Tag: rodrigo palacio

  • Genoa Napoli, Mazzarri rinuncia a Cavani e Inler

    Genoa Napoli, Mazzarri rinuncia a Cavani e Inler

    Il 6-1 dell’andata va dimenticato” ha dichiarato Mazzarri in settimana, il Genoa è squadra tosta e si è molto rafforzata a Gennaio, com’è consuetudine del presidente Preziosi, protagonista di molte operazioni nella parentesi invernale del calciomercato. I padroni di casa vogliono puntare dritti alla vittoria per migliorare la propria classifica, mentre i napoletani cercheranno di invertire il trend che li vede leggermente in crisi in questo inizio 2012.

    Marino ricorrerà ad un coperto 4-4-2, per contrastare l’azione di rimessa degli avanti partenopei, confermatissimo Frey in porta, in difesa Kaladze e Granqvist torneranno a formare la coppia centrale del reparto arretrato, con Moretti e Mesto ad agire sugli esterni bassi e con il compito di spingere in fase di attacco. A centrocampo, partito Merkel, la diga di mediana sarà composta da Kucka, più volte dato per partente, e dall’ex cagliaritano Biondini. Sulle ali agiranno invece il figliol prodigo Sculli e il ritrovato Jankovic. Coppia d’attacco formata da Palacio e da Gilardino alla ricerca del primo gol in maglia rossoblu.

    Walter Mazzarri | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    In casa Napoli, mini turn-over per il tecnico Mazzarri, che rinuncia ad uno stanco Inler inserendo Dzemaili in mediana, e con un unico dubbio in attacco con Pandev e Cavani, a lottare per una maglia, con il macedone in vantaggio sul bomber uruguayano. In difesa solito terzetto, con Britos al fianco di Cannavaro e Campagnaro. Mentre a centrocampo come detto presente Dzemaili a far coppia con Gargano e ad agire sugli esterni Maggio e Dossena anche quest’ultimo preferito a Zuniga. In attacco come detto unico dubbio rappresentato dalla punta centrale del tridente, confermati, invece, Hamsik ed il Pocho Lavezzi.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA NAPOLI

    Genoa (4-4-2): Frey, Kaladze, Granqvist, Moretti, Mesto; Kucka, Jankovic, Biondini, Sculli; Palacio, Gilardino.
    A disp.: Lupatelli, Sampirisi, Zè Eduardo, Pratto, Birsa, Seymour, Jorquera.

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Gargano, Dossena; Pandev, Hamsik; Lavezzi.
    A disp.: Rosati, Fernandez, Aronica, Inler, Zuniga, Vargas, Cavani.

  • Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Una partita per cercare risposte e trovarle, quella tra il Genoa di Marino e l’Udinese di Guidolin valida per la 18esima giornata di Serie A, la penultima del girone d’andata. Una gara delicata per il Grifone, reduce da due sconfitte consecutive, una più pesante dell’altra, contro il Napoli – con conseguente esonero di Malesani – e contro il Cagliari nella prima del 2012, all’esordio di Marino. Un Genoa dalla difesa più che rimaneggiata, con Marco Rossi generoso ad arretrare in difesa per questa gara, ma con un esordiente Gilardino a Marassi, proprio contro la sua vittima preferita in Serie A, ossia l’Udinese alla quale ha già segnato 13 gol.

    Genoa | © Getty Images

    L’Udinese, invece, dopo un avvio di campionato perfetto, ha subito in settimana la prima delusione della sua stagione, con l’eliminazione dalla Coppa Italia a causa della sconfitta contro il Chievo Verona. Inoltre, gli uomini di Guidolin patiscono anche le assenze di tre giocatori fondamentali impegnati in Coppa d’Africa, Asamoah, Benatia e Badu, oltre che l’assenza di Domizzi, costringendo il tecnico a schierare in difesa Ferronetti.

    La gara si apre con un gol annullato all’Udinese, realizzato da Totò Di Natale all’ottavo minuto, per fuorigioco; un minuto dopo, invece, si rende pericoloso Gilardino su suggerimento di Palacio, ma Gila non è prontissimo nell’affrontare a tu per tu Handanovic che salva il risultato. Al 12′, protagonista ancora il portierone dei friulani, che salva su un tiro pericoloso di Merkel.

    Al 13′, però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è l’Udinese a passare in vantaggio con colpo di testa di Ferronetti, lasciato libero ed indisturbato nel colpire a rete. Al 21′ è ancora decisivo Handanovic, con una parata di piede su un tiro velenoso di Gilardino. Al 43′ si rende pericolosa nuovamente l’Udinese con Floro Flores, sul quale è pronto Frey a deviare con i pugni in calcio d’angolo.

