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  • Bologna – Genoa 3-2, Diamanti delizia Prandelli

    Bologna – Genoa 3-2, Diamanti delizia Prandelli

    Bologna Genoa finisce 3-2 con i gol di Portanova, Ramirez e Garics per i padroni di casa e Palacio e Jorquera per i grifoni. Super Diamanti autore di due assist e di una prestazione al limite della perfezione.

    Le formazioni previste alla vigilia vengono ampiamente confermate dai due tecnici con Ramirez che gioca dal primo minuto vicino a Diamanti a supporto di Marco Di Vaio e Alberto Gilardino, inizialmente in panchina, con Sculli affianco di Rodrigo Palacio.

    Primi 15’ di solito studio con il Bologna che riesce Mantenere un minimo di supremazia territoriale grazie al dinamismo di Mudingay ed alla classe di Alessandro Diamanti voglioso di ben figurare davanti a Cesare Prandelli, presente sulla tribuna del “Dall’Ara”. È proprio una pennellata di Diamanti su calcio piazzato che rompe l’equilibrio del match: l’ex giocatore di Livorno e West Ham disegna una traiettoria perfetta pescando Daniele Portanova dimenticato colpevolmente da Kaladze e compagni, con la palla che s’insacca dritta dritta alle spalle di Sebastien Frey. Il vantaggio dei padroni di casa non produce la reazione del grifoni che invece subiscono il raddoppio con Gaston Ramirez che sfrutta alla grande una respinta di Frey su tiro di Marco Di Vaio. Rodrigo Palacio è abbandonato a se stesso con il centrocampo del Bologna che non lascia nessuna ripartenza al Genoa che si rende pericoloso solo su azione da calcio d’angolo nel finale del primo tempo. La prima frazione di gioco si chiude con una sola squadra in campo, il Bologna e con Alessandro Diamanti, assoluto mattatore del match.

    Gaston Ramirez ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il secondo tempo si apre senza cambi ma a cambiare decisamente il suo atteggiamento in campo è il Genoa che parte a mille sfiorando il gol con Kucka da fuori area e con Kaladze che colpisce la traversa da posizione invitantissima. È il preludio del gol che arriva grazie a Rodrigo Palacio che sfrutta di testa un assist al bacio di Marco Rossi. Esce Ramirez per Belfodil ed è proprio il nuovo entrato che propizia il terzo gol del Bologna: l’algerino brucia sulla fascia sinistra Marco Rossi, palla al bacio sul dischetto del rigore con Diamanti che intelligentemente non tira di destro ma preferisce servire Garics che scaraventa in gol. Il Genoa ha il merito di non alzare bandiera bianca  riuscendo ad accorciare ancora le distanze con Jorquera e sfiorando addirittura il pareggio nei minuti finali con Kucka che di testa costringe Agliardi ad un vero e proprio miracolo.

    Finisce con la vittoria dei padroni di casa che possono gioire per la salvezza matematica, grazie alla sconfitta del Lecce contro il Parma e soprattutto ad una prestazione superlativa di Alessandro Diamanti, che forse è riuscito a convincere Prandelli per una chiamata ad Euro2012. Continua invece il grande momento di difficoltà per il Genoa che deve assolutamente cambiare marcia se non vuole cadere nel baratro della serie B.

    Tabellino e Pagelle Bologna Genoa 3-2

    BOLOGNA (3-4-2-1): Agliardi 6,5; Raggi 6,5 (dal 26′ s.t. Antonsson 5,5), Portanova 7, Cherubin 6; Garics 6,5, Taider 6, Mudingayi 6,5, Morleo 6,5; Ramirez 7 (dal 19′ p.t. Belgodil 6,5), Diamanti 7,5 (dal 38′ s.t. Kone s.v.); Di Vaio 6. (Stojanovic, Loria, Rubin, Acquafresca). All. Pioli.

    GENOA (4-4-1-1): Frey 5,5; Mesto 5,5, Granqvist 5,5, Kaladze 6, Moretti 5; Rossi 5 (dal 25′ s.t. Zè Eduardo 5), Kucka 6, Belluschi 5 (dal 17′ s.t. Jorquera 6,5), Birsa 5 (dal 1′ s.t. Biondini 5,5); Sculli 6; Palacio 6,5. (Lupatelli, Carvalho, Veloso, Gilardino). All. De Canio.

    SERIE A 35 GIORNATA RISULTATI MARCATORI E CLASSIFICA

  • Bologna – Genoa, Ramirez c’e’, Gilardino in panca

    Bologna – Genoa, Ramirez c’e’, Gilardino in panca

    Bologna Genoa sarà l’anticipo domenicale delle 12.30, i grifoni saranno ospiti di un Bologna tutto sommato tranquillo in ottica salvezza ma voglioso al tempo stesso di regalare tre punti ai propri tifosi e di non concedere assolutamente nulla agli ospiti, in profonda crisi d’identità e di risultati e con il peso dell’assurda contenstazione subita dai propri tifosi a Marassi, nella sconfitta contro il Siena di domenica scorsa.

