuono

  • Bologna Roma, le pagelle. Lamela incanta, Osvaldo che gol

    Bologna Roma, le pagelle. Lamela incanta, Osvaldo che gol

    Ecco i giudizi della sfida del “Dall’Ara” tra Bologna Roma. Per i padroni di casa tante difficoltà nel contenere la rapidità e l’estro degli attaccanti giallorossi stasera molto ispirati, come spesso accaduto nell’ultimo periodo. Come al solito bolognesi che hanno mostrato qualche limite in fase d’attacco. Chissà che dal mercato di gennaio non arrivi qualche novità in tal senso.

    Pagelle Bologna Roma

    Taddei decisivo da terzino Bologna Roma | ©Mario Carlini /Getty Images
    Gillet: 6,5 Si oppone alla grande in diverse circostanze, specie nel secondo tempo quando già sul 2-0 evita l’imbarcata. In particolare bella la parata sulla punizione di Totti.
    Crespo: 5.5 Nel primo tempo qualcosina di buono la combina, ma nella ripresa cala vistosamente andando spesso in difficoltà.
    Raggi: 5 Soffre maledettamente la rapidità degli attaccanti avversari. Serata da dimenticare.
    Portanova: 5,5 La sua prestazione non sarebbe del tutto negativa ma il rosso subito ingenuamente spegne anticipatamente ogni speranza dei suoi.
    Morleo: 6 Dopo una prima frazione di gioco non al top, si riscatta nella ripresa quando si propone più volte in avanti.
    Casarini: 5,5 Gioca una gara di sacrificio e non riesce ad arrivare nella porta avversaria quanto vorrebbe.
    Mudingayi: 6 Inizialmente segue la scia del giocatore sostituito, giocando un gara di contenimento. Poi però si proietta in avanti ma non crea mai pericoli.
    Perez: 5,5 Ciò che gli manca è la continuità. Alterna cose buone a momenti da dimenticare. Non al top.
    Kone: 5,5 Non brillante nel dialogare con i compagni, anche perché è stretto dalla morsa delle maglie giallorosse.
    Ramirez: 5,5 Non appare tranquillissimo e in più frangenti gli manca la consueta lucidità.
    Gimenez: 6: Gioca solo un tempo ma lo fa con molta dinamicità, a volte forse troppa. Non sempre aiutato a dovere.
    Diamanti: 6,5 Predicatore nel deserto. L’unico ad andare vicino al gol, ma non può portare sulle spalle interamente il peso dell’attacco emiliano.
    Di Vaio: 4,5 L’esatto opposto di Diamanti. In campo non s’è proprio visto.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg: 6,5 L’intervento su Diamanti nella ripresa nega al Bologna la possibilità di rientrare in partita.
    Rosi: 6 Ottimo primo tempo quando sulla sua corsia di competenza fa su e giù come un motorino. Nella ripresa cala un po’. Ma è assolutamente normale.
    Juan: 6 Chiamato in causa con il contagocce.
    Heinze: 6 Vive una serata tutto sommato tranquilla.
    Taddei: 7 Il gol corona una prestazione davvero eccezionale sulla sua fascia.
    Pjanic: 6,5 Giornata dopo giornata si conferma sempre più un acquisto azzeccato.
    De Rossi: 6,5 Prova di spessore per lui. Sempre presente in fase di interdizione e di costruzione.
    Simplicio: 6 Fa il suo senza demeritare. Prova sufficiente.
    Totti: 6,5 Solo un grande Gillet gli nega la gioia del gol. Altro che finito: gioca una grande gara.
    Lamela: 6,5 Un vero e proprio talento. Le sue giocate esaltano tifosi e compagni.
    Bojan:6 Entra a risultato acquisito e tutto gli riesce più facilmente.
    Osvaldo:7 Come al solito mette a segno un gran gol e poteva farne altri. Ma stavolta può bastare.

