Stasera nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A la Juventus ospiterà allo Stadium, finito nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torino, il Genoa di mister Malesani.
Tag: rodrigo palacio
-
Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte
Come dicevamo, lo Juventus Stadium è stato dichiarato agibile dal prefetto del capoluogo piemontese Alberto Di Pace dopo una riunione tenutasi ieri con il sindaco Piero Fassino e il presidente del club bianconero Andrea Agnelli accompagnato dal dg Beppe Marotta e quindi si giocherà regolarmente nel nuovo impianto nonostante la procura abbia aperto un fascicolo l’altro ieri ai danni dei due direttori dei lavori e di un responsabile del comune incaricato al collaudo della struttura ipotizzando il reato di crollo colposo, frode in commercio e falso ideologico. Stasera ci sarà il tutto esaurito, 41 mila spettatori per una gara che entrambe le tifoserie sentono molto: la Juve, dopo lo 0-0 di Verona, è in cerca di conferme e cercherà di ripetere la grande prestazione fornita con il Milan. C’è da difendere un primo posto, insieme all’Udinese, inaspettato ad inizio anno anche se c’è da dire che la classifica è molto corta con ben 13 squadre racchiuse in soli 4 punti. Conte, che deve fare a meno di Buffon e Vidal, dovrebbe tornare al suo 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti: qui dovrebbe trovare spazio dall’inizio il paraguaiano Estigarribia, se così fosse si tratterebbe del suo esordio da titolare dopo lo scampolo di partita giocato la settimana scorsa al Bentegodi contro il Chievo; in mediana la solita coppia Marchisio e Pirlo mentre sull’altro fronte, quello destro agirà Pepe, l’esterno che sta dando le maggiori garanzie al tecnico bianconero. Matri e Del Piero si contenderanno una maglia da titolare al fianco di Vucinic in attacco mentre tra i pali, vista l’indisponibilità di Buffon, prendere posto Marco Storari. In difesa Chiellini confermato terzino sinistro. In casa Genoa c’è voglia di fare punti e di non regalare nulla all’avversario. Malesani per l’occasione ha preparato la gara nei minimi dettagli cercando di ingabbiare sia faro che l’anima del centrocampo bianconero, ovvero Pirlo e Marchisio. Per farlo ha bisogno del dinamismo di Kucka in mezzo al campo ma anche chiesto al giovane talentino Jorquera, di supporto all’unica punta Palacio, di sacrificarsi in copertura e disturbare la manovra bianconera. Una maglia da titolare se la giocano Jankovic e Merkel mentre in difesa il tecnico del Grifone dovrà fare a meno di Kaladze squalificato e affiancherà Moretti a Dainelli. L’ultima vittoria del Genoa in casa della Juve risale al ’91 quando i bianconeri persero, per il gol di Skuhravy, l’imbattibilità nel nuovo stadio. Allora era il Delle Alpi, chissà che la storia non si ripeta anche per lo Stadium….Antonio Conte | © Dino Panato/Getty Images -
Giovinco trascina il Parma. Genoa sconfitto 3-1
Vittoria convincente del Parma contro il Genoa che allontana i malumori della piazza e mette in luce il gioiellino gialloblu per eccellenza, Sebastian Giovinco, trascinatore della squadra in tutto e per tutto, autore di gol, assist, cross e giocate da applausi. Il Genoa è troppo fragile ed arrendevole, che non riesce ad opporsi adeguatamente alla forza della squadra di Colomba e che subisce gol con troppa facilità, nonostante Frey in molte occasioni si riveli fondamentale.