    Il secondo tempo si apre con emozioni immediate: dopo solo 4′ Granqvist mette il risultato in parità, approfittando di una buona punizione calciata da Jankovic e, soprattutto di una papera di Handanovic che non trattiene. Appena un minuto dopo, è lo stesso Jankovic a portare in vantaggio il Genoa, realizzando il 2-1 di destro sul secondo palo, grazie ad un bell’assist di Constant.

    Al 56′, occasione dell’Udinese con Floro Flores ma Frey è bravo a chiudergli la porta in faccia. La gara acquisisce un ritmo incalzante, senza attimi di respiro: al 72′ è Palacio a marcare il tabellino realizzando il 3-1 con un’azione rocambolesca, innescata da Gilardino, con la partecipazione involontaria di Ekstrand; Palacio ne approfitta ed infila Handanovic, realizzando il suo personale settimo gol in campionato.

    La partita sembra avviarsi sui binari di una vittoria per i padroni di casa con due gol di scarto, ma le emozioni non sono ancora finite: al 74′ fallo in area di Marco Rossi su Totò Di Natale (molto dubbio, sembra prendere la palla, ndr) con conseguente espulsione del capitano rossoblu e calcio di rigore di cui si incarica lo stesso Di Natale, che realizza daglu undici metri il gol del 3-2, suo tredicesimo gol in campionato.

    La gara si riapre, così, improvvisamente con un’ulteriore occasionissima per Di Natale, che potrebbe realizzare il 3-3 ma viene bloccato da un super Frey che neutralizza sia il tentativo di Totò che la ribattuta di Basta. All’81’, ancora pericolosissimo l’attaccante napoletano, ma è sempre Frey bravissimo a negargli la gioia del pareggio, superandosi nuovamente. All’89’ occasioni da una parte e dall’altra, sull’immediato capovolgimento di fronte: prima è pericoloso Jankovic su Handanovic, poi sul contropiede di Di Natale, è Frey molto bravo a deviare il destro del napoletano. Tre minuti di recuepero finali, molto accesi, con un’ammonizione rimediata da Veloso: il Genoa comunque riesce a chiudere la gara in fase d’attaco per evitare ulteriori pericoli da parte dei Friulani.

    La gara si chiude sul 3-2, regalando al Genoa la prima vittoria della gestione Marino ed all’Udinese uno stop imprevisto che la allontana dalla vetta della classifica.

  • Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Il passaggio di Gilardino al Genoa innesca una reazione a catena tanti direttori sportivi stavano aspettando. Il futuro di Caracciolo, Amauri, Pinilla, Maxi Lopez, Inzaghi, Toni e Iaquinta diventa un romanzo da leggere senza avere paura di perdersi all’interno dei corridoi ciechi del calciomercato.

    QUI CARACCIOLO: il Ferraris ha un inquilino nuovo, si chiama Alberto Gilardino, professione bomber. Gli altri possono attendere. Fra questi il più sfortunato è la punta ex Brescia Caracciolo, che con l’arrivo dell’attaccante azzurro diventa la terza-quarta scelta nelle idee tattiche di Marino, superato dal “cammello” Pratto e dal brasiliano Ze Eduardo, senza contare la presenza in rosa di un certo Rodrigo Palacio. Qual è la destinazione che al momento sembra convincere maggiormente l’airone? Novara. La dimensione piemontese sarebbe l’ideale per Caracciolo, il quale ridiventerebbe protagonista con i suoi gol e farebbe le fortune di una squadra che lotta disperatamente per non retrocedere.

    alberto gilardino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    QUI INZAGHI: ecco però che spunta Inzaghi. A Tesser e al Novara non dispiacerebbe affatto di includere nella propria rosa l’attaccante rossonero, che al Silvio Piola avrebbe la concreta possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Sono ormai note le noie che affliggono da alcuni mesi il Pippo nazionale, con conseguenti voci di addio al Milan. Oltre al Novara anche il Cagliari di Massimo Cellino è interessato alla punta milanista. I guai del reparto offensivo rossoblu hanno condannato la squadra sarda ad un campionato fin qui anonimo, dopo un ottimo avvio con l’ex allenatore Ficcadenti. Bisogna però capire le reali intenzioni del calciatore rossonero. Qualora dovesse lasciare Milanello, accetterà di trasferirsi in club che lottano soltanto per la salvezza? Oppure è più probabile che scelga città come Udine e Roma (sponda biancoceleste), dove però il posto da titolare sarebbe piuttosto compromesso?