    Il Genoa visto mercoledì contro i rossoneri a San Siro non è certo dispiaciuto ai più, Gigi De Caio ha saputo contenere bene le offensive dei rossoneri riuscendo a dare almeno quell’equilibrio fra i reparti, che era completamente saltato sia con la gestione Marino che con quella targata Alberto Malesani.

    Stefano Pioli recupera dai problemi fisici accusati nei giorni scorsi l’uruguaiano Gaston Ramirez in attacco, un recupero questo molto importante per i padroni di casa che potranno contare sulla fantasia del gioiellino rossoblù che insieme ad Alessandro Diamanti cercherà di innescare Marco Di Vaio, a secco da un po’ di partite. Assente ancora  il portiere titolare Gillet in porta ci sarà Agliardi, Rubin e Garics sulle fasce con TaiderGaby Mudingayin mediana.

    Gaston Ramirez ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il Genoa si presenta al Dall’Ara con Rodrigo Palacio unica punta, Gigi de Canio è fortemente intenzionato a mandare Alberto Gilardino in non perfette condizioni fisiche, in panchina per schierare un Genoa  sicuramente non a trazione anteriore con un modulo, il  4-5-1, per cercare di rischiare il meno possibile in difesa e poter sferrare la stoccata decisiva nel finale del match.

    Le formazioni di Bologna Genoa

    Bologna (3-4-2-1) Agliardi; Sorensen, Portanova, Antosson, Garics; Mudingay, Taider, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio. Panchina: Stojanovic, Raggi, Cherubin, Morleo, Kone, Belfodil, Acquafresca. All. Stefano Pioli.

    Genoa (4-5-1) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Kucka, Sculli; Palacio. Panchina: Lupatelli, Carvalho, Veloso, Birsa, Jorquera, Gilardino, Zè Eduardo. All. Gigi De Canio.

  • Boateng rimanda la festa Milan – Genoa 1-0

    Boateng rimanda la festa Milan – Genoa 1-0

    Il recupero della 33 giornata tra Milan Genoa termina con la vittoria dei rossoneri per 1-0, grazie al gol nel finale del neo entrato Boateng. Successo che mantiene vive le speranze della squadra di Allegri, nonostante il gol di Borriello in quel di Cesena consenta alla Juventus di avvicinarsi inesorabilmente allo scudetto. Il Grifone di De Canio esce da San Siro a testa alta, in 10 uomini ma con un pizzico di convinzione in più. La salvezza è possibile. Un punto di vantaggio sul Lecce a questo punto della stagione può voler dire tanto o niente. Quattro sfide da brivido attendono i calciatori rossoblu. Inferno e ritorno, dopo tre mesi di astinenza il Genoa non può più aspettare.

    SCUDETTO? – Dove è finito il Milan di inizio stagione? E’ la domanda che si stanno chiedendo migliaia di tifosi rossoneri, quasi increduli difronte all’involuzione subita dalla loro squadra nell’ultimo periodo. Incontri che sulla carta non dovrebbero presentare alcuna difficoltà si rivelano invece montagne durissime da scalare. Giocatori molli, lenti, disuniti. Perché? Sfiducia nel tecnico, preparazione atletica errata, scarse motivazioni (e lo scudetto?). Allegri a muso duro, fuori Seedorf e Robinho, lasciati a riflettere lontano dal campo in seguito alle ultime “sfilate” di moda di cui i due calciatori avevano dato sfoggio nelle precedenti gare. Se la scelta sia stata tardiva o meno sarà poi il campo a dirlo. Con Binho fuori, tocca al Faraone. Il ragazzino però stenta a lasciare la propria impronta sul match, fatto di per sé comprensibile se si considera un Ibrahimovic sempre più “irritante” e una manovra di gioco da censura.

    kevin prince boateng | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MAGLIA NEL CUORE – Vedendo le condizioni disastrate del Milan, il Genoa non può far altro che crederci. Ben presto infatti i giocatori di De Canio abbandonano le barricate “italiane”. I rossoneri quasi fisiologicamente iniziano a ballare dietro. Nesta fa il vigile urbano in area di rigore, stoppando con il braccio un tiro velenoso di Kucka. L’arbitro Gervasoni decide di far proseguire. Scelta piuttosto opinabile. La determinazione del Grifone nel cercare la salvezza supera di gran lunga quella dei padroni di casa, che forse a questo scudetto non ci credono più. Per oggi la maglia è salva.

    NUOVA LINFA – Nella ripresa i rossoneri trovano la ricetta vincente. Fantasia e rabbia, Cassano più Boateng. Dopo il loro ingresso il Milan cambia marcia. Niente di trascendentale, quanto basta però per mettere alle corde il Genoa, tradito dall’espulsione di Jankovic nel finale. Fantantonio alza i giri del motore milanista, Boateng sgomma per il gol (86′) che vale tre punti. Lo scudetto resta al casello di Milan almeno fino a domenica. E di questi tempi è già tanto per Allegri.