La gara si rivela emozionante già dai minuti iniziali, con Frey che, con la collaborazione di Veloso, all’8′ salva il risultato su calcio d’angolo. Ancora protagonista il portiere francese, che stoppa una bella azione fra Biabiany e Giovinco. Al 22′ break del Genoa ma, dopo solo un minuto, Biabiany ha un’ottima occasione per portare in vantaggio il Parma, ma si rivela egoista e non fornisce l’assist giusto a Zaccardo. Poco dopo, sul fronte opposto, ottima occasione per Constant che tira dal limite dell’area ed impegna Mirante in una grande parata. Al 28′, il gol del Parma: azione spettacolare, con assist volante di Floccari per Giovinco, che segna con grande precisione. Palo del Genoa due minuti più tardi con una punizione di Bovo con Palacio in agguato ed in posizione estremamente favorevole che non riesce a ribadire in rete, chiuso in angolo da un provvidenziale intervento di Lucarelli. Al 41′ rigore per il Parma per fallo su Giovinco, che si incarica del tiro dagli undici metri e spiazza Frey, segnando il suo quinto gol in campionato. Il Genoa inizia il secondo tempo con un cambio, fuori Constant per Pratto, proprio il neo entrato ha una buona occasione respinta però da Mirante. Il Parma insiste: ottimo cross di Giovinco per Biabiany che colpisce di testa all’indirizzo di Morrone, il capitano gialloblu ribadisce in direzione della porta di Frey colpendo la traversa ma, sulla ribattuta, realizza il 3-0 con la difesa genoana in assoluta difficoltà. Il portiere genoano si supera ancora per salvare il Genoa da un passivo ancor più pesante ma sul finire di tempo tocca al collega Mirante negare a Palacio il possibile gol della bandiera. Solo al 47′, l’attaccante argentino riesce a conquistare il rigore, per fallo di Paletta, da lui stesso realizzato fissando il punteggio sul definitivo 3-1. Una piccola consolazione anche alla luce della presenza degli osservatori del Tottenham, giunti al Tardini per visionarlo in campo in vista di una possibile trattativa nel mercato di Gennaio. La gara termina, comunque, con un pesantissimo verdetto per la squadra di Malesani, a tratti davvero inadeguata in tutti i reparti a partire dalla difesa, perforabile con assoluta facilità, e riconoscendo anche le difficoltà di un centrocampo molle e di un attacco troppo sterile. Il Parma, invece, ringrazia la sua formica atomica e conquista tre punti fondamentali, scoprendo anche l’ottima intesa fra Sebastian e Sergio Floccari, oltre che un Biabiany in buona condizione, uno dei pochi che, con la sua velocità, riesce a tenere il ritmo di Giovinco.© Claudio Villa/Getty Images -
Chievo-Genoa: le pagelle, Moscardelli ammazza capoliste
Sorrentino 6: Si ritrova Palacio a tu per tu e nulla può, ma sul gran tiro di Veloso e su altre incursioni, a dir poco scarse, da parte dei grifoni si fa trovare ben pronto. Per il resto una partita tranquilla per l’estremo difensore clivense, proprio da sei in pagella. Sardo 6,5: Ha il grande merito di fornire a Moscardelli l’assist per il gol che vale la vittoria e i tre punti proprio allo scadere del tempo, ottima partita di contenimento e di ripartenza, sempre presente nella fase d’attacco dei gialloblu veneti. Rigoni 6: Indiscutibile in cabina di regia, ma sbaglia un’occasione troppo ghiotta quando ancora il risultato era fermo sullo 0-0, da rivedere anche in fase d’interdizione a volte si perde troppo spesso il proprio diretto avversario. Pellissier 6: E’ vero sigla il gol del pareggio e lo fa com’è nel suo stile, con un perentorio colpo di testa sfruttando un ottimo cross da calcio d’angolo, ma un giocatore delle sue capacità e con le sue doti tecniche, non può sbagliare un rigore in maniera così ingenua, di Beppe Signori ce n’è stato uno, i tifosi del Chievo in quel momento forse non sentivano il bisogno di vederne in campo un altro. Moscardelli 7: Dopo il Napoli, diventa l’incubo anche dell’ex capolista Genoa, gran goal in volo d’angelo da vero attaccante di razza, certo fa sempre comodo a Mimmo Di Carlo avere uno come lui, sarà pure una riserva, ma se si fa trovare sempre pronto e con due gol porta alla causa dei clivensi 6 punti d’oro che ben venga la panchina. Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Sardo 6,5, Morero 5,5, Cesar 6, Jokic 6; Bradley 6,5, Rigoni 6 (37′ st Sammarco sv), Hetemaj 5,5; Cruzado 6,5 (11′ st Moscardelli 7); Pellissier 6, Thereau 5,5 (22′ st Paloschi 6,5). A disp.: Puggioni, Mandelli, N.Frey, Vacek.
