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  • Verso Juventus-Inter, la sfida scudetto è già iniziata

    Verso Juventus-Inter, la sfida scudetto è già iniziata

    Si aspettava da anni un Juventus-Inter che contasse davvero qualcosa. Domani sera in quel di Torino, nella casa bianconera andrà in scena la supersfida scudetto (anche se è un po’ prematuro chiamarla così) tra le rivalità storiche di Inter e Juventus. Il derby d’Italia, quest’anno avrà realmente un’atmosfera diversa, riportando il confronto tra le due tifoserie a un clima decisamente incandescente dopo lo scandalo di Calciopoli.

    Infatti dopo l’Annus horribilis 2006, con la retrocessione in B e la seguente risalita nella Serie A della gloriosa ‘Vecchia signora’, la sfida tra le due squadre ha avuto sempre un sapore particolare, per l’astio tra le due tifoserie, ma senza avere una reale importanza a livello di classifica. L’Inter dopo aver sofferto gli sfottò interminabili del 5 maggio e i sempre presenti cori del ‘non vincete mai’ ha iniziato il suo ciclo vincente dominando per cinque anni di fila (quattro togliendo lo scudetto assegnato a tavolino) in Italia e chiudendo il suo ciclo con il Triplete. La Juve nel frattempo iniziava a gettare le fondamenta per la sua ricostruzione cercando di tornare a primeggiare in Italia. Nella scorsa stagione i bianconeri hanno raccolto i frutti di quanto seminato, vincendo un campionato meritatissimo, mentre l’Inter complici pessime scelte societarie (troppi allenatori e scelte di mercato sbagliate) ha chiuso il campionato al sesto posto. Questi i principali motivi di una partita che aveva di fatto perso quel fascino particolare. Domani sera però la storia sarà diversa. La posta in palio non sarà solo l’onore, con l’obiettivo di entrambe le squadre di lanciare un segnale chiaro per definire la possibile protagonista di un campionato iniziato da poco ma già incandescente.

    VERSO JUVENTUS-INTER

    Verso Juventus Inter © Claudio Villa/Getty Images

    I Bianconeri hanno frantumato ogni record possibile, allungando ulteriormente la striscia di risultati utili consecutivi. Questa Juventus è senza ombra di dubbio un rullo compressore: 10 partite giocate nove vinte, un pari con 22 gol all’attivo e solo 5 incassati. Numeri che fanno venire i brividi. Una roccaforte difficilmente scardinabile. Pochi gol che arrivano dall’attacco, ma moltissime reti da assegnare da un centrocampo che ha davvero pochi eguali in Europa. Marchisio, Asamoah, Vidal e ‘Le Roi’ (concedetemi il gioco di parole, parafrasando Platini) Pirlo saranno le frecce che la Juventus potrà utilizzare nel corso del match. Si pensava inoltre che con l’aggiunta della competizione europea e le fatiche della Champions, la Juventus potesse mollare qualche briciola in campionato, mentre in realtà la squadra di Conte ha saputo fare addirittura meglio della stagione passata, dimostrando in qualche modo di avere le motivazioni e una voglia di vincere ancora intatte.

    I nerazzurri guidati da Stramaccioni, dopo aver lasciato qualche segnale di intoppo sulla loro strada (vedi Roma e Siena) sembrano aver trovato una quadratura di gioco, che ha nella malleabilità tattica il suo vero cardine. 3-4-3, 3-4-1-2 o 3-5-2 non ha più importanza, l’Inter che Stramaccioni fa scendere in campo, sa sempre come giocare e soprattutto rispetto al recentissimo passato, sa come vincere. Gli addii illustri e i nuovi innesti hanno di fatto dato il via a un progetto partito con un anno buono di ritardo, dimostrando che alcuni giocatori bocciati l’anno passato non fossero ancora bolliti (Cambiasso), e che alcune scelte di mercato (vedi Juan Jesus) siano stati colpi azzeccatissimi. Con un Palacio in più, un Cassano che con i colori nerazzurri ha trovato quel feeling che forse nemmeno nella sua migliore stagione alla Samp avesse, e un Milito in super forma, rimane da capire con questo big match, se i nerazzurri possano realmente ambire al ruolo di unica e vera anti-juventus, o continuare a macinare punti per tornare in Champions nel minor tempo possibile.

    Un curioso particolare, nonostante l’invito del presidente Andrea Agnelli, Massimo Moratti non siederà in tribuna allo Juventus Stadium, per evitare polemiche con la tifoseria bianconera. Le scorie di Calciopoli sono ancora ben evidenti.

    Come finirà Juve-Inter?

    • Vince l’Inter (55%, 63 Voti)
    • Vince la Juve (33%, 38 Voti)
    • Finisce in parità (12%, 13 Voti)

    Totale Votanti: 114

  • E’ l’Inter l’anti Juve, i nerazzurri superano la Samp

    E’ l’Inter l’anti Juve, i nerazzurri superano la Samp

    E ora sotto con la Juve. L’Inter batte in rimonta la Sampdoria per 3-2 e si proietta al big match di sabato prossimo, a Torino, contro i campioni d’Italia. Uno scontro diretto per il vertice della classifica. Cosa impensabile fino a qualche settimana fa. Ma prima, aveva detto Andrea Stramaccioni, bisogna pensare alla Sampdoria. Perché il tecnico nerazzurro sa che le partite contro i blucerchiati non sono mai semplici. O banali. E infatti, a San Siro, a passare per primi sono proprio i liguri con Munari abile a sfruttare un mezzo pasticcio di Ranocchia. È il 20’ e i padroni di casa vanno sotto alla prima incursione degli uomini di Ciro Ferrara. Partita tutta in salita? Di questi tempi no. Perché con l’entusiasmo che viaggia a mille gli uomini di Stramaccioni le partite le capovolgono, e le vincono. Ma bisogna aspettare la ripresa. Al 7’ palla in profondità per Milito, che la protegge facendosi mettere giù da Costa. Rigore e rosso. Il Principe trasforma centrando il palo interno: pareggio meritato.