    Pagelle Milan Genoa 1-0
    Nesta 6: uno dei pochi ad arrendersi e credere ancora nel titolo. A differenza della partita contro il Bologna non si improvvisa ala aggiunta, però dimostra di attraversare un periodo particolarmente florido dal punto di vista dell’originalità, reinventandosi un nuovo mestiere all’interno dell’area di rigore rossonera. VIGILE
    Nocerino 5: se prima non faceva una piega l’equazione “assist Ibra = Nocerino gol”, allo stesso modo ora l’ex centrocampista del Palermo tende a riflettere la prestazione dello svedese. LA MATEMATICA NON E’ UN’OPINIONE
    Boateng 7:  quanto è mancato quest’anno al Milan il ghanese? La risposta la si può trovare nella partita di oggi. Escluso Ibrahimovic, Prince è l’unico calciatore della squadra rossonera a ricoprire un ruolo determinante in fase offensiva. Insieme a Thiago Silva costituiscono la spina dorsale del Milan di Allegri. VERTEBRA
    Ibrahimovic 4,5: condizione fisica al limite per lo svedese. Sembra di rivivere lo stesso film della scorsa stagione, sebbene allora c’era un Pato e un Robinho in più a garantire quei gol decisivi per lo scudetto del Milan. L’immagine di Ibra che ad inizio ripresa fatica a respirare è piuttosto esemplificativa. SOS

    Granqvist 6,5: connazionale di Ibrahimovic, il centrale difensivo del Genoa fa un figurone insieme al suo compagno di squadra Kaladze (ex della partita). VETRINA
    Belluschi 7: è l’eroe dei Grifoni. De Canio lo reinventa regista di centrocampo e l’argentino disputa un match mozzafiato. Dopo aver dato fondo a tutte le energie abbandona il campo per i crampi. SORPRESA
    Sculli 6,5: possono pure togliergli la maglia, l’anima rossoblu però non gliela leva nessuno. Si sacrifica nel ruolo di terzino destro, è un po’ l’Eto’o o il Drogba della situazione. Se verrà seguito dai propri compagni il Grifone non dovrà più preoccuparsi. BOSS
    Palacio 6: l’argentino si rende protagonista di una buona prova, il gol però non arriva. La salvezza del Genoa dovrà passare per forza di cose dai suoi piedi. CHIAVE DI VOLTA

    Tabellino Milan Genoa 1-0
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, Abate 5,5, Nesta 6, Yepes 6, Antonini 5 (80′ Maxi Lopez s.v.), Nocerino 5, Van Bommel 5 (50′ Boateng 7), Muntari 5, Emanuelson 5,5, El Shaarawy 6 (50′ Cassano 6,5), Ibrahimovic 4,5.
    Panchina: Amelia, Mesbah, Aquilani, Gattuso. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Genoa (4-4-2): Frey 6, Sculli 6,5 (76′ Alhassan 6), Granqvist 6,5, Kaladze 6,5, Moretti 6, Birsa 6 (70′ Carvalho 5,5), Kucka 5,5, Belluschi 7 (80′ Veloso s.v.), Biondini 6, Jankovic 6, Palacio 6,5.
    Panchina: Lupatelli, Jorquera, Gilardino, Ze Eduardo. Allenatore: Luigi De Canio.

    Video Milan Genoa 1-0, gol Boateng
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    GIALLO A SAN SIRO, I TIFOSI ESULTANO PER UN GOL DEL CESENA

  • Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa Cesena, gara valida per la 32^ giornata di Serie A, nasconde alcuni retroscena di una stagione disastrosa per entrambe le squadre. Se da una parte, la squadra emiliana ha tutte le ragioni per via di un mercato un po’ sterile, eccezion fatta per gli acquisti di Mutu e Iaquinta a gennaio, il Genoa non ha alcun alibi.

    L’inizio devastante di Malesani ha gettato nello sconforto tutta la piazza genoana, illusa di poter finalmente lottare per un traguardo europeo con l’ arrivo di un bomber principe come Gilardino. Ma sappiamo benissimo come è andata a finire. L’arrivo di Marino non ha migliorato le cose, anzi, tanto da spingere la proprietà a richiamare Malesani. Il solo Palacio, non è sufficiente per colmare alcune lacune evidenziate in questa stagione. Il Presidente Preziosi in estate metterà mano al portafoglio per regalare definitivamente quel sogno Europeo stile “Gasperiniano”.

    Alberto Malesani © Claudio Villa/Getty Images

    Malesani si affida al collaudato 4-4-2. I difesa ritorna Moretti, che riprenderà il suo posto come esterno basso di sinistra. A centrocampo Out Belluschi e Kucka, spazio dunque a Marco Rossi e Sculli. In avanti confermati Palacio e Gilardino.