    Bologna Roma video highlights

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  • Bologna Roma senza storia. Taddei e Osvaldo decisivi

    Bologna Roma senza storia. Taddei e Osvaldo decisivi

    Si conclude nel migliore dei modi il 2011 della Roma che tre giorni dopo l’impresa del “San Paolo” sbanca anche il “Dall’Ara”. Una gara sempre in mano alla squadra di Luis Enrique che finalmente sembra essere uscita fuori da un tunnel che l’aveva portata a stazionare nelle zone anonime della classifica. Ancora una volta si è vista una squadra cinica e concreta che ha lasciato da parte lo spettacolo e che ha portato a casa tre punti importanti.

    Osvaldo ancora a segno Bologna Roma | ©Mario Carlini/Getty Images
    Per il Bologna un passo indietro rispetto alle precedenti uscite: è mancata la brillantezza vista ad esempio contro il Milan qualche giornata addietro. Decisivi ai fini del successo finale le reti di Taddei e Osvaldo. Il primo, in ballottaggio sino all’ultimo per una maglia da titolare con altri due compagni di squadra, ha messo la propria firma sul tabellino dei marcatori come non accadeva da tempo. Il secondo ha siglato il settimo gol della propria stagione, confermando il buone stato di forma di cui gode. Da rivedere più di una cosa nel Bologna: dietro, in particolare centralmente, ci sono stati troppi tentennamenti mentre Di Vaio non è riuscito ad incidere in nessun modo dalle parti di Stekelenburg. Ma andiamo alla gara.

    Bologna Roma, la partita. Pioli scioglie solo all’ultimo le riserve sulle due maglie difensive: giocano Crespo e Raggi con Antonsson che parte dalla panchina. Ce la fa Ramirez: solo panchina dunque per Mudingayi. Dall’altro lato Luis Enrique sceglie Taddei come esterno basso di sinistra al posto di Josè Angel: la scelta si rivelerà azzeccata. Pjanic rileva Greco e in avanti ecco il trio Totti-Lamela-Osvaldo. Ed è proprio il capitano a creare il primo sussulto della gara dopo appena 6’. Prove del gol che arriva puntuale al minuto 17: una punizione di Totti è respinta di testa da Perez, sulla palla si avventa Taddei che calcia di destro al volo verso la porta di Gillet il quale può solo sfiorare ma non evitare che la palla si insacchi. Alla mezz’ora Simplicio sfiora il 2-0 che però arriverà al 40’: assist di Lamela per l’attaccante Azzurro che da dentro l’area non lascia scampo all’estremo difensore rossoblù.

    Ad inizio ripresa Pioli getta subito nella mischia Mudingayi e Gimenez per Casarini e Ramirez. Ma la musica non cambia. E’ la Roma a macinare gioco e creare occasioni con il trio delle meraviglie Totti-Lamela-Osvaldo, ma Gillet si oppone sempre. L’unico brivido di marca emiliana si registra al 23’ con un bel sinistro di Diamanti sul quale il portiere romanista Stekeleburg si oppone. Finale in discesa per i giallorossi a causa del rosso per proteste di Portanova. Il risultato sino alla fine non cambia: e la Roma continua la propria scalata. Bologna che invece deve rivedere molto dietro ma anche in proiezione offensiva: poche infatti i tiri pericolosi verso la porta avversaria. Per battere il Catania, alla ripresa del campionato, ci vorrà ben altro.

  • Juve, è notte fonda. Roma in semifinale

    Juve, è notte fonda. Roma in semifinale

    La Juventus scivola verso il baratro e adesso l’incubo di un’altra stagione anonima è davvero dietro l’angolo. Senza coppe europee e con la lotta per lo scudetto fuori dalla propria portata la Coppa Italia rivestiva per la Vecchia Signora l’ultimo obiettivo stagionale ma lo schieramento iniziale scelto da Del Neri ha da subito concesso campo e iniziativa ai giocolieri giallorossi limitandosi ad un passivo contenimento.

    La Roma dal par suo evidenzia subito le lacune bianconere grazie alle accelerazioni di Menez e Vucinic e il lavoro di De Rossi, Brighi e Simplicio a centrocampo. Con il passare dei minuti anche i giallorossi si fanno contagiare e l’ultima parte di primo tempo diventa noiosa.