Frey 7: Due gol presi ma su nessuno dei due ha colpe, anzi ha molti meriti e salva più volte il risultato prima in situazione di parità e poi anche quando la sua squadra è riuscita a passare in vantaggio, vedi rigore parato a Pellissier. Se fosse coadiuvato in maniera migliore dalla difesa forse staremmo qui a parlare di un’altra partita con un altro risultato. Dainelli 5: Non sbaglia molto, ma pesano troppo sulla sua prestazione il rigore procurato e la successiva espulsione, di certo con l’uscita dal campo le cose per il grifone sono diventate notevolmente più complicate. Kaladze 6,5: L’ex milanista gioca una partita d’ordine e tiene a galla la sua squadra almeno fino a quando Dainelli non viene espulso, Malesani prova a correre ai ripari affiancandogli Granqvist che non si comporta male, ma pecca d’inesperienza e allora Kaka si ritrova a dover coprire con difficoltà le incursioni degli avanti clivensi. Jorquera 7: E’ la sorpresa di questo inizio di stagione rossoblu, arrivato come sconosciuto alla corte di Malesani, il giovane cileno sta dimostrando grande qualità dietro le punte e anche oggi come contro la Lazio ha mandato in rete Palacio che beneficia volentieri delle sue verticalizzazioni, sicuramente un ragazzo da tenere d’occhio per gli ampi margini di miglioramento che potrà avere. Palacio 6,5: In gol anche oggi, ma meno incisivo come nei turni precedenti, nonostante questo sigla appunto il quarto gol in quattro partite e diventa capocannoniere in solitaria di questo campionato. In questo momento il Genoa non può fare a meno di lui e si capisce perchè il presidente Preziosi non lo ha fatto partire verso Milano, sponda nerazzurra. Genoa(4-3-1-2): S.Frey 7; Bovo 5, Dainelli 5, Kaladze 6,5, Moretti 5,5; Kucka 6, Veloso 5,5, Constant 6; Jorquera 7 (13′ st Seymour 6); Caracciolo 5,5 (31′ Pratto 6), Palacio 6,5 (16′ st Granqvist 6). A disp.:Lupatelli, Antonelli, Birsa, Jankovic.©Dino Panato/Getty Images -
Il Chievo abbatte il Genoa a testate
Partita dai due volti quella fra Chievo e Genoa, il primo tempo regala pochissime emozioni se si eccettuano due occasioni per i padroni di casa, la prima con Cruzado che da fuori area fa partire un gran mancino ad incrociare che esce di poco a lato della porta difesa da Frey, la seconda quella più ghiotta capitata fra i piedi di Rigoni, il regista di centrocampo dei gialloblu veronesi, sfruttando una sponda di testa del rientrante Pellissier si presenta a tu per tu con l’estremo difensore dei grifoni, tiro di sinistro a botta sicura, ma il portiere francese risponde presente e devia in angolo con il piede sinistro. Prima delle due occasioni clivensi una buona occasione capita anche fra i piedi di Miguel Veloso che spara da dentro l’area e trova a rispondere un attento Sorrentino. Il primo tempo si conclude così senza nessun altro lampo, con le squadre contratte e che soffrono molto le alte temperature e l’umidità fuori stagione che si registrava oggi al Bentegodi.