    Genoa Cesena è un match di vitale importanza anche per gli emiliani, oramai con un piede e mezzo in Serie B,  pronti comunque a non mollare la presa. Beretta dovrà rinunciare ancora a Iaquinta, fermo ai box da un mese. Il mercato estivo è stato forse il primo tassello sbagliato di questa stagione per gli emiliani. I vari Martinez, Martinho, Mutu, Santana, non hanno garantito quel salto di qualità che la dirigenza Cesenate si aspettava. Martinez ha subito un’ involuzione imbarazzante; basti pensare che la Juventus due anni fa lo pagò al Catania 12 milioni di euro, per la gioia degli etnei! Beretta si affiderà ancora una volta al solito 4-3-1-2, con Ceccarelli e Lauro sugli esterni. A centrocampo ancora out Parolo, quindi spazio a Guana dal 1′. Sugli esterni confermati Martinho e Santana. In attacco l’inedita coppia Malonga-Mutu.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA – CESENA

    Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti, Rossi, Veloso, Biondini, Sculli; Gilardino, Palacio.
    Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Jankovic, Birsa, Jorquera, Ze Edoardo.
    Allenatore: Malesani

    Cesena (4-3-1-2): Antonioli, Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Lauro, Arrigoni, Guana, Martinho, Santana, Malonga, Mutu.
    Panchina: Ravaglia, Benalouane, Colucci, Djokovic, Del Nero, Filippi, Rennella.
    Allenatore: Beretta

  • Inter – Genoa 5-4, le pagelle. Stra-ordinario Milito

    Inter – Genoa 5-4, le pagelle. Stra-ordinario Milito

    Entra subito nel cuore dei tifosi la nuova ‘Pazza’ Inter di Stramaccioni, con la grinta e la voglia di non mollare mai, marchio di fabbrica della vecchia squadra allenata da Mourinho. La vittoria pirotecnica e rocambolesca ottenuta contro il Genoa, potrebbe davvero rappresentare quella famosa scintilla di cui parlava Massimo Moratti. Nonostante il discorso terzo posto sia quasi compromesso, i giocatori hanno dato tutto in campo, dimostrando quell’attaccamento alla maglia che nelle ultime prestazioni era assolutamente mancato.

    Buona la prova tattica di Strama che con il nuovo 4-3-3 risveglia dal letargo invernale Mauro Zarate, dandogli la giusta dose di fiducia per fargli ritrovare la serenità smarrita. Il gol che realizza è la risposta migliore che un tecnico possa volere da un suo uomo. Da segnalare le note positive di Poli, Zanetti, un ritrovato Cambiasso, e un super Milito che con la tripla di oggi sale a 17 gol (avesse iniziato a segnare prima sarebbe stata un’altra stagione). Sale agli onori delle cronache anche l’oggetto misterioso Fredy Guarin che al suo esordio conquista il pubblico con buoni spunti, ottime giocate e un rigore conquistato. I quattro gol incassati non sono di certo un bel segnale, ma forse nemmeno Stramaccioni poteva immaginare un esordio così pazzo come la sua nuova Inter.

    Diego Milito © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Lucio 5,5 Qualche buona chiusura nel primo tempo, poi anche l’assist decisivo per Samuel, ma dimentica che il suo compito è quello di non far prendere gol, e nel finale compie un intervento un po’ troppo scomposto regalando il terzo rigore della partita ai rossoblu.

    Poli 6,5 Buonissimo l’impatto sulla partita del ex doriano. Il ragazzo ha qualità e sicuramente sta dimostrando di avere ulteriori margini di miglioramento. Chiude, corre, recupera e si concede anche qualche bella giocata nello stretto strappando gli applausi dei suoi tifosi.

    Zanetti 7 Il capitano nel suo vecchio ruolo, in sostituzione di Maicon non sfigura affatto, anzi. Corre come un ragazzino della primavera anticipando e scartando ogni avversario. Sfortunato sull’episodio del rigore, considerando come la distanza ravvicinata, il tocco di mano sarebbe potuto essere considerato involontario.

    Milito 7,5 Welcome back Principe. Per la serie scusate il ritardo. Mette a segno una tripletta che lo scaraventa a quota 17 gol. Considerando come abbia iniziato a segnare tardissimo, con una stagione migliore avrebbe lottato per il titolo cannonieri a mani basse.

    Zarate 6,5 Il vizio di non passare la palla ce l’ha sempre, ma stavolta i dribbling e le giocate da campione gli riescono, trovando un gol da cineteca con la palla che gira e beffa Frey. Ritrovato.

    PAGELLE GENOA

    Kaladze 5 Soffre tantissimo e commette una serie innumerevole di errori, tra cui il più brutto è dimenticarsi la marcatura su Milito nel primo gol.

    Veloso 5 Macchinoso e lento. Avrebbe dovuto essere il metro di riferimento della sua squadra, gestendo le chiavi del gioco rossoblu, invece risulta essere il peggiore in campo.

    Belluschi 6 Splendida la verticalizzazione per Palacio mettendolo in condizione di essere uno contro uno con il portiere nerazzurro. Poi fallo scriteriato su Guarin, che gli costerà il rosso diretto e il rigore per gli avversari

    Sculli 6,5 Bella e fortunata la sua rovesciata nel finale di primo tempo. Caparbio e determinato nell’azione in cui si conquista il calcio di rigore prendendosi il calcione in area da Lucio.

    Palacio 6 Spreca un occasione a inizio gara, poi segna un rigore e se ne procura un altro saltando con grande tecnica Julio Cesar.