    Marchio di fabbrica – Per trovare il vantaggio l’Inter sfodera l’arma in più di questo inizio campionato. Quel contropiede che sembra ormai diventato un vero e proprio marchio di fabbrica. Al 23’, con la Samp sbilanciata, i nerazzurri partono in velocità prima con Nagatomo, poi con Cassano che apre per Palacio, bravo poi a piazzare la palla nell’angolino più lontano. Rimonta completata e blucerchiati nel marasma. Al 37’ Guarin chiude di fatto il match (contestata la posizione di partenza di Nagatomo), scacciando qualche sasso dallo scarpino dopo un periodo tribolato. In pieno recupero la rete di Eder è materiale buono solo per le statistiche.

    Inter
    Esultanza nerazzurra in Inter-Sampdoria © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    Tridente “maravilla” – Con quei tre lì davanti c’è sempre da aspettarsi che accada qualcosa. Perché avranno mille difetti, ma segnano a raffica.  E la squadra li cerca, li sostiene, lavora per loro palloni in serie. Per la sfida con la Samp Stramaccioni si affida al 4-3-3, con Cassano e Palacio a scambiarsi spesso le fasce e Milito unico riferimento in avanti In difesa manca Juan Jesus , quindi spazio al tendem RanocchiaSamuel. I liguri giocano con due esterni d’attacco molto larghi – Estigarribia e Soriano – ma il 4-5-1 messo in campo da Ciro Ferrara la dice lunga sull’approccio alla partita. Alla fine, mettici anche la sfortuna, la Sampdoria esce da San Siro con la quinta sconfitta consecutiva in questa stagione. Certo non era quella contro i nerazzurri la sfida da vincere a tutti i costi, ma qualcosa di meglio era lecito attendersi. Per gli uomini di Stramaccioni situazione completamente rovesciata. Ottava vittoria consecutiva e secondo posto in classifica (complice la sconfitta del Napoli con l’Atalanta). Insomma, il tecnico dei milanesi voleva la vittoria contro i blucerchiati per arrivare a Torino da “grande”. È stato accontentato. Ora sotto con la Juve.

    INTER-SAMPDORIA 3-2

    INTER (4-3-3) Handanovic; Zanetti, Ranocchia (dal 39′ s.t. Silvestre), Samuel, Pereira (dal 18′ s.t. Nagatomo); Mudingayi (dal 1′ s.t. Cambiasso), Gargano, Guarin; Palacio, Milito, Cassano. (Castellazzi, Belec, Silvestre, Alvarez, Duncan, Bianchetti, Livaja). All.: Stramaccioni.

    SAMPDORIA (4-3-3) Romero; Berardi (dall’8′ s.t. De Silvestri), Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Tissone, Poli (dal 14′ s.t. Renan; dal 33′ s.t. Maxi Lopez); Estigarribia, Eder, Soriano. (Berni, Castellini, Mustafi, Poulsen, Juan Antonio, Savic, Falcone, Icardi). All.: Ferrara.

    ARBITRO Doveri di Roma.

    MARCATORI Munari (S) al 20′ p.t.; Milito su rigore al 7′ s.t., Palacio al 23′ s.t., Guarin al 37′ s.t.; Eder (S) al 49′ s.t.

    LE PAGELLE

    Rossini 6,5: gli attaccanti dell’Inter lo mettono a dura prova. Lui risponde con reattività risolvendo un paio di situazione molto complicate.

    Costa 5: Fino all’azione del rigore aveva giocato una buona partita. Poi il fattaccio e il cartellino rosso. Questi regali all’Inter non li puoi fare.

    Tissone 6,5: Si sbatte come un dannato per lavorare palloni per le punte. Ma spesso predica nel deserto. Sua la punizione che propizia il gol del vantaggio.

    Munari 7: Segna la rete che spezza gli equilibri, poi fa legna a centrocampo per tutta la durata del match.

    Ranocchia 5,5: Non il difensore degli ultimi periodi. Indeciso sull’azione del vantaggio blucerchiato. In compenso evita il giallo che gli avrebbe impedito di essere disponibile per la trasferta di Torino.

    Guarin 7: Alla fine si scrolla di dosso tutte le polemiche degli ultimi tempi. Sta crescendo, e si vede. Contro la Samp la sua manovra è stata incisiva, mai banane. Segna il gol che, di fatto, regala i tre punti ai suoi.

    Cassano 6,5: Monta e smonta calcio giocato con disarmante disinvolta. Non sempre cinico, ha comunque il merito di sfornare gli assist decisivi.

    Milito 7: Stramaccioni lo aveva detto: Milito è la mia punta. E il Principe certe cose non le dimentica. Grande stato di forma e movimenti micidiali per la difesa doriana.

    VIDEO HIGHLIGHTS INTER-SAMPDORIA

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  • Inter, Stramaccioni sulle orme di Mourinho aspettando la Juve

    Inter, Stramaccioni sulle orme di Mourinho aspettando la Juve

    E sono sette. L’Inter allunga la striscia sorprendente di successi ottenuti tra campionato e coppa, e comincia a riscrivere la lista degli obiettivi stagionali. Alzando il tiro, ovviamente, verso traguardi e avversari diversi rispetto a qualche settimana fa. Nel caso concreto, verso quella Juve, ad oggi imbattibile, che domina la serie A in lungo e in largo. E hai voglia a dire che Stramaccioni non somiglia per niente a Mourinho. Il percorso appare ormai tracciato. E l’ambiente è in fermento per un gruppo che  cresce costantemente sul piano della personalità e del gioco, dando un senso logico alle speranze di scudetto. Insomma, ancora qualche settimana da dedicare alle polemiche nostrane, tra gol annullati e soliti sospetti, una ostica gara casalinga contro la Samp – confronto mai banale – e poi sarà sfida alla capolista. Un match che dirà tantissimo sulle reali potenzialità del team nerazzurro. Ma da Milano arrivano voci che invitano alla calma. Un passo per volta, certo. Perché a guardare troppo lontano poi si perde il senso dell’orientamento. Lo dice chiaro il tecnico dell’Inter. «Noi sappiamo che affinché Juve-Inter abbia un valore d’alta classifica dobbiamo vincere contro la Sampdoria mercoledì».  dice Andrea Stramaccioni. Giusto. Ma la squadra continua a macinare punti e prestazioni da “grande”. Vale ancora la pena nascondersi? «Abbiamo tracciato un solco, e fare 8 vittorie di fila fuori casa è tanto. In questa squadra c’è grinta, fame, applicazione: sempre. Ringrazio i giocatori e cerco di dimostrare che Moratti non ha fatto una pazzia a prendermi…». E intanto, con 7 successi in fila, ha eguagliato la serie del ’61-62 di Helenio Herrera.