    Nella ripresa Menez, uscito malconcio, viene sostituito dal fischiatissimo Borriello mentre Krasic sostituisce l’abulico Amauri. Al 20′ Iaquinta sostituisce l’infortunato Pepe e qualche minuto dopo De Rossi becca Vucinic sull’out sinistro e il montenegrino dopo il controllo fa partire un destro beffardo che si infila sul secondo palo: gol bellissimo su cui Storari ha poco da fare.

    La reazione bianconera tarda ad arrivare ed è ancora Storari a tener in gara i suoi su un bel tiro di Mexes. Nel finale la Juve protesta per un abbraccio di Mexes su Del Piero e qualche minuto dopo Taddei si inventa un gol favoloso chiudendo la contesa: in semifinale è ancora Inter-Roma per la Juve sono solo fischi.

  • La Roma torna in vetta. Vittoria sofferta contro il Parma

    La Roma torna in vetta. Vittoria sofferta contro il Parma

    Altro che biscotto! La Roma si riprende la vetta della classifica, in attesa del posticipo di domani sera all’Olimpico tra Lazio e Inter, vincendo a Parma tra mille difficoltà e a fatica per 2-1. Una gara che ha visto il grande impegno dei ducali che non meritavano la sconfitta e che hanno messo a dura prova la resistenza della retroguardia giallorossa che in più occasioni ha rischiato di capitolare, dimostrando di non regalare nulla agli avversari.

    La Roma sblocca subito il risultato con un pallonetto sublime di Totti lanciato a rete (azione dubbia per il capitano della Roma) al 5′. Sembra una partita tutta in discesa per la squadra di Ranieri che deve subire le incursioni, in particolar modo del velocissimo Biabiany, dei padroni di casa e con Juan e Burdisso costretti a fare gli straordinari. Buon centrocampo quello schierato da Guidolin che annienta per tutta la prima fase di gara il raggio d’azione di De Rossi.

    Nella ripresa Ranieri corre ai ripari rinforzando la difesa gettando nella mischia Mexes al posto di Menez e cambiando il modo di giocare in attacco con Toni al posto dell’opaco Vucinic. I cambi danno ragione al tecnico romano che da più equilibrio in campo consentendo ai suoi di controllare gli avversari che non si perdono d’animo e tentano in tutti i modi di costruire il gol del pareggio: prima il nuovo entrato Crespo manda di pochissimo a lato da buona posizione, poi Lanzafame su girata di sinistro prende la traversa con Julio Sergio comunque sulla traiettoria della palla. Il Parma si allunga alla ricerca disperata del pareggio e la Roma colpisce in contropiede: Totti arriva dalla destra e serve un pallone perfetto per la testa di Taddei che fa 2-0 ad un quarto d’ora dal termine. Prima del gol del raddoppio Totti aveva colpito il palo su una conclusione dal limite dell’area.
    Finita qui? Niente affatto perchè Biabiany continua a sfondare sulla fascia di competenza e serve un pregevole cross per la testa di Lanzafame che, abbastanza fortunosamente, riesce a mettere alle spalle di Julio Sergio. E’ il gol che riapre le speranze dei ducali ma il risultato alla fine resterà invariato. Nel finale tanto nervosismo con l’espulsione di Jimenez e tanti cartellini gialli sventolati dal direttore di gara Rocchi verso i giocatori del Parma, innervositi dal possesso palla e conseguente perdita di tempo di Totti. Poi nei minuti di recupero Mirante è bravo a respingere il tiro di Julio Baptista a colpo sicuro che poteva essere il 3-1.

    Il tabellino
    PARMA – ROMA 1-2
    5′ Totti (R), 75′ Taddei (R), 81′ Lanzafame (P)
    PARMA (3-5-2): Mirante; Dellafiore, Lucarelli, Castellini; Valiani, Dzemaili (64′ Lanzafame), Jimenez, Galloppa, Antonelli; Biabiany, Bojinov (46′ Crespo).
    A disposizione: Pavarini, Gigli, Lunardini, T’masi, Baccolo.
    Allenatore: Guidolin.
    ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio; Cassetti, Juan, Burdisso, Riise; De Rossi, Perrotta; Taddei, Menez (46′ Mexes), Vucinic (46′ Toni); Totti (90′ Baptista).
    A disposizione: Lobont, Brighi, Pizarro, Cerci.
    Allenatore: Ranieri.
    Arbitro: Rocchi
    Ammoniti: Dzemaili, Lucarelli, Lanzafame (P), Perrotta, Cassetti, Totti (R)
    Espulsi: Jimenez (P)

  • Liscio & Sbalascio: Vucinic in stato di grazia, la Fiorentina sprofonda

    Se n’è andata anche la 34esima giornata di Serie A e come ogni volta ci soffermiamo ad analizzare i migliori e i peggiori del turno andato oramai in archivio.