    Video Inter Genoa

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  • Inter – Genoa 5-4, Stramaccioni parte col botto

    Inter – Genoa 5-4, Stramaccioni parte col botto

    Inizia con un risultato sudato e strappato con i denti l’avventura di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’ Inter . Cinque gol realizzati e quattro subiti, per ribadire come questa Inter sia più che pazza. Com’era prevedibile mancano ancora gli equilibri, ma i primi accorgimenti fatti dal neo tecnico nerazzurro, sono stati evidenti almeno dal punto di vista dello spettacolo, e nel saper rivitalizzare un giocatore dato per disperso come Zarate. Mentre la squadra di Marino mostra un evidente squilibrio tra la potenza del suo reparto offensivo, e le disattenzioni inspiegabili del proprio reparto arretrato, confermando le statistiche della peggior difesa della Serie A.

    La rivoluzione alla lettura delle formazioni non c’è, perché Stramaccioni, punta forte sui soliti noti, inserendo solo Chivu al posto di Nagatomo e lasciando Lucio in coppia con Samuel. Confermata davanti la presenza di Zarate nel tridente offensivo con Milito e Forlan. Marino deve far a meno di Rossi, inserendo in mediana Belluschi e nel tridente offensivo spazio per Sculli, con Gilardino e Palacio.

    Zarate e Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport

    PRIMO TEMPO  Genoa vicinissimo al gol al 9’ con Sculli che sugli sviluppi di un corner impatta di testa e trova il salvataggio sulla linea da parte di Cambiasso con Julio Cesar battuto. I nerazzurri sono spietati e alla prima azione utile puniscono il Genoa: azione bellissima con Zarate che pesca Forlan sull’esterno e l’uruguaiano pennella in area un cross perfetto per Milito che di testa batte Frey e porta i suoi sul 1 a 0. Al 20’ occasione colossale sprecata dai nerazzurri, dove Samuel serve una sponda a Cambiasso che di testa da due passi colpisce a botta sicura ma trova un miracolo di Frey, e sulla ribattuta brutta svirgolata di Milito che manda il pallone altissimo. Il Principe si fa perdonare al 28’ realizzando la sua doppietta, e il suo 16esimo gol personale, pescato da un gran lancio di Stankovic, l’argentino scatta sul filo del fuorigioco tagliando fuori tutta la difesa rossoblu e battendo in solitaria Frey. I nerazzurri calano il tris al 38’ con la difesa del Genoa completamente in tilt. Pessimo disimpegno difensivo e la firma sul terzo gol è di Samuel che da due passi deve solo mettere dentro l’assist di Lucio dalla destra. Il Genoa non si arrende e nel secondo minuto di recupero trova un gol fortunoso dopo un altro salvataggio sulla linea di Cambiasso, dove Sculli di rovesciata trova la deviazione di Moretti utile a battere Julio Cesar: 3 a 1.

    SECONDO TEMPO – Cambio per Marino nella ripresa che inserisce Jankovic togliendo Veloso, schierando un modulo estremamente offensivo, il  4-2-4. Partita più equilibrata nei primi minuti, sia per un Genoa più attento in fase difensiva sia per un’Inter che sembra essere calata vistosamente. Al 13’ episodio chiave, con Zanetti che commette involontariamente fallo di mano in aera di rigore, Valeri non ha dubbi e assegna il penalty. Palacio dagli undici metri è spietato e spiazza Julio Cesar portando il punteggio sul 3 a 2. Stramaccioni intanto fa esordire Guarin al posto di Stankovic. Al 28’ grande giocata di Milito che salta l’uomo serve un pallone perfetto a Forlan che in area liscia clamorosamente la conclusione. Pochi istanti dopo il gol se lo inventa da solo Zarate, saltando l’uomo, creandosi lo spazio e trovando un tiro a giro sul palo lontano, imprendibile per Frey: Inter 4 Genoa 2. La partita non smette un attimo di regalare emozioni e al 34’ Belluschi serve una verticalizzazione perfetta per Palacio. L’argentino a tu per tu con il portiere si fa stendere ottenendo un altro rigore e l’espulsione di Julio Cesar. Gilardino dagli undici metri beffa il neo entrato Castellazzi con un diagonale imprendibile. Partita riaperta: 4 a 3! Finale pirotecnico al 38’ con un penalty guadagnato da Guarin, l’espulsione di Belluschi per la chiara occasione da gol, e dal dischetto di rigore Milito mette a segno il terzo sigillo personale. Incredibile al 44’ un altro rigore per il Genoa, per un intervento scomposto di Lucio su Sculli: Gilardino realizza nuovamente, portando la partita sul risultato rocambolesco di 5 a 4. Liberazione al fischio finale, per tutto l’ambiente nerazzurro.

  • Inter – Genoa, Stramaccioni fiducia a Zarate

    Inter – Genoa, Stramaccioni fiducia a Zarate

    È arrivato il momento della nuova Inter targata Andrea Stramaccioni. La sfida casalinga che i nerazzurri affronteranno domenica contro il Genoa di Marino, sarà un banco di prova importante per valutare se quantomeno l’influsso e le motivazioni positive del nuovo allenatore interista inizino a dare i loro frutti sin da subito. La classifica parla di due squadre assolutamente in crisi, dove per l’Inter bloccata con un punteggio che la tiene fuori dai giochi per il terzo posto, vincere significherebbe ritrovare quella scintilla che Moratti aveva già chiesto a Ranieri prima del match contro la Juventus. Discorso diverso per i grifoni, che dopo il pareggio acciuffato in extremis contro la Fiorentina, cercano la vittoria come l’acqua nel deserto, soprattutto considerando come i tre punti manchino in casa Genoa da otto turni.