    AMAURI, PINILLA, MAXI LOPEZ, TRIS PER IL DOPO GILA: a Firenze ancora non ci credono. Gilardino non c’è più. La fine di un ciclo iniziato a tramontare dopo l’addio di Prandelli per diventare ct della Nazionale. Quali sono i nomi che si rincorrono nelle ultime ore per la sostituzione della prima punta ex Milan e Parma? Il ds viola Corvino cala un tris: l’oriundo Amauri, il cileno Pinilla e l’argentino Maxi Lopez. Chi ha più probabilità di vestire la maglia della Fiorentina? Questa volta sembra proprio l’attaccante bianconero ad avere più chances per rimpiazzare l’ex viola. Dopo i numerosi no inferti a svariate squadre italiane ed europee, Amauri sarebbe pronto ad accettare l’offerta della Fiorentina. A contendergli il posto vacante di Gilardino sarà il catanese Maxi Lopez, che dopo esser stato sedotto e abbandonato dal Milan, ha la possibilità di lasciare l’Etna per trasferirsi in una delle vecchie sorelle del calcio italiano. Il nome di Pinilla è quello meno quotato dagli addetti ai lavori, e si vocifera che sia stato accostato ai viola solamente per la presenza sulla panchina dei gigliati del suo ex allenatore Delio Rossi, il quale conosce molto bene il cileno e l’ha fatto esplodere nella prima metà della scorsa stagione. Il patron Zamparini ha comunque smentito qualsiasi interessamento nei confronti del proprio giocatore, ribadendo che Pinilla non si muoverà dal Palermo.

    SCARTI JUVE: seguendo l’inerzia della vicenda Amauri e dopo l’arrivo di Borriello agli ordini di Conte, anche altri due “scarti” della rosa bianconera sono pronti a salutare il Juventus Stadium. Toni e Iaquinta, dopo 6 mesi di tribune, hanno capito che il loro futuro è lontano dalla Juventus. Entrambi hanno da poco rifiutato la proposta indecente del Novara che li avrebbe presi entrambi in prestito fino a giugno.  Toni è stato accostato di recente anche alla Fiorentina, ma difficilmente i tifosi viola potranno rivivere il replay delle due stagioni a cavallo fra il 2005-2007 in cui il bomber di Modena segnò 47 reti in 67 presenze. Iaquinta ha richieste all’estero, e la più interessata al momento sembra l’Espanyol, disposta a prendere in prestito l’ex Udinese.

    Il calciomercato è questo, allacciate le cinture, il 3 gennaio è alle porte.

  • Il pagellone di serie A. Inter da rivedere Juve dai due volti

    Il pagellone di serie A. Inter da rivedere Juve dai due volti

    Il pagellone 2011 di serie A, dopo aver analizzato la stagione di Atalanta, Bologna, Cagliari, Catania e Cesena continuiamo il nostro cammino verso il nuovo anno con la seconda parte della nostra analisi. Tra le squadre sotto esame, sempre positiva la stagione del Chievo, in netta risalita quella della Juventus. Negative Fiorentina e sopratutto l’Inter.

    Chievo 6,5: Che sia ormai una realtà affermata della massima serie del nostro campionato è cosa certa, lo scorso anno la squadra degli asinelli si è mantenuta su livelli standard ottenendo una salvezza tranquilla con due giornate d’anticipo e impreziosita da risultati di prestigio come le vittorie su Inter e Napoli. Quest’anno dopo il cambio in panchina con il ritorno di Mimmo Di Carlo gli asinelli gialloblu stanno mantenendo fede alla loro fama di squadra arcigna e difficile da battere soprattutto in casa. La punta di diamante è sicuramente Sergio Pellissier, bomber di razza e bandiera della squadra veronese con il suo record di reti e presenze nella massima serie.

    Fiorentina 4,5: male molto la squadra viola che dopo l’addio del suo condottiero Prandelli ha perso la propria identità. Lo scorso anno sotto la guida di Mihajlovic, anche a causa della lunga assenza per cause diverse di giocatori talentuosi come Jovetic e Mutu, i risultati sono stati di gran lunga sotto le aspettative, la Fiore ha infatti chiuso il campionato ad un modesto nono posto che l’ha tenuta per la prima volta dopo l’era Prandelli, calciopoli a parte, fuori dalle competizioni europee. Quest’anno le cose dovevano essere migliori e invece dopo un inizio stentato ed una campagna acquisti molto al di sotto delle aspettative, con la perdita di giocatori importanti come il rumeno, a farne le spese è stato proprio il tecnico ex-catania, sostituito in corsa da Delio Rossi che a tutt’oggi sta faticando a trovare la quadratura del cerchio. Unica nota positiva il reintegro a tempo pieno del giovane talento montenegrino Jovetic che con qualche prestazione di alto livello sta regalando scampoli di felicità al deluso popolo viola.