Il secondo tempo pare avviato sulla falsa riga del primo, quando un lampo del giovanissimo Jorquera felice sorpresa di queste prime giornate di campionato illumina il Bentegodi, verticalizzazione intelligente per Rodrigo Palacio che contrastato in maniera non egregia da Morero arriva a battere a rete e portare in vantaggio i rossoblu genoani. La partita si mette quindi sui binari migliori per il grifone, ma è solo un’illusione, ma al 58° ecco l’episodio che potrebbe cambiare la partita, capitan Pellissier scappa alla marcatura di Dainelli, che lo stende, rigore ed espulsione per il difensore di Malesani. L’attaccante aostano si presenta sul dischetto, ma clamorosamente tira un rigore con una strana rincorsa di un passo e sbaglia, facendosi parare il tiro da un Frey superlativo. Sembra finita, invece, non è così, al 73° ecco la zampata, o meglio la testata del vecchio bomber che su corner batte l’incolpevole estremo difensore del grifone, 1-1 e partita che sembra proseguire stancamente verso un pareggio che potrebbe accontentare entrambe le formazioni, ma ad un minuto al fischio finale del match ecco che Sardo sale sulla destra e mette in mezzo un ottimo pallone su cui Moscardelli si avventa e in tuffo incrocia di testa sul palo lungo, Frey non riesce a raggiungere la palla e il Chievo grazie al giustiziere del Napoli, si porta a casa una grande vittoria all’ultimo giro d’orologio. Malesani in settimana dovrà correggere molto sulla fase difensiva del suo Genoa, che tanto bene aveva fatto nelle gare precedenti, tanto da portarsi in vetta alla classifica della serie A, alla pari di Juventus e Udinese. Bene, invece, i padroni di casa di Mimmo Di Carlo, che si sono mostrati mai domi e pronti a colpire al momento giusto l’avversario, ma del resto si sa il Chievo è un cliente rognoso per tutte le squadre di vertice e non rappresenta più una sorpresa per il nostro campionato.©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images -
Chievo-Genoa: probabili formazioni. Di Carlo ritrova Pellissier, Malesani conferma Jorquera.
Trasferta insidiosa per la capolista Genoa che guidata dal suo bomber Palacio arriverà a Verona sul campo del Chievo per cercare di confermarsi in vetta alla classifica di Serie A. Il tecnico Malesani avrà a disposizione tutta la rosa, salvo i lungo degenti Mesto e Ze Eduardo, ma pare intenzionato a confermare l’intero 11 titolare che ha battuto il Catania nel turno infrasettimanale. Come detto l’attacco sarà guidato da Palacio a cui si affiancherà Caracciolo e che avranno alle spalle il giovane trequartista cileno Jorquera, che tanto bene ha fatto in queste prime uscite con la maglia dei Grifoni. La porta genoana sarà ovviamente difesa da Frey, con Bovo che verrà adoperato sulla corsia destra di difesa, mentre Dainelli al centro farà coppia con l’ex milanista Kaladze, a sinistra invece il ballottaggio fra Moretti ed Antonelli, pare essersi risolto a favore del primo. In mediana confermatissimo Veloso in cabina di regia, coadiuvato ai lati da Kucka e Constant. Genoa (4-3-1-2): Frey; Bovo, Dainelli, Kaladze, Moretti; Kucka, Veloso, Constant; Jorquera; Caracciolo, Palacio. A disp.: Lupatelli, Granqvist, Antonelli, Seymour, Jankovic, Birsa, Pratto.
In casa Chievo invece Di Carlo dovrà fare a meno del genoano Acerbi, neanche panchina per lui e di Luciano, per il resto tutti a disposizione con il reintegro anche di capitan Pellissier pronto a lanciare la sfida al bomber del grifone Palacio. Modulo speculare quello dei clivensi, che con l’esperto Sorrentino fra i pali e la conferma al centro della difesa per Morero in coppia con Cesar e di Sardo e Jokic sulle corsie laterali cercherà di bloccare le sortite offensive del grifone rossoblu, mentre a centrocampo Rigoni agirà da vertice basso del rombo con ai suoi lati Bradley e l’ex bresciano Hetemaj, con Cruzado in veste di rifinitore, alle spalle di Pellissier e di Thereau preferito al giustiziere del Napoli Moscardelli e all’ex Paloschi. Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Cruzado;Pellissier, Thereau. A disp.: Puggioni, Mandelli, Dramé, Vacek, Sammarco, Paloschi, Moscardelli.©Marco Luzzani/Getty Images -
Palacio incanta, convocato in nazionale dopo 3 anni
La Nazionale Argentina del cittì Alejandro Sabella debutterà nel girone di qualificazione ai prossimi Mondiali 2014 in Brasile, il prossimo 7 Ottobre contro il Cile, a Buenos Aires, mentre scenderà in campo l’11 di Ottobre contro il Venezuela. A tal proposito, il cittì ha deciso di rinnovare il volto della squadra, dopo la spedizione fallimentare in Coppa America con l’eliminazione ai quarti di finale costata la panchina al cittì Batista, con innesti e riconferme, ma anche con ritorni a sorpresa, per plasmare una squadra dal volto nuovo e dalle nuove motivazioni, che sia differente da quella vista all’ opera in Coppa America nello scorso mese di Luglio.