    Mauro Zarate © Claudio Villa Getty Images Sport

    INTER- Per i più sognatori, e i tifosi più entusiasti che si aspettavano una rivoluzione ‘verde’, un rinnovamento totale dal punto di vista anagrafico, ci sarà ancora da aspettare. Stramaccioni ha iniziato a lavorare con il gruppo da una sola settimana, e la mission aziendale è stata subito chiara: Vincere. I giovani troveranno il loro spazio nel corso di quest’ultimo scorcio di campionato, ma ora spazio ancora una volta ai senatori, con qualche variazione tattica che permetterà forse di vedere una nuova Inter. L’assenza di Sneijder e Alvarez (non ancora recuperato al 100%) costringe il giovane Strama a schierare un 4-3-3 dove potrebbe rivedere il campo dal primo minuto proprio Mauro Zarate. Nel dettaglio, la linea difensiva potrebbe vedere tornare Ranocchia a fare coppia con Samuel, consegnando un turno di riposo a Lucio. Larghi sulle fasce, vista l’indisponibilità di Maicon, dovrebbero giocare il capitano Zanetti, e sul versante opposto uno tra Nagatomo e Chivu. In mediana la linea a tre vedrà Stankovic al centro con Poli da un lato e il ballottaggio tra Guarin e Cambiasso dall’altro. Nel tridente offensivo, posto garantito al centro per Milito, con l’innesto sulle fasce di Forlan e Zarate.

    GENOA-Le buone notizie arrivano dall’infermeria, dove è recuperato e arruolabile Rossi. Marino propone un modulo speculare a quella nerazzurro, schierando un 4-3-3 che garantisce buona copertura dietro e una discreta manovra offensiva in fase di ripartenza. Nel dettaglio, davanti a Frey agiranno l’ex rossonero Kaladze in coppia con Carvalho al centro, mentre sulle corsie laterali spazio a Mesto e Moretti. A centrocampo tanta responsabilità per Veloso che deve prendere le chiavi del gioco rossoblu in mano e guidare la sua squadra come un vero leader. Più larghi sugli esterni Rossi e Biondini. Davanti per cercare di bucare la retroguardia nerazzurra spazio al tridente composto da Gilardino ariete centrale, con Palacio e Jorquera  più decentrati. Attenzione all’incognita Belluschi già in gol contro la Fiorentina.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA:

    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Zanetti; Poli, Stankovic, Cambiasso; Zarate, Milito, Forlan.

    A disposizione: Castellazzi, Faraoni, Lucio, Obi, Guarin, Castaignos, Pazzini.

    Allenatore: Stramaccioni.

    GENOA (4-3-3) Frey; Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti; Rossi, Veloso, Biondini; Jorquera, Gilardino, Palacio.

    A disposizione: Lupatelli, Bovo, Belluschi, Birsa, Jankovic, Ze Eduardo, Sculli.

    Allenatore: Marino.

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  • Genoa – Fiorentina 2-2, Palacio beffa i viola nel finale

    Genoa – Fiorentina 2-2, Palacio beffa i viola nel finale

    La sfida tra le due deluse del nostro campionato, ovvero Genoa e Fiorentina, non fa sorridere ne fa contento nessuno. Il match finisce sul punteggio di 2 a 2, con la Fiorentina che fino a quattro minuti dalla fine aveva i tre punti in tasca, e solo un gran guizzo di Palacio ha consentito al Genoa di riacciuffare un pari che regala un punticino poco utile a entrambe le squadre. Tanti fischi nel finale con un Genoa che con questo pari conquista 4 punti nelle ultime otto partite, confermando il primato negativo di peggior difesa della Serie A. La Fiorentina avrebbe sicuramente potuto gestire meglio l’andamento della partita, soprattutto chiudendola quando era in vantaggio, evitando di essere beffata sul filo di lana.

    PRIMO TEMPO – Avvio di gara interessante con la prima occasione della partita che arriva dopo soli due minuti da parte della Fiorentina: cross di Marchionni dall’esterno, in area Amauri in scivolata indirizza a rete, trovando un vero e proprio miracolo di Frey a negargli il gol. Al minuto 21’ la partita si sblocca con i padroni di casa che passano in vantaggio. Mesto fa partire un gran traversone dalla destra, sul quale svetta in area Belluschi che di testa anticipa tutti e mette in rete alle spalle di Boruc. Palacio poco dopo avrebbe l’occasione di portare i suoi sul 2 a 0, ma calcia alto sopra la traversa solo davanti al portiere viola. La Fiorentina accusa il colpo e rischia il tracollo, considerando anche una rete annullata per fuorigioco ai rossoblu. La reazione che Delio Rossi voleva dai suoi arriva alla mezz’ora con la rete del capitano Montolivo: la difesa ligure non rinvia bene, e da una situazione molto confusionaria il pallone finisce sui piedi di Vargas che da fuori area calcia forte e teso trovando la deviazione decisiva di Montolivo. Ancora Amauri nel finale si fa respingere una conclusione da Frey che mantiene il risultato invariato.