    Claudio Marchisio| © Valerio Pennicino/Getty Images

    Genoa 5,5: doveva essere l’anno del rilancio dopo il mezzo fallimento di quello precedente che ha portato i grifoni ad ottenere risultati nettamente al di sotto delle aspettative d’inizio stagione, anche grazie ad un mercato molto ricco di colpi di livello. E invece anche quest’anno la compagine rossoblu non ha dato prova di grande valore, la poca compattezza e il poco gioco hanno portato il vulcanico presidente Preziosi ad un cambio in panchina proprio alla vigilia di Natale. Il tecnico Malesani è, infatti, stato rimosso dal proprio incarico e la squadra affidata all’ex Parma Pasquale Marino, una scelta difficile quella del patron che fino all’ultimo ha meditato sulla necessità o meno di dare nuova linfa ad una squadra apparsa abulica e poco determinata. L’unica nota positiva è stata l’esplosione del talento Merkel, tedesco scuola Milan e la conferma su ottimi livelli del bomber Rodrigo Palacio, trascinatore nella prima parte del campionato in corso dei grifoni genoani.

    Inter 6: solo la sufficienza per la squadra post triplete che ha deluso molto i suoi tifosi, solo la vittoria della coppa Italia, con alla guida il tecnico Leonardo, fuggito in estate a Parigi alla corte del Psg, ha dato lustro ad una stagione post triplete molto traumatica. Proprio questa instabilità ha portato l’armata milanese a perdere tutte quelle sicurezze che l’avevano portata sul tetto del mondo e i problemi si sono verificati anche in questo traumatico inizio di stagione, fino a poco più di un mese e mezzo fa l’Inter si trovava in posizioni molto poco nobili per il proprio rango, dopo il cambio in panchina, con Ranieri subentrato a Gasperini, le cose sembrano essere migliorate, ma se i meneghini vorranno tornare ai vecchi fasti post-calciopoli dovranno offrire qualcosa di più di quello visto fin’ora. Tra le note liete della nuova Inter, c’è soltanto, il che è tutto dire, la freschezza atletica dell’eterno capitan Zanetti, unico ed ultimo baluardo di una squadra che al momento sembra alla ricerca di una sua precisa identità

    Juventus 6,5: mezzo punto in più per la squadra del neo condottiero Antonio Conte, solo perchè i bianconeri sono stati bravi a risollevarsi in così breve tempo dopo due annate drammatiche chiuse entrambe al settimo posto e racimolando figure che cozzavano con il blasone della squadra torinese. Se si guarda al primo semestre del 2011 infatti, il voto non potrebbe essere superiore al 4, con pochissime note positive e con tanta amarezza, mentre quest’anno i giocatori di Madama, guidati da un uomo di carattere e dalla forte juventinità, sono riusciti in breve tempo a conquistare la vetta della classifica mostrando gradevoli sprazzi di gioco. I punti forti di questa Juve, sono due, il primo: è il ritorno a livelli di eccellenza del portiere numero uno al mondo Gigi Buffon, mentre il secondo è la rinascita o meglio la consacrazione di un grosso talento come Marchisio, acclamato ormai come erede del grande Marco Tardelli.

  • Genoa Inter, Milito al Ferraris da ex. Fiducia a Faraoni e Coutinho

    Genoa Inter, Milito al Ferraris da ex. Fiducia a Faraoni e Coutinho

    Questa sera si recupera Genoa Inter , rinviata per l’alluvione che colpì e devastò il capoluogo ligure poche settimane fa. Test importante per le due squadre, dove entrambi i tecnici hanno ritrovato la vittoria nel precedente turno di campionato, con l’Inter che ha fatto intravedere spiragli di buon gioco contro la Fiorentina, e Malesani che si è tenuto stretto la panchina dopo le dure critiche vincendo a Siena. Sia i nerazzurri che i rossoblu scenderanno in campo per fare bottino pieno, considerando come una vittoria vorrebbe dire rilanciarsi nelle zone alte della classifica, mentre un pari non servirebbe in fin dei conti a nessuna delle pretendenti. Malesani cerca di rinsaldare la sua posizione alla guida del Grifone, mentre Ranieri cerca quel filotto di risultati utili necessario a fargli passare feste più tranquille.

    Genoa Inter Coutinho ancora titolare | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images
    GENOA- Il tecnico rossoblu nella conferenza stampa alla vigilia del match è stato chiaro, per fare risultato contro l’Inter serve la partita della vita. Poca concentrazione o sottovalutare l’avversario potrebbero rappresentare i pericoli maggiori per i suoi. Il problema maggiore per i liguri è rappresentato dalla pesante assenza del loro bomber stagionale, Rodrigo Palacio, alle prese con una lesione ai flessori che lo terrà fuori verosimilmente per un mese. Malesani chiede dunque ai suoi una partita di sacrificio e carattere, per dimostrare come il suo Genoa meriti di stare nei piani alti della classifica. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, il tecnico del Grifone dovrebbe schierare un 4-3-1-2 con l’ex rossonero Kaladze e Dainelli al centro, affiancati ai lati rispettivamente da Mesto e Moretti. In mediana Veloso con Rossi e Constant sugli esterni, mentre nel ruolo di trequartista il talentuoso Merkel. Davanti per non sentire la mancanza di Palacio spazio al recuperato Ze Eduardo con Jankovic leggermente più arretrato. Occhio anche a Pratto che non sta deludendo in queste ultime uscite stagionali.