    Andrea Stramaccioni
    Il tecnico dell’Inter, Andrea Stramaccioni. La grinta in vista della Juve © Claudio Villa/Getty Images

    Stiamo crescendo, parola di Strama — Nella conferenza stampa del dopo partita di Bologna, Andrea Stramaccioni ha indicato la parola chiave per il futuro: crescita. «Siamo alla nona giornata – ha spiega il tecnico nerazzurro -, quindi non è intelligente parlare di obiettivi ma solo di crescita. Quella crescita che ha avuto la Juve lo scorso anno: all’inizio ha fatto fatica, poi ha trovato la quadratura ed è andata a vincere lo scudetto». Buone sensazioni, quindi. «Il nostro obiettivo è tornare in Champions – ha aggiunto l’allenatore – e l’importante è che io veda una squadra che migliora». In pratica: lo scudetto è un obiettivo concreto, ma occhio a sbilanciarsi. Perchè lì davanti i bianconeri sembrano inarrestabili. Guidati da un centrocampo da paura.

    Cuore Inter – L’spetto più bello messo in mostra dall’Inter delle ultime uscite è il cuore. L’attitudine al sacrificio. Al Dall’Ara Milito e Palacio hanno macinato chilometri. Giocando per la squadra. Senza paura di scendere nelle officine affollate del centrocampo e di sporcarsi gli scarpini. Segnali da un gruppo che, al di là delle frasi di circostanza, allo scudetto ci pensa eccome. E a ragione. La difesa è diventata un fortino alla “Josè”: gli interpreti variano, ma i gol presi sono sempre di meno. Premessa, questa, che rafforza l’autostima della squadra. Vedi, tanto per dire, Andrea Ranocchia. Uno che, passati gli incubi, ora entra e fa gol. E che in copertura non sbaglia quasi nulla. Risorto. Per il centrocampo Stramaccioni, del resto, ha l’imbarazzo della scelta. Con un Cambiasso ritrovato, stile “Bernabeu”, la quantità è ritornata di casa. Poi Guarin e Gargano: due che non perdonano. Là davanti il discorso si complica. Manca, probabilmente, un vice Milito. Questo gli uomini mercato di Massimo Moratti lo sanno bene. Ma il tridente Cassano, Palacio, Milito piace. E tanto. In attesa del ritorno di Wesley Sneijder: un top player che alzerà ancora l’asticella della qualità. E le chance dell’Inter di vincere lo scudetto. Insomma, nessun segreto. I nerazzurri ci sono per la lotta al vertice. L’importante è pensare davvero da grande.

  • L’Inter sbanca Bologna e si lancia all’inseguimento della Juve

    L’Inter sbanca Bologna e si lancia all’inseguimento della Juve

    Settebello Inter! Stramaccioni e i suoi uomini continuano la loro marcia trionfale, espugnando il Dall’Ara contro il Bologna di Pioli con un rotondo 3 a 1 che ammette poche repliche. Sette vittorie consecutive tra campionato ed Europa League, sono più che un segnale delle condizioni di salute di una squadra che sicuramente si lancia alla rincorsa della Juventus. Un super Palacio, in veste di assist man (2 oggi), un Milito che torna al gol dopo un lungo digiuno (nonostante i 24 gol nell’anno solare) e un Cambiasso straordinario, sono gli ingredienti vincenti scelti e mescolati da Stramaccioni. Ora l’Inter non deve più nascondersi. Dopo la sconfitta della Lazio, e in attesa del Napoli, i nerazzurri sono assolutamente gli antagonisti principali della Juventus nella corsa allo scudetto. In attesa del match del 3 novembre, gli errori arbitrali evidenziati oggi a Catania faranno salire i titoli sulle prime pagine dei giornali. Morale della favola? Il Derby d’Italia è già bello che infuocato!

    LA PARTITA

    Un po’ a sorpresa Stramaccioni rimescola le carte in tavola, abbandonando l’idea del tridente e lasciando Cassano in panchina. Niente chance per Alvarez con l’inserimento di Mudingay in mediana. Spazio quindi al 3-5-2 con il rientro Nagatomo e il tandem offensivo Palacio-Milito.

    Andrea Ranocchia © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    È un Bologna che parte col turbo, pressando altissimo, sul primo portatore di palla, riuscendo a bloccare il gioco nerazzurro e rendendosi sempre pericoloso davanti con le invenzioni di Diamanti che sembra essere davvero ispirato. Match ball sprecato da Ranocchia sugli sviluppi di un calcio d’angolo al 23’, con un gran colpo di testa che sfiora il palo e termina di pochissimo a lato, per la gioia di Agliardi. Al secondo tentativo è proprio Ranocchiaa portare i suoi in vantaggio al 27’, sfruttando l’assist su calcio di punizione di Cambiasso e superando di testa con una parabola imprendibile il portiere emiliano. Primo tempo che si chiude con il meritato vantaggio nerazzurro.

    Nella ripresa è ancora il Bologna a partire forte, ma su un contropiede velocissimo lanciato da Handanovic è Palacio a servire l’assist perfetto per il 2 a 0 firmato Milito. L’Inter sembra padrona del campo, ma la partita è riaperta da Cherubin al 13’ che anticipa di testa un’uscita un po’ sciagurata di Handanovic e batte il portiere sloveno, portando il punteggio sul 2 a 1. Splendido l’assist di Diamanti per il compagno. Segni di nervosismo in campo dalle panchine dopo un episodio su Palacio, con Baresi e Pioli espulsi. Ne perde lo spettacolo e alla ripresa del gioco al 19’ è l’Inter ad approfittarne con una splendida azione targata Palacio, Cambiasso, con il centrocampista argentino che con un tocco sotto scavalca Agliardi e porta i suoi sul 3 a 1. Nel finale è l’Inter a sfiorare il 4 a 1 su una splendida percussione di Nagatomo, con una conclusione di Cambiasso di poco alta sopra la traversa. Cinque minuti di recupero e l’Inter continua la sua marcia trionfale inanellando la settima vittoria consecutiva.