Fra le novità di rilievo, è importante sottolineare la convocazione di Rodrigo Palacio del Genoa, autore di uno straordinario avvio di campionato con la squadra rossoblu, attualmente in vetta alla classifica, che – a suon di gol (ultimi, in ordine cronologico, i due gol rifilati al Catania a Marassi, nel 3-0 rossoblu di mercoledì sera) – ha ritrovato la maglia della Nazionale dopo ben tre anni di assenza: Rodrigo Palacio, infatti, mancava dalla Nazionale albiceleste dal 18 Giugno 2008, ossia dal match valido per la qualificazione al Mondiale Sudafrica 2010 contro il Brasile. Fra i 24 convocati per il duplice impegno, inoltre, suscita grande sorpresa, l’esclusione di Ezequiel Lavezzi del Napoli e di Carlitos Tevez del Manchester City in attacco, oltre che del capitano dell’Inter Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Diego Milito e Gago. Confermatissime, invece, in attacco le presenze di Lionel Messi, di Sergio Aguero e di Higuain, mentre sarà una novità la presenza di Eduardo Salvio dell’Atletico Madrid.© Marco Luzzani/Getty Images -
Ciclone Palacio, il Genoa si sveglia in vetta
I tifosi del Genoa ieri sera avranno sicuramente fatto fatica ad addormentarsi e questa mattina ancor prima del caffè avranno ricontrollato la classifica per vedere se è tutto vero. Il Grifone inanella la seconda vittoria consecutiva e approfittando dei passi falsi di chi stava in vetta vive per almeno tre gioni l’ebrezza della vetta della classifica. Il miracolo seppur destinato a non durare a lungo è dovuto ad una promessa fatta lo scorso inverno da Preziosi ai suoi tifosi e cioè la volontà di non smantellare la squadra, anzi per come possibile cercare di rinforzarla.
Di questo Genoa che Malesani è stato bravo ad amalgamare sicuramente il migliore interprete è Rodrigo Palacio, sogno non tanto velato di Inter e Roma questa estate e destinato a ripetere la strepitosa stagione di Sanchez all’Udinese. L’ex tecnico del Bologna a differenza di Gasperini infatti lo lascia libero di svariare su tutto il fronte d’attacco diventando un mina impazzita palla al piede e decisamente devastante sotto porta. Se l’argentino è il fiore all’occhiello gli acquisti di Frey e Bovo hanno dato esperienza e qualità alla difesa, la conferma di Kucka invece dà solidità al centrocampo che vive poi della qualità ancora intermittente ma dal grosso potenziale di Constant, Jorquera e Seymour. La partita di ieri contro il Catania seppur il tre a zero finale può farla sembrare semplice ha in realtà mostrato la capacità del Genoa di soffrire con Frey bravo in almeno due occasioniRodrigo Palacio ©Marco Luzzani/Getty Images -
Genoa-Atalanta, pari spettacolo a Marassi. Video
Grande attesa a Marassi per l’esordio dei rossoblu di Malesani, impegnati quest’oggi contro l’Atalanta nel debutto stagionale. I 36 gradi del campo Genovese non aiuterebbero le prestazioni atletiche ma, invece, la partita inizia subito con il botto, con uno sprint notevole dei padroni di casa, che già al sesto minuto sono in vantaggio, con il portoghese Veloso, di destro su assist di Palacio.