    In questo turno non possiamo esimerci dall’indicare Mirko Vucinic come il migliore in assoluto: da premettere che tutta la Roma (forse ad eccezione dei suoi uomini simbolo ovvero Francesco Totti e Daniele De Rossi, troppo in tensione per la stracittadina) meriterebbe un voto altissimo, dal mister “meraviglia” Claudio Ranieri per finire al portierone brasiliano Julio Sergio protagonista di un rigore parato che ha salvato il  risultato, passando per Rodrigo Taddei, uomo svolta del Derby. Ma il palcoscenico principale lo ha catturato il Montenegrino che con la sua doppietta ha steso la Lazio e ridato ai giallorossi il primo posto in classifica dopo il sorpasso del venerdì effettuato dall’Inter grazie alla vittoria sulla disgraziata Juventus. In questo momento ci sembra l’uomo simbolo dei capitolini, grazie ad una crescita tecnica e mentale esponenziale che ne faranno sicuramente un pregiato uomo mercato la prossima Estate. I tifosi giallorossi sperano che la proprietà possa respingere con decisione qualsiasi offerta che perverrà per l’asso slavo. Se continua così sarà difficile anche per lsquadrone nerazzurro riappropiarsi del primo posto in Serie A.

    Un gradino più in basso troviamo la “locomotiva” della fascia destra ovvero il brasiliano Maicon: da spellarsi le mani dagli applausi il suo gol contro gli acerrimi rivali di sempre della Juventus. Sblocca con un capolavoro una partita molto difficile che illude per quasi 48 ore i tifosi interisti di restare di nuovo da soli in testa alla classifica. Ma evidentemente il signor Vucinic non era poi così tanto d’accordo sulla questione.

    Terzo posto tra i migliori e gradino più basso del podio per la super Sampdoria che stende il Milan e si prende il quarto posto in solitario visto lo stop del Palermo a Cagliari. Il progetto doriano è uno dei migliori in Italia, la squadra ha i campioni al posto giusto e altri gregari che corrono e si battono per loro per metterli in condizione di esprimersi al meglio. I gioiellini in attacco, Cassano e Pazzini, ricordano ai tifosi blucerchiati gli indimenticati Vialli e Mancini. Come dargli torto, forse una delle coppie gol meglio assortite in Italia. Sognare i preliminari di Champions non costa nulla, i tifosi dell’Inter chiedono a gran voce di bloccare la Roma nel prossimo turno. L’impresa potrebbe essere anche reale.

    Tra i peggiori di giornata ci permettiamo di segnalare il maliano Momo Sissoko. La Juventus scesa in campo a San Siro non è stata una squadra disposta male (come al solito in questo orrendo campionato) sul terreno di gioco, anzi ha dato molto filo da torcere ai nerazzurri anche dopo l’espulsione del centrocampista: infatti solo una prodezza di Maicon ha dato il via alla tranquillità dell’Inter che poi ha legittimato il successo con il gol di Eto’o. Sissoko ha in parte rovinato la gara della squadra bianconera che si difendeva con ordine e ripartiva senza la solita confusione, spinta e motivata, forse, dalla grande rivalità coi milanesi. Forse la prima ammonizione ci pare  un pò avventata visto che è Thiago Motta a litigare con il maliano e non il contrario, ma in questi casi, se si devono sedare gli animi, si sa che gli arbitri ammoniscono tutti coloro che sono coinvolti in momenti di tensione. Ma sapendo di essere già ammonito il centrocampista juventino compie un’entrataccia su capitan Zanetti che, vista rallentata, non pare neanche tanto grave ma è così plateale e scomposta che induce il direttore di gara a sanzionare nuovamente il giocatore di colore. La sua uscita condanna la Juve alla sconfitta visto il divario tra le 2 squadre.