    PAGELLE BOLOGNA-INTER

    Diamanti 6,5 Ci prova fino all’ultimo, lottando e perdendo ai punti la gara contro Mudingayi, francobollato al suo fianco. Serve uno splendido assist per Cherubin che insacca in rete. Tanta qualità.

    Cherubin 6 Mezzo voto in più per il gol, perché in fase difensiva non c’è niente di sufficiente.

    Taider 5 In mediana soffre le percussioni di tutto il reparto nerazzurro, senza riuscire mai ad arginare l’azione degli avversari.

    Handanovic 6,5 Fa ripartire lui il contropiede nerazzurro con lanci perfetti, e dopo una splendida parata, commette una brutta ingenuità uscendo sciaguratamente e facilitando il gol di Cherubin. Nel finale compie un’altra parata decisiva.

    Juan Jesus 7 Assolutamente devastante nel primo tempo. Chiude ogni spazio e si concede anche il lusso di qualche sgroppata davanti con licenza di tiro. Nella ripresa cala un po’ e prende un giallo ‘tattico’ che gli farà saltare la gara contro la Sampdoria.

    Cambiasso 7,5 Sembra avere il dono dell’ubiquità. È dappertutto. A centrocampo, davanti, in area. Stramaccioni gli cuce addosso questo nuovo ruolo e lui oltre all’assist per Ranocchia confeziona anche il gol del 3 a 1.

    Palacio 7 Dopo aver regalato due gol in due presenze, il Trenza si concede una partita a reti bianche, elargendo 2 assist perfetti a Milito e Cambiasso. Fondamentale.

    BOLOGNA: Agliardi 5,5; Garics 5, Antonsson 4,5, Cherubin 6, Morleo 5; Taider 5, Pazienza 5 (75’ Krhin), Guarente 6 (82’ Kone); Diamanti 6,5; Gabbiadini 6 (75’ Paponi), Gilardino 5,5.
    INTER: Handanovic 6,5; Samuel 6,5, Juan Jesus 7, Ranocchia 7,5; Gargano 6 (88′ Pereira s.v.), Cambiasso 7,5, Mudingayi 6, Nagatomo 6,5; Zanetti 6,5; Palacio 7 (80’Alvarez); Milito 6,5 (66′ Cassano 6).

    Video Gol e Highlights Bologna-Inter
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  • Bologna-Inter, Stramaccioni col dubbio: Alvarez o tridente?

    Bologna-Inter, Stramaccioni col dubbio: Alvarez o tridente?

    Stramaccioni meglio di Mourinho? Un’eresia penseranno in molti, avvicinando il Vate di Setubal, lo Special o che si voglia l’uomo del Triplete all’esordiente Strama! Niente affatto perché numeri alla mano per quanto riguarda le statistiche Stramaccioni con la sesta vittoria consecutiva supera l’allenatore portoghese fermo a cinque vittorie di fila. I numeri nel calcio contano poco si sa, ma il morale per aver trovato una quadratura di una rosa che mostra solidità difensiva e buona propensione all’attacco sono gli ingredienti giusti con i quali l’Inter affronterà il Bologna nella trasferta della nono turno di campionato. Considerando inoltre come la classifica inizi a diventare ‘interessante’ visto lo stop del Napoli, e le sole 4 distanze dalla capolista bianconera, l’imperativo categorico in casa Inter è continuare a strappare i tre punti, per mantenere il passo con le altre davanti e arrivare con il morale inalterato sino al big match contro la Juventus del 3 novembre.

    Chance dal primo minuto per Ricky Alvarez? © Giuseppe Bellini
    Getty Images Sport

    BOLOGNA-Morale inversamente proporzionale quello degli emiliani, che dopo una buona partenza hanno di fatto mollato la presa raccogliendo tre sconfitte nelle ultime quattro partite, scendendo vertiginosamente nella classifica. L’Inter è un avversario difficile, ma dopo l’ultima sconfitta esterna contro il Cagliari, è ora di iniziare a racimolare punti in casa per puntare senza troppa fretta alla lotta salvezza. È una sfida dal sapore particolare tra giocatori di fantasia come Diamanti e Cassano, dotati di genio e sregolatezza al tempo stesso, entrambi in vetrina negli ultimi europei. Il tecnico degli emiliani Pioli dovrebbe schierare un 4-3-1-2 per dare garanzie alla retroguardia e innescare con un centrocampo di qualità il duo offensivo. Nel dettaglio, solita difesa a quattro con Garics, Antonsonn, Cherubin e Morleo. In mediana spazio a Taider, Pazienza e Kone, mentre più avanzato nel suo ruolo preferito alle spalle delle punte agirà Diamanti. Tandem d’attacco composto dal bomber Gilardino in coppia con Gabbiadini.

    INTER- Stramaccioni ha il sorriso amaro dopo aver vinto nell’ultimo turno di Europa League, perdendo però per circa 30 giorni un giocatore in forma come Coutinho per infortunio. In assenza di Sneijder il brasiliano sarebbe stato il sostituto ideale dell’olandese. Potrebbe trovare spazio quindi, Alvarez che dopo la deludente prova di Catania avrà l’occasione di far ricredere i suoi tifosi. Si torna con la difesa a tre dove l’immancabile Juan Jesus ritroverà i suoi compagni Samuel e Ranocchia. In mediana viste le brutte prestazioni di Guarin, si prenota un posto per Gargano in coppia con Cambiasso e in rampa di lancio Nagatomo in ballottaggio con Pereira. Davanti rimangono i dubbi maggiori, con le parole di Stramaccioni in conferenza stampa che lasciano più di qualche dubbio: ‘Cassano gioca’. Vista la vena realizzativa di Palacio con due reti negli ultimi match giocati sarebbe un vero e proprio suicidio calcistico lasciarlo fuori. A questo punto o sarà tridente super offensivo con Cassano, Milito e Palacio, o uno dei tre siederà in panchina pronto a subentrare a gara in corso e dietro le due punte agirà Alvarez.