L’inizio aggressivo e rapido del Genoa sorprende i bergamaschi che, però, dopo la rete avversaria, provano a riorganizzarsi e ci riescono: solo un minuto dopo, al 7′, giunge il pari dei nerazzurri, con Moralez, al primo gol in serie A, su assist involontario di Cigarini, che si era visto respingere da Frey il suo tiro. Dopo il pari, è l’Atalanta a prendere le redini del gioco, con determinazione e personalità: al 19′ Denis ci prova al volo di sinistro, dando l’illusione del gol, ma la palla finisce fuori di poco. Al 21′, il break del Genoa, che impegna notevolmente Consigli, con Palacio da distanza ravvicinata, su precedente spizzata di testa di Marco Rossi. Al 24′, il neo acquisto Bovo mostra ancora una volta la sua abilità su calcio piazzato: la sua punizione, però, accarezza la traversa. Ma è dell’ Atalanta l’ occasione migliore, con Bonaventura su assist di Schelotto, che da pochi passi dalla porta di Frey non riesce a concludere in rete. Il gol Atalantino, però, è nell’aria: al 43′, grande assist di Denis che manda Moralez da solo di fronte a Sebastian Frey, che viene superato per il provvisorio 2 a 1 dei bergamaschi, frutto di un perfetto contropiede. Il primo tempo, termina, così, fra i fischi sonori di Marassi, di delusione per il primo tempo sottotono della squadra di Malesani. La ripresa, però, inizia meglio per il Genoa, più in partita e più grintoso: al 9′, infatti, giunge il pari rossoblu, 2 a 2, con Giandomenico Mesto che riesce ad approfittare di un’ ingenua incomprensione della difesa nerazzurra, con Lucchini e Peluso in particolare, che non riescono ad evitare l’intervento di Mesto che batte Consigli. Il pari rinvigorisce le ambizioni del Genoa, che prova a realizzare il gol del sorpasso, con buone occasioni che capitano a Kladze, al 31′, e, soprattutto, a Caracciolo al 41′, quando non riesce a realizzare – da breve distanza da Consigli – un gol di testa in apparenza semplice, mandando la palla alta sopra la traversa. Gli ultimi scampoli di gara paiono avere un unico leit-motive: palla lunga per l’Airone Caracciolo, per provare a trovare la sua spizzata vincente. Nei quattro minuti di recupero, la gara si risolve in una serie di contrasti a centrocampo, che portano al 48′ all’espulsione di Birsa, per fallo da dietro, che lascia i rossoblu in dieci. All’ ultimo respiro, a pochi secondi dal fischio finale di Rizzoli, al 95′, clamorosa occasione per Denis, che sbaglia a pochi passi dalla porta di Frey, non approfittando di un perfetto assist di Bonaventura. La gara, così, finisce con un pari che rende merito ad entrambe le squadre: ai nerazzurri per la personalità con cui hanno affrontato il debutto in A, al ritorno, in un campo difficile come il Marassi, imponendosi per lunghi tratti di gara, ed al Genoa, che è stato in grado di recuperare una gara che sembrava stesse sfuggendo di mano. [jwplayer config=”30s” mediaid=”95692″]Veloso e Moralez protagonisti ©Valerio Pennicino/Getty Images -
Zarate, Forlan e Poli: Inter torna tra le favorite?
Se lo scontento dei tifosi nerazzurri si era materializzato pochi giorni fa in diversi messaggi contro la dirigenza interista, con un particolare“Tutti comprano tranne te” (in stile Fabri Fibra) rivolto al presidente Massimo Moratti, quest’ultima finestra di mercato cancella la delusione portando in nerazzurro colpi importanti del calibro di Forlan, Poli e Zarate.