    INTER- Ranieri, si preoccupa di tutelare i suoi calciatori, lasciando a casa Maicon e Sneijder, non forzando i tempi di recupero ulteriormente per evitare fastidiose ricadute. Torna invece disponibile Diego Forlan, che verosimilmente non vedrà il campo dal primo minuto, ma si accomoderà in panchina per subentrare a partita in corso. Largo dunque a Milito che per la prima volta affronta con la maglia nerazzurra la sua ex squadra sul campo da avversario. Emozioni particolari per un giocatore legato in maniera forte al pubblico e alla società, con interessanti indiscrezioni di mercato che vedrebbero un clamoroso ritorno del Principe in rossoblu nel futuro prossimo. Pochi dubbi per Ranieri sulla formazione con la scelta del più classico 4-4-2, visto il forfait di Ranocchia in difesa, si ripropone l’accoppiata Lucio-Samuel, ovviamente senza Maicon ci sarà Zanetti (scontata la squalifica) a sostituire il brasiliano e Nagatomo sull’altra corsia. Centrocampo fotocopia della partita contro la Fiorentina, con Faraoni nuovamente largo a destra, Cambiasso e Thiago Motta centrali, e Coutinho largo a sinistra con la licenza di agire nel ruolo di trequartista, vista la pesante assenza di Sneijder. Tandem offensivo con Pazzini e Milito, con l’argentino che sembra aver smaltito la botta alla caviglia e scalpiti per la voglia di giocare in uno stadio fantastico come il Ferraris.

    Le probabili formazioni Genoa Inter in campo questa sera:

    GENOA (4-3-1-2) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Rossi, Veloso, Seymour; Merkel; Ze Eduardo, Jankovic. A disposizione: Lupatelli, Dainelli, Sampirisi, Constant, Jorquera, Pratto, Caracciolo. Allenatore: Malesani.

    Indisponibili: Palacio (1 mese), Bovo (da valutare), Antoelli (20 giorni), Kucka (10 giorni), Birsa (15 giorni). Squalificati: nessuno.

    INTER (4-4-2) Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni, Thiago Motta, Cambiasso, Coutinho; Milito, Pazzini. A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Alvarez, Poli, Obi, Forlan, Zarate. Allenatore: Ranieri.

    Indisponibili: Sneijder (15 giorni), Stankovic (5 giorni), Viviano (2 mesi), Jonathan (10 giorni).

    Squalificati: nessuno.

  • Verso Genoa Inter. Ranieri senza Maicon, Milito recupera

    Verso Genoa Inter. Ranieri senza Maicon, Milito recupera

    Alla vigilia della sfida che vedrà il recupero della partita Genoa Inter (allora rinviata per l’alluvione che colpì Genova) entrambi i tecnici nella tradizionale conferenza stampa analizzano le insidie di un match assolutamente non facile per le loro squadre. Alberto Malesani nonostante l’ultima convincente vittoria dei suoi in trasferta contro il Siena, deve fare i conti con l’inaspettato infortunio del suo giocatore più rappresentativo, Rodrigo Palacio. L’argentino a lungo corteggiato proprio dai nerazzurri in estate, è fermo ai box per una lesione ai flessori che lo costringerà a saltare le prossime tre partite. Ranieri predica calma mentre rinuncia ai soliti indisponibili tra cui Sneijder e Ranocchia usando molto prudenza con Maicon.

    Claudio Ranieri carico per Genoa Inter | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images
    QUI GENOA- Il tecnico del Grifone Malesani non usa giri di parole per descrivere la partita di domani: “Per battere l’Inter dobbiamo fare un’impresa”, mettendo in guardia i suoi giocatori: “Tutti pensano sia messa male, ma è sempre l’Inter: merita rispetto perchè ha vinto tanto ed è uno dei migliori club al mondo”. Sull’indisponibilità del bomber argentino Palacio, Malesani parla in maniera sincera ammettendo come Rodrigo sia un punto di riferimento per la sua squadra: “Non ho mai trovato scusanti nel mio lavoro ma Palacio è la nostra punta di diamante. Dovremo fare il possibile per sopperire con la forza del gruppo alla sua assenza. Il nostro obiettivo per ora è quello di recuperare energie fisiche e mentali”.
    Dopo gli ultimi risultati negativi e le numerose critiche piovutegli addosso in maniera un po’ ingenerosa il tecnico rossoblu spiega come non ci siano problemi con i suoi uomini: “Le vittorie sono la medicina migliore perché così cancelli tutto e guardi avanti con fiducia. Non ho mai riscontrato che il gruppo abbia avuto problemi: altrimenti non avremmo 18 punti in classifica. La vittoria ci ha ancora di più motivati”. 