    PROBABILI FORMAZIONI BOLOGNA-INTER :

    BOLOGNA (4-3-1-2): Agliardi; Garics, Antonsson, Cherubin, Morleo; Taider, Pazienza, Kone; Diamanti; Gilardino, Gabbiadini.
    A disp: Lombardi, Marchignoli, Sorensen, Carvalho, Motta, Abero, Pulzetti, Guarente, Khrin, Riverola, Pasquato, Paponi.
    All.: Pioli

    INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Alvarez, Cassano, Milito.
    A Disp.: Castellazzi, Belec, Jonathan, Silvestre, Guarin, Mudingayi, Pereira, Palacio, Livaja.
    All.: Stramaccioni

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 9 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 9 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, dopo la non esaltante compagna europea per le squadre italiane dove solo l’Inter ha potuto gioire per una vittoria ottenuta nei minuti finali, rituffiamoci nella serie A che vedrà una nona giornata ricca di spunti interessantissimi per tutti voi. Ecco i consigli Fantacalcio per la nona giornata di Serie A con la speranza di indovinare tutte le dritte che la nostra redazione ha individato per voi.

    Consigli Fantacalcio 9 giornata guida alla formazione
    Giornata difficile la nona ma piena di spunti con il Milan, all’ultima chiamata di una stagione sin qui a dir poco fallimentare, impegnato nel match casalingo contro il Genoa e la Juventus che farà visita al Catania nella sempre difficile trasferta del “Massimino” per i colori bianconeri..

    Siena-Palermo sabato ore 18
    Il Siena avrà a disposizione di nuovo Ze Eduardo e ci sentiamo di puntare sull’attaccante brasiliano desideroso di rientrare alla grande dopo la squalifica. Sempre fra i padroni di casa inseriamo l’insostituibile Angelo e l’arciere Emanuele Calaiò. I rosanero devono digerire il mal di trasferta, scommessa Mantovani in difesa con Giorgi, Miccoli e Ilicic mentre a riposo tutti gli altri.

    Milan-Genoa sabato ore 20:45
    Il Diavolo deve assolutamente vincere dopo la sconfitta di Malaga, puntiamo su Pato ed Emanuelson e lasciamo fuori i difensori rossoneri con l’unica eccezione rappresentata da Abate. Tra i rossoblù, out Borriello un possibile sorpresa può essere Bertolacci con dentro Jankovic ed Immobile.

    Catania-Juventus domenica ore 12:30
    Il tridente catanese insieme a Lodi ed Almiron non si toccano, lasciamo però a casa tutti i difensori tranne Marchese. Da inserire nelle vostre formazioni tutti i giocatori della Vecchia Signora chiamata ad un pronto riscatto dopo la debacle danese di martedì.

    Bologna-Inter domenica ore 15:00
    Il Bologna dovrà arginare l’offensiva nerazzurra e non sarà facile, teniamo solo Morleo in difesa con Diamanti e Gilardino. Nell’Inter inamovibile Cambiasso evitiamo Nagatomo mentre a tutta forza con Milito e Rodrigo Palacio.

    Fiorentina-Lazio ore 15:00
    Toni ha promesso un gol e noi ci crediamo, occhio anche a Manuel Pasqual ed al solito Jovetic. Nei biancocelesti evitiamo Biava e Dias ma non Lulic con Miro Klose ed Hernanes, assolutamente intoccabili.

    Mattia Destro
    Mattia Destro ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Napoli-Chievo ore 15:00
    Si prevede una vittoria dei padroni di casa e quindi si consiglia di schierare qualsiasi titolare del Napoli che avete nelle vostre rose. Fra i clivensi ci sentiamo di puntare solo su Thereau ed un possibile rigore di Pellissier.

    Pescara-Atalanta ore 15:00
    Prevediamo gol in questo match e quindi spazio a Weiss, Quintero e Jonathas fra i padroni di casa mentre negli ospiti ci sarà il rientro di Schelotto con De Luca che potrebbe esultare per la prima volta in serie A.

    Sampdoria-Cagliari ore 15:00
    I blucerchiati devono invertire un trend decisamente negativo quindi spazio a Maresca, Maxi Lopez ed Obiang. Nel Cagliari tutti aspettano Cossu e Pinilla ed ovviamente anche noi….

    Torino-Parma ore 15:00
    I granata hanno la seconda miglior difesa della serie A ma mancherà Ogbonna, puntiamo su Stevanovic e Cerci mentre nel Parma occhio alla vena di nuovo ritrovata dell’italo-brasiliano Amauri senza dimenticare il francese Biabiany.

    Roma-Udinese ore 20:45
    Inseriamo assolutamente tutti i giallorossi che saranno titolari nel match contro un Udinese uscita malconcia dalla trasferta svizzera in Europa League. Totti in dubbio possibile primo gol per Mattia Destro mentre fra i bianconeri, fuori per infortunio Basta, Danilo, Benatia e Pinzi.

  • Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Dalla paura alla festa. A San Siro succede tutto in trenta secondi. Ovvero quelli che passano tra il miracolo di Handanovic sul lanciatissimo Lazar Markovic e il cross di Milito che Palacio trasforma in gol vittoria. È il minuto 42 del secondo tempo. Fino a quel punto l’Inter aveva sciupato almeno 3 azioni da rete nitide e rischiato qualcosa di troppo sulle ripartenze fulminee dei serbi. Transizioni ispirate dal solito Markovic, spina nel fianco della retroguardia nerazzurra per almeno 30 minuti. Nella terza gara del girone H di Europa League l’Inter supera 1-0 il Partizan Belgrado e allunga a sei i punti di distacco da Neftchi e Partizan. Insomma, per gli uomini di Stramaccioni passaggio del turno blindato e quinta vittoria di fila in gare ufficiali.