“Il Rubio” Forlan arriva direttamente dall’Atletico di Madrid, per una cifra vicina ai 6 milioni di euro a 32 anni per sostituire il vuoto lasciato da un bomber prolifico come Samuel Eto’o. L’addio o come si voglia definirlo, il sacrificio, di un top player come il camerunense ha permesso in un certo modo di sbloccare il mercato in entrate per il club nerazzurro, e solo dopo la sua partenza i vertici interisti sono riusciti a dare al nuovo tecnico i giocatori richiesti. PALACIO? NO ZARATE!- Secondo le ultime notizie l’Inter avrebbe provato a strappare Palacio a Preziosi fino all’ultimo momento, arrivando ad offrire cifre importanti vicine ai 10 milioni di euro, ma i continui rifiuti della società rossoblu avrebbero fatto balenare l’idea Zarate nella testa di Massimo Moratti. Dalle ultime indiscrezioni il presidente nerazzurro avrebbe ricevuto un sms dal giocatore che l’avrebbe colpito a tal punto da puntare in maniera forte su di lui. L’operazione si è conclusa facilmente sulla formula del prestito (a 2,7 milioni di euro) con diritto di riscatto (a 15 milioni). Ed è notizia dell’ultim’ora dalla redazione di Sky Sport 24, di una clausola speciale legata al contratto di Zarate che preveda bonus in base al numero di assist serviti ai compagni. Una specie di incentivo per un giocatore che è sempre stato indicato come troppo egoista e troppo spesso innamorato della pallone. Lo stesso Moratti parlando del colpo Zarate ha spiegato : “Quella di Zárate è stata una soluzione interessante, anche perché lui è stato felicissimo di venire all’Inter. L’ho trovato davvero apprezzabile come gesto. Adesso abbiamo tanti giocatori in rosa e toccherà al tecnico utilizzarli al meglio: ci sono svariate possibilità, merito anche di un mercato ricco in entrata”. Sulla possibilità che Gasperini possa ritenersi soddisfatto, il presidente nerazzurro non ha dubbi: “Certamente, adesso avrà i giocatori che voleva. Era lui che ci chiedeva esterni adatti al suo gioco e mi pare che siano arrivati. Ora bisognerà vedere come il tutto sarà gestito. Un attacco brillante deve essere supportato anche da un centrocampo e una difesa che diano tranquillità e solidità”. BILANCIO– Ovviamente con questi ultimi colpi messi a segno si potrà parlare di un mercato discreto della dirigenza nerazzurra. L’arrivo di Poli servirà a dare respiro ad un centrocampo davvero troppo in avanti con gli anni, e l’operazione Forlan dovrebbe garantire il giusto peso in attacco, soprattutto nel caso il miglior Milito non riesca a ripetere le gesta eroiche della sua migliore stagione. Zarate invece rappresenta la necessità ribadita più volte da Gasperini di avere un esterno offensivo da schierare in attacco per cercare di far rendere al meglio il nuovo modulo. La nuova Inter adesso potrà iniziare a prendere forma, cercando di capire come ancora una volta ha precisato Moratti, se la difesa a tre uomini sia la scelta giusta. Senza dimenticare di trovare la giusta collocazione all’olandese Sneijder che sembrava essere il predestinato per lasciare l’Inter e invece adesso si trova in un nuovo progetto e soprattutto in un nuovo ruolo che non gli sembra calzare a pennello. La palla passa in mano a Gasperini, che almeno in fase offensiva non potrà lamentarsi disponendo di un reparto davvero capace di far male. I nomi?: Milito e Pazzini al centro, con Forlan, Zarate e Alvarez ad agire sugli esterni. Il buco lasciato da Eto’o ,almeno sul mercato è stato senza ombra di dubbio colmato, ,ora resta tutto nelle mani di Gasperini, che dovrà dimostrare sul campo di avere le idee chiare e di ottenere i risultati che ogni grande squadra richiede. Dichiarazioni tratte da Fc Inter News.it©Dino Panato/Getty Images -
Zarate sorpassa Palacio al fotofinish. Colpo Inter
Una trattativa estenuante durata tutta la notte aveva consegnato a Gasperini il suo fido Rodrigo Palacio ma le difficoltà del Genoa nel trovare un sostituto hanno di fatto bloccato la trattativa riportando in auge il nome di Mauro Zarate. Trattare con la Lazio l’argentino è stato di fatto più facile per la condizione di separato in casa e le continue diatribe con edy Reja.
Zarate passa alla Lazio in prestito oneroso di 2,7 milioni di euro e l’Inter avrà nella prossima stagione il diritto di riscatto fissato a 17,5. Lotito dunque chiude il mercato privandosi di un giocatore scomodo dello spogliatoio garantendosi oltretutto la possibilità di non depauperare il suo valore.
Il Genoa a questo punto si terrà Palacio che giocerà nell’undici di Malesani in coppia con Caracciolo acquistato a sorpresa dal presidente Preziosi viste le difficoltà di arrivare a Gilardino e Maxi Lopez.