    Genoa Fiorentina © Valerio Pennicino/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Partita molto combattuta nei primi minuti della ripresa, dove entrambe le squadre lottano su ogni pallone. Al minuto 25 la partita prende un’altra piega , con la Fiorentina che trova il gol del vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo Natali svetta in area e di testa mette in rete la palla del 2 a 1 per i viola. A seguire è il Genoa con Biondini a mancare la rete del pari con il centrocampista ex Cagliari che di testa sfiora il palo alla sinistra di Boruc. Rossi nel finale si copre togliendo Amauri stanchissimo per inserire un giocatore di contenimento come De Silvestri, lasciando unica punta Jovetic. Occasione d’oro nel finale per i viola sull’asse Lazzari Vargas, con la difesa rossoblu davvero in bambola. Negli ultimi minuti però è il Genoa a crederci, e al minuto 44 arriva il pari rossoblu: Rodrigo Palacio riesce a insinuarsi nelle maglie della difesa genoana  scartando Natali e infilando con un diagonale rasoterra Boruc. Punteggio che rimane sul 2 a 2 dopo i 4 minuti di recupero, e non fa contenta nessuna delle due squadre.

     

    TOP GENOA

    Mesto 6,5 Deve sorvegliare due clienti scomodi come Vargas e Beherami contenendo come meglio può. In fase propositiva regala belle discese e un assist di precisone estrema per la testa di Belluschi, a realizzare il gol del vantaggio.

    Palacio 6,5 non avesse segnato sarebbe stato un vote mediocre, perché per 80 minuti o più non gli riesce nulla. Poi si inventa un gol praticamente da solo riacciuffando un pari che rende il boccone meno amaro.

     

    TOP FIORENTINA

    Natali 6 Partita dal duplice volto, poiché dopo aver realizzato con un bello stacco di testa il gol del momentaneo vantaggio del 2 a 1 si fa bruciare con estrema facilità da Palacio sul gol del pari rossoblu.

    Montolivo 6 anche per lui luci e ombre, dove nel primo tempo si dimentica la marcatura di Belluschi e gli permette di staccare in solitaria per bucare Frey. Poi riesce a rifarsi con la deviazione decisiva sulla conclusione di Vargas.

     

    Video Highlights Genoa Fiorentina

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  • Roma – Genoa: Totti non convocato, torna Osvaldo

    Roma – Genoa: Totti non convocato, torna Osvaldo

    Stasera allo stadio Olimpico va in scena il Monday Night Roma – Genoa che chiude il programma della 28esima giornata di Serie A. Gara di vitale importanza questa per i giallorossi di Luis Enrique in ottica Champions League alla luce dei risultati maturati ieri al Massimino, a San Siro e al Friuli delle contendenti al terzo posto. La Roma infatti ha l’opportunità di accorciare sulla Lazio che ieri è andata ko a Catania rimediando il secondo stop consecutivo post derby rimanendo a quota 48, Udinese e Napoli, che avevano la possibilità di effettuare il sorpasso, hanno impattato 2-2 nel posticipo di domenica sera portandosi ad una sola lunghezza dai biancocelesti mentre l’Inter non è andata oltre lo 0-0 casalingo contro l’Atalanta; in più è doveroso inserire anche lo splendido Catania di Montella che comincia a respirare aria di Europa e che ha agguantato al sesto posto in classifica proprio la Roma e l’Inter.

    Conquistare i tre punti contro il Genoa però non sarà cosa facile per le diverse assenze alle quali dovrà far fronte il tecnico asturiano. L’infermeria si sta affollando sempre di più, a Burdisso, Juan (campionato finito per loro), Cassetti e Pjanic si è aggiunto anche Francesco Totti, infortunatosi al flessore della coscia sinistra e non convocato per il match di stasera. L’assenza del capitano giallorosso sarà in parte compensata dal rientro di Osvaldo che ha scontato i due turni di squalifica tornando a disposizione di Luis Enrique, a centrocampo quella di Pjanic si farà sentire allo stesso modo dal momento che il bosniaco si è rivelato fondamentale per l’economia del gioco del tecnico. Greco e Simplicio si contenderanno una maglia da titolare con Marquinho, ormai in pianta stabile in prima squadra, che scalpita per poter giocare dall’inizio.

    Pablo Daniel Osvaldo © Marco Luzzani/Getty Images

    A De Rossi toccherà il compito di caricarsi sulle spalle l’intero peso della squadra, dai piedi di Capitan Futuro dovranno partite le manovre giallorosse per mettere il tridente in avanti in condizione di segnare. Il centrocampo sarà completato da Gago, in difesa scelte obbligate con Kjaer e Heinze coppia centrale, Rosi sulla corsia di destra e Josè Angel favorito dal primo minuto su Taddei che dovrebbe accomodarsi in panchina. In attacco, con il rientro di Osvaldo, Lamela arretrerà di qualche metro il suo raggio d’azione agendo dietro le due punte con l’inamovibile Borini a guidare la Roma verso un successo che riporterebbe la Roma a dire la sua nella volata Champions League.