    Work in progress – L’Inter scende in campo con l’ormai rodato 3-4-3, con Coutinho e Cassano a lavorare palloni sugli esterni per l’avanzato Livaja. E i nerazzurri partono bene. Nei primi venti minuti la squadra di Stramaccioni macina bel gioco e azioni interessanti. Peccato manchi l’acuto proprio sul più bello. Le occasioni migliori nascono dalle accelerazioni di un rigenerato Coutinho. Ma il cinismo è un’altra cosa. Come al minuto 28, quando Pereira mette in mezzo un cross che di piatto il brasiliano spedisce di poco a lato. Alla mezz’ora, però, Cou si fa male e l’Inter è costretta a cambiare faccia. Entra Palacio e si passa al 4-4-2: Mudingayi e Livaja diventano esterni di centrocampo. Ma è il Partizan a farsi pericolso. Al 21’ Markovic sorprende la difesa interista e pesca il palo alla sinistra di Handanovic. Brividi. Gli ospiti crescono, mentre sull’asse Guarin – Cassano i lanci lunghi si sprecano. Idea non malvagia vista la retroguardia serba, ma il barese non è certo Bolt. Nella ripresa Cambiasso e Guarin riprendono il controllo del centrocampo ed è tutta la squadra a crescere. Non cresce invece la “fame” di gol: prima Palacio, poi Cassano sprecano malamente veri e propri rigori in movimento. Al 42’ esce fuori la vera anima dell’Inter: pazza, maledettamente pazza. Il Partizan sfonda in contropiede, la difesa nerazzurra pasticcia il pasticciabile e Markovic, insieme al 1600 tifosi ospiti, pregusta il sapore della rete. E invece Handanovic fa due cose, semplici e complicatissime: prima salva con un vero e proprio miracolo la propria porta, poi rilancia l’azione che porterà al vantaggio dei padroni di casa. Sul capovolgimento di fronte Milito prende palla sul vertice destro dell’area di rigore, pennella un cross che Palacio, grazie anche al sapone sui guanti di Petrovic, mette in rete di testa. Vantaggio Inter, e tabù San Siro stregato pure in Europa.

    Palacio, Cambiasso e Milito
    Palacio, Cambiasso e Milito © Marco Luzzan/Getty Images

    Prove d’Europa – Quando si tratta di Coppa l’Inter cambia pelle. O almeno ci prova. Tra pensieri di campionato e turnover, Stramaccioni prova a disegnare ogni volta un undici nuovo di zecca. Ma alla fine chi risolve la partita è Palacio. Su assist di Milito. Non certo due rincalzi da minestra riscaldata. E Handanovic: la parala su Markovic al 42’ della ripresa vale come un gol. Sono piuttosto le seconde linee a convincere poco. Vedi Matias Silvestre, macchinoso fino a diventare stucchevole. Vedi, ancora, Jonathan. Le sue incursioni appaiono sempre troppo velleitarie. Di certo chi strappa il premio di migliore in campo è Juan Jesus. Per lui partita da leader del reparto arretrato. Alcuni recuperi, sulle verticalizzazioni dei serbi, sono quanto meno provvidenziali.

    Chi ferma Markovic? – Per gli uomini di Vernezovic uscire dal Meazza con un pareggio non sarebbe stato un furto. Il Partizan comanda il gioco per almeno 30’ tra il primo e il secondo tempo, poi però si spegne alla lunga lasciando campo ad una compassata manovra interista. Buona la prova dei giovani (in pratica tutti) che dimostrano personalità e grandi doti tecniche. Il classe ’94 Markovic mette gli incubi alla retroguardia interista in almeno tre occasioni. Le sue accelerazioni, la sua rapidità di esecuzione, il suo senso della “porta” lo impongono come giocatore di livello europeo.

    INTER-PARTIZAN 1-0

    MARCATORE Palacio al 43′ s.t.

    INTER (3-4-1-2) Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Juan; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Pereira; Coutinho (31′ Palacio); Livaja (7′ s.t. Zanetti), Cassano (31′ s.t. Milito). In panchina: Belec, Ranocchia, Samuel, Gargano. Allenatore: Stramaccioni.

    PARTIZAN (4-2-3-1) Petkovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smilijavic; Tomic (35′ s.t. S.Markovic), S.Ilicic (31′ s.t. Joljc), L.Markovic; Mitrovic (22′ s.t. S.M.Slepovic). In panchina: R.Ilic, Lazevski, Stretenovic, S. Scepovic. Allenatore: Vladimir Vernezovic.

    ARBITRO Liany (Israele)

    LE PAGELLE

    Handanovic 7: il miracolo del portierone nerazzurro al minuto 42 della ripresa pesa come e più di un gol. Salva il risultato e propizia l’azione della rete di Palacio. Per il resto normale amministrazione.
    Silvestre 5: Ce la mette tutta il ragazzo, ma la lucidità è un’altra cosa. I pericoli per la porta nerazzurra arrivano spesso dalle sue parti. Doveva essere la partita del rilancio. Rimandato.
    Cambiasso 6: il Cuchu è uno di quei calciatori che se sono fuori dal campo poi li rimpiangi. Contro il Partizan non sfoggia di certo il vestito migliore, ma il suo contributo di quantità a centrocampo lo garantisce sempre. Buona qualche incursione a fari spenti.
    Juan 6,5: un muro. Dalle sue parti non si passa, e alcuni recuperi in extremis mettono sale ad una prestazione nettamente sopra la sufficienza.
    Johathan 5,5: tanta corsa ma poca incisività. Prova incolore per il terzino brasiliano, che si applica ma soffre limiti evidenti.
    Guarin 6: Non certo un fulmine di guerra il colombiano centrocampista dell’Inter. Al Porto era tutta un’altra storia. La reazione alle tante chiacchiere dei giorni scorsi non è arrivata. In ogni caso le qualità del giocatore sono evidenti.
    Mudingayi 6: Solito gioco sporco. L’idea di Stramaccioni di piazzarlo esterno di centrocampo gli è piaciuto come un’ape dentro i pantaloni. Ma il ragazzo ha svolto il suo ruolo con dedizione. Nel’ultima fase del match lucido nel gestire diversi palloni.
    Pereira 6: Alvaro è il classico motorino di fascia. Non precisissimo sui cross, ma il suo contributo lo ha dato.
    Coutinho 7: fino al fattaccio (infortunio al 28’pt) nettamente il migliore in campo. Lampi di pura classe per un giovanotto che può e deve ancora crescere molto.
    Palacio 6,5: Mezzo punto in più per il gol. Per il resto l’argentino sbaglia qualcosa di troppo in rifinitura e si divora una clamorosa pala gol. L’infortunio ancora non è stato del tutto assorbito.
    Milito 6,5: il principe lo zampino ce lo mette sempre. I movimenti non sono più quelli del “Bernabeu”, ma la classe è quella di sempre. Delizioso il cross che ispira il gol del vantaggio.
    Cassano 5,5: Fantantonio meno meno. La prova del talento di Bari vecchia si cristallizza nel gol sbagliato malamente in avvio di ripresa.
    Zanetti 6: Infinito potrebbe essere un aggettivo riduttivo per il capitano del’Inter. Mai banale le sue partite, sempre concreto quando c’è da dare consistenza al gioco nerazzurro.
    Livaja 5: non morde il giovanissimo attaccante croato. Va bene, i palloni giocabili lavorati per lui sono pochissimi, ma è lecito attendersi qualcosa di più.