    QUI INTER-  Il tecnico nerazzurro Ranieri apre la sua conferenza stampa con un pensiero per la popolazione ligure colpita dalle alluvioni: “Credo che destinare i ricavi agli alluvionati sia una cosa importantissima, più della partita, per non dimenticare cosa è successo. Per guardare al futuro ed evitare il ripetersi, essere vicini alla gente ligure è importante”.

    La partita di domani potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque per la stagione nerazzurra, riportando l’Inter in caso di vittoria a quota 20 punti, con un distacco di un solo punto dal Napoli. Un rilancio importante che vedrebbe riaperta la corsa obbligata alla zona Champions.

    Ranieri mantieni i piedi per terra e predica calma spiegando come vincere a Genova vorrebbe dire nient’altro che: “..mettere altri 3 punti in cascina. Dobbiamo lavorare senza fare proclami, dobbiamo far bene partita dopo partita a cominciare da domani contro una squadra che ha avuto delle difficoltà, ha giocatori nuovi ma sta facendo bene e a Siena ha fatto bene. Il pubblico è caldo ci aspetta una gran partita”.

    Sulla lista dei convocati a sorpresa manca il nome di Maicon, mentre torna disponibile dopo una lunga assenza Forlan. Sul brasiliano Ranieri è chiaro: “Valuto di caso in caso, ma quando posso cerco di far riposare i calciatori perché giochiamo ogni tre giorni. Per non rischiarlo lo dobbiamo usare col contagocce, l’avevo già avvisato”. Mentre il ‘Cacha’ Forlan: “Sarà in panchina. Bisogna tenerlo fermo con la catene perché vorrebbe giocare sempre, dice sempre che sta bene come Sneijder, poi sta a noi capire se possono o non posso giocare”. Spazio dunque alla coppia Pazzini-Milito con il Principe che secondo le ultime indiscrezioni di Sky dovrebbe aver recuperato dalla botta alla caviglia rimediata contro la Fiorentina e avrebbe l’ennesima opportunità di rompere il digiuno dal gol.

    La conferenza stampa si chiude su temi caldi come il prossimo mercato di gennaio, dove alla domanda su un possibile interessamento di Kucka, Ranieri risponde in maniera furba: “Ho già detto che l’anno scorso ha fatto vedere buone cose, poi lascio alla società fare le considerazioni migliori. Ha giocato poco, qualcuno dice che pensa già all’Inter, non posso giudicarlo per poche partite”.

    Dichiarazioni tratte da: Fc Inter News.it

  • Siena Genoa. Malesani, vittoria o esonero

    Siena Genoa. Malesani, vittoria o esonero

    Siena Genoa è uno dei due anticipi delle 18:00 della 15esima giornata di Serie A. La gara è di fondamentale importanza sia per l’una che per l’altra squadra: i toscani, dopo un ottimo avvio di stagione, si sono un pò smarriti ed arrivano alla gara reduci da 3 sconfitte nelle ultime 4 uscite, idem per il Grifone che nell’ultimo mese ha vinto solo con il Novara rimediando 3 ko pesanti con Fiorentina, Cesena e Milan.

    Alberto Malesani | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Malesani potrà contare su Rodrigo Palacio che torna a disposizione del tecnico veronese dopo aver scontato il turno di squalifica. Basterà però l’attaccante argentino a salvare la panchina, che si fa sempre più traballante, dell’allenatore? In caso di sconfitta del suo Genoa infatti Malesani, che ha disertato la conferenza stampa preferendo rimanere in silenzio, rischierebbe l’esonero, il rapporto con il presidente Preziosi non è mai stato idilliaco fin dall’inizio che, stufo di assistere alle deludenti prestazioni della sua squadra, potrebbe decidere di dare la scossa all’ambiente con il cambio in panchina del tecnico immediato prima della sosta natalizia. Malesani, che quindi rischia, come si suol dire in questi casi, di non arrivare a mangiare il panettone, farà ancora a meno di Caracciolo rinnovando ancora fiducia a Pratto con Merkel che torna titolare dopo diverse panchine, inspiegabili, e pronto a far male con i suoi inserimenti dalla sinistra. In mediana il dinamismo di Constant e la regia di Veloso.

    Sannino conferma l’undici tipo con Calaiò e Destro, coppia d’attacco più prolifica a disposizione, e Gonzalez pronto a subentrare a partita in corso, in cabina di regia ci sarà D’Agostino con Gazzi a fare diga in mezzo al campo e Mannini e Brienza a spingere sugli esterni. Anche per l’ex tecnico del Varese la gara è fondamentale, serve un ritorno alla vittoria ma sicuramente la sua posizione è molto più leggere di quella del collega Malesani.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA GENOA (ore 18:00)

    SIENA (4-4-2): Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Calaiò, Destro.
    Panchina: Pegolo, Contini, Angelo, Bolzoni, Reginaldo, Larrondo, Gonzalez.
    Allenatore: Sannino.