    Secondo posto per Sergio Floccari: i tifosi dell’Inter avranno sicuramente il dente avvelenato con lui così come i tifosi laziali visto che sbagliando il rigore del posibile 2-0 dà la spinta necessaria alla Roma per ribaltare l’incontro. Risultato: gli odiati rivali giallorossi si riprendono la leadership in campionato a discapito dei nerazzurri e la Lazio trema in zona retrocessione visto che ormai il distacco si è ridotto ad una manciata di punti dall’Atalanta terz’ultima. Spento per tutta la partita non incide mai. Da rivedere.

    Chiudiamo dicendo che ci sembra lapalissiano che peggiore di giornata è la Fiorentina: la squadra viola è allo sbando, colleziona risultati negativi su risultati negativi. Fuori dalla Champions League (anche per demeriti non suoi), fuori dalla Coppa Italia e molto probabilmente anche dal giro della qualificazione dall’Europa League del prossimo anno. Brutta annata, cominciata in modo buono ma che sta finendo nel peggiore dei modi. Urgono seri provvedimenti.

  • Napoli – Roma 2-2, le pagelle

    Denis: 7 Entra dalla panchina e segna. E’ indispensabile per la rimonta e conferma ancora una volta di esser più utile a partita in corso.

    Hamsik: 7 Giura fedeltà al Napoli e realizza con freddezza il rigore del meritato pari.

    Campagnaro: 4,5
    Troppo distratto oggi il pupillo di Mazarri. Baptista e Vucinic lo mettono spesso in difficoltà. Da rivedere

    Mirko Vucinic: 6,5
    E’ in un ottimo stato di forma, non si risparmia per la squadra ed è tornato a trovare il gol con continuità

    J Baptista: 6,5
    Da sicuro partente è diventato indispensabile per l’economia tattica giallorossa. Ci mette tanta qualità e quantità per farsi apprezzare dai suoi tifosi ed esser utile alla squadra.

    Juan: 5 Meno attento del solito, commette un fallo da rigore su Quagliarella e si regala qualche svarione di troppo

    TABELLINO
    NAPOLI-ROMA 2-2 55′ Baptista (r ), 65′ Vucinic, 74’Denis, 44′ Hamsik (r )
    NAPOLI: De Sanctis 6, Aronica 6, Campagnaro 4,5 (67′ Zuniga 6,5), Cannavaro 6, Maggio 6,5, Rinaudo 6,5 (81′ Cigarini sv), Gargano 6, Hamsik 7, Pazienza 6 (64′ Denis 7), Lavezzi 6, Quagliarella 5,5. A disp.: Iezzo, Rullo, , Bogliacino, Hoffer. All.: Mazzarri

    ROMA:
    Doni 6, Burdisso 6,5, Juan 5, Mexes 5, Motta 6, Riise , De Rossi 6, Perrotta 5,5, Taddei 7, Baptista 6,5 (76′ Faty sv), Vucinic 6,5. A disp.: Lobont, Andreolli, Brighi, Cassetti, , Cerci, Menez.
    ARBITRO: Rizzoli di Bologna
    NOTE: ammoniti Aronica, Quagliarella, Juan, Motta.

  • Roma: Taddei e Julio Sergio giallorossi a vita

    Roma: Taddei e Julio Sergio giallorossi a vita

    Rodrigo Taddei e Julio Sergio Bertagnolli sono vicini al rinnovo con la Roma chiudendo di fatto le porte a tutti i possibili intrecci di mercato che stavano nascendo intorno ai loro nomi. L’esterno brasiliano, ritrovatosi sotto l’attenta guida di Ranieri è stato accostato all’Inter in un primo momento e poi a Fiorentina e Genoa ma secondo indiscrezioni raccolte da romagiallorossa.com a breve il ds Pradè incontrerà il procuratore del giocatore Alessandro Lucci per firmare il rinnovo.

    Sarà questa l’occasione per proporre il rinnovo anche al portiere, esploso in questa stagione scalando le classifiche di gradimento prima di Spalletti e poi di Ranieri. La nuova Roma dunque parte tenendosi stretti i suoi pezzi migliori.