    VIDEO INTER-PARTIZAN BELGRADO 1-0

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  • Buon Catania, Inter cinica. Cassano, Palacio e il terzo posto

    Buon Catania, Inter cinica. Cassano, Palacio e il terzo posto

    Inter-Catania termina 2-0, grazie ai gol di Cassano e Palacio i nerazzurri centrano la quarta vittoria consecutiva in campionato e agganciano la Lazio al terzo posto in classifica ad una sola lunghezza dal Napoli secondo. Il Catania ancora una volta quest’anno non brilla lontano dal Massimino. Per i ragazzi di Maran terza sconfitta esterna in 4 trasferte giocate, per una salvezza tranquilla gli etnei dovranno cercare di racimolare più punti in trasferta. Il tabù San Siro è un ricordo lontano per l’Inter di Stramaccioni che si è confermata vincente anche tra le mura amiche e adesso guarda alle prossime partite con piena fiducia. La mente già vola al match con la Juve del 3 novembre ma prima della sfida allo Juventus Stadium i nerazzurri dovranno fare i conti con la trasferta di Bologna e l’impegno casalingo con la Sampdoria di Ferrara.

    LA PARTITA – Grande sorpresa nell’Inter, Stramaccioni sfida il Catania con il tridente pesante composto da Milito, Cassano e Palacio, a centrocampo c’è Mudingayi e non Gargano con la presenza confermata di Obi. L’Inter parte meglio con Cassano e Palacio molto inspirati, tuttavia la prima palla gol è targata Catania con Almiron che davanti ad Handanovic spara alto. L’Inter schierata con un insolito 3-4-3 prova a smuovere la difesa dei siciliani ma deve attendere il 28′ per passare in vantaggio: Cambiasso con un lancio millimetrico pesca Cassano che di testa supera Andujar firmando l’1-0. Il gol del vantaggio mette tranquillità ai nerazzurri che tremano solo sul finire del primo tempo quando su un cross di Marchese arriva il colpo di testa di Izco che sibila di poco a lato.

    Palacio
    Palacio festeggia il suo primo gol nerazzurro in campionato © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    La ripresa inizia senza cambi anche se Stramaccioni decide di cambiare assetto tattico alla sua Inter passando dal 3-4-3 al 4-4-2 con Zanetti terzino e Palacio esterno di centrocampo. Proprio Palacio al 57′ non arriva per poco sul pallone del 2-0 servito perfettamente da un ottimo Cassano. Al 60′ inizia il valzer dei cambi, tra i nerazzurri entrano Gargano per Obi, Alvarez per Cassano e Guarin per Mudingayi, nel Catania invece Castro sostituisce Izco. La palla del raddoppio nerazzurro capita sui piedi di Ricky Alvarez, che non finalizza bene un contropiede micidiale mentre Ranocchia pochi minuti dopo di testa centra il palo su un cross di un mostruoso Cambiasso. Gli uomini di Maran col passare dei minuti perdono di convinzione risultando poco pericolosi in avanti, l’Inter allora ne approfitta a pochi minuti dal triplice fischio finale: Milito serve in profondità Rodrigo Palacio che si aggiusta la palla col petto prima di tirare un sinistro al volo che trafigge Andujar e firma il 2-0 finale. L’Inter centra la quarta vittoria consecutiva in campionato e si riporta al terzo posto con la Lazio, ad un punto dal Napoli secondo e a 4 lunghezze dalla Juve capolista.

    Pagelle e tabellino Inter-Catania 2-0

    Inter (3-4-3): Handanovic 6,5; Ranocchia 6,5, Samuel 6, J. Jesus 6; Obi 6(16′ st Gargano 6,5), Mudingayi 6 (24′ st Guarin 6), Cambiasso 7,5, Zanetti 6,5; Palacio 7, Milito 6,5, Cassano 7 (24′ st Alvarez R. 5,5). Panchina: Belec, Cincilla, Silvestre, Jonathan, Pereira, Mbaye, Duncan, Coutinho, Livaja. Allenatore: Andrea Stramaccioni

    Catania (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 6, Legrottaglie 6, Spolli 6, Marchese 6,5; Izco 5,5 (19′ st Castro 6), Lodi 5,5, Almiron 6,5 (35′ st Ricchiuti s.v); Barrientos 6, Bergessio 6, Gomez 6. Panchina: Frison, Messina, Potenza, Rolin, Biagianti, Salifu, Capuano, Morimoto, Doukara. Allenatore: Rolando Maran

    Video gol Inter-Catania 2-0 (28′ Cassano, 85′ Palacio) 

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  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 8 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 8 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, dopo la sosta per le partite della Nazionale valide per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014 torna il campionato. La sosta di solito modifica gli equilibri, gli stati di forma e spesso è una ghiotta occasione per chi ha stentato prima della sosta. Ecco le dritte con I Consigli Fantacalcio per l’ottava giornata di Serie A con la speranza di indovinare tutti i consigli che la nostra redazione ha preparato per voi.

    Consigli Fantacalcio 8 giornata guida alla formazione
    Giornata come al solito difficile quella che viene dopo gli impegni delle nazionali per i tanti fantallenatori che devono fare i conti con gli infortuni e la stanchezza dei giocatori impegnati nelle qualificazioni al Mondiale carioca del 2014.

    Juventus-Napoli sabato ore 18
    Il big match dell’ottava giornata si gioca allo Juventus Stadium, ci sono tanti dubbi nella formazione bianconera ma ci sentiamo di puntare sulla coppia Matri – Quagliarella. Consigliamo di inserire tutti i giocatori del Napoli dalla metà campo in su ed evitiamo le difese perché si prevede una partita ricca di gol a dispetto delle due difese migliori della Serie A.

    Lazio-Milan sabato ore 20:45
    Infortunatosi Robinho che doveva essere la sorpresa positiva per il Milan, ecco che potrebbe essere invece la volta di Pato che dovrebbe fare qualche minuto per la gioia di tanti mister, da schierare. Klose potrebbe essere affaticato e quindi chi ha Sergio Floccari deve assolutamente schierarlo nella propria formazione.