    Modulo speculare per il Genoa che ha la difesa più perforata del campionato con 48 reti subite in 27 partite. La cura Marino al momento non funziona perchè, oltre al primato negativo di gol incassati, il Grifone non vince in campionato da più di un mese, l’ultima vittoria risale allo scorso 5 febbraio quando riuscì ad avere la meglio sulla Lazio battuta per 3-2. Anche Marino ha notevoli problemi di formazione: Sculli, Kucka, Granqvist, Bovo, Antonelli e Constant sono ai box per i rispettivi infortuni, nell’undici titolare quindi dovrebbero trovare spazio Veloso e Belluschi a centrocampo, quest’ultimo che giocherà a ridosso delle due punte che saranno Palacio e Gilardino mentre Rossi, Carvalho, Kaladze e Moretti formeranno la linea difensiva a protezione di Frey.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA GENOA

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Gago, De Rossi, Greco; Lamela; Osvaldo, Borini.
    Panchina: Lobont, Taddei, Perrotta, Simplicio, Marquinho, Bojan, Piscitella.
    Allenatore: Luis Enrique.

    GENOA (4-3-1-2): Frey; Rossi, Carvalho, Kaladze, Moretti; Mesto, Veloso, Biondini; Belluschi; Palacio, Gilardino.
    Panchina: Luaptelli, Sampirisi, Sturaro, Birsa, Jankovic, Jorquera, Zé Eduardo.
    Allenatore: Marino.

    DOSSIER BALDINI, LE IENE SCOPRONO COMPLOTTO CONTRO LA ROMA

  • Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Frey 6: Del tutto incolpevole su entrambe le reti dei gialloblu, sfortunato specie sul secondo quando riesce a deviare sul palo la conclusione di Giovinco con la palla che poi raggiunge Floccari, su cui nulla può. Non corre altri rischi e si merita una piena sufficienza.

    Kaladze 5: troppo distratto, si perde Floccari in occasione del raddoppio gialloblu, dovrebbe dare sicurezza alla propria retroguardia con tutta l’esperienza di cui dispone, di certo non una delle sue prestazioni migliori.

    Constant 5,5: partita anomala e senza grossi demeriti, se non quelli di perdere tanti, troppi palloni a centrocampo, lasciando spesso spazi, fortunatamente non sfruttati dagli avanti avversari.

    Jankovic 6: di certo non offre una grossa mano al suo compagno di reparto. Da un giocatore con le qualità tecniche di cui dispone, è dato aspettarsi molto di più, troppo avulso dalla manovra.

    Palacio 7:orfano di Gilardino, si carica sulle spalle il peso della squadra e la trascina ad un pari tutto sommato meritato e raggiunto in extremis. Di certo non può perennemente ergersi a salvatore della patria, ma in attesa di tempi migliori, Marino non può far altro che ringraziarlo per aver salvato la propria panchina.

    Genoa (4-3-1-2): S.Frey 6; Rossi 6,5, Granqvist 5,5, Kaladze 5, Moretti 6 (23′ st Ze Eduardo 6,5); Kucka 5, Veloso 5,5 (12′ st Mesto 6), Constant 5,5; Belluschi 5,5 (44′ st Jorquera sv); Jankovic 6, Palacio 7
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa.

    Sebastian Giovinco| © Marco Luzzani/Getty Images

     

    Lucarelli 5: non ha particolare colpe, se non quella di non coprire adeguatamente sulla verticalizzazione di Jorquera che manda in rete Palacio e mortificando così il doppio vantaggio dei suoi.

    Biabiany 7: autore di una splendida prestazione, corre, insegue l’avversario e da il via ad una lampante azione di contropiede che porterà poi al raddoppio ad opera di Floccari.

    Gobbi 6,5: punisce Frey alla prima vera occasione con una splendida rete dal limite dell’area, sfortunatamente però è costretto ad uscire anticipatamente per un problema muscolare.

    Giovinco 6: poteva e doveva essere l’elemento che sposta gli equilibri della partita, ma non lo fa, entra nell’azione del raddoppio dei suoi, ma per il resto poco veramente troppo poco per un talento come il suo.

    Floccari 6,5: un gol da opportunista e tanta lotta anche su palle sporche, corre si danna e cerca sempre di rendersi pericoloso, di certo un giocatore recuperato alla causa.

    Parma (3-5-2): Mirante 6,5; Zaccardo 6, Ferrario 5, Lucarelli 5; Biabiany 7, Galloppa 6, Musacci 5,5 (12′ st Morrone 5,5), Mariga 6, Gobbi 6,5 (27′ Modesto 6,5); Giovinco 6, Floccari 6,5 (16′ st  Valiani 6)
    A disp.: Pavarini, Jonathan, Santacroce, Okaka.

    HIGHLIGHTS GENOA PARMA 2-2

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