    GENOA (4-4-2): Frey; Mesto, Dainelli, Granqvist, Moretti; Rossi, Veloso, Constant, Merkel; Palacio, Pratto.
    Panchina: Lupatelli, Sampirisi, Seymour, Jorquera, Jankovic, Zè Eduardo, Caracciolo.
    Allenatore: Malesani.

  • Genoa-Roma 2-1, decide Kucka

    Genoa-Roma 2-1, decide Kucka

    Il Genoa prende tre punti d’oro contro una Roma molto ingenua. La squadra di Malesani gioca una partita perfettamente italiana, quella di Luis Enrique ne gioca un’altra perfettamente spagnola. E in effetti a Marassi va in scena la nona giornata del Campionato di Serie A. I giallorossi sono deboli e sfortunati, il rossoblu sono organizzati e fortunati.

    Bosko Jankovic | © Valerio Pennicino/Getty Images
    PRIMO TEMPO. Come di consueto la Roma comincia la partita alla grande. Possesso palla schiacciante e di qualità, buona circolazione del pallone e movimento continuo. Il giro palla romanista produce un paio di conclusioni insidiose. In questa fase la Roma schiaccia il Genoa nella sua metà campo e al 20′ Lamela conclude un’azione spedendo al lato da posizione molto vantaggiosa. Poi al 26′ colpo di testa di Gago, ma Frey ci mette i pugni. Al minuto 29 c’è la prima vera reazione ligure con Merkel che tira di destro da posizione favorevole e Perrotta devia in angolo evitando il gol. La Roma continua a premere, ma al 38′ Heinze sbaglia l’impostazione del gioco e regala il contropiede a Palacio: l’argentino guadagna il fondo in prossimità dell’area piccola, finta su Heinze e passaggio al centro per Jankovic che ha il tempo per stoppare nel cuore dell’area e scagliare un destro chirurgico che trafigge l’incolpevole Stekelenburg. Dopo il gol il finale di tempo è ancora di marca romanista. SECONDO TEMPO. La seconda frazione riparte come la prima con la Roma all’attacco, ma che non trova grandi spazi grazie agli accorgimenti tattici di Malesani. Al 13′ chance di testa per Lamela che vede la sua conclusione respinta da Frey. I giallorossi sono più lenti e insidiano l’avversario soltanto grazie alla spinta di Josè Angel e a inserimenti individuali dei centrocampisti. Quando la Roma sembra non venire a capo della magistrale tattica difensiva genoana invece arriva il gol: tocco del neoentrato Osvaldo per Borriello (altra new entry) che sembra perdere il pallone in favore di Bovo, ma con una zampata da rapace mette la palla in mezzo servendo Borini, il quale da zero metri fa la rete del pareggio. Siamo al minuto 38. Ora la Roma a quattro punte si getta nel forcing finale, ma subisce qualche ripartenza che il Genoa non sfrutta. Poi dagli sviluppi di un calcio d’angolo arriva il gol vittoria di Kucka quando il cronometro segna 39 minuti nella ripresa: nell’immobilità della difesa romanista Merkel sponda in mezzo all’area verso Kucka che impatta il pallone quasi per caso e lo vede superare il portiere capitolino.

  • Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Dopo il bel pareggio in casa della Juventus la squadra di Malesani si prepara al banco di prova di maturità contro la Roma (domani ore 20.45). Il Genoa ha totalizzato 9 punti in campionato e probabilmente l’organico è superiore al rendimento. I giallorossi sembrano aver superato lo schock della sconfitta nel derby e i 3 punti presi col Palermo hanno dato fiducia anche se rimangono delle perplessità di carattere tattico sulla disposizione in campo del team. Dunque grandi aspettative per questa sfida e soprattutto per il confronto tutto argentino e fantasia  tra Rodrigo Palacio e Erik Lamela.