    Cagliari-Bologna domenica ore 12:30
    E’ l’ora di Mauricio Pinilla, l’attaccante cileno deve sbloccarsi dopo un inizio problematico di Campionato, puntiamo anche su Avelar, terzino di spinta che potrebbe regalare qualche prezioso assist insieme al rientro di Cossu. Nel Bologna occhio come al solito a Diamanti e Gilardino con la possibile sorpresa Morleo.

    Inter-Catania domenica ore 15:00
    Per la prima volta Stramaccioni avrà a disposizione tutti gli attaccanti e quindi ecco il momento di Rodrigo Palacio con Pereira e Cambiasso alla ricerca di gol e assist. Nel Catania consigliamo di inserire solamente Marchese, Gomez, Lodi e Bergessio.

    Alexandre Pato
    Alexandre Pato ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Chievo-Fiorentina ore 15:00
    El Hamdaoui è la mossa di Vincenzo Montella per dare linfa ad un attacco viola troppo Jovetic dipendente, sempre da inserire Pasqual mentre fra i padroni di casa ci sentiamo di scommettere su Cesar in difesa e sull’immortale Sergio Pellissier.

    Atalanta-Siena ore 15:00
    Fra i padroni di casa, che in settimana hanno festeggiato i 105 anni di storia, è l’ora per Federico Peluso di conquistare qualche bonus mentre in attacco oltre a Denis puntiamo anche su De Luca. Nel Siena Emanuele Calaiò è caldo ed occhio anche ad Angelo e Rosina.

    Udinese-Pescara ore 15:00
    I bianconeri potranno finalmente contare su un Totò Di Natale fresco e riposato, Basta è in dubbio ma qualora dovesse giocare è assolutamente da inserire oltre a Lazzari. Nel Pescara occhio al duo Weiss – Quintero.

    Palermo-Torino ore 15:00
    I rosanero devono fare a meno di Hernandez per i prossimi quattro mesi, ecco quindi l’occasione per Igor Budan di farsi apprezzare agli occhi di Gasperini. Da inserire Giorgi e Ilicic mentre nei granata Rolando Bianchi e Stevanovic sono gli intoccabili.

    Parma-Sampdoria ore 15:00
    Fra i ducali Amauri è alla ricerca del primo gol in questa serie A e quindi l’occasione contro la Samp può essere quella giusta, inseriamo anche Biabiany mentre fra i blucerchiati occhio a Maxi Lopez, Obiang e Vincenzo Maresca.

    Genoa-Roma ore 20:45
    Totti e De Rossi sono in forte dubbio con Mattia Destro che deve trovare il primo gol in giallorosso, inseriamo Florenzi e Lamela. Nel Genoa sono da schierare Antonelli, Jankovic e Vargas oltre ad Immobile e all’ex Marco Borriello.

  • Inter a Torino in cerca di riscatto

    Inter a Torino in cerca di riscatto

    Una sconfitta utile l’aveva definita Andrea Stramaccioni, nell’immediato post gara che aveva visto la sua Inter soccombere per 3 a 1 in casa contro i giallorossi guidati da Zeman. L’aggettivo che forse meglio di tutti racchiude questo inizio di stagione nerazzurro è ‘altalenante’, considerando le buone prove in trasferta, prima contro l’Hadjuk di Spalato, poi contro il Vaslui e contro il modestissimo Pescara, rimediando al tempo stesso nelle partite successive sconfitte e pareggi sul campo di San Siro, a dimostrazione di una continuità totalmente assente. I campionati si vincono con la continuità, e la Champions (quest’anno l’Europa League) con i dettagli, volendo citare Josè Mourinho. Questo Stramaccioni lo sa benissimo, ed è per questo motivo che l’Inter dovrà già domenica sera nel posticipo contro il Torino in trasferta, rialzare la testa, (prendere il toro per le corna, volendo fare un gioco di parole) e ritrovare i tre punti per ritrovare quella spinta motivazionale utile per le prossime settimane piene di impegni calcistici.

    Antonio Cassano © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Cosa c’è da salvare dopo la sconfitta e la lezione presa da Zeman? Bè sicuramente è chiaro come il reparto arretrato sia quello più sotto accusa, capace di subire in tre partite casalinghe ben 7 gol, dimostrando come la solidità difensiva assente nella passata stagione sia ancora da risolvere in questa prima parte di campionato. Walter Samuel, il ‘muro’, sta mostrando come la condizione fisica migliore sia ancora lontana, e Matias Silvestre, acquistato per completare il reparto arretrato, e per fare il salto di qualità sta deludendo sotto ogni punto di vista. Rimane Andrea Ranocchia, che nonostante la passata stagione assolutamente al di sotto di ogni aspettativa, sta dimostrando di essersi guadagnato la riconferma, e soprattutto sta scalando ogni tipo di gerarchia per il posto fisso da titolare al centro della difesa. Rimangono i dubbi sulla tenuta fisica di Chivu, ancora alle prese con la lussazione del dito al piede, e sull’inesperienza del giovanissimo Juan Jesus, forse troppo acerbo per un campionato difficile come la Serie A. L’ultimo arrivato sulla corsia sinistra, Alvaro Pereira, dopo l’iniziale periodo di ambientamento dovrà dimostrare il suo reale valore, e scalzare ogni dubbio di ballottaggio sulla corsia tra lui e Nagatomo, dirottando magari il nipponico a destra, e permettendo l’avanzamento di Zanetti in mediana.

    Risolti i problemi in difesa, le brutte notizie arrivano davanti, con Palacio fermo per un affaticamento muscolare, e quindi con molta certezza out per la trasferta torinese. Il ‘Trenza’ si è infortunato con la maglia della propria nazionale nel match contro il Paraguay, ipotizzando a questo punto un suo plausibile rientro nella trasferta europea, contro il Rubin Kazan nella prima partita valida per i gironi dell’Europa League. Spazio, quindi, dal primo minuto, come già capitato contro la Roma al tandem offensivo composto da Cassano e il Principe Diego Milito. Proprio il talento di Bari vecchia, vede nel Torino una delle sue vittime preferita con 5 gol all’attivo messi a segno contro i granata.

    Fiducia consolidata per Stramaccioni, ma a questo punto della stagione per evitare strascichi polemici infinitamente lunghi il riscatto nerazzurro è più che un obbligo!