    Erik Lamela | ©Getty Images
    QUI GENOVA. C’è grande entusiasmo nell’ambiente genoano per una squadra che sembra pian piano trovare la quadratura. Il grifone arriva al match con quasi tutto l’organico a disposizione. Fuori soltanto Kaladze che deve scontare l’ultimo turno di squalifica e Zè Eduardo operato di appendice. Il tecnico dei liguri si affiderà allo stesso modulo della partita di Torino. Un 4-3-1-2 fatto di tanta corsa, piedi buoni e organizzazione tattica. Dainelli e Moretti i centrali con mesto e Antonelli sulle fasce. A centrocampo insieme a capitan Rossi ci saranno Veloso e Seymour con lo spostamento di Merkel sulla trequarti dopo la grande prestazione contro la Vecchia Signora. Sempre in tribuna Kevin Constant dopo un inizio di stagione tutt’altro che brillante. Davanti il solito Palacio vicno a Caracciolo che potrebbe sostituire Jankovic in virtù del gol decisivo dello scorso turno. QUI ROMA. Mentre in Argentina si celebra l’impatto devastante di Lamela co lcampionato italiano a Trigoria è già tempo di calcio giocato. Il calciatore ex River Plate, comunque, dovrebbe essere riconfermato nell’undici titolare anche per le assenze nelle fila romaniste. Luis Enrique, infatti, deve rinunciare all’infortunato di lungo corso Francesco Totti: lo staff medico della Roma non vuole forzare il rientro e dunque il capitano potrebbe tornare addirittura dopo la sosta. Altra defezione è quella di Pjanic: il serbo è alle prese con problemi muscolari che non gli impediscono di giocare, ma potrebbe comunque essere risparmiato per precauzione. A centrocampo sicura la presenza della colonna De Rossi. Si giocano un posto Simplicio e Perrotta al fianco di Gago. Sul versante retroguardia Enrique potrebbe proporre la coppia di centrali argentini Burdisso-Heinze con Josè Angel e Cassetti. Attacco verosimilmente con Osvaldo e Bojan.

  • Juventus-Genoa, ultime e formazioni. Conte boccia Krasic e Elia, Estigarribia dall’inizio

    Juventus-Genoa, ultime e formazioni. Conte boccia Krasic e Elia, Estigarribia dall’inizio

    Cresce l’attesa per l’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. In uno Juventus Stadium tutto esaurito, i padroni di casa della Juventus affronteranno il Genoa di Alberto Malesani per continuare il trend di risultati utili consecutivi.

    Marcelo Estigarribia | © Valerio Pennicino/Getty Images
    I bianconeri, che devono proteggere il primato – condiviso con l’Udinese – in classifica, dovranno rinunciare per cause di forza maggiore a Gigi Buffon e Arturo Vidal, fermi rispettivamente per una contusione ad una spalla, che potrebbe fargli saltare anche la sfida con l’Inter di domenica prossima, e per una contusione ad una coscia. In particolare per il centrocampista cileno il tecnico, nonostante il giocator fosse sulla via del completo recupero, ha preferito non rischiarlo non convocandolo per il match di stasera. Spazio così tra i pali a Marco Storari che farà il suo debutto stagionale dopo aver sostituito il portierone della nazionale per gran parte della scorsa stagione, mentre per sopperire all’assenza del centrocampista Conte accantona temporaneamente il 4-1-4-1 delle ultime uscite tornando al suo 4-2-4. Difesa confermata con Lichtsteiner e Chiellini sulle fasce e Barzagli e Bonucci al centro del reparto, la linea mediana sarà formata dall’intoccabile Pirlo e Marchisio, in attacco Matri rientrerà titolare affiancando Vucinic con Del Piero che siederà in panchina. La vera novità riguarda l’esterno offensivo sinistro: Pepe, come di consueto, agirà sulla corsia di destra mentre su quella opposta Conte, considerata anche l’indisponibilità di Giaccherini che ne avrà per una ventina di giorni, lancia dal primo minuto il paraguaiano Estigarribia bocciando sia Krasic che Elia, oggetto misterioso di questa prima parte di stagione bianconera. In casa Genoa si respira ottimismo, Malesani ha preparato i suoi uomini per una gara difficile e per questo ha chiesto ai suoi di scendere in campo con la massima concentrazione con la speranza di essere il primo ad interrompere l’imbattibilità dello Juventus Stadium così come fece il Genoa di Bagnoli nella stagione ’90-’91 quando l’allora nuovo stadio della Juve, il Delle Alpi, venne violato per la prima volta proprio dal Grifone con un gol di Tomas Skuhravy. La formazione che scenderà in campo è quella annunciata alla vigilia con Frey a difendere i pali, Mesto e Antonelli a spingere sulle fasce e Moretti che sostituirà lo squalificato Kaladze al centro della difesa a far coppia con Dainelli; in mediana Kucka dovrà limitare il raggio d’azione di Pirlo con Veloso pronto a lanciare sulle ali Rossi, a destra, e Jankovic, a sinistra mentre il baby talento cileno Jorquera giocherà dietro l’unica punta Palacio. Finiscono in panchina Bovo, Constant e Caracciolo. Probabili formazioni Juventus – Genoa (ore 20:45) JUVENTUS (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic, Estigarribia. Panchina: Manninger, Grosso, Pazienza, Elia, Krasic, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte. GENOA (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Kucka, Veloso, Jankovic; Jorquera; Palacio. Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Merkel, Constant, Caracciolo, Pratto. Allenatore: Malesani.